Interrogazione n. 1889/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Interrogazione n. 1889/A

CORRIAS – GANAU – COMANDINI – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla riduzione delle immissioni in ruolo per il personale ATA e sul rischio del taglio delle autonomie scolastiche.

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I sottoscritti,

premesso che:
– nell’ambito delle proprie competenze e nelle more di una riforma organica della normativa regionale in materia di istruzione, la Regione adotta le linee guida che delineano gli indirizzi ed i criteri per l’articolazione dell’offerta formativa e della rete scolastica, e le modalità con cui Regione ed enti locali contribuiscono a migliorare l’efficacia delle politiche di istruzione e costruire una specifica organizzazione della rete scolastica regionale, e del personale necessario, durevole nel tempo e coerente con le esigenze degli studenti sardi;
– il Piano di dimensionamento della rete scolastica rappresenta il principale atto di programmazione in tema di istruzione di competenza della Regione, attraverso il quale viene definito l’assetto delle istituzioni scolastiche e dei relativi punti di erogazione con riferimento al primo ciclo, al secondo ciclo e ai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) nonché viene definita l’offerta formativa afferente agli indirizzi di studio della scuola secondaria di secondo grado;
– a tali fini con la deliberazione n. 35/35 del 22 novembre 2022, la Giunta regionale ha approvato in via definitiva le “Linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Sardegna per l’anno scolastico 2023/2024” e con la deliberazione n. 5/2 del 20 febbraio 2023 ha poi successivamente approvato, sempre in via definitiva, il documento recante “Programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della regione Sardegna per l’anno scolastico 2023/2024”;

evidenziato che:
– come già ampiamente denunciato dal mondo della scuola e non solo, la legge n. 197 del 2022 che approva di bilancio dello Stato per l’anno 2023, ha previsto la riforma del dimensionamento scolastico con un taglio calcolato di sedi e organico che avrà effetto principalmente a partire dal 2024/2025;
– in particolare il nuovo piano prevede l’accorpamento e la chiusura delle scuole che hanno meno di 900 studenti iscritti, con un conseguente taglio anche all’organico di dirigenti scolastici, DSGA e personale ATA;
– nello specifico, per quanto riguarda la Sardegna, il nuovo piano parrebbe comportare l’accorpamento di decine di autonomie scolastiche e, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, il taglio di circa 40 autonomie;

dato atto che:
– tutte le regioni, anche quelle governate dal centro-destra e dunque affini politicamente alla maggioranza parlamentare, hanno avanzato in sede di Conferenza Stato-regioni dubbi e perplessità sulla questione;
– anche l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport si è pubblicamente dichiarato contrario a un dimensionamento calato dall’alto ed effettuato su esclusiva base numerica ma non è dato sapere come abbia successivamente operato in tale direzione, o come intenda operare;
– la questione è stata più volte sollevata anche in ambito consiliare e che i consiglieri scriventi hanno già indirizzato al Presidente della Regione e all’Assessore una specifica interrogazione (la n. 1813/A) alla quale non è mai pervenuta risposta;

considerato che:
– per quanto riguarda dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi, si è in attesa della emanazione da parte del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, del decreto per la determinazione dei criteri per la definizione del contingente organico di dirigenti e di DSGA e la sua distribuzione tra le regioni, che dovrebbe essere approvato entro il prossimo 31 agosto;
– per quanto riguarda invece il personale ATA è stato reso noto proprio questi giorni che alla Sardegna sono state assegnate soltanto 1.095 immissioni in ruolo e appena 356 da destinare a ruolo, significando ciò che per i posti scoperti si continuerà a ricorrere ai contratti a tempo determinato e dunque ad alimentare il precariato;

ritenuto che:
– il dimensionamento scolastico, come previsto dal nuovo piano nazionale, non tenga conto delle peculiarità e delle specificità della Sardegna, del suo territorio, della distribuzione demografica, delle sue vie di comunicazione, o dei dati relativi alla dispersione scolastica o agli esiti delle prove INVALSI;
– il numero ridotto di personale ATA che si prevede di destinare a ruolo sembrerebbe già prefigurare e anticipare, di fatto, una riduzione delle autonomie;
– sia compito della Regione difendere il proprio sistema scolastico e rappresentare al Governo e al Ministro le specificità dell’Isola,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:
1) se siano a conoscenza di quanto sopra riferito in merito alla riduzione del contingente di personale ATA che verrà destinato a ruolo nel prossimo anno scolastico 2023-2024;
2) se non ritengano che tale riduzione preluda, di fatto, a una riduzione delle autonomie scolastiche;
3) quali attività abbiano posto in essere, a seguito delle dichiarazioni dell’assessore, per scongiurare l’applicazione al sistema scolastico della Sardegna dei nuovi numeri del dimensionamento.

Cagliari, 10 agosto 2023

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