CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1062/A
SATTA Gian Franco – AGUS – CADDEO – LOI – ORRÙ – PIU – ZEDDA Massimo, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di intervenire ad aggiornare il prezzario regionale dei lavori pubblici per l’anno 2021, al fine di contenere gli effetti negativi sul settore dell’edilizia e delle costruzioni dovuto allo smisurato rincaro dei prezzi delle materie prime.
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I sottoscritti,
premesso che:
– il 2020 è stato un anno particolarmente complicato per il settore delle costruzioni e dell’edilizia in generale, colpito significativamente dalla crisi economica e sociale dovuta alla pandemia da Covid-19, i cui effetti hanno aggravato una situazione che già da tempo presentava delle criticità riconducibili alla crisi economico-finanziaria che hanno minato in maniera consistente gli investimenti anche in questo settore;
– la chiusura di interi comparti dell’industria e dell’economia, accompagnata dall’incertezza di piccoli e grandi investitori del pubblico e del privato, come riportato da diverse indagini compiute dalle principali associazioni di settore, hanno determinato un crollo complessivo degli investimenti di oltre il 10 per cento solo negli ultimi dodici mesi, che interessa sia l’edilizia abitativa che quella commerciale e non residenziale;
– l’impatto negativo legato al Covid-19 ha di fatto annientato i primi segnali di ripresa che nei mesi precedenti alla pandemia avevano riacceso la speranza per un settore che negli ultimi dieci anni ha visto ridotti i livelli produttivi di oltre un terzo, infatti, il 2019 aveva registrato segnali di ripresa per tutto il settore con una crescita particolare nelle nuove costruzioni abitative e nelle opere pubbliche non residenziali;
considerato che:
– il Governo con il decreto legge “Rilancio” 19 maggio 2020, n. 34, ha introdotto una misura di incentivazione, il cosiddetto Superbonus 110 per cento, che punta a rendere più efficienti dal punto di vista energetico e più sicure le abitazioni dei cittadini, prevedendo che gli interventi di manutenzione possano essere svolti anche a costo zero in presenza di determinati requisiti e condizioni;
– questa misura crea un meccanismo virtuoso di mercato che offre benefici a tutti i soggetti coinvolti:
– il cittadino può ristrutturare casa gratuitamente, ridurre il costo delle bollette e valorizzare il proprio patrimonio immobiliare;
– l’impresa può aumentare il proprio fatturato grazie al maggior volume di lavori;
– lo Stato può rendere più efficienti e più sicure le abitazioni e sostenere l’aumento dell’occupazione e del reddito;
– oltre al Superbonus 110 per cento, diverse sono le iniziative portate avanti dal Governo centrale al fine di smuovere un settore così importante per l’economia nazionale come ad esempio l’approvazione della legge di conversione del cosiddetto decreto legge “Sblocca cantieri”, finalizzato ad accelerare la realizzazione di una serie di opere pubbliche già finanziate e mai realizzate sull’intero territorio nazionale e quindi anche in Sardegna, le misure di semplificazione in materia di appalti pubblici all’interno del decreto legge “Semplificazioni”, il rinnovo del bonus facciate al 90 per cento e non per ultimo tutti gli investimenti legati al PNRR che certamente contribuiranno in maniera significativa a risollevare l’intero comparto dell’edilizia;
preso atto che:
– da diversi mesi, come evidenziato da CNA, ANCE, ANGAISA, FEDERCOMATED e da tutte le principali associazioni di categoria sia dei costruttori che dei consumatori, all’aumento della domanda delle materie prime legata principalmente ai lavori di ristrutturazione previsti dal Superbonus 110 per cento è seguita un’impennata dei prezzi che potrebbe rallentare i lavori di aziende e professionisti vanificando, di fatto, gli effetti del provvedimento;
– nel settore delle costruzioni, come rilevato da diverse associazioni, gli aumenti più importanti hanno interessato i metalli con incrementi fino al 50 per cento, i materiali termoisolanti con punte che oscillano tra +25/40 per cento, i materiali per gli impianti con punte che superano il +25 per cento e il legno che fa segnare un +15 per cento; di minore entità ma pur sempre di elevata crescita, i prezzi che riguardano altri materiali come le malte e i collanti, i laterizi, i ponteggi e lo stesso cappotto termico i cui aumenti oscillano tra il 10 e il 20 per cento;
– gli aumenti riguardano anche le imprese che lavorano nel settore pubblico, infatti, ad esempio il bitume ha registrato aumenti fino al 35 per cento comportando serie problematiche per quelle ditte che a fronte di contratti già stipulati che non prevedevano l’aggiornamento automatico dei prezzi si sono trovate a sostenere i rincari a proprie spese a danno della redditività della propria impresa;
tenuto conto che:
– specialmente per il Superbonus 110 per cento, questo scenario rischia di mettere in serie difficoltà gli operatori del settore, infatti, la misura prevede dei massimali di spesa ben precisi il cui superamento potrebbe rendere meno conveniente l’agevolazione fiscale e soprattutto se le imprese non avranno la possibilità di rivedere i preventivi già accettati dai committenti, si vedranno costrette a sostenere a proprie spese i rincari riducendo i propri margini;
– per quanto riguarda le nuove lavorazioni non ancora definite con contratti, invece, i costi incideranno anche sui clienti e questo potrebbe rendere meno appetibile il ricorso alla misura limitandone gli effetti e disattendendo gli obiettivi e i benefici individuati dal Governo;
– in Sardegna, secondo i dati raccolti da ENEA e dal Ministero dello sviluppo economico (MISE) al 17 maggio scorso, il Superbonus 110 per cento nei primi nove mesi di applicazione ha fatto registrare dei numeri non troppo confortanti, infatti, sono poco più di 451 le pratiche approvate (quindi risultate in regola) per un totale di 56 milioni di euro di detrazioni;
– nonostante i numeri citati risultino in crescita nell’ultimo periodo, va rilevato che solo il 9 per cento delle domande arriva dai condomini, ovvero dai beneficiari per cui il bonus è stato pensato e questo sicuramente è dovuto sia a cavilli burocratici che si spera verranno corretti da parte del Governo centrale, sia dall’aumento dei prezzi che certamente influisce negativamente limitando la richiesta di accesso alla misura;
rilevato che:
– la Regione, ai sensi della legge regionale n. 8 del 2018, provvede tramite l’Osservatorio regionale dei contratti pubblici, a redigere e aggiornare con cadenza annuale, il prezzario regionale dei lavori pubblici, con la finalità di attuare una corretta ed efficace attività di programmazione delle risorse destinate alla realizzazione delle opere pubbliche;
– tra i vari aspetti il prezzario regionale, per gli affidamenti di lavori pubblici, tiene conto dei listini e prezzari di beni, lavori, servizi normalmente in uso e di eventuali rilevazioni statistiche e di ogni altro utile elemento di conoscenza;
– il prezzario, redatto secondo i criteri di formulazione dei prezzi riportati nella relazione introduttiva al suo utilizzo è articolato in cinque tipologie:
– RU – risorse umane;
– AT – attrezzature e trasporti;
– PR – prodotti;
– SL – semilavorati;
– PF – prodotti finali;
– per quanto concerne il “Superbonus 110 per cento”, come previsto dal decreto del MISE 6 agosto 2020, il cosiddetto “decreto requisiti tecnici”, le imprese e i tecnici nella predisposizione del computo metrico relativo al lavoro commissionato, devono utilizzare prezzi uguali o non superiori rispetto alla media di quelli previsti dai prezzari regionali con riferimento alla regione nella quale si trova l’immobile oggetto dell’intervento; l’allegato A, punto 13.1, lettere a) e b), del decreto requisiti tecnici, infatti, prevede che:
– lettera a) “i costi per tipologia di intervento sono inferiori o uguali ai prezzi medi delle opere compiute riportati nei prezzari predisposti dalle regioni e dalle province autonome territorialmente competenti”;
– lettera b) “nel caso in cui i prezzari di cui alla lettera a) non riportino le voci relative agli interventi o parte degli interventi da eseguire, il tecnico abilitato determina i nuovi prezzi per tali interventi in maniera analitica, secondo un procedimento che tenga conto di tutte le variabili che intervengono nella definizione dell’importo stesso riferendosi ai prezzi riportati nelle guide sui prezzi informativi dell’edilizia edite dalla casa editrice DEI -Tipografia del Genio Civile”;
– la medesima prassi è confermata anche dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) che in un documento recentemente pubblicato ha confermato che il tecnico abilitato giustifica i costi attraverso:
– i prezzari regionali o delle province autonome relativi alle regioni in cui si trova l’edificio oggetto di intervento;
– in alternativa ai suddetti prezzari, i prezzari DEI;
– l’ultimo prezzario approvato dalla Giunta regionale della Sardegna riferito al 2019 è stato adottato con la deliberazione n. 27/12 del 23 luglio 2019 e attualmente, a distanza di quasi due anni, non tiene assolutamente conto dei rincari menzionati sul costo delle materie prime comportando molte difficoltà per le imprese che operano sia nel settore pubblico che relativamente agli interventi riferiti al Superbonus 110 per cento;
ritenuto che:
– le misure adottate o in attuazione da parte del Governo interessano e interesseranno anche la nostra Regione sia nell’ambito delle opere pubbliche legate al PNRR e a tutti gli interventi ritenuti di rilevanza strategica già programmati o in programmazione da parte dell’Amministrazione regionale e per tramite da parte degli altri enti territoriali, sia per quanto riguarda l’attuazione della misura del Superbonus 110 per cento recentemente confermata e prorogata fino al 2023;
– sia pertanto necessario tenere conto degli aumenti speculativi dei prezzi dei materiali attraverso l’aggiornamento del prezzario regionale in modo tale da eliminare possibili incongruenze che potrebbero rendere problematica la definizione del computo metrico dei lavori o l’affidamento degli stessi nel rispetto della redditività delle imprese e con riguardo alle singole voci di capitolato degli appalti pubblici;
– nello specifico, per quanto riguarda la misura del Superbonus 110 per cento sia necessario fornire alle imprese un prezzario regionale aggiornato che tenga conto degli aumenti delle materie prime e allo stesso tempo sostenere le associazioni di categoria nel sollecitare un intervento del Governo al fine di prevedere un monitoraggio sull’andamento dei prezzi per evitare che l’eventuale aumento speculativo possa vanificare gli effetti della misura sull’economia e sulla sicurezza e ammodernamento degli edifici,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere se:
1) siano a conoscenza di quanto sopra descritto;
2) non ritengano doveroso procedere con l’aggiornamento del prezzario regionale dei lavori pubblici ai sensi della legge regionale 13 marzo 2018, n. 8, articolo 22, tenendo in dovuta considerazione l’aumento dei prezzi segnalati in premessa in modo da consentire alle imprese di predisporre i computi metrici in maniera conforme all’andamento dei prezzi delle materie prime;
3) non ritengano necessario sostenere le imprese e le associazioni di categoria nel sollecitare il Governo affinché adotti delle misure che, tenendo conto dell’aumento dei prezzi, prevedano l’istituzione di un fondo a sostegno delle imprese in modo che non debbano sobbarcarsi integralmente dei rincari;
4) non ritengano doveroso sostenere le associazioni di categoria e le imprese nel sollecitare un intervento del Governo al fine di prevedere un monitoraggio sull’andamento dei prezzi per evitare che l’eventuale aumento speculativo possa vanificare gli effetti della misura del Superbonus 110 per cento sull’economia e sulla sicurezza e ammodernamento degli edifici e per evitare che possano essere compromessi i piani di intervento legati alle altre misure tra cui quelle previste nel PNRR.
Cagliari, 3 giugno 2021