Interrogazione n. 1910/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Interrogazione n. 1910/A

SATTA Gian Franco – AGUS – ZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sulle gravi carenze organizzative e di personale che interessano i presidi ospedalieri di Alghero ed Ozieri.

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I sottoscritti,

premesso che:
– tra le strutture sanitarie della ASL di Sassari sono presenti l’Ospedale civile di Alghero e l’Ospedale A. Segni di Ozieri;
– l’Ospedale civile di Alghero dispone di strutture di degenza sia in day hospital che di posti letto in degenza ordinaria e comprende diversi reparti tra cui la cardiologia, la radiologia, l’anestesia e terapia intensiva, la medicina interna, il reparto di ostetricia e ginecologia con il nido, la chirurgia, l’urologia, l’oculistica, la nefrologia e dialisi, la pediatria e il pronto soccorso, oltre a diversi ambulatori per le visite specialistiche;
– l’Ospedale A. Segni di Ozieri, invece, può contare su diverse strutture ambulatoriali dedicate, tra cui la struttura diagnostica per immagini e di laboratorio, un centro trasfusionale, la struttura di anestesia, la struttura di neurologia, la struttura ortopedia e traumatologia, la struttura di medicina interna e di lungodegenza, la struttura oculistica e quella di ginecologia, la struttura di cardiologia, quella di chirurgia e il pronto soccorso, inoltre dispone di alcuni reparti per il ricovero in degenza ordinaria tra cui la medicina, la chirurgia e l’ortopedia;

considerato che:
– con il nuovo Atto aziendale, adottato dal Direttore generale per la ASL di Sassari a gennaio 2023, sono state previste nuove strutture dedicate presso i presidi ospedalieri di Ozieri ed Alghero oltre ad un potenziamento dei servizi erogati presso le strutture;
– ad oggi, molte delle previsioni contenute nell’Atto, tuttavia, sono rimaste inattuate a causa di grosse carenze organizzative dovute in primo luogo alla mancanza di un numero adeguato di medici che negli anni sono transitati, con sempre maggiore frequenza, presso le aziende ospedaliere universitarie e comunque verso i poli ospedalieri di Sassari e Cagliari;
– i presidi periferici come quello di Alghero ed Ozieri, oltre ad offrire una rete di servizi sanitari importanti, in alcuni casi esclusivi, costituiscono il punto di riferimento per vaste aree territoriali che vanno dalla regione storica dei Meilogu fino al Monteacuto e al Goceano, senza trascurare il fatto che la sola città di Alghero, nel periodo estivo, raggiunge un numero di presenze più che doppio rispetto ai propri abitanti residenti;

rilevato che:
– attualmente, in alcuni reparti dell’Ospedale civile di Alghero, si registra una rilevante carenza di personale medico ed infermieristico tale da limitare ed in alcuni casi compromettere una adeguata offerta sanitaria. Nello specifico, le principali criticità sono riscontrate nei seguenti reparti:
– presso la chirurgia oltre al primario operano un dirigente medico h24 e un dirigente medico che svolge solo servizio ambulatoriale, mentre un altro dirigente medico risulta in maternità, pertanto turnano solo il primario e un dirigente medico; la soluzione adottata per ovviare alla carenza di medici è stata quella di creare una struttura parallela di endoscopia/chirurgia denominata “weeksurgery” che sulla carta è operativa dal lunedì al venerdì ma in realtà ha sostituito la chirurgia, la quale attualmente dispone di sei sanitari tra cui medici in comando dalla AOU di Sassari, alcuni pensionati e medici a contratto libero professionale; i turni di guardia sono coperti in parte da urologi che, però, non avendo equipollenza né affinità con la chirurgia, svolgono l’equivalente di un servizio di guardia medica;
– presso il reparto di medicina, attualmente privo di primario, buona parte dell’organico è composta da medici specializzandi e senza supporto direzionale manifesta molte criticità;
– il reparto di ginecologia ed ostetricia, come si apprende in queste ore, rischia di perdere il punto nascite;
– la cardiologia, a causa dell’organico insufficiente, dalle ore 20 di sera non dispone della figura del cardiologo; inoltre, anche l’ospedale marino non dispone di un cardiologo fisso e spesso è necessario attivare delle consulenze esterne con l’ospedale civile che però sono molto problematiche per questioni contrattuali e di assenza di convenzione;
– il reparto di neurologia non è mai stato attivato e al momento esiste solo sull’Atto aziendale;
– la nefrologia attualmente può contare su 4 medici di ruolo tra cui un geriatra, un medico prossimo al pensionamento e due nefrologi; a supporto si aggiungono tre medici pensionati a gettone che però devono occuparsi anche dei presidi di Bono, Thiesi, Porto Torres, Ozieri e del San Camillo di Sassari;
– nel reparto di pediatria sono presenti 5 medici di cui uno risulta assente per problemi di salute, uno è stato assegnato al territorio come pediatra di base mentre un altro è prossimo al pensionamento dal mese di gennaio 2024; l’Azienda, come soluzione, propone di potenziarli mediante il servizio pediatrico territoriale ma questo non potrà risolvere la carenza di personale nel reparto in quanto il pediatra di base può svolgere solo un servizio ambulatoriale;
– per quanto concerne il reparto di anestesia, lo scorso 18 settembre è stata cancellata la Struttura complessa, attualmente trasferita presso l’AOU e parrebbe che sia imminente l’assegnazione di una ricercatrice dell’AOU di Sassari con l’obiettivo di riaprire la terapia intensiva, attualmente non operativa; tuttavia, trattandosi di due differenti branche della specialità, vi è il serio rischio che possano sopraggiungere problemi organizzativi di interazione con l’anestesia;
– il pronto soccorso, infine, come rilevato a più riprese, dispone di un’organizzazione totalmente inadeguata alle reali necessità della struttura;
– la situazione non si discosta molto per quanto riguarda l’Ospedale Segni di Ozieri dove sono attivi solo alcuni reparti di degenza oltre agli ambulatori e anche in questo caso vi è grande carenza di personale medico ed infermieristico, nello specifico:
– presso il reparto di medicina turnano h24 solo cinque medici oltre ad un altro medico con limitazioni e oltre al responsabile che però non partecipa ai turni;
– presso la cardiologia, che opera a livello ambulatoriale, dei due medici assegnati ne opera solo uno perchè l’altro è assente per malattia;
– la neurologia, che può contare su tre medici, opera solo a livello ambulatoriale;
– nei reparti di anestesia ed ortopedia l’organico è inadeguato e spesso si registrano turni inaccettabili;
– il pronto soccorso, anche in questo caso, dispone di un organico assolutamente insufficiente che può contare sul supporto di medici specializzandi;

ritenuto che:
– la carenza di personale registrata stia limitando gravemente l’offerta dei servizi sanitari e nonostante l’Atto aziendale adottato a gennaio scorso, ad oggi molte delle previsioni sono rimaste inattuate sia per mancanza di operatori che per scelte organizzative quantomeno discutibili;
– sia doveroso garantire l’erogazione delle prestazioni in maniera adeguata in modo da rendere efficienti le strutture ospedaliere e consentire maggiore rapidità nello scorrimento delle liste d’attesa che scontano un ritardo intollerabile e spesso compromettente per la salute dei cittadini;
– sia opportuno valutare con maggiore cognizione le azioni indicate nell’Atto aziendale in modo da garantire una maggiore efficacia nelle scelte organizzative dell’Azienda e quindi potenziare in maniera realistica le offerte dei servizi sanitari di ciascun presidio,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene, sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza delle problematiche descritte;
2) quali azioni intendano assumere, nel breve periodo, per sopperire alle carenze organizzative e di personale al fine di scongiurare la probabile chiusura di alcuni reparti presso i due presidi ospedalieri;
3) quali azioni intendano assumere per potenziare l’offerta dei servizi sanitari al fine di agevolare lo scorrimento delle liste d’attesa per le prestazioni ospedaliere ed ambulatoriali delle due strutture sanitarie;
4) se non ritengano doveroso, date le gravi criticità descritte, approfondire le ultime modifiche apportate all’Atto aziendale attraverso una seria discussione in seno alla Commissione sanità del Consiglio regionale.

Cagliari, 25 settembre 2023

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