Data: 20/11/2012 – Cagliari
“Il Governo Monti deve aprire un tavolo nazionale per affrontare le priorità della Sardegna”. Lo ha ribadito la Presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, stamattina in occasione dell’incontro con i sindaci sardi nell’aula del palazzo di via Roma, auspicando che non si ripeta il bluff dello scorso 2 febbraio quando il Presidente del Consiglio dei Ministeri aveva avviato a Roma un confronto che ha generato solo una serie di tavoli tecnici, i quali avrebbero dovuto concludere la loro funzione entro un mese, ma ancora oggi non se ne sa nulla.
Almeno 150 amministratori locali con fascia tricolore seduti tra i banchi dell’Assemblea regionale per portare all’attenzione del Consiglio regionale l’Ordine del giorno che i rispettivi Consigli comunali hanno approvato: un documento di sette punti che chiede in particolare l’allentamento del vincolo del Patto di stabilità e un passo indietro sui tagli ai trasferimenti statali.
In apertura del suo intervento, la Presidente Lombardo ha espresso la solidarietà ai sindaci, vittime di attentati e intimidazioni, e la vicinanza del Consiglio agli amministratori che vivono in trincea, in quanto sono i principali interlocutori dei cittadini e i primi percettori del malessere. La Presidente, con grande energia, ha fatto appello al loro senso di responsabilità, ricordando loro l’impegno sottoscritto con i cittadini. “Vi invitiamo a non cedere”, ha sottolineato la Presidente, “al desiderio di disimpegnarvi dal ruolo assunto con la candidatura, anche se stiamo vivendo un momento in cui sono a rischio i servizi essenziali. Dobbiamo trasmettere fiducia e insieme dobbiamo portare avanti un’azione forte a sostegno della Sardegna che in questo momento non ha da parte del governo nazionale l’attenzione che merita”.
Nel corso dell’incontro con i sindaci, la Presidente Claudia Lombardo ha ribadito le stesse parole utilizzate qualche giorno fa nei confronti dei Ministri della Repubblica Passera e Barca, in vista nel Sulcis. In particolare la Presidente ha ricordato l’ultimo Ordine del giorno, votato all’unanimità lo scorso 11 ottobre, in cui l’Assemblea regionale ha messo sotto accusa il governo nazionale per la Legge di stabilità, per il tentativo di mortificare l’autonomia e la specialità della Sardegna attraverso la modifica del Titolo Quinto della Costituzione, la spending review, ma soprattutto l’atteggiamento arrogante del Governo nazionale nel non voler riconoscere i nostri sacrosanti diritti”.
“Ben vengano le visite dei Ministri nei singoli territori della nostra isola”, ha detto in aula la Presidente, “ma non si deve pensare che questo possa essere un modo per eludere quella che per noi è una richiesta irrinunciabile e cioè l’apertura di un tavolo nazionale per discutere di tutti gli argomenti che il Consiglio regionale ha individuato come prioritari. Al primo punto, c’è la rivisitazione dei parametri fissati dal Patto di stabilità, senza cui le nuove entrate riconosciute alla Sardegna per effetto del novellato articolo 8 dello Statuto Speciale Sardo sarebbero un’autentica beffa” e prosegue: “Vogliamo un confronto leale, serio e costruttivo con il governo Monti, con un tavolo aperto alla partecipazione di tutte le espressioni della società sarda: i sindacati, le associazioni di categoria e i rappresentanti delle istituzioni locali”.
“È la seconda volta in questa legislatura che l’aula del Consiglio regionale ospita il confronto con i sindaci che”, ha concluso la Presidente, “giudico positivo anche perché tutte le forze politiche hanno dato piena disponibilità a sostenere le richieste che provengono dalle istituzioni locali”. (S.L.)