MOZIONE N. 40

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Mozione n. 40

SCHIRRU – MULA – CERA – SORGIA – RUBIU – TRUZZU – PIRAS – ARONI – PERU – USAI – MAIELI – TICCA – TUNIS – PIGA in merito alla necessità di far fronte alle gravi disparità di trattamento tra professionisti sanitari che accedono all’istituto delle prestazioni aggiuntive.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
– le prestazioni aggiuntive sono attività integrative rispetto all’attività istituzionale ordinaria, richieste dall’Azienda ai propri dipendenti allo scopo di ridurre le liste di attesa, per far fronte a un temporaneo aumento dell’attività o in presenza di carenza di organico;
– l’istituto delle prestazioni aggiuntive viene applicato in modo disomogeneo a livello nazionale, regionale e persino all’interno dei servizi delle singole aziende; in particolare alcune aziende sanitarie sarde richiamando l’articolo 1, comma 3, della legge. 8 gennaio 2002, n. 1 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge. 12 novembre 2001, n. 402, recante disposizioni urgenti in materia di personale sanitario) limitano l’accesso alle prestazioni aggiuntive agli infermieri e ai tecnici sanitari di radiologia medica dipendenti della stessa amministrazione e in possesso dei requisiti specifici, determinando così gravi disparità di trattamento tra i professionisti sanitari;
– l’articolo 1 comma 219 della Legge 30 dicembre 2023, n. 213 (Legge di bilancio 2024 e pluriennale per il triennio 2024-2026), ha stabilito che per far fronte alla carenza di personale sanitario, nonché ridurre le liste di attesa e il ricorso alle esternalizzazioni, venga estesa l’applicazione della disciplina prevista dall’articolo 11 del decreto legge 30 marzo 2023 n. 34 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026) convertito nella legge 26 maggio 2023, n. 56 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34, recante misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali) relativa alle prestazioni aggiuntive, a tutte le prestazioni svolte, ai sensi dell’articolo 7, comma 1, lettera d) del contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021 dell’Area sanità, dal personale sanitario, nonché a tutto il personale sanitario operante nelle Aziende ed Enti del Comparto sanità;
– il comma 220 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026) ha stanziato, a livello nazionale, la somma di euro 80.000.000 e, nello specifico, per la Regione Sardegna, come riportato nell’allegato III della legge n. 213 del 2023 la somma di euro 2.176.000 per le prestazioni aggiuntive del personale sanitario del comparto sanità. Al predetto finanziamento accedono tutte le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, in deroga alle disposizioni legislative che stabiliscono per le autonomie speciali il concorso regionale e provinciale al finanziamento sanitario corrente;
– l’articolo 4, comma 11, del decreto 27 dicembre 2024, n. 202 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 27 dicembre 2024, n. 202, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi) così detto “decreto mille proroghe” (la legge di conversione, approvata il 19 febbraio è in attesa di pubblicazione) prevede che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano nell’anno 2025, in aggiunta a quanto previsto dall’articolo 1, comma 220, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, possono incrementare, a valere sul livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato per l’anno 2025, la spesa per prestazioni aggiuntive del personale sanitario del comparto sanità dipendenti dei medesimi enti e aziende nel limite degli importi lordi indicati, per ciascuna regione e provincia autonoma, nella tabella 1 allegata al medesimo decreto, pari complessivamente a euro 41.615.000 per il personale sanitario del comparto sanità, e nello specifico, per la Regione Sardegna, la somma di euro 1.136.524,52;
– il contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL) del Comparto sanità stipulato il 2 novembre 2022 prevede, all’articolo 7, comma 1, lettera d) che le Regioni, nella forma di partecipazione sindacale del confronto regionale, possano emanare linee generali di indirizzo in materia di prestazioni aggiuntive del personale, ferma rimanendo l’autonomia contrattuale delle Aziende ed Enti del servizio sanitario regionale, nel rispetto dell’articolo 40 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche);
– alcune regioni hanno già dato applicazione all’articolo 7 dettando linee di indirizzo che disciplinano in maniera omogenea l’istituto delle prestazioni aggiuntive, estendendolo a tutti i profili professionali del ruolo sanitario;

RILEVATO che:
– la carenza di personale sanitario, associata all’aumento delle liste d’attesa e alla crescente insoddisfazione del personale stesso, rappresenta una criticità significativa per il Servizio sanitario nazionale in generale e per quello regionale sardo, in particolare;
– se non adeguatamente affrontata, tale criticità rischia di compromettere irrimediabilmente l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA);
– l’estensione delle prestazioni aggiuntive a tutte le figure professionali e non più ai soli infermieri e tecnici di radiologia medica, come avviene in alcune aziende del sistema sanitario regionale (SSR), oltre a rappresentare un dovuto riconoscimento per l’importante contributo del personale sanitario, consentirebbe di incrementare la capacità di risposta ai bisogni di salute della popolazione, evitando l’esternalizzazione dei servizi e gratificando tutto il personale;
– è pertanto assolutamente necessario adeguare l’istituto delle prestazioni aggiuntive alle disposizioni previste a livello nazionale dalla legge n. 213 del 2023,

impegna l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale

ad avvalersi della facoltà di cui all’articolo 7 del CCNL 2 novembre 2022 e, per l’effetto, avviare il confronto con le organizzazioni sindacali regionali del comparto Sanità, per la definizione di linee generali di indirizzo che consentano l’accesso alle prestazioni aggiuntive a tutti i profili professionali del ruolo sanitario operanti nelle aziende sanitarie sarde. Tale misura contribuirà alla riduzione delle liste d’attesa e garantirà l’erogazione dei LEA, riconoscendo e valorizzando l’apporto di tutte le figure professionali coinvolte nel sistema sanitario regionale.

Cagliari, 25 febbraio 2025

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