XCII SEDUTA
(POMERIDIANA)
Giovedì 7 gennaio 2021
Presidenza del Presidente Michele PAIS
La seduta è aperta alle ore 17 e 20.
CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 28 dicembre 2020 (86), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Daniele Secondo Cocco, Michele Ennas, Antonio Mario Mundula e Fabio Usai hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 7 gennaio 2021.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Comunico che in data 7 gennaio 2021 è stata presentata, primo firmatario l'onorevole Deriu, la "Richiesta di istituzione di una commissione d'inchiesta sui giovani che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione e sulla condizione giovanile in Sardegna" ai sensi dell'articolo 125 del Regolamento interno.
Ai sensi del comma 4 dell'articolo 125 del Regolamento entro trenta giorni dalla data di presentazione la richiesta è iscritta all'ordine del giorno del Consiglio che deve provvedere alla nomina o all'eventuale delega della stessa al Presidente del Consiglio.
Annunzio di presentazione di disegno di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato il disegno di legge numero 238.
Risposta scritta a interrogazione
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta all'interrogazione numero 459 (pervenuta il 5 gennaio 2021).
Annunzio di interrogazione
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interrogazione pervenuta alla Presidenza.
CUCCU CARLA, Segretaria. È stata presentata l'interrogazione numero 809.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017 (108/A).
PRESIDENTE. A questo punto possiamo riprendere i lavori del disegno di legge numero 108.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. I prossimi giorni di attività del Consiglio saranno dedicati ovviamente al testo che discuteremo anche oggi, e ci tenevo però a sottolineare un aspetto e gradirei, e credo che sarebbe utile per tutta l'Aula, avere, se non oggi nella giornata di domani o la prossima settimana, da parte dell'Assessore della sanità, che ovviamente ha sempre la facoltà di intervenire per dichiarazioni della Giunta in Aula, un aggiornamento riguardo alla questione inerente i vaccini. Lo dico perché in queste ore si rincorrono voci, si rincorrono le informazioni che provengono direttamente dagli ospedali, e credo sia meglio per quest'Aula e anche per i sardi che da quest'Aula hanno necessità di avere informazioni di prima mano, non fraintendibili e certe, un'informazione chiara riguardo alla campagna vaccinale della Regione Sardegna. Lo dico perché parallelamente a quello che diciamo noi si rincorre anche una campagna contro i vaccini, che non viene da nessuno dei colleghi qua presenti, ma che serpeggia sui social network, e credo che in questa fase sia invece doveroso dare la massima la massima chiarezza ed evitare quindi che ci siano fraintendimenti. Io le chiederei, quindi, Presidente, anche in accordo con l'Assessore della sanità, di riuscire, magari nella giornata di domani, nella prima mattinata, se non oggi stesso, a ritagliare il tempo per un chiarimento che è quantomeno necessario.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Agus, peraltro è un'osservazione assolutamente condivisibile.
Procediamo tuttavia con l'esame del disegno di legge numero 108.
Passiamo all'esame dell'articolo 1 bis. All'articolo 1 bis sono stati presentati gli emendamenti numero 32, 186, 2, 533, 733, 734, 735, 736. Tuttavia non vedo l'onorevole Talanas. Se mi fosse consentito, io ho i pareri espressi dalla Commissione che posso riferire. Sta arrivando? Se il Consiglio me lo consentisse, ho il parere della Commissione sugli emendamenti. Sull'emendamento numero 32 parere contrario, 186 parere contrario, 2 parere contrario, peraltro sono emendamenti identici. Ecco l'onorevole Talanas. Procedo ormai.
Sull'emendamento numero parere 533 contrario, 733 contrario, 734 contrario, 735 contrario, 736 contrario.
Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Conforme.
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale sull'articolo 1 bis e sugli emendamenti.
È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. L'articolo 1 bis è l'articolo che parla di proroga del Piano casa, la proroga viene fatta fino al 31 dicembre del 2023. È chiaro che questa è riferita alla legge che stiamo analizzando articolo per articolo, e poiché in tempi non sospetti anche sulla legge numero 8 avevamo chiesto più volte sia in Commissione che in Aula di portare una proroga a suo tempo un po' più lunga di quella dei sei mesi che l'Assessore continuava a proporre perché effettivamente arriva serviva a dare un po' di stabilità in più. In questo caso vedo che la stabilità che avete ricercato e che chiedete è una stabilità un po' più lunga dell'anno solito di proroga del testo, e avrete modo di comunicare quali siano effettivamente le scelte che vi portano a fare una proroga così lunga, considerando il fatto che tutto il testo è ancora una volta tarato sulla modifica della legge numero 8 e sulla stessa legge è arrivata una richiesta di impugnazione da parte del Governo che metteva in discussione la temporalità di uno strumento che doveva essere inserito all'interno di una legge più organica, la famosissima legge urbanistica di cui si continua a parlare da tempo. Quindi noi comunichiamo come Gruppo che ritireremo gli emendamenti all'articolo 1 bis e anche gli emendamenti all'articolo 1 ter.
PRESIDENTE. Ritirati tutti?
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì, quelli dell'articolo 1 bis e dell'articolo 1 ter.
PRESIDENTE. Mi scusi, sta parlando ovviamente di quelli a vostra firma, del Gruppo, o sta parlando a nome dell'opposizione?
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Come non detto, non c'è un accordo condiviso quindi ritiro quanto espresso in questo momento.
PRESIDENTE. Ritira il ritiro?
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì, ritiro il ritiro.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Orrù.
È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Per quanto riguarda il tema più in generale, quindi dell'articolo 1 bis e degli emendamenti, mi concentrerò in particolar modo sull'articolo, per quanto l'articolo in sé a un occhio non attento non meriterebbe un grande approfondimento, alla fin fine si limita a tre righe, poco più, che indicano una modifica semplicemente di una data, e cioè all'articolo 26 bis della legge regionale numero 8, che ricordo essere il Piano casa del 2015, nel comma 4 le parole "31 dicembre 2020", cioè la scadenza, sono sostituite dalle parole "31 dicembre 2023". Dicevo, a un occhio disattento un articolo così è semplicemente il cambio di una data che sposta in là nel tempo una scadenza. La verità è che trattandosi invece del Piano casa vale la pena soffermarsi qualche minuto in più su una riflessione. Ora, già a suo tempo la legge numero 8 venne impugnata ed è ancora oggi oggetto di impugnazione da parte del Governo. Su quali basi il Governo ha impugnato la legge numero 8? Né più né meno su questi aspetti. Essendo il Piano casa un provvedimento straordinario ed eccezionale in relazione all'edilizia, perché possa diventare stabile, perché possa produrre i suoi effetti anche nel futuro, è indispensabile che il Piano casa sia inserito in modo organico nell'ambito della legge urbanistica. Noi invece sistematicamente ormai da anni, ormai da undici anni abbiamo determinato che una situazione eccezionale e straordinaria che avrebbe dovuto vedere una fine a breve è sistematicamente prorogata aggiungendo agli effetti eccezionali dati in quel periodo di approvazione gli effetti successivi dati dalla proroga. Due aspetti, ma se è così, cioè se è vero che il Governo ha impugnato il testo semplicemente su questo aspetto, cioè sulla proroga tout court del Piano casa senza inserimento di questo in un processo e in un progetto organico dal punto di vista dell'accogliere quel dispositivo, quelle disposizioni nell'ambito di una legge urbanistica, non sarebbe stato più semplice invece che mettere mano a norme e codicilli, commi, modificando e creando confusione, mettere mano alla legge urbanistica per introdurre quegli elementi? Al netto del fatto che poi si possa essere d'accordo o contrari, ma siccome è un elemento che oggettivamente ha dato l'unico sollievo all'edilizia, l'unico sollievo in assenza di disposizioni organiche, perché altrimenti ci sarebbe stata indubbiamente una risposta molto più forte al settore dell'edilizia, e l'altro aspetto però che oggi preoccupa è, avendo inserito la proroga del Piano casa nell'ambito del contesto di questa legge due sono i rischi, il fatto che la legge, questa, la vostra legge, il disegno di legge 108, possa essere impugnato, e quindi con all'interno la previsione del Piano casa possa essere impugnato anche il Piano casa, o comunque ci sia un'ulteriore incertezza, il secondo elemento è, ma se è scaduto a dicembre, siamo certi che l'introduzione di una norma ormai a gennaio inoltrato, e la norma non verrà neanche approvata nel corso di questa giornata e men che meno nel corso della giornata successiva, cioè domani, siamo certi che regga da un punto di vista giuridico che una proroga sia fatta su ciò che è già scaduto, o non sia invece indispensabile adottare un nuovo atto, cosa molto difficile, circa l'aspetto del proporre un Piano casa nuovo? Perché su questo punto si potranno determinare indubbiamente tante discussioni, ma potrebbero verificarsi molti problemi, e non solo per noi, che siamo qua a discutere una legge e poi vediamo naufragare, o meglio, in termini di edilizia andare a sbattere contro un muro, la legge, ma per chi dovesse cogliere un'occasione data da quell'opportunità e vedere invece quell'opportunità sciogliersi per una sottovalutazione. Questa cosa so che anche in altre colleghe e colleghi è una preoccupazione che esiste, cioè il fatto di aver mischiato troppo cose differenti tra loro e rischiare che con questa legge possa arenarsi anche la proroga, ammesso e non concesso che di proroga si possa ancora parlare per una cosa scaduta, so che ci sono diverse interpretazioni. C'è però un problema a monte, Presidente; se già il Piano casa è stato impugnato, o si fa diciamo velocemente in silenzio, o se noi gli affianchiamo una serie di norme dubbie è chiaro che diamo il via libera per un'ulteriore impugnazione anche di questa legge con all'interno del Piano casa, sono dubbi, perplessità, che però non sono stati sciolti, i dubbi, in modo così puntuale tanto da poter, su tutte le questioni che ho detto, essere sereni.
PRESIDENTE. Solo per dire che non si tratta di proroga ma di un differimento, così anche come specificato e sottolineato dall'onorevole Piscedda.
Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Anch'io ho le stesse perplessità che esprimeva adesso il consigliere, l'onorevole Zedda, di fatto qua stiamo prorogando una legge che è scaduta, perché la legge numero 8 del 2015 scadeva il 30 di dicembre, e oggi con questo atto di fatto la proroghiamo sino al 2023, il che mi pare un atto assolutamente non legittimo in tema legislativo. Ma, al di là di quello, quello che mi preoccupa è la data della scadenza di questa legge, che è fissata al 31 dicembre 2023, cioè tra tre anni, il che rende chiaro qual è la volontà di questa Giunta, di questa maggioranza di fare una legge urbanistica, perché se si prendono tre anni con una intervento che deve avere carattere provvisorio e temporaneo come un Piano casa, è evidente che non si ha nessuna intenzione, nessuna volontà di mettere mano a quella che è l'esigenza reale della nostra Isola, cioè la legge urbanistica. È per questi motivi che non possiamo che esprimerci contro questa articolo, sollecitando anche un maggiore approfondimento su quello che abbiamo detto, perché se si sta prorogando l'articolo 26 bis della legge regionale numero 8 del 2015, e si sta modificando un comma di una legge che risulta scaduta il 31 dicembre 2020, io credo che questo evidentemente non sia legittimo. Tutto qui.
PRESIDENTE. passiamo alla votazione degli emendamenti numero 32 e 2.
Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvato)
Metto in votazione, con voto elettronico, l'emendamento numero 186.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 186.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Emendamento 533.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. L'emendamento 533 presentato dai colleghi, primo firmatario l'onorevole Ganau, pone una questione che è quella né più né meno che l'onorevole Ganau ha cercato di illustrare poc'anzi, e cioè, siete certi che il termine del dicembre 2023 sia compatibile con un provvedimento straordinario ed eccezionale? Io temo di no, e soprattutto, al di là delle interpretazioni, e mi ricollego alle preoccupazioni che venivano espresse dal collega Ganau, penso che sia chiaro a tutti che spostare un termine dal dicembre 2020 al dicembre 2023, si può tirare l'italiano come lo si vuole, però di proroga si tratta, se tu sposti una cosa che ha una scadenza, è già scaduta, e con una legge in modo retroattivo fai rinascere, modificando la legge 8 una data di scadenza che determinava la scadenza spostandola tre anni più avanti usate tutti i termini, ma si tratta dello spostamento temporale in là nel tempo di un provvedimento e della sua efficacia.. Sì, non c'è scritto proroga tout-court della legge 8, ma se si modifica una data di scadenza di un provvedimento e lo si porta di tre anni più avanti come scadenza, in là nel tempo, si utilizzi il termine che vuoi di proroga si tratta, non è che il Governo pensa "ah no, ma non (…) modificata una data"; e rischioso! Perché un conto è sostenere la tesi di aver bisogno e necessità di un anno di tempo per poter, e lo stava dicendo bene il Presidente Ganau prima, aver bisogno del tempo sufficiente per poter elaborare una legge urbanistica e all'interno della legge urbanistica introdurre questi concetti, ma se si inserisce un termine di tre anni più avanti, si dà ad intendere a coloro che dovrebbero non impugnare la legge di non avere alcun interesse a fare la legge urbanistica, questo è il tema eh, al netto della terminologia e del campo semantico del termine "proroga", ma di questo si tratta. Suggerirei di correggere questi aspetti. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Intervengono per chiarire quanto stavo esprimendo prima. Il tema è questo; noi, cioè voi state presentando questa legge che comunque dovrebbe avere carattere di temporaneità, in sostanza quello che accade è questo, che è stato anche espresso dall'Ufficio legislativo del Ministero in riferimento alle scorse proroghe, e dice questo: "In sostanza, con ulteriore, ennesima proroga contenuta nella legge regionale 17 del 2020, la Regione perpetua ulteriormente una disciplina derogatoria introdotta per la prima volta nel 2009 e che, pur se con successivi adeguamenti, consente sin da alloro la realizzazione di nuove volumetrie in deroga alla pianificazione urbanistica, e ciò anche nelle aree sottoposte a tutela paesaggistica eccetera eccetera, la finalità normativa era originariamente quella di consentire interventi straordinari per un periodo temporalmente limitato, mentre le continue proroghe, apportate con leggi regionali, che si susseguono nel tempo, hanno determinato la sostanziale stabilizzazione di tali deroghe nel lungo periodo, con il risultato di accrescere enormemente, per sommatoria, il numero degli interventi assentibili, in contrasto con la disciplina urbanistica. La predetta disciplina, una volta venuto meno il suo carattere temporaneo, manifesta palesi profili di illegittimità costituzionale"; non capisco come, chiedendo una proroga di uno strumento, cioè di un Piano casa tra l'altro che viene modificato totalmente, si pensa che questo non venga impugnato. Noi l'abbiamo detto in Commissione, l'abbiamo ripetuto più volte, l'assessore aveva promesso una legge urbanistica in sei mesi, questa non è arrivata… lei Assessore aveva proposto una legge urbanistica in sei mesi il giorno che ci siamo insediati, dopo sei mesi non è arrivata. non è arrivata neanche dopo due anni. capiamo bene le difficoltà di costruire una legge urbanistica però lavorare in deroga agli strumenti continua a essere la via sbagliata e, secondo me, se si vuole trattare di Piano casa si guardi realmente al principio di politica per l'abitare, politiche che guardino comunque agli interessi collettivi e non si continuino a portare avanti deroghe che portano avanti sempre interessi particolari e non interessi generali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie, Presidente, buonasera ai colleghi e alle colleghe del Consiglio. Intervengo sull'1 bis proprio per riprendere quello che ho detto in discussione generale, la verità è che sino al 2023, quindi fino alle prossime elezioni, non parleremo più di urbanistica in quest'Aula. Quella che l'Assessore, la Giunta hanno deciso di portare come testo è un testo che la Sardegna e i sardi si terranno per lo meno per i prossimi tre anni, solo questo mi sento di dire in questo momento, proprio perché diversamente non credo che ha un senso mettere una data così in là. Nel nostro emendamento, il numero 533, chiediamo invece di inserire una data al 31 dicembre del 2022, in modo tale da innescare… si, 21 giugno, mi scusi Assessore, non riuscivo a leggere correttamente nell'iPad, giusto per inserire quel concetto invece di ripresa dei lavori sull'urbanistica immediata nei lavori di Commissione, per far sì che si possa discutere di una vera legge urbanistica e per non mettere la pietra tombale invece su un argomento che, ripeto, lancio la sfida in questo momento, l'ho già fatto la volta scorsa, all'Assessore, che difficilmente vedremo una legge urbanistica. Mi aspetto da lei più tardi nella replica di farci capire e di far capire a me per primo come mai la data del 31 dicembre 2023, e quali siano per il futuro le scelte che la Giunta e il Consiglio regionale vorranno prendere in materia urbanistica. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SATTA GIANFRANCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Assessore, questa legge nel 2015, la numero 8, era stata pensata come una legge straordinaria, oggi con questa proroga, perché di fatto si tratta di una proroga, diventerebbe una legge strutturale, e aggiungo anche che questa vanificherebbe tutto quel lavoro che hanno fatto i Comuni, i territori, nella pianificazione urbanistica di quei territori rispetto a quella che è la norma del PPR, quella che è la norma del PAI, quindi di sforzo notevole diciamo e anche di spendita di risorse per l'adeguamento dei loro Piani urbanistici agli strumenti sovraordinati. È evidente che quando noi inseriamo una proroga di tre anni tutto quel lavoro andrebbe in qualche modo perso. Ovviamente con questo emendamento noi chiediamo di consentire una proroga sino a un tempo relativamente breve, affinché anche i comuni siano in grado di pianificare con i propri strumenti urbanistici.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie, Presidente. Noi abbiamo avuto modo di apprezzare il suo lavoro Assessore in questi primi mesi, che in qualche modo ci hanno visto presenti in quest'Aula e ci hanno permesso di conoscerla e di comprendere il suo stile di lavoro, ci siamo resi conto che lei è una persona puntuale, precisa, meticolosa, e che ha bisogno di tempo per portare avanti un lavoro che i sardi si aspettano, è per questo che, in qualche modo, nella predisposizione dell'articolo 1 bis per il Piano casa prevedere che si proroga il Piano casa sino al 2023 ci fa pensare, forse in maniera maligna, che questo suo lavoro meticoloso, preciso e puntuale debba durare troppo tempo, relativamente a uno dei problemi che noi sappiamo benissimo che riguarda l'urbanistica e che invece più che di tempo ha bisogno di certezze, di tempi certi, di regole definite, e che in qualche modo, come ci ha ricordato non solo il Governo ma diversi anche interventi in quest'Aula, di proroga in proroga rischiamo di non vedere mai alla luce una vera legge urbanistica, un vero governo del territorio, come tutti quanti ci auspichiamo. Quindi non per essere maliziosi o cattivi nei suoi confronti, ma per la necessità di permettere a lei e alla sua Giunta di lavorare meglio, quello che deve essere un termine ben definito che non può essere quello del 2023 e, a mio avviso, mi permetto di dire neanche nel 2022, io sono ancora più ambizioso, io credo che se voi volete fare una legge urbanistica, o la fate quest'anno, 2021, o una legge urbanistica, un governo del territorio questa Regione non lo vedrà mai. Altro aspetto; tutti noi sappiamo, e lei meglio di me, che il Piano casa nelle sue varie elaborazioni doveva essere una governo provvisorio, precario, di una problematica che riguardava soprattutto il campo edilizio, invece proroga dopo proroga siamo arrivati a undici proroghe, con una situazione di certezza anche giuridica che noi oggi, voi oggi, con questo emendamento volete prorogare una legge scaduta e continuare su un istituto giuridico, quello della proroga, che è stato già bocciato dal Governo, rischiando di vedere sì in questo modo una totale e completa incertezza sia nei cittadini che negli uffici comunali, che dal primo gennaio hanno una quantità di domande, di elaborati, di risposte da dare ai sardi, che rischiano di bloccarsi completamente. Allora, Assessore, noi proprio per aiutarla in questo suo lavoro, per venire incontro a questa sua…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Questo emendamento proposto dall'onorevole Ganau a mio parere è come un tendere la mano all'Assessore Sanna per dirgli: "Guarda che noi siamo disponibili in un tempo congruo a collaborare per la redazione di una legge urbanistica", che lei, Assessore Sanna, io confermo quanto ha detto la consigliera Maria Laura Orrù, che ha dichiarato che in sei mesi avrebbe fatto, sono testimone oculare e auricolare, perfetto, quindi questo glielo confermo… evidentemente siamo in due che abbiamo sentito male, però probabilmente, le dico questo, Assessore, siccome non ricordo bene in che mese lei l'ha detto, probabilmente l'ha detto nel mese di novembre, perché sei mesi da novembre arrivano a maggio, e da noi in Gallura si dice "a maggiu mai", probabilmente è per quello che si è proposto questo articolo 1 bis, che praticamente vi consente di lavarvene le mani nella materia urbanistica fino alla fine del 2023, cioè fino alla vigilia della prossima campagna elettorale regionale. Questo io lo ritengo assolutamente fuori luogo, perché chiaramente dalle parole bisogna passare ai fatti, Assessore. Lei chiaramente è molto bravo a parlare, ha una certa platealità anche che però poi nella realtà si traduce in qualcosa di astratto, e questo astratto viene rimarcato in questo articolo 1 bis che appunto propone una proroga che questa, anche se non si chiama proroga è una proroga, e che come ha testé sottolineato il collega Comandini, è già stata impugnata, quindi praticamente si va incontro ad una sicura impugnazione, voi lo sapete continuate a perseverare, e comunque quindi io ritengo che questa mano d'aiuto che l'onorevole Ganau vi sta facendo mettendo la data del 30 giugno 2022 sia da cogliere, anzi come ha detto ugualmente poco fa l'onorevole Comandini, è anche troppo un anno e mezzo, perché in un anno a mio parere se ci si mette di buzzo buono, come si dice, ci sono tutte le condizioni per porre in essere una legge urbanistica ed eliminare effettivamente questa incertezza del diritto che voi state praticamente canonizzando in questa vostra legislatura regionale, grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente, ma insomma delle due l'una o stiamo prorogando una legge che è scaduta e quindi stiamo compiendo un atto illegittimo, per cui non avrebbe nessuna efficacia, oppure stiamo prorogando una legge che invece è già impugnata dal Governo proprio perché eccessivamente prorogata e in questo caso l'impugnazione diventa di fatto un automatismo. Cioè state aprendo le porte ad un'impugnazione contro cui andrete nuovamente a dichiarare che il Governo è cattivo perché non consente alla Sardegna la piena autonomia, ma in realtà voi eludete in questa maniera tutte le norme del sistema ordinario che regola l'urbanistica. La legge Piano Casa è una legge che concedeva delle edificazioni, delle concessioni straordinari extra legem, extra legem vigente che è una legge vecchia urbanistica, che regola ancora le norme che devono rispettare i comuni e i singoli cittadini per edificare in ambito urbano, extraurbano a seconda delle zone di zonizzazione. La straordinarietà diventa di fatto una norma, quindi si elude di fatto la norma con uno strumento che dovrebbe essere straordinario ma che viene prolungato a tempo indeterminato di fatto e quindi diventa esso stesso norma, questo ovviamente non è legittimo, non è accettabile e per questo è stata già impugnata la legge 8. Ecco io credo che stiamo aprendo un ambito di difficoltà per i cittadini che proveranno ad applicare questa legge che si potrebbero trovare poi con una legge che non avrà più la sua efficacia con la decadenza di tutte le licenze, di tutti i procedimenti amministrativi che sono stati messi in campo in maniera improvvida da questo provvedimento di legge. Vi avevamo suggerito una proroga, così come era stato fatto lo scorso anno, di qualche mese in maniera tale che ci fosse una continuità, avete detto di no. Se su questo siete sicuri, noi non lo siamo altrettanto e abbiamo il dovere di dirvelo qui in Aula oggi, stiamo prorogando una legge che è scaduta e quindi non può essere prorogata o stiamo prorogando una legge che è già impugnata, perché eccessivamente prorogata, questi sono i termini.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente, questa Regione attende da 35 anni, o meglio attende dopo 35 anni una nuova legge urbanistica. Con questo articolo 1 bis è stato detto e ridetto state sancendo che nuova legge urbanistica in questa legislatura non ce ne sarà, è così Assessore? Io ho avuto modo di dibattere con lei, lei ha dato delle rassicurazioni fuori da quest'Aula le ha date all'inizio del mandato, adesso non ricordo se sono un sei mesi, cinque o otto, però lei ha detto che, l'ha detto anche recentemente, quando abbiamo avuto modo di discuterne pubblicamente ha detto che è stava lavorando ad una legge urbanistica che se non sbaglio lei presenterebbe alla sua maggioranza entro i primi due mesi di quest'anno e poi all'attenzione della….
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze e urbanistica. State confondendo il testo unico con la legge urbanistica.
MELONI GIUSEPPE (PD). Come sto confondendo? Può darsi, può darsi. Comunque una legge urbanistica che manca, adesso vedo che si parla di testo unico dell'edilizia e non di legge di governo del territorio. Quello che è evidente, che lei ha detto nel corso della discussione generale, lei ha detto che ci sarebbe stata una nuova legge urbanistica, se non ricordo male il Capogruppo del suo partito, lo stimato collega Mula, ha detto a chiare lettere nel corso del suo intervento in discussione generale o nel corso di uno dei primi interventi ha ammesso che non ci sarebbe stato il tempo per fare una nuova legge urbanistica e questo è confermato nell'articolo 1 bis, eventualmente poi vado a controllare la stenotipia degli interventi dei primi giorni, è confermato dall'articolo 1 bis. Voi state ovviamente confermando che non farete alcunché, non farete nulla oltre questa legge, se non è così, lei scuote il capo sostenendo che se non si tratta di questa, allora dovete accogliere l'emendamento 533 e fissare un termine entro il quale spira questa legge provvisoria e urgente temporanea e andare per una legge urbanistica che serve ai comuni in particolare, soprattutto ai Comuni che devono adeguare il PUC al PPR, altrimenti faremmo per altri cinque anni raccontando che è impossibile fare il PUC e poi procederete col sistema delle deroghe che credo che serva solamente a pochi, ma non serva ai sardi, grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, io alla legge urbanistica, al testo unico non ci credo, credo invece che questo sarà l'unico testo che in qualche modo in questa fase della legislatura, fortunatamente visto il tenore, saremo tenuti a discutere in Aula. L'unico testo peraltro rivisto e corretto almeno tre volte, c'è la sua versione, c'è quella della Commissione e c'è quella degli emendamenti del Presidente che correggono e rivedono. Questa confusione rischia di scaricarsi interamente sulle spalle di chi dovrà applicare questa legge, l'urbanistica chiunque abbia avuto a che fare, anche con piccoli interventi con la chiusura di una veranda o un piccolo condono, sa che in queste norme di solito l'interpretazione non è mai univoca e a volte la stessa norma viene considerata in maniera diversa anche nei Comuni confinanti, cioè da poco mi è capitato di constatare come una norma riguardante le tettoie avesse un'applicazione di un tipo a Monserrato e di un'altra Selargius, nonostante siano comuni contigui, addirittura con case e palazzi che in alcuni casi confinano fanno parte metà di un Comune metà di un altro. Con questo cosa voglio dire? Che su un argomento così serio ci vorrebbe precisione, dovremmo evitare il più possibile l'aleatorietà, che invece in questa legge c'è, addirittura c'è nella sua essenza. Non capiamo cosa si stia facendo con questa proroga, si sta prorogando una legge già scaduta, che quindi non si può prorogare, può essere al massimo sostituita da una nuova legge, oppure ci si sta rifacendo a una legge già impugnata, perché a questo punto, se questa fosse l'indicazione della Giunta e dei proponenti anche di questi articoli, ci sarebbe un rischio doppio, perché quel giudizio ancora non si è concluso, in questi casi non è questione di lesa maestà o di aprire chissà quale conflitto istituzionale, in questi casi di solito ci si accorda con il Governo e si approva una legge che abbia dei paletti condivisi con chi domani dovrà esprimere un giudizio su quella legge, si è sempre fatto così e non è mai stato uno scandalo, a prescindere da chi ci fosse al Governo in Sardegna, chi ci fosse al governo a Roma. Alle controdeduzioni del Governo si può anche rispondere per ora le cose stanno così, tra sei mesi faremo un'altra norma per cui ci occorre semplicemente un ponte, lo si è sempre fatto anche per quanto riguarda le norme urbanistiche…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (Psd'Az). Grazie Presidente, ma mi sembra doveroso visto che sono stato tirato in causa dal collega Meloni, e vorrei fare non una precisazione, probabilmente lei ha capito male, collega, io nelle mie considerazioni l'altro giorno avevo detto molto semplicemente che di questo passo si corre il rischio, così come avete fatto voi, che alla fine non riusciamo a fare la legge urbanistica, perché sappiamo bene che la legge urbanistica non è di semplice né approvazione, l'abbiamo visto cosa è successo in passato, quindi avevo invitato l'Assessore visto, che è nostra intenzione modificare il PPR, accelerare per quanto riguarda aprire con il Ministero il confronto per modificare il PPR prima e presentare una legge urbanistica seria, ma non possiamo fare una legge urbanistica seria se non modifichiamo il PPR, se non vogliamo intaccare alcune cose. Quindi noi abbiamo tutta l'intenzione e lo riconfermiamo quello di dire, Assessore, e noi siamo con lei tutti quanti, attiviamoci quanto prima per…. e diamoci anche una scadenza. Quindi questa scadenza che in legge, che anche secondo me è anche un po' esagerata dove noi diciamo 31 dicembre 2023, io avrei messo una scadenza anche molto più ristretta, anche poteva servire da stimolo per dire: dobbiamo correre, nessuno ha intenzione di nascondersi. Caro collega Agus, forse lo vorrei ribadire per non lanciare messaggi in maniera distorta, cioè la legge è scaduta il 31, abbiamo detto anche prima della sospensione che abbiamo fatto in questi giorni di feste che invitavamo sia i Comuni, sia ai tecnici eccetera di aspettare in questi giorni a presentare eventuali progetti, perché una volta che verrà riapprovata o verrà approvata la nuova legge che sostituirà di fatto la 8, in quel momento si possono presentare progetti, quindi non c'è nessun rischio che stiamo facendo delle cose illegittime. È vero che abbiamo un periodo di vuoto normativo, che se, io spero, la prossima settimana il 12, il 13 vediamo un attimino riusciamo ad approvare la legge da quel preciso momento si possono presentare i progetti, non è che decade nulla o stiamo facendo delle cose illegittime. Questo c'è scritto in legge, però questa legge però bisogna approvarla.
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione l'emendamento 533.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 533.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Emendamento numero 733.
Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì, l'intervento dell'onorevole Mula ovviamente stimola il dibattito, cioè nel senso che io non so se è chiaro, onorevole Mula, questo testo non sostituisce la legge 8, non lo sostituisce, la modifica tant'è che se prendiamo la legge, l'articolo 1; l'articolo 1 modifica l'articolo 26, ciò significa che ci sono altri 25 articoli prima che non vengono toccati. Quindi la legge 8 non è che sparisce, rimane in essere. Modificata la legge 8 con questa proposta che state portando, il tema è proprio questo che la legge 8 tutta viene considerata una legge che doveva essere temporanea cioè nel senso che doveva avere una scadenza, doveva essere una legge che stava in essere per un tempo limitato. Stiamo parlando del 2009, siamo mi sembra nel 2021, adesso non mi ricordo abbiamo festeggiato il Capodanno da poco, ma non me lo ricordo molto bene, però son passati tanti anni, ciò significa che proprio il Ministero con l'Ufficio legislativo continua a insistere a dire: guardate che io vi ho fatto prorogare per tanti anni, però organizzatevi, mi avevate promesso una legge urbanistica, la scorsa legislatura non è arrivata, adesso non arriva, io le proroghe non le consento più. Quindi a prescindere da tutto io penso che questo testo faccia la fine di tutti gli altri ma a prescindere, perché voi dovevate presentare un testo nuovo, una legge urbanistica, perché questo va in deroga e le deroghe non sono più ammissibili, perché non puoi organizzare il territorio in deroga, perché lavorare in deroga significa che ognuno fa quello che vuole. È come dire che uno, cioè non so come spiegarlo in maniera un po' più semplice, ma non si può fare perché continuare a lavorare in questa maniera fa sì che il territorio non è organizzato e quindi succede che ognuno può fare quello che vuole, le ricadute di sviluppo sono date da soggetti che intervengono singolarmente quando questo non va bene, perché chi sta a monte la Regione per prima, i Comuni poi, devono organizzare il proprio territorio per dichiarare quali siano le linee di sviluppo e quindi come intervenire su ogni area per poterla sviluppare. Continuare a lavorare così è un po' un modo di lavorare, ecco sì molto diciamo così provvisorio, e non sicuramente non all'altezza di quello che si aspettano i cittadini e sicuramente non all'altezza…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente, intervengo solo per lasciare agli atti una considerazione; l'articolo 1 bis non è altro che una proroga della legge 8, ossia un rinvio della legge 8 che voi state andando a modificare, un rinvio dal dicembre 2020 al dicembre 2023 della scadenza della stessa legge 8, quella legge 8 che il Governo, così modificata, però quella legge 8 che il Governo ha già impugnato, per cui la Corte Costituzionale si esprimerà nei prossimi mesi e quando questa mattina qualche consigliere di maggioranza ha detto: il Governo ci sta impugnando tutto, è perché probabilmente all'interno di questo articolo 1 bis trovate le risposte. Ossia la vostra incapacità di legiferare, l'incapacità dell'Assessore all'urbanistica di legiferare, perché se voi legate una legge sul governo del territorio alla proroga di una legge già impugnata ma che cosa vi aspettate che il Governo vi dica: andate avanti e state tranquilli, c'è già un'impugnazione, ci sarà certamente un pronunciamento da parte della Corte costituzionale. E voi state comunque continuando ad andare avanti, però sapendo che se la Corte costituzionale farà decadere la legge 8, siete consci del fatto che anche questa decadrà, anche tutte le modifiche che voi state portando alla legge 8 decadranno, certo che è così, certo che è così. Perché se voi state solo modificando la legge 8, e quest'articolo dimostra il fatto che state spostando la data di scadenza della legge 8, voi state legando questi provvedimenti alla legge 8. E allora ancor di più state prendendo in giro i sardi, perché sapete benissimo che nel corso di un paio di mesi questa legge non avrà nessun valore, però state andando a dire: "guardate che stiamo sbloccando, guardate che stiamo facendo". Questo dimostra l'incapacità dell'Assessore nel produrre leggi che durino nel tempo, che abbiano una visione nel tempo e anche del domani, non solo dell'oggi. Mi dispiace perché potrebbe sembrare un articolo quasi banale, invece è la vostra pietra tombale su questa legge che andate a sbandierare, però tanto siete consci del fatto che fra qualche mese non avrà…
PRESIDENTE. Onorevole Lai, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie Presidente. Sempre seguendo i ragionamenti dei colleghi che mi hanno preceduto relativamente ai rischi dell'approvazione di questo articolo di proroga della legge numero 8 perché, come è stato detto con chiarezza, non è un articolo e una legge che sostituisce la 8, ma è un articolo che modifica la 8, basta leggere anche il testo del disegno di legge dove chiaramente si parla di modifica alla legge regionale numero 8 del 2015, è chiaro che i ragionamenti che hanno fatto i colleghi, ma soprattutto i documenti in nostro possesso e in vostro possesso, in possesso anche dell'Assessore, quelle che sono state le osservazioni fatte in modo chiaro da parte del Ministero delle attività culturali per il turismo, dove dice che in sostanza con un'ulteriore ennesima proroga contenuta nella legge numero 17, quella che è stata impugnata, di fatto si sta ponendo fine a quel periodo di intervento temporaneo e straordinario limitato che la legge originariamente diceva. Allora delle due l'una: o volete continuare ad alzare l'asticella dello scontro col Governo nazionale relativamente all'impugnativa dell'ennesima legge, purtroppo dell'ennesima legge, e in qualche modo lasciare i sardi privi di un governo del territorio e di una certezza in materia urbanistica che molte volte, cari colleghi, non è la grande materia urbanistica, ma è anche la riqualificazione delle proprie abitazioni, la possibilità di dare dignità abitativa a persone che all'interno della normativa che era prevista, la 8, poteva permettere con un Piano casa di riqualificare la propria abitazione oppure non sapete fare le leggi, e questo sta diventando un'ennesima dimostrazione, non ultima anche dai vostri banchi della maggioranza, dove voglio ricordare che solo dopo sette ore un autorevole esponente della maggioranza si è alzato in Aula e ha detto: guardate che per quanto riguarda la legge dell'ARAS abbiamo sbagliato e abbiamo fatto una legge che rischia di non essere applicata. Dopo sette ore! Ora quello che qui vi chiediamo quindi non è un rincorrere a chi è più bravo o meno bravo a fare le leggi, è un contributo che anche da questa parte del Consiglio regionale si vuole dare per cercare di fare leggi che possono dare dignità e certezza ai sardi. Su questa materia voi vi siete spesi molto, moltissimo. Io non so più come chiamarla. Adesso mi si parla non più di legge urbanistica, ma di un testo unico. Io sono fermo alla legge navicella. Io le chiedo, Assessore, che prima o poi questa navicella atterri da qualche parte perché se questa navicella non atterra più da nessuna parte rischia di rimanere come una stella, che tutti guardano però nessuno tocca.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LO GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente. Questo emendamento numero 733 proposto come primo firmatario dall'onorevole Ganau, che recita: al comma 1 dell'articolo 1 bis le parole "31 dicembre 2020" sono sostituite con le parole "30 giugno 2021" è proprio la grande opportunità che si dà all'assessore Sanna di rispettare i suoi sei mesi di promessa. Questo è proprio è un assist a porta vuota, basta che metta il piattone e la palla va dentro, però evidentemente lei il piattone non lo mette perché magari non è pronto davanti alla porta vuota. Comunque io vorrei riprendere l'intervento dell'onorevole Mula che qualche minuto fa ha affermato in questo emiciclo che effettivamente la data del 31 dicembre 2023 era un pochettino azzardato, era un pochettino in là. Questo dimostra, onorevole Mula, da questa parte della staccionata non arrivano solo consigli o "sconsigli" come l'ottimo onorevole Deriu nei primi giorni di questa consiliatura ha enunciato, ma arrivano anche proposte intelligenti, perché lei stesso ha confermato poco fa che è azzardato mettere questa data perché vuol dire proprio che non dico ce ne laviamo le mani, ma abbiamo tutto il tempo per farlo e poi non facciamo niente. È come lo studente che a settembre dice: "Ce n'è il tempo di studiare", poi si sveglia a fine maggio, ha tutti 3 e 4 e viene bocciato. Io ritengo, quindi che i consigli che vengono da questa parte debbono essere presi, onorevole Mula, io penso che lei possa votare favorevolmente a questo emendamento, perché l'ha detto testé lei, non è che mi sto inventando niente, e quindi, anche se chiaramente ci facciamo una risata su questo perché lei è in maggioranza e io all'opposizione, volevo sottolineare il fatto che quando lei dice che molto spesso bisogna approfondire, questo è uno dei punti in cui bisognerebbe approfondire cum grano salis e sempre nell'interesse dei sardi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Guardi, caro collega, io penso che prima di andare a votare un emendamento di questo tipo io mi dovrei un attimino fare un po' di analisi, nel senso che se si vuol fare un ragionamento serio si propone una proroga seria e invece questa, sotto forma di ostruzionismo, ce lo diciamo, dove vengono presentati 2, 4, 5 o 6 emendamenti dove si cambia la data, allora siccome un po' di politica l'abbiamo fatta gli do un altro tipo di interpretazione. Cosa diversa è se quando abbiamo discusso in Commissione si fosse discusso tutti insieme, ed era presente anche l'Assessore, di dire: magari perché non ragioniamo su una data diversa? Perché siccome sto vedendo anche degli altri emendamenti, questo addirittura al 30 giugno 2022, insomma c'è un po' di (…). Ecco, quindi, siccome non lo valuto in questa maniera, ho semplicemente detto che anche secondo me la data mi sembra troppo lunga perché magari qualcuno, e non l'Assessore perché di suo ha portato una legge che ha cercato di fare sintesi, abbiamo cercato di correggere io credo un po' tutti in Commissione, quindi non è che gli dobbiamo dare chissà quale colpa, però vi vorrei ricordare una cosa, che a tutti lo potete dire ma non al sottoscritto su quale è stato l'iter delle famose leggi urbanistiche presentate in quest'Aula anche nella passata legislatura. Il collega e amico Erriu, che era Assessore, un giorno parlando con lui io mi ricordo benissimo qual era la sua intenzione, avevo letto qual era la sua proposta di legge e io ne condividevo principi e contenuti. Sapete dove è andata a finire quella legge? Nel cestino perché quest'Aula e voi l'avete modificata, stravolta completamente, e lui stesso mi ammise candidamente, perché è un rapporto di amicizia: "Beh, io ho portato un testo poi chi decide è l'aula". Quindi questo per dire che la legge urbanistica non è di facile applicazione e tanto meno arrivare in Aula e fare grandi modifiche o portare veramente una legge seria. Noi stiamo modificando la 8 che, ripeto, non condividiamo in nulla. Stiamo cercando di fare un testo secondo noi appena migliore con la speranza nel mentre di provvedere per portare una legge urbanistica e modificare il Piano paesaggistico e su questo noi ci dobbiamo dare una tempistica e vi posso garantire che su questo vigileremo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Semplicemente per dire che nelle parole del collega Mula precedentemente e anche adesso, è intervenuto in precedenza per in qualche maniera rispondere ad alcune cose che gli ricordavo, ma poi mi ha sostanzialmente dato ragione, nel senso che lei ha detto, con parole leggermente diverse dalle mie, che c'è stato un ritardo in questo anno e mezzo, in questi diciotto mesi o forse di più che avete avuto a disposizione per poter procedere con una legge urbanistica e quindi che con questo passo si rischiava di non arrivare a una legge urbanistica vera e lei stesso ha detto sarebbe forse preferibile, ora dice non in Aula con l'ostruzionismo in corso, eccetera, sarebbe stato opportuno farlo in Commissione, ma io direi che siamo sempre in tempo per farlo, sarebbe stato preferibile procedere con un termine più breve rispetto a quello di fine legislatura quale sarebbe il 2023 se lasciassimo intatto l'articolo 1 bis. E allora quale occasione migliore per procedervi in Aula? Ma lo dico seriamente, lo dico per voi, lo dico perché possiate almeno voi, visto che gli altri non ci sono riusciti in 35 anni, almeno voi e noi, l'Aula, procedere all'approvazione di un'importante legge tanto attesa dai sardi, dai comuni in particolare, qual è la legge urbanistica. Allora se non se non ci diamo un termine di questo tipo, adesso potrebbe sembrare una provocazione il 30 giugno 2021, 6 mesi, possibile che possa sembrare una provocazione, non lo era quello dell'emendamento precedente, il 30 giugno 2022, mi sembra davvero un termine entro il quale si possa approvare o portare avanti una legge urbanistica, quantomeno stabiliamo una fine che non coincide con il termine della legislatura, perché se noi continuiamo con l'articolo 1 bis, e quindi il termine della legislatura, stiamo sancendo che in questa legislatura non verrà approvata alcuna legge urbanistica. Allora si prenda questa decisione, ma io ritengo che sia un grave errore.
PRESIDENTE. È in votazione l'emendamento numero 733. Voto elettronico.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 733.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 734.
(Interruzioni)
Sempre elettronico? Va bene.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 734.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, non capisco questo modo di procedere. Lei chiede ad alcuni che sono presenti e non hanno potuto votare come votano e ad altri non lo chiede. Non capisco perché…
PRESIDENTE. No, onorevole, adesso glielo spiego. Era nullo il voto… glielo spiego, guardi, e le evito di fare polemica.
MELONI GIUSEPPE (PD). Vorrei capire perché ha chiesto all'onorevole Comandini e non a me.
PRESIDENTE. Perché era nullo. Il suo risultava non inserita la scheda, lei ha tolto la scheda.
MELONI GIUSEPPE (PD). No, la mia scheda è qua e c'era.
PRESIDENTE. No, il suo non risultava nullo…
MELONI GIUSEPPE (PD). E allora non funziona. La mia scheda qua c'era. Non è così! La mia scheda c'era e quindi c'è un problema… a me non sta bene che risulti assente quando non ero assente.
PRESIDENTE. Io ascolto gli assistenti d'aula e mi fido degli assistenti d'aula che non hanno nessun interesse a dire il contrario.
MELONI GIUSEPPE (PD). Ascolti, Presidente, posso continuare?
PRESIDENTE. Prego.
MELONI GIUSEPPE (PD). Allora il mio intervento, lei non mi ha fatto intervenire, sull'ordine dei lavori, ed è per quello che poi non sono riuscito a votare, perché volevo anche capire cosa stessimo votando, io vorrei capire quando votiamo cosa votiamo, era per chiederle se questo emendamento, il 734, non l'avessimo già votato sotto forma di un altro numero, il contenuto è lo stesso. Quindi quando si votano non si votano uguali? Quindi chiedevo: come mai stiamo votando il 734? Ecco, voglio capire cosa votiamo, semplicemente questo chiedevo.
PRESIDENTE. Abbiamo votato il 734 …
MELONI GIUSEPPE (PD). …che era uguale a un altro che abbiamo già votato.
PRESIDENTE. Che era uguale a un altro articolo, esattamente.
MELONI GIUSEPPE (PD). Quindi non era necessario votarlo, semplicemente questo volevo dire.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 735.
Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì, Presidente, per completare il ragionamento di prima, io non condivido questo modo di lavorare e scrivere leggi per poi utilizzarle come strumento per creare scontri istituzionali tra Governo e regioni, anche perché, proprio al netto di quello che abbiamo fatto stamattina, un dibattito interessante che ci ha visto tutti uniti su un fronte comune, io è chiaro che quando si tratta di portare avanti delle posizioni comuni, ho detto anche stamattina, però non mi piace la strumentalizzazione. A me pare che questo testo sia una palese volontà di strumentalizzare un qualcosa che si sa già a priori che verrà impugnata, e che probabilmente la Corte costituzionale ci boccerà, per poi dire: "Ma noi, la nostra autonomia la dobbiamo far valere, noi dobbiamo poter fare quello che vogliamo", cioè il tema è questo. Noi la nostra autonomia la dobbiamo far valere, anzi dobbiamo farla valere bene e non dobbiamo creare le leggi per poi piagnucolare, come si fa costantemente in quest'Aula, perché è ovvio che se si scrivono bene, se si fa valere proprio in maniera concreta la propria autonomia nessuno ci impedisce di portare avanti le leggi che servono per far crescere e sviluppare il nostro territorio. E su questo, apro e chiudo una parentesi e concludo, è stato chiesto più volte di affrontare il tema sul Next Generation UE i fondi del recovery fund perché noi abbiamo una necessità urgente di pianificare lo sviluppo della nostra Isola tarato sui fondi che arriveranno e va fatto con un ragionamento collettivo. Se questo non avviene e si portano queste leggi, che poi sono anche un po' fine a se stesse, è chiaro che lo sviluppo dell'isola non lo vedremo mai concretizzarsi, passeranno gli anni e staremo sempre qua a pensare di essere Calimero.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, io ho richiesto l'intervento prima sull'ordine dei lavori. Era semplicemente per consigliarle una gestione dei voti e degli interventi che tenga conto anche delle problematiche che spesso abbiamo dovuto affrontare in quest'Aula in questi giorni. È inutile andare a vedere chi aveva la scheda inserita o chi si era prenotato e non risulta perché sappiamo che in questa fase… per cui credo che sarebbe utile anche alla gestione degli interventi e dei prossimi giorni il fatto che si utilizzi una elasticità che è quella che in questa fase è necessaria. Riguardo invece il tema, sarò più breve e quindi non chiedo neanche di scomputare il tempo, qui sempre si parla di una questione su cui, a quanto vedo, da parte della maggioranza non era presente alcun veto. Non ci è stato detto: "Per noi non esiste alcuna possibilità di ragionamento sulle date", anzi, ci è stato detto: "Su questo tema sarebbe stato utile un ragionamento". Questo fa capire come su questo testo, con un po' di sforzo in più magari e con qualche muro e muretto posto in Commissione, si sarebbe arrivati anche ad un testo più adatto a rispondere alle esigenze comuni e non soltanto a quelle della rigida contrapposizione. Il problema di metodo attorno alla costruzione di questa legge mina alla radice anche la funzionalità di questa legge e la sua applicazione futura, i colleghi hanno citato diversi casi, quello emblematico rimane il fatto che questa legge rischierà sempre, almeno per i mesi prossimi, di essere posta alla berlina. È una legge che verosimilmente rischia di fare la fine dell'ultima proroga del Piano casa, sarebbe stato possibile sanare a monte questo problema semplicemente inserendo una proroga vincolata, come si è fatto anche altre volte, si è voluti andare dritti per una strada che rischia di creare gli stessi problemi già patiti nell'ultimo anno. È attesa poi la pronuncia della Consulta, io chiederei anche al Presidente di assicurarsi affinché le tempistiche di questa non siano in alcun modo lesive delle aspettative che in quest'anno si sono create, termini di tempo, sappiamo bene che la Consulta ha un ordine di priorità, in questo caso credo che l'ordine di priorità sia urgente. Detto questo, ovviamente un metodo sbagliato non può che produrre leggi sbagliate. Il consiglio è quello, anche in queste ore…
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Rinuncio.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 735. Votazione elettronica.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 735.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 736. Votazione elettronica.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 736.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Metto in votazione il testo dell'articolo. Votazione elettronica.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo dell'articolo 1 bis.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Approvazione dell'ordine del giorno unitario sul deposito unico delle scorie nucleari in Sardegna.
PRESIDENTE. È stato presentato l'ordine del giorno numero 1.
Mettiamo in votazione l'ordine del giorno attinente alla contrarietà del Consiglio regionale per l'individuazione della Sardegna come sito… è firmato dai Capigruppo. Votazione elettronica.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed altre disposizioni in materia di governo del territorio. Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n 45 del 1989 e alla legge regionale n. 16 del 2017 (108/A).
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 ter. All'articolo 1 ter sono stati presentati gli emendamenti numero 33, 3, 187, 188, 189, 749, 935, 933, 934, 931, 932, sono emendamenti all'emendamento, 749, poi 34, 35, 737, 738, 739, 740, 304, 305, 306, 741, 762, 769.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Talanas, relatore di maggioranza.
TALANAS GIUSEPPE (FI), relatore. Sugli emendamenti all'articolo 1 ter la Commissione ha espresso parere negativo sugli emendamenti numero 33, 3, 187, 188, 189, poi al 34, 35, 3, 737…
PRESIDENTE. 749, onorevole?
TALANAS GIUSEPPE (FI), relatore. Sul numero 749 parere favorevole, stavo elencando quelli con parere negativo. Quindi riprendo. Parere negativo sul numero 34, 35, 737, 738, 739, 740, 304, 305, 306, 741, poi sul numero 762 c'è l'invito al ritiro e sul numero 769 invito al ritiro.
PRESIDENTE. Gli emendamenti all'emendamento numero 749. Prego.
TALANAS GIUSEPPE (FI), relatore. Sì, parere negativo sull'emendamento all'emendamento numero 935, 933, 934, 931, e 932.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Parere conforme.
PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo e sugli emendamenti.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per ritirare gli emendamenti numero 187, 189, 304 e 306.
PRESIDENTE. Va bene.
È iscritto a parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.
LOI DIEGO (Progressisti). Grazie, Presidente, onorevoli colleghe e colleghi. Intervengo all'interno della discussione generale dell'articolo 1 ter in continuità con quanto avevo già avuto modo di dire nella discussione generale rispetto a questo provvedimento, disegno di legge numero 108/A. Anche in questa sede, in questo momento, io rappresento quello che dicevo allora, che nel quadro dei ragionamenti generali ci sono degli interventi che riteniamo e ritengo personalmente possano avere senso, altri che abbiamo avuto modo anche di poter contrastare con l'idea evidentemente di poter suggerire dei miglioramenti, offrire a questa maggioranza dei ragionamenti che appunto potessero andare a migliorare il testo e ad evidenziare delle eventuali criticità. Su questo articolo 1 ter si tratta in realtà di un ragionamento la cui specificità trattata si inquadra in una considerazione generale rispetto invece a un problema che è un problema localizzato, ma è un problema che riguarda tutta la Sardegna, perché quando parliamo di tradizioni, quando parliamo di eventi identitari, quando parliamo di elementi che caratterizzano l'identità della nostra Regione in un quadro evidentemente non solo territoriale e locale, ma allargato al contesto nazionale ed internazionale, sono quei provvedimenti che ritengo personalmente possano avere un particolare senso. Questo articolo che abbiamo avuto modo anche di poter sostenere nei lavori della Commissione effettivamente pone la possibilità di risolvere un problema importante che è quello delle condizioni di una delle giostre equestri più importanti a livello regionale, che è la Sartiglia di Oristano, e sulla quale evidentemente, proprio con l'obiettivo di salvarne la possibilità di realizzarsi ancora nel tempo, e speriamo per tanto tempo, questo è un intervento che credo sia un provvedimento giusto, equilibrato e che ragiona, sta ragionando e ha ragionato con il territorio. Quindi per questo lo ritengo un articolo, un provvedimento, una porzione del provvedimento da sostenere. Su questo dico, perché credo che il ragionamento debba essere un ragionamento corretto, opportuno, oggettivo, ma anche generale, il legislatore regionale nel momento in cui tratta gli argomenti come questo appunto della cultura equestre, che costituiscono un'ossatura fondamentale della nostra Regione, dell'identità regionale, deve ricordarsi, ed è questo l'invito pur nel confermare il sostegno a questo articolo e l'importanza, l'invito che il legislatore regionale tratti e consideri gli elementi omogenei dell'identità tradizionale della cultura della Sardegna in maniera equivalente, e nel considerare che in Regione Sardegna esistono importanti altri punti legati alla cultura equestre, che la cultura equestre nella Regione Sardegna è uno dei pilastri fondamentali che ha consentito di garantire la competitività dei nostri territori a livello internazionale. Quindi non dimentichiamoci di questo, è per questo che comunque, posto che il legislatore regionale deve avere una visione di ampio respiro, ritengo che questo articolo sia importante e spero che anche i colleghi della minoranza vogliano sostenerlo. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie, Presidente. Questo articolo a me, come oristanese, naturalmente tocca molto da vicino e va a toccare appunto quello che è l'elemento che ci rende maggiormente riconoscibili nella Sardegna, in Italia, ma soprattutto anche nel mondo, che è la Sartiglia, e anche chi di questa giostra è protagonista ed anima, ovvero i sartigliani. Conosco le loro esigenze e anche le varie vicissitudini che hanno riguardato la vita dei protagonisti di questa giostra anche in tempi molto recenti. Questa manifestazione della Sartiglia ha sempre avuto purtroppo poca considerazione a mio avviso da parte della politica, e credo riceva quello che sicuramente è anche un trattamento di favore se raffrontato a diverse realtà, ma che non ci deve far prescindere da dare la medesima considerazione in futuro ad altre realtà sicuramente. Questo però anche ripaga ed è giusto contrappunto del valore che danno non solo ad Oristano, non solo alla Provincia, come ho detto, non solo alla Sardegna, ma anche all'Italia tutta, rendendoci riconoscibili in tutto il mondo e fungendo da attrazione che personalmente, nel momento in cui io per esempio andavo a mostrarla agli stranieri che conoscevo anche durante i miei viaggi fuori, era la parte di Sardegna che entusiasmava di più. Tutto quello che viene proposto all'interno di questo emendamento, che appunto consente l'edificazione di strutture indispensabili al supporto e alla valorizzazione della giostra, quali box cavalli, eccetera, nelle zone E1, E2, E3 ed E4, non deve farci però prescindere dalla giusta e doverosa attività di salvaguardia del paesaggio, sulla quale, visto come è concepito e come sono sicuro verrà portato avanti anche questo articolo, spero vivamente non inciderà in maniera negativa, tutto sta anche nel come verrà implementata. Se è vero, ne sono anche io abbastanza certo, che non si parlerà più di urbanistica in quest'Aula, spero si riuscirà a dare soprattutto maggiore dignità alla giostra della Sartiglia, e ripeto alle persone che la animano, e dare a queste persone la considerazione che meritano e di cui hanno bisogno, perché il valore che rappresentano per la Sardegna tutta meriterebbe, come ho detto, maggiore considerazione, anche sotto l'aspetto materiale. Perché se è vero quanto si dice al comma 1, ovvero che la Regione riconosce la valenza storica, culturale e turistica che la Sartiglia riveste per l'intero territorio regionale, ed in particolare per la città di Oristano, poiché questo intento si realizzi c'è ancora tanto da fare. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Domenico Gallus. Ne ha facoltà.
GALLUS DOMENICO (UDC Cambiamo). Grazie, Presidente, colleghe, colleghi e Assessori. Questo mio intervento sarà molto breve, ma lo faccio veramente con entusiasmo perché mi sembra giusto riconoscere a un collega, tra l'altro stimato collega, che è Francesco Mura, il merito di aver dato ad una cittadina come Oristano e a tutto l'oristanese, ma credo a tutta la Sardegna, l'opportunità di poter continuare a svolgere la famosa giostra della Sartiglia attraverso anche i cavalieri di Oristano, che purtroppo hanno avuto in questi mesi, in questi anni grandi problemi con le loro scuderie. Faccio i complimenti perché credo che sia giusto riconoscere i meriti quando ci sono, anche se nel nostro mondo della politica questo non succede quasi mai. Lo posso fare perché innanzitutto sono veramente digiuno in materia e quindi mai avrei pensato che si potesse risolvere un problema così annoso e così importante. Ringrazio anche gli altri colleghi che hanno partecipato alla stesura di questo articolo, ma giustamente, quando Francesco mi ha proposto di apporre la firma su questo, lui lo chiamava emendamento poi è diventato un articolo, l'ho fatto con gioia maì sinceramente non credevo assolutamente che saremmo arrivati al traguardo che invece credo che in questo modo possa essere assolutamente tagliato. La Sartiglia sta a Oristano come Sant'Efisio sta a Cagliari come, per quanto riguarda il mio paese, Santa Cristina sta a Paulilatino, e come Sa Carella sta a Santo Lussurgiu, sono degli avvenimenti, degli appuntamenti irrinunciabili, che sono tra l'altro segno di identità e di appartenenza. Quindi grazie a tutti, grazie a tutti i consiglieri di Oristano che, maggioranza e opposizione, hanno dato il loro contributo, anche se soltanto dal punto di vista della firma, a questo articolo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie, Presidente. Intervengo, mi rivolgo direttamente all'Assessore, perché questo articolo 1 ter, assessore Sanna, è un articolo che proviene dall'intero Consiglio regionale, dove si è discusso di un territorio specifico, di una specifica esigenza, e da questo è nato un dibattito che ha visto tutti quanti noi partecipi e propositivi nei confronti di questo articolo 1. Il Sindaco di Santo Lussurgiu Diego Loi, collega del Gruppo dei Progressisti, che ci ha riunito prima della Commissione per raccontarci effettivamente quelle che erano le problematiche di un intero territorio e l'esigenza che si profilava, ci ha dato modo appunto di far sì che, attraverso questo emendamento, si potesse risolvere veramente un problema annoso. Ci tenevo davvero ad intervenire, perché se avessimo utilizzato questo metodo per tutti gli articoli e per la legge secondo me sicuramente la legge forse l'avremmo approvata o saremmo riusciti anche ad approvarla prima, non tanto per risolvere problemi particolari, perché questo non è un problema particolare, la Sartiglia non è solo del territorio di Oristano, la Sartiglia è un bene che va tutelato ed è un bene culturale sardo, nazionale, e quindi grazie a questo attraverso la conoscenza del territorio, attraverso quelle che sono le esigenze, una legge più armonica sicuramente sarebbe stata maggiormente e accolta da quest'Aula. Quindi, a nome dei Progressisti, io ringrazio realmente chi, i colleghi dell'oristanese e soprattutto, per quanto mi riguarda, il collega colui Diego Loi, che ha saputo davvero raccontare quelle che sono le esigenze di un territorio, e grazie a questo articolo riusciamo a risolverle. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente. Intanto la Sartiglia è un bene comune a tutta la Sardegna, è un uno di quegli eventi che raccolgono e uniscono una tradizione forte e noi ci sentiamo tutti parte di quella città, di Oristano in quei giorni, diciamo così, è l'espressione anche migliore per raccontare una delle nostre tradizioni maggiori. Noi abbiamo suggerito in Commissione, soprattutto perché abbiamo fatto una lunga consultazione con l'onorevole Loi e con alcuni componenti della minoranza che appartengono all'oristanese, una lunga consultazione perché per noi sarebbe stato opportuno anche aggiungere e migliorare questo testo, inserendo che le strutture che vengono realizzate, Assessore, siano amovibili, che le strutture siano temporanee, che abbiano comunque delle date in cui si richiedono anche le autorizzazioni per l'installazione, un po' come succede con i chioschi, mettiamola così, fintanto che non ci sarebbe stata una legge urbanistica in cui inserire questo perché è chiaro che il Piano casa, ripeto, è sempre "casa", e quindi stiamo parlando di agro e di strutture, che starebbero meglio in una cornice un po' più generale. Ciò detto anche su questo articolo avevamo proposto in Commissione la possibilità di inserire l'utilizzo di materiali anche idonei per quell'area lì, che sono comunque aree agricole, zone agricole, insomma, anche chi ha proposto l'emendamento aveva preso in carico questa proposta, mi aspetto che all'interno di una legge urbanistica, quindi una legge un po' più organica, possano essere inseriti anche questi dettagli. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 33.
Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Sono ritirati gli emendamenti 33, 3, 34, 35, 737, 738, 739, 740 e 741.
PRESIDENTE. Emendamento 188; onorevole Augus, l'aveva ritirato questo?... quindi ritirato il numero 188. Emendamento numero 749 con gli emendamenti agli emendamenti. Mettiamo in votazione l'emendamento all'emendamento, a meno che non li ritiriate. Va bene, ritirati. Mettiamo in votazione Emendamento 749 della giunta.
Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi . Ne ha facoltà.
LOI DIEGO (Progressisti). Giusto per chiedere, non so se sia possibile da parte della Giunta la spiegazione di questo articolo nel dettaglio, da parte del presentatore, insomma, dell'emendamento, in che modo il comma 3 dell'articolo 26 ter è abrogato tramite questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.
MURA FRANCESCO (FdI). Presidente, la ringrazio, semplicemente per spiegare che credo, se poi la Giunta lo vorrà confermare, che nell'intento della Giunta con questo emendamento c'è quello di un intervento rispetto a tutti gli articoli di ripulitura delle cose superflue che in fase di stesura dell'articolato non sono necessarie. Quindi questo è stato ritenuto superfluo e non viene messo. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 749.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Testo dell'articolo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Sì, Presidente, stiamo votando l'articolo, se non sbaglio. Per annunciare il voto favorevole sull'articolo e per chiedere il voto elettronico. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. È aperta la votazione.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1 ter.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Emendamento 305. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Poi c'è l'emendamenti 762 Giagoni e più, invito al ritiro.
Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). Signor Presidente, questo è un emendamento che dava la possibilità di allargare quello che abbiamo approvato da poco per la Sartiglia di Oristano, la possibilità di allargare anche la stessa cosa ad altre manifestazioni, io invito l'Aula a votare a favore su questo emendamento. Mentre l'altro, il 769, lo ritiriamo.
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione l'emendamento numero 762.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Insomma, si è passati dall'intervenire…
PRESIDENTE. No, scusate, il parere della Giunta c'è stato, il relatore ha espresso l'invito al ritiro e la Giunta è conforme al ritiro. Prego, onorevole Zedda.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Noi siamo passati da un intervento puntuale su un immobile che riguarda interventi al Comune di Oristano, ad un emendamento, questo, che riguarda tutta la Sardegna, non riguarda iniziative, non riguarda le grandi manifestazioni come i Candelieri, la Sartiglia appunto della quale abbiamo parlato o altre, riguarda tutti gli immobili che sono nella stessa fattispecie nell'ambito di tutti i comuni della Sardegna, cioè una sanatoria di tutto quello che è abusivo ed è stato creato abusivamente nell'agro; se volete farvela impugnare proprio completamente la legge approvate questo emendamento, andate nella direzione di approvare questo emendamento, che sarà, insieme ad altri, ma questo l'elemento di maggior forza dell'impugnazione, cioè senza che vi sia la possibilità di una sanatoria sull'abusivismo voi introducete, senza una legge nazionale, un'ipotesi di sanatoria di tutto quello che è abusivo nell'ambito dell'agro e che ospita un equino, un quadrupede; mi sembra che non ci sia neanche la possibilità, penso, di poter valutare, altro che parere della Giunta, bisognerebbe andare in tutti i comuni e verificare in modo puntuale quali siano le condizioni dei luoghi e la ricaduta di questo emendamento sui luoghi, oltretutto senza tener presente di ordinanze di demolizione già in essere e quant'altro, una confusione che arrecherà al danno un ulteriore danno che creerà un pregiudizio all'intero impianto della legge che già è precario, oltre che brutto. Grazie.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica. Intervengo per chiedere all'onorevole Giagoni il ritiro, perché diversamente la Giunta dà parere negativo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Io vorrei ricordare ai colleghi, e in primis lo dico a me stesso, che quando prendiamo degli accordi, nel senso che anche noi come Gruppo PSd'Az abbiamo presentato degli emendamenti che non erano quelli che son passati in Commissione, quindi per togliere dall'imbarazzo anche i colleghi li abbiamo ritirati e li ritireremo, man mano strada facendo, io invito i colleghi di maggioranza a fare altrettanto, perché ci evita di metterci nell'imbarazzo di andare a fare delle considerazioni che assolutamente non vogliamo fare. Fino adesso io credo sia andata bene, quindi io invito il caro amico Dario di ritirare l'emendamento, oltretutto la Giunta ha dato il suo parere e credo che più avanti, ho visto anche qualche altro emendamento che ancora non è stato ritirato proposto dalla maggioranza, e stessa cosa faremo per gli altri emendamenti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA) Chiedo un minuto di sospensione per parlare con l'Assessore. Grazie.
PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 13, viene ripresa alle ore19 e 20.)
PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto riprendiamo i lavori.
Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). Ringrazio l'Assessore, ho avuto una risposta esaustiva, esauriente e quindi ritiro l'emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2. All'articolo 2 sono stati presentati degli emendamenti.
Ha facoltà di parlare il consigliere Giuseppe Talanas, relatore.
TALANS GIUSEPPE (FI), relatore. Grazie Presidente, allora la Commissione ha espresso parere negativo sugli emendamenti all'articolo 2 il numero 36 e 4 parere favorevole, sul 750 poi parere negativo sui numeri 37, 190, 191, 500, 648, 38, 192, 501, 39, 193, 502, 646, 40, 41, 42, 43, 194, 195, 503, 515, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 504, 511, 51, 52, e 53, 54, 199, 200, 505, 514, 652, 55, 56, 506, 57, 58, 507, 59, 508, 653, 60, 509, 654, 61, 62, 63, 64, 65, 510, 543, 544, 512 e 513, 519, 521 e 522, 523, 524 e 525, 526 e 527, 647, 704, 196, 197, 198, 531, 532, 534, 535 e 536, 537, 650, 651, 201, 202, 538 e 539, 516 e 517, 205, 541, 206, 545, 649, 520, c'è un invito al ritiro al 763, poi parere negativo al 528 e 529 e 530, 518, invito al ritiro al 760, poi parere negativo 203, 540, 204, 308, 207, 208 e 209, 210, 211, 212, 213, 214, 307, 542, invito al ritiro al 742 e al 746. Poi ci sono gli emendamenti all'emendamento 750, parere negativo all'811, 812, 813, 938, 814, 939 e 940, 815, 816, parere favorevole al 1177, e ancora parere negativo all'817, 818, 941, 819, 942, 820, 943, 821, 944, 822, 945, 823, 964, 963, 837 e 838, 824, 946, 825, 826, 828, 947, 827, 948, 829, 831, 949, 830, 832, 953, 805, 954, 804, 833, 955, 956, 884, 836, 958, 835, 957, 987, 806, 807, 959, 960, 961, 962, 839, 840, 965, 950, 951, 843, 967, 968, 847, 845, parere favorevole sul 782, poi parere negativo sul 952, 966, 841, 842 e 844, 846, 969.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze e urbanistica. Conforme.
PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 2.
È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Sì grazie Presidente, ma insomma questo articolo rappresenta un pochino il succo della legge, qua sono le principali distorsioni che noi abbiamo provato a denunciare già in discussione generale. Io leggo semplicemente il testo dell'articolo non tengo conto delle modifiche che dovrebbero essere proposte successivamente per far notare che è previsto nei centri storici un intervento di modifica con premialità che arrivano sino a 90 metri cubi, senza un Piano Particolareggiato. E mi pare evidente che questo significa di fatto snaturare quelli che sono i centri storici, che proprio per le loro caratteristiche invece vanno tutelati e debbono essere correlati da un Piano Particolareggiato che preveda proprio quello che si può fare quello che non si può fare edificio per edificio, altrimenti si fa un danno alla identità dei nostri dei nostri Comuni, delle nostre zone storiche dei Comuni. Questa qui evidentemente è una norma che non può essere accettata e non è certo un buon amministrare quello di consentire l'edificazione al di fuori di ogni piano particolareggiato dei centri storici e nei centri identitari dei nostri comuni. Così pure nella zona urbanistica F è previsto per le strutture residenziali oltre i 300 metri un incremento volumetrico fino a 150 metri cubi, anche questa è una norma che non trova riscontro, stiamo parlando praticamente di ville che possono essere ristrutturate, possono estendersi per 150 metri cubi, anche questo è in ambito praticamente subito dopo la fascia dove non dovrebbe essere consentito nulla e invece in questo testo si legge che anche nella fascia dei 300 metri dalla linea di battigia è possibile usufruire di vantaggi e di crediti volumetrici. Io credo che e sia un grande un grande pasticcio che viene coronato poi dal punto f che permette la cessione nei casi previsti dei crediti volumetrici che possono essere ceduti da chi ha titolo per averli anche a chi non ha titolo, perché è così evidente, e questo è evidente una distorsione. Credo che sia assolutamente una illegittimità dal punto di vista anche formale, perché non esiste che un avente titolo ad un beneficio possa trasferirlo ad un terzo che non ha alcun titolo semplicemente con un atto notarile. Quindi insomma si tratta di un articolo che rappresenta il cuore del pasticcio che state facendo dal punto di vista urbanistico, non siete in grado di proporre una legge urbanistica, fatte tutta quanta una serie di interventi che sono interventi che graveranno pesantemente sulla struttura delle nostre città e delle nostre coste. Adesso cercate di aggiustarlo con emendamenti che eliminano le più grosse storture, quelle che sarebbero state sicuramente oggetto di impugnativa da parte del Governo, come l'edificazione entro i 300 metri. Ecco credo che questo sia un articolo che vada respinto in toto che non contenga proprio niente di buono che sia il succo della legge e delle storture che con questa legge state portando a un settore che invece andrebbe regolamentato, come abbiamo più volte detto e come voi stessi continuate a dire, con una proroga fino al 2023, c'è evidentemente la volontà di lasciare queste norme che rimangono nel tempo, che non sono transitorie, che non sono semplicemente un colmare un vuoto legislativo, ma significa sostituire al vuoto legislativo queste norme che diventano di fatto esecutive e che garantiscono poi la regolarità di tutti gli interventi che sono stati previsti. Credo che non serva fare appelli in questo in questo momento, perché la volontà, mi pare, espressa dalla maggioranza è chiara; io non dirò che spero che questa legge sia impugnata dal Governo, anche se lo spero ardentemente, perché soltanto un'impugnativa può impedire di fare uno sfacelo nelle coste, nelle nostre aree più delicate da un punto di vista storico e identitario. Quindi su questo evidentemente ci sarà la nostra più ferma opposizione, il nostro no più deciso che espliciteremo anche con tutta quanta una serie di emendamenti, grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Valter Piscedda. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Io mi accodo, grazie Presidente intanto, mi accodo alle parole dell'onorevole Ganau, che ha illustrato la posizione del nostro… …dicevo che ha espresso la posizione in merito ai due emendamenti importanti che la maggioranza ha fatto il 750 e il 751. Ma limitandomi all'articolo in generale e in particolare all'emendamento 750, anche noi da una parte riceviamo di buon occhio l'eliminazione di tutta la parte del testo della Commissione che prevedeva l'incremento nei 300 metri, ma ci riferiamo invece, sullo stesso tema, all'articolo 9 bis, che io vi voglio ripetere testualmente perché sinceramente non ho capito se è un refuso o se invece è una esplicita volontà della Giunta, e mi rivolgo quindi all'Assessore, che ovviamente non mi sta ascoltando ma io continuo… Assessore, le chiedo un secondo di cortesia. Semplicemente dicevo che noi abbiamo preso di buon occhio il fatto che l'emendamento 750 abbia eliminato tutta quella parte che prevedeva la costruzione nei 300 metri, i premi volumetrici nei 300 metri, però mi riferisco all'articolo 9 bis e dicevo non so se sia un refuso, oppure se sia invece un'esplicita volontà della Giunta, e lo rileggo a voce alta: negli ambiti extraurbani, come individuati dalla strumentazione urbanistica vigente, classificati quali zone urbanistiche omogenee F sono consentiti tutti gli interventi di cui al presente articolo. Quindi questo dal nostro punto di vista fa salvi tutti gli incrementi volumetrici nei 300 metri, quindi si trova in contrasto con l'eliminazione che voi avete fatto e avete dichiarato di quella previsione, cioè non so se è un refuso mi riferisco al 9 bis, oppure no. E addirittura dice gli incrementi volumetrici per le strutture residenziali ricadenti oltre i 300 metri dalla linea di battigia non potranno superare il 35 per cento del volume urbanistico legittimamente… dice oltre… ne consegue che tutto ciò che è entro è sottoposto invece alla disciplina di tutto l'emendamento 750. Quindi per la lettura che ne diamo noi l'emendamento 750, è vero che ha cancellato la parte dove esplicitamente venivano riconosciuti i premi volumetrici, ma in questa formulazione le prime tre righe del 9 bis la riacchiappano, quindi noi riteniamo o che sia stato un refuso oppure che continui ad esserci la volontà della Giunta di permettere nei 300 metri gli ampliamenti. 9 bis, negli ambiti extra urbani così come individuati dalla strumentazione urbanistica vigente, classificati quali zone urbanistiche omogenee F sono consentiti tutti gli interventi di cui al presente articolo. Sto leggendo la previsione dell'emendamento, del vostro emendamento 750. Quindi questa è la prima considerazione. La seconda considerazione, lo faccio a livello generale poi ci torno nel merito degli emendamenti, purtroppo non c'è l'onorevole Peru ma c'è l'onorevole Mula, ah eccolo ecco c'è l'onorevole Peru, quindi rivolgendomi all'onorevole Peru in particolare e all'onorevole Mula, io volevo ricordarvi i passaggi fatti in Commissione dove voi vi siete sperticati a dire che si accettava lo spirito costruttivo del lavoro di Commissione. Bene voi avete da una parte dichiarato questo, dall'altra dato parere negativo a che cosa? A un emendamento che prevedeva che i premi volumetrici potessero essere dati a quelle situazioni in cui ad esempio una pavimentazione cementata venisse levata, quindi un grande beneficio in termini di assorbimento dell'acqua da parte del suolo, quindi ci sembrava una cosa estremamente costruttiva da inserire, l'abbiamo fatto attraverso un emendamento, tra virgolette concordato in Commissione, parere negativo, parere negativo caro onorevole Peru e caro onorevole Mula, dopodiché abbiamo parlato a lungo della questione dei capannoni, dove si è detto in un capannone alto metti 20, 30, 40 metri dove c'è un'officina meccanica e allo stesso piano c'è il bagnetto e l'ufficietto, se questi se li vogliono portare a un piano alto in modo da liberare spazio per l'attività principale voi eravate tutti d'accordo. Bene, parere negativo. Quindi, onorevole Peru, onorevole Mula…
(Interruzione)
No, l'Assessore in Commissione ha detto addirittura che era d'accordo, parere favorevole su questi argomenti di cui sto parlando. La traduzione in aula è parere negativo. Quindi lo dico solo a beneficio della storia, nel senso che le parole è vero che hanno un valore, ma devono avercelo non solo quelle dell'opposizione ma anche quelle della maggioranza. Dopodiché vi abbiamo invitato, quando avete levato la questione della costruzione in zone F, vi abbiamo detto: noi siamo assolutamente d'accordo, ma fate attenzione che ci sono zone F che di zone F non hanno più nulla; sono agglomerati urbani al 100 per cento, quindi quelli andrebbero trattati diversamente dalle zone F nelle quali permangono le caratteristiche di Zona F e sulle quali c'è il rischio di forte speculazione, ma io ho in mente, per chi conosce il Cagliaritano, Flumini di Quartu che è una zona urbanizzata al 100 per cento, c'è la chiesa, c'è l'ufficio circoscrizionale, ci sono le poste…
PRESIDENTE. Onorevole Piscedda, il tempo a sua disposizione è terminato.
È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente. Questo articolo è il palese non governo del territorio e sottolineo "non" governo del territorio che portate avanti. Intanto, come ha sottolineato l'onorevole Piscedda, c'è una grande confusione nel testo soprattutto perché le dichiarazioni fatte lette sui giornali sono in contrasto con quanto poi viene scritto e riportato in legge e questo non porta certamente valore alle parole che sono state espresse anche dal presidente Solinas, che mi fa piacere che sia oggi in Aula con noi, che parlava di certezza del diritto. Qua di certo non c'è nulla, è un articolo che creerà molta confusione, che creerà una contraddizione in termini tra le parti e chi soffrirà maggiormente saranno i funzionari che dovranno applicare queste leggi di cui neanche chi le scrive riesce a dare un'interpretazione univoca. Questo non fa onore al Consiglio regionale e certamente alla Giunta che oggi porta questo articolo che, tra l'altro, è una palese volontà di disincentivare i comuni all'approvazione dei piani, siano essi piani urbanistici o siano essi piani particolareggiati, per esempio dei centri storici, perché come sappiamo questa legge va in deroga e consentire a chiunque di poter ampliare senza criteri e logiche determina chiaramente anche un pericolo per i nostri centri storici, l'ha detto bene l'onorevole Ganau, che potrebbero subire un brusco colpo nei confronti di quel patrimonio culturale e identitario che tutti noi diciamo sempre di voler salvaguardare, ma poi effettivamente nei fatti leggendo questi testi sembra proprio il contrario.
Inoltre io vorrei sottolineare una questione. In Sardegna esistono intorno alle 300.000 seconde abitazioni e aggiungere mediamente il 30 per cento di volumetria a queste case, tra l'altro spesso vuote, ricordiamolo, significa realizzare cubature uguali ad oltre 100 mila nuove seconde case paradossalmente. Questa operazione, al di là della temporanea occupazione, rischia davvero di compromettere il già fragile equilibrio esistente in materia di sopportabilità delle infrastrutture, e parliamo quindi delle infrastrutture e dei carichi urbanistici, di cui nessuno mai si vuole occupare e l'urbanistica dovrebbe mettere proprio al centro dei suoi ragionamenti i carichi urbanistici e ciò che ne deriva, e poi le tante disfunzioni relative agli impianti di depurazione, al sistema di raccolta dei rifiuti, al traffico e soprattutto nei piccoli centri e soprattutto nella stagione estiva che chiaramente evidenziano i tanti limiti del sistema turistico della nostra isola. È chiaro che non valutare questi aspetti significa restituire al nostro territorio un modello, a mio avviso, completamente sbagliato di urbanistica e di urbanizzare i nostri territori che dovrebbero portare alla base proprio un ragionamento complessivo che va oltre il semplice incremento. Capisco che spesso è facile cadere nella contrapposizione tra urbanistica ed edilizia, cioè nel senso che è facile che l'urbanistica cada nella materia edilizia, ma questo non deve essere perché l'urbanistica organizza, programma e orienta lo sviluppo del territorio, l'edilizia dovrebbe essere l'applicazione in concreto di quello che noi vorremmo fosse il principio di sviluppo del nostro territorio. E poi c'è questo aumento indiscriminato delle volumetrie attraverso il superamento della norma prevista dal decreto assessoriale 2266 del 1983, che significa, di fatto, una riduzione degli standard urbanistici di circa un terzo favorendo così l'invivibilità dei nostri centri urbani e un aumento dei parametri sulla ricettività balneare. Penso che in questi anni si siano davvero costruite troppe seconde case, e queste non sono parole mie, ma sono parole dell'assessore Sanna che a suo tempo disse proprio questo: "In questi anni si sono costruite troppe seconde case, direi che il momento di cambiare rotta". Io in questo testo non vedo nessun cambiamento di rotta, anzi vedo una volontà di perseguire quella strada e di calpestarla in maniera indiscriminata e senza rispetto e valorizzazione dei nostri territori. Capisco le difficoltà, bisogna sedersi, studiare meglio e prendersi i giusti tempi per proporre le norme adeguate e questo va fatto chiaramente con il supporto anche del Consiglio e di chi comunque di questi tempi…
PRESIDENTE. Onorevole Orrù, il tempo a sua disposizione è terminato.
È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente. La famosa certezza del diritto, evocata a più riprese anche negli interventi del Presidente, qui viene meno. Anche in questi momenti si sta cercando, anche nei banchi di fronte al mio, di porre qualche pezza a una legge scritta male e riscritta peggio. La volontà, quella espressa pubblicamente, era quella di sanare alcuni errori fatti dai consiglieri cattivi che, senza condividere le loro opinioni, hanno deciso di approvare una legge che non godeva della stima e dell'appoggio della Presidenza della Regione. Sono stati presentati degli emendamenti sostitutivi totali. Il 750 è quello che cancellerà il testo approvato dalla Commissione e lo riscriverà, in alcuni casi eliminando alcune parti in cui si cancellava, per esempio, l'obbligo di approvare il PPR. Lo ripeto, l'ho detto nella prima seduta, quando si è fatta la discussione generale, se questa Amministrazione regionale, questa Giunta regionale ha intenzione di modificare il PPR, ebbene c'è un iter, non passa da quest'Aula, perché non è con una legge del Consiglio regionale che si può fare un'azione di questo tipo e una revisione di questo tipo. Di certo non può essere quest'Aula a metterci una pezza, verrebbe impugnata, lo è stata già anche la legge di interpretazione con cui avete cercato qualche mese fa di aggirare questo ostacolo, e poi viene meno anche il principio della responsabilità politica. Voi avete vinto le elezioni, lo avete anche promesso ai vostri elettori. Se avete quell'intenzione andate avanti e fatelo. Mi sembra, invece, che l'intenzione sia un'altra e che i mezzi messi per perseguire questa intenzione, che osteggio dal primo all'ultimo comma, non siano nemmeno adatti a perseguire lo scopo. C'è poi una contraddizione rispetto a quello che diciamo la mattina, cioè quest'Aula non può continuare a dire una cosa la mattina e contraddirla il pomeriggio e la sera. Noi poco fa abbiamo approvato un testo che parla della Sardegna come isola della qualità, e la qualità alla quale ci ispiriamo qual è? Quella delle zone F? Quella delle zone in cui pensiamo di garantire un aumento di cubatura non più del 20, ma del 25, non più di 70 metri cubi, ma di 90, in cui eleviamo qualunque tetto e qualunque limite e consentiamo un ampliamento di cubatura in zone che non brillano già per bellezza e per qualità, per tornare a quella parola? Io capisco che la fascia dei 300 metri, oltre ad essere inviolabile per norme non regionali, ma statali o comunque derivate da norme statali, faccia più notizia. Gli organi di stampa, alla quale ci avete comunicato il Presidente è molto sensibile, si interessano sempre più di quella fascia piuttosto che di tutto il resto, però ad essere sincero le brutture peggiori costruite negli ultimi decenni, quando ormai non si poteva più aggredire le coste, sono state fatte a ridosso delle coste, in quella fascia non tutelata, o comunque meno tutelata, in cui negli anni sono sorte le cosiddette cattedrali nel deserto, piccoli villaggi poco distanti dal mare costruiti in agro o comunque in terreni che avevano quella connotazione, magari non urbanistica, ma sicuramente quella vocazione ce l'avevano, e le cose più brutte e più inutili sono state fatte lì, peggiorando anche la qualità dell'offerta turistica della nostra isola, un'offerta turistica fatta di seconde case, a volte affittate in nero, che non creano sviluppo, non creano posti di lavoro, creano anche un turismo difficilmente controllabile, come quello che abbiamo potuto vedere anche questa estate quando ci sarebbe stato utile, invece, poter controllare gli afflussi e qui non c'è un blocco. Tra l'altro a parole si era anche parlato della volontà di cambiare registro. Qui non solo non c'è un blocco, qui c'è la volontà di perpetrare quel registro. Stiamo dicendo a chi ha una casa in quelle fasce che è possibile ampliare la cubatura, magari farne un'altra, perché leggendo tra le righe c'è quella possibilità. Abbiamo parlato agli alberghi, ma qui non parliamo di alberghi, qua parliamo di altro. Parliamo di seconde case. Le zone F della Sardegna poi le conosciamo, soprattutto quelle in quella fascia a ridosso dei 300 metri. Quindi questo forse è un articolo che è il degno secondo di quel primo articolo osteggiato alla fine del 2020. Inizio anno peggiore non si poteva dare.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente. Quando sul giornale si sono contrapposti l'assessore Sanna, che diceva con grossi titoli: "niente è cambiato, non cambierà niente nel disegno di legge che stiamo portando alla discussione del Consiglio, neanche con gli emendamenti", e il presidente Solinas, invece, che annunciava il fatto che nella fascia costiera tutto sarebbe cambiato, e in particolare nella fascia dei 300 metri dal mare non sarebbe stato possibile fare gli incrementi volumetrici, oggi capiamo che l'assessore Sanna aveva ragione, ha detto la verità rispetto a questo emendamento, mentre il presidente Solinas sul giornale ci ha detto qualcosa che voi con questo emendamento a sua firma, Assessore, state naturalmente contraddicendo. Io mi auguro che prendiate il tempo a disposizione da qui a domani mattina per correggere il tiro, perché quello che avete scritto nell'emendamento sfiducia totalmente il vostro Presidente. L'assessore Sanna sfiducia il Presidente e dà ragione al Capogruppo di Forza Italia che qualche giorno fa, durante la discussione generale, aveva quasi posto una questione di fiducia su questo tema. Voi state, con questo emendamento che ci state propinando, permettendo la costruzione nella fascia costiera. State permettendo alle zone F, che sono all'interno dei 300 metri dal mare, di ampliare le proprie abitazioni. State così, come ha detto l'onorevole Piscedda, che è il relatore di opposizione, con il comma 9 bis consentendo tutto ciò che il presidente Solinas ha smentito sui giornali. Io non so se il presidente Solinas sia a conoscenza che il suo Assessore abbia firmato un emendamento che praticamente lo sfiducia, so però che questo non è ammissibile e mi appello anche ai colleghi della maggioranza: correggete questa stortura, correggete e andate nella direzione opportuna perché, badate, se qui il consigliere Piscedda non avesse sollevato il tema voi in maniera ambigua avreste votato questo provvedimento, avreste consentito che nei 300 metri si ampliassero le abitazioni. E come se non bastasse cosa fate? Non solo lo consentite, ma permettete anche che i crediti volumetrici possano essere ceduti anche a chi non ne ha titolo, perché d'altronde un po' di cemento, un po' di cubatura non lo negate a nessuno, è anche nella vostra filosofia. Permettete insomma di derogare alla deroga, permettete di usare materiali primari prodotti in Sardegna. Guardate come scrivete gli emendamenti. L'intervento prevede l'impiego di materiali primari prodotti in Sardegna. Perché il cemento non è un materiale primario? Perché i blocchetti non sono un materiale primario per la costruzione di un'abitazione? E non vengono prodotti in Sardegna i blocchetti, e non vengono prodotti in Sardegna i mattoni? O state scrivendo ancora una volta male la vostra la vostra legge o c'è qualcosa che va oltre l'incapacità, e questo ci preoccupa. Ci preoccupa perché siete andati a propinare sulla stampa, anzi avete fatto esporre il vostro Presidente sulla stampa con grandi annunci e oggi l'assessore Sanna lo smentisce su tutto. Lo smentisce sugli elementi ecologici, perché non è scritto da nessuna parte che i materiali primari prodotti in Sardegna devono essere materiali ecologici, non è scritto che non deve essere il mattone, non è scritto che deve essere il blocchetto, non è scritto che devono essere i materiali che si usano quotidianamente nella nostra isola, che non sono né ecologici, né ecocompatibili con il nostro territorio, e lo fate in maniera subdola, pensando che questo elemento passasse inosservato ai più, lo fate derogando a tutti i piani particolareggiati, lo fate consentendo, quindi, le costruzioni anche all'interno dei 300 metri, lo fate in maniera subdola con l'articolo 9 ter, permettendo gli incrementi volumetrici anche alle abitazioni che sono state sanate, abusive sanate, o precedenti alla pianificazione. Cioè a voi quello che ha organizzato un'Amministrazione comunale, un ente locale sulla propria pianificazione di sviluppo non importa, interessa solo ed esclusivamente che un po' di cubatura non si neghi a nessuno. Bene, badate, se voi doveste andare a vedere e a leggere tutti gli studi sul turismo, potreste capire che le seconde case non creano sicuramente il flusso turistico o l'occupazione che voi invece volete dargli con l'aumento di cubatura. Lo fanno gli alberghi, lo fanno i B and B, lo fanno tutte quelle strutture ricettive, i residence, tutte quelle strutture ricettive che hanno un'idea di turismo ben chiaro, e se dovessimo andare a vedere il sommerso, oppure a studiare il sommerso sulle seconde case, probabilmente qualche problema in più ve lo porreste. D'altronde siete stati in grado, l'assessore Sanna è stato in grado di delegittimare il proprio Presidente con un emendamento del genere, figuriamoci se non lo fa con tutti i Sardi. Io lo dico francamente, se fossi stato il Presidente, dopo una cosa di questo genere stasera gli avrei tolto la delega.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.
Schiacci il pulsante, onorevole, adesso può premere. Potete controllare? State monopolizzano l'Aula. Onorevole Satta, vediamo se… Scusate, potete verificare se qualcuno di voi ha il microfono acceso? Onorevole Manca, è attivo? Onorevole Manca, ha la parola? Riusciremo a farla parlare.
Prego, onorevole Gian Franco Satta.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Il problema non è l'impianto, ma è questo articolo 2 che tratta esclusivamente di incrementi volumetrici che produrranno certamente uno stravolgimento delle norme vigenti innanzitutto, ma in particolare anche quelle relative alle zone che sono di più pregio della nostra isola, e quindi le zone A, le zone F e le zone E, quindi l'agro. Quindi, a differenza della precedente edizione del Piano casa si prevedono degli incrementi volumetrici in zone urbanistiche a destinazione residenziale che fino ad oggi erano rimaste esenti da ampliamenti. Per le zone A si prevede la possibilità di ampliamenti del 25 per cento fino a 90 metri cubi, per gli edifici che non conservano rilevanti tracce dell'assetto storico anche in assenza di un piano particolareggiato, così come previsto dal PPR. Questa novità stravolge comunque l'assetto estetico e architettonico di pregio del patrimonio storico-artistico del nostro contesto, in quanto consente singoli interventi slegati da uno studio complessivo delle zone storiche delle quali la Sardegna è ricca, le zone A per l'appunto. A mio parere, i centri storici forse sono invivibili perché vi è troppa volumetria, a differenza di quanto è previsto in questo comma. Per quanto riguarda le zone urbanistiche F oltre i 300 metri dalla battigia marina è previsto un incremento volumetrico del 30 per cento sugli edifici esistenti ad uso residenziale fino ad un massimo di 150 metri cubi. Tali interventi incidono significativamente sul carico antropico e urbanistico, nonché sulla ricettività costiera degli abitanti insediati, determinando così ulteriori problemi di gestione in particolare sui litorali…
PRESIDENTE. Scusate, onorevole Satta, ha avuto problemi già nel trovare il microfono, poi anche il brusio in Aula non è certamente favorevole a svolgere un intervento come si dovrebbe confare. Quindi, prego.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). La ringrazio, Presidente. Tali incrementi volumetrici, e parlo delle zone F, potranno essere ulteriormente aumentati di un ulteriore 10 per cento per l'efficientamento energetico, prima non consentiti per le zone F. Per le zone urbanistiche F oltre la fascia dei 300 metri dalla battigia è previsto un incremento volumetrico di oltre il 20 per cento fino a 100 metri cubi per unità immobiliare, che ricadono nelle aree individuate ai sensi dell'articolo 10 bis. La previsione di cessione poi di volumetrie previste dal comma 4 bis nelle zone B, C e F, seppur a determinate condizioni, produrrà inevitabilmente problematiche serie dal punto di vista delle verifiche che andranno a determinare poi gli uffici tecnici, specialmente su lottizzazioni datate e già oggetto di interventi urbanistici precedenti quali ad esempio sanatorie, ampliamenti di volume, residui, eccetera. Per quanto riguarda poi un altro articolo che merita attenzione, il 9 quinquies, che è l'incremento volumetrico previsto nelle "zone bianche" o zone non pianificate, con indice di edificabilità pari a quello previsto nelle zone dell'agro, quindi nelle zone E, ovvero del 30 per cento, cioè stiamo parlando di zone che non sono urbanizzate, quindi che non hanno i servizi di rete fognaria, di rete idrica, eccetera, allora a questi consentiamo un ulteriore incremento del 30 per cento così come nelle zone dell'agro. Si rilevano alcune incongruenze che, se non chiarite, andranno a creare numerose situazioni di conflittualità nell'applicazione della legge, e mi riferisco in particolare al disposto nel comma 9 bis, che stabilisce che "le disposizioni di cui al comma 3 si applicano a tutti gli immobili di civile abitazione regolarmente autorizzati indipendentemente dalle zone urbanistiche in cui ricadono, fatti salvi i vincoli paesaggistici". Dalla lettura di questo comma parrebbe che tali incrementi siano applicabili anche agli edifici ricadenti nelle zone A, F ed E, per i quali nei diversi commi all'articolo 2 sono state previste altre premialità volumetriche. L'ulteriore incongruenza riguarda il comma 9 ter che stabilisce per le zone F oltre i 300 metri dal litorale dalla battigia un incremento volumetrico del 35 per cento dell'esistente, che peraltro si aggiunge ad eventuali ampliamenti già concessi e realizzati ai sensi della legge regionale numero 4 del 2008, e successive modifiche. Tale previsione parrebbe confliggere col comma 3 bis, il quale prevede per questa zona la possibilità di incrementi volumetrici del 30 per cento, e quindi non del 35, fino a 150 metri cubi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.
Provi a premere il pulsante.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Onorevole Li Gioi, la invito a intervenire ugualmente, ci sarà comunque la verbalizzazione in forma sintetica del suo intervento. Scusate, non si sente se chiacchierate, se fate silenzio si sente, e questo è un problema. Se proviamo ad usare silenzio magari diamo la possibilità a chi interviene.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Siamo arrivati all'articolo 2, che è un po' il cuore di questa creatura che doveva essere l'ultima nata dell'anno vecchio e non è ancora la prima nata dell'anno nuovo, un cuore che non mi è difficile definire matto, che ha portato ad una gestazione tribolatissima, che tutti abbiamo vissuto in Commissione con i colleghi, dapprima evitando di perdere tempo nella discussione di una legge già superata da emendamenti in itinere, emendamenti che poi sono arrivati ed emendamenti che lo stesso presidente Solinas si è reso conto fossero eccessivi così da intervenire personalmente per porre rimedio o cercare di porre rimedio a quello scatafascio. Tutto questo ha determinato per quanto riguarda l'articolo 2 la predisposizione dell'emendamento numero 750. In ogni caso è chiaro che questo articolo 2 presenta delle parti che sono assolutamente irricevibili, come hanno anche sottolineato i miei colleghi il decapitare le autorità comunali è qualcosa di scandaloso, perché da un lato crea un conflitto di posizione che non si può accettare, dall'altra parte crea conseguentemente e inevitabilmente difficoltà di interpretazione della legge da parte dei funzionari, è normale questo, non c'è bisogno della scienza di Giotto per capire che a questo si arriverà. Per quanto riguarda le zone F, gli incrementi sino a un massimo di 150 metri cubi vanno contro quelle affermazioni che anche sulla stampa abbiamo visto dell'assessore Sanna contro l'edificazione di seconde case. Evidentemente, chiaramente, parlavamo di agosto dell'anno scorso, poi tante cose sono cambiate anche per quanto riguarda le diatribe all'interno della stessa maggioranza e quindi le varie anime che si combattono per cercare poi di arrivare ad una soluzione che non arriva se non grazie all'intervento salvifico del presidente Solinas. Un taglio cesareo, e mi riferisco appunto al Cesare di questa Giunta, per facilitare un parto che altrimenti non sarebbe arrivato, con consiglieri che consigliano ai propri colleghi di portare l'elmetto in aula e soprattutto su questo articolo 2 perché avrebbero fatto fuoco e fiamme, e quindi la dimostrazione dell'assoluta disorganicità di questa maggioranza che ha portato quindi a questo testo, che cerca innanzitutto in modo subdolo di dimenticare tra virgolette, diciamo così, il PPR perché non lo nomina, cioè il PPR non esiste più perché non è nominato nella legge, quasi che questo fosse una maniera così facile e magica per eliminare una norma che ovviamente dovrebbe invece essere rispettata, però così si fa e ne prendiamo atto. Se poi vogliamo parlare della compravendita dei crediti volumetrici, arriviamo proprio all'abominio, c'è una norma che non esiste in nessun codice del mondo, e che cosa invece è consentita da questa vostra redazione della norma, un qualcosa che, a mio parere, potrebbe determinare anche interessi da parte di associazioni malavitose, perché è chiaro che si può creare un racket dei decreti volumetrici, in quanto soprattutto in questa delicata fase storica epidemiologica che stiamo vivendo ci possono essere dei soggetti che hanno bisogno di monetizzare magari un immobile che in quel momento non utilizzano per esigenze economiche stringenti, e ci possono essere altri soggetti che hanno invece quantità di danaro a dismisura per poter approfittare di questo stato di bisogno. Però tutto questo è concesso a questa vostra norma che nell'articolo 750, come ha più volte sottolineato l'onorevole Piscedda, al comma 9 bis vede le prime due righe essere in contrasto con la terza, la quarta e la quinta, e qua appunto ci chiediamo se c'è imperizia o malafede. Noi speriamo che sia imperizia, perché in ogni caso l'italiano è una lingua che si capisce bene e quindi leggere quell'articolo 9 bis confonde le idee, che sono già confuse. Quindi, tenendo conto anche dei movimenti che ci sono stati qua in aula dopo che l'onorevole Piscedda per l'ennesima volta ha avuto la pazienza di sottolineare questa incongruenza, speriamo che almeno questa incongruenza, ripeto, sia eliminata, e quindi sarebbe certificata l'imperizia o incapacità, per fortuna non la malafede. Questo già sarebbe un punto a vostro favore, se così si può dire, che sarebbe sempre a sfavore, perché per l'ennesima volta si dimostra che con la fretta nascono sempre gattini ciechi, questi sono gattini anche senza occhi, a mio parere. Comunque questo, e mi avvio al termine del mio intervento, per sottolineare per l'ennesima volta come questa norma è stata fatta e di conseguenza quello che avverrà nel momento in cui ipoteticamente essa si possa applicare, perché su questo tutti in quest'Aula, dico tutti i sessanta consiglieri che sono in quest'Aula hanno tantissimi dubbi, però quelli che sono in maggioranza vogliono andare avanti, noi ne prendiamo atto e poi ci sarà il Governo cattivo che prenderà le sue decisioni. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Per riuscire a capire e a comprendere, Assessore, gliel'ha chiesto prima il collega Piscedda, ha chiesto un suo intervento, ma ha chiesto un suo intervento chiarificatore che evidentemente non ha ritenuto di dover fare e rilasciare. Ricordiamo alcune dichiarazioni, era l'11 di dicembre del 2020, dichiarazioni da parte del Governatore, non è un'aggressione alle coste, la tutela dei 300 metri è un valore irrinunciabile, è un'intervista rilasciata a "La Nuova Sardegna". Poi era il 21 di dicembre del 2020 quando lo stesso Governatore rilasciava un'altra intervista: "No agli aumenti di volumetria in case ed alberghi nella fascia protetta dei 300 metri dalla battigia", dichiarazioni, ripeto, sempre del Presidente. Assessore, io leggo questo che è il vostro emendamento numero 750, e come ha menzionato il mio collega sarebbe anche corretto, sarebbe anche giusto, essendo lei un Assessore, dare una spiegazione magari necessaria a tutti i sardi che lei rappresenta, perché lei è un Assessore della Regione Sardegna. Vorrei riuscire a capire da lei se queste dichiarazioni del Governatore sono vere o non sono vere, perché se il Governatore dichiara questo e lei presenta un emendamento firmato dove scrive altro, evidentemente, siccome l'italiano non è un'opinione, c'è qualche incongruenza. Allora, o lei sta agendo in netta contrapposizione al suo Governatore, o il Governatore è pienamente consapevole delle dichiarazioni che ha rilasciato, che non sono vere, e in Aula porta un altro testo, che fa firmare da lei. Io vorrei sapere, Assessore, cosa vuol dire "negli ambiti extraurbani, così come individuati dalla strumentazione urbanistica vigente, classificati quali zone urbanistiche omogenee F, sono consentiti tutti gli interventi di cui al presente articolo"; adesso, io non rileggo tutti gli interventi che sono presenti nell'articolo, lei li conosce perfettamente per cui, Assessore, questo vuol dire che si può, si può letteralmente costruire, ampliare, abbattere nella fascia dei 300 metri perché voi scrivete questo. Anche perché subito dopo scrivete, sempre nello stesso articolo: "Gli incrementi volumetrici per le strutture residenziali ricadenti oltre", quindi fate una distinzione; entro si possono fare gli interventi di cui al presente articolo, per cui si può, diciamolo Assessore, si può intervenire, lo scrivete, se lei mi dice di no dia la spiegazione ai sardi, non a me, però oltre a darla la spiegazione lo dovete scrivere meglio, perché è inutile parlare se poi nella legge scrivete il contrario, perché questo vuol dire che nei 300 metri lo potete, lo state autorizzando, lo permettete, quindi oltre i 300 metri dalla linea di battigia marina non potranno superare il 35 per cento del volume urbanistico, quindi fate già voi questa distinzione. Allora, Assessore, a prescindere poi dal suo ruolo politico, a prescindere dal fatto che io sono opposizione, io credo che i sardi, tutti, devono sapere esattamente, ma ripeto, non a parole, nella legge deve essere scritto esattamente che entro la fascia dei 300 metri non si tocca niente! Lo deve scrivere. Quindi mi aspetto un suo intervento in merito, ma non a parole, lo vogliamo vedere. Detto questo, Assessore, mi colpisce anche un'altra parte dell'articolo 2, che è quella della possibilità di poter cedere la cubatura, quindi crediti volumetrici che possono essere ceduti, anche questo io lo reputo davvero incredibile, però l'importante è che siano tutti nello stesso stabile o che magari siano negli stabili adiacenti, appartenenti alla stessa lottizzazione, per cui spostiamo un attimino quelli che sono i crediti volumetrici, tanto qual è il problema? L'importante è costruire perché detto, da lei, la costruzione permette naturalmente…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Intanto io mi ero prenotato per fare un intervento e ne approfitto per farlo sull'ordine dei lavori, nel senso che sentendo le parole dei colleghi, e certo non ci spaventa quello che dice il collega Lai, "alloro la dovrebbe sfiduciare, si dovrebbe dimettere" e quant'altro, questo errore l'avevamo già visto perché trattasi di errore materiale, poi, è pur vero che si trova sia nel testo sia anche come emendamento della Giunta, ma c'è un errore, quindi quando arriverà il momento che voteremo l'emendamento presentato dalla Giunta, proporremo la votazione per parti perché ci saranno proprio una riga, due righe che verranno cassate, e penso che riporteremo il testo così come originariamente noi avevamo dichiarato, entro la fascia dei 300 metri quello che si potrà e non si potrà costruire, cioè nulla, nel senso che le cose che ha annunciato anche il Presidente, entro la fascia dei 300 metri dal mare ci sono gli ampliamenti volumetrici per le strutture ricettive a saldo zero, quello che abbiamo detto in Commissione, qui c'è stato un errore, e non è una furbata, perché poter dichiarare che entro la fascia non si danno volumi alle seconde case e poi in un certo modo gli permetti di fare i volumi vuol dire un'altra cosa, e siccome per noi era chiaro, poi l'ho notato l'altro giorno e mi è testimone in un intervento che aveva fatto il collega Piscedda ci siamo anche confrontati, ho detto "c'è un errore", che non rappresenta né la volontà di questa maggioranza, né dell'Assessore e né del Presidente della Regione. Quindi quando arriverà il momento penso, ve lo proporremo, lo voteremo per parti.
PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso per tre minuti per problemi di carattere informatico, e ne approfittiamo per una Conferenza dei Capigruppo.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 26, viene ripresa alle ore20 e 51.)
PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto, riprendiamo i lavori dell'Aula. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di sospendere, anzi, di concludere la seduta odierna, di riaggiornare il Consiglio regionale domani alle ore 10, invitando alla massima puntualità tutti i Consiglieri. La seduta è tolta.
La seduta è tolta alle ore 20 e 51.