Interrogazione n. 1175/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVILegislatura

Interrogazione n. 1175/A

SATTA Gian Franco, con richiesta di risposta scritta, sui gravi ritardi dell’ATS nei tempi di esecuzione delle visite da parte delle commissioni mediche per l’accertamento delle disabilità propedeutiche alle iscrizioni nelle liste di collocamento mirato di cui alla legge n. 68 del 1999.

***************

Il sottoscritto,

premesso che:
– la Costituzione italiana, all’articolo 38, comma 3, dispone testualmente che “gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale”’ e unitamente ai doveri inderogabili di solidarietà sociale sanciti dall’articolo 2, ha investito il legislatore e la pubblica amministrazione del compito di dare concreta attuazione all’impegno etico sociale dello Stato nei confronti dei soggetti diversamente abili, sottolineandone l’importanza dell’inserimento lavorativo;
– alla luce delle alte finalità sopra descritte, si è proceduto a disciplinare la valorizzazione delle capacità lavorative dei soggetti beneficiari, prima con la legge 2 aprile 1968, n. 482, e soprattutto successivamente con la legge 12 marzo 1999, n. 68, andando a ricercare così come espressamente previsto da quest’ultima norma all’articolo 2 (Collocamento mirato) “quella serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione;
– coloro i quali presentano i requisiti previsti dalla legge e che aspirano ad un’occupazione devono necessariamente iscriversi in appositi elenchi tenuti dai preposti centri dell’impiego;
– ai fini della predetta iscrizione è necessario possedere una certificazione che attesti l’esistenza del requisito sanitario che sancisce l’appartenenza alle categorie previste, il cui accertamento è rimesso alla valutazione di apposite commissioni mediche istituite presso le ASSL territorialmente competenti, di concerto con l’INPS;
– le ASSL e quindi l’ATS, ai sensi della legge n. 68 del 1999, pertanto, hanno il compito di assicurare il riconoscimento della collocabilità al lavoro dei disabili;

riscontrato che sono numerosi i casi nei quali i tempi di esecuzione delle visite da parte di suddette commissioni superano di gran lunga le normali attese, assumendo natura di ritardi “cronici” del sistema;

considerato che:
– il collocamento mirato rappresenta uno strumento di fondamentale importanza poiché permette di valorizzare le competenze e le abilità delle persone disabili in un contesto socio lavorativo che soddisfi appieno la persona impiegata;
– l’esperienza lavorativa si configura come importante fattore di inserimento sociale, oltre che professionale, in grado di segnare profondamente la crescita personale e lo sviluppo dell’autonomia individuale, specie nei soggetti in attesa di prima occupazione;

tenuto conto che:
– il protrarsi ingiustificato dei tempi di attesa per accedere alle valutazioni delle commissioni, secondo quanto riscontrato e già descritto, rappresenta di fatto un’azione di esclusione sociale dei soggetti aventi diritto all’iscrizione negli elenchi dedicati;
– il raggiungimento della maggiore età e l’impossibilità di poter lavorare, unitamente alla perdita dei tipici strumenti di supporto legati alla minore età, vanno a generare in seno alle famiglie situazioni di gravi criticità;

ritenuto che sia dovere di questa Regione garantire tanto il diritto al lavoro conformemente alle capacità lavorative di ciascuna persona, quanto un iter burocratico con dei tempi di svolgimento che non costituiscano un ostacolo per i cittadini e per le famiglie coinvolte, già gravate da situazioni di tangibile difficoltà,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza di quanto sopra esposto;
2) se non ritengano doveroso, al fine di evitare che tali disagi continuino a ripetersi, intervenire prontamente per scongiurare che venga leso il diritto all’inclusione sociale e lavorativa di soggetti in condizioni di disabilità;
3) quali iniziative intendano porre in essere, con estrema urgenza, per risolvere la situazione segnalata.

Cagliari, 26 agosto 2021

Condividi: