CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1091/A
PINNA – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – MORICONI – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione e sui disagi denunciati dai pazienti nefropatici emodializzati dei centri dialisi della Sardegna, con particolare riguardo ai centri della ASSL Carbonia-Iglesias, a causa della grave carenza di personale sanitario e delle difficoltà organizzative e logistiche.
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I sottoscritti,
premesso che:
– la Sardegna è ai primi posti in Italia per numero di cittadini con insufficienza renale cronica, una patologia che condiziona fortemente la qualità della vita, soprattutto nello stadio avanzato della malattia;
– nell’Isola operano oltre trenta centri di nefrologia e dialisi che svolgono attività di diagnosi e trattamento delle malattie renali. Oltre alle prestazioni dialitiche, quali emodialisi standard, emodiafiltrazioni, biofiltrazioni ed emofiltrazioni, in molti centri si effettuano ricerche e analisi sulle malattie correlate all’insufficienza renale e alla stessa dialisi (come le patologie ossee, le cardiopatie, il diabete e l’ipertensione arteriosa);
– i centri si occupano anche della successiva evoluzione delle malattie renali. Diventano quindi fondamentali sia la prevenzione che la tempestività dell’intervento;
– molto importante è inoltre lo studio che, in queste strutture, viene fatto sul paziente che ha ormai esaurito il ciclo di dialisi per poterlo poi inserire nel programma trapianti. Circa il 25 per cento dei dializzati è infatti idoneo al trapianto e segue questo percorso. Ogni anno sono circa 40 i trapianti di rene effettuati nei centri trapianto della nostra Regione e nel 2020 nonostante l’anno di emergenza sanitaria, sono stati 28, un numero straordinario se si pensa al contesto di difficoltà che le strutture sanitarie hanno dovuto sopportare;
considerato che:
– vi sono nell’Isola oltre 1.500 pazienti in trattamento emodialitico, circa 200 in dialisi peritoneale e circa ulteriori 250 MRC con ingresso nel trattamento dialitico. Si può comprendere dunque l’importanza di una rete diffusa dei centri e servizi di riferimento per i pazienti dializzati;
– da tempo le associazioni dei pazienti nefropatici e dializzati segnalano le difficoltà delle quali sono vittime con sempre più frequenza i disagi e le gravi carenze di organico dei servizi dialisi sul territorio isolano;
rilevato che:
– fin da gennaio 2019 le associazioni dei pazienti e i rappresentanti sindacali hanno evidenziato come i pazienti emodializzati necessitino di centri dialisi di prossimità di modo da limitare il più possibile il disagio della terapia, già di per sé di notevole impatto psicofisico, e tale da non sopportare agevolmente lunghi tragitti di percorrenza post trattamento dialitico;
– la comunicazione ufficiale del 9 giugno 2021 della ASSL Carbonia-Iglesias di non poter far fronte ad un incremento di pazienti da trattare con l’emodialisi, la paventata chiusura del turno notturno, che pure aveva significato una importante opportunità per i pazienti sulcitani, ha provocato un comprensibile disappunto e l’ennesima protesta dei malati e dell’APENT, associazione che riunisce pazienti emodializzati, nefropatici e trapiantati della provincia sulcitana;
– come reiteratamente denunciato a partire dal 2018 dal Comitato regionale dell’Associazione nazionale emodializzati (ANED), dall’APNET e dall’ASNET, i centri dialisi del territorio regionale, e in particolare riferimento quelli della ASSL Carbonia-Iglesias, sono afflitti negli ultimi anni da una grave carenza di personale sanitario che ha determinato il progressivo impoverimento dei servizi sanitari resi;
considerato che le segnalazioni di criticità dei centri dialisi territoriali e ospedalieri, si succedono con frequenza assidua, ne sono esempio recente sia le segnalazioni provenienti da Nuoro, Dorgali, Carbonia. Sono anche recenti le proteste, in particolare provenienti dalla Gallura, dei turisti pazienti nefropatici titolari di seconde case nell’Isola e dei turisti nefropatici che non trovando spazio per le sedute dialitiche, non possono scegliere la Sardegna come meta turistica perché al momento il servizio dialisi è disponibile, e con difficoltà per i residenti;
evidenziato che:
– lo scorso 22 gennaio 2021 i pazienti del Reparto dialisi del PO S. Barbara hanno scritto all’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, al Commissario straordinario e al Direttore sanitario della ASSL e al Responsabile dell’UO di Nefrologia e dialisi dell’Ospedale per rappresentare le numerose carenze e i disservizi che da tempo caratterizzano il Centro dialisi;
– in particolare denunciavano le precarie condizioni tecnico-logistiche in cui versa il Centro dialisi, ritenuto assolutamente inadeguato per la mancanza di assistenza cardiologica e di rianimazione in sede, e denunciavano la riduzione del personale infermieristico, passato da diciannove a sole otto unità , e del personale medico, passato, in tre anni, da sei a tre unità , a fronte del medesimo carico di lavoro, di circa 36 dializzati;
considerato che:
– fin da gennaio 2021 veniva segnalata la criticità , per il reparto di Carbonia, del mantenimento del turno notturno di emodialisi, con la messa a rischio un protocollo di terapia dialitica dalle caratteristiche specifiche e di grande vantaggio per la salute dei pazienti;
– negli stessi giorni a Iglesias emergeva, per l’ennesima volta, la grave carenza di organico presso le UO di Nefrologia e dialisi dell’Ospedale S. Barbara che costringeva i pazienti a spostarsi all’Ospedale Sirai per usufruire della dialisi, affrontando peraltro lunghi tempi di attesa, con i conseguenti insostenibili disagi, soprattutto per i pazienti più anziani e più fragili e mettendo in crisi il già precario equilibrio dell’UO di dialisi della struttura di Carbonia;
– è del 21 giugno 2021 l’ultima presa di posizione dei 93 pazienti in carico all’Ospedale Sirai che minacciano lo sciopero della terapia come denunciato alla stampa (servizio de L’Unione Sarda);
– in una nota il direttore facente funzioni del reparto che in data 9 giugno 2021 scrive: “Con queste premesse, al momento, per lo stato di saturazione del centro e non essendo programmabile l’attività di urgenza (che deve essere espletata immediatamente), i pazienti uremici dovranno rivolgersi necessariamente ai centri dialisi di altre ASSL per l’espletamento dei trattamenti dialitici; inseriti in apposita lisa d’attesa saranno prontamente richiamati allorquando dovesse aversi nuova disponibilità ” e che, di fatto, invita i pazienti uremici a faticose trasferte e un surplus di disagio certamente non opportuno soprattutto alle porte della stagione estiva i pazienti sulcitani e la APNET, supportati anche dalle OOSS chiedono che la Regione e l’ATS rimedino con urgenza alla grave mancanza di personale medico e infermieristico nei centri dialisi del Sulcis-Iglesiente e che venga celermente data esecuzione al progetto di realizzazione del nuovo Reparto dialisi del CTO di Iglesias, il cui finanziamento di 1.000.000 di euro risale al programma di investimenti della ASSL del 2017″,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza delle gravi criticità esposte;
2) quali atti e misure intendano adottare per porre fine agli interminabili disagi ai quali sono sottoposti negli ultimi anni i pazienti nefropatici sardi e in particolare quelli dei centri dialisi della ASSL Carbonia-Iglesias a causa della grave carenza di personale sanitario e delle precarie condizioni tecnico-logistiche nelle quali sono costrette a prestare servizio le unità di personale rimaste;
3) quali decisioni e iniziative ritengano opportune, necessarie e urgenti adottare per garantire il diritto alla cura e all’assistenza dei nefropatici sulcitani e per fare fronte alla carenza strutturale di personale sanitario specializzato che colpisce la rete nefrologica della Sardegna e in particolare come detto, le UO Nefrologia e dialisi dei presidi di Carbonia e Iglesias oltreché per garantire la realizzazione del nuovo Reparto dialisi del CTO di Iglesias.
Cagliari, 23 giugno 2021