INTERROGAZIONE N. 7/A

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVII Legislatura

Interrogazione n. 7/A

TRUZZU – CERA – FLORIS – MASALA – MELONI – PIGA – RUBIU – USAI, con richiesta di risposta scritta, in merito al rischio di chiusura dei pronto soccorso dell’Isola per il periodo estivo, a causa dell’assenza dei medici e della chiusura dei reparti di traumatologia e ortopedia.

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I sottoscritti,

PREMESSO che:
– il sistema dell’emergenza urgenza in Sardegna si è sempre contraddistinto per la capacità di capillare e tempestiva presa in carico dei pazienti, anche nei periodi di maggior disagio e di maggior pressione dovuti all’incremento della popolazione legata all’incremento delle presenze turistiche;
– la rete dei pronto soccorso e degli ospedali sardi ha sempre garantito, nel corso degli anni, la cura dei pazienti nelle strutture più prossime al rispettivo luogo di residenza;

VALUTATO che:
– il numero degli accessi ai pronto soccorso degli ospedali delle principali aree metropolitane, Cagliari e Sassari, è aumentato in maniera vertiginosa negli ultimi mesi;
– in particolare a Sassari si registrano rispetto al 2022 mediamente 35 accessi in più al giorno, con una conseguente insostenibile dilatazione dei tempi di attesa per la presa in carico dei pazienti;
– al Santissima Trinità di Cagliari si è registrato nelle ultime settimane un incremento degli accessi pari al 23 per cento, dopo che già nei primi 4 mesi del 2024 si era registrato un incremento di quasi il 10 per cento;
– il pronto soccorso del Brotzu ha registrato un incremento degli accessi del 40 per cento rispetto al 2019 e nel primo trimestre del 2024 si è registrato un incremento del 15 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2023;
– le stesse dinamiche e gli stessi incrementi negli accessi al pronto soccorso si sono registrati in questi primi mesi del 2024 anche al Policlinico di Monserrato;

ACCLARATO che:
– dall’inizio di aprile con una lettera firmata dal Direttore generale e dal Direttore sanitario della Asl 7, è stata data comunicazione della sospensione temporanea dei ricoveri nel reparto di Traumatologia ed Ortopedia presso il Presidio ospedaliero Sirai di Carbonia e nelle SSD Chirurgia ortopedica del Presidio ospedaliero CTO di Iglesias;
– la stessa situazione si verifica anche nella Provincia di Nuoro in seguito alla chiusura dei reparti di Traumatologia ed Ortopedia;
– in seguito alla chiusura dell’Ospedale Marino di Cagliari, l’area metropolitana di Cagliari ha visto venir meno 54 posti di Ortopedia, passando da 132 posti virtuali a 78 reali;
– a causa della mancata copertura dei posti in organico, inoltre, le Ortopedie di Lanusei, Oristano, San Gavino e Tempio operano a mezzo servizio, finendo da un lato per saturare i posti letto di Cagliari e Sassari e dall’altro per aumentare la pressione sui rispettivi pronto soccorso;
– la traumatologia rappresenta circa il 25 per cento degli accessi al Pronto Soccorso;

VISTO che:
– il sistema dell’emergenza urgenza e dei Pronto Soccorso si trova in una situazione di oggettiva e perdurante difficoltà, a causa della grave carenza di personale medico, infermieristico e anche degli operatori socio sanitari;
– l’organico dei pronto soccorso di Carbonia, San Gavino, Oristano, Olbia e Nuoro è decisamente inappropriato rispetto alle esigenze del territorio;
– l’organico dei pronto soccorso di Cagliari e Sassari è invece dimensionato su un bacino di utenza calibrato sulla popolazione del Nord e Sud Sardegna, ma oggi, trovandosi a gestire anche le emergenze di altri territori risulta in ogni caso inadeguato;

EVIDENZIATO che:
– recenti notizie di cronaca hanno più volte riportato i casi di pazienti che hanno dovuto attendere oltre 32 ore prima di essere visitati o che, a mero titolo di esempio, dal Sulcis sono stati trasferiti ad Alghero;
– tutti i pronto soccorso dell’Isola registrano un incremento negli accessi rispetto allo stesso periodo del 2023 di almeno il 20 per cento, probabilmente a causa di un ridotto filtro delle strutture territoriali determinato dalla preoccupante carenza dei medici di base (ad oggi risulterebbero mancare oltre 500 camici bianchi);
– la situazione per l’estate risulta ancora più preoccupante in Sardegna, da un lato per l’elevata età media della popolazione e per l’aumento esponenziale dei pazienti cronici, dall’altro perché a giugno scadranno numerosi contratti del personale amministrativo e sanitario delle aziende sanitarie;
– il personale medico, infermieristico e socio sanitario in questi anni è stato sottoposto a un notevole stress e a turni di lavoro massacranti anche a causa della riduzione degli organici al limite della legalità;

ANNOTATO che:
– la contabilità della Regione, destina alla gestione della sanità regionale la quota maggiore del proprio bilancio, che tradotto in altre parole, significa che gli sforzi economici dei cittadini sardi, sono destinati ad una sanità che non riesce neanche lontanamente, a rispondere alle esigenze primarie dei cittadini stessi;
– la situazione dei pronto soccorso è destinata ad esplodere durante i mesi estivi a causa dell’incremento della popolazione presente nell’Isola per fini turistici e della necessità di garantire le ferie al personale sanitario, con la conseguente impossibilità di coprire i turni;

CONSTATATO che, il tutto si tradurrà non solo nell’impossibilità di garantire ai pazienti il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), ma nel rischio concreto di chiusura dei pronto soccorso dell’Isola, ad esclusione di quelli dell’area di Cagliari e Sassari, proprio nel periodo in cui si registra la maggior presenza nell’Isola, con un conseguente danno d’immagine della Sardegna e con il rischio di compromettere la stagione turistica,

chiedono di interrogare la Presidente della Regione e l’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale:
1) per sapere se sia a conoscenza dello stato in cui versa il sistema dei pronto soccorso e dell’emergenza urgenza;
2) per sapere se vi sia il rischio concreto di chiusura dei pronto soccorso di Nuoro, Oristano, San Gavino e Carbonia;
3) per conoscere quali azioni si intendano portare avanti per dotare i reparti dei presidi ospedalieri di nuovo personale medico e paramedico (specialisti, medici, infermieri e operatori socio sanitari);
4) per valutare la possibilità di un urgente progetto strutturale e di riorganizzazione del sistema sanitario sardo, in sinergia con le istituzioni locali e le rappresentanze sociali e sindacali.

Cagliari, 28 maggio 2024

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