CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1154/A
MANCA Desiré Alma – SOLINAS Alessandro, con richiesta di risposta scritta, sui recenti incendi del Montiferru, Planargia e Marghine.
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I sottoscritti,
premesso che:
– il 24 luglio 2021 un terribile incendio è divampato nell’area ad alta concentrazione boschiva del Montiferru, avanzando inesorabile dal territorio di Santu Lussurgiu a quello di Cuglieri, in cui ha raggiunto anche il centro abitato, per poi interessare svariati comuni della zona, da Scano di Montiferro a Sennariolo e Seneghe;
– secondo le prime ricostruzioni, il fuoco sarebbe partito dall’area tra Bonarcado e Santu Lussurgiu, la stessa area dove la sera prima si era sviluppato un incendio, segnalato alle 17:51 e apparentemente domato;
– nella seduta del Consiglio regionale del 27 luglio 2021 l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente ha riferito che “l’incendio si è evoluto velocemente nelle ore successive, ma non sono giunte alla Funzione volontariato segnalazioni di criticità legate all’evento in questione;
– in parallelo sarebbero divampati altri due incendi, uno nella zona di Usellus e l’altro alle porte di Cabras, che si sono presto estesi ad altri centri della Planargia, a partire da Tresnuraghes, e del Marghine;
– come tristemente noto, gli incendi hanno devastato 240 aziende agricole e zootecniche, fattorie didattiche, centinaia di alveari con milioni di api, case e circa 20.000 ettari di boschi, distrutto campi coltivati, pascoli, oliveti, alberi millenari, uccidendo tra atroci sofferenze in un’ecatombe senza precedenti, nonostante l’impegno indefesso e i sacrifici dei veterinari accorsi volontariamente da ogni parte della Sardegna, la fauna selvatica, gli animali da lavoro, cani da gregge ma anche molti animali di affezione presenti in rifugi e salvati dai volontari con grandi sacrifici e in abitazioni private, alcuni dei quali non hanno, purtroppo, avuto scampo poiché tenuti legati a catena;
– in conseguenza degli incendi, nella serata del 25 luglio 2021 la Giunta regionale ha dichiarato lo stato di emergenza e i danni definitivi sono ancora incalcolabili;
– nelle dichiarazioni rese alla stampa, il Presidente Solinas ha affermato che la macchina regionale si “è interamente mobilitata” con “7.500 uomini, 20 mezzi aerei (7 Canadair e 13 elicotteri)” impegnati senza sosta per affrontare il fronte del fuoco;
– nella seduta del Consiglio regionale del 28 luglio 2021, il Presidente della Regione ha commentato la vicenda sottolineando come, in tali nefaste circostanze, “tutte le istituzioni abbiano collaborato in una perfetta sinergia a partire dalla macchina operativa dell’antincendio regionale;
considerato che;
– in realtà, le numerose testimonianze dirette, diffuse anche dai media, di chi, privati cittadini, agricoltori e allevatori, ha avuto la disgrazia di assistere impotente al danneggiamento o alla distruzione della propria casa o della propria azienda e alla morte dei propri animali arsi vivi, arrivando perfino a vedere seriamente minacciata la sua incolumità o quella dei suoi familiari, raccontano un vissuto profondamente diverso da quello riferito dal Presidente Solinas;
– infatti, molti testimoni dell’accaduto riferiscono di essersi trovati, soprattutto nei primi giorni, da soli a fronteggiare l’emergenza, combattendo contro il fuoco con i propri -limitati- mezzi, mettendo a rischio la propria vita per tentare di salvare la casa, gli animali e l’azienda, e di non aver potuto fare affidamento sulla presenza a terra di un numero adeguato di squadre di lotta, pattuglie e mezzi;
– tanti agricoltori e allevatori si sono trovati da soli non soltanto nella fase drammatica dello spegnimento degli incendi, ma anche nella successiva fase della bonifica del suolo;
– le comunità interessate dall’incendio del Montiferru si chiedono, inoltre, come sia possibile, se realmente il sistema regionale antincendio ha operato con la dovuta tempestività ed efficienza, che l’incendio che ha interessato nella notte tra il 23 e il 24 luglio un’area circoscritta sia poi nuovamente divampato, questa volta con maggiore vigore, nella mattinata del 24 luglio, divenendo inarrestabile nel pomeriggio e arrivando persino a travolgere, nella serata, i centri abitati nonostante l’asserito dispiegamento massiccio di uomini e mezzi sul territorio;
evidenziato che:
– alla Regione compete la programmazione e il coordinamento delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, sulla base delle linee guida emanate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri con decreto del 20 dicembre 2001 e in attuazione della legge regionale 27 aprile 2016, n. 8 (Legge forestale della Sardegna);
– il Piano regionale antincendi triennio 2020-2022, Anno 2021, è stato approvato dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 22/19 del 17 giugno 2021, nella quale riconosce che la lotta attiva agli incendi boschivi e rurali “è da considerarsi una priorità per il Sistema Regione ai sensi dell’articolo 8 della legge regionale n. 31/1998, nonché un servizio pubblico essenziale in quanto finalizzato a garantire l’incolumità e la sicurezza della popolazione e la salvaguardia dell’ambiente (articolo 1 della legge n. 146 del 1990)
– il Piano regionale delinea il modello organizzativo generale del Sistema regionale antincendi, costituito dalla Direzione generale della Protezione civile, dal Corpo forestale di vigilanza ambientale (CFVA), dall’Agenzia forestale regionale per lo sviluppo del territorio e dell’ambiente della Sardegna (FoReSTAS ) e, a seguito di appositi accordi, dai soggetti statali competenti, dai Vigili del fuoco, dalle organizzazioni di volontariato e dalle compagnie barracellari, e individua i presidi territoriali che fanno parte dell’apparato di lotta regionale;
– la dichiarata finalità del Piano regionale “è focalizzata prevalentemente sulle attività di prevenzione e di mitigazione, che rappresentano il primo punto di partenza per la lotta contro gli incendi boschivi, e sulle attività di programmazione e coordinamento degli interventi di lotta attiva con tutte le componenti operative concorrenti”‘, infatti, il Piano “ha lo scopo di definire le procedure di emergenza, le attività di monitoraggio del territorio e di assistenza alla popolazione ” e “di disporre, secondo uno schema coordinato, il complesso delle attività operative per un armonizzato e sinergico intervento di prevenzione e soccorso in emergenza a favore delle popolazioni esposte ad eventi calamitosi”;
– la delibera, nell’approvare il Piano regionale antincendi, ha autorizzato il Comandante del CFVA ad adottare, con propria determinazione, i Piani operativi ripartimentali ai sensi dell’articolo 23, comma 4, legge regionale n. 8 del 2016 d’intesa con la Direzione generale della Protezione civile e l’Agenzia FoReSTAS;
– i Piani operativi ripartimentali integrano necessariamente il Piano regionale, poiché contengono il dettaglio e l’organizzazione delle risorse umane e strumentali presenti nei singoli ambiti territoriali di competenza degli Ispettorati ripartimentali del CFVA;
– ai sensi dell’articolo 69 della legge regionale 12 giugno 2006, n. 9, l’attività di spegnimento degli incendi è di competenza della Regione;
– la lotta attiva agli incendi boschivi e rurali si basa su un sistema integrato coordinato dalla funzione operativa di spegnimento degli incendi in capo al CFVA, il quale svolge le attività di coordinamento di tutte le forze in campo regionali e statali e di Direzione delle operazioni di spegnimento (DOS) mediante le seguenti articolazioni: una Sala operativa unica permanente (SOUP), che assicura il coordinamento delle strutture regionali antincendi con quelle statali e coordina gli interventi delle strutture e dei mezzi regionali aerei di supporto all’attività delle squadre a terra; sette Centri operativi provinciali (COP), situati presso i corrispondenti ispettorati del Corpo forestale e di vigilanza ambientale; ottantadue Unità operative di comparto (UOC), corrispondenti alle Stazioni del Corpo forestale; undici Basi operative (BO) elicotteristiche dipendenti dai rispettivi COP; 182 postazioni di avvistamento gestite dall’Agenzia FoReSTAS e in contatto permanente con COP e UOC;
– l’Agenzia FoReSTAS concorre alla campagna antincendi con personale proprio, sotto la direzione e il coordinamento operativo del CFVA, ma la dislocazione delle squadre di lotta e la distribuzione giornaliera e settimanale degli orari delle squadre dell’Agenzia con personale a tempo determinato e indeterminato è riportata nel dettaglio nei piani operativi ripartimentali;
– il CFVA entra in azione a seguito di una segnalazione da parte delle vedette del sistema regionale, delle pattuglie o delle vedette itineranti, delle segnalazioni al numero verde 1515, al COP o alle Sale operative ripartimentali, dalle Sale operative VV.F. SOI 15 o da parte di qualsiasi altra fonte;
– al verificarsi di ogni evento e -come sottolinea il Piano regionale- in relazione alla sua entità, il CFVA attiva tutte le componenti il sistema DOS necessarie alla soppressione rapida delle fiamme e alla successiva bonifica;
– in particolare, spetta al DOS il coordinamento sul posto dello spegnimento mediante l’impiego delle risorse terrestri e aeree e la comunicazione al COP di tutti i dati necessari alla compilazione del fascicolo incendi sul sistema Fire Cloud, ivi compresi l’orario di inizio bonifica, quello di fine intervento e una prima stima della qualità e della quantità della superficie percorsa dal fuoco;
– sulla base delle informazioni ricevute, il CFVA apre un “fascicolo incendio”, in cui confluiscono progressivamente le informazioni sull’incendio relative alla posizione, agli orari di avvistamento, alle condizioni meteorologiche locali, alle risorse umane e strumentali che intervengono o sono intervenute con i relativi orari, a disposizione in tempo reale di tutti i soggetti concorrenti;
– il Piano regionale prevede che per l’espletamento dell’attività di lotta mediante attacco diretto a terra, nel sistema regionale antincendi “sono impiegate le pattuglie delle Stazioni forestali del CFVA dotate di automezzi per il trasporto di persone e liquido estinguente, le squadre dell’Agenzia FoReSTAS dotate di automezzi per il trasporto di persone e liquido estinguente, le squadre delle organizzazioni di volontariato e/o gruppi comunali, dei comuni e delle Compagnie barracellari dotati di idonei automezzi, e le risorse degli altri soggetti concorrenti a tale attività”, ma, ancora una volta, “il numero e la localizzazione delle risorse impiegate nei presidi AIB sono riportati nei singoli piani ripartimentali predisposti dal Corpo forestale e adottati dal comandante dello stesso
– in particolare, i Piani operativi ripartimentali contengono la specificazione: della consistenza e dislocazione delle autobotti e dei fuoristrada in dotazione alle componenti del sistema regionale antincendi; dei turni di servizio, reperibilità, composizione, mezzi a disposizione e dislocazione territoriale delle pattuglie del CFVA e delle squadre di lotta dell’Agenzia FoReSTAS, anche con riferimento agli incendi notturni; della dislocazione territoriale e dei turni di servizio delle squadre dei volontari e delle compagnie barracellari;
preso atto che:
– il più recente documento pubblicato contenente il dettaglio della consistenza delle risorse umane e strumentali dell’Ispettorato ripartimentale di Oristano parrebbe rappresentato dal relativo Piano operativo ripartimentale del 2017, che riportava una struttura organizzativa costituita da una Sala operativa ripartimentale, un COP, due basi operative elicotteristiche e dieci UOC (coincidenti con le dieci stazioni forestali);
– il suddetto Piano operativo ripartimentale riportava, inoltre, la consistenza numerica del personale idoneo e non idoneo alla lotta attiva e le turnazioni giornaliere di lavoro per ciascuna stazione forestale (per il turno dalle ore 22:00 alle ore 6:00 parrebbe non essere prevista la presenza di personale in servizio);
– purtroppo, negli anni successivi al 2017 i Piani operativi ripartimentali non risultano pubblicati, sicché non sono noti l’attuale dotazione umana e strumentale e i turni di servizio con riferimento all’Ispettorato ripartimentale di Oristano;
– con riferimento all’Anno 2021, i Piani operativi ripartimentali ad oggi non risultano nemmeno adottati dal CFVA, sicché mancano informazioni e dati indispensabili per la coordinata, tempestiva ed efficiente organizzazione e realizzazione dell’attività di spegnimento e bonifica degli incendi da parte delle varie componenti del sistema regionale antincendi;
rilevato che:
– la struttura organizzativa dell’Agenzia FoReSTAS in recepimento della deliberazione del Commissario straordinario n. 59 del 24 luglio 2020 risulta, al mese di febbraio del corrente anno, articolata in: Direzione generale, Servizi centrali e sette Servizi territoriali (Tempio, Sassari, Nuoro, Oristano, Lanusei, Cagliari ed Iglesias), con una dotazione organica complessiva di circa 660 unità oltre agli operai addetti ad attività di supporto e le unità operative dedicate ad attività specifiche;
– il 15 giugno 2021 il Direttore generale dell’Agenzia FoReSTAS ha scritto alla Direzione generale del CFVA, e per conoscenza all’Assessore regionale della difesa dell’ambiente e alla Direzione generale della Protezione civile, in riscontro alla nota del CFVA dell’11 giugno 2021, che chiedeva i dati sugli schieramenti del personale FoReSTAS addetto alla campagna AIB 2021 rimodulati a seguito della deliberazione n. 78/2021 della Corte dei conti;
– con la succitata nota, il Direttore generale di FoReSTAS evidenziava che gli schieramenti inviati il 17 maggio 2021 dalla Direzione generale CFVA sulla base di quanto trasmesso dai Servizi territoriali di FoReSTAS “rappresentavano la situazione in vigenza della legge regionale 24 giugno 2020, n. 18”, ma, poiché siffatta legge era stata impugnata davanti alla Corte costituzionale, se la Corte si fosse pronunciata per l’accoglimento del ricorso, il Piano regionale antincendi elaborato sulla base dei dati inviati avrebbe riportato, a quel punto, dati non corrispondenti all’effettivo schieramento del personale FoReSTAS e pertanto non sarebbe più stato considerato vincolante per l’Agenzia;
– il Direttore generale Patteri precisava, inoltre, di non condividere la lettura dell’articolo 50 legge regionale n. 8 del 2016 effettuata dalla Direzione generale CFVA, ritenendo che l’attribuzione al personale di FoReSTAS delle attività per le quali era richiesta una specifica qualificazione o specializzazione dovesse avvenire all’interno della declaratoria delle mansioni di inquadramento dei dipendenti interessati, per non ritenersi una illegittima “mansione superiore”;
– in tal senso, non riteneva dirimente l’archiviazione dell’indagine 2016/00327 condotta dalla Corte dei conti per il danno erariale derivante dall’attribuzione di mansioni superiori, in quanto disposta esclusivamente per mancanza di dolo o colpa grave;
– al 15 giugno, pertanto, i Piani operativi ripartimentali non erano -evidentemente- stati ancora approvati ed esisteva la concreta possibilità che i dati riportati dal Piano regionale antincendi non fossero attendibili con riferimento al personale dell’Agenzia FoReSTAS, in quanto permaneva l’annoso problema dell’attribuzione di mansioni superiori agli operatori che da tempo mina l’organizzazione e la programmazione del sistema regionale antincendi e della campagna AIB;
– in effetti, i timori manifestati dall’Ing. Patteri, peraltro nel frattempo sostituito dal 1° luglio da altro facente funzioni, sono stati recentemente confermati dalla sentenza della Consulta n. 153 depositata il 15 luglio 2021, con la quale è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1, commi 1, 2 e 3, della legge regionale n. 18 del 2020;
– la legge regionale n. 8 del 2016, che ha istituito l’Agenzia FoReSTAS, prevedeva originariamente che i dipendenti dell’Agenzia costituissero un comparto di contrattazione distinto dal comparto del personale dell’Amministrazione regionale e degli altri enti regionali e che continuassero a trovare applicazione, in tale settore, il contratto collettivo nazionale di lavoro degli operai forestali ed impiegati agricoli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale eseguiti in amministrazione diretta da enti, aziende o istituzioni pubbliche e il contratto integrativo regionale;
– la legge regionale 19 novembre 2018, n. 43 (Norme in materia di inquadramento del personale dell’Agenzia FoReSTAS) ha previsto l’inserimento dei dipendenti dell’Agenzia assunti a tempo indeterminato nel comparto unico di contrattazione collettiva regionale dalla data di adozione di una compiuta disciplina contrattuale coerente con le attività e le tipologie lavorative del personale medesimo;
– l’articolo 1 della legge regionale n. 18 del 2020, nelle more della definizione di una compiuta disciplina contrattuale, ha anticipato in via provvisoria l’inquadramento del personale dell’Agenzia nelle categorie e nelle fasce del comparto unico del contratto collettivo regionale, commisurando il trattamento retributivo del personale di FoReSTAS così inquadrato in via provvisoria al trattamento retributivo fondamentale previsto dal CCRL e alle indennità previste dal CCNL delle sistemazioni idraulico-forestali e dal Contratto integrativo regionale di lavoro;
– infatti, nella proposta di legge n. 151 del 2020, diventata successivamente legge regionale n. 18 del 2020, si affermava che il personale operaio di FoReSTAS è composto prevalentemente da operai generici (primo livello), mentre per un corretto svolgimento della campagna antincendi è necessario personale di secondo e terzo livello per lo svolgimento dell’attività di vedetta, autista di autobotte e responsabile di nucleo e che, non potendosi attribuire le mansioni superiori come avvenuto in passato e non potendosi nemmeno procedere nell’immediato a qualificare un numero considerevole di personale (la necessità si attesta intorno alle 900 persone specializzate per condurre efficacemente la campagna antincendi), in questa situazione la Regione si trovava “a dover affrontare la prossima campagna AIB potendo utilizzare solo il 25 per cento del personale di FoReSTAS che sarebbe necessario sia a coprire le esigenze per le vedette sia per tutte le altre necessità connesse all’antincendio
– nella sentenza della Consulta si legge che “per giustificare l ‘invasione della sfera di competenza legislativa esclusiva dello Stato, la Regione autonoma Sardegna ha addotto inderogabili esigenze organizzative e ha ritenuto di affermare la coerenza dell’assetto sancito in via provvisoria con la normativa statale”, ma che “l’urgenza di provvedere in vista dell’allora imminente campagna antincendi, senza fare ricorso all’attribuzione di mansioni superiori ” non può comunque giustificare la violazione del riparto costituzionale delle competenze tra Stato e Regioni, poiché “a tali inconvenienti la Regione è chiamata a far fronte con un’azione amministrativa efficace e sollecita contemporaneamente al deposito della sentenza della Corte costituzionale, la Corte dei conti, dopo un’iniziale parere negativo, secondo le notizie apprese dalla stampa avrebbe dato il via libera all’accordo firmato il 28 e 29 aprile 2021 dal Coran e dalle organizzazioni sindacali per l’inquadramento del personale dell’Agenzia FoReSTAS nel comparto unico di contrattazione collettiva regionale;
– tuttavia, fino alla metà di luglio 2021 – come testimonia la succitata missiva del Direttore generale di FoReSTAS – regnava sostanzialmente l’incertezza sull’inquadramento del personale dell’Agenzia e la conseguente individuazione del personale da adibire alle mansioni connesse alla prevenzione e alla lotta agli incendi boschivi;
– come rimarcato anche dalla Consulta, a tali problematiche la Regione avrebbe dovuto, comunque, far fronte, per tempo, con “un’azione amministrativa efficace e sollecita” per garantire un servizio essenziale quale la prevenzione e lo spegnimento degli incendi a tutela della popolazione, perché i ben noti problemi relativi all’inquadramento del personale di FoReSTAS non possono giustificare un ritardo nell’adozione dei Piani operativi ripartimentali, né un inceppamento nel coordinamento delle attività antincendio;
constatato che:
– nelle giornate in cui si consumava la tragedia del Montiferru, analoga disorganizzazione affliggeva purtroppo, il CFVA, ripercuotendosi pericolosamente sull’efficienza delle attività di coordinamento di tutte le operazioni di spegnimento e di bonifica;
– difatti, in uno dei mesi più “caldi” della campagna antincendi, con la deliberazione n. 29/1 del 21 luglio 2021, adottata in attuazione dell’articolo 21 della legge regionale 21 giugno 2021, n. 10, la Giunta regionale ha revocato le funzioni di direttore generale, tra gli altri, al dott. Antonio Casula, lasciando vacante la relativa posizione;
– inoltre, in data 8 luglio sono scaduti gli incarichi biennali di direttore di servizio attribuiti ai sensi dell’articolo 28, comma 4 bis e seguenti, della legge regionale n. 31 del 1998 con riferimento al Servizio antincendio e logistica, al Servizio degli affari generali e del personale e ai quattro Servizi territoriali di Iglesias, Lanusei, Nuoro e Oristano e soltanto lo scorso 27 luglio, ormai in piena emergenza per gli incendi divampati nell’oristanese, l’Assessorato regionale degli affari generali, personale e riforma della Regione ha bandito l’avviso per la procedura selettiva per l’attribuzione temporanea delle funzioni dirigenziali relativamente ai servizi del CFVA rimasti vacanti;
– infatti, per l’accesso alla dirigenza nell’ambito del CFVA, la legge regionale n. 26 del 1985 prevede lo scrutinio per merito comparativo e il superamento di un corso di formazione con esame finale e rinvia ad apposito regolamento approvato dal Consiglio regionale la definizione dei criteri da osservare nello svolgimento dello scrutinio e la modalità e i contenuti del corso;
– tuttavia, finora il regolamento in questione non è stato adottato e, pertanto non è possibile avviare le procedure di reclutamento necessarie per la copertura definitiva delle posizioni dirigenziali vacanti presso il CFVA;
– l’articolo 28, comma 4 bis e seguenti, come modificato, da ultimo, dall’articolo 9 della legge regionale n. 10 del 2021, prevede che “la Giunta regionale, fino all’espletamento dei concorsi pubblici per l’accesso alla dirigenza e nei limiti del 20 per cento delle posizioni dirigenziali del sistema Regione, può […] autorizzare l’attribuzione temporanea delle funzioni di direzione di servizio a dipendenti in possesso dei requisiti per l’accesso alla qualifica dirigenziale” e che siffatti incarichi “hanno durata massima di ventiquattro mesi e non sono immediatamente rinnovabili”;
– risulta incomprensibile, nell’ottica dei principi costituzionali di buon andamento, efficienza e imparzialità che devono informare l’azione amministrativa, la decisione di non bandire la selezione prima della scadenza degli incarichi al fine di evitare qualunque soluzione di continuità nell’operato dei succitati servizi in uno dei periodi maggiormente a rischio di incendi, a meno che la soluzione di continuità non sia funzionale al rinnovo, in ultima analisi, degli incarichi ai medesimi soggetti cessati, rispettando pro forma il divieto di immediato rinnovo stabilito dalla norma;
considerato che:
– il 27 luglio 2021 è stata presentato un esposto alla Procura di Oristano al fine di accertare l’eventuale sussistenza di responsabilità penali con riferimento agli incendi in questione;
– nell’esposto, secondo quanto appreso dagli organi di stampa, si evidenzia l’inadeguatezza del sistema regionale di prevenzione degli incendi, che non è stato in grado di impedire il propagarsi del focolaio divampato nella notte tra il 23 e il 24 luglio tra Bonarcado e Santu Lussurgiu, inadeguatezza alla quale avrebbero contribuito il mancato rinnovo e la mancata implementazione della flotta aerea, la mancata nomina dei DOS e l’assenza di un sistema operativo di telerilevamento per la prevenzione degli incendi;
– infatti, nel 2005 la Regione ha dismesso il sistema di telerilevamento e videosorveglianza dei boschi con copertura continua a infrarossi elaborato dalla società Teletron e sperimentato per la prima volta proprio in Sardegna, in cui aveva dimostrato la sua efficacia ai fini della tempestiva individuazione e geolocalizzazione del luogo di sviluppo dei focolai;
– la Regione aveva investito ben 30 milioni di euro per 50 postazioni di telerilevamento e, nel 2004, circa 800.000 Euro per aggiornare il sistema, per poi decidere, invece, di interrompere il servizio lasciando, di fatto, gli impianti abbandonati e in balia dei vandali;
– al di là delle specifiche vicende contrattuali tra la Regione e le società fornitrici del servizio, risulta incomprensibile la decisione di non dotarsi, dopo sedici anni di roghi che hanno flagellato l’Isola, di un sistema di monitoraggio dei boschi, preferendo, invece, investire nell’utilizzo dei mezzi aerei, con costi orari che si aggirano sui 50.000 euro, quando l’incendio è già divampato e magari, come nel caso del Montiferru, è già divenuto incontrollabile, anche perché i Canadair non possono operare di notte;
evidenziato che l’inaccettabile incidenza di siffatte problematiche sulla programmazione e l’organizzazione del sistema regionale antincendi risulta fatto ancora più grave se si considera che la lettera del 7 giugno 2021 del Comitato spontaneo del Montiferru aveva segnalato preventivamente la grave situazione di pericolo che minacciava il territorio montano, “formato da diverse centinaia di ettari di bosco in stato di abbandono e di incuria che ha trasformato la montagna in una bomba a orologeria”, e aveva chiesto alle istituzioni competenti di intervenire al più presto per la pianificazione e messa in opera di nuove fasce tagliafuoco, il ripristino e la pulizia delle strade sterrate, la pianificazione e messa in opera di politiche di forestazione e tagli controllati, tanto che, parafrasando il titolo della celeberrima opera di Garcia Marquez, a posteriori si può certamente parlare di “Cronaca di una tragedia annunciata”;
rilevato che fino a pochi giorni or sono, il territorio del Montiferru non risultava completamente bonificato, dato che i titolari delle aziende agricole lamentavano di dover ancora fronteggiare, soltanto con i propri mezzi e le proprie forze, piccole riaccensioni di focolai, soprattutto nelle zone di Cuglieri e Santu Lussurgiu;
ritenuto che le comunità colpite abbiano il diritto di verificare se, in tali circostanze, tutte le Istituzioni componenti il sistema regionale antincendi abbiano operato tempestivamente e in modo coordinato ed efficiente e se la Regione abbia garantito un’adeguata programmazione e organizzazione della campagna antincendio e un efficiente coordinamento delle attività di spegnimento e di bonifica,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente per sapere:
1) se siano a conoscenza delle sopra esposte problematiche e dai conseguenti, più che legittimi, interrogativi che serpeggiano nella popolazione delle comunità colpite dai recenti incendi del Montiferru, Planargia e Marghine, che lamentano di essersi sentite abbandonate dalle istituzioni di fronte a eventi che hanno messo in serio pericolo la loro incolumità e distrutto le loro aziende, i loro animali e il frutto del loro lavoro e dei loro sacrifici;
2) se non ritengano necessario e opportuno riferire dettagliatamente al Consiglio regionale e alle comunità interessate dagli incendi non soltanto circa le iniziative assunte dalla Regione per il – pur doveroso – ristoro dei danni subiti dai cittadini e dai titolari delle aziende agricole e zootecniche, ma anche in merito allo stato dell’attività di pianificazione e programmazione del sistema regionale antincendi e alle esatte dinamiche relative: alla segnalazione e all’accertamento dei singoli focolai divampati tra il 23 e il 24 luglio, alle concrete attività di spegnimento e di bonifica degli incendi, alle procedure seguite, alla corretta e tempestiva circolazione delle informazioni tra tutti i soggetti coinvolti nella lotta al fronte del fuoco, come dovrebbe risultare anche dal fascicolo degli incendi aperto dal CFVA, alla direzione delle operazioni di spegnimento, al numero esatto e alle caratteristiche dei mezzi di terra impiegati nelle operazioni di spegnimento e di bonifica, al numero esatto di unità di personale utilizzate nelle operazioni di terra con i relativi ruoli e funzioni e ai turni di servizio, soprattutto con riferimento agli orari notturni in cui i mezzi aerei non hanno potuto operare;
3) quali atti e misure intendano adottare al fine di fugare i timori dei cittadini sardi e di garantire, con un’adeguata e tempestiva pianificazione, programmazione, organizzazione del sistema regionale antincendi e una gestione coordinata ed efficiente degli incendi, che tragedie come quella che ha messo in ginocchio i boschi dell’oristanese non abbiano mai più a verificarsi.
Cagliari, 6 agosto 2021