CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1484/A
(Pervenuta risposta scritta in data 24/11/2022)
COMANDINI – GANAU – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla cessione delle saline di Santa Gilla da parte dell’ENI a privati.
***************
I sottoscritti,
premesso che:
– le saline di Santa Gilla, situate all’interno di una delle più importanti aree umide d’Europa, si estendono su una superficie complessiva di circa 2.700 ettari tra i comuni di Assemini, Capoterra e Cagliari, in una zona che alla fine degli anni Venti era paludosa e infestata dalla malaria, è stato realizzato un ambizioso e innovativo progetto per bonificare lo stagno e impiantarvi una imponente salina e un villaggio residenziale per dipendenti e operai, dando vita alla “comunità del sale”;
– le saline sono state avviate nel 1931, a fronte della concessione rilasciata nel 1921 con decreto regio, e sono diventate in pochi anni una solida realtà industriale; in seguito, nel 1974 la società è stata venduta al gruppo SIR e, dieci anni più tardi, è stata conferita ex lege al gruppo ENI; nel 2019 la Regione ha rinnovato la concessione fino a marzo 2046;
premesso ulteriormente che:
– la società Ing. Luigi Conti Vecchi, controllata al 100 per cento dall’ENI REWIND, gestisce le saline dello stagno di Santa Gilla per la produzione di sale marino. Il potenziale produttivo è di circa 400 mila tonnellate annue e vengono destinate all’uso alimentare e zootecnico, ai settori industriale e del disgelo;
– viste le caratteristiche qualitative e organolettiche del sale ottenuto, l’azienda è impegnata nella certificazione secondo gli standard di sostenibilità delle saline marittime e nella valorizzazione sul mercato;
– le saline svolgono un ruolo significativo nella stabilizzazione delle emissioni di gas serra e nel mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici; dal 1977 sono protette dalla convenzione di Ramsar, che comprende circa 2.200 zone umide di importanza strategica internazionale per il mantenimento della biodiversità mondiale;
– l’oasi naturalistica è inoltre un Sito di interesse comunitario (SIC) ed è inserita nella rete ecologica Natura 2000;
appreso dagli organi di stampa l’intenzione da parte dell’ENI di cedere il più importante compendio economico ambientale della Sardegna alla Italki, fatto che risulta quantomeno incomprensibile visto che l’ENI ha degli impegni ben precisi assunti con la Regione e soprattutto un rinnovo della concessione fino al 2046;
considerato che ora la decisione da parte di ENI di cedere a privati il compendio delle saline di Santa Gilla avrebbe una ricaduta economica negativa senza pari, anche perché la cessione non è in grado di garantire certezze occupazionali, il rischio è che di promesse e impegni fatti in questi anni, rimanga in Sardegna, dopo che ha per anni contribuito pesantemente anche in termini ambientali alla crescita dell’azienda, un danno economico inestimabile e l’aggravarsi di una crisi che già segna pesantemente tutto il territorio,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’industria per sapere:
1) se siano a conoscenza di quanto esposto ed abbiano consapevolezza della gravità che la cessione del più importante compendio economico ambientale della Sardegna rappresenterebbe per l’intero comparto industriale e per il tessuto lavorativo;
2) quali interventi intendano mettere in atto affinché sia scongiurata la cessione da parte dell’ENI e siano garantiti gli impegni assunti dall’ENI, anche in considerazione della concessione rinnovata fino al 2046.
Cagliari, 31 maggio 2022