CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1492/A
MANCA Desirè Alma, con richiesta di risposta scritta, sulla grave carenza di sacche di sangue presso i centri trasfusionali della Sardegna.
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La sottoscritta,
premesso che:
– la talassemia è una malattia ereditaria del sangue ed è caratterizzata da un’anemia cronica dovuta alla sintesi ridotta o assente di una delle catene polipeptidiche (alfa o beta) presenti nella molecola dell’emoglobina, proteina responsabile del trasporto di ossigeno attraverso tutto l’organismo;
– esistono diverse forme di talassemia: quella più diffusa nel bacino del Mediterraneo è la beta talassemia (dovuta a ridotta o totale assenza delle sintesi di catene beta dell’emoglobina);
– in Italia, si stima che i pazienti talassemici siano circa 7.000, con concentrazione massima in alcune regioni del Centro-Sud;
– in Italia le regioni più colpite da talassemia sono la Sicilia, il Delta Padano e la Sardegna, che è la regione del Mediterraneo con la più alta incidenza dei portatori sani di beta-talassemia, la cui frequenza media è di circa l’11 per cento;
– il numero di malati in Italia è di 5-6.000 ed in Sardegna di circa 1.000;
– le cure per la talassemia richiedono, oltre a periodiche trasfusioni, particolari procedure da seguire con costanza, come il monitoraggio frequente delle condizioni cliniche, visite specialistiche e presa in carico dei pazienti;
considerato che il 13 ottobre 2021, la sottoscritta, ha presentato la mozione n. 517 sulla creazione di un day hospital talassemici presso l’Azienda ospedaliero-universitaria (AOU) di Sassari, sottolineando la carenza di un centro dedicato ai pazienti affetti da talassemia del Nord Sardegna;
considerato inoltre che:
– come ogni anno l’emergenza sangue torna a farsi sentire in maniera più preoccupante con l’arrivo della stagione estiva;
– il 17 maggio 2022, il dottor Pietro Manca, direttore del servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale dell’AOU di Sassari ha lanciato l’allarme denunciando il rischio di paralisi dell’attività ospedaliera a causa della carenza di sacche di sangue necessario alle trasfusioni e in particolare il rischio blocco degli interventi chirurgici;
– la mancanza di scorte di sangue in Sardegna è un dato che preoccupa: ogni anno la Sardegna è costretta a importare circa 30mila unità di sangue per salvare vite umane;
– molte regioni che prima avevano delle eccedenze, in seguito alla pandemia da Covid-19 adesso presentano anch’esse enormi difficoltà nella raccolta di sangue, per questo l’emergenza, in termini generali, si è acuita;
rilevato che:
– il 31 maggio le associazioni di volontariato della Sardegna impegnate nella raccolta sangue hanno denunciato il mancato rispetto degli impegni presi dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale;
– le associazioni di volontariato della Sardegna lamentano il fatto che l’Assessorato regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale non abbia risolto il problema della mancanza di sacche di sangue assicurandone la disponibilità, né provveduto alla predisposizione della rete regionale delle emoglobinopatie, in modo che tutte le persone con talassemia in Sardegna potessero avere le stesse opportunità di cura;
– anche la campagna regionale di sensibilizzazione alla donazione che sarebbe dovuta partire prima dell’estate non è stata avviata;
sottolineato che:
– il sangue rappresenta ancora oggi una risorsa fondamentale per la medicina e, al momento, non è disponibile alcuna alternativa in grado di sostituirlo;
– attualmente l’unico modo per poter disporre di questo “farmaco” salvavita insostituibile e indispensabile nella terapia di molte malattie sia di pertinenza chirurgica sia di pertinenza medica, dipende completamente dalla disponibilità e dal senso civico dei donatori di sangue;
– la Sardegna, nonostante sia una delle regioni italiane con il più alto indice di donazioni di sangue per numero di abitanti, è fra quelle che non raggiungono l’autosufficienza in quanto la carenza di globuli rossi è strutturale ed è legata all’alto numero di pazienti con anemia cronica presente nella nostra regione,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza della problematica sopra esposta;
2) se non ritengano necessario e urgente attivarsi al fine di intraprendere le opportune procedure atte a garantire una efficiente organizzazione e programmazione delle attività a medio e lungo termine del Sistema trasfusionale sardo;
3) se non ritengano necessario e urgente attivarsi al fine di garantire ai centri trasfusionali della Sardegna una dotazione di sacche di sangue rispondente al fabbisogno della regione.
Cagliari, 7 giugno 2022