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RILANCIO DELL’AUTONOMIA SARDA E DIFESA DELLA SPECIALITA’: DOMANI A ROMA DOPPIO APPUNTAMENTO ISTITUZIONALE PER IL PRESIDENTE GANAU

Data: 17/06/2015 – Sino: 17/06/2015

Cagliari 17 giugno 2015 –  Doppio appuntamento istituzionale domani a Roma per il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau.
Giovedì 18 giugno il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda sarà ascoltato, in audizione, nell’ambito dell’indagine conoscitiva portata avanti dalla commissione  parlamentare per le questioni regionali.
La commissione bicamerale ha avviato un’indagine relativa alle problematiche concernenti l’attuazione degli statuti delle regioni ad autonomia speciale con particolare riferimento al ruolo delle commissioni paritetiche previste dagli stessi statuti, alla luce del quadro costituzionale che si va delineando con la nuova riforma del titolo V in discussione in Parlamento.
Dopo la seduta del 23 aprile nel corso della quale è stato ascoltato il coordinamento dei presidenti delle Assemblee legislative delle regioni a Statuto speciale e delle province autonome, ha inizio il confronto con i rappresentanti istituzionali di ciascuna regione e provincia autonoma. Sarà il presidente Ganau ad aprire la seduta della commissione convocata dal presidente Gianpiero d’Alia alle 8 nell’aula al terzo piano del Palazzo San Macuto. Seguirà l’audizione del presidente della regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin e del presidente della Sezione regionale di controllo per la regione Sardegna della Corte dei conti, Francesco Petronio.
Alle 11 il presidente Ganau parteciperà all’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle regioni e delle province autonome. Nell’occasione il Coordinamento dei presidenti sottoporrà all’attenzione dell’Assemblea la dichiarazione congiunta sottoscritta a Cagliari il 18 maggio scorso.
«La Regione Sardegna  – dichiara il presidente Ganau – deve predisporre in fretta i percorsi più utili per la riforma e il rilancio della nostra autonomia speciale. Servono interventi mirati  e calibrati sulle specifiche esigenze dell’isola. La specialità della Sardegna mantiene intatte tutte le motivazioni da cui trae origine e l’autonomia non rappresenta certo un privilegio. Non arretreremo di un passo sulla specialità e il riscatto della nostra isola passa solo attraverso il superamento delle storiche questioni irrisolte: la vertenza entrate e la questione energetica, il deficit infrastrutturale e quello nei trasporti, senza dimenticare le servitù militari e la lotta alla dispersione scolastica».
 

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