CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVII Legislatura
Interrogazione n. 144/A
URPI – PERU – TUNIS con richiesta di risposta scritta in merito alla necessità di garantire la disponibilità del gas metano nel sud Sardegna in tempi brevi e al mancato rilascio dell’intesa per il terminal del gas naturale liquefatto (GNL) nel porto canale di Cagliari.
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I sottoscritti,
PREMESSO che:
– il sud Sardegna è l’area con maggiore necessità di gas metano per cittadini, attività commerciali e produttive, industrie e per il rifornimento delle navi da crociera, con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti. La disponibilità di gas metano deve essere garantita in tempi brevi con progetti già pronti alla realizzazione;
– la società Sardinia del gas naturale liquefatto (LNG), controllata da Vitol, ha presentato nel 2017 un progetto per la realizzazione di un terminal GNL nel porto canale di Cagliari, ottenendo tutte le autorizzazioni necessarie. L’unico passaggio mancante è l’intesa della Regione, da esprimere con deliberazione di Giunta per il rilascio dell’autorizzazione unica;
– secondo il cronoprogramma allegato al progetto, disponibile sul sito del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE), le opere potrebbero essere completate entro un anno dall’autorizzazione;
– il porto di Cagliari, individuato come uno dei 14 “Core Ports” italiani, dovrebbe disporre di un punto di rifornimento per il GNL, in conformità con la direttiva 2014/94/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, contribuendo al rilancio del porto, attualmente in forte crisi. Anche le nuove grandi navi da crociera, che utilizzano GNL come carburante, potrebbero rifornirsi direttamente nel porto canale;
– attualmente 17.500 famiglie di Cagliari, pari a circa un quarto dei residenti, utilizzano l’aria propanata come combustibile. Il passaggio al gas metano garantirebbe significativi vantaggi economici e di sicurezza, con un risparmio medio del 25 per cento sui costi energetici;
– l’impianto del terminal GNL è stato progettato con pompe ad alta pressione, consentendo di fornire metano anche al Sulcis e alle industrie come Eurallumina;
CONSIDERATO che:
– secondo notizie di stampa, la Giunta regionale sembrerebbe orientata a escludere il terminal GNL dal piano di metanizzazione della Sardegna, preferendo una soluzione che prevede:
a) ormeggio di una nave galleggiante di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) a Oristano, che comporterebbe elevati costi operativi e una forte limitazione dell’operatività del porto;
b) costruzione di gasdotti di oltre centottanta km, con impatti ambientali e sociali rilevanti, quali vincoli sulle attività del territorio, zone di rispetto, limitazioni alle coltivazioni e divieti di costruzione;
– tale soluzione alternativa è molto più costosa, con costi stimati quattro volte superiori rispetto alla realizzazione del terminal GNL nel porto canale di Cagliari. Inoltre, il tempo necessario alla realizzazione è di cinque/sei anni, contro un anno del terminal;
– il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha sollecitato tre volte la Regione per il rilascio dell’intesa, l’ultima volta in data 19 giugno 2024, senza ottenere risposta;
– la mancata autorizzazione comporta un danno economico annuo stimato in tre milioni di euro per i cittadini di Cagliari e ulteriori costi maggiori per le industrie, che sono costrette a utilizzare combustibili più inquinanti come distillati pesanti di petrolio con basso tenore di zolfo (BTZ), gasolio e gas di petrolio liquefatto (GPL);
– le industrie del Consorzio industriale provinciale di Cagliari (Cacip), già collegate all’impianto tramite una tubazione esistente che dal porto canale arriva alla zona di Macchiareddu, non possono attualmente utilizzare il metano, aumentando i costi e l’impatto ambientale;
– i costi delle infrastrutture di stoccaggio e trasporto, sostenuti dagli operatori economici, verranno addebitati ai cittadini attraverso la tariffa del gas, con un aumento ingiustificato della spesa pubblica;
– la scelta della Giunta di puntare su una soluzione con navi FSRU e lunghi gasdotti non garantisce una disponibilità di metano in tempi brevi e impone costi enormemente superiori, che graveranno sulla collettività;
RITENUTO che:
– il terminal GNL di Cagliari rappresenta la soluzione più rapida, modulare, sostenibile ed economicamente vantaggiosa per garantire la fornitura di gas metano nel sud Sardegna;
– il ritardo nell’approvazione del progetto penalizza le imprese locali, aumenta i costi energetici per cittadini e aziende e ostacola il rilancio del porto canale di Cagliari, in violazione della direttiva 2014/94/EU;
– la mancata intesa da parte della Regione impedisce l’avvio dei lavori e sta causando gravi danni economici, ambientali e infrastrutturali, con conseguenze dirette sul sistema industriale e commerciale dell’area,
chiedono di interrogare l’Assessore regionale dell’industria per:
1) sapere se la Giunta regionale sia consapevole dei danni ambientali, economici e infrastrutturali derivanti dalla mancata autorizzazione del terminal GNL di Cagliari e dalla scelta di una soluzione alternativa più impattante e costosa;
2) conoscere le motivazioni per cui si sta optando per un progetto con navi FSRU e lunghi gasdotti, nonostante sia più oneroso, meno sostenibile e con tempi di realizzazione più lunghi rispetto al terminal GNL;
3) verificare se siano state effettuate analisi costi-benefici comparative tra le varie soluzioni, con particolare attenzione all’impatto sulle tariffe del gas per i cittadini e al rapporto costi tempi di realizzazione;
4) chiarire per quale motivo, nonostante il progetto del terminal GNL abbia ricevuto tutti i pareri favorevoli (compresi quelli della Regione e del Comune di Cagliari), l’intesa regionale richiesta dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica non sia ancora stata rilasciata.
Cagliari, 7 febbraio 2025