CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interpellanza n. 149/C-5
(Discussa in Aula il 22/06/2021 ai sensi dell’articolo 123 bis del Regolamento)
CERA – TALANAS per interventi straordinari e urgenti sul patrimonio regionale immobiliare e sugli stagni e lagune produttive della Provincia di Oristano, a seguito del rinnovo delle concessioni demaniali alle cooperative e ai consorzi di pescatori.
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I sottoscritti,
premesso che:
– le lagune e gli stagni costieri della Sardegna hanno un elevatissimo valore produttivo e naturalistico e sono tra i più estesi d’Europa;
– in Sardegna gli stagni e le lagune produttive sono circa 30 zone umide, la cui gestione viene assegnata dall’Assessorato dell’agricoltura alle cooperative o ai consorzi di pescatori, sono coinvolti circa un migliaio di operatori per la pratica di attività di pesca per lo svolgimento perlopiù con tecniche tradizionali nei compendi produttivi della Sardegna;
– gli stagni in Sardegna sono prevalentemente concentrati nell’Oristanese, ove insistono ben 6.000 ettari di zone umide (circa il 47 per cento dell’intero patrimonio della Sardegna) che si trovano tra la marina di San Vero Milis e l’area lagunare di Terralba – Marceddì, e si caratterizzano per l’elevata produzione ittica, dalla cui attività di cattura traggono la principale fonte di reddito e rappresenta uno dei più importati settori economici del territorio;
richiamata la legge regionale 28 dicembre 2020, n. 35, con la quale vengono rinnovate le concessioni demaniali marittime a fini di pesca e acquacoltura, vigenti alla data del 1° gennaio 2019 che hanno una durata di ulteriori quindici anni dalla stessa data, in applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 1, commi 682 e 683, della legge 30 dicembre 2018, n. 145;
considerato che gli stagni e le lagune sono i luoghi terminali naturali e intermedi di un complesso e articolato sistema ambientale dell’ecosistema del territorio e che gli stessi sono fortemente condizionati dalle condizioni idrauliche dei fiumi, torrenti e canali che si trovano a monte e che costantemente apportano e immettono materiale, sedimenti e ondate di piena dovuta alle condizioni metereologiche;
preso atto inoltre che, le forti piogge e ancor peggio i periodici eventi alluvionali che si manifestano, da ultimo ad esempio solamente qualche mese fa nello Stagno di S’Ena Arrubia e di Marceddì, dove si è avuto un costante avanzamento dei sedimenti, la perdita della batimetria, danni alle opere funzionali alla gestione del compendio, con una grave compromissione dell’imboccatura dello stagno e la riduzione dello scambio d’acqua tra mare e laguna oltre i numerosi danni alle produzioni e coltivazioni ittiche;
ritenuto che la gestione di tali eventi naturali e i relativi effetti prodotti sul delicato equilibrio ambientale costituiscono una problematica di stretta competenza della Regione, che ha l’onere di garantire una corretta gestione del bacino idraulico e a cui appartiene l’esclusiva responsabilità , per le sue numerose e complesse implicazioni dovute a questo sistema composito, mentre attualmente il rischio di impresa grava direttamente ed esclusivamente sui concessionari degli stagni e lagune, in assenza di una vera e propria assunzione di responsabilità da parte della stessa in merito a queste problematiche;
considerato inoltre che le concessioni demaniali marittime per finalità di pesca e acquacoltura prevedono la concessione del demanio regionale alle cooperative e ai consorzi di pescatori di edifici, peschiere, stagni e lagune produttive sui cui sono necessari interventi urgenti di natura straordinaria sui beni di proprietà della Regione;
appreso inoltre che, in diverse situazioni si è arrivati al paradosso in cui la Regione ha dato in concessione beni demaniali che non sono stati accatastati, e che non sono nemmeno stati incamerati tra i beni del demanio regionale, sebbene gli stessi siano stati concessi alle cooperative e ai consorzi di pescatori, in difetto di un diritto di proprietà pubblica piena ed esclusiva;
dato atto che, oltre le problematiche della titolarità dei beni, sono necessari e improcrastinabili gli interventi di natura straordinaria e urgente su tutti beni di proprietà della Regione in concessione alle cooperative e ai consorzi di pescatori, le cui numerose criticità interessano indistintamente quasi tutti i compendi di pesca, e precisamente i principali vengono di seguito elencati:
– riqualificazione della viabilità d’accesso e dei fabbricati esistenti nei compendi ittici;
– ripristino opera di cattura e altre opere di servizio;
– interventi di manutenzione straordinaria, messa in sicurezza e rinforzo strutturale sbarramenti e lavorieri, paratorie, opere di cattura e bocche di rifornimento, altre opere di servizio;
– ripristino sponde e argini dei canali di adduzioni agli stagni e alle lagune;
– ripristino argine dei bacini dello smaltimento delle acque di piena;
– ripristino batimetria dei canali di carico e scarico, bocche a mare, approdi e porticcioli di pesca;
– disostruzione per navigazione in sicurezza negli stagni, a causa della crescita incontrollata della “Mercierella enigmatica”;
– rimozione elementi in calcestruzzo deteriorati e non più funzionali alla gestione di compendi;
appurato che le zone umide, stagni e lagune in Provincia di Oristano rappresentano una importante realtà economico-produttiva che necessita di interventi strutturali e straordinari da parte della Regione sui beni di sua proprietà ;
considerato che se la Regione attiva con decisione e tempestività tali interventi con una “azione tempestiva ed efficace” ci sarebbe un notevole incremento delle attività produttive presenti negli stagni e nelle lagune con gestioni improntate finalmente a criteri di sostenibilità ambientale e socio-economica, nella produzione di accresciuti stock ittici che in prospettiva andrebbe ad offrire opportunità di valorizzazione del prodotto finora sottodimensionate rispetto alla potenzialità del settore della pesca e acquacoltura con l’opportunità di:
a) promuovere la pesca sostenibile sotto il profilo ambientale, efficiente in termini di risorse, innovativa, competitiva e basata sulle conoscenze;
b) favorire un’acquacoltura sostenibile sotto il profilo ambientale, efficiente in termini di risorse, innovativa, competitiva e basata sulle conoscenze;
c) promuovere l’attuazione della politica comune della pesca;
d) aumentare l’occupazione e la coesione territoriale;
e) favorire la commercializzazione e la trasformazione;
ritenuto necessario e doveroso che la Regione intervenga in modo strutturale sui propri beni demaniali a seguito del rinnovo delle concessioni alle cooperative e ai consorzi di pescatori, per promuovere da subito e con una prospettiva di medio termine (13 anni) un nuovo ciclo di gestione dei compendi della Provincia di Oristano mediante la programmazione di una misura specifica prevedendo lo stanziamento di adeguate risorse dedicate per realizzare gli investimenti necessari per consentire ai concessionari il rilancio produttivo delle attività del settore della pesca e acquacoltura,
chiedono di interpellare l’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale, l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente e l’Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio, per conoscere se intendono promuovere:
1) il riordino definitivo del patrimonio regionale perfezionando le procedure espropriative avviate in passato e che non sono state completate, ai fine di acquisire la proprietà piena ed esclusiva di tutti i beni immobili presenti nei compendi ittici, per iscriverli regolarmente tra i beni demaniali di proprietà della Regione, liberi da vincoli e sanare alcune concessioni di pesca in essere;
2) l’assunzione di un ruolo attivo e di responsabilità diretta con una gestione unitaria tipica dei contratti di fiume, per la gestione integrata e complessiva sotto il profilo ambientale e idraulico dei fiumi, torrenti, stagni e lagune al fine di regimare le acque, governare con sistematicità le immissioni di materiale e garantire costantemente il corretto scambio d’acqua tra mare e laguna, a garanzia del delicato equilibrio dell’ecosistema da troppo tempo abbandonato a sé stesso;
3) un intervento diretto e strutturale su tutti i beni demaniali di proprietà della Regione e concessi alle cooperative e ai consorzi di pescatori, per avviare un rilancio economico produttivo e ambientale dei compendi della Provincia di Oristano mediante la programmazione di una specifica misura di intervento dedicata, prevedendo lo stanziamento di adeguate risorse finalizzate a realizzare gli investimenti necessari per consentire ai concessionari il rilancio produttivo della pesca e acquacoltura e delle attività nelle acque interne dell’Oristanese;
4) di concerto con gli altri Assessorati competenti, l’istituzione di una cabina di regia destinata ad individuare, attraverso strumenti adeguati, misure atte a semplificare e velocizzare la progettazione e l’attuazione degli interventi strutturali in premessa in questi contesti ambientali, poiché sono inaccettabili gli attuali procedimenti e tempistiche attualmente in essere, che impediscono la realizzazione di qualsiasi intervento determinando un progressivo degrado ambientale e una limitata e sottodimensionata capacità produttiva degli stagni e delle lagune.
Cagliari, 22 aprile 2021