Interrogazione n. 1647/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1647/A

CUCCU, con richiesta di risposta scritta, sulle gravi conseguenze connesse alla mancata previsione di norme transitorie in assenza della legge di rinnovo, riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente.

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La sottoscritta,

premesso che:
– in Sardegna il Piano casa è al momento regolamentato con la legge regionale n. 8 del 23 aprile 2015 “Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio” e successive integrazioni;
– con la legge regionale n. 1 del 2021 la Regione prevedeva le modifiche a quello che conosciamo come il “Piano Casa Sardegna”, ovvero gli articoli dal 26 al 41 della legge regionale n. 8 del 2015. Tra le altre modifiche contenute nella legge regionale n. 1 del 2021 vi erano anche le modifiche alla legge regionale n. 23 del 1985 avente ad oggetto le norme in materia di controllo dell’attività urbanistico-edilizia, di risanamento urbanistico e di sanatoria di insediamenti ed opere abusive, di snellimento ed accelerazione delle procedure espropriative;

rilevato che:
– la Corte costituzionale è stata chiamata ad esprimersi sui dubbi di legittimità costituzionale della legge regionale n. 1 del 2021;
– il 28 gennaio 2022 è stata pubblicata sul sito della Corte costituzionale la Sentenza della Corte n. 24/2022 sul Piano Casa Sardegna, pubblicata in Gazzetta ufficiale mercoledì 2 febbraio 2022;
– al punto 12 del dispositivo, è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’intero articolo 17 della legge regionale n. 1 del 2021 e del differimento dei termini ivi contenuti;
– con interrogazione presentata dalla scrivente n. 1617/A il 27 settembre 2022 “Sul piano casa Sardegna”, alla quale non è stata ancora inviata alcuna risposta, si interrogava il Presidente della Regione e l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere:
1) quando le forze di maggioranza si confronteranno per addivenire ad una proposta comune;
2) quali siano i tempi previsti per la presentazione della nuova legge;
3) se non si ritenga di dover dare un immediato impulso alla soluzione del problema, affinché i cittadini e gli operatori del settore possano agire in maniera certa e definitiva nel rispetto di una normativa attesa ormai da troppo tempo;
– in data 6 ottobre 2022 veniva audito presso la IV Commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità) l’Assessore regionale degli enti locali finanze e urbanistica, il quale garantiva che entro i successivi 7-10 giorni il testo della legge da loro battezzata di “rinnovo, riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente”, essendo già stata caricata nella borsa di Giunta sarebbe stata dalla medesima licenziata e, quindi, a breve giro di posta sarebbe arrivata alla Commissione consiliare permanente competente;

posto che a tutt’oggi, dopo ben 12 giorni dalle dichiarazioni dell’Assessore audito, nel Bollettino delle Commissioni nulla risulta essere pervenuto alla citata Commissione;

appurato che:
– a seguito della dichiarazione di illegittimità di parte della legge regionale n. 1 del 2021 le pratiche correttamente istruite tramite il SUAPE (Sportello unico per le attività produttive e per l’edilizia), che al giorno successivo della data di pubblicazione della sentenza non avevano ancora concluso il proprio iter per mancanza del titolo, o erano in possesso del titolo ma senza “comunicazione di apertura lavori”, che presentavano problemi di difformità delle volumetrie o che riguardavano lavori iniziati ma non terminati sono state sospese nel loro iter;
– sebbene in presenza del titolo alcune pratiche sono state sospese a causa della mancanza della comunicazione di inizio lavori ai comuni per la quale la normativa al tempo vigente prevedeva un periodo di 12 mesi per poterla presentare dal quale sarebbero poi decorsi i 36 mesi per la comunicazione della fine dei lavori;
– l’articolo 136 della Costituzione stabilisce che “quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione”;
– la Regione ha ricevuto il pagamento relativo agli accessi degli atti amministrativi;
– il ritardo nella presentazione e approvazione della legge di “rinnovo, riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente” comporta un grave danno economico sia per i cittadini che vedono bloccati i piani di sviluppo delle loro proprietà sia per le aziende operanti nel settore edile e all’indotto di riferimento che grazie ai bonus edilizi stanno timidamente provando a ripartire e che in assenza di adeguati strumenti normativi porterebbe danni incalcolabili,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere:
1) perché non siano state previste norme transitorie in modo da consentire la prosecuzione dell’iter amministrativo a chi avesse i titoli necessari per l’inizio o la prosecuzione dei lavori di ristrutturazione e a coloro che avessero già ottenuto, in modo formale o informale, una risposta positiva da parte della pubblica amministrazione;
2) se non si ritenga di dover agire immediatamente senza procrastinare ulteriormente a data incerta la tutela delle pratiche;
3) se non si ravveda l’urgenza di provvedere immediatamente, al fine di evitare innumerevoli ricorsi da parte dei cittadini profondamente delusi, che costringerebbero la Regione a sostenere ulteriori ingenti costi tenuto presente che per tutte le pratiche al momento sospese, sono stati incassati da parte della stessa Regione gli oneri amministrativi;
4) se, in attesa della presentazione ed approvazione della nuova legge, non sia opportuno provvedere immediatamente al fine di consentire ai cittadini, ai professionisti e alle imprese del settore di poter proseguire nella realizzazione dei progetti in essere in modo da agevolare una auspicata ed immediata ripresa economica per un settore fortemente provato e prossimo al collasso con ripercussioni all’intero tessuto economico sociale della nostra Regione.

Cagliari, 18 ottobre 2022

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