Interrogazione n. 1817/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVI Legislatura

Interrogazione n. 1817/A

(Pervenuta risposta scritta in data 06/06/2023)

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CERA – COCCIU – ZEDDA Alessandra – TALANAS – TEDDE, con richiesta di risposta scritta, sulle massicce esercitazioni militari della NATO in Sardegna sui territori gravati dalle servitù militari.

I sottoscritti,

premesso che:
– dall’inizio del mese di maggio il territorio della Sardegna ha visto l’invasione di centinaia di mezzi terresti, navi, aerei provenienti da 23 nazioni, con l’impiego di oltre 10.000 militari appartenenti alle forze di terra, di mare e aeree per mettere in campo nuovamente la Sarde-gna al centro delle manovre di guerra simulata;
– dalle notizie apprese dagli organi dell’informazione questa è l’esercitazione interforze più importante della Difesa, vede la presenza di donne e uomini e mezzi impegnati nella simu-lazione di operazioni di difesa degli spazi aerei, terrestri e marittimi, nella sicurezza ciberne-tica e spaziale, nella difesa Nbcr e nel contrasto alle minacce derivanti dalle tecnologie più moderne utilizzate nella fabbricazione di droni sottomarini o aerei;
– i cittadini, le strade, le spiagge e il mare della Sardegna sono esposti in questo mese di mag-gio a “giochi di guerra”, a cui assiste con diffidenza e enorme preoccupazione;
– i cittadini, all’oscuro di tutto, si pongono numerosi interrogativi irrisolti sulle possibili espo-sizioni ai rischi che gravano sulla popolazione insediata, gli impatti sul delicato equilibrio ambientale che queste esercitazioni di guerra determinano sulle aree interessate da queste esercitazioni;

considerato che tutte queste esercitazioni avvengono in assenza di una chiara, puntale e tempe-stiva informazione, contestualmente si privano i cittadini sardi di ogni ragguaglio su questo uso del territorio isolano per scopi bellici, letteralmente occupato da presidi militari di 23 nazioni;

appurato che:
– seppure in presenza di un protocollo d’intesa tra il Ministero della difesa e la Regione fina-lizzato al coordinamento delle attività militari presenti nel territorio della Regione;
– con la sottoscrizione nel 2022 dell’Atto aggiuntivo del protocollo d’intesa tra il Ministero della difesa e la Regione mediante la costituzione di una cabina di regia, si assiste ad una re-crudescenza dell’uso dei poligoni militari venendo meno agli impegni assunti nel 2017 e rinnovati nel 2022, di attuare misure di riequilibrio ed armonizzazione sui poligoni della Sardegna e in particolar modo sul Poligono di Capo Frasca, mediante le seguenti dismissio-ni:
a) la cessione della spiaggia di S’Enna e S’Arca;
b) la cessione di un’ulteriore porzione di scogliera attigua alla spiaggia di S’Enna e S’Arca, sino a Punta S’Achivoni;
c) la previsione di un’area di rispetto per le zone archeologiche interne al Poligono di Ca-po Frasca;
d) l’utilizzo con accesso da terra, da parte dei pescatori locali, del porto interno nella zona est del Poligono di Capo Frasca;

preso atto inoltre del “Bando di pericolosità per attività in mare” di ieri 15 maggio 2023 firmato dal Comandante della Capitaneria di porto di Oristano che inibisce ogni attività in considerazioni delle esercitazioni che si svolgeranno negli specchi acquei davanti al Golfo di Oristano presso il Poligono militare di Capo Frasca e nelle acque del mare di Sardegna;

richiamata l’interrogazione n. 22/A depositata in data 28 maggio 2019 dai proponenti Cera, Coc-ciu e Talanas, presentata al Presidente della Regione e all’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, avente per oggetto: “Interrogazione con richiesta di risposta scritta, sulla regolamentazione delle zone di mare antistanti il Poligono militare di Capo Frasca”, nella quale si auspicava l’accelerazione della consegna delle aree individuate nel protocollo d’intesa del 18 di-cembre 2017 e veniva auspicata l’integrazione dello stesso protocollo al fine dell’inserimento del rilascio delle spiagge presenti a Capo Frasca che si affacciano sulla zona di Marceddì, coinvol-gendo i Comuni di Arbus e Terralba;

preso atto della notizia pubblicata sul portale della Regione in data 30 maggio 2022. nel quale veniva comunicato che “la Regione “libera” le spiagge di Porto Tramatzu e di S’Enna e S’Arca, destinate per anni a uso esclusivo dei militari”, ma che alla data odierna nulla è cambiato e la spiaggia di Capo Teulada, da Porto Teulada a Punta Menga, e la spiaggia di Capo Frasca, da Pun-ta S’Aschivoni allo stagno di Marceddì non sono state ancora riconsegnate alla Regione;

considerato il rinnovato ed intensificato utilizzo del territorio sardo per esercitazioni militari, si ritiene necessario pretendere l’avvio delle misure compensative, che vengono costantemente sol-lecitate dalle amministrazioni locali, dai rappresentanti politici del territorio, dal mondo della pe-sca e del diportismo e che lo Stato riconosca alla Regione l’introduzione le seguenti storiche istanze:
1) riconoscere gli indennizzi agli operatori economici soci armatori del comparto marittimo di Oristano interessati dagli specchi d’acqua per le esercitazioni militari nel Poligono di Capo Frasca, considerato che non è stata data piena attuazione a quanto già sancito dall’articolo 3 del protocollo del 26 ottobre 2016;
2) dismettere definitivamente nel Poligono di Capo Frasca anche le spiagge denominate: Cala Brigantino e Salinedda;
3) venga consentito l’utilizzo con accesso da terra anche ai diportisti, del porto interno nella zona est del Poligono di Capo Frasca,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l’Assessore regionale degli enti locali, finan-ze e urbanistica, l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente e l’Assessore regionale dell’agri-coltura e riforma agro-pastorale per conoscere quali azioni intendano intraprendere:

1) perché queste esercitazioni militari siano portate a conoscenza dei sardi, affinché venga fat-ta chiarezza sulle attività in corso e su eventuali rischi delle popolazioni residenti e dell’am-biente marino e terrestre;
2) perché vengano definitivamente dismessi come sancito nel protocollo del 18 dicembre 2017 la spiaggia di S’Enna e S’Arca sita tra da Punta S’Aschivoni allo stagno di Marceddì, il por-ticciolo e l’area archeologica, affinché senza nessun ulteriore indugio, vengano restituiti immediatamente alla Sardegna e ai sardi;
3) perché venga riconosciuto anche alla categoria degli operatori economici pescatori “soci ar-matori” proprietari delle imbarcazioni regolarmente conferite in cooperativa il diritto, at-tualmente negato, a beneficiare degli indennizzi e limitare così i danni all’attività di pesca al-le cooperative di pescatori che operano nelle acque adiacenti il Poligono di Capo Frasca;
4) per sostenere presso la cabina di regia paritetica Stato-Regione le istanze che provengono dalle amministrazioni locali, dai rappresentanti politici del territorio, dal mondo della pesca e del diportismo l’introduzione delle seguenti istanze affinché:
a) vengano definitivamente dismesse anche le spiagge denominate: Cala Brigantino e Sa-linedda;
b) venga consentito l’utilizzo con accesso da terra ai diportisti, del porto interno nella zona est del Poligono di Capo Frasca

Cagliari, 16 maggio 2023

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