CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interpellanza n. 158/A
GANAU – AGUS – COCCO – ZEDDA Massimo in merito all’organizzazione dell’apparato amministrativo della Regione come struttura politica fiduciaria dell’attuale Presidenza pro tempore, e sulle azioni discriminatorie e persecutorie poste in essere verso dipendenti, per ragioni politiche.
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I sottoscritti,
premesso che:
– appare evidente, dalle proposte normative e dalle iniziative legislative della attuale Presidenza pro tempore, l’obiettivo di strutturare, attraverso il reclutamento di una dirigenza fiduciaria esterna, un nuovo assetto dell’apparato amministrativo e burocratico, strettamente affine agli esponenti e alle organizzazioni politico/partitiche dell’attuale maggioranza, mettendo a rischio i principi di trasparenza e imparzialità dell’azione amministrativa della Regione;
– allo stesso tempo si va determinando una palese mortificazione delle professionalità presenti nella dirigenza in ruolo, di fatto estromessa, in particolare, dagli incarichi di direzione generale e dalle più delicate funzioni di gestione della spesa e della organizzazione interna;
premesso inoltre che:
– preferendo, immotivatamente, per le funzioni dirigenziali di contenuto più elevato, la chiamata dall’esterno di figure, di norma, con professionalità palesemente meno esperte in ambito pubblico, si contraddice il principio di economicità al quale deve essere necessariamente improntata l’azione amministrativa, e si determina un ingiustificato incremento dei costi di funzionamento dell’Amministrazione regionale;
– le criticità sollevate circa la legittimità degli incarichi dirigenziali esterni, conferiti in modo sistematico, con le finalità e gli effetti sopra descritti, trovano robusta giustificazione giuridica nei contenuti dell’articolo 19 del decreto legislativo, testo coordinato 30 marzo 2001 n. 165, e specificatamente nella parte nella quale si precisa che “tali incarichi” possono essere attribuiti, “fornendone esplicita motivazione, a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell’Amministrazione”;
– risulta palese che nei ruoli dell’Amministrazione, fossero e siano tutte rinvenibili nei ruoli della dirigenza regionale le qualificazioni e le professionalità necessarie;
– le disposizioni del già menzionato decreto, come è noto, costituiscono altresì, per le regioni a statuto speciale, norme fondamentali di riforma economico-sociale della Repubblica, e pertanto richiedono una coerente applicazione anche nelle amministrazioni del comparto della Regione;
considerato che:
– appare evidente anche in relazione alle recenti notizie apparse sulla stampa locale e riguardanti, dei dirigenti, tutti rimossi dall’incarico, e, come riportato testualmente da un noto quotidiano online, “spediti nel ‘Cimitero degli elefanti’ (così si chiama in Regione l’ufficio dove finiscono i colletti bianchi non più graditi a chi governa)” che, si pone una questione, vera, di legittimità delle decisioni dell’attuale Giunta regionale in materia di organizzazione e personale;
– si pone, peraltro, anche un pesante problema politico per le notizie sulle discriminazioni, l’emarginazione e gli atti persecutori che risulta debbano sopportare dirigenti, funzionari ed impiegati non allineati;
considerato inoltre che:
– tale problema politico preoccupa le forze democratiche firmatarie della presente interpellanza, non solo per la qualità e la dimensione che vanno assumendo dall’avvio di questa legislatura alcuni riprovevoli comportamenti verso il personale, ma soprattutto per la volontà che li origina, funzionale ad indirizzare l’azione amministrativa, piuttosto che al bene comune, all’interesse politico-partitico delle formazioni e degli esponenti al governo della Regione;
– a ciò si aggiungano gravissimi episodi, di dubbia legittimità , che hanno riguardato personale dipendente di riconosciuta storia politica ed istituzionale, chiaramente espressione della cultura democratica dei Gruppi consiliari di minoranza, interpretabili come un implicito segnale intimidatorio verso l’azione di legittima opposizione in Consiglio regionale e nel territorio sardo delle forze politiche alternative alla coalizione di governo;
– tali episodi si discostano pesantemente dal confronto civile, e introducono un grave precedente, in violazione alle forme consolidate di reciproco riconoscimento e rispetto che hanno sempre caratterizzato i rapporti tra coloro che hanno ricoperto funzioni istituzionali consiliari e parlamentari, anche se in spazi politici opposti,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione per sapere:
1) se intenda, finalmente, conformare l’agire della Amministrazione da Lui presieduta ai principi costituzionali di trasparenza e imparzialità ;
2) se intenda porre fine agli atti di discriminazione, emarginazione e ai comportamenti persecutori verso il personale politicamente non allineato, e come intenda porre rimedio agli effetti negativi già prodotti nei confronti dello stesso personale;
3) se invece, intenda proseguire in comportamenti gravemente lesivi dei valori costituzionali di democrazia e civiltà politica che tutti si è tenuti a rispettare.
Cagliari, 6 ottobre 2021