Data: 02/02/2016 – Sino: 02/02/2016
Cagliari, 2 febbraio 2016 – «Non siamo ovviamente a favore di alcuna riduzione dei dipendenti, né tantomeno a tagli indiscriminati al personale della camere di commercio della Sardegna. Faremo la nostra parte se quanto contenuto nel decreto legislativo del sistema camerale, avrà le tragiche conseguenze da voi denunciate».
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau nel corso dell’incontro di questo pomeriggio con una delegazione di rappresentanti sindacali e lavoratori delle Camere di Commercio isolane, in sit in di protesta davanti al palazzo del Consiglio.
Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato anche i presidenti della I° e II° commissione, gli onorevoli Francesco Agus e Gavino Manca, è stata manifestata forte preoccupazione da parte del mondo camerale riguardo l’intervento di riordino e riduzione di funzioni e servizi che il Governo nazionale intende attuare sul sistema camerale.
«La bozza del decreto legislativo – denunciano sindacati e lavoratori – mette in serio pericolo, al contrario di quanto sostenuto nella legge delega, la tenuta occupazionale e i servizi alle imprese». Secondo quanto sottolineato dai rappresentanti sindacali l’intervento di riordino della Camere di Commercio comporterà una riduzione del 15 per cento del personale, sino ad arrivare ad una percentuale del 25 per cento per quelle destinate all’accorpamento.
«Il decreto non è stato ancora attuato – ricordano i sindacati – la Regione può ancora intervenire per apportare delle modifiche al testo, ad esempio nella Conferenza Stato – Regioni nella quale il presidente Pigliaru può prendere una posizione forte e netta contro la probabile chiusura delle Camere di Nuoro e Oristano».
Il presidente del Consiglio e i rappresentanti dei parlamentini sardi hanno preso l’impegno di approfondire il tema, oggi ancora poco definito almeno per ciò che riguarda il testo del decreto legislativo, e di informare la Giunta sulle forti preoccupazioni manifestate dai dipendenti e dalle organizzazioni sindacali.