CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interpellanza n. 90/A
PISCEDDA – GANAU – COMANDINI – CORRIAS – DERIU – MELONI – LAI – COCCO – AGUS – CADDEO – ORRÙ – PIU – SATTA Gian Franco in merito alla deliberazione di Giunta regionale n. 52/38 del 23 dicembre 2019 avente ad oggetto la nomina di un commissario ad acta per l’approvazione del PUC del Comune di Pula.
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I sottoscritti,
premesso che:
– in data 24 novembre 2015, con la deliberazione del Consiglio comunale n. 30, il Comune di Pula adottava con modifiche il Piano urbanistico comunale già predisposto dalla precedente Giunta comunale, procedendo alle pubblicazioni di rito;
– il 7 aprile 2016, la Regione, dopo la condivisione delle risultanze istruttorie con il Comitato tecnico regionale per l’urbanistica (CTRU), inviava al comune le proprie osservazioni ai sensi dell’articolo 20 bis della legge regionale n. 45 del 1989;
– il complesso iter istruttorio, a causa delle osservazioni regionali e di quelle dei cittadini, ha richiesto, anche per l’incompatibilità di alcuni consiglieri comunali, la nomina di un commissario, che ha concluso la valutazione delle osservazioni con la deliberazione n. 1 del 30 ottobre 2018 ;
preso atto che:
– nel periodo compreso tra il ricevimento delle osservazioni e la loro valutazione in Consiglio, l’Amministrazione comunale ha ritenuto indispensabile apportare alcune modifiche allo strumento urbanistico adottato per raggiungere il miglior governo di un territorio che risulta estremamente complesso nella sua progettazione e gestione, dato il continuo bilanciamento del suo passato agricolo con la sua attuale vocazione turistica;
– a fine 2018 è stato incaricato come coordinatore-progettista un professionista qualificato per la revisione del PUC adottato, unitamente ad una unità di lavoro composta dai diversi specialisti necessari per supportare il coordinatore nella sua azione;
osservato inoltre che:
– i rilievi della Regione hanno rimarcato una generale inadeguatezza e incompletezza del Piano adottato nel 2015 per cui, più che di semplici osservazioni, nella stragrande maggioranza dei casi, la Regione ha formulato vere e proprie prescrizioni sostitutive ed inviti ad adeguare il PUC secondo le normative vigenti, in particolare a quanto prescritto dal Piano paesaggistico regionale (PPR);
– l’Amministrazione comunale si è prontamente allineata alle prescrizioni degli uffici regionali con l’impegno “a far integrare gli elaborati e la disciplina nei termini richiesti dalla Regione”;
– il PUC 2015 non era riadottabile definitivamente dal comune, né quindi approvabile dalla Regione, se non dopo essere stato sottoposto ad una enorme mole di integrazioni e correzioni tali da farlo corrispondere ad una sua revisione totale piuttosto che ad un semplice adeguamento puntuale delle singole osservazioni regionali;
– la Regione ha criticato il dimensionamento del Piano, cioè la sostanza stessa che sottendeva la scelta di nuove aree di espansione e la loro quantificazione, definendolo un dimensionamento assolutamente approssimativo privo di un calcolo attendibile delle volumetrie residenziali presenti nel territorio, accompagnato ad una contabilità palesemente inadeguata ed inattendibile, basato su rilevamenti “a campione” e “a vista”, privi quindi di qualsiasi oggettività;
– il Comune di Pula si è immediatamente attivato per adeguarsi alle 119 osservazioni formulate dalla Regione, per l’adeguamento del PUC al PPR ;
– le osservazioni mosse dalla Regione al PUC in prima adozione configuravano per molti aspetti un vero e proprio preavviso di bocciatura, attesa la generale insufficienza o non conformità alle elaborazioni richieste dal PPR e la inadeguata coerenza alla legge regionale n. 45 del 1998, in particolar modo l’inaccettabile dimensionamento delle espansioni residenziali conseguente alle abnormi proiezioni demografiche per il successivo decennio;
constatato, ancora, che:
– la scelta di non revocare il Piano adottato nel 2015 (proseguendone invece l’iter pur con le oggettive criticità sopradescritte che ha comportato) non può essere considerata come la volontà di procrastinare l’entrata in vigore del PUC, ma al contrario, è riprova della volontà di dotare il Comune di Pula dello strumento urbanistico nel più breve tempo possibile nonostante la generale insufficienza tecnica e gestionale del Piano adottato nel 2015, tanto relativamente alle tecniche di indagine adottate, tanto all’apparato normativo;
– l’Amministrazione comunale ha comunque predisposto nel mese di novembre 2019 il cronoprogramma che prevede il completamento di tutte le azioni di rielaborazione entro il mese di aprile 2020, con la conseguente riadozione del PUC;
– non si comprende come l’azione sostitutiva della Regione possa accelerare un procedimento che documentalmente è già giunto alle soglie della sua conclusione;
– per raggiungere la chiusura dell’iter per l’approvazione definitiva del PUC, il commissario regionale non potrà che ripetere le azioni già poste in essere dall’Amministrazione comunale, dovendo attenersi alle 119 osservazioni sostanziali che la stessa Regione ha già indicato all’ente e che il commissario ovviamente non potrà disattendere;
– non si comprende l’agire dell’Assessorato regionale degli enti locali, finanze e urbanistica, con particolare riferimento ai più basilari principi di buona amministrazione secondo criteri di speditezza, efficacia, economicità, pubblicità e trasparenza e soprattutto col minor sacrificio degli interessi particolari dei privati;
– la deliberazione di Giunta regionale n. 52/38 del 23 dicembre 2019, assunta peraltro senza il necessario contraddittorio tra l’Amministrazione comunale e l’Assessorato degli enti locali, finanze e urbanistica, genera un pericoloso precedente nell’autonomia democratica di tutti i comuni della Sardegna e del rispetto delle singole funzioni attribuite dalla Costituzione agli enti territoriali;
accertato infine che, in ogni caso, 1’articolo 9 della legge regionale n. 9 del 2006 e 1’articolo 20, comma 20, della legge regionale n. 43 del 1989, prevede che: “In caso di ritardo o di omissione da parte degli enti locali di atti obbligatori per legge nell’esercizio delle funzioni conferite, l’Assessore regionale competente per materia, sentito l’ente inadempiente, assegna all’ente stesso un termine di tempo, comunque non superiore a sessanta giorni, per provvedere.”;
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per conoscere:
1) se siano a conoscenza dei fatti suesposti;
2) quali ragioni abbiano indotto la Giunta regionale a procedere alla nomina di un commissario ad acta per l’approvazione del PUC del Comune di Pula;
3) quali azioni intendano intraprendere per ristabilire i corretti rapporti di collaborazione con l’Amministrazione comunale di Pula.
Cagliari, 17 febbraio 2020