Interrogazione n. 1300/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1300/A

TUNIS, con richiesta di risposta scritta, circa la mancata sostituzione dei medici di famiglia in diversi Comuni della Sardegna.

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Il sottoscritto,

considerato che:
– il comma 1 dell’articolo 32 della Costituzione italiana stabilisce che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”;
– la Regione, come d’altronde tutto il resto del mondo, si trova ad affrontare una pandemia di portata epocale che ha determinato la concentrazione di medici e personale sanitario in generale, in strutture, come per esempio gli hub vaccinali ed i reparti specialistici, specificatamente dedicate ad affrontare il rischio in parola;

atteso che:
– da notizie di stampa risulta che decine di comuni, tra cui a titolo non esaustivo, si possono citare Calasetta, Carbonia, San Nicolò Gerrei, Ballao ed altri, sono sprovvisti della indispensabile presenza del medico di base;
– da anni la Federazione dei medici di Medicina generale segnala il progressivo smantellamento della cosiddetta medicina di prossimità, di cui i medici di famiglia rappresentano il fulcro principale;
– su circa 1200 posti che dovrebbero essere assegnati in tutta l’isola risulta vacante circa il 20 per cento, determinando il rischio di mancata assistenza per circa 350.000 persone in tutta la regione;

rilevato che:
– una delle attività principali utili a contrastare la diffusione del virus Codiv-19 è quella di evitare, per quanto possibile, gli spostamenti e quindi la potenziale diffusione del virus in parola;
– uno dei principali problemi legati allo spopolamento del paese dell’interno è legato alla cronica e sempre più accentuata riduzione dei servizi essenziali di cui la costante riduzione dei presidi sanitari rappresenta senza dubbio la manifestazione più emblematica;

rilevato altresì che:
– come già richiamato, in numerosi comuni della Sardegna non vengono garantite le prestazioni sanitarie minime indispensabili per garantire i livelli di assistenza fondamentali ed a titolo esemplificativo si può citare il Comune di Burcei, in cui dal 1° gennaio andrà in pensione uno dei due medici di famiglia presenti che garantiva assistenza a circa 1500 pazienti; il comune in parola da anni ha subito un progressivo depauperamento delle prestazioni sanitarie e la mancata sostituzione del medico di famiglia rappresenta un ulteriore grave ed ingiustificabile progressivo smantellamento dell’assistenza sanitaria che dovrebbe essere costituzionalmente garantita;
– sempre a titolo esemplificativo, per un comune come quello di Burcei il primo presidio sanitario si trova a 35 chilometri di distanza, il che determina rischi effettivi per la vita delle persone in quanto l’intervento immediato di un medico qualificato può determinare il salvataggio di una vita umana,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale al fine di conoscere quali azioni si siano intraprese e quali ulteriori azioni eventualmente si intendano intraprendere, al fine di procedere alla celere sostituzione dei medici di famiglia nei numerosi comuni della Sardegna oggi sprovvisti di questo fondamentale presidio medico.

Cagliari, 29 dicembre 2021

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