CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Mozione n. 26
CAU – PORCU – COZZOLINO sullo stato di attuazione dell’articolo 14 dello Statuto Speciale per la Sardegna con riguardo al trasferimento dei beni dismessi dallo Stato alla Regione ed in particolare della Reggia giudicale di Oristano già carcere circondariale di Oristano.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
– l’articolo 14 dello Statuto Speciale per la Sardegna prevede che “La Regione, nell’ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo”;
SOTTOLINEATO che:
– sempre la norma statutaria stabilisce che “i beni e diritti connessi a servizi di competenza statale ed a monopoli fiscali restano allo Stato, finché duri tale condizione”;
RICORDATO che la casa circondariale di Oristano fu costruita sulle vestigia della Reggia giudicale e rappresenta a tutt’oggi un simbolo importante della storia di Oristano e della Sardegna. Infatti le strutture superstiti della vecchia reggia arborense, in totale stato d’abbandono, sorgevano nell’area oggi occupata dalla ex casa circondariale ed erano visibili per tutto l’ottocento così come testimoniano svariati documenti ed attestazioni del tempo;
RICHIAMATA la decisione del Ministero di Grazia e Giustizia di aprire a Massama la nuova struttura penitenziaria circondariale che a partire dal 2012 andrà a sostituire la struttura di Piazza Manno e che di fatto apre la strada per la riconfigurazione storica della vecchia Reggia del giudicato offrendo un’importante occasione di ricostruzione della narrazione storico culturale della Città di Oristano;
RICORDATO che l’Assessorato regionale degli enti locali finanze e urbanistica, nel prendere atto dell’intervenuta dismissione del compendio immobiliare, con nota n. 771 del 12 gennaio 2016 ha manifestato l’interesse della Regione all’acquisizione dell’ex carcere e ha così reiterato l’istanza di trasferimento al patrimonio immobiliare della Regione ai sensi dell’articolo 14 dello Statuto speciale per la Sardegna;
TENUTO CONTO che la disposizione statutaria richiamata esprime la forza e la specificità dell’Autonomia regionale riconosciuta in sede costituzionale alla Sardegna e che, pertanto, è primario e irrinunciabile l’interesse della Regione a chiederne la sistematica applicazione con riferimento a tutti i compendi e le strutture che siano caratterizzate in Sardegna dal requisito della dismissione dalle originarie destinazioni e funzioni statali;
VISTA la condizione di ritardo con la quale le strutture del Demanio dello Stato si trovano a riconoscere lo stato di dismissione delle strutture statali presenti sul territorio della Regione e che, pertanto, si rende necessario attivare una serie di iniziative volte a riaggiornare l’insieme delle richieste di rispetto del dettato dello Statuto Speciale per la Sardegna al fine di disporre di tutte quelle infrastrutture e strutture che possano essere oggetto di una “nuova” vita nella dimensione regionale ed oggetto delle attività di valorizzazione storiche e funzionali da parte dei comuni della Sardegna;
RITENUTO che la mancata applicazione delle disposizioni contenute nell’articolo 14 dello Statuto Speciale per la Sardegna, possa costituire una compressione del valore autonomistico riconosciuto alla Sardegna in sede costituzionale e anche una indebita sottrazione, da parte dello Stato alla Sardegna, di importanti opportunità di crescita e di sviluppo,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta ragionale
1) a riferire al Consiglio regionale in merito allo stato di attuazione e di rispetto delle complessive richieste di acquisizione di beni dismessi dallo Stato a favore della Regione ai sensi e per gli effetti dell’articolo 14 dello Statuto Speciale per la Sardegna;
2) a voler reclamare, in particolare, nei confronti dell’Agenzia del demanio dello Stato, il riscontro alla nota n. 771 del 12 gennaio 2016 da parte della Regione e disporre l’immediato trasferimento del compendio immobiliare dell’ex carcere circondariale di Oristano (dismesso), al patrimonio regionale così come dispone l’articolo 14 dello Statuto Speciale per la Sardegna.
Cagliari, 4 novembre 2024