CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 349/A
(Pervenuta risposta scritta in data 27/01/2022)
LI GIOI, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di estendere la cassa integrazione in deroga agli studi professionali.
***************
Il sottoscritto,
premesso che:
– il 30 gennaio l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale l’epidemia di Coronavirus (Covid-19) in Cina;
– per dare attuazione alle misure precauzionali conseguenti alla dichiarazione dell’OMS, il 31 gennaio il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato d’emergenza, per la durata di sei mesi;
– con successivi provvedimenti il Governo nazionale (decreto legge n. 6 del 23 febbraio 2020, DPCM del 1° marzo 2020, DPCM del 4 marzo 2020 e DPCM del 8 marzo 2020) ha adottato misure sempre più stringenti per evitare la diffusione del Covid-19;
– il DPCM 11 marzo 2020, recante “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19” ha disposto il blocco di una serie di attività sull’intero territorio nazionale;
– l’articolo 1, comma 7, del decreto ha disposto che le attività professionali possono continuare ad essere esercitate purché vengano rispettati determinati requisiti (attuazione del massimo utilizzo di modalità di lavoro agile, incentivazione di ferie, congedi retribuiti o altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva, assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio, rispetto di misure di distanza interpersonale, sanificazione dei luoghi di lavoro);
– in data 17 marzo 2020 il Governo italiano ha approvato il decreto-legge n. 18 cd “Cura Italia” recante “Misure di potenziamento del Servizio sanitarie nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”;
– il decreto “Cura Italia” destina al mondo del lavoro 10 dei 25 miliardi stanziati per far fronte allo shock economico provocato dal Covid-19 e prevede, tra l’altro, la cassa integrazione allargata a tutti i lavoratori dipendenti, un’indennità di 600 euro al mese ai lavoratori autonomi e congedi o bonus baby sitter per i genitori che lavorano;
– il decreto potenzia la cassa integrazione ordinaria, velocizza le procedure per accedervi ed elimina il vincolo dell’anzianità di lavoro, per cui potranno accedervi tutti i lavoratori in servizio alla data dell’inizio dell’emergenza (23 febbraio 2020);
– il decreto, inoltre, estende la cassa integrazione in deroga a tutti i settori e in tutte le aziende, anche quelle con un solo dipendente;
evidenziato che molte attività professionali (avvocati, ingegneri, commercialisti, notai, ecc) hanno subito un calo drastico di lavoro e sono state costrette ad optare per una sospensione o chiusura dell’attività;
considerato che:
– l’individuazione delle imprese che possono accedere alla cassa integrazione in deroga spetta alle regioni, in accordo con i sindacati;
– molte Regioni italiane (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Campania, Puglia e Piemonte) hanno già sottoscritto, o stanno sottoscrivendo, gli accordi-quadro per l’accesso alla cassa integrazione in deroga anche per gli studi professionali;
ritenuto che:
– l’attivazione della Cassa Integrazione in deroga consentirà a ciascun professionista con dipendenti, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, di garantire la messa in sicurezza degli studi professionali;
– la Regione debba urgentemente intervenire per aiutare tutte il comparto,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere se non ritengano urgente intervenire affinché la cassa integrazione in deroga sia estesa anche ai dipendenti degli studi professionali e ai “soci lavoratori” in caso di cooperative tra professionisti.
Cagliari, 19 marzo 2020