Data: 27/10/2015 – Sino: 27/10/2015
Cagliari 27 ottobre 2015 – Hanno protestato per rivendicare il diritto ad esistere e a riprendere una vita “congelata” – per molti di loro quasi due anni fa – all’ arrivo in Sardegna. Questa mattina l’Unione Sindacale di Base e il Cagliari Social Forum hanno organizzato insieme ad una ventina di migranti, ospitati nel CARA di Elmas un sit – in sotto il palazzo del Consiglio per chiedere alla Regione di intervenire per l’accelerazione delle procedure di concessione del diritto d’asilo e dei permessi di soggiorno.
Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau ha ricevuto in mattinata una delegazione dei migranti accompagnata dal presidente dell’Usb, Salvatore Drago e dalla rappresentante del Cagliari Social Forum, Rosalba Meloni.
«L’82% delle richieste di ottenimento dello status di rifugiato politico – ha sottolineato il rappresentante dell’Usb – viene respinto a dimostrazione del fatto che la legge italiana in materia è vecchia e obsoleta. L’organo rappresentativo dei sardi – ha aggiunto Salvatore Drago – deve attivare nuove politiche di integrazione e prendere una posizione forte nei confronti di questi cittadini che debbono poter godere del loro diritto ad esistere».
Siamo di fronte ad un esodo inarrestabile per il quale l’Occidente ha pesanti responsabilità – ha dichiarato il presidente del Consiglio – avendo contribuito con scelte geopolitiche fatte negli anni alla creazione di paesi teocratici e fondamentalisti. Il nostro Paese, a differenza dell’Europa, si è distinto per sensibilità umanitaria, intervenendo con le missioni di salvataggio in mare. Non è facile modificare le leggi attualmente in vigore – ha chiarito il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda – sono stato al CARA di Elmas e ho parlato con molti dei migranti che attendono un documento di identità da oltre un anno e mezzo. Tempi assurdi ma allo stato attuale difficilmente riducibili, proprio a causa di un meccanismo burocratico frutto delle norme attualmente in vigore. L’Europa e con essa l’Italia deve facilitare i flussi migratori, trovare soluzioni dignitose di accoglienza, ma soprattutto avviare ragionamenti comuni per avviare un processo di pacificazione delle aree».
Cosa può fare la nostra Regione? Secondo il presidente del Consiglio la Sardegna può fare molto a riguardo e ricevere altrettanto dagli immigrati. «La Sardegna è una regione scarsamente popolata – ha sottolineato il presidente Ganau – nei prossimi 35 anni perderemo 500.000 abitanti; uno squilibrio di un 50% di popolazione lavorativa a fronte di un 50% inattiva, dove solo il 15% della terra irrigua è coltivata e dove i migranti potrebbero essere un‘opportunità e una risorsa per combattere lo spopolamento.
un valore aggiunto di una civiltà destinata a diventare multietnica, multiculturale e multi religiosa. In Consiglio – ha concluso il presidente dell’Assemblea sarda – ci sono sensibilità e l’attenzione giusta rispetto a questi temi, l’obiettivo è quello di costruire politiche di accoglienza e opportunità di lavoro per i sardi e gli immigranti con bandi specifici aperti a tutti».