“L’introduzione delle nuove tecnologie aiuterà la Sardegna a superare in maniera molto significativa la sua condizione di insularità, aprendo una stagione di grandi cambiamenti”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais aprendo il seminario del Corecom sulle prospettive del 5G e della Tv digitale, svoltosi a Cagliari nel palazzo dell’Assemblea di via Roma con la partecipazione degli operatori nazionali e locali del settore delle telecomunicazioni.
Come ha sottolineato la presidente del Corecom Sardegna Susi Ronchi, che ha rivolto ai partecipanti anche un messaggio del presidente della Regione Christian Solinas, lo sviluppo tecnologico interessa molto da vicino una Sardegna che vuole crescere e lavorare con concretezza, in un quadro nel quale le istituzioni regionali avranno uno strumento in più per migliorare il loro rapporto con i cittadini, le famiglie, le imprese ed i semplici utenti.
Alla novità del 5G, ha aggiunto, saranno interessate circa 500.000 famiglie sarde, in vista della scadenza fra gennaio e marzo del 2022, quando dovranno essere sostituiti i televisori più vecchi (acquistati prima del 2017) o introdotti nuovi decoder in quelli compatibili.
Cambierà molto anche l’informazione che incrocerà il mondo “online”, ha detto Franco Siddi della Confindustria televisioni, in una Regione come la nostra che storicamente ha una forte presenza delle reti televisive locali (18 società, 140 addetti, 4.6 milioni di fatturato), che per i sardi rappresenta informazione qualificata, pluralismo, democrazia e cultura. Siddi ha infine auspicato l’intervento dello Stato per favorire la “rottamazione” dei vecchi apparecchi.
Dal punto di vista strettamente tecnico, quella del 5G sarà una vera e propria “rivoluzione”, perché i contenuti viaggeranno ad una velocità superiore di 10 volte all’attuale 4G e consentiranno l’eliminazione del cosiddetto “digital divide”, nel senso che il nuovo segnale potrà raggiungere anche i centri più piccoli.
Su questo aspetto si è soffermata l’assessore degli Affari generali Valeria Satta, che ha ricordato le enormi potenzialità della nuova tecnologia, che si estenderà in tutta la società sarda, dalla sanità alla ricerca, dalla scuola alla sicurezza, ad una “rete” di servizi e relazioni fra pubblica amministrazione e cittadini in generale e, in particolare, fra Regione e Comuni. Stiamo lavorando molto su investimenti e progetti, ha detto la Satta, con un Piano regionale triennale sull’informatica e con la nuova rete “A Kentos”, che diventerà una delle migliori d’Europa.
Sarà una nuova realtà della pubblica amministrazione a cominciare dalle sue articolazioni territoriali, ha commentato il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana, con più efficienza, una organizzazione migliore, una maggiore rapidità della decisioni. E soprattutto sarà per tutti i cittadini, abbattendo i “paletti” del mercato, rendendo più facile ed allargando il “campo” dei diritti fondamentali: salute, scuola, lavoro, formazione.
(Af)