Improrogabili impegni di natura istituzionale mi impediscono purtroppo di essere presente al convegno che celebra il ventennale dalla morte di uno dei più illustri uomini della storia autonomistica della Sardegna: Sebastiano Dessanay.
Una figura che ha animato per decenni il dibattito politico e culturale della nostra regione, esprimendo, con passione civile e straordinaria lungimiranza, un fortissimo senso di attaccamento e di rispetto verso le istituzioni democratiche.
Consigliere regionale in più legislature, vicepresidente dell’assemblea legislativa, assessore, Dessanay, permettetemi di ricordarlo, fu innanzitutto membro della Consulta che elaborò la proposta del nostro Statuto di autonomia speciale all’Assemblea Costituente. Esercitò quel ruolo con l’animus di chi difendeva senza indugio gli interessi di una Sardegna che si affacciava, non senza timore, alle soglie della modernità e di un nuovo sviluppo.
Quella sfida assume oggi un significato nuovo, perché il Consiglio regionale della Sardegna si appresta a riscrivere, attraverso la costituzione di una Consulta statutaria, la nuova carta costituzionale del popolo sardo.
Dessanay comprese l’importanza di una rivendicazione autonomistica critica e non tracotante nei confronti dello Stato. Un’autonomia fiera che aveva il compito di valorizzare le spinte identitarie presenti nel territorio regionale, salvaguardando così un patrimonio storico e culturale che ha saputo resistere ai millenari tentativi di assimilazione e di egemonizzazione.
I tempi sono certamente cambiati, ma sarebbe un errore grossolano non riconoscere in quella lezione l’essenza profonda della nostra specialità. Una “sardità” che già allora si mostrò moderna e universale, in quanto capace di collocare la nostra entità in un quadro più ampio, oggi rappresentato dall’Europa delle regioni. Per questo mi congratulo con gli organizzatori di questo importante evento: sono sicuro che sarà, soprattutto per i più giovani, l’occasione giusta per riscoprire un pezzo illuminante della recente storia politica sarda.
Porgo a tutti i miei personali saluti e quelli del Consiglio regionale della Sardegna e auguro una sessione di lavoro proficua.
Giacomo Spissu