CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVILegislatura
Interpellanza n. 121/A
FANCELLO – DE GIORGI – CAREDDA – CUCCU sulla necessità di predisporre ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-19 nelle strutture ricettive del territorio regionale della Sardegna.
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I sottoscritti,
premesso che ormai da più di tre mesi il Governo e tutte le regioni sono stati obbligati ad adottare misure volte a garantire il contenimento del contagio da Covid-19, con pesanti restrizioni anche sulle attività turistico-ricettive;
viste le ordinanze contingibili e urgenti emanate dal Presidente della Regione, ai sensi dell’articolo 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833, in materia di igiene e sanità pubblica: n. 2 del 23 febbraio 2020, n. 3 del 27 febbraio 2020, n. 4 dell’8 marzo 2020, n. 5 del 9 marzo 2020 e relativa nota esplicativa n. 2593 del 10 marzo 2020, n. 6, 7 e 8 del 13 marzo 2020, n. 9 del 14 marzo 2020 e relativa nota esplicativa n. 3EM del 16 marzo 2020, n. 10 del 23 marzo 2020, n. 11 del 24 marzo 2020, n. 12 e 13 del 25 marzo 2020, n. 14, 15 e 16 del 3 aprile 2020, n. 17 del 4 aprile 2020, n. 18 del 7 aprile 2020 e n. 19 del 13 aprile 2020, n. 20 del 2 maggio 2020, n. 21 del 3 maggio 2020 e relativa nota esplicativa n. 8EM del 9 maggio 2020, n. 22 del 13 maggio 2020, n. 23 del 17 maggio 2020, n. 24 del 19 maggio 2020, n. 25 del 23 maggio 2020 e n. 26 del 29 maggio 2020, nonché l’ultima, la n. 27 del 2 giugno 2020, tutte divulgate sul sito istituzionale della Regione autonoma della Sardegna nonché sul BURAS;
visto in particolare l’allegato B alla suddetta ordinanza n. 27 del 2 giugno 2020, recante le linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in data 16 maggio 2020, così come aggiornate ed integrate in data 22 maggio 2020;
considerato che tutte le attività ricettive alberghiere, extralberghiere e all’aria aperta rappresentano forse quelle più penalizzate, rispetto al novero delle attività elencate nelle linee guida, con una specificità determinata dalla permanenza nella struttura ricettiva della clientela che vi soggiorna per periodi più o meno prolungati e dal costante ricambio degli alloggiati, nonché di norma da una molteplice compresenza di altri servizi quali: ristorazione, aree benessere, piscine, sale congressi ecc.;
ritenuto, pertanto, che la pluralità dei servizi offerti generi diversificati gradi di esposizione al rischio Covid-19 rendendo necessario un approccio modulare alla gestione del rischio che consenta di coniugare la possibilità di svolgere l’attività ricettiva preservando quelle caratteristiche di accoglienza che hanno reso la Sardegna famosa nel mondo, con l’esigenza di garantire la sicurezza dei titolari, del personale e della clientela delle strutture, minimizzando le possibilità di contagio;
valutato che la Sardegna rappresenti una meta ambita per molti vacanzieri provenienti dall’Italia e da tutto il mondo e che il ripristino della libera circolazione, con la revoca progressiva dei controlli alle frontiere, possano costituire una pericolosa sinergia relativamente all’aumento delle possibilità di esposizione al rischio Covid-19 nelle strutture ricettive sarde;
rilevato che dalla suddetta ordinanza n. 27 del 2 giugno 2020, così come dalle precedenti, non è possibile evincere quali soggetti siano responsabili e quali azioni debbano essere compiute nella eventuale gestione emergenziale causata dalla presenza di casi sintomatici nelle strutture ricettive;
atteso che la Conferenza delle Regioni in data 25 maggio 2020 ha ulteriormente integrato le linee guida, rendendo di fatto superate quelle del 22 maggio allegate all’ordinanza n.27, consentendo l’apertura in sicurezza di altre attività economiche e innovando contestualmente le prescrizioni operative per gli esercizi di ristorazione, piscine, strutture ricettive e turistico-ricettive all’aria aperta;
ritenuto altresì che:
– il mancato richiamo, nell’ordinanza n. 27, ai nuovi dettami stabiliti dalle linee guida del 25 maggio 2020, comporti alcune discrasie con la precedente versione, che possono generare incertezza nelle interpretazioni sui corretti comportamenti da assumere, in periodo di Covid-19, durante lo svolgimento delle normali attività lavorative;
– alla luce di quanto fin qui esposto, sia opportuno ed indifferibile l’emanazione di ulteriori linee guida specifiche per le strutture ricettive alberghiere, extralberghiere e all’aria aperta che contengano indicazioni operative finalizzate ad incrementare l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l’epidemia di Covid-19, al fine di tutelare la salute degli ospiti, degli operatori e dei collaboratori, in relazione:
– alla specificità delle strutture, caratterizzate dalla compresenza di più attività;
– alla gestione emergenziale causata dalla eventuale presenza, di casi sintomatici, fornendo contestualmente indicazioni su quali soggetti e quali azioni sia necessario compiere;
– alle nuove linee guida approvate nella Conferenza delle regioni in data 25 maggio 2020, al fine di evitare difficoltà interpretative riguardo le precedenti linee guida, allegate all’ordinanza n. 27 del 2 giugno 2020 e risalenti al 22 maggio 2020,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l’Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio per sapere se non ritengano:
1) di dover emanare apposite indicazioni operative finalizzate a incrementare l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l’epidemia di Covid-19, che tengano particolarmente conto delle numerose, specifiche, attività che vengono costantemente svolte nelle strutture ricettive alberghiere, extralberghiere e all’aria aperta;
2) di dover integrare, in coerenza con le norme nazionali, le indicazioni sulle principali azioni da compiere nella gestione dell’emergenza causata dalla eventuale presenza, nelle strutture ricettive, di casi sintomatici;
3) altresì, di dover immediatamente valutare l’integrazione all’ordinanza n. 27 del 2 giugno 2020, per consentire l’aggiornamento e l’applicazione delle sopracitate linee guida relative alla riapertura delle attività economiche e produttive modificate nella Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 25 maggio 2020.
Cagliari, 9 giugno 2020