CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interpellanza n. 15/A
MANCA Desire’ Alma sulla operatività della Porto Conte Ricerche Srl e la situazione dei lavoratori precari a tempo determinato operanti nel centro di ricerca.
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La sottoscritta,
premesso che:
– Porto Conte Ricerche è una società a responsabilità limitata a socio unico, l’Agenzia regionale Sardegna Ricerche, che ne detiene la totalità del capitale sociale. I ricercatori e tecnici di società Porto Conte Ricerche operano in due dei sette settori strategici della Strategia di specializzazione intelligente (S3): l’agrifood e la biomedicina;
– Porto Conte Ricerche al 12 giugno 2019 ha il seguente organico: n. 15 unità di personale (di cui 7 di ricerca) con contratti a tempo indeterminato, 22 unità di personale con contratti a tempo determinato (17 ricercatori, 3 amministrativi, 2 tecnici);
– i dipendenti della Porto Conte Ricerche sono assunti con il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del commercio per i dipendenti da aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi. Inoltre, viene applicato in azienda un contratto integrativo;
– l’utilizzo delle tipologie contrattuali flessibili negli anni è stato indotto dal loro minor costo rispetto alle altre tipologie contrattuali, nonché dai vincoli normativi in materia di assunzioni di personale. Il permanere degli stessi ricercatori e tecnici negli anni ha consentito una crescita delle conoscenze e delle competenze, della produttività scientifica, del numero di aziende regionali interessate/partner delle attività di sperimentazione (attualmente solo nei progetti Cluster sono 28), dalla capacità e puntualità nella risposta alle problematiche sollevate dal mondo produttivo isolano e soprattutto nel reperimento di finanziamenti esterni;
– i progetti di ricerca e di trasferimento tecnologico sviluppati dal centro trovano copertura nei finanziamenti annuali dell’articolo 9 comma 1, lettera c), della legge regionale n. 20 del 2015 che prevede “un contributo annuale della Regione per sostenere le attività di ricerca, di servizi all’impresa e di trasferimento tecnologico” o pluriennali legati a progetti presentati a valere su bandi regionali nazionali od europei o mediante commesse private. Mediante il finanziamento a valere sull’articolo 9 possono avere copertura finanziaria una decina di contratti dei ricercatori di Porto Conte Ricerche attualmente a tempo determinato;
considerato che:
– a fine del 2018 si è prospettata una situazione di crisi occupazionale per 20 ricercatori assunti a tempo determinato. Il personale in questione ha diversi anni di servizio presso Porto Conte Ricerche ha al suo attivo le più diverse tipologie contrattuali (co.co.co., co.co.pro., borse di studio, contratti di somministrazione, master and back, ecc) ed è stata sempre sottoposta a procedure concorsuali ad evidenza pubblica durante tutta la loro vita professionale;
– tale emergenza è stata sventata da un accordo sindacale di secondo livello a firma CISL-CGIL che prevede l’estensione della durata dei contratti a termine di 7 anni, rispetto a quanto previsto dal decreto n. 81 del 2015;
– l’accordo non risolve le problematiche della incertezza lavorativa e del rischio di dispersione di professionalità e competenze, con grave pregiudizio sulla capacità di Porto Conte Ricerche di raggiungere gli obiettivi sociali. A ciò si aggiunga l’enorme difficoltà della società a reclutare le figure altamente specializzate di cui necessita, in particolar modo nel settore della ricerca, data anche la posizione precaria proposta in fase di selezione e la penuria di tali figure nel mercato del lavoro;
– la recente deliberazione della Giunta regionale n. 9/59 del 22 febbraio 2019 deroga a quanto previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 36/9 del 17 luglio 2018, la quale limita la possibilità assunzionale alle avvenute cessazioni. La suddetta deliberazione n. 9/59, di fatto, sancisce che Porto Conte Ricerche ha una dotazione organica in pianta stabile insufficiente per poter assolvere ai suoi compiti istituzionali e mantenere gli standard qualitativi richiesti;
– la Giunta regionale dimissionaria, con la deliberazione n. 9/59 ha già valutato positivamente la necessità che affinché le società in house possano svolgere in modo efficiente ed efficace l’attività loro affidata si debba necessariamente consentire una maggiore elasticità nelle politiche assunzionali. La delibera prevede che un ampliamento delle attività può giustificare una politica assunzionale espansiva in valore assoluto, fermo restando il principio di efficienza e la realizzazione di economie di scala;
– Porto Conte Ricerche necessita, a livello di dotazione organica permanente, di ricercatori ovvero figure di elevata professionalità ed esperienza impegnati nella ricerca, nonché tecnologi focalizzati sui servizi alla ricerca e trasferimento tecnologico;
– tali esigenze non sono efficacemente perseguibili in presenza delle limitazioni assunzioni. La Giunta, infine, affida a Sardegna Ricerche l’incarico di valutare l’adeguatezza del fabbisogno di personale al fine del raggiungimento degli obiettivi annuali e/o pluriennali delle due partecipate anche in deroga a quanto stabilito nella deliberazione della Giunta regionale n. 36/9 del 17 luglio 2018;
rilevato, inoltre, che:
– la Porto Conte Ricerche ha difficoltà a reperire sul mercato del lavoro le figure altamente specializzate di cui necessita per i suoi compiti istituzionali;
– lo sbilancio tra dipendenti a tempo determinato e indeterminato è particolarmente evidente nel settore qualificante le attività della Porto Conte Ricerche, cioè il Settore Ricerca;
– Porto Conte Ricerche ha una pianta organica approvata vecchia di 8 anni, che non riflette nè le attività in corso nè la forza lavoro attualmente impiegata. Il recente “Piano triennale del Fabbisogno” trasmesso a Sardegna Ricerche non riflette il reale fabbisogno di personale della società e fa riferimento a pianta organica e piattaforme ormai obsolete;
– è quindi oltremodo urgente che la Regione e Sardegna Ricerche intraprendano un iter che porti all’assunzione del personale precario, sulla scorta di una nuova pianta organica e piano del fabbisogno del personale, che si ponga obiettivi strategici a lungo periodo e che preveda un allargamento delle risorse per il personale, consentendo la stabilizzazione delle figure professionali necessarie a Porto Conte Ricerche per assolvere i compiti che le sono stati assegnati,
chiede di interpellare l’Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione e l’Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio al fine di sapere:
1) se gli assessori competenti siano al corrente della situazione della Porto Conte Ricerche;
2) cosa intendano fare per risolvere la situazione di precariato storico, particolarmente grave tra i ricercatori, che crea un grave pregiudizio alla capacità della società di adempiere ai suoi compiti e rischia di disperdere professionalità che negli anni hanno garantito una offerta di innovazione e trasferimento tecnologico di alto livello.
Cagliari, 25 giugno 2019