CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 384/A
(Pervenuta risposta scritta in data 13/05/2022)
CUCCU, con richiesta di risposta scritta, sulle strutture di completamento privato individuate quali strutture per l’emergenza Covid-19 (Policlinico Sassarese Spa, Policlinico Città di Quartu e Mater Olbia Hospital).
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La sottoscritta,
premesso che l’articolo 4 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, al comma 1, ha previsto, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, l’attivazione da parte delle regioni di aree sanitarie anche temporanee sia all’interno che all’esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private, o di altri luoghi idonei, per la gestione dell’emergenza Covid-19, sino al termine dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020, specificando che i requisiti di accreditamento non si applicano alle strutture di ricovero e cura per la durata dello stato di emergenza;
vista la deliberazione della Giunta regionale n. 11/17 dell’11 marzo 2020, di approvazione del Piano strategico di attivazione progressiva di strutture di area critica nella Regione per l’emergenza Covid-19, con il quale si è pianificata la progressiva attivazione dei posti letto (PL) di area critica nei presidi ospedalieri della regione Sardegna in funzione dell’aumento del numero dei contagiati e dell’avanzamento epidemiologico del Covid-19 nel territorio regionale;
dato atto che:
– il piano prevede quattro scenari per ciascuno dei quali è stata ipotizzata l’attivazione dei posti letto nei presidi ospedalieri del nord Sardegna e del sud Sardegna dedicati ai pazienti contagiati da Covid-19 e la conseguente allocazione strategica delle risorse nei restanti presidi ospedalieri da concentrare a favore dei pazienti non infetti da Covid-19;
– nel piano la struttura Mater Olbia Hospital è stata individuata quale struttura Covid-19, con la messa a disposizione di 13 posti letto di terapia intensiva e 6 posti letto all’interno della stroke unit;
viste, altresì:
– la deliberazione della Giunta regionale n. 14/1 del 20 marzo 2020, con la quale la struttura del Policlinico Sassarese Spa è stata identifica quale area sanitaria temporanea per la gestione dell’emergenza Covid-19, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, e si è dato mandato all’ATS di procedere all’acquisto delle prestazioni di assistenza ospedaliera da erogarsi nei suoi 60 posti letto (da incrementare se ciò fosse possibile e necessario) e al riconoscimento di un finanziamento di funzione, legato al fatto che la struttura ospedaliera è completamente dedicata all’assistenza di pazienti Covid-19;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 15/17 del 24 marzo 2020, con la quale la struttura della casa di cura privata denominata “Policlinico Città di Quartu” è stata identifica quale area sanitaria temporanea per la gestione dell’emergenza Covid-19, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, e si è dato mandato all’ATS di procedere all’acquisto delle prestazioni di assistenza ospedaliera da erogarsi nei suoi 40 posti letto da destinare all’uso esclusivo per la degenza ordinaria di pazienti Covid-19, cui si aggiungono 10 posti letto di terapia intensiva (da incrementare se ciò fosse possibile e necessario) e al riconoscimento di un finanziamento di funzione, legato al fatto che la struttura ospedaliera è completamente dedicata all’assistenza di pazienti Covid-19;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 16/2 del 26 marzo 2020, con la quale con riferimento al Mater Olbia Hospital si è proceduto ad una rimodulazione dei posti letto disponibili per l’assistenza Covid-19 e definita una attivazione progressiva degli stessi, nonché all’attivazione di un reparto di degenza non intensiva di 16 posti letto, in ambiente a pressione ordinaria e all’attivazione, quale “area sanitaria anche temporanea” di un nuovo reparto di malattie infettive di 16 posti letto, con stanze di degenza a pressione negativa, da realizzarsi in un arco temporale di quindici giorni;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 16/3 del 26 marzo 2020, avente ad oggetto “Indicazioni operative per i rapporti con le strutture di completamento privato individuate quali strutture per l’emergenza Covid-19, che tra l’altro stabilisce le tariffe per i ricoveri (sino a 900 euro/die per posti letto di terapia intensiva) e detta disposizioni sul costo dei farmaci, sulla fornitura di DPI ed effettuazione dei tamponi e conseguenti test di verifica sugli operatori in servizio ed eventualmente sui pazienti nei casi richiesti;
rilevato che:
– il coinvolgimento delle strutture private è stato giustificato dalla Giunta con la gravità dell’emergenza che potrebbe comportare un “intasamento particolarmente pesante per il sistema sanitario regionale, considerato inoltre che l’eventuale requisizione delle strutture prevista dal decreto legge n. 18 del 2020 comporterebbe considerevoli complessità organizzative”;
– tuttavia, le strutture individuate parrebbero, come riportato dagli organi di informazione locale, non essere ancora pronte per fronteggiare l’emergenza a causa di carenze tecnico, professionali e strutturali;
– quanto alle carenze professionali, le stesse deliberazioni giuntali prevedono il potenziamento di tali strutture con personale pubblico, anche convenzionato, qualora non fossero dotate del personale necessario (si pensi, per esempio, al Mater Olbia Hospital potenziato in questi giorni con personale sanitario militare);
ritenuto, pertanto, che si sarebbero potute recuperare e riqualificare alcune strutture sanitarie pubbliche esistenti;
vista la deliberazione della Giunta regionale n. 17/10 del 1° aprile 2020, con la quale, tra l’altro, il piano, già modificato con atti approvati dal direttore generale, tenuto conto del trend di crescita dei contagi, è stato implementato prevedendo l’utilizzo degli stabilimenti di completamento privati accreditati, totalmente Covid-19 (42 posti letto complessivi Mater Olbia; 70 posti letto complessivi Policlinico Sassarese; 50 posti letto complessivi Policlinico Città di Quartu);
richiamate le proprie interrogazioni, a tutt’oggi senza riscontro, n. 331/A del 6 marzo 2020 sulla necessità di ripristinare l’ex struttura sanitaria di terapia intensiva del Presidio ospedaliero Santa Barbara di Iglesias; n. 335/A del 9 marzo 2020 sulla necessità di attivare la funzione di semintensiva generale ed istituire la rianimazione nel presidio di Alghero-Ozieri, nonché di potenziare la rianimazione di Sassari; n. 340/A del 12 marzo sulla necessità di ripristinare l’ex reparto di rianimazione dell’Ospedale Binaghi, eccellenza del territorio a vocazione pneumologica;
considerato che nel sassarese sono presenti anche i presidi sanitari di Ittiri e Thiesi che già ospitano reparti di lungodegenza e che parrebbero avere corsie chiuse che si sarebbero potute recuperare;
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) perché non abbiano optato per il recupero e la riqualificazione delle strutture sanitarie pubbliche esistenti;
2) se siano stati valutati e quali siano i costi comparati derivanti dall’utilizzo delle strutture private rispetto a quelli che si sarebbero dovuti sostenere con l’utilizzo di alcune strutture sanitarie pubbliche esistenti da ripristinare;
3) se, presso il Mater Olbia Hospital, sia stato attivato o sia di prossima attivazione il nuovo reparto di malattie infettive di 16 posti letto, con stanze di degenza a pressione negativa, da realizzare in un arco temporale di quindici giorni, come previsto con deliberazione della Giunta regionale n. 16/2 del 26 marzo 2020, e se lo stesso dispone del personale necessario.
Cagliari, 6 aprile 2020