CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interrogazione n. 1017/A
(Pervenuta risposta scritta in data 03/05/2022)
CORRIAS – GANAU – COMANDINI – DERIU – MELONI – MORICONI – PINNA – PISCEDDA, con richiesta di risposta scritta, sulle proposte contenute nel Piano di Recovery Fund della Regione, in merito al Piano nazionale per migliorare l’attrattività dei borghi, contenuto nel PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
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I sottoscritti,
premesso che:
– il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), approvato definitivamente lo scorso 27 aprile nei due rami del Parlamento, rappresenta un’occasione imperdibile per colmare il gap infrastrutturale in tutti i settori, per dare un nuovo impulso allo sviluppo economico dell’isola, rappresentando un valido strumento per la urgente e improcrastinabile ripresa post pandemia che, come documentato da studi e statistiche ha contribuito ad aggravare una situazione che, relativamente a sviluppo e occupazione, si presentava già abbastanza grave;
– dopo numerose sollecitazioni provenienti dai gruppi di opposizione, lo scorso mese di dicembre il Presidente della Regione ha riferito in Consiglio, con poche e sommarie informazioni, di avere provveduto a inviare al Governo nazionale una proposta di Piano per la Sardegna contenente, suddivisi per missione, 206 progetti per un valore complessivo di 7 miliardi 690 milioni 693 mila euro;
– non è dato sapere se, successivamente all’invio della proposta, vi siano state ulteriori interlocuzioni con il Governo nazionale, se vi siano nuovi interventi pensati per colmare il deficit infrastrutturale oppure se sia stata trasmessa una ulteriore proposta di dettaglio e, soprattutto, quale sia la strategia per risollevare le sorti dell’isola individuata dalla Giunta regionale, quella entro la quale si inquadrano i progetti presentati;
– risulta dalla stampa che il Presidente e la Giunta regionale abbiano disertato tutte le fasi di concertazione del PNRR con il Governo nazionale, rinunciando così a illustrare l’idea di sviluppo del territorio e a perorare la causa dell’isola;
atteso che,
– il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), che individua tre assi strategici (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale) e si struttura su 6 missioni che coincidono con le 6 aree di intervento del programma Next generation EU, destina 82 miliardi di euro per interventi nel sud Italia;
– il PNRR per la dotazione finanziaria che reca con sé, rappresenta un valido strumento per dare risposte concrete alle criticità attuali considerato che la Sardegna ha l’impellente necessità di rafforzare il proprio sistema produttivo, modernizzare e potenziare le proprie infrastrutture comprese quelle tecnologiche, elevare il grado di istruzione dei suoi abitanti, attivare azioni per il contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle diseguaglianze;
– tutte le 6 aree di intervento individuate dal PNRR meritano attenzione in funzione del rilancio socio-economico dell’isola e nessun settore si ritiene possa essere trascurato in quanto determinante per una crescita comune ed uno sviluppo armonico e non settario;
considerato che:
– il settore del turismo culturale, in continua crescita negli ultimi anni ma rallentato dalle misure restrittive imposte dalla pandemia, rappresenta una fetta importante del PIL sardo e che, in quest’ottica, molto stanno facendo numerose micro, piccole, medie imprese e lavoratori autonomi per la valorizzazione della storia, delle tradizioni, delle produzioni e della cultura sarda in chiave turistica;
– tra le realtà importanti del settore vi sono anche i borghi storici, testimonianze ancora inalterate di una Sardegna autentica e per questo capace di attrarre curiosi e visitatori;
– nelle principali linee d’azione del PNRR inserite nella terza componente della missione 1 interamente dedicata a turismo e cultura 4.0, sono previsti 6,675 miliardi di euro per l’incremento del livello di attrattività del sistema turistico culturale, da realizzarsi attraverso la modernizzazione di infrastrutture materiali e immateriali;
– nelle misure del PNRR e in particolare nella misura 2, è prevista la redazione di un Piano nazionale per migliorare l’attrattività dei Borghi, uno strumento di programmazione per il “sostegno allo sviluppo economico-sociale delle zone svantaggiate basato sulla rigenerazione culturale dei piccoli centri e sul rilancio turistico” e che, a tale intervento, è stato destinato uno stanziamento pari a 1,020 miliardi euro;
– dall’esame delle schede contenute nell’elenco dei 206 progetti di cui il Presidente ha riferito lo scorso dicembre, risulta che nella missione 5 Equità sociale, di genere e territoriale è individuato un intervento denominato “Borghi vivi di Sardegna”, che prevede un costo complessivo di 20 milioni;
rilevato che i borghi antichi nell’Isola sono numerosi e diffusi in tutto il territorio, dalle zone interne alle zone costiere e tra loro diversi sono riconosciuti tra i più belli d’Italia, con la conseguenza positiva di essere dei grandi attrattori turistico culturali. I borghi, grazie alla loro riconosciuta capacità di resilienza possono diventare uno degli strumenti per la ripartenza post pandemia, per questo è determinante che vi sia una maggiore tutela e valorizzazione, riconosciuta e sostenuta dalle amministrazioni pubbliche competenti;
ritenuto che:
– i borghi della Sardegna, detentori e custodi delle più antiche tradizioni storico culturali, rappresentino un grande potenziale di crescita economica e al contempo siano da considerarsi un utile strumento contro lo spopolamento dell’isola tutta e principalmente delle zone interne;
– tali borghi debbano, pertanto, essere oggetto di preliminari interventi di riqualificazione e di successiva valorizzazione in chiave turistica e che possano rientrare nel Piano nazionale borghi;
ritenuto altresì che:
– il PNRR debba essere considerato come lo strumento principale comprendente strategia, obiettivi e azioni per il rilancio e lo sviluppo socio economico dell’isola del prossimo futuro, e meriterebbe pertanto maggior attenzione da parte della Giunta regionale che dovrebbe rendere partecipi i territori delle scelte strategiche che li riguarderanno e coinvolgeranno direttamente;
– numerose sono le azioni che da tale partecipazione dei territori potrebbero scaturire a supporto della strategia di ripresa e resilienza per la nostra Regione e che il tema della salvaguardia, valorizzazione e promozione dei Borghi possa sicuramente rappresentare una di queste,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione per conoscere:
1) se a seguito dell’invio delle 206 schede progettuali di cui si ha notizia, si sia dato seguito a eventuali e ulteriori integrazioni o modifiche del Recovery Plan della Sardegna;
2) quali siano le considerazioni fatte per stabilire la dotazione finanziaria individuata e se non si ritenga di dover provvedere a un intervento integrativo, dove possa trovare soddisfazione la riqualificazione dei borghi della Sardegna, quale attività preliminare alla loro valorizzazione e se si ritiene di doverlo inserire in un più ampio contesto nazionale, come tra l’altro previsto dal PNRR, denominato “Piano nazionale dei borghi” misura 2, missione 1 (Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale).
Cagliari, 29 aprile 2021