Interrogazione n. 223/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 223/A

COMANDINI – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PIANO – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione di incertezza che rischia di paralizzare il Centro prelievi e trapianti di organi e tessuti, dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari.

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I sottoscritti,

premesso che:
– il trapianto di organi e tessuti rappresenta un’attività sanitaria ad alta valenza sociale, il cui potenziamento, in termini numerici e di qualità dei risultati, è in grado di garantire ad un sempre più elevato numero di persone affette da gravi insufficienze d’organo ed alle loro famiglie una migliore qualità di vita;
– in Sardegna l’attività di donazione e trapianto d’organo è iniziata nell’agosto del 1987, per i trapianti di midollo osseo e nel gennaio 1988 per i trapianti di rene. Le attività di trapianto nell’isola sono garantite da equipe specializzate che devono operare fuori dai normali orari di lavoro e garantendo comunque la normale attività chirurgica;
– dal 2015 ad oggi, i trapianti di reni, di cuore, di fegato e di pancreas sono stati circa 350, con una percentuale di quasi il 100 per cento tra donatori effettivi e donatori utilizzati;
– con delibera n. 45/19 del 27 settembre 2005 la Giunta regionale ha operato una riorganizzazione delle funzioni regionali in materia di donazione, prelievi e trapianti che prevedono, tra le altre cose, l’istituzione:
– del “Coordinamento locale delle donazioni e dei prelievi di organi e tessuti”, presso l’Azienda ospedaliera Brotzu;
– del Centro regionale trapianti di riferimento per i trapianti di organi, tessuti e cellule;
– della figura del Coordinatore regionale delle attività di donazione, prelievo e trapianto di organi, tessuti e cellule;

appreso che:
– il centro trapianti rischia la paralisi, perdendo non solo preziosi organi da trapiantare su pazienti che aspettano da mesi in lista d’attesa, ma si rischia di vanificare tutta l’attività portata avanti in questi anni e che ha creato per l’isola un’eccellenza nel settore, mettendo fine ai così detti viaggi della speranza;
– quest’anno, solo nel reparto di urologia, giusto per fare un esempio, sono stati eseguiti ben 46 trapianti di rene, garantendo anche tutta l’attività chirurgica oncologica ordinaria, i medici, i tecnici, e gli operatori socio-sanitari in genere, hanno sempre garantito la piena disponibilità per un’attività ad altissimo rischio da svolgere fuori dal normale orario di lavoro;
– questi giorni scorsi, per la prima volta, si è rischiato di non poter rispondere alla chiamata per il prelievo di organi da un donatore di Sassari in quanto non era presente il personale reperibile e quello di turno non poteva lasciare il reparto;

precisato che:
– nel 2017, su proposta del direttore del Dipartimento funzionale trapianti, è stato avviato il progetto obiettivo “Attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti 2017/2018” approvato con deliberazione del direttore generale dell’AO Brotzu, n. 1201 del 14 giugno 2017 e successive modificazioni ed integrazioni;
– il progetto, con scadenza al 31 dicembre 2018, è stato prorogato, con deliberazione n. 778 del 20 marzo 2019, fino al 30 aprile 2019;
– il progetto non è stato ancora rinnovato, per cui i medici, i tecnici, gli operatori socio-sanitari, gli autisti ecc. (si pensi che per un singolo trapianto sono impegnate circa 120 figure professionali) che si occupano di trapianti, da mesi stanno lavorando senza che gli venga riconosciutala la retribuzione dovuta e indicata nell’allegato A) del progetto operativo approvato con la deliberazione n. 1201/2017;
– il personale che ha aderito al progetto, disponibile su base volontaria, non potrà mai rispettare i tempi di recupero psicofisico imposto dalle norme europee, proprio perché per la sua natura non programmabile l’attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti comporta un impegno lavorativo ulteriore rispetto all’attività istituzionale in termini di ore di lavoro, di complessità, di impegno professionale profuso in attività assistenziale diretta;

considerato che, con la deliberazione 2384 del 18 novembre 2019, l’AO Brotzu ha deliberato la liquidazione delle prestazioni rese, calcolate in base alla tariffa del CCNL dell’area del Comparto sanità del 19 aprile 2004, calcolate come prestazioni aggiuntive, risultando inadempienti delle obbligazioni contrattuali approvate con la citata deliberazione n. 1201/2017;

appreso che nelle more di una revisione globale del progetto dell’attività di donazione, prelievo e trapianto di organi e tessuti, il personale sta garantendo l’attività ma, in assenza di qualsiasi forma di tutela, si è trovato costretto a comunicare all’AO Brotzu che dal 19 novembre 2019, salvo specifico ordine di servizio, non sarà disponibile a svolgere prestazioni volontarie ma soltanto quelle cui sono obbligati in base al CCNL, per cui l’adesione al progetto dovrà intendersi, con decorrenza immediata, irrevocabilmente revocata;

a conclusione si afferma che è assolutamente necessario garantire ai pazienti che spesso attendono un trapianto dopo mesi di lista d’attesa, un servizio di alta qualità con professionisti qualificati, aggiornati e soprattutto tutelati da certezze normative, che consenta serenamente lo svolgimento di un’attività ad alto rischio che non rientra in quella ordinaria dell’azienda,

chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se non ritenga opportuno dare seguito al progetto obiettivo approvato con la deliberazione n. 1201/2017, prorogandolo per il tempo necessario e sino a quando non verrà elaborato un piano di riorganizzazione dell’attività, così da evitare un’eventuale paralisi dell’attività dei trapianti, tutelando principalmente i pazienti e riconoscendo ai professionisti sanitari, che finora hanno garantito le prestazioni, l’indennità inizialmente riconosciuta.

Cagliari, 26 novembre 2019

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