CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVI Legislatura
Interrogazione n. 1892/A
(Pervenuta risposta scritta in data 21/09/2023)
COCCO – LAI – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di estendere anche in Sardegna la normativa nazionale che consente le macellazioni per uso familiare nelle proprie aziende anche per ovicaprini e bovini, come già avviene per i suini.
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I sottoscritti,
premesso che:
– la macellazione a domicilio affonda le sue radici e la sua ragion d’essere nelle tradizioni più ancestrali della nostra isola e sono permeate di un forte sentimento di partecipazione e condivisione, lo stesso in cui è scritta la storia di greggi, di ovili e di un mondo di sacrifici e poesia, che meriterebbe di essere tutelata anche solo per il suo valore culturale e sociale;
– la diffidenza e le restrizioni derivate dalla Peste suina africana (PSA) e dalla Blue tongue (BT) e non ultima le incertezze indotte dalla pandemia, hanno incrementato e accelerato la tendenza negativa alle attività collegate alla macellazione domiciliare;
– in Sardegna sono circa ventimila le aziende familiari, con un laboratorio, interessate dalla norma che al momento possono macellare internamente solo i suini, che chiedono di adeguare la legge per evitare i passaggi nei mattatoi senza rinunciare ai controlli delle ASL competenti per territorio, così come prevede la norma nazionale;
rilevato che:
– con l’emanazione del decreto legislativo n. 27 del 2 febbraio 2021, che ha abrogato il regio decreto n. 3298 del 1928, il legislatore, al fine di consentire il mantenimento a livello nazionale di metodi e consumi tradizionali, all’articolo 16 ha dettato le nuove disposizioni in materia di macellazione per il consumo domestico privato, al di fuori di macelli registrati e/o riconosciuti, individuando nelle regioni la competenza di disciplinare tale pratica;
– pertanto, a cura dei comuni non sarà più emanata la consuetudinaria ordinanza sindacale che regolamentava le macellazioni ad uso famigliare in virtù dell’abrogato articolo 13 del regio decreto n. 3298 del 1928;
dato atto che:
– da una dettagliata analisi curata da LAORE Sardegna, si rileva che i numeri complessivi del comparto regionale bovino, da carne e da latte è rappresentato da 9.274 allevamenti dove sono presenti 261.923 capi, numeri che pongono la Sardegna al 6° posto in Italia per capi allevati dopo Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia e che, nonostante un moderato incremento della consistenza dei capi, negli ultimi dieci anni il numero di aziende ha subito una riduzione del 10,40 per cento e la Sardegna continua ad importare circa il 60-65 per cento delle carni da mercati nazionali ed esteri;
– per quanto riguarda invece l’allevamento ovicaprino della Sardegna, praticato e diffuso in tutti i territori dell’Isola con circa ventimila aziende, oltre tre milioni di pecore e quasi trecentomila capre, esso rappresenta un’eccellenza della produzione italiana con una presenza pari al 48 per cento di ovini e al 28 per cento di caprini del numero di capi del patrimonio nazionale, il problema riguarda principalmente migliaia di famiglie di allevatori della Sardegna, già interessate in questi ultimi anni da una grave crisi dell’intera filiera ovina da latte che sta mettendo a dura prova l’esistenza di un comparto produttivo fondamentale, con un indotto superiore ai 100.000 posti di lavoro;
evidenziato che la possibilità di macellare per autoconsumo al di fuori di stabilimenti registrati o riconosciuti ovini, caprini e bovini, oltre a quella già consentita dei suini, in Italia esiste già dal 2021 ed applicarla nell’Isola permetterebbe un notevole risparmio economico e di tempo per le circa 20.000 aziende sarde;
ritenuto che:
stante quanto sopra esposto, è dirimente dare seguito con la massima sollecitudine alle richieste degli allevatori sardi di adottare una specifica norma regionale, alla stregua di altre regioni, e recepire la normativa nazionale che consente le macellazioni per uso familiare nelle proprie aziende, come già avviene per i suini;
– è altresì doveroso alleggerire il lavoro degli allevatori stessi e contenere le spese, specialmente nei territori interni della Sardegna da decenni interessati da una forte crisi economica e occupazionale e da un inesorabile fenomeno di abbandono delle campagne e spopolamento dei centri minori,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere se:
1) siano a conoscenza della situazione esposta;
2) non reputino opportuno intervenire con la massima urgenza, a sostegno degli allevatori sardi di ovini, caprini e bovini, estendendo anche in Sardegna la normativa nazionale che consente le macellazioni per uso familiare nelle proprie aziende senza passare dai mattatoi.
Cagliari, 21 agosto 2023