CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1203/C-6
AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – SATTA Gian Franco – ZEDDA Massimo, sulla situazione generale dello stato di funzionamento dei servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, sulla domanda di assistenza rilevata in conseguenza della pandemia e sulla capacità del sistema sanitario regionale di garantire un sostegno alla salute mentale e un’adeguata presa in carico dei minori con disturbi neuropsichiatrici.
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I sottoscritti,
premesso che:
– la neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza è un settore della medicina che si occupa dei disturbi neurologici, psichiatrici, psicologici e neuropsicologici dell’età evolutiva (0-17 anni) e dei disordini dello sviluppo del bambino e dell’adolescente che riguardano diverse aree (psicomotoria, linguistica, cognitiva, intellettiva, affettiva, relazionale, sociale);
– i percorsi di diagnosi e cura si articolano per specifiche competenze nelle seguenti macroaree cliniche:
– Neurologia: epilessie, paralisi cerebrali infantili, distrofie ed altre malattie neuromuscolari, distonie, cefalee, malattie neurometaboliche, sindromi genetiche, autoimmuni del sistema nervoso centrale (es. Sclerosi multipla) del sistema nervoso periferico e neuromuscolare, tumori, encefaliti, ecc.;
– Neuropsicologia: disabilità intellettiva, disturbi specifici dell’apprendimento (dislessie, disortografìe, discalculie), disturbi del linguaggio (disfagie, balbuzie, ritardi di linguaggio ecc);
– Psichiatria: disturbo dello spettro autistico, disturbo da deficit di attenzione con iperattività/impulsività, disturbi di condotta, psicosi, depressione, anoressia altri disturbi del comportamento alimentare, disturbi ossessivo-compulsivi, disturbi del sonno, disturbi d’ansia, fobie, disturbi somatici funzionali, disturbi post traumatici da stress (in particolare disturbi correlati a maltrattamento e violenze sui minori);
– Riabilitazione: abilitazione e riabilitazione dei disturbi neuromotori, cognitivi, neuropsicologici e psichiatrici;
– nei disturbi neuropsichici dell’età evolutiva, il processo diagnostico e l’impostazione del progetto terapeutico e/o riabilitativo sono necessariamente il frutto di una valutazione globale e multiprofessionale specifica che include diverse figure professionali esperte in età evolutiva: psicologi, pedagogisti, fisioterapisti, psicomotricisti, terapisti della neuro-psicomotricità dell’età evolutiva, logopedisti, assistenti sociali, educatori professionali, personale infermieristico e tecnico;
rilevato che:
– i disturbi neuropsichici dell’età evolutiva sono molto frequenti e coinvolgono complessivamente fino al 20 per cento della popolazione tra 0 e 17 anni;
– oltre il 50 per cento dei disturbi neuropsichici dell’adulto ha un esordio in età evolutiva o è comunque dovuto a eventi morbosi insorti anche molti anni prima della manifestazione del disturbo conclamato;
– per i bisogni più specificamente sanitari negli ultimi dieci anni si è osservato, a livello nazionale, il raddoppio degli utenti seguiti nei servizi di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza (NPIA), con un impatto rilevante non riscontrato in nessun’altra area della medicina;
– negli ultimi anni si è evidenziato un rilevante incremento delle richieste di diagnosi e intervento per disturbi neuropsichici dell’età evolutiva, oltreché a un rapido cambiamento nella tipologia di utenti e famiglie e dei loro bisogni;
– in nessuna altra area della medicina si è assistito ad un aumento degli accessi ai servizi così rilevante, che in meno di dieci anni ha portato quasi al raddoppio degli utenti seguiti nei servizi di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza (NPIA) e ad una prevalenza di casi doppia rispetto l’asma infantile (una delle più comuni patologie pediatriche), quattro volte superiore a quella dei servizi di salute mentale adulti, otto volte superiore a quella dei servizi per le dipendenze patologiche, venti volte superiore a quella dell’area psicologica dei consultori;
– tra il 2017 e il 2018 i ricoveri per disturbi neurologici tra 0 e 17 anni sono aumentati dell’ 11 per cento e quelli per disturbi psichiatrici sono aumentati del 22 per cento;
– in base ai dati diffusi dalla Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, già prima della pandemia da coronavirus 200 bambini e ragazzi su 1.000 avevano un disturbo neuropsichico; solo 60 su 200 riuscivano ad accedere ad un servizio territoriale di NPIA; solo 30 su 200 riuscivano ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate; 7 su 1.000 si recavano al pronto soccorso per un disturbo psichiatrico; 5 su 1.000 venivano ricoverati per un disturbo neurologico o psichiatrico; solo 1 su 5 riusciva ad essere ricoverato in un reparto di NPIA; 4 su 5 venivano ricoverati in reparti non appropriati, di cui 1 in reparto psichiatrico per adulti;
preso atto che:
– nel sistema sanitario regionale della Sardegna l’erogazione di servizi di NPIA sono erogati dalle strutture territoriali dell’ATS tramite le UOC-NPIA (Unità operativa territoriale di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza) e dalle strutture ospedaliere mediante le Cliniche di neuropsichiatria infantile dell’ARNAS “Brotzu”, struttura complessa incardinata nell’Ospedale pediatrico microcitemico di Cagliari, e dall’AOU di Sassari;
– nei mesi del primo lockdown in Sardegna l’occupazione dei posti letto ospedalieri di degenza ordinaria per patologie psichiatriche in età evolutiva si è mantenuta intorno all’80 per cento (contro circa il 25 per cento dei reparti pediatrici generali), per aumentare al 100 per cento nei mesi successivi e al 120 per cento degli ultimi mesi;
– se dal primo lockdown il numero assoluto dei ricoveri è talvolta diminuito rispetto al 2019, la crescente criticità delle risposte nella presa in carico (sottodimensionamento degli organici, maggiore gravità dei casi e di necessità assistenziale) sia dei servizi territoriali (più di un mese per la presa in carico dei casi più urgenti, oltre sei mesi per gli altri) che, soprattutto, delle strutture residenziali terapeutiche (inadeguate per numero di posti letti, 13 convenzionati ad alta intensità terapeutica in tutto il territorio regionale, e per organizzazione), ha comportato la diminuzione dell’età media degli accessi ed il significativo aumento della degenza media (da 9 a oltre 13 giorni);
– anche il numero di accessi e l’occupazione dei posti letto di day hospital, diminuito durante i mesi di lockdown, è tornato ai livelli, già oltre soglia, del 2019 nonostante la necessità di scaglionamento temporale degli accessi per garantire il distanziamento:
– a Cagliari: nel marzo 2019, 278 accessi corrispondenti ad un’occupazione del 253 per cento dei 5 posti disponibili; a marzo 2021, 246 accessi, pari al 213 per cento di occupazione;
– a Sassari: per l’unico posto di day hospital disponibile, 68 accessi in regime DH dal gennaio ad aprile 2021, pari ad un indice di occupazione media del 231 per cento);
considerato che:
– sebbene i dati sulla salute psicologica dei bambini e degli adolescenti in corso di pandemia non siano ancora completamente disponibili, tra gli operatori del settore si è concordi nel ritenere che lo scenario emergenziale dovuta alla pandemia abbia impattato negativamente sul loro benessere psicologico e influenzato negativamente la loro salute mentale causando, da una parte, un grave scompenso delle patologie pregresse quali i disturbi del neurosviluppo (disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettiva, disabilità neuromotorie, disturbo da deficit di attenzione/iperattività) e i disturbi alimentari (anoressia nervosa) e, dall’altra, un aumento dei sintomi di ansia, depressione e di episodi di autolesionismo e tentativi di suicidio;
– la forte limitazione delle relazioni sociali causata dall’attuazione delle misure di contrasto alla pandemia (didattica a distanza, venir meno delle occasioni di socializzazione con coetanei in ambito scolastico, ludicosportivo e di aggregazione sociale in generale, convivenza forzata in situazioni familiari disfunzionali, ecc.) ha fatto emergere, specie negli adolescenti, i sintomi di forme anche gravi di psicopatologie precedentemente compensate anche solo parzialmente;
– 1′ esposizione ad eventi traumatici, soprattutto se intensi e prolungati, può avere un impatto significativo sulla salute mentale dei minori di età, aumentando il rischio di manifestare disturbi psichiatrici nel breve/medio periodo o in età adulta;
ritenuto che:
– la tutela della salute mentale dei soggetti in età evolutiva non possa attendere l’esito definitivo della sconfitta della pandemia ma al contrario occorre che il sistema sanitario regionale metta in campo interventi tempestivi, mirati e coordinati a tutti i livelli per ridurre al minimo le conseguenze della pandemia sulla salute mentale delle generazioni più giovani, per prevenire e individuare il più precocemente possibile i segnali di allarme e di disturbi conclamati, al fine di poter offrire risposte rapide e appropriate per ciascun soggetto preso in carico;
– occorre pertanto superare nel più breve tempo possibile le criticità registrate in ambito regionale in ordine all’organizzazione e alle risorse finanziarie per il funzionamento dei servizi di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza;
osservato che:
– nelle strutture ospedaliere di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza si registrano criticità di vario tipo:
– nella struttura di Cagliari permangono gravi carenze di personale medico, le guardie attive e le reperibilità sono garantite da soli 6 dirigenti medici su cui gravano anche tutte le attività di day hospital;
– con tale organico non è possibile garantire la guardia attiva per 24 ore, sette giorni a settimana e le intense attività di Day Hospital. I turni notturni e festivi sono pertanto garantiti dalla sola reperibilità. Dall’inizio della pandemia, durante tali turni di reperibilità notturna e festiva viene garantita un’intensa attività assistenziale in urgenza con evidente sovraccarico lavorativo per i 6 dirigenti medici turnati (una media di 30 ore mensili di plusorario per dirigente medico).
– le funzioni infermieristiche sono spesso in capo a personale precario;
– persistente assenza in organico delle figure professionali dello psicologo e dell’educatore professionale, sia nella Clinica di Cagliari che in quella di Sassari;
osservato inoltre che anche presso le strutture territoriali si rilevano difficoltà varie:
– è in servizio solo la metà dei neuropsichiatri infantili necessari e un terzo degli psicologi rispetto a quanto previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 40/5 del 4 agosto 2020;
– mancanza di equipe complete (psicologi, terapisti, logopedisti, educatori, assistenti sociali, infermieri, OSS, amministrativi);
– gravi carenze logistiche ed organizzative delle strutture residenziali terapeutiche (tali da rendere spesso necessario, per alcune di esse, il ricorso al Tribunale per i minorenni per garantire il diritto alla salute dei minori ivi assistiti) e totale assenza di strutture terapeutiche semiresidenziali o di centri diurni presso i Servizi di neuropsichiatria infantile territoriale;
evidenziato che, in generale, si riscontra inoltre:
– l’assenza di coordinamento regionale, stabile e formale, della attività assistenziali, con significative disparità locali e coordinamento del rapporto ospedale-territorio all’estemporanea iniziativa dei singoli, piuttosto che ad un quadro organizzativo formale e normato. Negli ultimi anni, l’afferenza delle strutture territoriali di NPIA ai Dipartimenti di salute mentale ha determinato un maggiore coordinamento nelle attività assistenziali territoriali: tali attività necessitano però ancora del supporto e di una regia regionale finalizzata anche al raccordo con le attività assistenziali afferenti alle aziende ospedaliere;
– la scarsa formazione specifica e mancato adeguamento normativo ed organizzativo per le attività di telemedicina: sebbene siano ormai disponibili linee guida nazionali ed internazionali e specifiche procedure, per tali attività (sia diagnostiche che di intervento terapeutico), il Servizio Sanitario regionale risulta ancora carente sia dal punto di vista logistico (gran parte dei computer in dotazione alle strutture di NPIA sono obsoleti o privi di telecamera) e normativo (ad un anno dall’inizio della pandemia in diverse aziende sanitarie non sono stati definiti i codici amministrativi per tali attività);
– una strutturale carenza delle figure multidisciplinari necessarie per i percorsi diagnostici, terapeutici e riabilitativi, a partire dalle figure mediche indispensabili, già sottodimensionate e di cui molte verranno pensionate a breve, la pandemia e le strategie per il suo contenimento hanno diminuito gli spazi assistenziali disponibili e aumentato lo stress e il sovraccarico su bambini e ragazzi e sulle loro famiglie e hanno reso non più praticabili le strategie di tamponamento che venivano messe in atto in precedenza, sia dai singoli che dalla collettività;
posto che l’articolo 33 del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73 (decreto “Sostegni bis”), dispone una serie di interventi concernenti i servizi territoriali e ospedalieri di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza nelle more di un intervento organico strutturale volto a potenziare i servizi territoriali e ospedalieri di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza e a garantire la prevenzione e la presa in carico multidisciplinare dei pazienti e delle loro famiglie, assicurando adeguati interventi in ambito sanitario e sociosanitario, anche in risposta ai bisogni di salute connessi all’emergenza epidemiologica da Covid-19,
chiedono di interrogazione l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) la situazione generale dello stato di funzionamento dei servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza nell’Isola, le caratteristiche della domanda di assistenza rilevata in tali strutture negli ultimi anni anche con riferimento alle ricadute della pandemia sulla salute mentale dei soggetti in età evolutiva, la capacità del sistema sanitario regionale di garantire un sostegno alla salute mentale e un’adeguata presa in carico dei minori con disturbi neuropsichiatrici e neuropsichici;
2) quali delle seguenti misure possono essere attuate nel più breve tempo possibile da parte dell’Assessorato e delle aziende sanitarie per rafforzare l’azione dei servizi di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza:
a) adeguamento del numero di neuropsichiatri infantili operanti nel servizio sanitario regionale, adeguandolo a quanto previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 40/5 del 4 agosto 2020 per i servizi territoriali ed ai criteri dell’alta intensità assistenziale per quelli ospedalieri;
b) completamento delle equipe multi-professionali delle unità operative territoriali;
c) adeguamento delle dotazioni organiche delle Strutture ospedaliere con superamento dei parametri del decreto ministeriale n. 70 del 2015 (considerando che tali strutture garantiscono attività assistenziali simili quelle che i Servizi psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC) svolgono per i pazienti adulti) e riconsiderazione delle dotazioni di personale con adeguata numerosità dei dirigenti medici e del personale infermieristico dedicato;
d) inserimento nella dotazione organica delle strutture ospedaliere regionali della figura del Dirigente psicologo dedicato (con specifica formazione per l’età evolutiva) e dell’Educatore professionale;
e) istituzione di almeno una struttura terapeutica residenziale pubblica, ad alta intensità assistenziale e degenza limitata ad un mese, rinnovabile una sola volta, tale da fungere da benchmark per le attuali e future strutture convenzionate;
f) accreditamento di strutture semi-residenziali terapeutiche, anche convenzionate;
g) istituzione di un coordinamento regionale per l’assistenza neuropsichiatrica per l’infanzia e l’adolescenza;
h) potenziamento del raccordo funzionale tra strutture ospedaliere e territoriali di Neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza e quello con gli altri servizi territoriali per l’infanzia e l’adolescenza e con le unità di psichiatria dell’adulto, per le dipendenze e per la disabilità per l’età di transizione ed adulta;
i) potenziamento delle attività diagnostiche e di intervento terapeutico in telemedicina, mediante attività formative specifiche degli operatori ed adeguamento tecnologico e normativo (specifici codici di attività);
j) potenziamento dei percorsi di formazione (attualmente finanziati con soli fondi nazionali) per il personale sanitario e sociosanitario, inclusi i pediatri di libera scelta e i medici di medicina generale, volti al riconoscimento precoce e alla presa in carico delle difficoltà e delle patologie psichiatriche per persone in età evolutiva e adolescenziale anche con riferimento alle acuzie;
k) rimodulazione e adeguamento alle nuove necessità assistenziali del numero di posti letto di NPIA, in ambito regionale;
3) relativamente alle Cliniche di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ARNAS “Brotzu” e dall’AOU di Sassari, se s’intende:
a) assumere ulteriori Dirigenti medici, per sanare le criticità sopra evidenziate;
b) assegnare spazi aggiuntivi per attività ambulatoriali e di ricovero;
c) potenziare il personale del comparto anche stabilizzando quello attualmente precario
d) inserimento in organico delle figure dello psicologo e dell’educatore professionale sanitario;
4) se si stiano utilizzando anche in Sardegna gli strumenti normativi previsti dall’articolo 33 del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, per il reclutamento di professionisti sanitari e di assistenti sociali con forme di lavoro autonomo fino al 31 dicembre 2021, al fine di potenziare i servizi territoriali e ospedalieri di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza e garantire la prevenzione e la presa in carico multidisciplinare dei pazienti e delle loro famiglie anche in risposta ai bisogni di salute connessi all’emergenza epidemiologica.
Cagliari, 13 settembre 2021