La delibera per la ripartizione dei fondi per l’abbattimento delle liste d’attesa per le prestazioni mediche specialistiche sarà sospesa e sarà rivalutata in un tavolo di confronto regionale che garantisca una perequazione delle risorse in base alla distribuzione della popolazione, l’affidabilità dei soggetti convenzionati e non soltanto sul criterio storico. Lo hanno garantito, oggi in commissione Salute, presieduta dal vice presidente Daniele Cocco (Leu), il commissario straordinario dell’Ats Sardegna , Massimo Temussi, e il direttore generale dell’Assessorato della Sanità, Marcello Tidore, dopo la richiesta fatta dai commissari di una equa distribuzione del budget, squilibrata, secondo i commissari, a favore dell’area di Cagliari. Una posizione decisa portata avanti, in particolare, dal vice presidente Daniele Cocco (Leu), Antonello Peru (Udc Cambiamo), Gianfranco Ganau (Pd), Giorgio Oppi (Udc Cambiamo) e Pierluigi Saiu (Lega). Un tema importante, soprattutto in questo momento in cui la pandemia sta mettendo sotto pressione il sistema sanitario regionale sardo, per ridurre le liste d’attesa per le prestazioni specialistiche indispensabili per tutte le altre patologie, come quelle oncologiche. E proprio su questo si è incentrato l’intervento del consigliere Oppi e del capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha parlato di 400 pazienti oncologici in lista d’attesa all’ospedale di Cagliari. Pensiero condiviso dagli altri commissari, che hanno rilevato come ci siano patologie in cui il fattore tempo sia fondamentale per sperare in una prognosi favorevole. Il consigliere del Psd’Az, Stefano Schirru, ha evidenziato come sia però fondamentale valutare anche la qualità e le apparecchiature dei centri da convenzionare, che devono essere all’altezza del periodo storico. Allo stesso tempo, Schirru, ha evidenziato come sia necessario non convenzionare chi non ha adeguato i propri strumenti diagnostici, per garantire prestazioni di alto livello a prescindere dalla posizione geografica ha sede la struttura. Nanni Lancioni (Psd’Az) ha, però chiesto che si presti la massima attenzione alla sanità pubblica, con l’acquisto di apparecchiature diagnostiche all’avanguardia. Il consigliere Pierluigi Saiu ha ribadito anche la richiesta di un riequilibrio nella distribuzione del personale sanitario, concentrato a Cagliari e Sassari, che da un lato sta mettendo in forte difficoltà gli ospedali del Nuorese, della Gallura, dell’Oristanese e del Medio Campidano, e dall’altro sta creando un aggravio di lavoro per i presidi di Sassari e Cagliari a cui inevitabilmente si rivolgono anche i pazienti delle altre province. Il vice presidente Cocco e il consigliere Saiu hanno, inoltre, sollecitato l’accelerazione dell’assegnazione delle sedi vacanti dei medici di base e dei pediatri. Il direttore Tidore ha sottolineato come da parte della Giunta e dell’assessore ci sia una grande attenzione verso i malati oncologici, con un potenziamento della Casa di Cura di Decimomannu e con l’attivazioni di percorsi ad hoc al Mater Olbia. Tidore ha anche ricordato che è stato attivato un tavolo per la rete oncologica con il Brotzu e che, l’ospedale, sarà dotato di un acceleratore di altissimo livello.
Temussi e Tidore hanno anche affrontato il tema della pandemia. Il commissario dell’Ats ha spiegato che la Sardegna è sopra la media nazionale per le vaccinazioni e che contano di arrivare all’immunità di gregge entro 25 giorni. Temussi ha però affermato che l’Ats è indietro con le vaccinazioni dei pazienti tra i 40 e 49 anni e che ci sono stati diversi decessi di cittadini di questa fascia di età, senza particolari patologie pregresse. L’età media delle morti si è abbassata molto e gli scomparsi sono quasi tutti sardi. Bisogna insistere sulla somministrazione dei vaccini, con iniziative come quelle di ieri notte che hanno portato a 1000 inoculazioni in quattro ore. Temussi ha anche spiegato che la conversione dei reparti dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari in reparti Covid è stato indispensabile per garantire i posti letto e percorsi non contaminati. Non era possibile, ha spiegato, tenere aperto il Pronto soccorso di Is Mirrionis con 20-25 accessi di pazienti covid al giorno. Questo ha creato un maggior carico di lavoro per il Brotzu soprattutto nei giorni di Ferragosto, con 165 accessi, ma la situazione sta gradualmente tornando alla normalità con 110 accessi al giorno. Temussi ha comunque esortato a non abbassare la guardia. Sui problemi dei volontari del 118, che spesso, devono fare ore di attesa nei Pronto soccorso con pazienti Covid a bordo, Schirru ha chiesto che sia garantito agli operatori di poter almeno accedere a un’area ristoro e una in cui cambiarsi. Tidore, ha poi aggiunto, per non sovraccaricare gli ospedali, che stanno puntando sull’appropriatezza degli accessi e ha ricordato che un tavolo tecnico si riunisce ogni settimana per decidere, in base alle necessità, le possibili soluzioni da adottare. Temussi ha, inoltre, sottolineato che è stato necessario chiudere temporaneamente il reparto di lungodegenza di Ittiri per spostare i medici ad Alghero e attivare altri posti letto Covid. Sui contratti in somministrazione, infine, Tidore, rispondendo alla consigliera Rossella Pinna (Pd), ha spiegato che per le attività amministrative dell’Ats si potrà utilizzare anche personale di categoria C, mentre per quanto riguarda il personale di categoria B, bisogna passare per l’Aspal, anche se nelle more sono stati prorogati i contratti del personale tecnico.
Nel corso della seduta sono intervenuti anche i consiglieri Domenico Gallus (Psd’Az) sulla situazione dell’Oristanese e del protocollo terapeutico a domicilio, Giuseppe Meloni (Pd) sulle prestazioni fornite dal Mater Olbia in regime di convenzione e a pagamento, Fausto Piga (FdI) sulla carenza di medici di base a Esterzili. (eln)