Data: 24/07/2006
“La posizione unitaria raggiunta con l’approvazione dell’ordine del giorno da parte dell’Assemblea legislativa di-mostra che sulla questione dei rapporti tra lo Stato e la Regione c’è piena convergenze tra le forze politiche sarde”. È quanto ha affermato il Presidente del Consiglio Giacomo Spissu aprendo il suo intervento nell’incontro con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta.
Spissu ha ricordato come questa “unità” sia stata raggiunta anche nel passato recente, con la grande manifestazione del dicembre scorso a Roma sulla vertenza delle entrate, quando l’interlocutore della Regione era il Governo di centrodestra.
“Il primo punto sul quale auspichiamo un risultato – ha affermato Spissu rivolgendosi a Letta – riguarda, sia dal punto di vista metodologico che sul contenuto, la piena attuazione dell’Intesa Istituzionale di Programma del 1999, che merita di essere rivista alla luce delle nuove sfide che dovrà affrontare la Sardegna nei prossimi anni. Ripartire da quella Intesa – ha evi-denziato il presidente del Consiglio regionale – significa essere in grado di individuare anche altri punti fondamentali per lo sviluppo della Regione”.
Spissu si è soffermato poi sulla questione delle entrate: “ E’ una ver-tenza nota, una questione che abbiamo molte volte rappresentato ai governi nazionali che si sono succeduti negli ultimi anni. Il mancato trasferimento delle quote Irpef e Iva, che spettano alla Regione sulla base dello Statuto sardo, richiede una rapida risposta, anche graduale, ma l’importante che sia rapida. Una buona parte dello sviluppo dell’isola e della di capacità di poter diminuire indebitamento risiede nella soluzione di questo problema. Non chiediamo tutto e subito, ma almeno – ha detto Spissu rivolgendosi al Sotto-segretario Letta – l’individuazione di un percorso stabile che mostri le modalità per sanare il pregresso e affrontare con più tranquillità il futuro”.
Il Presidente del Consiglio regionale ha voluto sottolineare che la “ver-tenza sulle entrate” non va vista in chiave “rivendicativa e aprioristicamente oppositiva”, semmai è il contrario, visto che “la Regione sarda è da sempre impegnata, per quanto gli spetta, a contribuire alla crescita nazionale, in chiave unitaria e solidale, nel pieno rispetto dei dettami costituzionali”.
I primi riscontri ci sono già ed è per questo che Spissu ha parlato di “positiva attesa”, avvalorata anche dall’arrivo del Sottosegretario Letta in Sardegna, che ha manifestato un notevole interesse per l’isola e un grande rispetto per la massima assemblea rappresentativa della regione. “Il rapporto con lo Stato – ha ammonito Spissu – deve però essere rispettoso del nostro sistema speciale e autonomo. Siamo pertanto preoccupati per la decisione del governo di impugnare la legge regionale sulla tassazione e quella che istituisce la Consulta per la riscrittura del nuovo Statuto . La discussione deve essere pacata e seria, – ha continuato Spissu – ma non si può ragionare soltanto in termini di rapporti tra organi burocratici. Bisogna anche comprendere le ragioni che stanno alla base delle nostre decisioni. Quando parliamo di sovranità sia chiaro che ci muoviamo sempre all’interno del quadro delineato dalla Carta Costituzionale e non di separatismo e di indipendentismo”. Che la Sardegna svolga un ruolo chiave nella difesa della Costituzio-ne è dimostrato anche dall’essere stata regione capofila in Italia nel richiedere il referendum confermativo sulle modifiche della parte II della Costituzione: “Un motivo in più – ha concluso Spissu – per considerare la Sardegna un tassello prezioso nel disegno riformatore del regionalismo speciale e nella definizione di un federalismo moderno”.