CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1092/A
(Discussa in Aula il 06/07/2021 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)
MANCA Desirè Alma, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di attivare un tavolo di programmazione delle iniziative regionali da programmare in materia di Recovery plan.
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La sottoscritta,
premesso che:
– l’Unione europea ha dato il via libera al PNRR italiano per accedere al Recovery fund, e così dopo 16 mesi di pandemia, morte e recessione, i 27 Paesi dell’Unione europea decidono di creare un fondo e spenderlo per far ripartire l’Europa;
– l’Italia avrà 191,5 miliardi di euro, di cui 69 miliardi a fondo perduto, a cui si affiancano 30 miliardi del Fondo complementare;
– il 40 per cento delle risorse interessa progetti per il Mezzogiorno, altrettanti per il green, il 27 per cento al digitale;
– l’obiettivo è quello di favorire la ripartenza del Paese, dopo lo shock causato dalla pandemia, considerato che secondo la Commissione europea il piano favorirà un incremento del Pil tra 1’1,5 per cento nel 2021 e il 2,5 per cento nel 2026;
– il testo del Recovery plan è suddiviso in sei missioni e 16 componenti; si tratta di un pacchetto corposo di riforme, che puntano a rendere più forte la pubblica amministrazione, il sistema produttivo, intensificare gli sforzi per la lotta alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze;
– il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) disegna le misure che dovranno dare attuazione in Italia al programma Next generation EU, al fine di consentire la piena ripartenza del Paese dopo lo stop causato dalla pandemia da Covid-19;
– le sei missioni si sostanziano in aree tematiche strutturali di intervento, ciascuna di queste è suddivisa in 16 componenti, in coerenza con gli obiettivi del Next generation EU:
– digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
– rivoluzione verde e transizione ecologica;
– infrastrutture per una mobilità sostenibile;
– istruzione e ricerca;
– inclusione e coesione;
– salute;
considerato che:
– il Recovery plan italiano è stato costruito in base ai parametri fissati dai regolamenti europei e il 40 per cento delle risorse territorializzabili sono destinate al Sud, con il fine di raggiungere l’obiettivo ambizioso del riequilibrio territoriale;
– inclusione di genere, sostegno all’istruzione, formazione e occupazione dei giovani sono le linee guida del Piano, per il cui perfezionamento sono previste importanti riforme di contesto, tra cui quella del sistema fiscale;
– la missione digitalizzazione promuoverà e sosterrà la trasformazione digitale del Paese e l’innovazione del sistema produttivo e investimenti in due settori chiave per l’Italia: turismo e cultura; tra le azioni principali previste figura l’estensione della banda ultra larga e connessioni veloci in tutto il Paese, incentivi per la transizione digitale e l’adozione di tecnologie innovative nel settore privato, la digitalizzazione della Pubblica amministrazione ed il rilancio del turismo, con un approccio digitale e sostenibile;
– la missione rivoluzione verde e transizione ecologica avrà l’obiettivo di migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico assicurando una transizione equa e inclusiva; le azioni principali prevedono investimenti e riforme per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, promozione di fondi di energia rinnovabili, incentivi fiscali per incrementare l’efficienza energetica degli edifici ed investimenti per ridurre i rischi del dissesto idrogeologico;
– sul fronte di infrastrutture e mobilità si intende consentire lo sviluppo razionale di una infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile ed estesa a tutte le aree del Paese; le azioni previste vanno dallo sviluppo dell’alta velocità alla modernizzazione delle linee ferroviarie regionali, fino agli investimenti sui porti verdi e sulla digitalizzazione della catena logistica;
– la missione istruzione e ricerca intende rafforzare il sistema educativo, le competenze digitalo e STEM, la ricerca e il trasferimento tecnologico; potenziamento di asili nido, materne e servizi per la prima infanzia, Scuola 4.0, formazione degli insegnanti e riforma dell’orientamento, del dottorato e dei corsi di laurea sono alcune delle azioni previste;
– donne e giovani sono al centro della missione inclusione e coesione per superare il gender gap, migliorare l’accesso al mondo del lavoro per giovani, potenziare le misure di politica attiva ed i centri per l’impiego, accanto ad interventi per persone in situazione di fragilità e disabili sono i pilastri sui quali si fonda la missione prevista dal testo del Recovery plan;
– la missione salute avrà come obiettivo creare un sistema di prossimità, con il potenziamento delle strutture sul territorio e della telemedicina, del potenziamento dell’assistenza domiciliare, con il fine di far diventare la casa il primo luogo di cura, anche mediante telemedicina e assistenza remota;
evidenziato che:
– gli obiettivi che l’Italia punta a raggiungere con le misure contenute nel PNRR sono di:
– ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica;
– raddoppiare il tasso medio di crescita dell’economia italiana dallo 0,8 per cento all’1,6 per cento, in linea con la media europea;
– aumentare gli investimenti pubblici almeno al 3 per cento del PIL;
– far crescere la spesa per Ricerca e Sviluppo (R&S) dall’attuale 1.3 per cento al 2,1 per cento, al di sopra della media europea;
– portare il tasso di occupazione al 73,2 per cento, in linea con la media europea, contro l’attuale 63 per cento;
– innalzare gli indicatori di benessere, equità e sostenibilità ambientale;
– ridurre i divari territoriali di reddito, occupazione, dotazione infrastrutturale e livello dei servizi pubblici;
– aumentare l’aspettativa di vita in buona salute;
– migliorare il tasso di natalità e la crescita demografica;
– ridurre l’abbandono scolastico e l’inattività dei giovani;
– migliorare la preparazione degli studenti e la quota di diplomati e laureati;
– rafforzare la sicurezza e la resilienza del Paese nei confronti di calamità naturali, cambiamenti climatici, crisi epidemiche e rischi geopolitici;
– promuovere filiere agroalimentari sostenibili e combattere gli sprechi alimentari;
– garantire la sostenibilità e la resilienza della finanza pubblica;
– con questi obiettivi, l’Italia adotta una strategia complessiva che mobilita oltre 300 miliardi di euro, il cui fulcro è rappresentato dagli oltre 210 miliardi delle risorse del programma Next generation UE, integrate dai fondi stanziati con la programmazione di bilancio 2021-2026;
– un ampio e ambizioso pacchetto di investimenti e riforme è in grado di liberare il potenziale di crescita della nostra economia, generare una forte ripresa dell’occupazione, migliorare la qualità del lavoro e dei servizi ai cittadini e la coesione territoriale e favorire la transizione ecologica;
ritenuto che:
– la preoccupazione dovuta all’assenza di adeguate interlocuzioni in materia di programmazione di risorse afferenti al Recovery con tutti i soggetti istituzionali regionali che quotidianamente ricevono e si fanno portavoce delle istanze dirette da parte del territorio non sia oltremodo sostenibile;
– siano decisamente maturi i tempi per instaurare un dialogo a tutti i livelli efficace e capace di delineare un percorso di programmazione delle risorse che la Regione dovrà essere pronta a cogliere mettendo in campo tutte le forze di cui orgogliosamente è provvista a livello istituzionale, amministrativo e produttivo,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per sapere:
1) quali siano le proposte progettuali concrete e fattive che la Regione autonoma della Sardegna intende presentare al fine di cogliere la sfida lanciata a livello europeo e che deve essere accolta a livello regionale;
2) se non ritengano utile intervenire tempestivamente al fine di istituire un tavolo regionale di concertazione con tutti gli stakeholders istituzionali che attraverso un dialogo paritetico devono poter rappresentare le istanze necessarie a definire il percorso di ripresa e crescita del nostro territorio, misurato sulle reali e concrete esigenze di un’isola che tanto può offrire dal punto di vista naturale ma che fatica ancora a rimuovere barriere territoriali, sociali e politiche.
Cagliari, 25 giugno 2021