Versione per la stampa http://www.consregsardegna.it/wp-content/plugins/print-o-matic/css/print-icon-small-black.png

Resoconto della seduta n. 295 del 09/05/2018

CCXCV Seduta

Mercoledì 9 maggio 2018

Presidenza del Presidente Gianfranco GANAU

La seduta è aperta alle ore 10 e 39.

FORMA DANIELA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta del 19 aprile 2018 (291), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Paolo Dessì, Angelo Carta, Pietro Cocco, Gianfranco Congiu, Giuseppe Meloni e Luca Pizzuto hanno chiesto congedo per la seduta del 9 maggio 2018.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposta di legge numero 508.

Discussione e approvazione del Testo unificato "Norme in materia di dislessia" (46-53/A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del Testo unificato numero 46-53/A.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. La sesta Commissione, nella seduta del 26 aprile, ha licenziato all'unanimità dei presenti il presente testo recante "Interventi in favore delle persone con disturbi specifici di apprendimento". Il provvedimento nasce dall'esame di due proposte di legge, la numero 46 dell'onorevole Tocco e la numero 53 del sottoscritto, iscritte per la prima volta all'ordine del giorno nella seduta della sesta Commissione del primo luglio 2015, guardate quanto ci stiamo lavorando, che, dopo che la Commissione ha deliberato l'esame congiunto ai sensi dell'articolo 32 comma 3 del Regolamento consiliare, sono state unificate in un unico testo che è stato utilizzato come base di discussione. Al fine di una più completa istruttoria, il Presidente della Commissione, per questo la ringrazio, ha chiesto alle aziende sanitarie locali, non era stata ancora istituita l'azienda, l'ATS, di effettuare una ricognizione e comunicare alla Commissione i dati inerenti l'incidenza dei disturbi specifici dell'apprendimento in Sardegna, i tempi medi intercorrenti tra presa in carico e rilascio della certificazione, nonché la consistenza di eventuali liste d'attesa. Nel corso dell'istruttoria, inoltre, sono stati sentiti in audizione i rappresentanti della Direzione scolastica regionale, il Presidente dell'Ordine degli psicologi di Cagliari, l'associazione ONLUS Neuropsicopedagogica e alcuni autorevoli neuropsichiatri infantili con competenze specifiche in materia di DSA. Questi ultimi hanno collaborato attivamente alla stesura definitiva del testo, oltre che con il contributo fornito nel corso dell'audizione anche con osservazioni ed emendamenti che sono stati fatti propri dai proponenti e infine recepiti nel testo. Successivamente, la Commissione ha sospeso per oltre un anno l'esame del provvedimento, tant'è che prima di proseguire con l'approvazione dell'articolato, nella seduta del 29 novembre 2017, ha dato mandato ai proponenti di rivedere e aggiornare il testo. Preso atto delle modifiche apportate il 31 gennaio 2018, la Commissione ha approvato l'articolato, eccezion fatta per la norma finanziaria, riguardo alla quale ha preferito richiedere, ai sensi dell'articolo 33 comma 3 bis della legge regionale numero 11 del 2006, la relazione tecnica finanziaria della Giunta regionale. Ahimè, giacché la Giunta, nonostante le ripetute sollecitazioni, non ha provveduto ad inoltrare la relazione, la Commissione ha concluso l'esame dell'articolato approvando anche la norma finanziaria e ha inviato il provvedimento alla terza Commissione con il parere di competenza. Decorso infruttuosamente il termine per l'espressione di un parere finanziario, la sesta Commissione ha licenziato il testo e nominato relatore dell'Aula il sottoscritto. Questo per darvi un po' la storia di questa legge. Il testo unificato reca "Interventi in favore di persone con disturbi specifici di apprendimento", i quali, secondo le ricerche più recenti, sono disturbi del neurosviluppo che, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale, compromettono la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente, cioè non c'è nessuna patologia organica, sono bambini sani. All'interno dei disturbi specifici di apprendimento si distinguono le seguenti condizioni: la dislessia, che si manifesta con una difficoltà nell'imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura; la discrasia, che si manifesta con difficoltà nella realizzazione grafica; la disortografia, che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodificazione, e la discalculia, che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo ed elaborazione dei numeri. Questi sono i DSA, tutti gli altri… perché ho avuto pressioni sul fatto che esistono patologie dal punto di vista della incoordinazione nella scrittura, ma sono patologie neurologiche, noi stiamo parlando di questi disturbi, che sono disturbi specifici di apprendimento, e sono solo questi, la legge parla solo di questi. I DSA, sebbene perdurino per tutta la vita, sono modificabili attraverso interventi mirati, dunque è di fondamentale importanza intervenire tempestivamente quando essi si manifestano all'inizio della scolarizzazione, e precisamente quando termina il processo di insegnamento di base della lettura, della scrittura, del calcolo, ecco perché si inizia a sospettare dal secondo anno di scuola elementare, apprestando rimedi e misure che consentano agli studenti di attenuare o compensare il disturbo, e raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. Al contrario, un intervento tardivo impedisce allo studente di sviluppare le sue potenzialità e di conseguire il successo scolastico. Non va poi trascurato il fatto che in assenza di interventi specifici la condizione della persona con DSA può degenerare, determinando disagi relazionali e emozionali tali da limitare significativamente l'attività della vita quotidiana. Dal punto di vista normativo i DSA sono stati disciplinati per la prima volta, perché esistevano solo atti non normativi, dal legislatore statale con la legge numero 160 del 2010, che promuove le nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico, la quale nel dare attuazione ad importanti principi costituzionali quali il diritto all'istruzione, la tutela della salute e il principio di uguaglianza, si pone l'obiettivo di porre gli studenti con DSA nello stesso piano degli altri, rimuovendo gli ostacoli che di fatto impediscono che arrivino al livello massimo delle loro capacità di espressione personale. La predetta legge nazionale, la numero 170, pur avendo il merito di aver previsto il diritto alle pari opportunità nell'istruzione dei ragazzi con DSA, è intervenuta rispetto a quanto avvenuto negli altri Paesi avanzati con un certo ritardo, ritardo i cui effetti sono ancora evidenti nella scarsa conoscenza e poca sensibilità sui DSA, e per certi versi nei limiti della normativa, che disciplina i DSA esclusivamente in ambito scolastico senza nulla prevedere per gli altri ambiti, che pure vedono le persone con DSA affrontare situazioni di disagio. Si pensi, ad esempio, alle modalità di svolgimento dei concorsi pubblici piuttosto che alle difficoltà correlate al mondo del lavoro. Beh, la nostra legge interviene anche su questo dove c'è la carenza a livello nazionale, subordina il diritto di usufruire degli strumenti compensativi e delle misure dispensative, finalizzati al superamento e al miglioramento del disturbo specifico, al possesso di una certificazione di DSA. In realtà la legge numero 170 parla di diagnosi di DSA, ma è evidente che intende la certificazione, perché mentre la diagnosi è un atto clinico, e come tale può essere posto da qualunque soggetto abilitato a farlo, da qualunque medico, la certificazione che serve per poi far avviare tutti i fattori che servono per recuperare il bambino, è il documento con valore legale che attesta il disturbo e i diritti che ne derivano, e che pertanto soggiace alla legge per quanto concerne soggetti abilitati a rilasciarla e relative procedure, cioè devono essere soggetti abilitati chi fa la certificazione, rilasciata dal sistema sanitario nazionale con facoltà, questo lo dice la legge nazionale, nelle regioni nel cui territorio non sia possibile avere la certificazione del sistema sanitario nazionale di prevedere che la stessa sia rilasciata da specialisti o strutture accreditate. Ebbene, il testo unificato, esitato dalla sesta Commissione e condiviso tra maggioranza e opposizione, pone l'obiettivo immediato di superare il predetto limite dotando la Regione di una legge, che nel rispetto dei principi della numero 170 e dell'accordo Stato-regioni del 25 luglio 2012, la 140, che reca indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei DSA, consente di introdurre regole certe e uniformi per la certificazione dei DSA tanto da parte dei componenti del servizio del sistema sanitario regionale, quanto da parte di soggetti accreditati, vedete l'articolo 3 e 10. Poi promuovere la ricerca, la raccolta dei dati epidemiologici e l'approfondimento scientifico nel campo edilizia dei DSA garantendo, anche per il tramite del Comitato Tecnico Scientifico, attenzione al trasferimento dei risultati degli approfondimenti scientifici nella ricerca nella pratica assistenziale, e diffondere la conoscenza edilizia dei DSA con iniziative di sensibilizzazione e con interventi formativi rivolti a soggetti a vario titolo coinvolti, e tutelare i soggetti con DSA fuori dal contesto scolastico, tenendo conto anche delle particolari difficoltà delle famiglie, in ossequio a ciò che prevede la Costituzione e la stessa legge numero 170, che annovera tra le sue finalità quella di assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale. Peraltro, l'esigenza di tutelare anche gli adulti con DSA è resa più pressante dalla…

PRESIDENTE. Grazie. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

È iscritto a parlare il consigliere Edoardo Tocco. Ne ha facoltà.

TOCCO EDOARDO (FI). Non c'è relazione di minoranza, però visto che il testo è unificato e c'è una proposta anche dalla mia parte, ero convinto di poter esprimere la mia opinione. Bene, siamo arrivati finalmente in Aula, Presidente, dopo tanto tempo, come sosteneva il collega Cozzolino, esattamente credo alcuni anni, e abbiamo davanti a noi oggi uno strumento operativo e attuativo per tutti i sardi che, ovviamente, posseggono, se posso usare il verbo possedere, questa patologia di disturbi specifici di apprendimento, quindi con l'acronimo DSA. Quando si parla di questi problemi chiaramente non ci si riferisce solamente al 3-5 per cento della popolazione, ma ci si riferisce soprattutto anche ai familiari, cioè a quelle persone che vivono e hanno le relazioni con queste persone che hanno questo problema. Il più delle volte gli stessi familiari e i loro parenti non hanno assolutamente gli strumenti che possano mettere in condizioni queste persone di capire esattamente quale sia il problema e come far fronte allo stesso problema, problema che oggi nel mondo odierno incide in maniera molto importante, come dicevo, non voglio essere ripetitivo, ma incide nella vita quotidiana, nella vita di tutti i giorni, la vita fatta di relazioni sociali, la vita scolastica, la vita lavorativa, attraverso studio, lettura, scrittura, calcolo, è una patologia probabilmente anche poco conosciuta ancora, però noi vogliamo evidenziarla qui in Sardegna, vogliamo evidenziarla forse per la prima volta. In mancanza degli strumenti di cui parlavo poc'anzi, non solo ovviamente si potrà avere una vita scolastica poco soddisfacente, parlo quindi praticamente dei primi anni di vita, con delle ricadute sul soggetto, ricadute che vanno sull'autostima, sull'amor proprio, sulle possibilità di una vita sociale e relazionale, lavorativa, intellettuale, una vita che senza quegli strumenti non permette chiaramente di far sì che questa vita si possa rendere normale. A questo proposito i DSA si riferiscono a problemi, come dicevo prima, che partono dall'infanzia, ed è da lì che bisogna nello specifico cercare di entrare nel merito. Noi abbiamo avuto in Commissione diverse audizioni tempo fa, abbiamo avuto delle persone come la dottoressa Petretto, il dottor Lilliu, il professor Masala e alcune persone che conoscono questa materia, hanno fatto della loro vita e del loro studio la specificità di questa materia. Oggi stiamo dando voce finalmente ai nostri concittadini che vedranno, una volta approvata questa legge, come credo, anzi come sono certo, vedranno finalmente i loro diritti legittimati. La promulgazione di questa legge finalmente oggi sarà l'espressione non solo, come dicevo prima, delle famiglie, dei soggetti che sono le persone interessate, ma soprattutto del mondo politico, quindi del nostro. Mondo politico che finalmente si vuol rendere vicino anche alle persone che hanno delle difficoltà, Assessore. Io credo che la politica questo lo debba fare ad onor del vero per rispetto nei confronti di questa gente. Ecco perché noi oggi siamo tutti qui a dibattere, a discutere, mi sarei aspettato probabilmente magari un'aula un po' più piena tra virgolette, però non fa niente, l'importante è che questa cosa sia venuta fuori dalla Commissione, sia venuta fuori in maniera unanime, sia venuta fuori in maniera corretta e senza nessun tipo di obiezione. Devo essere onesto, questa è la cosa che mi preme di più dire, che mi fa specie dire, non c'è stato assolutamente nessun tipo di controllo da parte sia della maggioranza sia della minoranza. Dico questo perché? Proprio perché alla luce di una discussione di questa patologia, come tante altre, noi siamo tutti insieme e questa è la cosa più importante, Assessore. Presidente ci tengo a riaffermare e a confermare quello che sto dicendo perché noi stiamo affrontando un qualcosa di importante che probabilmente rimarrà anche, se mi è consentito, nella storia della sanità sarda. La Sardegna finalmente sarà dotata di questa legge, sarà dotata degli strumenti (Assessore, io mi aspetterò da lei una risposta più che esaustiva), sarà dotata di quell'insieme di schemi che farà sì che questa legge diventi veramente non una legge, ma la legge per antonomasia. Dico questo anche perché siamo stati troppo tempo, secondo me, a discutere, siamo stati troppo tempo a parlare e oggi in prossimità della fine della legislatura ci troviamo dopo tanti anni ad approvare questo documento. Io avrei avuto piacere di approvarne tanti altri documenti, invece ci siamo purtroppo soffermati per molto tempo davanti ad altri argomenti che non voglio dire che siano meno importanti, ma sicuramente non sono all'altezza di certi argomenti che servono a tutti i cittadini sardi, che servono alla Sardegna come questa legge. Io credo che questo sia un momento importante che tutti quanti noi colleghi dobbiamo condividere, dobbiamo essere uniti soprattutto quando si parla veramente del servizio, dell'utilità e del riconoscimento di un diritto legittimo a tutti i nostri concittadini sardi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (PSd'Az - La Base). Presidente, signor Assessore, colleghe e colleghi, farò prima una breve disamina sulla definizione e i vari tipi di disturbi dell'apprendimento anche se ripetendo un po' ciò che ha precedentemente illustrato benissimo l'onorevole Cozzolino. I disturbi specifici dell'apprendimento sono alterazioni che affliggono alcune specifiche abilità, che non permettono una completa autosufficienza nell'apprendimento. È importante sottolineare che i DSA si manifestano in soggetti con intelligenza e caratteristiche fisiche e mentali normali. Essi dunque interessano uno specifico dominio di abilità (lettura, scrittura e calcolo) senza influenzare il funzionamento intellettivo generale. I DSA vengono classificati in dislessia che è un disturbo specifico della decodifica del testo scritto, si manifesta con una ridotta velocità di lettura in rapporto a quella attesa in base agli anni di frequenza scolastica e a un elevato numero di errori; poi abbiamo la disgrafia che è un disturbo nella scrittura di natura motoria, si manifesta con grafia poco leggibile, macro o micrografia, eccessiva pressione sul foglio e scarso rispetto degli spazi sul foglio; la disortografia, disturbo specifico della compitazione, ossia nella lettura eseguita distinguendo i suoni o pronunciando separatamente le sillabe, si manifesta con numerosi errori della scrittura e difficoltà nel rispettare le regole ortografiche della lingua in cui si scrive, questo per dire che se si scrive in inglese, si scrive in francese, in tedesco o in sardo ovviamente ci saranno gli stessi tipi di errori; la discalculia invece è un disturbo specifico dell'area di numero, calcolo e senso del numero, si manifesta con difficoltà nella lettura e nella scrittura dei numeri, nella memorizzazione dei fatti numerici, nel calcolo scritto e a mente, nel giudizio di numerosità e nel confronto tra grandezze numeriche.

Secondo le ultime stime del MIUR nell'anno scolastico 2014-2015 ci sono state 186.803 segnalazioni di DSA che corrispondono al 2,9 per cento degli alunni. Nell'anno scolastico 2010-2011 l'incidenza di questo disturbo era appena dello 0,7 per cento, quindi cinque anni prima. In Italia l'incidenza dei DSA varia dal 4,9 per cento in Liguria, allo 0,7 per cento in Calabria, in Sardegna è del 3,6 per cento. Attualmente 254.600 studenti hanno una certificazione di DSA e di questi il 50 per cento, quindi uno su due, è un dislessico. Questo incremento dell'incidenza interessa prevalentemente gli alunni del primo grado (quindi della scuola media) e del secondo grado (della scuola superiore) della scuola secondaria. L'incidenza dei DSA è quadruplicata in sei anni anche come conseguenza della legge statale 170 del 2010 con la quale la scuola ha assunto un ruolo di maggiore responsabilità nei confronti degli alunni con DSA. Pertanto questo incremento nella diagnosi DSA è da attribuire a una maggior sensibilità della scuola e delle famiglie verso questi disturbi e non diciamo una medicalizzazione del fenomeno. La prognosi DSA è la seguente: nel 20 per cento dei casi si risolve, nel 45 per cento si raggiunge un compromesso che possa garantire di svolgere una vita comunque regolare, mentre invece nel 35 per cento c'è una persistenza del disturbo. L'ambiente scolastico e la famiglia ovviamente condizionano la prognosi dei DSA. Possono essere infatti isolati o in associazione tra di loro o con altri disturbi evolutivi. Essi possono associarsi ad esempio ad ansia, depressione e a disturbi del comportamento e della condotta. Il mancato riconoscimento delle difficoltà può portare a una scarsa motivazione allo studio e all'abbandono scolastico, oltre agli effetti immediati sul rendimento scolastico i DSA possono avere ripercussioni negative sul piano emotivo-affettivo e può esserci il rischio di drop out scolastico, soprattutto se non sono riconosciuti precocemente e se non sono adeguatamente supportati. Di fondamentale importanza è la valorizzazione dei punti di forza dello studente e la gratificazione per il suo impegno. La presenza di un DSA comporta infatti un affaticamento più facile e un maggiore dispendio di risorse psicofisiche. Le finalità, così come nell'articolo 2 del presente testo, prevedono che la Regione adotti le misure necessarie ad assicurare alle persone con DSA uguali opportunità di sviluppo delle capacità personali, psicologiche, culturali e sociali con tutta una serie di interventi mirati. L'alunno con DSA, infatti, posto nelle condizioni di attenuare e compensare il disturbo, può raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti dalla classe frequentata. I primi segnali di DSA possono essere riscontrati già in età prescolare quando il disturbo non è ancora diagnosticabile. Gli insegnanti della scuola d'infanzia devono saper riconoscere i segnali di rischio in modo da intervenire precocemente con attività didattiche e pedagogiche mirate. I DSA hanno carattere evolutivo, ossia le manifestazioni del disturbo si modificano, mutano nel corso degli anni e mostrano caratteristiche diverse in base alle fasi del ciclo scolastico. Nella scuola primaria le principali difficoltà si riscontrano a livello dell'abilità di base, negli anni successivi le problematiche principali sono legate a competenze più evolute, ad esempio comprensione e produzione di testi scritti, autonomia dello studio, padronanza dei termini specifici delle materie di studio. La diagnosi di DSA deve essere fatta dopo un congruo periodo di inserimento in percorsi scolastici, la diagnosi di dislessia e disortografia viene formulata non prima del secondo anno del primo ciclo di istruzione, quindi alla seconda elementare, mentre per la diagnosi di discalculia e disgrafia è necessario aspettare il termine del terzo anno, quindi la terza elementare. Tuttavia già nella prima classe del primo ciclo di istruzione, la prima elementare appunto, importanti discrepanze tra le competenze cognitive generali e l'apprendimento della letto-scrittura e dell'abilità in ambito logico-matematico possono essere rilevate come indicatori di rischio. La presenza di tali indicatori pur non consentendo una diagnosi di specificità permette l'attivazione di procedure abilitative pedagogico-educative atte all'attenuazione delle difficoltà presenti nel bambino, effettuare la diagnosi dopo un periodo di inserimento in percorsi scolastici allo scopo di evitare falsi positivi e di escludere i casi di ritardo, rallentamento di acquisizione e di apprendimenti di altra natura ovviamente. A tale proposito il presente testo regola le iniziative di informazione e sensibilizzazione nell'articolo 5 promuovendo campagne di sensibilizzazione e informazione sulle problematiche afferenti ai DSA nonché regola l'accertamento e la certificazione del disturbo di apprendimento, questo anche nell'articolo 3, grazie al fatto che la Regione adotta misure organizzative necessarie affinché l'attivazione del percorso diagnostico di DSA e il rilascio della relativa certificazione siano tempestive. Chi è affetto da DSA non è invalido né portatore di handicap dunque non può neanche ottenere le agevolazioni relative all'invalidità civile o l'indennità di frequenza o la legge numero 104 del 92.

I bambini affetti da DSA vengono tutelati, come abbiamo già precedentemente sottolineato, dalla legge numero 170 che garantisce loro l'insegnante di sostegno nonché le misure compensative e dispensative. Le agevolazioni relative all'invalidità civile e alla legge numero 104 possono essere assegnate nel caso in cui il bambino, come detto precedentemente con DSA, presenti associati altri disturbi che ne aggravino il quadro clinico e che comportino per il bambino stesso una difficoltà persistente a svolgere i compiti e le funzioni proprie delle sua minore età. Come precedentemente ha detto l'onorevole Tocco, questa è una legge che aveva la necessità di essere portata all'attenzione di quest'Aula e ovviamente di essere approvata, devo dire a pieni voti, è per questo motivo anche che io chiedo a nome del Gruppo Sardista Psd'Az - La Base che vengano inseriti e aggiunti i nomi dei componenti del Gruppo a questa legge già anticipando che comunque sia ci sarà sicuramente un voto positivo in modo che questa legge quanto prima possa prendere corso.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Dopo gli interventi molto tecnici dei colleghi diventa anche difficile non essere ripetitivi e non essere superficiali. Cercherò di affrontare la tematica da un altro punto di vista innanzitutto dicendo che questo testo di legge ha il merito di affrontare e di dare strumenti operativi ad una problematica, quella delle persone affette da DSA con l'obiettivo di portare se non verso il totale superamento delle problematiche stesse, verso almeno l'autonomia che sta alla base dell'inclusione sociale concreta. I primi studi italiani sulla prevalenza dei disturbi di letto-scrittura risalgono alla fine degli anni 70, si tratta di studi eterogenei, i DSA nella scuola primaria oggi sono attestati tra il 3,2 e il 4,8 per cento, dati del MIUR di cuiparlava il collega Gallus. Anche questi ci danno una realtà dell'Italia molto variegata, al Sud una condizione di certificazioni di diagnosi si attesta tra l'1,3 l'1,5 per cento mentre il Nord-Est avrebbe il 4 per cento e il Nord-Ovest il 5,8.

La Sardegna diciamo che è più simile ai valori del Nord-Ovest, è evidente che al Sud esiste un fenomeno di sotto certificazione. Nella settimana dedicata ai DSA che si è tenuta per la seconda volta nel 2017 dal 2 all'8 ottobre, è stato lanciato ancora una volta l'SOS da parte delle famiglie degli esperti e cioè esiste ancora oggi, nonostante la legge statale numero 170 del 2010, un riconoscimento tardivo del disturbo. C'è una richiesta quindi di indirizzi omogenei per gli insegnanti, una richiesta di linee guida e di una formazione specifica fatta da professionisti esperti. La legge numero 170 del 2010 di cui già si è parlato ha avuto il merito di individuare e di proporre strategie differenti per i bambini e gli studenti affetti da DSA e abbiamo detto attraverso piani personalizzati in quanto si tratta di disturbi neuro biologici e non di vere e proprie patologie. L'obiettivo anche di questa legge è di favorire il successo scolastico e lavorativo perché abbiamo anche detto che per circa 2 milioni di italiani che in questo momento risulterebbero colpiti da questo tipo di problematica c'è un pericolo anche di compromissione dell'autostima che sappiamo quali effetti può avere poi successivamente nello sviluppo della personalità e nella condizione di inclusione sociale e di benessere. C'è però un allarme ISTAT di cui vorrei parlare.

L'ISTAT nell'anno scorso dice che tre diagnosi su quattro sarebbero sbagliate. Ora se è vero che da un lato c'è la necessità di prestare attenzione affinché l'intervento sia più precoce possibile e più corretto possibile c'è anche l'esigenza di evitare la mercificazione, quindi è necessario che ci sia più competenza possibile da parte degli insegnanti e controlli più stringenti e più appropriati sulla certificazione e sulla diagnosi. Naturalmente ora noi registriamo una progressiva crescita della sensibilità del sistema scolastico e delle capacità di individuare correttamente i soggetti da inviare alla certificazione. Si tratta di un fenomeno in crescita, di sicuro è individuato come problema nell'apprendimento. C'è una nuova consapevolezza, dicevo, non si tratta, come hanno specificato molto bene i due medici colleghi Cozzolino e Gallus, di un ritardo nello sviluppo cognitivo e sappiamo bene… dicevo la nuova consapevolezza porta a una attenzione particolare nei confronti di questi alunni. Alunni che un tempo erano relegati all'ultimo banco, considerati i somari della classe, alunni bocciati senza possibilità di appello. Con questa proposta di legge noi forniremo il supporto necessario che va dalla diagnosi precoce, agli strumenti compensativi, alle misure dispensative, vero strumento per l'inclusione sociale. Sono in aumento gli studenti con DSA che desiderano iscriversi anche all'università e questo non può che far piacere a chi presta attenzione alla maggiore inclusione sociale possibile. Con alcuni emendamenti a questa legge oggi prevediamo anche l'estensione di questi strumenti al settore della formazione professionale, che non avevamo inizialmente previsto. Allora dobbiamo essere soddisfatti se la buona politica oggi consentirà la diagnosi precoce, gli interventi personalizzati, la certificazione, la formazione e la sensibilizzazione rivolti ad aiutare le persone affette da DSA, per evitare che un disturbo di questo tipo non si trasformi in un handicap come spesso accade, ma saremo soddisfatti se consentiremo la piena realizzazione personale e se consentiremo di sollevare anche le famiglie da un peso che nella società della conoscenza può diventare doloroso, insopportabile e motivo di grande disuguaglianza. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Agusto Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI AUGUSTO (Partito dei Sardi). Presidente, l'onorevole Cozzolino ha sottolineato nella sua relazione di apertura la lungaggine che una legge come questa ha dovuto sopportare entrando in Commissione dal 2015 e vedendone la sua esplicitazione in Consiglio regionale nel 2018. Che il processo legislativo sia complesso e lungo questa proposta di legge ne è un esempio, ma lo è non solo nella sua fase di gestazione e di ingresso in voto in Consiglio regionale, ma nel percorso lungo e complesso aspetti burocratici, più o meno logici, aspetti tecnici e di applicazione ne limitano anche temporalmente la sua legittima applicazione, anche in quella che viene definita la seconda fase che è quella attuativa, quella esplicitativa nel territorio, nella gente che ha bisogno di avere a disposizione una legge, in questo caso per la DSA, ma in generale delle delle leggi che vengono votate in Consiglio regionale. E mi riferisco soprattutto anche, faccio un piccolo cappello per quanto riguarda quella che io reputo un pezzo di trasparenza che manca all'azione che noi svolgiamo qua in questo Consiglio, e che più volte ho richiamato, nel vedere applicati quelle che sono i dispositivi che noi qua in Consiglio decidiamo che debbano essere votati. Mi riferisco, Assessore, alla rete ospedaliera in questo caso, che ancora dopo oltre sette mesi non vede ancora esplicitato nel territorio quello che il Consiglio ad ottobre del 2017 ha votato. Ripeto ancora, e lo ridico con forza, è un pezzo di trasparenza che manca. Sono sette mesi che noi aspettiamo che venga esplicitata in tutta la sanità Sarda quello che legittimamente questo Consiglio ha votato, e ad oggi vediamo solo atti che sono in netto contrasto con quello che il Consiglio ha votato. Ripeto in netto contrasto, sono atti applicativi da parte delle aziende, che non sono coerenti con il disegno che noi abbiamo portato in Aula. Questo è un cappello doveroso che devo fare e che mi sento di fare anche nel rispetto di quel secondo tempo delle leggi che troppo spesso è farraginoso e bloccato da intoppi, che io sinceramente non capisco fino in fondo, ma che comunque sia danno un senso di impotenza ed incapacità a questo Consiglio regionale.

Oggi portiamo in Aula una legge importante ed attesa sui disturbi specifici dell'apprendimento, che voglio ricordarlo non sono patologie, l'abbiamo già ricordato in varie fasi, ma difficoltà compensabili, che possono costituire una limitazione importante, ma identificabili comunque come componente della identità individuale e della sua diversità. Non dimentichiamoci ad esempio personaggi famosi con problemi di disturbi specifici dell'apprendimento come Albert Einstein e Leonardo da Vinci, che passano per essere i più famosi dislessici della storia. L'importanza del sostegno alla DSA è facile comprenderlo quando si pensa a quanto incidono nello sviluppo della personalità dei bambini in questo caso e delle persone in generale. Leggere, scrivere e far di conto favoriscono lo sviluppo della personalità e dell'inserimento della persona istituto nel tessuto sociale, politico ed economico di ogni singolo individuo. La giusta attenzione sulla scuola che questa legge pone e del suo ruolo formativo sul personale docente e del particolare ruolo che essi rivestono nell'individuare precocemente i segnali della DSA, ma altrettanto importante quanto precocemente si applicano strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate. Questo compito è fondamentale anche nella lotta ad una piaga che affligge la nostra nazione sarda, che è quella della dispersione scolastica, che combattendo fenomeni distorsivi di disagi relazionali ed emotivi legati alla DSA possono essere a buon titolo indicati come confenomeni nell'abbandono scolastico. Altro punto rilevante della legge in discussione, in coerenza con quanto previsto dalla legge numero 170 del 2010, e delle linee applicative della 170 dell'accordo Stato-regioni del 2012, è la possibilità di poter ricorrere a soggetti privati, ove il pubblico non sia in grado di garantire tempestività nella diagnosi, ma tengo a precisare, e un nostro emendamento si rivolge in senso, non comunque delegando con rassegnazione alla sanità privata compiti che sono propri della sanità pubblica, ma prevedendo comunque un adeguamento potenziamento del sistema socio-sanitario regionale, qualora questo, e mi sembra che sia facile immaginarlo nel nostro caso regionale, sia deficitario. Fondamentali sono gli strumenti a garanzia del percorso formativo e lavorativo dei soggetti con DSA, con azioni di tutela che devono essere presenti anche nei concorsi pubblici, e che garantiscono la pari opportunità assicurando strumenti compensativi e il prolungamento dei tempi stabiliti per l'espletamento delle prove in relazione delle specifiche necessità. La parte che a nostro parere dovrà essere valutata da questo Consiglio, e che deve essere presente in questa proposta di legge, è quella relativa alla possibilità di favorire la realizzazione di processi specifici, finalizzati al trattamento riabilitativo delle persone con DSA, e a favorire lo studio quotidiano a casa con particolare riferimento alle famiglie bisognose. Grazie.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Emilio Usula. Ne ha facoltà.

USULA EMILIO (Gruppo Misto). Presidente, ma bene ha fatto la Commissione IV a predisporre questo testo unico, e portare finalmente in Aula questa proposta che ha l'obiettivo di intervenire sulle problematiche dei disturbi specifici di apprendimento. Di cosa stiamo parlando è stato detto in modo esaustivo anche da chi mi ha preceduto, quello che voglio rimarcare è che si tratta di disturbi che in forma grave interessano e colpiscono circa il 10 per cento dei bambini, e in forme più lievi, con differenti gradi di manifestazione, interessano un altro 30 per cento di individui in età infantile e più avanzata. La prima considerazione è che questi disturbi possono essere, e purtroppo sono effettivamente, causa e motivo di gravissimo disagio sociale di individui e famiglie, una causa rilevante nel triste fenomeno degli abbandoni scolastici. Il fattore più importante nell'affrontare questi disturbi è rappresentato dal fattore tempo, il tempo utile per individuare, sospettare e iniziare a contrastare efficacemente queste condizioni è il primo quadrimestre della prima elementare, e in questo sono in lieve disaccordo con affermazioni che ho sentito anche in quest'Aula, anche da parte del relatore. SSS In questa fase è necessario arrivare a porre il sospetto e giungere ad una corretta diagnosi per predisporre le misure terapeutiche idonee e efficaci, un ritardo in questa fase determina difficoltà esponenziali nel percorso di riabilitazione didattica e psicologica difficili poi da eliminare o correggere, però, per poter raggiungere l'obiettivo primario di una diagnosi e un trattamento in tempi utili appropriati è necessario avere personale dedicato e abilitato in numero sufficiente e diffuso distribuito in una rete capace di intercettare le reali esigenze di tutti i cittadini bisognosi in tutti i territori, questo è il compito che si deve porre l'Assessorato e tutta la Giunta, e dico anche tutti noi: il potenziamento effettivo dei servizi territoriali di neuropsichiatria infantile, con assunzione di figure professionali da coinvolgere in tutti i ruoli e ai vari livelli, dalla presa in carico, alla diagnosi, al trattamento dei soggetti affetti da tali disturbi, sino alla presa in carico idoneo per questi casi di tutto il sistema scolastico, questa può essere una buona legge se supportata da questo impegno e quindi da conseguenti adeguate risorse, altrimenti rimane anche questa una legge vuota, lettera morta, inutile in quanto tale anche offensiva per chi aspetta e ha bisogno di risposte concrete. Persone, bambini e famiglie e per i quali questi disturbi rappresentano veri e propri drammi personali e familiari con sequele e implicazioni talvolta inimmaginabili. La legge ipotizza poi il ricorso a strutture e specialisti privati, questa parte mi convince poco, intanto dico subito che questa soluzione sarebbe a totale carico della tasca delle famiglie e pertanto a disposizione solo ancora una volta di un ricorso a cure da parte dei più abbienti, spero che questa soluzione non rappresenti in nessun modo una via al disimpegno del sistema pubblico regionale, e la scarsezza di risorse che questa legge indica mi fa temere molto questa possibile deriva, questo possibile scenario, per questo dico e chiedo all'Assessore che riferisca con chiarezza il quadro e una valutazione attuale delle strutture pubbliche idonee a dare piena risposta a questa esigenza e quali azioni si intendano attivare per colmare le attuali lacune, uso lacune per usare un eufemismo. Finisco dicendo che voterò a favore di questa legge, ma sottolineando l'inadeguatezza delle risorse dedicate, quindi il voto a favore e per l'impegno, l'obbligo che questa legge deve rappresentare per la Giunta a predisporre idonee, credibili e concrete misure come finanziamenti e assunzione di personale, altrimenti, come ho già detto, sarà ancora una volta una legge vuota, altisonante ma offensiva per chi ha bisogno e aspetta solo risposte concrete.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino. Ne ha facoltà.

COZZOLINO LORENZO (PD). Volevo concludere, grazie Presidente, non voglio tediare i colleghi ma rispondo anche all'onorevole Usula su queste perplessità. Intanto parlando di accreditamento degli specialisti e delle strutture abilitate a rilasciare la certificazione di DSA, è un accreditamento Assessore speciale, differente da quello previsto dalla "502" del '92. È un'altra cosa e trova la sua fonte nell'articolo 3 del comma 1 della legge numero 170 del 2010, quella nazionale sulla dislessia, e sull'accordo Stato-Regioni del "12", proprio il predetto accordo precisa che nel caso in cui i servizi pubblici e accreditati al Sistema sanitario regionale non siano in grado di garantire il rilascio delle certificazioni in tempi utili per l'attivazione delle misure didattiche e delle modalità di valutazione previste, comunque quando il tempo richiesto per il completamento dell'iter supera i sei mesi, allora le regioni possono prevedere percorsi specifici per l'accreditamento di ulteriori soggetti privati, cioè nessuno sta favorendo il privato e la ASL e il sistema sanitario che deve darsi una mossa, però se supera i sei mesi noi stiamo perdendo i bambini. Tant'è vero le faccio un esempio, la sesta Commissione, anche qui grazie al Presidente, nel corso dell'istruttoria ha accertato che i tempi di rilascio delle certificazioni superano i sei mesi, le faccio un esempio: la ASL 4 ha i tempi di attesa di presa in carico di rilascio delle certificazioni otto mesi, la ASL 5 il distretto di Oristano quattro mesi, Ales e Terralba siamo 24 mesi e il Ghilarza Bosa siamo un mese e mezzo, sono bravi, alla ASL 6 abbiamo 10 mesi, alla ASL 8 anche lì siamo diversi: nel distretto di Cagliari siamo 6-7 mesi, il Cagliari ovest 12 mesi, il Quartu Parteolla 10-12 mesi, il distretto Sarrabus Gerrei due mesi e il Sarcidano tre mesi. Questo è il discorso, allora dico anche un'altra cosa che i neuropsichiatri sentiti in audizione, tutti pubblici, hanno riferito che i servizi di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza del Servizio sanitario regionale sono gravati da lunghissime liste d'attesa spesso non stratificate per gravità. questo è il discorso, se non diamo una mano a questi livelli facendo un accreditamento speciale io sono convinto che riusciamo non solo a risolvere il problema ma a dare una mano a questi bambini.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SDP). Pensavo: ogni tanto la politica fa delle buone cose, quando utilizziamo il buonsenso, quando ragioniamo insieme per il bene comune e questa ne è la dimostrazione, due leggi presentate una dal centrosinistra una dal centrodestra, che poi vengono messe insieme, il testo viene unificato, finalmente anche se un po' in ritardo arriva in Aula e oggi noi andiamo ad approvare un dispositivo importante per dalle persone sfortunate, e la sfortuna purtroppo in questi casi non riguarda solo il soggetto colpito ma tutti i suoi familiari e i suoi cari, credo che questo strumento finalmente possa dare delle risposte da troppo tempo attese da queste persone, da questi soggetti che hanno avuto la sfortuna di incorrere in questa patologia. Riconosciamo diritti quindi a persone che per troppo tempo non hanno avuto risposte, dicevo che la politica agisce bene e può dare quelle risposte che si attendono quando ci si spoglia dalle appartenenze politiche o partitiche, quando si lavora insieme per costruire percorsi virtuosi, e così è stato anche per l'ordine del giorno che poi è andato a costituire la Commissione d'inchiesta sull'amianto che proprio stasera si andrà a costituire perché credo che andremo a ragionare su un altro problema molto serio della Regione Sardegna e in particolar modo della zona centrale della Sardegna. Dicevo questo e dico questo perché le risposte però devono arrivare soprattutto per quelle persone che sfortunatamente in questo caso parlo delle persone che purtroppo a causa della loro attività lavorativa hanno dovuto lavorare accanto all'amianto, respirare quelle polveri e poi subire quelle patologie di cui tanto si parla e che troppe persone e per troppe persone ha significato morire troppo giovani, dico questo perché un articolo di stampa oggi ci segnala che all'ospedale sanatorio Zonchello di Nuoro per fare una spirometria, esame indifferibile ed indispensabile per poter fare una diagnosi sulle patologie correlate all'amianto bisogna aspettare 225 giorni, approfitto di questo perché è presente l'Assessore che in maniera molto sensibile ha incontrato diverse volte l'associazione degli esposti all'amianto e quegli incontri, anche uno da poco, in quel di Ottana, sono stati assunti degli impegni precisi. Io credo che Assessore lei debba immediatamente intervenire con un atto urgentissimo per garantire una corsia privilegiata e pazienti che devono fare la spirometria, perché purtroppo quella patologia non può attendere questi tempi. Questa è una cosa che secondo me lei può fare, e deve fare, perché 225 giorni sono veramente troppi e noi dobbiamo questi giorni ridurli a nulla, e lo dobbiamo fare per rispetto di quelle persone che hanno quelle patologie e per le vedove di quelle persone che purtroppo se ne sono andate a causa di quella patologia. Glielo chiedo con forza, glielo chiedo col cuore ma credo che è un atto che lei possa fare e lo farà perché ha già dimostrato disponibilità e sensibilità, lo debba fare immediatamente. La ringrazio.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Grazie, Presidente. Buongiorno onorevoli consiglieri, ovviamente condivido totalmente la relazione dell'onorevole Cozzolino, l'allarme e mi dispiace che ci sia stato anche difficoltà da parte dell'Assessorato a rispondere al Presidente della Commissione, ma non per cattiva volontà, le risorse anche tecniche e scientifiche dell'Assessorato non sono a volte sufficienti per affrontare patologie, o non patologie, o situazioni comportamentali molto complesse, e quindi che richiedono più competenze. Condivido l'assetto della proposta di legge, condivido perché è realmente un problema. Il quadro demografico e la nuova epidemiologia ci impongono di fare delle riflessioni sul modello organizzativo della sanità che vogliamo e, sicuramente, i disturbi dell'apprendimento, assieme ai disturbi del comportamento alimentare, insieme ai disturbi che abbiamo censito della cosiddetta sindrome dell'autismo ci impongono delle riflessioni sul modello che dobbiamo sviluppare. In un momento in cui il numero di nascite stanno drasticamente riducendosi, ricordo ancora che dal 1997-1998 che la Sardegna ha un'inversione del saldo nascite-morti. E, quindi, dobbiamo fare una riflessione perché chiaramente dobbiamo decidere quale modello e assetto del sistema sanitario regionale vogliamo adottare, dico questo perché sono importanti le osservazioni che ha fatto anche l'onorevole Usula. L'onorevole Usula dice bene: se questo impianto siamo consapevoli della emergenza di questa situazione clinica, emergenza che molto correttamente va al di là della fase infantile, sollevando dei problemi non analizzati correttamente e presi in carico dalla legge nazionale; quindi sul soggetto adulto che ha questo tipo di manifestazioni qui e quindi è avviato un processo concorsuale, però dobbiamo metterci il problema dell'organizzazione. Le liste d'attesa, che voi avete citato, per le patologie neuropsichiatriche infantili e nell'adulto, richiedono una scelta. Richiedono una scelta per cui il modello ospedalocentrico, a mio parere, viene meno, servono più servizi specialistici ambulatoriali, territoriali con un'ottica di integrazione con i centri di riferimento, che sono le due cattedre prevalentemente di neuropsichiatria del nord e del sud, che abbiamo riconosciuto anche nel modello della rete ospedaliera, ma che richiedono uno sviluppo nel territorio della Sardegna che ha zone che hanno 29 abitanti per chilometro quadrato, che hanno 960.000 cittadini che vivono in zone classificate come rurali; che chiedono, quindi, che venga garantita la prossimità, per quanto è possibile, ma allo stesso tempo garantendo l'alta specializzazione che richiedano. L'onorevole Pinna ha detto chiaramente, ha fatto un'affermazione importante sul grado di correttezza diagnostica, quando si affrontano questo tipo di patologie, il che conferma la necessità di una formazione specialistica e di un esercizio di apprendimento esperienziale, dello stesso specialista, che attenzione non può lavorare da solo ma in un ambito di un'équipe multidisciplinare, in cui più figure devono stare assieme. Quindi, faccio queste affermazioni perché verosimilmente abbiamo necessità di nuove figure specialistiche da introdurre nel sistema sanitario, non creando competizione pubblico-privato, possiamo anche ragionare nell'ambito delle leggi di settore che invece di andare direttamente al soggetto con la patologia x, ricordo che noi spendiamo 50 milioni di leggi di settore sulla legge 20, sulle patologie psichiatriche spendiamo 30 milioni, che tra l'altro non vengano messe nel computo del finanziamento indistinto, ponendoci in una condizione per cui sulla malattia mentale veniamo classificati come una Regione non adempiente. Invece, spendiamo 30 milioni, che sono un trasferimento che diamo direttamente al soggetto che ha una certificazione di patologia mentale e di autismo. Se invece li utilizziamo per organizzare i servizi e aumentare il livello di specializzazione, possiamo concretamente intervenire anche nell'ambito della certificazione della presa in carico, che richiede ripeto modelli che non possono essere solo ospedalocentrici. Visto che sono state fatte anche delle osservazioni, volevo dire che non c'è nessun mistero alla analisi, da parte del Ministero della salute insieme al Ministero dell'economia, della rete ospedaliera. Noi abbiamo fatto le controdeduzioni perché dobbiamo dimostrare che abbiamo applicato correttamente l'articolo 3 del regolamento, che mette in capo alle Regioni la capacità di dimostrare che il DM 70 è stata adottata in piena autonomia dalla Regione Sardegna, per dare una risposta. Quindi, non c'è nessun problema, sono i tempi… hanno richiesto i trenta giorni, cerchiamo di rivedere, a questo rispondo all'onorevole Cherchi, la applicazione e la asimmetria nell'applicazione rispetto al… Quindi, accetto molto volentieri un'analisi specifica del problema.

Onorevole Cocco, mi prendo l'impegno, come l'ho preso per quanto sia a margine della discussione, ne ha parlato, del problema dell'amianto. Però noi adesso affronteremo in maniera decisa il problema delle liste d'attesa: circa 5 milioni di persone, 5 milioni di visite sono state prenotate attraverso i CUP della Sardegna, 1.200.000 cittadini non si sono presentati alla visita. Io vorrei che avessimo una contezza delle dimensioni del fenomeno, il che non significa che non c'è un problema di organizzazione di specialisti da distribuire nel territorio, che stiamo affrontando con le nuove assunzioni, però guardate che abbiamo dimensioni del fenomeno che sono enormi. Su cui il sistema sanitario regionale sta cercando di dare le risposte nonostante si è fatto un lavoro in questa legislatura per cercare di riallineare il finanziamento rispetto ai costi di produzione. Per cui garantisco il massimo impegno e condivisione del progetto di legge per cercare di attuarlo e renderlo percepibile nella quotidianità da parte delle persone che hanno bisogno dei loro familiari.

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare,dichiaro chiusa la discussione generale.

Metto in votazione il passaggio l'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Colgo l'occasione per salutare i giovani della terza B e quinta B dell'Istituto Tecnico Commerciale di Tortolì, i loro accompagnatori e i docenti che sono in visita guidata al Consiglio e che assistono a questa seduta del Consiglio regionale. Benvenuti.

Passiamo all'esame del titolo e dell'emendamento.

(Si riporta di seguito il testo del titolo:

Norme in materia di dislessia.)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino, relatore.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Parere favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Parere conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 3.

Ha domandato di parlare per dichiarazione di voto il consigliere mariano Contu. Ne ha facoltà.

CONTU MARIANO (FI). Grazie, Presidente. Anche perché questo emendamento mi consente di affermare e condividere quanto già fatto nel momento dell'espressione del parere in Commissione. Io credo che la correzione della definizione del titolo della legge "Norme in materia di disturbi specifici dell'apprendimento" ci consente di fare anche un emendamento orale. Molto probabilmente al collega Cherchi che ha presentato questo emendamento è sfuggito che il primo comma dell'articolo 1 chiude con "disturbi specifici dell'apprendimento", quindi dovrebbe essere corretta anche quella preposizione "dell'apprendimento". Allora, detto questo dal punto di vista tecnico, il mio intervento è mirato, per questi emendamenti e per tutti gli altri che sono stati presentati, a rilevare che, nonostante la condivisione manifestata nel momento dell'espressione del parere in Commissione, i colleghi della maggioranza hanno manifestato tutta la loro, come si usa dire, poca condivisione al fatto che la minoranza si è espressa favorevolmente su questa norma. Allora sono stati presentati emendamenti solo da parte della maggioranza perché non c'è stata la capacità di interloquire, né da parte del Presidente della Commissione né tanto meno da parte dei colleghi della maggioranza, su eventuali modifiche da apportare al testo.

Allora, detto questo, credo che gli interventi che si succederanno metteranno ancor di più in rilievo il fatto che molto probabilmente avevamo da suggerire anche noi dei correttivi, senza considerare la scorrettezza nell'aver fatto proprie da parte di alcuni consiglieri alcune affermazioni che erano state fatte nel corso di discussione da parte di consiglieri della minoranza: questa si chiama scorrettezza politica, e sinceramente noi non condividiamo questi atteggiamenti, né in questa occasione e neanche nel corso della discussione successiva.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COZZOLINO LORENZO (PD). Io sono senza parole perché eravamo due anni e mezzo in Commissione, se qualcuno voteva fare gli emendamenti li faceva, poi questi giorni giravano… io non ho nessun problema, bisogna capire che questa non è una legge del centrodestra o del centrosinistra, e una legge per tutelare queste… . Collega, se mi ascolta, lei è un medico come me, o forse non lo so.

Allora, se c'era bisogno di emendamenti, noi non abbiamo nessun problema di averli firmati, li facciamo tutti insieme, il problema è risolvere il grosso problema che c'è su questa legge, poi io non capisco questo intervento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Edoardo Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TOCCO EDOARDO (FI). Ovviamente quello che ha detto poc'anzi il collega Contu è semplicemente un atto probabilmente di correttezza che è mancato, ma questo non lo dico ai colleghi, forse il Presidente della Commissione, Perra, che oggi non è presente… ah è presente, scusa Mondo, non ti ho visto,… avrebbe potuto magari dirci qualcosa nel merito. Comunque non voglio entrare adesso nella polemica perché stiamo parlando di una cosa che ha un interesse molto differente nello specifico. Allora, l'emendamento che chiede di sostituire la parola "dislessia" con DSA è perché probabilmente il termine dislessia forse è utilizzato anche in maniera impropria, perché, come sostiene l'articolo 1, DSA, che sta per disturbo specifico di apprendimento, include una serie di patologie che ovviamente includono la dislessia, la disgrafia, la disortografia, la discalculia, quindi un ventaglio molto più ampio di patologie che vengono raggruppate nell'acronimo DSA. Quindi io non ho niente da obiettare, sarei d'accordo - uso il condizionale -, sarei d'accordo chiaramente su questo emendamento, però, politicamente, visto che non siamo stati messi in condizioni neanche di portare degli emendamenti nostri, probabilmente ci asterremo da questa votazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Augusto Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI AUGUSTO (Partito dei Sardi). Naturalmente non per discutere sulla parte strettamente degli aggettivi o dei suffissi nel titolo di legge; il titolo di legge non può essere quello limitato alla dislessia ma deve essere un titolo di legge che comprende tutti i disturbi specifici dell'apprendimento. Onorevole Tocco, io rimarco il fatto che la dislessia non è una patologia ma è una condizione e sono convinto che possano essere estesi gli emendamenti che noi abbiamo presentato come Gruppo, la mia proposta è quella di estenderli a tutti, maggioranza e minoranza, e di includere tutti i firmatari di maggioranza e di minoranza, visto che comunque sia il fine ultimo è di approvare una legge che serve alla Regione Sardegna e non quello di mettere la firma su un emendamento. Io sono pronto anche a ritirare la mia firma e a mettere quelle degli altri, l'importante è che la legge venga approvata.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Raimondo Perra per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERRA RAIMONDO (Cristiano Popolari Socialisti). Intanto è curioso apprendere dal collega Contu, ma anche dal Vicepresidente della Commissione, quanto hanno detto poc'anzi - hanno usato termini che non voglio neanche ripetere - ma io credo che anche il fatto che non ci sia una relazione di minoranza significa che in Commissione all'unanimità questa proposta di legge è stata votata, quindi non ci poteva essere una relazione di minoranza perché tutti quanti i colleghi componenti della Commissione hanno condiviso il testo e hanno votato in quella direzione. Quindi, se l'onorevole Contu parla di scorrettezza, io aggiungo che è molto disattento, e lui dovrebbe avere anche l'esperienza di conoscere quello che è l'iter che si segue nelle Commissioni, ma anche nell'Aula, dovrebbe essere a conoscenza che quando c'è iscritta all'ordine del giorno una proposta di legge chiunque può presentare emendamenti. Dopodiché, entrando nel merito della questione, è stata già abbondantemente illustrata la proposta di legge, è quindi un grande passo in avanti che fa questo Consiglio regionale se la approva intanto all'unanimità, perché mi pare che siamo l'ultima Regione in Italia che non ha una legge che recepisce la legge nazionale 170, quindi, voglio dire, guardiamo in quella direzione anziché andare a dividerci su questioni che davvero sono indivisibili, quali quelle che hanno appena illustrato i colleghi che mi hanno preceduto. Solo questo, Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Intervengo semplicemente a seguito delle dichiarazioni del collega Contu, perché davvero ci sono momenti in cui personalmente sento l'inutilità del mio operare, e quello di dieci minuti fa è proprio uno di quei momenti. Noi ci stiamo dividendo su un titolo, ora, se effettivamente la lontananza delle persone dalla politica si acuisce sempre di più, dobbiamo andare a ricercare le ragioni anche in atteggiamenti di questo tipo. Mi spiace e da questo punto di vista credo che, come ha detto il collega Cherchi, se c'è un problema di paternità e di visibilità io sono pronta a cancellare il mio nome dagli emendamenti e lasciare spazio ai colleghi della minoranza, se lo condividono.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Sardegna). Per amore della verità, ho l'esigenza di intervenire e chiarire un aspetto. L'altro giorno nell'ultima riunione che abbiamo fatto della Commissione, peraltro mancava il numero legale ma siamo andati avanti, alla fine eravamo due gatti e siccome c'era questa legge, che ha una certa rilevanza, abbiamo ritenuto, senza neanche discuterla, perché di fatto ci sono state discussioni precedenti, di approvarla all'unanimità, e così è stato. Si verifica che in questi giorni, dice qualcuno, che probabilmente ha girato qualche emendamento, eccetera, si ritiene che se una legge viene approvata all'unanimità, e addirittura non c'è una relazione di minoranza, e proprio perché si ritiene che questa legge debba essere approvata all'unanimità anche in Aula, senza che ci siano piccole frizioni o divisioni, che non ci devono essere. Quindi se la legge è approvata all'unanimità, dopo ampia discussione in precedenza, è evidente che se si fanno degli emendamenti, gli emendamenti possono essere migliorativi o possono anche non essere condivisi, quindi non sarebbe costato niente, visto che ogni tanto qualcuno si agita e fa cose anche fuori praticamente dai propri compiti, come quella della Commissione domani mattina, tanto per essere chiari, è evidente, non sarebbe costato niente. Quindi io ritengo che un attimo di sospensione oppure che vengano apposte le firme di tutti i Consiglieri regionali e approvati anche questi emendamenti che poi sono emendamenti migliorativi della legge stessa e in taluni casi come questo anche fondamentali.

PRESIDENTE. Sì, fermo restando che chiunque può apporre la propria firma sull'emendamento in discussione, basta dichiararlo. Quindi vengono aggiunte le firme.

Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Sì Presidente proprio nella logica dell'intervento dell'onorevole Oppi, chiedo se è possibile tre minuti di sospensione, anche perché avevamo all'attenzione con l'Assessore un altro emendamento che ha bisogno di approfondimenti. E quindi così lo facciamo adesso e poi siamo in grado di chiudere su tutto il resto.

PRESIDENTE. Sospendiamo la seduta per cinque minuti. Il pubblico può rimanere in aula.

(La seduta, sospesa alle ore 11 e 55, viene ripresa alle ore 12 e 00.)

PRESIDENTE. Riprendiamo la seduta.

Ha domandato di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino. Ne ha facoltà.

COZZOLINO LORENZO (PD). Volevo solo sottolineare che tutti gli emendamenti presentati sono a nome della Commissione non solo del centrosinistra.

PRESIDENTE. Grazie vengono aggiunti quindi i nomi di tutta la Commissione.

Allora metto in votazione l'emendamento numero 3, con votazione elettronica.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo 1 non sono stati presentati emendamenti.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 1

Oggetto

1. La presente legge, in conformità a quanto previsto dalla legge 8 ottobre 2010, n. 170 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico), detta norme in materia di interventi in favore di persone con la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia di seguito denominate disturbi specifici di apprendimento (DSA).

2. Fatta salva l'evoluzione delle conoscenze scientifiche in materia, ai fini della presente legge per DSA s'intendono disturbi che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali ma che possono costituire una limitazione per alcune attività della vita quotidiana dei soggetti che ne soffrono, con pregiudizio del loro diritto alle pari opportunità di sviluppo scolastico, sociale e lavorativo.)

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 sono stati presentati gli emendamenti aggiuntivi numero 1, 4 e 10.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo:

Art. 2

Finalità

1. La Regione adotta le misure necessarie ad assicurare alle persone con DSA uguali opportunità di sviluppo delle capacità personali, psicologiche, culturali e sociali. A tal fine promuove interventi destinati a:

a) favorire la diagnosi precoce di DSA e percorsi didattici e abilitativi, definendo modi e procedure uniformi per la diagnosi e la certificazione tempestiva anche quando si manifestano in persone adulte;

b) favorire il successo scolastico, garantendo una formazione adeguata e promuovendo lo sviluppo delle potenzialità dell'individuo;

c) formare e sensibilizzare gli insegnanti, i genitori e gli operatori socio-sanitari in merito alle problematiche legate ai DSA;

d) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi socio -sanitari, favorendo la creazione di reti;

e) ridurre i disagi relazionali ed emozionali ed evitare che la condizione di persona con DSA, si trasformi in una situazione di disabilità con conseguenti limitazioni nelle attività quotidiane e con complicanze psicopatologiche e disadattive.)

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino, relatore.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Parere conforme a quello della Commissione.

Metto in votazione l'articolo 2.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 4.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Magari si può vedere in sede di coordinamento del testo, ne ho parlato anche con il collega Cherchi, piuttosto che "riducendo la dispersione scolastica" dopo le parole "favorire il successo scolastico" sarebbe più corretto invece dopo "le potenzialità dell'individuo", quindi al termine del periodo ma si può fare in sede di coordinamento del testo è più corretto.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 10.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 10.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Passiamo all'esame dell'articolo 3. All'articolo 3 è stato presentato l'emendamento aggiuntivo numero 11.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 3:

Art. 3

Accertamento e certificazione
del disturbo di apprendimento

1. La Regione adotta le misure organizzative necessarie affinché l'attivazione del percorso diagnostico di DSA e il rilascio della relativa certificazione siano tempestive.

2. In ambito scolastico, l'attivazione del percorso diagnostico è preceduta dagli interventi educativo-didattici e dalle procedure di riconoscimento precoce, previsti dall'articolo 3, commi 2 e 3, della legge n. 170 del 2010.

3. I servizi pubblici e i soggetti accreditati dal servizio sanitario regionale ai sensi del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421), rilasciano, a seguito del percorso diagnostico, la certificazione:

a) in coerenza con i criteri diagnostici del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-V) e della Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati (ICD10) e con l'integrazione di una valutazione funzionale svolta secondo un modello che abbia come riferimento la Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute (ICF), o sue future implementazioni, e le indicazioni della Consensus conference;

b) all'esito di una valutazione multi-disciplinare svolta da un equipe costituita almeno da un neuropsichiatra infantile (sostituito per gli adulti da un neurologo), uno psicologo, un logopedista (sostituito per gli adulti da un foniatra) ed eventualmente integrata da altre figure professionali e modulabile in base alle fasce d'età.

4. Per la certificazione è fatto comunque salvo il diritto delle persone con DSA e delle loro famiglie di rivolgersi a strutture private o professionisti privati, con spesa integralmente a loro carico, purché tali strutture e i professionisti rientrino tra i soggetti accreditati ai sensi dell'articolo 10.

5 Al termine del percorso diagnostico sono individuate, con il coinvolgimento della persona con DSA, della sua famiglia, della scuola, dell'università e del contesto lavorativo, misure dispensative o compensative personalizzate per facilitare la persona con DSA nei diversi ambiti di vita.

6. La certificazione è prodotta in tempo utile per l'attivazione delle misure didattiche e delle modalità di valutazione previste nel contesto scolastico, universitario e lavorativo e durante i concorsi, e comunque non oltre sei mesi dalla richiesta iniziale.

7. Per gli studenti che frequentano gli ultimi anni di ciascun ciclo scolastico, la certificazione è prodotta non oltre il 31 marzo, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato. Fa eccezione la prima certificazione diagnostica che è prodotta al momento della sua formulazione, indipendentemente dal periodo dell'anno in cui avviene.

8. La certificazione, valida per il percorso scolastico, universitario e formativo nel processo di inserimento al lavoro, è aggiornata al passaggio da un ciclo scolastico all'altro e, comunque, non prima di tre anni dall'ultima certificazione e nel caso in cui si verifichino modifiche nel profilo funzionale della persona con DSA che rendano necessaria una modifica delle misure dispensative e compensative. Le certificazioni di DSA rilasciate a persone maggiorenni non necessitano di aggiornamento.).

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino, relatore.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnicodell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Parere conforme a quello della Commissione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Edoardo Tocco. Ne ha facoltà.

TOCCO EDOARDO (FI). Questo emendamento desta particolare interesse, almeno per quanto mi riguarda, perché è stato anche oggetto di una piccola discussione tempo fa in Commissione, se non ricordo male Lorenzo. Ecco, io volevo avere un po' più di chiarezza magari da chi tecnicamente è più preparato di me in materia. Nel senso che le figure di pedagogisti ed educatori che inizialmente erano fuori dal cerchio, diciamo così, volevo sapere se queste figure entrano nella diagnosi, perché credo che questo sia nello specifico soltanto da attribuire a chi è medico, giusto? Quindi, in quello che è il successivo passo, cioè sto parlando poi della rieducazione, eventualmente riabilitazione dei soggetti affetti da DSA… Io sto cercando di parlare perché voglio che loro mi ascoltino… adesso praticamente queste figure di psicologo ed educatore entrano successivamente alla diagnosi, mi sembra di capire questo, però fanno parte ovviamente della rieducazione del soggetto affetto da DSA. Dico bene? Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino. Ne ha facoltà.

COZZOLINO LORENZO (PD). La diagnosi la fa chi deve fare la diagnosi, cioè il medico, siamo d'accordo? Però il problema è che la scuola, e lo dice la legge, della diagnosi del medico non se ne fa niente perché ci vuole una certificazione plurispecialistica, vuol dire che dopo la diagnosi ci vuole la certificazione, e per la certificazione ci devono essere specialisti, che normalmente, come legge e nell'accordo Stato-Regione, sono tre: cioè il neuropsichiatra, lo psicologo e il logopedista o il neurologo dell'adulto. Ma la legge dice anche altre figure professionali. Siccome erano stati così generici, noi nelle figure professionali facciamo entrare anche i pedagogisti e gli educatori, che entrano nell'équipe che deve fare la certificazione, ma la diagnosi è un'altra cosa, la diagnosi la fanno i medici. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Posso aggiungere, anche se è stato abbastanza chiaro? In effetti questo emendamento non sta nel punto a) del terzo comma, ma sta nel punto b), cioè dove si parla di valutazione multidisciplinare. E per quanto riguarda la figura del pedagogista e dell'educatore, sta dentro le altre figure professionali modulabile in base alle fasce d'età, quindi effettivamente non si sta attribuendo a ruoli non medici la competenza diagnostica.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 3.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 11. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 4. All'articolo 4 è stato presentato l'emendamento aggiuntivo numero 12.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 4:

Art. 4

Comitato tecnico-scientifico sui DSA

1. Con deliberazione della Giunta regionale è istituito presso l'Assessorato competente in materia di sanità un Comitato tecnico-scientifico sui DSA composto da:

a) tre rappresentanti delle associazioni di famiglie e persone con DSA designati dalle associazioni operanti in ambito regionale;

b) due componenti operatori facenti parte delle equipe multidisciplinari delle strutture territoriali di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (NPIA) e un componente pediatra di libera scelta;

c) un componente indicato dall'Ufficio scolastico regionale;

d) un componente designato da ciascun assessorato regionale competente per tema (sanità, lavoro, pubblica istruzione);

e) un componente designato dall'ANCI;

f) un componente indicato da ciascun ateneo sardo, delegato del rettore per il supporto e il coordinamento delle iniziative a supporto degli studenti con disabilità e DSA;

g) un componente indicato dagli ordini regionali dei medici, uno dagli ordini regionali degli psicologi e un pedagogista indicato dalle associazioni regionali più rappresentative.

2. Il comitato tecnico-scientifico resta in carica tre anni e i suoi componenti possono essere rinnovati una sola volta; il comitato svolge funzioni consultive, propositive e di monitoraggio sugli interventi previsti dalla presente legge e in particolare su:

a) le modalità e le procedure per la diagnosi e la certificazione dei DSA anche quando si manifestano in persone adulte e le procedure d'intervento e potenziamento dei casi diagnosticati;

b) la capacità del Servizio sanitario regionale (SSR) di garantire il rilascio delle certificazioni di DSA;

c) i percorsi per l'autorizzazione di ulteriori equipe multiprofessionali abilitate a rilasciare la certificazione DSA;

3. Il comitato, inoltre, raccoglie e verifica i dati epidemiologici dei DSA e ne cura la tenuta.

4. La partecipazione all'attività del comitato non dà diritto a percepire alcun compenso o rimborso spese.

5. Ogni due anni il comitato tecnico-scientifico fornisce alla Giunta regionale e al Consiglio regionale dettagliata relazione dell'attività svolta.).

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino, relatore.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnicodell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Parere conforme.

Metto in votazione l'articolo 4. Chi lo approva alzi la mano.

(È approvato)

Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 12. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 5. All'articolo 5 è stato presentato l'emendamento soppressivo parziale numero 13.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 5:

Art. 5

Iniziative di informazione e sensibilizzazione

1. La Regione promuove campagne di sensibilizzazione e informazione sulle problematiche afferenti ai DSA.

2. Al tal fine, in collaborazione con i Centri servizi amministrativi (CSA) dell'Ufficio scolastico regionale, possono essere promossi momenti di riflessione pubblica sui DSA, mediante convegni, seminari e giornate di sensibilizzazione anche abbinate a eventi sportivi e culturali rilevanti, da distribuirsi nel territorio regionale con carattere di capillarità.

3. La Regione, inoltre, può attivare, attraverso la creazione e la diffusione di materiale informativo cartaceo, informatizzato e l'utilizzazione di risorse di rete già esistenti, percorsi di sensibilizzazione destinati:

a) agli utenti dei servizi socio-sanitari pubblici e accreditati e scolastici, avvalendosi della collaborazione di neuropsichiatri infantili, psicologi, pediatri di base, dei medici di medicina generale, di altri esperti con comprovata esperienza nella diagnosi e nell'intervento dei DSA, mediante apposito accordo di programma con le aziende sanitarie;

b) agli studenti e alle loro famiglie, avvalendosi della collaborazione degli insegnanti e di tutto il personale scolastico mediante accordo di programma con l'Ufficio scolastico regionale;

c) alla comunità regionale anche attraverso gli enti locali (ANCI).).

(Interruzione del consigliere Emilio Usula)

PRESIDENTE. È già stato approvato l'articolo 4, e non può più intervenire sull'articolo 4.

USULA EMILIO (Gruppo Misto). Voglio proporre un articolo aggiuntivo.

PRESIDENTE. Non lo può più fare, abbiamo già votato l'articolo e l'emendamento aggiuntivo, non lo può più fare. Un articolo aggiuntivo al 5? Al 4 non lo può più fare, abbiamo chiuso, va bene, al 5.

Chiediamo prima il parere sull'emendamento numero 13, il sostitutivo parziale.

Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino, relatore.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Non sostitutivo, è un soppressivo, non sostitutivo.

PRESIDENTE. È un soppressivo.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnicodell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Parere conforme a quello della Commissione.

Ha domandato di parlare il consigliere Emilio Usula. Ne ha facoltà.

USULA EMILIO (Gruppo Misto). Voglio proporre all'Aula un emendamento orale, lo mettiamo dove vogliamo metterlo, non so esattamente, ma la Regione assume l'impegno a colmare le attuali carenze organiche nei ruoli professionali coinvolti nella gestione del disturbo specifico di apprendimento. È un impegno che chiedo che la Regione si assuma in quest'Aula. La Regione assume l'impegno a colmare le attuali carenze, l'ha detto anche l'Assessore, perché effettivamente c'è necessità di assumere nuovo personale in tutte le figure e in tutti i ruoli. Io lo propongo, grazie.

PRESIDENTE. Può presentare un ordine del giorno a questo proposito, piuttosto che inserire in una legge un articolo del genere.

Ha domandato di parlare il consigliere Augusto Cherchi. Ne ha facoltà.

CHERCHI AUGUSTO (Partito dei Sardi). Io capisco la motivazione che ha spinto l'onorevole Usula a proporre questo emendamento, che è quella di non delegare alle strutture private compiti che sono di quella pubblica, e voglio comunque ricordare all'onorevole Usula che, a questo punto, la Commissione, visto che è firmata dai componenti della Commissione, all'articolo 10, con l'emendamento numero 6, prevede un emendamento che prevede un adeguato potenziamento del servizio pubblico.

PRESIDENTE. Quindi assorbita dall'emendamento già presentato.

Metto in votazione l'emendamento soppressivo numero 13. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'articolo numero 5. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 6. All'articolo 6 è stato presentato l'emendamento sostitutivo parziale numero 2.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 6:

Art. 6

Formazione degli operatori sanitari e scolastici
e delle famiglie

1. La Giunta regionale, con la collaborazione delle università sarde e delle aziende sanitarie, promuove interventi per la formazione e l'aggiornamento degli operatori sanitari e dei familiari di persone con DSA.

2. La Giunta regionale, in collaborazione con le università sarde, le aziende sanitarie e l'Ufficio scolastico regionale, può promuovere interventi per la formazione del personale docente e dirigente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, pubbliche e private, e dell'università della durata di almeno dieci ore annue.

3. La formazione ha lo scopo di creare una conoscenza condivisa sui DSA, attraverso l'ottica prevista dagli attuali modelli internazionali della salute e della disabilità ICF, al fine di consentire agli operatori di accompagnare adeguatamente la persona con DSA nelle diverse fasi di fruizione dei servizi socio-sanitari ed educativi.).

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino, relatore.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnicodell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Parere conforme a quello della Commissione.

Metto in votazione l'emendamento numero 2. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'articolo 6. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 7. All'articolo 7 stati presentati gli emendamenti sostitutivo parziale numero 14, e l'aggiuntivo numero 5, che è stato ritirato.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 7:

Art. 7

Inclusione scolastica e all'università

1. Gli studenti con certificazione di DSA rilasciata ai sensi della presente legge fruiscono delle misure educative e didattiche di supporto previste dalla legge n. 170 del 2010.

2. In particolare, le istituzioni scolastiche e le università garantiscono agli studenti con certificazione di DSA:

a) l'attivazione di percorsi didattici personalizzati;

b) l'attivazione di progetti di orientamento scolastico mediante la creazione di percorsi che tengano conto delle attitudini, degli interessi, delle competenze e dei curricula scolastici e che consentano la realizzazione del progetto formativo e di vita; questi progetti di orientamento riguardano la scelta della scuola secondaria di secondo grado, percorsi formativi extrascolastici e universitari e sono svolti in collaborazione tra l'Ufficio scolastico regionale, l'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e i due atenei sardi;

c) l'introduzione di strumenti compensativi, misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini dell'apprendimento, e forniture di materiali e supporto tecnologici;

d) l'uso, per l'insegnamento delle lingue straniere, di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale prevedendo, ove risulti utile, la possibilità dell'esonero.).

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino, relatore.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnicodell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Parere conforme.

Metto in votazione l'emendamento numero 14. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'articolo 7. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 8. All'articolo 8 è stato presentato l'emendamento aggiuntivo numero 8.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 8:

Art. 8

Concorsi, inserimento lavorativo
mirato e misure di supporto per i genitori

1. La Regione, in collaborazione con i competenti servizi per l'impiego, promuove azioni di prevenzione al sottomansionamento conseguente alle errate informazioni sulle caratteristiche cognitive, competenze lavorative e culturali delle persone con DSA.

2. Nei concorsi pubblici indetti dalla Regione e dai suoi enti strumentali è garantita pari opportunità alle persone con DSA che dimostrino il loro stato con certificazione rilasciata ai sensi della presente legge; in particolare le predette amministrazioni, dandone adeguata pubblicità nel bando di concorso, assicurano alle persone con DSA la possibilità:

a) di sostituire le prove scritte con un colloquio orale;

b) ovvero di utilizzare strumenti compensativi per le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo;

c) ovvero di usufruire di un prolungamento dei tempi stabiliti per l'espletamento delle prove.

3. Nella formulazione degli indirizzi per la contrattazione, ai sensi dell'articolo 63 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione.), la Giunta regionale tiene conto dell'articolo 6 della legge n. 170 del 2010.).

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino, relatore.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Favorevole, però con una correzione sempre tecnica, nel titolo "concorsi e inserimento lavorativo mirato in misure di supporto", bisogna cancellare "per i genitori", facciamo misure di supporto.

PRESIDENTE. Si fa in sede di adattamento tecnico.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnicodell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Parere conforme a quello della Commissione.

Metto in votazione l'articolo 8. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 8. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 9.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 9:

Art. 9

Promozione della ricerca

1. La Regione, in collaborazione con le Università di Cagliari e di Sassari, promuove attività di ricerca nel campo dei DSA con particolare riferimento alle tematiche dell'eziologia, della possibile origine genetica, dell'organizzazione, dell'implementazione di trattamenti abilitativi e educativi e della valutazione della loro efficacia e dell'organizzazione e dell'implementazione di interventi didattici basati su un approccio bio-psico-sociale.

2. A tal fine, tenuto conto delle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico sui DSA, è autorizzata per l'anno 2018 e successivi la spesa di euro 50.000 annui per il finanziamento di attività di ricerca da svolgersi presso le Università e strutture del territorio pubbliche e private autorizzate alla certificazione ai sensi della presente legge, che rispondono a requisiti scientifici prestabiliti (missione 14 - programma 07 - titolo 1).).

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 9. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 10. All'articolo 10 sono stati presentati gli emendamenti aggiuntivi numero 6, 7, 9, 15 e 16.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 10:

Art. 10

Accreditamento ai fini dell'articolo 3
della legge n. 170 del 2010

1. La Regione, conformemente a quanto stabilito dall'Accordo 25 luglio 2012, n. 140, tra Governo, regioni e Province autonome su "Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei Disturbi specifici di apprendimento", attiva percorsi specifici per l'accreditamento di ulteriori soggetti privati specificamente autorizzati al rilascio della certificazione di DSA ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della legge n. 170 del 2010.

2. Gli specialisti e le strutture per essere accreditati ai fini del presente articolo, dimostrano il possesso dei seguenti requisiti:

a) documentata esperienza nell'attività diagnostica nel campo dei DSA, consistente in particolare nella partecipazione a percorsi formativi post laurea, svolti da enti universitari o scuole di specializzazione riconosciuti dal MIUR, esperienza clinica di 500 ore nell'ambito della psicopatologia dell'apprendimento e aggiornamento annuale tramite partecipazione a convegni o seminari di studio;

b) disponibilità di un'equipe multidisciplinare costituita da almeno un neuropsichiatra infantile, uno psicologo, un logopedista e eventualmente integrata da altre figure professionali e modulabile in base alle fasce d'età;

c) dichiarazione di impegno a rispettare le raccomandazioni per la pratica clinica dei DSA (2007/2009) e il suo aggiornamento, nonché i risultati della Consensus conference dell'Istituto superiore di sanità, in merito:

1) alle procedure diagnostiche utilizzate e più precisamente alla ricerca dei criteri di inclusione e di esclusione; alla adeguata misurazione delle competenze cognitive, alla rilevazione delle competenze specifiche e delle competenze accessorie necessarie alla formulazione del profilo del disturbo;

2) alla formulazione della diagnosi; a questo fine, la diagnosi clinica è corredata dagli elementi che consentano di verificare il rispetto delle raccomandazioni della Consensus conference (2007-2009) e del suo aggiornamento, e della Consensus conference dell'Istituto superiore di sanità;

3) alla multidisciplinarietà.

3. Le concrete modalità di accreditamento sono definite dalla Giunta regionale con propria deliberazione, adottata su proposta dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale, sentito il Comitato tecnico scientifico sui DSA; con il medesimo provvedimento sono individuate:

a) le linee guida che definiscono modi e procedure uniformi per la diagnosi e la certificazione dei DSA anche quando si manifestano in persone adulte;

b) le modalità per verificare il mantenimento nel tempo dei requisiti previsti per l'accreditamento;

c) le misure transitorie per ovviare ad eventuali carenze o ritardi da parte dei servizi pubblici o già accreditati dal Servizio sanitario nazionale, al fine di usufruire delle misure previste dalla legge n. 170 del 2010.

4. L'elenco dei soggetti accreditati a rilasciare la certificazione di DSA ai sensi del presente articolo è pubblicato sul sito web della Regione.).

PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino, relatore.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Favorevole.

PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Il parere è conforme.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 10. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 6. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

PRESIDENTE. Metto in votazione aggiuntivo numero 7. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 9. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento numero 15. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione l'emendamento aggiuntivo numero 16. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 11.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 11:

Art. 11

Tempi del percorso diagnostico e individuazione dei soggetti accreditati per il rilascio della diagnosi

1. Al fine di tutelare il diritto allo studio e alle pari opportunità delle persone con DSA nel percorso scolastico, universitario, nel lavoro e in tutto il ciclo di vita, ai sensi degli articoli 1 e 2 dell'accordo Stato-regioni sulle indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei disturbi specifici dell'apprendimento del 24 luglio 2012, e tenendo conto delle peculiarità regionali, la Regione autonoma della Sardegna conviene e raccomanda che la diagnosi di DSA sia tempestiva e che il percorso diagnostico debba essere attivato solo dopo la messa in atto da parte della scuola, dell'università e degli altri enti deputati all'inserimento lavorativo di interventi didattici-educativi e personalizzati.

2. La Regione adotta nelle aziende sanitarie le misure organizzative che consentono di attivare tempestivamente la consultazione per DSA.

3. I servizi pubblici effettuano il percorso diagnostico in coerenza con quanto indicato nell'articolo 2. La relazione diagnostica è prodotta in tempo utile per l'attivazione delle misure didattiche e delle modalità di valutazione previste nel contesto scolastico, universitario e lavorativo e durante i concorsi, e comunque non oltre sei mesi dalla richiesta iniziale. Per quanto concerne gli studenti che frequentano gli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato, la relazione diagnostica è prodotta entro e non oltre il 31 marzo. Fa eccezione la prima certificazione diagnostica che è prodotta al momento della sua formulazione, indipendentemente dal periodo dell'anno in cui avviene. Per quanto concerne gli studenti universitari, la relazione diagnostica è prodotta in tempi utili per le selezioni di accesso ai corsi di laurea a numero programmato e corsi di valutazione della preparazione iniziale, in base a quanto previsto dai singoli atenei e comunque in qualsiasi altro momento del percorso accademico.

4. Nel caso in cui i servizi pubblici o accreditati dal servizio sanitario nazionale non siano in grado di garantire il rilascio delle certificazioni in tempi utili per l'attivazione delle misure didattiche e delle modalità di valutazione previste e, comunque, quando il tempo richiesto per il completamento dell'iter diagnostico supera i sei mesi per tutte le persone con DSA, la Regione, per garantire la necessaria tempestività, attiva percorsi specifici per l'accreditamento di ulteriori soggetti privati ai fini della applicazione dell'articolo 3, comma 1, della legge n. 170 del 2010.

5. Fermo restando quanto indicato nell'articolo 2, al fine del rilascio delle diagnosi di DSA, sono accreditati singoli professionisti o strutture che possono dimostrare i seguenti requisiti:

a) documentata esperienza nell'attività diagnostica nel campo dei DSA;

b) se struttura, disponibilità di un'equipe multidisciplinare costituita da medici specialisti, psicologi e altri professionisti sanitari la cui competenza sia necessaria per la valutazione multidimensionale o se singolo professionista, disponibilità a collaborare con eventuali altre figure professionali tra quelle elencate nell'articolo 2, al fine di consentire l'adeguata multidimensionalità del percorso diagnostico e dell'assessment;

c) dichiarazione di impegno a rispettare le raccomandazioni per la pratica clinica dei DSA (2007/2009) e il suo aggiornamento, nonché i risultati della Consensus conference dell'Istituto superiore di sanità, in merito:

1) alle procedure diagnostiche utilizzate e più precisamente alla ricerca dei criteri di inclusione e di esclusione; alla adeguata misurazione delle competenze cognitive, alla rilevazione delle competenze specifiche e delle competenze accessorie necessarie alla formulazione del profilo del disturbo;

2) alla formulazione della diagnosi; a questo fine, la diagnosi clinica è corredata dagli elementi che consentano di verificare il rispetto delle raccomandazioni della Consensus conference (2007-2009) e del suo aggiornamento, nonché della Consensus conference dell'Istituto superiore di sanità;

3) alla multidisciplinarietà.

6. La Regione, sentito il comitato tecnico-scientifico sui DSA, definisce l'elenco dei professionisti e delle strutture accreditate e definisce modalità per verificare nel tempo il mantenimento dei requisiti previsti nel presente articolo. Nelle more del completamento della procedura di accreditamento dei professionisti e delle strutture, la Regione individua misure transitorie per ovviare ad eventuali carenze o ritardi da parte dei servizi pubblici o già accreditati dal Servizio sanitario nazionale, al fine di usufruire delle misure previste dalla legge n. 170 del 2010. È comunque fatto salvo il diritto degli interessati e delle famiglie di rivolgersi presso strutture private o professionisti privati per l'attuazione del percorso diagnostico, con spesa a proprio carico.

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 11. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Passiamo all'esame dell'articolo 12.

(Si riporta di seguito il testo dell'articolo 12:

Art. 12

Percorsi abilitativi, supporto educativo ed allo studio nel contesto scolastico ed extrascolastico e finanziamento per l'acquisto di strumenti tecnici

1. La Regione eroga agli studenti con DSA e alle loro famiglie (se trattasi di minore) che frequentino scuole di ogni ordine e grado e corsi universitari, un contributo annuale destinato all'attivazione di percorsi abilitativi e percorsi di supporto nello studio in ambito extrascolastico. Per quanto concerne i percorsi, questi sono finanziati per una durata di almeno un anno, eventualmente suddiviso in periodi parziali di durata minore, e dietro presentazione di progetto abilitativo che indichi chiaramente obiettivi, modalità di intervento e strumenti per la valutazione dell'efficacia, che sono valutati dal comitato tecnico-scientifico sui DSA. Per quanto concerne i percorsi di supporto nello studio, questi sono finanziati per tutta la frequenza scolastica ed universitaria. Per quanto concerne l'intervento nel contesto scolastico sono stipulati appositi protocolli di intesa con i comuni di residenza delle persone con DSA e con i competenti servizi delle province.

2. La misura del contributo, i criteri, i modi, i limiti e i termini per la concessione ed erogazione del medesimo, sono stabiliti con deliberazione della Giunta regionale sentito il comitato tecnico-scientifico sui DSA. In ogni caso l'importo è tale da consentire la realizzazione di percorsi abilitativi di almeno un anno, da suddividersi anche in periodi parziali più brevi e la realizzazione di percorsi di supporto per lo studio che si realizzino durante l'intero anno scolastico e accademico. Gli strumenti compensativi e le tecnologie assistive necessari per l'inclusione scolastica delle persone con DSA sono erogati attraverso specifici contributi alle persone e/o alle famiglie mediante la formula del bonus di compartecipazione alla spesa erogato in base alla fattura e rinnovabile non prima dei tre anni.

3. I contributi sono erogati sulla base di apposite graduatorie annuali secondo criteri da definirsi con il comitato tecnico-scientifico sui DSA e resi noti con apposita delibera regionale e sulla base delle disponibilità sui relativi capitoli di spesa.)

PRESIDENTE. Poiché nessuno è iscritto a parlare, metto in votazione l'articolo 11. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato)

Metto in votazione il testo della legge così come modificato.

Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Desini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DESINI ROBERTO (Partito dei Sardi). Per esprimere, a nome del Gruppo, il voto favorevole per questo importante disegno di legge, e soprattutto per ringraziare i proponenti della stessa proposta, però non posso esimermi dal fare una considerazione e soprattutto una sottolineatura per quanto dichiarato dall'Assessore durante la fase di discussione generale, e cioè sul fatto che ci sono 5 milioni di prenotazioni di visita all'anno al CUP e che un milione e due rinunciano alla prenotazione effettuata al CUP. Vede, Assessore, lei si dovrebbe chiedere perché questo avviene, e c'è un motivo molto semplice, glielo spiego, perché molta parte di quei cittadini che hanno prenotato al CUP, quando gli danno una visita dopo 7, 8 mesi, oltre un anno, dove abbiamo degli standard che in Lombardia, per determinate visite, dopo un mese e mezzo dalla prenotazione al CUP si può effettuare la visita, e in Sardegna dopo 7, 8 mesi qualcuno rinuncia, e va a fare la stessa visita a pagamento in uno studio privato, comportando degli oneri, degli esborsi economici a quegli ammalati. E allora lei si deve porre il problema e non deve scaricare su coloro i quali invece rinunciano a effettuare queste visite; se lo ponga il problema! Ma dov'è la differenza sostanziale, caro Assessore? Che lei non deve rispondere a nessuno, perché lei non è frutto di un mandato elettorale, lei è un nominato, che è cosa ben diversa da un eletto. E le dirò una cosa, signor Assessore, sin quando io ricoprirò il ruolo di consigliere regionale, sino all'ultimo giorno continuerò a denunciare tutta questa serie di nefandezze che ci sono nella sanità, che ci costa oltre 3 miliardi e mezzo di euro all'anno, la metà del bilancio della Regione, e lei ci risponde così! Io personalmente non lo accetto! Rifletta, e prima di fare certe affermazioni ci pensi bene. Voto favorevole alla legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (PD). Il Gruppo del Partito Democratico è a sostegno di questa legge, e vuole ringraziare i membri della Commissione, soprattutto segnalare il grande impegno dei suoi membri, a cominciare dall'onorevole Cozzolino, per l'entusiasmo che hanno messo nella redazione di questo testo e per come è stato illustrato oggi dal relatore in Aula. Sono importanti le finalità specifiche della legge, favorire diagnosi precoce, favorire il successo scolastico, formare e sensibilizzare insegnanti, genitori e operatori sociosanitari, favorire la creazione delle reti, ridurre i disagi relazionali ed emozionali. Si tratta di persone davvero diversamente abili in questo caso, si tratta davvero di restituire a questi cittadini la piena capacità di esprimersi nella società. È una legge prima di tutto democratica quella che oggi stiamo per approvare, e siamo anche molto contenti che ciò avvenga nella unanimità di quest'Aula, nella generale condivisione di questo obiettivo. Penso che il Consiglio regionale debba essere fiero di questo intervento legislativo, quindi formuliamo nuovamente i complimenti per coloro che l'hanno potuto portare in Aula, realizzare, e speriamo che i futuri governi, a cominciare dal nostro, ne diano piena attuazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Edoardo Tocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TOCCO EDOARDO (FI). Il Gruppo di Forza Italia vota favorevolmente a questa legge, e come sempre ha fatto in Commissione, ha fatto in quest'Aula, quando si tratta di argomenti che coinvolgono tutta la cittadinanza, tutti i sardi, tutta la collettività, il nostro Gruppo non si è mai tirato indietro, quindi questo è a dimostrazione che il supporto di questa minoranza, di questo Gruppo c'è sempre stato. Colgo l'occasione per ringraziare i colleghi che in Commissione hanno fatto un grande lavoro, mi sia consentito di graziare i professionisti che sono venuti in audizione da noi e che ci hanno dato degli approfondimenti importanti, il professor Masala, la dottoressa Petretto, il dottor Lilliu, che hanno avuto modo di darci appunto un'apertura diversa per quanto riguarda ciò che è emerso oggi quest'Aula, quindi io credo che questo sia un momento importante perché abbiamo creato un obiettivo che sarà per il futuro di tante persone, di tanti sardi, da bambini in poi, anche adulti, avranno la possibilità di relazionarsi nel mondo sociale, nel lavoro, nella scuola, quindi io credo che questo sia un risultato importante per tutta l'Aula.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marco Tedde per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TEDDE MARCO (FI). Mi associo ai ringraziamenti nei confronti dei colleghi che hanno lavorato tanto in questi ultimi due anni per produrre questo articolato, che sicuramente è un lumicino nel buio di una sanità sarda che non funziona. L'attacco virulento che oggi un esponente di un partito di maggioranza ha fatto all'Assessore, l'attacco virulento dimostra che qualcosa non funziona, anzi, che non funziona niente, o quasi niente, e che comunque la gestione della sanità è del tutto inadeguata e non condivisa in maggioranza, il problema è in maggioranza, non è l'opposizione che punta il dito contro l'Assessore, cosa che comunque fa l'opposizione, ma lo fa in modo costruttivo. C'è un tema negativo che in qualche modo disgrega la maggioranza, ed è la gestione della sanità da parte dell'assessore Arru, una gestione che noi più volte abbiamo censurato, che più volte abbiamo messo nel mirino, abbiamo cercato di dare contributi, soprattutto in fase di riorganizzazione della rete ospedaliera, che è una riorganizzazione inadeguata che è scomparsa dai riflettori della politica sarda, perché si è arenata a Roma. Ed ecco che noi attendevamo con impazienza, signor Assessore, i 250 milioni di euro dell'edilizia sanitaria, e sono scomparsi anche questi, non riusciamo a capire quale sia la competenza del Ministero in ordine a questa riorganizzazione che rientra nelle competenze di questa Assemblea, non sappiamo cosa sia accaduto di quella riorganizzazione, sappiamo invece cosa sta accadendo per l'AREUS, con un bando del tutto insufficiente, inadeguato, che conduce la Regione a spendere molto di più rispetto a quanto spendeva prima, sappiamo cosa sta accadendo per quanto attiene alle liste d'attesa, e il collega Desini ha in modo anche pacato, oserei dire, ha in modo pacato censurato gli errori dell'Assessorato sulle liste d'attesa. La legge ovviamente è un lumicino nel buio della sanità, è una legge positiva, è una legge che noi abbiamo sostenuto, è una legge che dimostra che comunque ogni tanto qualcosa si muove in questo Consiglio regionale, quando l'opposizione sostiene la maggioranza, quanto l'opposizione sta al fianco della maggioranza, perché la maggioranza ovviamente si muove all'interno di percorsi politici intelligenti, ecco che vengono fuori le buone leggi e questa è una buona legge.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Mariano Contu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CONTU MARIANO (FI). Presidente, colleghi e colleghe del Consiglio, signor Assessore, credo che in un precedente intervento poteva desumersi che ci fosse davvero una non condivisione di questa norma, mentre invece la norma era condivisa ed è stata condivisa dall'opposizione in sede di Commissione, altrimenti questa legge non sarebbe mai arrivata in Aula. Credo sia importante dire che compiutamente noi abbiamo cercato di dare con il nostro apporto quei suggerimenti, quegli apporti necessari perché la legge stessa andasse perfezionata nella stesura approvata dall'Aula. Sono convinto, Assessore, che quando noi andiamo a verificare quelli che sono i contenuti in termini finanziari a sostegno di questa legge (150 mila euro per un triennio), credo che a seguito anche di quanto abbiamo approvato della necessità della realizzazione di una rete dei servizi territoriali che diano davvero, attraverso l'équipe e i gruppi multidisciplinari, una risposta a quelli che sono i bisogni che sono stati enunciati sia in sede di relazione, sia dall'intervento stesso dell'Assessore; i bisogni per i ragazzi ma anche per gli adulti affetti da disturbi comportamentali necessitano di un intervento economico che sia davvero un alleggerimento rispetto a quanto oggi le strutture presenti nel territorio regionale riescono a soddisfare. Credo che i numeri citati anche dal relatore in Aula e ripresi anche dal collega Desini siano numeri che vanno comunque sia abbattuti nei termini di una risposta più pronta rispetto ai bisogni dei cittadini.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Lorenzo Cozzolino per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COZZOLINO LORENZO (PD), relatore. Io non voglio essere polemico, se devo ragionare utilizzo altri canali, non questa legge, per fare altre cose. Ascolti, Assessore, il problema è che questa legge dà una mano al riordino dell'organizzazione del sistema sanitario regionale perché? Perché intanto, guardiamoci bene, non basta un anno per abbattere le liste d'attesa di dodici, tredici mesi per fare la certificazione, allora all'Assessorato non costa granché avviare l'accreditamento di questi specialisti tanto la certificazione le famiglie la devono pagare, perché lo sappiamo che oggi i genitori portano dei certificati a pagamento di specialisti a scuole e le scuole non lo utilizzano perché vogliono il Sistema sanitario regionale. Se noi facciamo un accreditamento speciale e diamo la possibilità di aprire ad altri specialisti che fanno un'équipe per poter dare la certificazione, i bambini iniziano subito il trattamento, non è che dobbiamo aspettare due o tre anni, per cui questa legge le permette considerando che esiste la legge nazionale del 2010 siamo noi l'unica Regione che non siamo riusciti ancora a mettere in atto questo. Non costa niente fare due accreditamenti e iniziare a far partire perché questa è una risposta immediata secondo me.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (SDP). Presidente, prima di tutto per esprimere il voto favorevole mio e del mio Gruppo a una legge che riteniamo e ritengo importante, l'ho detto prima in discussione generale. Una volta tanto mi associo a quello che ha detto l'onorevole Tocco: "Quando si fanno cose insieme, cose intelligenti si arriva sempre a un punto di caduta positivo e importante". Si è parlato delle liste d'attesa, Assessore, il problema delle liste d'attesa esiste e io la penso diversamente da lei. Se migliaia di pazienti prenotati non si presentano il problema è che quei pazienti non è che hanno prenotato giusto per perdere tempo per fare una prenotazione o per perdere tempo a fare una telefonata. Il problema è che il paziente che prenota una risonanza magnetica, piuttosto che un'ecografia mammaria, piuttosto che una colonscopia e oggi si sente rispondere che addirittura in certi posti dobbiamo richiamare per prenotare e in altri ci dicono di venire fra sei mesi, fra sette mesi, fra otto mesi, credo che non se ne esca. Ne stiamo parlando dal primo giorno che abbiamo iniziato a parlare di sanità. Il problema c'è, esiste e va risolto e sinora non è stato risolto perché non è stato affrontato per come doveva essere affrontato. Io ho visto delle proposte che nascono anche dalla nostra amministrazione di ATS e, secondo me, se si vuole affrontare il problema delle liste d'attesa in quella maniera stiamo continuando a sbagliare perché se noi non partiamo dai carichi di lavoro non ne usciremo mai! Carichi di lavoro vuol dire che io vorrei sapere e lei dovrebbe sapere come mai la risonanza magnetica di Nuoro fa quaranta esami al giorno sui due turni e la risonanza, sto esemplificando, magnetica di Lanusei a parità di macchine e a parità di operatori ne fa tre. Se noi non ripartiamo da questo non ne usciremo mai. Questo è un problema troppo serio per tutte le risorse che abbiamo messo a correre e che stiamo mettendo a correre, per tutto lo sforzo che abbiamo fatto ad approvare una rete di riforma di rete ospedaliera coraggiosissima, è chiaro che se si attendono le risposte, può aver ragione lei quando dice non possono arrivare dopo due, dopo tre, dopo quattro giorni, sulle liste d'attesa è stato fatto troppo poco e noi non possiamo permetterci oggi di avere questi tempi. Quando io vedo che sulla delibera le percentuali degli amministrativi è il 9 per cento a fronte di percentuale che da altre parti solo del 13 e del 14 per cento, perché mi dicono che gli amministratori non servono, allora stiamo sbagliando tutto, perché le dico, perché i cosiddetti CUP, anche sulle prenotazioni se fossero messi in condizioni di avere…

PRESIDENTE. Onorevole Cocco, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Raimondo Perra per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PERRA RAIMONDO (Cristiano Popolari Socialisti). Presidente, io mi limiterò a esprimere un parere perché questo siamo chiamati a fare. Lo faccio dicendo che naturalmente sono favorevole a questa legge, così come credo di interpretare anche la volontà dei colleghi del Gruppo Popolare Socialista. Per una legge che restituisce dignità, per una legge che, come dire, dà risposte ai tanti bisogni fino a questo momento non del tutto controllati perché come dicevo prima la Sardegna è l'ultima Regione in Italia ad approvare questa legge. Voglio cogliere questo momento per ringraziare davvero tutti i componenti della Commissione di maggioranza e di opposizione per il lavoro proficuo che è stato svolto in quelle sedute, ma anche per le modalità e l'ambiente sereno e di condivisione che c'è stato in quei giorni in cui questa legge è stata discussa. Io credo che con l'approvazione di questa legge questo Consiglio regionale oggi fa un salto importante culturale perché, come dicevo prima, restituisce e dà dignità alle tante persone, in questo caso parliamo di bambini, di minori che hanno non una patologia ma un disturbo che può essere monitorato, controllato e anche corretto, perché possano avere una crescita e quindi anche una vita da adulti degna di essere vissuta come persone normali, perché di persone normali stiamo parlando.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianluigi Rubiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUBIU GIANLUIGI (UDC Sardegna). Presidente, per confermare il nostro voto favorevole del Gruppo UDC Sardegna all'approvazione di questa legge. Già dalla Commissione ci siamo espressi in tal senso, per riconoscere l'importanza di una legge che in Sardegna è sempre più sentita, stiamo parlando di 6900 persone che sono coinvolte in questo tipo di condizione, un numero di persone grande quanto un paese. Noi non possiamo rimanere indifferenti alle problematiche di questo genere, soprattutto perché dal 2010 al 2016 c'è stato un incremento in Italia del 3,6 per cento, in Sardegna sono quadruplicate le richieste di certificazione. Ecco, di fronte a tutto questo noi non possiamo essere l'ultima Regione d'Italia per evitare soprattutto che si alimenti un aspetto che non è emerso dalla discussione che è il sommerso, cioè tutti quei casi che non vengono identificati e riconosciuti soprattutto dalle famiglie della scuola che rimangono tali, quindi noi dobbiamo anche nel momento in cui andremo ad applicare la legge, far emergere il sommerso cioè un coinvolgimento maggiore della scuola e un coinvolgimento maggiore delle famiglie. E' chiaro che noi per questa legge che riteniamo molto importante ci aspettiamo che diventi operativa, che non rimanga una delle solite leggi che questa maggioranza in qualche modo ci ha abituato, che rimanga appesa lì come una sorta di legge quadro ma che sia realmente finanziata, che sia realmente applicata per fare in modo che le famiglie ma soprattutto le persone che in questa condizione sociale si ritrovano, possano beneficiare immediatamente di questa norma che oggi stiamo approvando.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Crisponi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Molto in breve, certo, rilevo che è paradossale che l'Aula del Consiglio regionale che approva una buona legge, una legge di buonsenso, una legge che arriva fra l'altro con grave ritardo, veda dei momenti nei quali, e qui emergono tutte le contraddizioni, appunto si intende far diventare l'Aula un tribunale per mettere il dito nell'occhio all'Assessore al quale va certamente riconosciuta serietà, impegno, dedizione costante ma che spesso si deve difendere proprio dagli attacchi che arrivano dalla parte che di fatto lo sostiene e questo fa emergere ulteriormente le contraddizioni e le questioni certamente di grande rilievo che affliggono il comparto sanità e certamente il nostro territorio.

E' vero, la legge è una buona legge e vanno ringraziate le persone che hanno operato, lavorato, collaborato affinché si arrivasse alla sua approvazione e naturalmente piace anche la parte nella quale non si guarda solo ed esclusivamente al disturbo ma si guarda in modo particolare il contesto nel quale soprattutto i giovani, i bimbi soffrono di questo…

PRESIDENTE. Chiedo scusa, Assessore deve stare in Aula!

CRISPONI LUIGI (Riformatori Sardi). Grazie all'Assessore per essere ritornato. Noi siamo generosi nei suoi confronti certamente molto di più di quanto non lo siano i suoi compagni di viaggio e in ogni caso assicuriamo come Gruppo dei Riformatori il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Domenico Gallus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GALLUS DOMENICO (PSd'Az - La Base). Certamente per esprimere il voto favorevole del Gruppo PSd'Az - La Base ma anche per sottolineare una specie di situazione paradossale che si registra ormai quasi sempre in Aula alla presenza soprattutto dei due Assessori, l'assessore Caria e l'assessore Arru. Ogni qualvolta appaiono in Aula queste nostre espressioni della Giunta immediatamente si scatena un fuoco incrociato con spari ad alzo zero. Io sinceramente in dieci anni di Consiglio regionale, questo è il mio decimo anno tra legislature complete e quelle no, non ho mai visto un teatrino del genere. Posso anche capire che molti cercano di scappare dalla nave che sta affondando, però effettivamente mi sembra un gioco delle parti veramente a questo punto contraddittorio. Comunque sia problemi non ce ne sono da parte nostra per sostenere questa legge, ripeto una legge condivisa, scritta assieme, approvata con tanti e tanti punti d'intesa, si è passato a fare appunto come giustamente diceva l'onorevole Crisponi, siamo passati a un Tribunale, un Tribunale che ha espresso da parte di parte della maggioranza una condanna senza appello, perché quando io sento parlare di nefandezze allora le cose non sono più sul regolare, c'è qualcosa veramente che anche a noi dell'opposizione sfugge.

Noi siamo critici e lo saremo sempre perché comunque sia vediamo che gli amministrati, il popolo si lamenta, si lamenta delle liste d'attesa, si lamenta della chiusura o del ridimensionamento dei reparti, quello che non si riesce però a capire è che queste cose, parte della maggioranza sta rubando il lavoro, il mestiere alla minoranza, invece vorremmo essere noi a denunciare queste cose, credevamo di essere solo noi. Il fatto è che se lo denunciano anche parte della maggioranza vuol dire che purtroppo queste problematiche ci sono e sono a maggior ragione certificate dai termini che vengono usati.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi Ruggeri per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

RUGGERI LUIGI (PD). Io ho apprezzato il fatto che si sia arrivati ad una composizione unanime del testo di legge ed è stato approvato con una solidarietà tra tutte le forze politiche che tenessero conto del fatto che la sanità rappresenti un valore e un argomento sul quale si debbano comporre diverse sensibilità con un fine ultimo quello di assicurare il miglior stato, la migliore condizione di salute ai nostri concittadini. Però è stata un'impressione che è durata molto poco perché sono riapparsi immediatamente affianco nell'approvazione della legge tutta una serie di critiche e distinguo che hanno smesso immediatamente di appoggiarsi su valori fattuali di aderenza alla realtà e allo scopo ultimo della legge per appoggiarsi invece a considerazioni del tutto strumentali che hanno riguardato l'universo mondo sanitario e tutta l'interezza dell'azione dell'Assessore, in particolare come è stato sottolineato con correttezza proprio dal collega Crisponi e poi dal collega Gallus con l'intento deliberato di mettergli le dita nell'occhio esclusivamente per fargli pagare evidentemente una gestione della sanità le cui nefandezze che sono state richiamate non corrispondono certo all'azione di questa Giunta, ma corrispondono al residuato di quell'azione che deriva dal disboscamento…

(Interruzione del consigliere Giuseppe Fasolino)

RUGGERI LUIGI (PD). Mi permette onorevole Fasolino di completare il mio ragionamento? Non credo di averla citata, cito semmai qualche suo collega che parla e straparla di AREUS senza invece dare conto del fatto che su quella composizione, come sull'elicottero, si è imperniata una strategia che esce fuori dall'aneddotica perché qui dentro si sta sentendo aneddotica non si sta sentendo pianificazione legislativa, non si sta sentendo l'adesione a quello che dovrebbe essere il modello del consigliere regionale, modello legislativo, si sta componendo un'aneddotica che è solo funzionale alla frustrazione personale di soggetti che erano abituati a gestire la sanità dentro logiche di potere e dentro logiche proprietarie. Il fatto che siano arrivate invece condizioni che abbiano portato buona amministrazione, abbiano portato risparmi, abbiano portato inserendosi all'interno di un discorso di pianificazione e non di aneddotica dove va favorito l'amico, dove c'è un problema personale, il primario tale, l'ospedale tale, ma dentro un discorso di pianificazione e dentro questo discorso di pianificazione si è portati i 50 milioni che hanno portato oggi nel piano di rientro il nostro deficit un po' sotto rispetto a quello al quale l'abbiamo trovato, dentro questo sistema bisogna confrontarsi e anche lì dentro anche i problemi più significativi come sono quelli delle liste d'attesa dentro un sistema di progressi va registrato perché bisogna sempre pensare che cosa era prima e cosa sta diventando, bisogna capire che…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Paolo Truzzu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (Sardegna). Il mio intervento è ovviamente per dichiarare il voto favorevole del Gruppo Fratelli d'Italia e per ringraziare i colleghi che hanno lavorato a questa legge che sana un vulnus visto che eravamo l'unica Regione che si trovava in una condizione di minorità, diciamo così, nella speranza che, come ha detto anche già qualche collega, non sia una di quelle leggi da inserire nella bacheca, che rimangono lì ferme, ma che ci consentano poi di dare delle risposte effettive alle situazioni e alle difficoltà che vivono i pazienti e le loro famiglie. Non avrei voluto esulare dal tema della legge, però ci sono stati due elementi che mi hanno un po' colpito. Il primo, Assessore, è quello che lei ha dichiarato sui 5 milioni di prenotazioni e un milioni di visite, se c'è questa difficoltà e lei chiede e pone questo problema all'Aula, e non ci dice come volete intervenire, io penso che il fatto che ci sia una discrepanza di un milione di persone che non si presenta alle visite sia un problema organizzativo, e se l'Assessore alla sanità non ci dice quali sono le soluzioni a un problema organizzativo non vedo come possa investire di questo tema il Consiglio. Gli altri aspetti che mi hanno colpito sono sostanzialmente due.

Vede, Assessore, noi in questo ultimo periodo abbiamo avuto modo di battibeccare abbastanza spesso e lei mi ha chiesto delle risposte, però da che mondo e mondo le risposte non le danno i consiglieri di opposizione, ma le danno coloro che governano, e devo dire che io non sono in grado di fornire molte risposte, ma mi rendo conto oggi che le risposte che lei sta fornendo non sono nemmeno in grado di soddisfare la sua maggioranza, perché quello che abbiamo sentito oggi nell'aula capita poche volte. E allora in questo caso tertium non datur, le cose sono due Assessore, ma chi glielo fa fare! Si dimetta! Prenda una decisione. Però lo dico anche ai suoi colleghi, ma chi ve lo fa fare! Dite chiaramente come stanno le cose! Perché non è possibile che dopo sette mesi, non solo la rete ospedaliera è un morto che parla, cioè non sappiamo che fine abbia fatto, ma la cosa ancor più grave è che il direttore generale, che è il vero Assessore a questo punto, si permette di fare atti in barba anche a quello che voi avete deciso con la programmazione della rete ospedaliera. Allora, onorevole Ruggeri, ma di quale pianificazione e programmazione parliamo, se avete un direttore generale che nessuno ha scelto, nessuno ha eletto, nessuno ha votato, che decide per voi e per tutti!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PINNA ROSSELLA (PD). Presidente, innanzitutto intervengo annunciando il voto favorevole, ma le questioni e gli aspetti favorevoli li ho già abbondantemente sviscerati nel mio intervento precedente. Intervengo per suggerire invece al collega di maggioranza, Roberto Desini, di cui non ho condiviso né i toni né i termini che ha utilizzato, di chiedere scusa all'Assessore, perché non ha soltanto messo un dito in un occhio, ha fatto molto di più. Sul dizionario Treccani il termine "nefandezza", si tratta di un sostantivo, da compiere nefandezze, ha questi sinonimi: abominio, crimine, delitto, efferatezza, infamia, misfatto. Ora io credo che queste parole, questi termini non siano adeguati all'Aula, non siano adeguati al lavoro difficile, complesso che il nostro Assessore, la Giunta e il Consiglio regionale sta portando avanti, perché stiamo intervenendo su situazioni stratificate da decenni, su incrostazioni vecchie che abbiamo avuto il coraggio di rimuovere. Non mi è piaciuto nemmeno, lo dico perché non è corretto, non è giusto, dare dell'abusivo a un assessore tecnico, tutti gli Assessori sono tecnici, lo consentono i nostri regolamenti, lo consentono le nostre norme, quindi non riesco a capire perché l'Assessore non sia legittimato a ricoprire quel ruolo.

Allora, collega Desini, ti chiedo di approfittare di questo momento per chiedere scusa all'Assessore, si può essere critici, si può non condividere determinate cose, però io credo che vada riconosciuto almeno il rispetto per le persone. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

OPPI GIORGIO (UDC Sardegna). A me dispiace che in effetti non diamo a nessuno la primogenitura per quanto riguarda la critica sulla situazione della sanità. Io voterò a favore di questa legge. A me interessa soltanto che, come è stato detto, che per quanto attiene questa legge arriva in ritardo, e che la mia speranza è che questa legge abbia luce in tempi brevi, perché diversamente potrebbe fare la fine di altri provvedimenti legislativi che sono partiti ma non sono ancora arrivati. Detto questo mi dispiace dover dire che sappiamo tutti, e qui oggi ci siamo sforzati, forse è meglio aprire un dibattito su questo, che la sanità sia malata e non funzioni lo sappiamo tutti, così come sappiamo che c'è una carenza di organici, molte volte mancano i farmaci eccetera, la situazione è difficile, però non può essere consentito, ma ci sono anche delle responsabilità. Io le responsabilità le attribuisco per esempio ad altre cose, alle scelte sbagliate per esempio dei responsabili delle varie ASL, molti dei quali non sono all'altezza della situazione, e questo è il primo punto. Il secondo punto, mi dispiace doverlo dire, che io da alcuni anni evidenzio alcune anomalie, per esempio le prese in giro, e lo farò anche domani, praticamente ci sono interpellanze, ci sono state mozioni, ci sono stati interventi costanti su una situazione che doveva sorgere quattro anni fa, caro Gigi, e ancora non vede luce, e non vedrà la luce in questa legislatura. E soprattutto mi è dispiaciuto per il collega Ruggieri, questo lo voglio dire, per quanto riguarda il discorso dei risparmi. Non facciamo come ha fatto l'altro giorno la responsabile, non all'altezza della situazione, del Sulcis, che io non ho mai detto nulla per il Sulcis, che praticamente ha detto, si è crollato il soffitto ma la colpa è della precedente gestione, è della vecchia amministrazione. Non è così! Ognuno deve assumersi le sue responsabilità. L'incapacità è manifesta e questo lo sappiamo. E per quanto riguarda i risparmi avrei evitato di dire una sciocchezza, ti dico, il termine "sciocchezza" perché ci sono i documenti ufficiali, mandati dal Ministero, che dicono che il buco in questi 3 anni e a oltre un miliardo, anzi i dati effettivi, lo dice la lettera mandata al Dottor Di Martino, praticamente dice questo. La lettera ce l'abbiamo, gliela consegniamo a lei e la consegniamo collegano anche ai colleghi allora. E per quanto dal riguarda il Piano di rientro, tanto perché sia chiaro, stiamo utilizzando i fondi del 2019 per gli anni precedenti, quindi bisogna essere corretti nei rapporti.

Per quanto riguarda ovviamente il voto, che non credo che sia necessario discutere oggi di tutti questi problemi che sono diversi, e avremo modo di discuterli ampiamente, purché ci rispondiate, e non accusiate gli altri. C'è gente che ha lavorato, ha fatto più leggi di quante ne avete fatto voi nelle ultime due legislature.

Comunque, io voterò a favore.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Augusto Cherchi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

CHERCHI AUGUSTO (Partito dei Sardi). Presidente, anch'io per associarmi naturalmente al voto favorevole per questa legge che vedremo quale sarà la sua importanza nell'applicazione quotidiana.

Voglio solo fare un passaggio molto veloce su quello che è la discussione oggi in aula, ricordando che la sanità comunque sia probabilmente non è stata, io spero che sarà, argomento di altre discussioni in questo Consiglio, e essendo un argomento così importante comporta atteggiamenti che spesso sono anche molto duri e pesanti, ma questo ce lo dobbiamo aspettare, perché è un argomento che interessa tutti noi, interessa la Regione Sardegna, interessa il bilancio regionale, interessa la sanità di tutti i sardi. Quindi questi atteggiamenti e questi toni, spesso molto aspri, se li deve aspettare, Assessore, perché comunque sia che tutto va bene non è certificato da nessuno. Non va tutto bene! E io voglio solo ricordare che, mi dispiace non ci sia l'onorevole Gallus, che non voglio fare la fine di quell'animale, più o meno nobile, che abbandona la nave quando scappa. Noi non facciamo difese d'ufficio, noi certifichiamo e portiamo tutti i santi giorni, e lei lo sa molto bene Assessore, quali sono i problemi non solo della sanità, ma altri problemi che affliggono la Sardegna, la sanità in modo particolare, ma quello che facciamo non lo facciamo perché stiamo vedendo una barca che affonda, ma perché abbiamo interesse di curare l'interesse generale dei sardi. La sanità è un interesse che interessa tutti i Sardi. Io non entro nella discussione sulle liste d'attesa, perché ancora dobbiamo vedere il documento che produrrà la Giunta, ma entro nella discussione di quello che sento tutti i giorni e quando penso a quello che si dice, che il problema potrebbe essere gli extra LEA, ad esempio, quando pensiamo ai malati che vanno a curarsi fuori e alle spese che noi facciamo per i malati che vanno fuori, non sono le spese che la Regione Sardegna deve soddisfare per i malati che vanno a curarsi fuori, e io penso al motivo per cui i malati vanno a curarsi fuori dalla Sardegna.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Luigi lotto per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LOTTO LUIGI (PD). Grazie, Presidente. Io non avevo intenzione di intervenire, perché avevo apprezzato e ho apprezzato il lavoro che hanno fatto i colleghi della Commissione: hanno portato in Aula un testo condiviso, frutto del lavoro dei più e quindi hanno fatto una opera da valutare positivamente. Per cui, siccome non mi piace nemmeno fare i complimenti quando siamo tutti d'accordo, lasciavo il corso della discussione di questo Consiglio ai protagonisti di questa Commissione, che è giusto che in questi casi mettano in evidenza quanto di positivo sono riusciti a fare. Però, effettivamente la piega che ha avuto la discussione nelle dichiarazioni di voto, mi ha spinto a prendere la parola, e chiedo scusa ai colleghi, perché è vero che spesso in Aula si usano anche toni duri, pesanti, e siamo tutti grandi e vaccinati e dobbiamo anche saperne prendere atto, che non siamo in un luogo dove non è consentito anche farci attacchi reciproci. Però, io credo che per questo settore, caro collega Cherchi, dove stiamo a ragionare sulla salute dei cittadini, un argomento dove il rapporto tra il cittadino e l'istituzione è particolarmente delicato, perché se uno ha una malattia è la istituzione non riesce a risolvergli quel problema, non sempre per colpe di qualcuno, diventa difficile gestire quel rapporto. Ecco, in questo settore, a mio parere, i termini e il rispetto reciproco, rispetto reciproco, deve essere la guida che ci aiuta a evitare i disastri nel rapporto tra istituzione e cittadino. Perché che la gestione della sanità in Sardegna non sia facile, non lo è stata nei cinque anni passati, e non lo è stata in questa, e non penso che sarà particolarmente facile in futuro, ne siamo consapevoli tutti. E io che ho seguito molto da vicino il lavoro che è stato fatto per fare la rete ospedaliera, per approvare quel provvedimento, posso dire, ma credo che lo possiate dire tutti voi anche, che è stato particolarmente difficile confrontarsi col territorio, cogliere in un modo piuttosto…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Alessandra Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA ALESSANDRA (FI). Grazie, Presidente. Ciò che si doveva dire sulla legge, che è una buona legge, l'ha già detto il collega Tocco e noi siamo a favore. Ma oggi noi in quest'Aula stiamo vivendo un clima un po' anomalo, perché sinceramente quello che è avvenuto non è una cosa banale, di poco conto, che si può chiudere a tarallucci e vino. E ricordo, in particolare all'onorevole Ruggeri, che facendo dietrologia, dopo i risultati di cui oggi parliamo in sanità, e ne parlate per primi voi in maggioranza, un Partito che da mesi è critico sulla riforma, per quanto riguarda la rete ospedaliera, ovvero il Partito dei Sardi, ve l'ha ricordato anche oggi, peccato che però abbia votato quella proposta di rete ospedaliera quando noi ne abbiamo evidenziato tutte le criticità, che purtroppo oggi, e lo sottolineo purtroppo, perché stiamo parlando di sanità. Oggi lo testimoniamo noi che lo facevamo allora, ma lo dicono soprattutto i cittadini, lo dicono i medici, lo dicono gli operatori di quel sistema, lo dicono le aziende che si rivolgono a quel sistema. Quindi, un intero settore messo in crisi. E possiamo anche dire di più, possiamo dire che oggi i vostri manager, quelli nominati da questa Giunta, hanno messo in campo degli atti aziendali illegittimi, non conformi neppure alla rete ospedaliera che avete approvato? Allora, noi non vogliamo assolutamente mettere il dito nella piaga e facciamo il nostro ruolo di opposizione e di minoranza in quest'Aula, però Assessore prenda atto che oggi le è arrivata una bella mozione di sfiducia, quindi parlatene tra di voi e cercate… noi siamo disponibili a rivederla da subito questa rete ospedaliera, perché non è vero che ha risparmiato, non è vero che ha pianificato, non è vero che soprattutto in assenza dei servizi territoriali sanitari riesce ad arrivare alle strutture ospedaliere come voi avevate pensato. Quindi, colleghi mettiamoci mano e subito, ma soprattutto risolvetevi le vostre situazioni politiche.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Attilio Dedoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DEDONI ATTILIO (Riformatori Sardi). Grazie, Presidente. Il collega Crisponi ha anticipato il voto dei Riformatori Sardi e non vi è dubbio che sia, nel panorama della sanità sarda, una legge che può dare significato di civiltà, di adeguatezza a quelli che sono gli orientamenti veri che una sanità giusta, sana può dare alla popolazione di Sardegna. Ma è un piccolo panorama all'interno del grande panorama della sanità sarda che certamente non va, non brilla, non dà quelle giuste risposte che dovrebbero essere tali. Assessore, io mi vedo un articolo di giornale dove dice "Sanità ridotto il disavanzo", "Arru: la riforma funziona". Ora, io mi chiedo se leggo queste cose perché incantano la gente fuori, io ho paura di stare qui a dibattere di problemi di sanità, e non entro nel merito del disavanzo perché Giorgio Oppi ha detto bene: siamo a un milione e mezzo di disavanzo in più! Un miliardo e mezzo di disavanzo in più! E chiunque dica il contrario dice falsità! Per nascondere le cose che la Sardegna invece deve sapere.

Gigi Ruggeri, mi dispiace perché ti reputo una persona intelligente, che sia arrivato a riprendere argomentazioni di vecchia data. La sanità qui non ha mai funzionato, non funzionerà, ma ricordati che almeno 35 anni di governo negli ultimi anni è il centrosinistra che li ha avuti in Sardegna! Quindi pensateci due volte! Chi è che aveva le leve del potere in mano anche della sanità? Non voglio entrare a far polemiche, ma che mi si dica che la sanità funziona, no! Nelle radiologia a Oristano ci piove, si fanno interventi uno al giorno programmati perché di più pare che non sia possibile! Si nomina direttore sanitario uno che è di Ozieri, ed è già direttore sanitario ad Ozieri a Oristano, ma non solo di Oristano! Per non parlare del disastro ovunque e, se avessi tempo, vorrei ricordati del Binaghi, Assessore! Io non ti voglio parlar male, perché ti reputo un amico e capisco che ti trovi in una situazione non facile, però non lasciar fare ai dirigenti che pensano di rispondere esclusivamente a ragioni di partito o proprie, perché poi qualcuno scenderà veramente dallo scranno e arriverà a vedere il dunque su tante cose! Siate attenti, perché una maggioranza…

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pier Mario Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA PIER MARIO (Partito dei Sardi). Grazie, Presidente. Voto favorevole naturalmente. Mi sembra anche chiaro che quando si tratta di approvare delle leggi che vanno direttamente verso il popolo e verso delle esigenze, anche se un po' un ritardo, in tempi veloci abbiamo approvato all'unanimità questa legge. La discussione poi in realtà si sposta su quello che è la problematica invece generale, quella della sanità. Ma non è un divertimento parlare di sanità, colleghi stiamo parlando della sanità perché si prende più del 50 per cento del bilancio regionale, perché noi ogni giorno che usciamo da questo clima ovattato, da quest'Assemblea dove siamo distanti dal popolo riceviamo una serie di sollecitazioni dovute e quando il collega di partito dice nefandezza, colleghi, è evidente che non è riferito alla persona fisica dell'Assessore o del suo operato, nefandezza, come ha giustamente ricordato la collega Pinna, si tratta di un crimine, ma un crimine verso quelli che sono all'esterno, verso persone che in un popolo civile dovrebbero avere le cure sanitarie come minimo in tempi certi, in tempi brevi, non si possono avere delle durate, delle liste d'attesa che superano l'anno, questa è la verità, ma perché ci scandalizziamo se un consigliere di maggioranza dice queste cose, io non voglio partecipare a questo teatrino, qualcheduno Crisponi molto bravo, a insinuare che cosa? Io che rimango in questa maggioranza, ma ho il dovere di sottolineare queste cose e quale migliore occasione, ogni tanto c'è un assessore che quasi mai vediamo dentro quest'Aula, per sollevare questi problemi? Non solo dei problemi legati a lei caro Assessore ma sono legati ad un sistema generale, lei sicuramente non ha colpa, né continuava a dire che la rete ospedaliera l'abbiamo accettata continuavamo a dire all'Assessore che questa va applicata, vediamone i risultati, noi siamo qua per dire caro Assessore ma guardi che i problemi non sono personali, qua dietro, qua fuori c'è un popolo, 1.600.000 persone, che molte volte perché non rispondiamo stanno andando in continente, come si suol dire, per fare le visite mediche o fare le operazioni, quindi è un problema che esiste, secondo me non c'è niente da dire. Smettiamola con questa discussione patetica, siccome siete in maggioranza usate quali termini, siate buoni, ma cosa significa? Io sono un consigliere eletto dal popolo e ho il dovere di vigilare quelle che sono le situazioni che si vengono a creare, quindi caro Assessore non se ne venga a male, e la stessa sollecitudine che ha avuto, mi permetta, per proporre le nuove tariffe veterinaria ce l'abbia per quanto riguarda le liste d'attesa grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Agus Francesco. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Gruppo Misto). Grazie Presidente, per annunciare il mio voto favorevole alla legge in discussione, legge che ad onor del vero attendiamo non da questa legislatura, perché era già stato presentato nella precedente legislatura un testo avente gli stessi contenuti o comunque contenuti simili, un testo molto simile a quello da cui appunto è partito il lavoro della Sesta Commissione, lavoro che giudico ottimo ma che ha richiesto molto tempo, arriviamo all'approvazione di questo importante testo alla fine della legislatura e altri testi, ugualmente importanti, sono ancora all'attenzione della Sesta Commissione che dovrà fare nel prossimo periodo un lavoro in stretto contatto con l'Assessorato. Cito su tutti il testo di legge sullo sport, sullo sviluppo dell'attività sportiva appunto in senso di prevenzione sanitaria, sul gioco d'azzardo patologico, su cui appunto da poco è stato e preso ulteriore tempo per un confronto con l'Assessorato e su questo tema appunto ricordo che siamo uno dei fanalini di coda, una delle poche regioni non aver legiferato, e la disciplina degli strumenti di sostegno alla disabilità auditiva, altro testo che ugualmente è in discussione in Commissione. Il tutto parallelamente anche a un lavoro di raccordo, di confronto e di analisi soprattutto, riguardo allo stato dell'arte e allo stato delle cose e all'attuazione delle riforme recentemente portate avanti, esame che però non può avvenire in quest'Aula a margine di discussioni come quella che abbiamo visto oggi. Lo dico anche con il rispetto dovuto ai soggetti affetti da disturbi dello sviluppo, oggi la legge va in quella direzione ed è a loro che dovremmo parlare tutti insieme, eviterei in questo confronto invece di inserire argomenti che meritano molto più spazio, il tema delle liste d'attesa e forse oggi uno dei problemi principali di cui dovremmo discutere in sanità, dubito che si possa portare avanti questa discussione a margine appunto di un tema che invece oggi è il tema centrale del discorso che dobbiamo portare avanti allo stesso modo il tema centrale del discorso che dobbiamo portare avanti, allo stesso modo vorrei evitare che quando quest'Aula si trovasse a parlare e a discutere di gioco d'azzardo patologico o di disturbi uditivi o di sport la discussione in quest'Aula diventi un processo sommario all'Assessore alla Sanità, con gli accusatori che hanno quel ruolo e con i difensori d'ufficio che ugualmente rivestono quel ruolo in Aula, non credo sia utile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Gaetano Ledda. Ne ha facoltà.

LEDDA GAETANO (PSd'Az - La Base). Grazie Presidente, non volevo intervenire ma sentito tutti gli argomenti, anche piccanti, mi è sembrato doveroso intervenire. Prima di tutto per esprimere un voto favorevole alla legge e poi per parlare, dato che siamo in argomento sanitario, per parlare un po' di sanità. L'Assessore è presente, condivido quello che dice Desini, spezzo una lancia a suo favore perché, come si dice in sardo (……) perché la sanità non funziona, è allo sfascio totale, non c'è bisogno di andare a chiedere i conti, basta andare in un ospedale, basta prenotarsi, vivere la realtà quotidiana e vi rendete conto a che punto siamo? Liste d'attesa, non la gente malata deve andare fuori a curarsi pagando, la gente non ha possibilità di pagare ed è costretto a prestarsi soldi per curarsi con la sanità ingessata. Ma non è colpa di questo, qualche collega ha parlato di anni e anni, e io dico che è colpa della Giunta del Rio, di cinquant'anni fa. Colleghiamoci alla Giunta Del Rio e dopo quattro anni di amministrazione credo che risultato si sarebbe dovuto vedere e non si è visto, anzi, come quello che il collega ha detto, siamo sotto di un miliardo e mezzo di euro in deficit, considerando che la sanità porta via quasi la metà del bilancio: 3 milioni e 300, 3 milioni e 400 è tutto detto. Per quanto riguarda invece i colleghi del Partito dei Sardi è stato detto (….), perché da una partesi butta e i sardi dico sempre il saldo uno va assuma appunto dalle sociali perché se da una parte si è avuta e l'Assessore dall'altra parte un po' cerca di aggiustarlo. E le colpe? Certo che ci sono le colpe, sono le colpe dei dirigenti, ma i dirigenti li ho nominati io, i vari funzionari li ho nominati io, per quanto riguarda l'aspetto sanitario in generale, come che possiamo sperare che funzioni? Dalle persone che io conosco, e mi riservo di fare i cognomi, son stati riconfermati, hanno fallito in 15 anni nei vari aspetti sanitari, i loro uffici hanno fallito e sono ancora lì, sono state riconfermate riconfermati e premiati. Quindi come ci pare, come pretendiamo che funzioni? Come me la devo prendere io consigliere regionale, poi sono d'accordo anche sul fatto dell'Assessore tecnico, sono d'accordo perché non funziona, abbiamo visto che la Giunta dei tecnici non ha funzionato non funziona quindi per forza condivido quello che ha detto, non solo per il fatto del bilancio ma anche per questo, e lo dicono i fatti. Per quanto riguarda il discorso io me la prendo con chi sta amministrando, se c'è un'attività e un'azienda ed è in deficit, metto un amministratore a salvare l'azienda e dopo un anno, due anni questa azienda da un milione di euro di deficit al 2 più 2 milioni e 2 milioni e io cosa faccio come minimo lo prendo a calci, lo sbatto fuori dalla porta principale, anche dalla finestra, quindi mi sembra che sia questo l'argomento principale, quindi non funziona, e perché non funziona? Perché non è amministrata.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare per dichiarazione di voto il consigliere Valerio Meloni.

MELONI VALERIO (PD). Grazie Presidente, io sono dispiaciuto del fatto che oggi si affronti una discussione di questo tipo che prescinde dall'oggetto vero della discussione che è l'approvazione di un disegno di legge importante e che conferma anche, come dire, il ragionamento che sto per fare, che si viene in Aula oggi ad approvare un disegno di legge, che prevede anche una copertura finanziaria, quindi un ulteriore aggravio per i bilanci della sanità, a testimonianza proprio del fatto che sempre più questo settore così delicato del nostro sistema sardo, e non solo, prevede maggiori esborsi, maggiori spese, io non so in sardo ma so che in latino si dice ad impossibilia nemo tenetur, Assessore, nessuno è chiamato a fare cose impossibili. È vero che esistono tutta una serie di criticità, di difficoltà oggettive, sono di fronte agli occhi di tutti, anche a coloro che non vivono di sanità e non fanno degli operatori della sanità ma che vivono vivono le difficoltà del quotidiano, le difficoltà dentro le famiglie, la conoscenza delle difficoltà che provengono dagli amici e dai conoscenti, quindi tante cose sono da migliorare e sicuramente da modificare e bisogna compiere lo sforzo, non approvo e non comprendo i toni e gli attacchi di tipo personale, mi limiterei esclusivamente alle critiche politiche, quelle che vogliono essere costruttive, e il richiamo fatto, che rafforza sempre il ragionamento, anche all'Assessore Caria, oggi non presente, per testimoniare che vi sono due deleghe, nel ragionamento di chi lo ha fatto, sensibili, che vengono utilizzate per porre in essere degli attacchi. Ora, sono i due settori più critici di questo sistema Regione ed è evidente chi li interpreta con delega assessoriale ha difficoltà a dare tutte le risposte attese; io credo che magari una seduta ad hoc, dove l'Assessore possa rispondere e fornire spiegazioni, giustificazioni e anche il proprio punto di vista, magari sarebbe più utile, la si proponga e la si può affrontare in quest'Aula. Non ritengo corretto, ribadisco, fare un processo con questa modalità laddove l'Assessore non è non ha la possibilità di dare il suo punto di vista.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierfranco Zanchetta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZANCHETTA PIERFRANCO (Cristiano Popolari Socialisti). Lo ha già anticipato il mio collega di Gruppo e Presidente della Commissione sanità, onorevole Perra, il voto favorevole del Gruppo, io credo inoltre, nel rimarcare la nostra volontà di sostenere questo disegno di legge, che noi rischiamo oggi di svilire la nobiltà di una norma che approviamo in maniera unitaria con una discussione che ritengo irrituale dal punto di vista delle procedure, non perché, onorevole Manca, io debba essere buono -guardi sono uno che ha preso anche qualche schiaffo in sanità quindi la bontà la lasciamo a chi fa le opere di bene, noi qui facciamo un altro esercizio -, ma ritengo che, all'argomento specifico della sanità come problema principe della nostra Amministrazione, noi dobbiamo dedicare una seduta, e non possiamo permettere, lo dico anche al Presidente del Consiglio, che ci sia un'irritualità nella procedura dei lavori, perché a questo punto, come è stato già anticipato anche dal collega onorevole Meloni, dedichiamo una seduta per occuparci esclusivamente del problema sanità.

Io credo che comunque, al di là dei toni, oggi l'Assessore possa, come dire, trarre delle conclusioni che sono legate soprattutto a una capacità che deve avere di maggiore ascolto delle istanze che arrivano anche da quest'Aula, anche se talvolta purtroppo anche in maniera scomposta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Sabatini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SABATINI FRANCESCO (PD). Io trovo questo dibattito alquanto confuso. Se ci sono delle dichiarazioni di voto su un disegno di legge, ci si attenga a quel disegno di legge, poi nel Regolamento di questo Consiglio sono compresi tutti gli strumenti perché si possa dibattere sui temi in forma specifica e nelle sedi opportune, in Commissione innanzitutto, con interpellanze, interrogazioni, risoluzioni, dibattiti che possono essere messi all'ordine del giorno, in questo Consiglio attraverso le mozioni, perché mi pare davvero ingiusto che uno possa dire tutto quello che gli pare senza che nessuno possa rispondergli, innanzitutto. Secondo, voglio essere chiaro, io ho sentito alcune affermazioni su cui dissento, nessuno pensi che io sia d'accordo a rimettere in discussione la rete ospedaliera, perché la rete ospedaliera l'ho votata convintamente e la rivoterei, se poi qualcuno afferma che ci sono alcune mancate applicazioni della rete ospedaliera discutiamone, ma non sono pronto a mettere in discussione la rete ospedaliera! E quando uno parla di liste di attesa, ma le liste d'attesa nascono oggi? Sono conseguenza della rete ospedaliera? Qualcuno mi dimostra questo fatto? Le liste di attesa sono sempre state presenti in questa Regione come sono presenti in altre Regioni d'Italia, è un male che attraversa tutte le Regioni d'Italia e sappiamo tutti che non sono di facile soluzione. Ora, qualcuno ha delle soluzioni? Bene, si discuta, si presenti una mozione su quel tema, ma non si utilizzi una legge votata tra l'altro all'unanimità per alzare una polemica fuori luogo. Poi c'è l'ambito politico, che è l'interlocuzione all'interno della maggioranza tra le forze politiche, bene, anche lì si utilizzino le sedi opportune e non si strumentalizzino le sedute di Consiglio regionale che hanno un ruolo istituzionale e non politico!

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Emilio Usula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

USULA EMILIO (Gruppo Misto). Per ribadire assolutamente il sostegno a questo progetto di legge e per dire anch'io una cosa, dato che ha preso questa piega la discussione. Rosso Mori a suo tempo, in tempi non sospetti, ha pensato fosse opportuno uscire da questa maggioranza per motivazioni politiche, uscendo dalla maggioranza Rosso Mori ha rinunciato a tutti i ruoli, alle nomine, alle funzioni e ai vantaggi che spettano a forze di maggioranza, altri tengono in mano ruoli, prerogative e vantaggi che spettano a forze di maggioranza ma poi quando sono in Aula parlano di bande, parlano di nefandezze, però tenendo bene in mano e ben saldo tutto il potere che gli dà appartenere a questa maggioranza. Mi sembra una cosa che sta incominciando a diventare estremamente fastidiosa.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (FI). Per fare davvero un appello ai colleghi. Questa situazione rischia di diventare grottesca se continuiamo a stare su questa linea di comunicazione; stiamo discutendo e approvando una legge seria, che è costata anche uno sforzo di sintesi notevole, siamo perfettamente a conoscenza delle difficoltà in cui versa la maggioranza e non è neanche possibile paragonare il quasi nulla a cui hanno rinunciato i Rosso Mori rispetto al moltissimo di cui invece dispone il Partito dei Sardi, quindi mi pare che mischiamo mele con pere. Quindi, invito i colleghi a chiudere velocemente questa pagina non felice della storia di questa maggioranza e approvare questa norma.

PRESIDENTE. Poiché nessun altro domanda di parlare, procediamo con la votazione finale del testo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo unificato numero 46/53/A.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Discussione della mozione Lai - Cocco Daniele - Pizzuto - Zedda Paolo Flavio sulla situazione delle parafarmacie in Sardegna (376) e approvazione di ordine del giorno.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora la discussione della mozione numero 376, Lai e più.

Per illustrare la mozione, ha facoltà di parlare il consigliere Eugenio Lai.

LAI EUGENIO (SDP). Grazie Presidente, sarò brevissimo vista la discussione che ha coinvolto il Consiglio, dico solamente due cose perché è stato già predisposto un ordine del giorno che supera anche la mozione che era stata presentata qualche mese fa, e precisamente a novembre del 2017. All'interno dell'ordine del giorno viene riconosciuto il ruolo fondamentale delle parafarmacie, così come previsto anche dalla legge numero 248 del 2006, viene riconosciuto il superamento dei regimi di monopolio, viene riconosciuto il fatto che le parafarmacie in Sardegna sono una realtà in pieno sviluppo, offrono posti di lavoro, sono circa duecento le parafarmacie nella nostra Isola con 500 farmacisti occupati e sono nettamente in controtendenza rispetto all'abbassamento delle serrande in altre situazioni e in altre attività. Quindi con l'ordine del giorno chiediamo che l'Assessore competente e il Presidente si impegnino per che cosa? A vigilare affinché il Governo attui politiche favorevoli all'ingresso del settore del commercio farmaceutico di ulteriori nuove risorse lavorative, riducendo i limiti che ostacolano la crescita delle parafarmacie, valutando varie soluzioni atte a dirimere la questione, a portare avanti il processo di liberalizzazione, tra cui la possibilità di dispensare tutta la fascia C in parafarmacia o altre ipotesi condivise attualmente allo studio.

Due: ad attivarsi nei confronti dello stesso Governo per scongiurare nel settore il ritorno a vecchi assetti monopolistici, che creerebbero grosse disfunzioni nel mercato e nel livello occupazionale.

Tre: a uniformare sul territorio regionale, per quanto di competenza, le prerogative inerenti a convenzioni e servizi di farmacia e parafarmacia a tutto vantaggio del cittadino e della capillarità di accesso a cure e servizi.

Insomma in questo ordine del giorno si individuano alcune priorità; uno il riconoscimento delle parafarmacie come elemento essenziale per il servizio nei confronti dei cittadini; due il mantenimento del livello occupazionale e anzi l'accrescimento del livello occupazionale; tre la richiesta di aumentare i servizi delle parafarmacie, anche grazie al fatto della possibilità di dispensare tutta la fascia C nelle stesse nelle stesse attività. E l'ultimo punto che si tratta è sicuramente quello dell'ampliamento del servizio e del riconoscimento di un servizio essenziale anche nei paesi più piccoli della Sardegna grazie al risultato che questo percorso di liberalizzazione ha fornito fino ad oggi.

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale sulla mozione.

Poiché nessuno è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene sanità e dell'assistenza sociale.

ARRU LUIGI, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Ovviamente utilizzo brevissimamente lo spazio per porre un quesito alla Presidenza del Consiglio: se un Assessore tecnico che ha giurato di fronte al popolo sardo ha diritto all'esercizio politico o meno. Penso, vorrei avere la risposta perché essere attaccato, non si può dire che c'è una differenza tra il ruolo dell'Assessore per fatto personale, perché qui si mette alla fine in discussione trent'anni di professione medica. Tutti sono legittimamente interessati in sanità.

Non fa parte della mia storia personale dare la responsabilità ad altri, per cui non stavo dicendo che un milione e duecento persone che non si presentano alla visita hanno la responsabilità delle liste d'attesa, che è un fenomeno molto complesso, quindi, ci mancherebbe banalizzare, però penso che ci dovranno essere altre occasioni per discutere.

Detto questo noi abbiamo un interesse per quanto riguarda le parafarmacie che è legato parzialmente alla sanità, perché è un problema che è legato a un'attività commerciale, viene valutato come attività commerciale, lo stesso utilizzo dei farmaci è regolato in base al decreto legislativo numero 219 del 2006 e viene fatto quindi in seguito competenza dell'AIFA. Anche per questo quindi l'apertura di parafarmacie che, appunto, sono esercizi commerciali la Regione non ha un ruolo se non di aggiornare l'elenco degli esercizi attivi in base alle notifiche ricevute dal SUAP, dal Ministero della Salute relativamente al sistema di tracciabilità del farmaco e di rendere l'elenco disponibile alle aziende farmaceutiche per la sorveglianza sulla corretta gestione dei farmaci. Per quanto riguarda il concorso la Regione ha provveduto quindi ad attivare,ad aprile sono state assegnate alla piattaforma, le sedi ed entro la settimana avremo pubblicato il provvedimento formale di assegnazione. Quindi concordo, valuterò e cercheremo di fare le azioni di competenza di persuasione morale anche nei confronti degli organi competenti per cercare di garantire per quanto possibile il rispetto della norma.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (SDP). Grazie Presidente, mi rifaccio all'ordine del giorno che è stato presentato e che l'Assessore ha condiviso.

PRESIDENTE. È stato presentato l'ordine del giorno numero 1.

L'ordine del giorno: che impegna il Presidente della Regione e l'Assessore competente a vigilare affinché il Governo attui politiche favorevoli all'ingresso nel settore del commercio farmaceutico di ulteriori nuovi risorse lavorative riducendo i limiti che ostacolano la crescita delle parafarmacie, valutando varie soluzioni atte a dirimere la questione, a portare avanti il processo di liberalizzazione tra cui la possibilità di dispensare tutta la fascia C in parafarmacia o altre ipotesi condivise attualmente allo studio.

Due, di attivarsi nei confronti dello stesso Governo per scongiurare nel settore ritorno di vecchi assetti monopolistici che creerebbero grosse disfunzioni nel mercato, nel livello occupazionale.

Tre, a uniformare sul territorio regionale per quanto di competenza le prerogative inerenti a convenzioni, servizi di farmacia e parafarmacia a tutto vantaggio del cittadino, della capillarità di accesso a cure e servizi.

Quindi metto in votazione l'ordine del giorno numero 1.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

La seduta è tolta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 13 e 33.