Interrogazione n. 1548/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1548/A

ORRÙ – CADDEO – COCCO – LAI, con richiesta di risposta scritta, sulle risorse, i tempi e i criteri previsti dall’Avviso pubblico per la concessione di voucher di conciliazione a favore di donne imprenditrici, lavoratrici autonome, libere professioniste per conciliare tempi di vita e lavoro.

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I sottoscritti,

premesso che:
– il tema della partecipazione delle donne al lavoro è una questione sempre attuale che la programmazione europea, nazionale e regionale ripropone e rilancia con continuità, prevedendo specifiche azioni nell’ambito dei documenti di programmazione in coerenza con le specifiche disposizioni dei documenti di orientamento regionali: ad esso sono dedicati, a titolo esemplificativo, la linea di intervento 6.2 del tema strategico Sardegna + sociale della Strategia regionale di sviluppo sostenibile, adottata con la deliberazione della Giunta regionale n. 39/56 dell’8 ottobre 2021) e la Priorità di investimento 8iv Obiettivo tematico 8 – Asse 1 del PO ESE 2014/2020;
– con l’avviso, determinazione prot. n. 23531/1316 del 1° aprile 2022, la Regione sì è proposta di sostenere, nell’intero territorio regionale, le lavoratrici autonome mediante l’erogazione di voucher di servizio per affrontare le criticità legate alle difficoltà di conciliare tempi di vita e tempi di lavoro, in considerazione del fatto che la qualità dell’occupazione si misuri anche attraverso la possibilità che le donne, in particolare quelle con figli piccoli, riescano a conciliare il lavoro con le attività di cura;
– il voucher di conciliazione è da ritenersi un contributo economico “una tantum”, a rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di servizi di assistenza per i figli e le figlie e/o delle spese sostenute per l’acquisto di servizi di assistenza per i figli e le figlie non autosufficienti e/o in condizione di disabilità di qualunque età, la cui cura risulti direttamente a carico delle lavoratrici autonome proponenti la richiesta;

considerato che:
– trattandosi di una procedura a sportello in base all’ordine di arrivo delle domande, di consueto utilizzata da questa Giunta regionale per l’erogazione di emolumenti in luogo di procedure che richiederebbero una adeguata valutazione dei beneficiari, l’avviso nulla ha stabilito per quanto concerne la valutazione del reddito familiare, avendo previsto come unico criterio il non superamento della soglia massima di 65.000 euro di reddito per la lavoratrice in possesso di determinati requisiti;

visto inoltre che:
– le domande potevano essere presentate a partire dal 2 maggio e i fondi sono andati esauriti già in data 8 giugno;
– in fase di presentazione della domanda non è stata richiesta alcuna rendicontazione di spese già sostenute, tantomeno una stima del contributo da richiedere e che la rendicontazione effettiva è prevista in un momento successivo alla concessione del voucher, è dunque ragionevole ritenere che i fondi vadano a esaurimento sulla base, non della reale rendicontazione delle spese sostenute, ma della attribuzione a priori del massimale previsto per ciascun figlio,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessora regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, per sapere:
1) se per l’annualità 2023, nonché nei bandi a valere sulla prossima programmazione del fondo FSE+ 2021/2027, possano essere previsti nuovi criteri e maggiori risorse per l’assegnazione dei voucher;
2) se, nello specifico, in luogo della mera procedura a sportello fino ad esaurimento dei fondi, possano essere considerati altri criteri che consentano di intercettare nelle donne lavoratrici con bassi redditi il target specifico di questa azione;
3) se possano essere previste nuove regole per la rendicontazione delle spese in modo da non rischiare di lasciare risorse inutilizzate;
4) se possano essere adeguatamente considerati, per la predisposizione e pubblicazione degli avvisi, risorse e tempi congrui per venire maggiormente incontro alle donne lavoratrici in quei periodi dell’anno in cui è notoriamente maggiore il carico familiare e la difficoltà a conciliare tempi di vita e di lavoro (ad esempio nei mesi estivi).

Cagliari, 13 luglio 2022

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