CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 89/A
SORGIA, con richiesta di risposta scritta, sui gravi disagi connessi alla mancata apertura di un reparto detentivo ospedaliero.
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Il sottoscritto,
PREMESSO che:
– il decreto legislativo n. 230 del 22 giugno 1999 recante “Riordino della medicina penitenziaria, in applicazione dell’articolo 5 della legge 30 novembre 1998, n. 419”, assegna al Servizio sanitario nazionale (SSN) il compito di assicurare alle persone detenute i livelli di prestazioni concernenti la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione analoghi a quelli garantiti ai cittadini in stato di libertà ;
– il decreto legislativo n. 140 del 18 luglio 2011, recante “Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione autonoma della Sardegna in materia di sanità penitenziaria”, dispone il trasferimento al Servizio sanitario regionale di tutte le funzioni sanitarie svolte dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento per la giustizia minorile;
– la deliberazione della Giunta regionale n. 13/5 del 14 marzo 2017, in attuazione dell’accordo Stato-regioni del 22 gennaio 2015, ha definito le nuove linee guida per l’organizzazione del Servizio sanitario regionale a favore delle persone detenute;
– la Regione assicura l’assistenza sanitaria alla popolazione detenuta negli istituti penitenziari e nei servizi della giustizia minorile del proprio territorio attraverso un sistema articolato di servizi sanitari che costituiscono la rete regionale per l’assistenza sanitaria penitenziaria;
CONSIDERATO che:
– l’assistenza sanitaria penitenziaria è caratterizzata da una significativa carenza nell’offerta della maggior parte dei servizi socio-sanitari specialistici, con visite e cure interne riconducibili alla sola medicina di base;
– la mancanza della medicina specialistica penitenziaria comporta l’invio del detenuto negli ospedali o nelle strutture sanitarie territoriali fuori dal carcere, con grave rischio per l’incolumità degli operatori sanitari e degli altri pazienti e con altissimi costi per il trasferimento del detenuto in condizioni di sicurezza;
– nelle carceri sarde il numero di detenuti ed internati mentalmente instabili ha raggiunto numeri inaccettabili, con un aumento vertiginoso dei ricoveri ospedalieri, e troppo spesso con aggressioni verso il personale di Polizia penitenziaria e operatori sanitari poiché costretti a lavorare in condizioni di estremo disagio essendo i detenuti o gli internati ricoverati nelle corsie degli ospedali insieme ai pazienti comuni;
– l’invio dei detenuti negli ospedali e nelle strutture sanitarie territoriali fuori dal carcere comporta per il personale penitenziario uno stravolgimento nell’organizzazione del lavoro con personale che si vede revocato ogni diritto soggettivo, ferie e riposi, causando condizioni psico-fisiche del personale non più tollerabili;
VALUTATA LA NECESSITÀ:
– di dover garantire un efficiente servizio sanitario in tutto il territorio regionale, garantendo il diritto alla salute per i tutti i cittadini sardi con l’erogazione di prestazioni sanitarie omogenee anche ai cittadini detenuti negli istituti penitenziari;
– di garantire la corretta fruizione dei turni di riposo, dei permessi e delle ferie al personale in servizio presso gli istituti penitenziari della regione;
– di apertura di un reparto detentivo ospedaliero;
chiede di interrogare il Presidente della Regione e L’Assessore regionale dell’igiene e sanità dell’assistenza sociale per sapere:
1) se esiste, negli ospedali o nelle strutture sanitarie territoriali, una struttura da destinare a reparto detentivo ospedaliero non ancora attiva;
2) quali siano i motivi ostativi all’apertura di un reparto detentivo ospedaliero;
3) quali siano gli intendimenti in merito.
Cagliari, 5 novembre 2024