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Resoconto della seduta n. 9 del 28/05/2019

IX SEDUTA

Martedì 28 maggio 2019

Presidenza del Presidente MICHELE PAIS

indi

del Vicepresidente GIOVANNI ANTONIO SATTA

indi

del Presidente MICHELE PAIS

La seduta è aperta alle ore 16 e 14.

CERA EMANUELE, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 21 maggio 2019 (8), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Roberto Li Gioi e Giovanni Satta hanno chiesto congedo per la seduta antimeridiana del 28 maggio 2019.

Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposta di legge numero 10.

Annunzio di presentazione di proposta di legge nazionale

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposta di legge nazionale numero 3.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CERA EMANUELE, Segretario. Sono state presentate le interrogazioni numero 17, 18, 19.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle mozioni pervenute alla Presidenza.

CERA EMANUELE, Segretario. Sono state presentate le mozioni numero 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21.

Commemorazione di consigliere regionale

PRESIDENTE. Colleghe, colleghi, oggi il Consiglio regionale commemora l'onorevole Alberto Sanna, scomparso pochi giorni fa dopo una lunga malattia.

Cconsigliere regionale nella XII e poi nella XIII legislatura, nel corso della quale ha ricoperto anche il prestigioso incarico di presidente della commissione Ambiente, è stato esponente di primo piano del Partito Comunista Italiano e poi del PDS, dei DS e da ultimo del Partito Democratico.

Figlio di Raimondo Gaetano e di Ernesta Carta, era nato il primo gennaio del 1950 a Villaurbana, in provincia di Oristano. In quel comune, a quasi totale vocazione agricola, aveva iniziato a frequentare sin da giovanissimo la sezione del Partito comunista italiano, senza però rinunciare agli studi verso i quali era tanto portato da conseguire la laurea in Lettere e poi la cattedra per l'insegnamento in diversi istituti, tra i quali l'Istituto professionale statale per l'agricoltura di Nuraxinieddu.

Uomo solare e mite, incline alla discussione e al dialogo ma fermo nei principi democratici, l'onorevole Sanna è stato un apprezzato insegnante ma soprattutto per dieci anni, dal 1983 al 1993, è stato un sindaco molto amato dalla popolazione di Villaurbana. Proprio da quel collegio elettorale mosse negli anni '90 i primi passi di un'ascesa politica che lo portò all'incarico di vicepresidente della Comunità montana Arci Grighine e poi assessore ai lavori pubblici e vicepresidente della Provincia di Oristano, allora guidata dall'onorevole Gianvalerio Sanna.

Nei partiti in cui ha militato e dei quali è stato dirigente l'onorevole Sanna è stato una guida attenta soprattutto ai temi ambientali e ai problemi dei piccoli centri della Sardegna.

La commissione Agricoltura e Ambiente e, dunque la vicepresidenza della Commissione stessa, sono state per lui un approdo naturale sin dalla prima elezione in questa Assemblea, avvenuta nella XII legislatura.

Era il 7 dicembre del 1999 quando fu eletto alla vicepresidenza della Commissione. Nel corso della XIII legislatura, invece, l'onorevole Alberto Sanna assunse la presidenza della commissione Agricoltura, profondendo ancora una volta grande impegno nella vita della massima Assemblea sarda e facendosi promotore di importanti provvedimenti. Tra questi ricordiamo, tra le altre, le interpellanze sulla paralisi dell'attività didattica dell'Istituto Gramsci di Mogoro, sulla crisi occupazionale delle piccole industrie del polo oristanese, sullo stato di attuazione dell'accordo per la riqualificazione della chimica in Sardegna.

E ancora: le interrogazioni sui vaccini per la blue tongue, sui lavori per la diga di Monte Nieddu, sullo stato delle strade sarde e sui ritardi nello spegnimento di incendi estivi. L'attività dell'onorevole Alberto Sanna ha riguardato, tra l'altro, anche i temi dell'uscita della nostra isola dall'Obiettivo 1, dell'emergenza rifiuti, dello stato delle scuole sarde, dei sui trasporti interni e soprattutto la questione dell'indebitamento delle aziende agricole.

Tra le proposte di legge invece ricordiamo alcune tra le quali quella per lo sviluppo della speleologia in Sardegna, per la disciplina del turismo ambientale escursionistico, la legge quadro per l'Agenzia per lo sviluppo dell'agricoltura sarda, quella per l'introduzione dell'alimentazione biologica nelle mense delle scuole sarde, oltre a una vasta produzione legislativa sui rischi da amianto, sulla tutela sanitaria dai campi elettromagnetici e per la protezione della flora sarda.

Cessate le funzioni istituzionali con la conclusione della XIII legislatura, l'onorevole Alberto Sanna è ripartito da dove aveva incominciato: dalla semplice militanza dentro il partito.

Alla moglie Gigliola e ai figli Guido con Francesca, Fabio con Odette e Matias testimonio la mia vicinanza e quella dell'intero Consiglio regionale.

Sospendo la seduta per un minuto di silenzio.

(Il Consiglio osserva un minuto di silenzio.)

Elezione di tre Segretari del Consiglio

PRESIDENTE. I Gruppi Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali Sardigna e Lega Salvini Sardegna, non rappresentati nell'Ufficio di Presidenza, hanno chiesto, ai sensi del secondo comma dell'articolo 4 del Regolamento interno, che si proceda all'elezione di un segretario per ciascun gruppo.

L'Ufficio di Presidenza, secondo il dettato del terzo comma dell'articolo 4, ha deliberato di accogliere tali richieste in quanto legittime e regolarmente espresse; il Consiglio può pertanto procedere alla relativa votazione.

Verrà consegnata una scheda nella quale ciascun consigliere potrà scrivere un solo nominativo per ogni gruppo.

Risulteranno eletti i consiglieri che, essendo iscritti ai Gruppi Movimento 5 stelle, Liberi e Uguali Sardigna e Lega Salvini Sardegna, otterranno il maggior numero di voti.

A parità di voti è eletto il più anziano di età.

Invito i consiglieri Segretari a procedere alla chiama.

Votazione a scrutinio segreto per l'elezione di tre Segretari del Consiglio

PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto per schede per l'elezione di tre Segretari del Consiglio.

(Segue la votazione.)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione per l'elezione di un Segretario in rappresentanza dei Gruppi Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali Sardigna, e Lega Salvini Sardegna:

Presenti 55

Votanti 55

Schede bianche 5

Schede nulle 2

Hanno ottenuto voti: Carla Cuccu, 9; Roberto Franco Michele Li Gioi, 1; Alessandro Solinas, 1; Roberto Deriu, 17; Annalisa Mele, 25.

Vengono proclamati eletti Segretari del Consiglio: Carla Cuccu, per il Gruppo Movimento 5 Stelle; Roberto Deriu, per il Gruppo Liberi e Uguali Sardigna; Annalisa Mele, per il Gruppo Lega Salvini Sardegna.

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Francesco Agus, Andrea Mario Biancareddu, Laura Caddeo, Sara Canu, Roberto Caredda, Emanuele Cera, Giovanni Chessa, Michele Ciusa, Angelo Cocciu, Daniele Secondo Cocco, Giampietro Comandini, Salvatore Corrias, Michele Cossa, Carla Cuccu, Valerio De Giorgi, Roberto Deriu, Michele Ennas, Elena Fancello, Domenico Gallus, Gianfranco Ganau, Dario Giagoni, Eugenio Lai, Roberto Franco Michele Li Gioi, Diego Loi, Piero Maieli, Desiré Alma Manca, Ignazio Manca, Alfonso Marras, Annalisa Mele, Cesare Moriconi, Pietro Moro, Francesco Paolo Mula, Antonio Mario Mundula, Francesco Mura, Giorgio Oppi, Maria Laura Orrù, Michele Pais, Antonello Peru, Gianluigi Piano, Andrea Piras, Valter Piscedda, Antonio Piu, Pierluigi Saiu, Aldo Salaris, Gian Franco Satta, Giovanni Antonio Satta, Stefano Schirru, Gian Filippo Sechi, Alessandro Solinas, Francesco Stara, Giuseppe Talanas, Paolo Truzzu, Stefano Tunis, Fabio Usai, Massimo Zedda.)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Signor Presidente, chiedo una sospensione di dieci minuti. Grazie.

PRESIDENTE. Sospensione accordata, la seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 16 e 56, viene ripresa alle ore 17 e 25.)

PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori del Consiglio. Prego i consiglieri di prendere posto.

Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Sì, Presidente, volevo rispettosamente farle osservare che l'interruzione di dieci minuti è durata esattamente ventotto minuti. Ora noi siamo rispettosissimi delle esigenze della maggioranza; spero che in futuro sarete altrettanto rispettosi delle esigenze della minoranza. Grazie.

PRESIDENTE Grazie per la precisazione, onorevole Ganau.

Discussione congiunta delle mozioni Deriu - Ganau - Comandini - Piscedda - Moriconi - Piano - Meloni - Corrias - Agus - Lai - Cocco - Caddeo - Loi - Orrù - Piu - Satta Gian Franco - Stara - Zedda Massimo sulla prosecuzione della trasmissione radiofonica delle sedute dei lavori parlamentari da parte di Radio Radicale (6) e Cossa - Marras - Salaris - Satta Giovanni Antonio sulla necessità di garantire la continuità del servizi offerti da Radio

Radicale (9)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione congiunta delle mozioni numero 6 e 9.

Dichiaro aperta la discussione. Uno dei presentatori della mozione numero 6 ha facoltà di illustrarla.

DERIU ROBERTO (LEU). Presidente, solo per rimetterci alla proposta in atti e domandare se da parte della maggioranza c'è la volontà di formulare un ordine del giorno che riunisca i propositi dei due documenti presentati. Grazie.

PRESIDENTE. Uno dei presentatori della mozione numero 9 ha facoltà di illustrarla. Il tempo a disposizione è sempre quindici minuti, anche in ordine alla richiesta dell'onorevole Deriu.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, io sono firmatario di una mozione analoga, quindi è nelle cose che condivida lo spirito della mozione. Io prenderò molto meno tempo di quello che mi viene assegnato per l'illustrazione della mozione, Presidente.

Per prima cosa non posso non ringraziare il collega Roberto Deriu che ha testimoniato, anche attraverso una forma di protesta non violenta, ma non per questo meno impattante sul piano di chi la esercita, sulla vita e sul fisico, sul corpo di chi la esercita, per aver voluto testimoniare anche in questo modo la sofferenza rispetto al tema che è stato portato all'attenzione di questo Consiglio attraverso le due mozioni.

La vicenda è nota. Radio Radicale si trova, per la prima volta nella sua vita, dopo aver attraversato momenti complicati, però per la prima volta nella sua esistenza si trova davanti alla possibilità concreta che possa chiudere. È l'emittente europea che ha il maggior numero di rubriche estere e transnazionali, ben 28 trasmissioni, ed è anche l'unica emittente che affronta temi di cui nessuno si occupa - penso per esempio a Radio carcere - ma soprattutto in 43 anni di attività ha creato un archivio imponente, fruibile da tutti i cittadini, che contiene la registrazione di ben 14.138 sedute parlamentari, 23.865 udienze di processi, 2.483 congressi di tutti i partiti, 2.886 fili diretti con gli ascoltatori, con ben 225.613 oratori in archivio. In questa situazione noi possiamo ben dire che Radio Radicale è la memoria politica, sociale ed economica del nostro Paese, il tutto senza pubblicità; grazie, è vero, in parte ai contributi pubblici, ma grazie all'autofinanziamento e grazie allo sforzo che fanno molte persone, anche in modo volontario.

Il motto di Radio Radicale "conoscere per deliberare" è una delle pietre miliari di qualunque democrazia degna di tal nome. Anche questo Consiglio regionale prima di deliberare su qualsiasi cosa deve fare lo sforzo di conoscere quello di cui si parla, fare le proprie valutazioni e poi adottare le deliberazioni conseguenti, siano esse provvedimenti legislativi o atti di altra natura. Ecco perché chiediamo al Consiglio regionale di impegnare il Presidente della Regione e la Giunta regionale a farsi parte attiva, così come hanno fatto ormai quasi tutti i Consigli regionali d'Italia e un numero enorme di assemblee elettive dei Comuni, nei confronti del Governo nazionale e del Ministero dello sviluppo economico affinché vengano intraprese tutte le possibili iniziative per garantire il rinnovo della convenzione a Radio Radicale per la trasmissione delle sedute parlamentari, rinnovo della convenzione che serve per lo meno a effettuare un bando, non per affidare a Radio Radicale o a qualunque altro soggetto, attraverso affidamento diretto, questo tipo di attività, ma per fare un bando a cui partecipa chi ritiene di partecipare. Il fine di questa mozione è di evitare che un servizio così importante subisca qualunque interruzione, perché con il dimezzamento dei finanziamenti disposto dal Governo al 30 giugno Radio Radicale cesserà la sua attività. Questa istanza, caro Presidente e onorevoli colleghi, nonostante quello che ho detto in premessa non è tanto per quello che Radio Radicale è stata e per quello che Radio Radicale ha rappresentato per questo Paese, quanto soprattutto per quello che Radio Radicale potrà fare e potrà rappresentare per la nostra democrazia. Grazie.

PRESIDENTE. Io non so se i proponenti hanno necessità…

Onorevole Cossa, vuol dire qualcosa?

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Signor Presidente, mi perdoni ho omesso di dire che esiste già una bozza di ordine del giorno condivisa da me e dall'onorevole Deriu. Se lei è d'accordo io la sottoporrei ai colleghi, magari possiamo sospendere qualche minuto per dare la possibilità di stamparla e fotocopiarla e poi chiederei ai Capigruppo e ai colleghi che desiderano firmarla di farlo e possiamo comunque votare un documento, che poi naturalmente l'Aula nella sua sovranità deciderà se accogliere o respingere.

PRESIDENTE. Io stavo proprio proponendo questo, nel senso che mi sembrava che dall'intervento dell'onorevole Deriu ci fosse la necessità magari di un'interruzione o di una sospensione per condividere un ordine del giorno unitario.

Ha domandato di parlare l'onorevole Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Sull'ordine dei lavori, Presidente, ma intanto per scusarci per il ritardo, ha ragione il Presidente Ganau, e appunto per farci perdonare io direi per quanto riguarda me e il mio Gruppo io proporrei di non fare un'ulteriore interruzione, la diamo per letta e approvata. Visto che c'è un documento unitario per noi potrebbe andar bene continuare sui lavori. Ecco, sostanzialmente era questo, Presidente, per non perdere ulteriormente tempo.

PRESIDENTE. Io apprezzo il gesto di disponibilità dell'onorevole Mula, però è necessario che l'ordine del giorno venga depositato, quindi io sospendo per dieci minuti, che possono valere massimo 28, la seduta. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 17 e 34, viene ripresa alle ore 17 e 53.)

PRESIDENTE. Riapriamo la seduta, prego gli onorevoli colleghi consiglieri di prendere posto.

E' iscritto a parlare il consigliere Stefano Schirru. Ne ha facoltà.

Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento che dovrà durare massimo sei minuti.

SCHIRRU STEFANO (PSd'Az). Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, io intervengo molto brevemente sulla mozione e, anzi, a questo punto direi sull'ordine del giorno presentato per portare anche il mio sostegno personale a Radio Radicale, alla battaglia per la libertà di informazione. Radio Radicale, per chiunque abbia voglia di informarsi sull'attività istituzionale nel mondo, è uno strumento insostituibile e prezioso. Non solo le dirette delle sedute di Camera e Senato, non solo i lavori delle Commissioni, ma i congressi dei partiti, i convegni, i seminari e i dibattiti. Radio Radicale è stata la ripresa dei principali processi penali ed è l'unico, ribadisco l'unico, mezzo di comunicazione che consente di avere uno sguardo approfondito sul quadro politico internazionale. Dalle trasmissioni sulla vita pubblica latinoamericana, agli approfondimenti sulla Turchia, Israele, Medio Oriente, la Cina, gli Stati Uniti, l'Africa, Radio Radicale è sempre presente e sempre puntuale, mai faziosa - se non quando dichiara la propria faziosità - sempre aperta a tutte le voci e a tutte le idee. Poi Radio Radicale è l'archivio della nostra storia politica recente, è il lavoro fatto da centinaia di professionisti volto alla conservazione e catalogazione di un enorme patrimonio ideale che non può essere trascurato.

In queste settimane di intenso dibattito politico e culturale sulla vita di Radio Radicale ho ascoltato con attenzione le motivazioni contrarie, quelle di chi ritiene che sia giusto dimagrire prima e uccidere poi la radio di Pannella e Bordin. Le ho trovate francamente così insufficienti e banali da avere obiettiva facoltà di criticarle. La RAI consuma 2 miliardi di risorse pubbliche, ha una rete dedicata ai lavori parlamentari che si chiama "GR Parlamento" e non è stata mai capace di fornire un decimo dell'attività di Radio Radicale. Se poi il criterio che vogliamo utilizzare per organizzare la vita pubblica in Italia è quello del risparmio, beh, allora è bene chiudere teatri, fondazioni liriche, scuole, università, in fondo poi anche il Parlamento, che a ben vedere è uno spreco di denari, quando si vuole che decida una ed una sola persona. Siamo in un momento molto difficile della vita pubblica, non una contingenza di quest'Isola ma neppure della sola Italia o della sola Europa, per il cui Parlamento abbiamo votato solo 48 ore fa. Il momento difficile è mondiale perché ovunque è in discussione il rapporto tra elettori ed eletti, tra rappresentanza e efficacia delle attività amministrative, tra delega in bilancio e delega sottoposta alla continua verifica dell'informazione. In questa società in cui l'informazione e le informazioni sono continue, credo che sia ancora più indispensabile avere il sostegno dei professionisti che ci aiutano a distinguere tra notizie e mondezza, tra opinioni fondate sulla competenza e chiacchiere da bar dello sport, tra soluzioni percorribili e idee semplicemente balzane.

Colleghe e colleghi, io non credo che oggi sia in discussione solo una pur pregevole mozione sulla vita di Radio Radicale, io credo che il tema vero che affrontiamo sia il tema della libertà di stampa e di parola e del diritto umano alla conoscenza. Limitare, per giunta per pochi spiccioli, una voce libera ed autorevole come Radio Radicale è una scelta di cui ci pentiremo tutti, anche i primi alfieri dello streaming che oggi sono i più accaniti sostenitori della mordacchia. Per questi stessi motivi mi pare pregevole che anche questo Consiglio regionale possa essere continuamente monitorato dai cittadini e dunque esprimo il mio parere a favore del punto all'ordine del giorno per dare un concreto sostegno a Radio Radicale.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Presidente, anch'io per portare il mio contributo alla discussione in favore dell'ordine del giorno presentato congiuntamente da parte della minoranza e della maggioranza a favore del sostegno di Radio Radicale, per non dilungarmi ulteriormente sull'importanza che il servizio di Radio Radicale ha dato e dà all'Italia, seguendo costantemente tutte le attività parlamentari, politiche e giudiziarie più importanti nel nostro Paese, ma per raccontare un piccolo aneddoto di cui sono stato protagonista con Radio Radicale.

Nel 2013 mi resi protagonista di una protesta, alla ricerca di attenzioni da sindaco di un comune di periferia, perché nel mio paese non prendevano i telefonini. Mentre mi dimenano per cercare attenzioni e soluzioni tra le stanze della politica e dei media, ho ricevuto una chiamata, appunto, da Radio Radicale, dalla rubrica "Comunicazione e dintorni" di Emilio Targia. Una intervista la cui conseguenza è stata la risposta dell'allora premier Enrico Letta al sindaco di un piccolissimo comune della Sardegna dell'interno. Questo per dimostrare le attenzioni che Radio Radicale dà e ha sempre dato anche agli ultimi, ai più distanti dalle questioni politiche. Pertanto, anche io ho sposato con molta convinzione l'ordine del giorno, prima la mozione dell'onorevole Cossa e ora l'ordine del giorno, e condivido appieno tutto quello che è stato scritto in quell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, colleghi, mi unisco alle parole scritte nella mozione da tutti condivisa, in relazione alla vicenda di Radio Radicale. Anch'io non ho compreso le argomentazioni che sono alla base, anche a quelle più tecniche, che sono state fornite nel momento in cui si è giustificato l'intervento sulla Radio che poi ne determinerà la chiusura, la cessazione dell'attività di informazione, perché uno degli argomenti è stato quello: "è necessario, essendo una radio privata, affidare un servizio di questo tipo con un bando pubblico". Sono perfettamente d'accordo, ma proprio le regole della introduzione di un bando possono prevedere la proroga in attesa della conclusione di tutte le procedure di gara che potranno determinare o un nuovo affidamento in base all'aggiudicazione a Radio Radicale o ad altri, tenendo conto che anche il secondo argomento dell'esistenza nell'ambito del servizio pubblico e dell'esistenza comunque di una alterazione della libera concorrenza tra organi d'informazione non trova riscontro nel momento in cui immaginatevi voi se si volesse dare risalto ai lavori d'Aula impegnando, ovviamente non una radio minore, ma Rai Uno, Rai Due, Rai Tre, quale impatto dal punto di vista negativo, anche per i conti pubblici, si avrebbe in termini di diminuzione di pubblicità e di collegamenti da parte di cittadine e cittadini che potranno decidere ovviamente di ascoltare altre radio, quali stravolgimenti nell'ambito della programmazione, cioè eliminiamo il "Ruggito del coniglio"? Eliminiamo le trasmissioni che riscuotono successo perché il tempo ovviamente necessiterebbe, per dedicare attenzione a tutte le sedute, lo stravolgimento, l'eliminazione della programmazione nell'ambito di Radio RAI, le diverse testate. L'altro aspetto, e chiudo, è quello di una pagina non felice, cioè che sia la politica a far chiudere una voce dell'informazione non è elemento che non determina e non determinerà un beneficio per la politica, a meno che, e questo è ovviamente un mio dubbio o sospetto, se volete, non si volesse utilizzare, non potendo intervenire su grandi organi di informazione e grandi sistemi dell'editoria italiana, lo strumento come grimaldello Radio Radicale per mandare un messaggio ad altri perché è anche vero che è stato posto nell'ambito dell'inizio dell'attività del Governo un aspetto di contrapposizione anche rispetto ad altri organi d'informazione del Paese, e quindi non vorrei che ci fosse anche questo non detto nell'ambito dell'intervento contro Radio Radicale.

E siccome penso che un Paese debba essere giudicato dagli altri anche per il livello dell'informazione oltre che per altri parametri e la libertà di questa è la pluralità dell'informazione, per questo mi associo, ringrazio i colleghi che hanno lavorato ad una mozione comune e voterò a favore.

PRESIDENTE. Si sono iscritti a parlare però purtroppo fuori tempo l'onorevole Orrù e l'onorevole Giagoni, potranno intervenire in sede di dichiarazione di voto.

Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport.

BIANCAREDDU ANDREA, Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport. Intanto ringrazio coloro che hanno presentato la mozione, i primi firmatari, tutti gli altri, l'onorevole Deriu e l'onorevole Cossa, come ringrazio tutti i colleghi che sono intervenuti a sostegno di un atto di protezione nobile perché si va a chiedere anche a questo Consiglio e la Giunta su vostra istanza a farsi promotrici del mantenimento di qualcosa di storico, qualcosa che l'onorevole Einaudi diceva, come avete riportato correttamente voi, "conoscere per deliberare". Ora è vero che Radio Radicale ha una convenzione frutto di una gara unica fatta nel 94, dopo la quale ci sono state proroghe fatte con legge finanziaria, quindi Parlamento sovrano, però sostanzialmente anche su istanza di Radio Radicale gare non se ne sono più fatte. E' chiaro però che il servizio che questa radio ha dato negli anni, e come avete giustamente ricordato voi, non si è limitato solo alla trasmissione di sedute di Camera e Senato ma ha ripreso processi importantissimi, congressi di partito, sedute del Consiglio Superiore della Magistratura, addirittura sedute della Corte costituzionale, sarebbe interessante anche vedere i nostri concittadini sardi nell'archivio di Radio Radicale, i nostri ministri, ex ministri, ex parlamentari cosa hanno voluto dire negli ultimi trent'anni, sarebbe interessante avere anche questo per poter valutare e ringraziare anche l'operato degli altri.

Quindi la Giunta condivide totalmente le vostre istanze, c'è solo una nota di percorribilità giuridica che riguarda il punto b), onorevole Deriu, della sua mozione e quindi il punto 2 dell'ordine del giorno, in quanto il quadro normativo regionale non ci consente di finanziare direttamente e leggo testualmente: "Noi possiamo solo promuovere l'informazione su programmi, attività, e di programmi degli organi regionali attraverso gli organi di informazione scritta ed audiovisiva operanti in Sardegna." Ora Radio Radicale non ha questa caratteristica di operare in Sardegna ed inoltre potremmo finanziare con convenzioni emittenti radiofoniche private locali costituite in qualsiasi forma giuridica che operino nel territorio della Sardegna nel quale realizzino almeno il 90 per cento del fatturato. Quindi noi abbiamo l'assenza di una norma sostanziale che ci consenta di intervenire noi direttamente a sostegno di questa nobile causa. Quindi o ci dotiamo di una norma, e dobbiamo legiferare noi, che consenta alla Giunta e quindi alla Regione sarda di finanziare anche emittenti radiofoniche non operanti in Sardegna, oppure ci dobbiamo limitare a seguire il punto A del dispositivo dell'ordine del giorno dove naturalmente faremo di tutto, per quello che possiamo, per quello che contiamo, per intercedere presso il Governo o presso i partiti politici perché questa convenzione venga rinnovata. Però sinceramente se noi votiamo anche il punto 2 stiamo votando una cosa che con le norme attuali che vigono in Sardegna, l'Assessore e di conseguenza il Presidente della Giunta non possono fare e quindi o eliminiamo il punto 2 del dispositivo e il resto va tutto bene e ci limitiamo a fare una raccomandazione alla Giunta e all'Assessore perché possano prodigarsi in tal senso o altrimenti c'è una difficoltà oggettiva di carattere normativo perché il punto 2 della mozione possa essere accolto, non dipende da me ma dipende dalla normativa in vigore.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Accogliamo senz'altro la richiesta della Giunta di trasformare in raccomandazione il punto diciamo controverso perché non è l'obiettivo centrale del nostro agire in questo momento. E' importante per noi che vi sia ciò che ha sottolineato l'assessore Biancareddu, cioè il riconoscimento della funzione pubblica del servizio, non della radio, la radio è una radio di parte, l'ha detto molto bene l'onorevole Schirru, è una radio che dichiara la propria faziosità quando è faziosa ma sa essere imparziale quando invece svolge un servizio pubblico. Noi siamo interessati a sostenere che esiste in Italia un servizio pubblico che garantisca a tutti i cittadini il diritto alla conoscenza. Non crediamo che ragioni di crisi giustifichino il restringimento dei diritti, proprio quando la crisi attenta ad alcuni diritti, ancora di più bisogna mantenere gli altri e non restringere gli spazi di libertà. Per cui vorrei a nome anche degli altri firmatari accogliere la proposta della Giunta, trasformare quindi, raccomandazione, quel punto e procedere in questo senso con le parti che la Giunta ha voluto riconoscere come accoglibili.

PRESIDENTE. Ha domandato di replicare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Intanto per ringraziare i colleghi che hanno dato il loro contributo alla discussione e che hanno speso parole di solidarietà e di sostegno a Radio Radicale.

Io concordo con la valutazione dell'onorevole Deriu, il punto 2 può tranquillamente sparire da questo ordine del giorno, non è la cosa più importante, quindi presidente Pais dal punto di vista formale si può proporre un emendamento orale, se l'Aula non ha nulla in contrario si sopprime il punto 2 dell'ordine del giorno in maniera che si possa passare dopo le dichiarazioni di voto alla votazione finale del testo.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione.

È stato presentato l'ordine del giorno numero 1. Lo metto in votazione così come emendato senza il punto 2 del deliberato, quindi viene espunto il punto 2, rimane solamente il numero 1.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Presidente, assieme agli onorevoli Ennas e Piras vorremmo firmare l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Va bene. Quindi lo fanno proprio anche gli onorevoli Giagoni, Piras ed Ennas, ma penso a nome della Lega.

Ha Domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Mi scusi, Presidente, sull'ordine dei lavori. Io credo che dal punto di vista formale bisognerebbe mettere in votazione l'emendamento orale, prima di passare alla votazione.

PRESIDENTE. No, mi sembra che nessuno si sia opposto, quindi si dà per acquisito. L'ho chiesto prima.

Metto in votazione l'ordine del giorno, e naturalmente le mozioni numero 6 e 9 saranno assorbite dall'ordine del giorno medesimo.

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Discussione della mozione Comandini - Corrias - Deriu - Ganau - Meloni - Moriconi - Piano - Piscedda - Agus - Caddeo - Loi - Orrù - Piu - Satta Gian Franco - Stara - Zedda Massimo - Cocco - Lai sul futuro del Porto canale di Cagliari a seguito del calo dei traffici e l'incertezza dei posti di lavoro, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (3)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione numero 3.

Dichiaro aperta la discussione.

Uno dei presentatori della mozione ha facoltà di illustrarla.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, onorevoli colleghi, signori della Giunta, la mozione numero 3 che mi vede primo firmatario, e sottoscritta dall'intero centrosinistra, vuole in qualche modo mettere all'attenzione dell'Aula una delle problematiche a nostro avviso più importante di questo inizio di legislatura e che sappiamo che è anche in un dei dossier che lo stesso presidente Solinas ha sul suo tavolo, che riguarda la drammatica situazione in cui verte il Porto Canale di Cagliari e soprattutto non solo le attività del Porto Canale di Cagliari ma gli oltre 700 lavoratori che da qualche mese vivono una situazione di profonda incertezza dovute alle voci che circolano per quanto riguarda il futuro della CICT. Quindi una forte preoccupazione che vede tutto l'intero centrosinistra, ma sono convinto anche altri colleghi dell'Aula, i sindacati, i lavoratori, altri enti locali e la stessa Città metropolitana, i Comuni limitrofi, le associazioni di categoria, perché sanno bene i colleghi, soprattutto i colleghi cagliaritani, quanti investimenti sono stati fatti sul Porto Canale di Cagliari già dal 1980, quante parecchi milioni di euro sono stati spesi, per creare quella che doveva essere la più importante infrastruttura non solo del sud dell'Isola ma dell'intera Sardegna. C'è stato un grandissimo investimento, tantissimi anni per mettere il Porto Canale di Cagliari al centro dei traffici internazionali delle grandi navi portacontainer. Però purtroppo dal 2003 anno in cui la CICT ha gestito lo scalo di Cagliari, purtroppo negli ultimi anni dal 2016 in poi il traffico è progressivamente diminuito. È diminuito in maniera vertiginosa, voglio dare solo un dato ai colleghi dal 2016 al 2018 il traffico TEU, cioè la quantità di container che vengono movimentati nel porto canale, è scesa dell'82 per cento. Cioè siamo passati dai 600.000 TEU previsti nel 2016 a circa 215 a fine 2018 e il primo trimestre del 2019 è ancora peggiorato. Quindi meno 82 per cento di traffico. La cosa più preoccupante, signori della Giunta, Assessore dell'industria è che, come lei sa benissimo, uno dei punti cardine di una concessione che è stata firmata tra la Regione, l'Autorità portuale e il concessionario, CICT in questo caso, è il rispetto dei risultati operativi. Ciò significa, cari colleghi, che se il concessionario in un triennio non garantisce i 675.000 TEU, che è il risultato operativo che deve essere mantenuto in un triennio da parte del concessionario, c'è il rischio di revoca della concessione. Cioè in questo triennio noi siamo a rischio di revoca di concessione da parte del concessionario. Capite bene che questo significa togliere quella che è l'origine principale del Porto Canale di Cagliari che è il transhipment e quindi la movimentazione dei container. Dico questo perché la movimentazione di container non riguarda soltanto le navi che arrivano movimentazione, spostamento dei container altri piccole cose, ma riguarda anche un indotto per l'economia sarda perché su molti di quei container, che vengono lavorati nelle banchine del Porto Canale di Cagliari, c'è anche molto dell'economia della nostra Sardegna, che in qualche modo riguarda l'artigianato, l'industria e che attraverso quei vettori in qualche modo possono esportare i prodotti sardi in tutte le parti del mondo. Quindi l'esigenza di mantenere in vita il Porto Canale di Cagliari attraverso un concessionario che sia la CICT o che si chiami in altro modo è fondamentale, non solo per l'economia del sud Sardegna ma per l'intera economia del nostra Isola. Quindi in questa situazione però c'è una forte preoccupazione da questa parte del Consiglio regionale, ma ritengo anche dalle altre parti, dagli altri colleghi, perché non ci possiamo perdere assolutamente un blocco di un giorno, dico di un giorno del transhipment del Porto Canale di Cagliari. Perché? Perché in questa situazione di geopolitica che riguarda il transhipment in tutto il mondo, una volta che un porto si ferma, si ferma significa che ha chiuso la propria attività. Nel Mediterraneo attualmente c'è una fortissima concorrenza, c'è Tangeri il porto che viene gestito dalla stessa CICT che è in forte crescita e che è il principale competitor del Porto Canale di Cagliari. Voglio dire che a noi non soddisfa neanche, non rallegra se non per qualche ora, quello che è successo il 2 maggio del 2019 quando l'Assemblea dei soci del CdA della CICT e della CONCIPE si sono riuniti a Milano e hanno ripianato le perdite e quindi hanno messo in salvaguardia la società nel maggio del 2019, e anche lo stesso fatto che sino a oggi hanno pagato gli stipendi al personale dipendente della CICT, fino a oggi è stato pagato, sicuramente un dato positivo che una società in crisi, una multinazionale continui a pagare i propri lavoratori anche con perdite dichiarate di oltre 8 milioni e 700 all'anno, non dimentichiamo che dal 2003 questa multinazionale ha guadagnato molto, ma molto, ma molto di più degli 8 milioni e 700 di perdita che ha dichiarato nel bilancio del maggio del 2019. Questo non ci rallegra ma soprattutto non ci mette in sicurezza da un punto di vista umano, da un punto di vista politico nel quello che potrebbe succedere fra qualche settimana. Oggi c'è l'assemblea a Milano la stessa Assemblea per l'approvazione del bilancio, sappiamo che quello è un bilancio minimo, proprio residuale che rischia anch'esso di non dare futuro, quello che ha bisogno il Porto Canale di Cagliari, i lavoratori le aziende della Sardegna, ha bisogno di un futuro certo non di vivere anno dopo anno, nell'ultimo triennio di quante container possono partire o soprattutto non nel chiudere gli occhi in quello che sta accadendo nelle ultime settimane del Porto Canale laddove l'attuale concessionario ha spostato il suo direttore operativo, commerciale, la mente, guardate, stranamente l'ha spostato a Tangeri. Cioè l'attuale mente della CONCIP Italia gestore del Porto Canale di Cagliari, la mente operativa, quello che ha garantito i traffici dal 2003 a oggi stranamente dal mese di novembre è tranquillamente a Tangeri lavorando per un porto concorrente a Cagliari. Io dico che pensando male si fa peccato, io son sicuro di fare molto peccato, ma credo che se uno più uno fa due è chiaro che è scritta la pagina del Porto Canale di Cagliari. Allora, cara Assessore, signori colleghi, della signora Giunta, io credo che la denuncia che vogliamo fare, l'attenzione che vogliamo richiedere all'Aula nei confronti di questa possibile vertenza riguarda soprattutto la possibilità di continuare a mantenere il Porto Canale di Cagliari, di lavorare fortissimamente per trovare anche un nuovo concessionario, di mettere in sicurezza i lavoratori che non sono soltanto i 350 diretti della CICT, sono oltre 700. E considerando anche che noi, lei lo sa bene Assessore all'industria, non c'è la sua collega del lavoro, che già 70 lavoratori si trovano in una situazione di non avere più lavoro che sono i 16 della CTS e 64 del IRTEC. E allora voglio anche ricordare ai colleghi che i lavoratori portuali hanno una situazione di paracadutaggio sociale molto diversa, che non riguarda gli altri lavoratori, tant'è, Assessore all'industria, mi rivolgo a lei quanto competente, nell'ordine del giorno noi proponiamo anche che il Presidente della Giunta, che lei e tutti i colleghi si facciano parte attiva attraverso il Governo nazionale perché, così come fa stato fatto per Gioia Tauro e Taranto, quando la CICT ha abbandonato quel porto, a quei lavoratori il Governo Gentiloni ha garantito condizioni di ammortizzatori sociali e di sostenibilità al reddito che gli permettono di non trovarsi dall'oggi al domani senza poter portare i soldi in famiglia, noi chiediamo che anche per i lavoratori della Sardegna sia mai che, sia mai che si dovessero trovare nella stessa situazione dei colleghi di Taranto e Gioia Tauro, così come ha fatto il Governo Gentiloni, anche l'attuale Governo metta nelle stesse garanzie ai lavoratori portuali di Cagliari. Questo è uno dei punti fermi che noi mettiamo nella mozione, nell'ordine del giorno perché i lavoratori sono tutti uguali, tutti uguali e non soltanto nella zona geografica in cui vivono. Quindi una crisi che purtroppo ha tante responsabilità negli anni, qui è inutile elencarle, però credo che poi ognuno di noi sa bene dove devono essere ascritte le responsabilità e quali sono state, ci sono alcune responsabilità locali, però c'è anche un mondo che è cambiato, perché quando parliamo di geopolitica nel settore dei trasporti e applaudiamo per il secondo braccio del Canale di Suez significa che il secondo braccio crea delle ripercussioni nel Mediterraneo, e nel Mediterraneo i primi che rischiano di pagare è la piattaforma unica che prima c'era che è la Sardegna, però questo secondo braccio ha creato un movimento economico molto diverso, che ha messo in crisi il nostro porto. Così come è cambiata anche l'economia di queste navi sempre più grandi e contratti che in qualche modo privilegiano altri direttrici che non più il Mediterraneo. Allora cosa c'è da fare? Io credo che da fare ci possa essere molto, la seconda questione che chiediamo alla Giunta e al Governo nazionale oltre l'applicazione della stessa normativa per i lavoratori di Gioia Tauro e Taranto, signor Assessore, noi il 21 novembre del 2018 abbiamo approvato una delibera della Giunta regionale che in qualche modo stabiliva le zone economiche speciali. Mancano i decreti di attuazione, sono passati sei mesi, sei mesi, e non sono stati firmati i decreti di attuazione delle zone economiche speciali, significherebbe che 1628,41 metri quadri a Cagliari avrebbero una situazione di esenzione fiscale, esenzione doganale e semplificazione amministrativa che sarebbe un forte polo attrattivo per tutti gli investitori che vorrebbero venire in Sardegna. È possibile che ci vogliano sei mesi per firmare un decreto, sei mesi per firmare un decreto? Non è assolutamente sostenibile. Io mi rivolgo a lei, che si faccia parte attiva, perché qualunque sia il funzionario, qualunque sia la scrivania, vado io a prendere la mano e a far firmare quel maledetto decreto. E allora credo che la firma del decreto sulle zone economiche speciali, la possibilità di avere per gli stessi lavoratori le condizioni di Gioia Tauro e Taranto, la possibilità di estendere i primi 6 ettari di zona franca che stanno facendo adesso al Cacip, quindi quei 6 ettari che possono diventare 60 ettari sono un qualcosa che ugualmente può essere fatto. Stiamo parlando di un semplice recinto, stiamo parlando di un recinto, però un recinto all'interno del quale le infrastrutture, i benefici fiscali e tutto quanto possono essere sicuramente importanti. Io credo che, quindi, queste cose, la messa in sicurezza dei lavoratori, la possibilità di avere anche noi le zone economiche speciali, l'ampliamento della zona franca, e la possibilità anche di diversificare l'attività nel porto canale, noi abbiamo una struttura costata milioni di euro che non è soltanto il chilometro e mezzo di panchina o i 400 metri quadri che vengono attualmente utilizzati per mettere i container, ma sono più del doppio, sono più del doppio, sta a noi creare le condizioni attrattive perché le imprese sarde lavorino i container. Il transhipment è ormai in crisi in tutto il mondo, ormai i container servono soltanto per caricare le merci lavorate o per scaricare le merci lavorate, essendo il transhipment in qualche modo in crisi in tutto il mondo. Ad Amsterdam, nei porti del nord Europa, il transhipment è il 32 per cento, da noi è quasi il 90 per cento, non è più attrattivo. Dobbiamo creare quindi delle condizioni migliori perché in quel porto canale si possano fare anche lavorazioni diverse, creare nuove opportunità di sviluppo che sono necessarie anche per creare nuove e alternative possibilità alla nostra industria e ad altre industrie che vogliono arrivare.

Quindi, signor Assessore, io credo che il voler mettere all'attenzione di quest'Aula, della Giunta una problematica per noi così importante significhi dare risposte, alcuni indirizzi mi sembra che li abbiamo dati nella mozione e in quello che chiediamo. Sono sicuro che anche stasera, con l'approvazione, io mi auguro, di un ordine del giorno unitario, ci possa essere la possibilità politica che lei e il Presidente possiate in qualche modo interloquire a Roma.

Un'ultimissima cosa, gradirei nella sua replica di avere anche notizie in merito a quello che è successo il 12 aprile a Roma, il 12 aprile ci risulta che c'è stato un tavolo tecnico al Ministero dei trasporti, in quel tavolo tecnico si è illustrata quella che è la drammaticità della situazione. Io gradirei molto, se fosse possibile, conoscere anche i risultati, che sarebbero integranti anche nel prosieguo degli interventi.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.

TUNIS STEFANO (Misto). Parto dall'appello al tentativo di ricondurre a un ordine del giorno unitario che viene dal collega Comandini per sollecitare però una certa unitarietà all'interno del suo ragionamento, dove trovano invece una certa discordanza premesse e conclusioni.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA

(Segue TUNIS.) Infatti, è una ricostruzione storica un pochettino bislacca quella che all'inizio chiama in causa l'attuale, presente vocazione di transhipment, da cui discende la difficoltà dei lavoratori in virtù di una crisi internazionale, e non quella che, conosciamo tutti dall'origine, è la vocazione, è l'ispirazione del porto canale industriale di Cagliari, cioè quella di favorire la vocazione industriale di questo territorio, unire la sua tradizione mercantile con un insediamento industriale che favorisca, viceversa poi, la sua vocazione originaria mercantile. Ed è dai primi anni Settanta che su questo ci si confronta, si sono individuate aree, ci si è confrontati con il Consorzio industriale di Cagliari, in maniera aspra a volte, nel cercare di fare sintesi di quella che è una vocazione all'insediamento industriale da una parte, e quella che invece è una gestione di aree demaniali dall'altra. Ancora oggi la burocrazia con fatica si confronta con questa differenza che è all'origine, e che ancora non ha consentito di perseguire quello che era l'oggetto sociale del porto di Cagliari, cioè quello di favorire l'insediamento di aziende industriali. E questo oggi manca, che unito alla crisi internazionale del transhipment trasforma tutto in una crisi occupazionale che poi diventa il cuore dell'intervento del collega Comandini. Allora, mettiamo le cose in ordine perché sono il primo a desiderare, e sono convinto che la maggioranza lo farà, l'accoglimento di un ordine del giorno unitario, però dobbiamo dire con esattezza quali sono gli obiettivi che poi ci dobbiamo preoccupare di tracciare, e il primo tra questi è quello di tornare al punto di partenza, perché non è stato favorito l'insediamento industriale, cosa lo ha ostacolato, quali ostacoli dobbiamo rimuovere tra quelli che ancora non abbiamo rimosso, quali abbiamo creato nel corso degli anni, perché ci sono questioni che occupano questi giorni la burocrazia, mi riferisco ai vincoli ambientali che sono materia che è stata inserita nella vicenda di questo porto abbastanza di recente. Di conseguenza, con onestà intellettuale, individuiamo quali sono gli elementi e gli ostacoli da rimuovere, fatto questo occupiamoci di creare quelle condizioni di vantaggio che inducano aziende italiane o estere a insediarsi qui in Sardegna, creiamo quell'humus, quella condizione primordiale adatta a creare un'economia su cui poi si innesti un'attività mercantile e un'economia di porto, facciamo tutto questo. Questo sarà utile, assieme all'attenzione che si sta dedicando ai lavoratori di questo settore, ad essere stabilmente impiegati ancora una volta in maniera produttiva, perché in maniera non vorrei dire eccessiva, con impulso eccessivamente forcaiolo, forse il collega richiama immediatamente la rescissione della convenzione. Mi sembra prematura davanti a un'azienda che nel corso degli anni ha dimostrato serietà non ricorrendo a una sola ora di ammortizzatore sociale, non ricorrendo ad una sola riduzione oraria, ma sempre evidenziando la volontà di mantenere intatta la sua forza lavoro, di mantenere stabile la base occupazionale, e di partire dalla risorsa umana per proiettare la propria esperienza nel futuro. Certamente, lo ha detto il collega Comandini, c'è una situazione internazionale sfavorevole e un insediamento industriale distrofico alle spalle del porto, però è anche vero che se non si modificano queste due condizioni, una delle quali può dipendere interamente da noi proprio per le questioni che citava il collega sulle aree di sospensione fiscale e sulle zone a economia speciale, allora sì, avremmo buona ragione nel dichiarare un fallimento. Allora, facendo, non oggi, il luogo dell'analisi storica di ciò che ci ha portato alla situazione che ci occupa, considerando che abbiamo già avviato tutte quante le procedure, lo ha fatto l'assessore Zedda, di accompagnamento attraverso gli strumenti adeguati della condizione di questi lavoratori, mantenendo un rapporto costante e virtuoso con l'azienda attraversiamo il momento di burrasca, ma soprattutto prepariamo il futuro. Questo è il punto su cui, a mio avviso, ci dobbiamo trovare, mettendo da una parte la polemica politica e mettendo al centro l'interesse dei lavoratori, ma soprattutto di questo pezzo di Sardegna, di questa città, di recuperare attraverso lo strumento che era stato individuato la propria vocazione.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Paolo Truzzu. Ne ha facoltà.

TRUZZU PAOLO (FdI). Presidente, signore Assessori e signori Assessori, onorevoli colleghi e colleghe, il Porto non è il Porto, o meglio, non è solo il Porto; il Porto è Cagliari. Ha detto bene prima il collega Tunis; la storia di Cagliari è la storia di una città mercantile, e il Porto rappresenta la sua identità.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS

(Segue PAOLO TRUZZU) L'aveva capito uno dei più grandi Sindaci di Cagliari, Ottone Bacaredda, che aveva deciso di portare il Municipio dal Castello alla via Roma, perché pensava che da lì potesse partire lo sviluppo della città futura. E noi, purtroppo, dopo oltre un secolo siamo ancora ad interrogarci su cosa fare di questo Porto, di come utilizzarlo al meglio e di come poterlo sfruttare per dare opportunità non solo a Cagliari, ma all'intera Città metropolitana, e a tutta l'Isola, perché nel momento in cui cresce Cagliari, siamo certi che possa crescere l'intera Regione. La storia del Porto è una storia commerciale e industriale, è una storia dello sviluppo, della trasformazione di Cagliari, delle bonifiche, dell'attività dell'ingegner Conti Vecchi, che ha trasformato tutto il profilo della nostra città. Noi dobbiamo riuscire a riappropriarci di questa cultura, di questa storia, e dobbiamo fare anche una grande operazione culturale, dobbiamo cambiare il modo di guardare la città, perché abbiamo sempre pensato che il mare, quello che c'è di fronte a noi, sia un limite, sia un ostacolo, e non una straordinaria opportunità. Invece oggi il mare è l'opportunità di sviluppo dell'intera Isola, è l'opportunità di sviluppo di Cagliari, e se noi guardiamo Cagliari dal mare, ci rendiamo conto di quanto sia ancora più bella di quello che ognuno di noi pensa. E allora c'è un Porto da rilanciare sotto ogni punto di vista. Ed è vero che c'è un ritardo inaccettabile, onorevole Comandini, di sei mesi, ma c'è un ritardo più lungo che dobbiamo tenere in considerazione, perché io ricordo altre interrogazioni e altre mozioni sue nel corso della precedente legislatura, che sono rimaste lettera morta in questi anni perché è mancata una strategia, una capacità di pensare il Porto a 360 gradi, in quello che diceva anche lei sulla Zona franca, che può diventare una Zona franca da sei ettari a 60 ettari, siamo tutti d'accordo, perché è una straordinaria opportunità. Stiamo vedendo quello che non solo ha fatto Tangeri, ma abbiamo visto quello che ha fatto Trieste, che nel primo mese di attivazione della Zona franca ha generato 200 milioni di investimenti privati; aziende che si insediano all'interno di quell'area. C'è la straordinaria possibilità della ZES che, lo voglio ricordare, gran parte dell'area delle ZES regionali incide, si insedia all'interno del Porto di Cagliari, quindi non possiamo perderla e dobbiamo far sì che si vada avanti su questa strada. Mi risulta che domani ci sia un incontro al Ministero e spero che ci possa essere un esito positivo, come un esito parzialmente positivo c'è stato nella Conferenza di servizi di ieri che autorizza il Cacip, o meglio, mette il Cacip nelle condizioni di incominciare la perimetrazione, però non possiamo fermarci solo alla considerazione del Porto della Zona franca e del Porto canale, dobbiamo pensare anche che in tutta la zona del Porto si possono sviluppare investimenti che oggi sono bloccati per le questioni ambientali di cui si parlava relativamente alla cantieristica. Parliamo di 100 milioni di euro, un'opportunità straordinaria per dare occupazione, lavoro, speranza e un futuro alla nostra Città. Ma c'è tutta la parte commerciale che non è utilizzata. Sotto Cagliari passano ogni anno 55.000 navi; se ne intercettassero solo l'1 per cento avremmo due navi che entrano al Porto di Cagliari ogni giorno, il che significa equipaggi che scendono, cambusa, servizi, generi alimentari. Opportunità, ancora una volta. C'è la grande partita del Porto turistico; è possibile che noi ci dobbiamo meravigliare e portare sulle prime pagine uno yacht di 60 metri che entra all'interno del Porto di Cagliari? Beh, io vorrei che questa non fosse più una condizione eccezionale, ma che fosse una condizione naturale, un qualcosa di cui non ci dobbiamo più sorprendere. C'è tutta la parte della formazione professionale, della possibilità di offrire un futuro ai nostri giovani con i simulatori della navigazione; creare una grande scuola con l'Istituto nautico che permetta a tanti ragazzi di avere un'occupazione stabile. C'è la parte delle crociere; possiamo accontentarci di avere i turisti che arrivano un giorno a Cagliari e spendono 3-4 euro? C'è la possibilità di creare anche lì una base fissa, e far sì che le crociere partono da Cagliari o siano una meta di arrivo, in modo tale da garantire ulteriore sviluppo. Per fare tutto questo però, colleghi, e apprezzo molto l'intervento e la proposta dell'onorevole Comandini, serve una grande collaborazione istituzionale tra gli attori: il Comune, la Regione, l'Autorità portuale, il Cacip, e anche la Sovrintendenza. Se non riusciamo a mettere a sistema tutte queste forze, tutti questi soggetti, non riusciremo a dare un futuro al nostro Porto e un futuro soprattutto alla nostra Città.

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, grazie ai colleghi, e al collega Comandini, in particolar modo, per aver predisposto un'importante mozione sulla questione che riguarda il Porto Canale di Cagliari. Il primo punto è indubbiamente quello del che cosa fare, o meglio, che cosa sarebbe stato opportuno già adottare in termini di provvedimenti, e fare, predisporre tutte quelle azioni, è stato detto quindi ribadisco semplicemente il concetto, perché è stato già fatto in termini anche di esempi di Gioia Tauro e Taranto, con provvedimenti immediati per capire come dare una risposta alle lavoratrici e ai lavoratori del Porto Canale. L'altro aspetto è quello della realizzazione, sì, di tutti quegli strumenti che possano determinare a breve vantaggi economici per coloro che vorranno insediarsi o vorranno operare nell'ambito del Porto Canale di Cagliari. Ricordo che, nell'ambito della discussione politica degli ultimi anni, invece di intraprendere la strada della realizzazione di ciò che immediatamente avremmo potuto trasferire in termini di benefici, di occupazione, di possibilità alle donne e agli uomini del della nostra Isola, oltre che a ragazze e ragazzi, in termini di ulteriori occasioni di lavoro, e cioè le Zone franche urbane, la Zona franca all'interno del Porto, le ZES, la fiscalità di vantaggio, abbiamo impiegato e speso una parte importante del tempo e di parole nell'ambito della politica sulla Zona franca integrale, senza realizzare ciò che avremmo potuto fare in termini più facili, semplici e con immediatezza. L'altro aspetto, che non è stato citato, è stato detto dall'onorevole Comandini, è quello del cambio del sistema del traffico e delle navi che transitano nel Mediterraneo e nel resto del mondo. Queste nuove navi necessitano di infrastrutture e ammodernamento immediato nell'ambito del Porto, sono datate e sottodimensionate le gru, sono datati tutti gli elementi delle banchine che andrebbero riammodernati, in termini ovviamente di investimenti ingenti e importanti, ci sono una serie di iniziative che comunque per l'impegno economico e la complessità degli investimenti dovremo adottare immediatamente, perché si sta ragionando e già si va nella direzione di navi che abbandoneranno un certo tipo di energia, materiali, per quanto riguarda la loro alimentazione e possibilità di solcare i mari, e cambieranno in termini di nuova necessità di approvvigionamento per dare forza ed energia ai motori di quelle navi. Il sistema ad esempio dell'elettrico o dell'abbattimento di una serie di consumi, anche legati alle materie ambientali, in particolar modo nel Mediterraneo, potrebbero determinare l'obbligo per il traffico su mare di recarsi in alcuni porti e non in altri perché sprovvisti di infrastrutture che possano determinare benefici per l'ambiente. Su questo la programmazione 2021-2027 è chiarissima in termini di risorse ingenti sull'abbattimento dei consumi energetici e di qualità dell'ambiente.

L'altro elemento è quello dei collegamenti. Si è parlato tante volte, e alla fine è a un tiro di schioppo, si potrebbe dire semplificando, della ferrovia. Ci sarebbero benefici nel collegare i porti della Sardegna con la ferrovia o no, tenendo conto che poi le ferrovie passano a poca distanza da tutti i nostri porti? Sarebbe un elemento che potrebbe consentire risparmi, incentivi, agevolazioni, ulteriori possibilità di lavoro o no? A mio parere anche questo è un elemento che deve essere tenuto in conto. Vado per esempi concreti di quel che dovrebbe esser fatto. Il bunkeraggio, ad esempio, le ulteriori attività indispensabili per il futuro della portualità nella nostra isola, non solo a Cagliari, perché cosa genera cosa e ci potrebbero essere, se collegati i nostri tre porti, benefici per l'intero sistema, che così si chiama. Non è il porto di Cagliari, è il porto di Cagliari collegato a quello di Olbia e di Porto Torres perché il sistema portuale è unico e così va governato e vissuto in termini di occasioni non per un luogo, ma per tutti. Ma siamo all'argomento precedente del non essere collegati neanche tra noi. Non sono collegate le città del Nord e del Sud dell'isola, figuriamoci i porti e gli aeroporti.

L'altro aspetto è che Tangeri, anche per l'ammontare degli investimenti… lo dico ai colleghi che sono intervenuti prima: badate che l'insediamento industriale che genera economia non è quello da 200 o 300 milioni di euro, quelli sono insediamenti legati e propedeutici proprio all'attività di transhipment che viene svolta, non sono industrie che lì operano. L'altro elemento è per quanto riguarda, invece, porto e attività del mare. Non voglio stare ai nomi e alle date, diciamo nel passato, ma sapete perché non è stata realizzata la recinzione neanche della zona franca e nanche le altre opere? Perché si è scoperto - cosa che però si sapeva ed è stata taciuta - che è stata annullata l'autorizzazione paesaggistica del porto rilasciata a suo tempo, tant'è vero che l'Assessorato all'urbanistica si è attivato con una procedura di validità oggi per allora in modo tale da poter ottenere la possibilità di realizzare infrastrutture perché oggi addirittura il Ministero aveva sostenuto la tesi del ripristino delle condizioni precedenti, cioè il ripristino della spiaggia che ho conosciuto da bambino come collegamento senza il porto canale. Questa è la complessità quando si sottovalutano una serie di aspetti legati alla portualità e al porto. L'altro elemento è che…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.

Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Presidente, colleghi, soprattutto dagli interventi che poi sono seguiti al mio, anche dell'onorevole Zedda, mi sembra di scorgere degli elementi che consentano di valutare la presentazione di un ordine del giorno unitario e a questo fine vorrei chiedere, Presidente, cinque minuti di sospensione.

PRESIDENTE. Cinque minuti di sospensione accordati, sempre a valere 28 minuti massimo. La seduta è sospesa.

(La seduta, sospesa alle ore 18 e 57, viene ripresa alle ore 20 e 10.)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Prego i consiglieri di prendere posto. È stato presentato un ordine…

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Sull'ordine dei lavori!

PRESIDENTE. Prima di lei non so se c'è qualcuno che vuole intervenire sull'ordine dei lavori perché ci sono …

COCCO DANIELE (LEU). L'ha chiesto prima lui, Presidente!

PRESIDENTE. No, ci sono altri che hanno chiesto di intervenire, magari sull'ordine dei lavori. Io ho prenotato prima l'onorevole Ciusa, devo sapere se interviene sull'ordine dei lavori.

CIUSA MICHELE (M5S). Presidente, volevo intervenire sull'ordine dei lavori, ma anche nella discussione generale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Sull'ordine dei lavori… vorrei aspettare il testo perché a noi non è arrivato e poi vorrei fare la discussione e presentare appunto anche un emendamento in merito nel momento in cui abbiamo il testo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Solo per chiedere di completare la discussione della mozione con l'intervento della Giunta e le eventuali repliche del presentatore della mozione e poi capire appunto, anche in virtù di quello che è successo nelle interlocuzioni intercorse tra le forze politiche durante la sospensione, se esiste un ordine del giorno unitario e se esiste la possibilità di approvarlo, però credo che sia necessario prima di tutto chiudere l'iter iniziato, così ai sensi del Regolamento.

PRESIDENTE. Onorevole Agus, il punto è questo, che lei ha vissuto diciamo una parte di seduta d'Aula che non è andata vana, ma è servita per redigere un ordine del giorno unitario e condiviso che potesse trovare la massima condivisione. Ora procedere sulla discussione di un testo superato da un ordine del giorno unitario se da un punto di vista regolamentare è corretto, dal punto di vista dell'economia dei lavori costituisce un appesantimento, però se il Consiglio ritiene di dover continuare a parlare di un testo che di fatto è superato da un ordine del giorno congiunto, però mi sembra veramente una cosa poco utile visto che poi non si può votare, ma si deve votare e discutere di un altro testo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD). Presidente, guardi, qua non stiamo interpretando il Regolamento, il Regolamento è chiarissimo. Siamo in discussione di una mozione. Lei deve completare la discussione generale della mozione, dare la parola alla Giunta per la replica sulla mozione e poi dichiarare ammissibile l'ordine del giorno; a questo punto, siccome la discussione generale non era chiusa, presentare l'ordine del giorno, aprire la discussione sull'ordine del giorno e poi mettere in votazione l'ordine del giorno, perché questo dice il nostro Regolamento sennò non ci capiamo proprio. Non ci capiamo proprio! Io non capisco tutte queste storture che stanno venendo fuori da un po' di tempo nell'interpretazione del Regolamento. Il Regolamento è chiarissimo da questo punto di vista: va completata la discussione della mozione, dopodiché si dà la parola alla Giunta per la replica e si va avanti con l'ordine del giorno che è stato presentato prima della chiusura della discussione generale e quindi deve essere presentato per dieci minuti da un relatore, va riacquisito il parere della Giunta sull'ordine del giorno e alla fine si va avanti con le dichiarazioni di voto. Questi sono i termini del Regolamento, e così è sempre stato in questo Consiglio. Non capisco le scorciatoie, onestamente non le capisco.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Ganau. Conosciamo benissimo, quanto lei, il Regolamento…

(Interruzioni del consigliere Gianfranco Ganau)

PRESIDENTE. Mi scusi, io proponevo al Consiglio regionale una procedura, se condivisa, che dal punto di vista della logica e dell'economia dei lavori potesse essere… visto che c'è unanimità, immagino, di intenti. Dopodiché se si vuole applicare e utilizzare il Regolamento come strumento non regolatorio, ma dilatorio, ne prendo atto.

Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, sull'ordine dei lavori, perché trovo abbastanza gravi le sue parole. Parlare di appesantimento dei lavori per provare a bloccare una discussione che era in atto trovo che sia una cosa che non è degna sinceramente di quest'Aula. Abbiamo assistito a cinquanta minuti di discussione dove correva da una parte all'altra per provare a trovare una mediazione, non so se per provare a convincere che Bolotana non avesse il mare, quindi non avesse il porto, però allo stesso tempo abbiamo atteso il termine di questa lunga discussione tutta interna, mi è parso di capire, al suo partito, dove lei provava a mediare, adesso ci permetta di finire la discussione, ci permetta di rispettare il Regolamento di cui lei deve essere garante e non provi a trovare sotterfugi per bloccare una discussione interna a questo Consiglio regionale su un tema così importante dove ci sono più di 700 lavoratori che attendono una risposta. Quindi, su questi temi vorremmo discutere all'interno del Consiglio regionale, non su tentativi di sviare regolamenti per individuare strade più semplici. Quindi la invitiamo anche da parte del gruppo di LeU Sardigna a rispettare il Regolamento.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Presidente, Comprendo la necessità di tutti quanti gli approfondimenti, ma mi consta che alla fase di interruzione fossero solamente due gli interventi prenotati, uno dell'onorevole Mura e uno dell'onorevole Ciusa. L'onorevole Ciusa, peraltro, come abbiamo avuto modo di valutare in questa pausa di cinque minuti, ha un emendamento orale che completa l'ordine del giorno, oltretutto un buon emendamento orale, che completa l'ordine del giorno che ha occupato la nostra comune attività di mediazione. Di conseguenza voglio formalizzare al Presidente la seguente proposta, quella di ascoltare se è possibile nell'unico intervento rimasto in discussione sulla mozione, l'intervento dell'onorevole Ciusa, e ascoltare anche il suo emendamento orale, acquisirlo, dare per completata la formazione dell'ordine del giorno, perché è semplicemente così, e poi successivamente, se lo riterrete, eventualmente aprire la discussione sull'ordine del giorno unitario emendato dall'onorevole Ciusa, che mi sembra una soluzione adeguata. Fatto questo valuteremo se la portata degli interventi ci consente di esaurire oggi il nostro lavoro su questo ordine del giorno unitario o eventualmente differirlo a domani. Io ritengo questo, che si possa tranquillamente corrispondere al Consiglio regionale la possibilità di portare a termine i suoi lavori stasera attraverso una ordinata sequenza degli eventi.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Presidente, solo per ricordare a qualche collega che se i 700 lavoratori aspettano da tempo non è certo per colpa di questo Consiglio o di questa mozione di stasera, quindi non mettiamola in questo modo, perché si poteva risolvere o per lo meno dare risposte prima. Però non ci addentriamo in ragionamenti di questo tipo. Ci siamo fermati con l'intento di trovare e di proporre una mozione condivisa, mi sembra che poi il tempo è servito perché le sensibilità sono tante, io l'ho detto prima e lo dico anche pubblicamente, non vorrei che il riconoscimento della ZES possa influire sul discorso della zona franca integrale in tutta la Sardegna, perché anche noi veniamo da un territorio martoriato, abbiamo trovato la quadra per votare questo documento, se invece serve a riaprire la discussione sul documento condiviso e quindi riprendere il dibattito a questo punto vi chiedo, colleghi, e chiedo al Presidente e alla maggioranza, di rinviare a domani, se c'è l'esigenza di riaprire nuovamente il dibattito. Quindi, fateci sapere.

PRESIDENTE. Siccome ho avuto anche una sollecitazione al rispetto puntuale del Regolamento, do ora la parola all'unico iscritto sulla mozione, che è l'onorevole Ciusa, qualora non intenda rinunciare e riconfermare quello che ha detto prima.

Continuazione della discussione della mozione Comandini - Corrias - Deriu - Ganau - Meloni - Moriconi - Piano - Piscedda - Agus - Caddeo - Loi - Orrù - Piu - Satta Gian Franco - Stara - Zedda Massimo - Cocco - Lai sul futuro del Porto canale di Cagliari a seguito del calo dei traffici e l'incertezza dei posti di lavoro, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi

dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento (3)

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà. Dopodiché dichiaro chiusa la discussione.

CIUSA MICHELE (M5S). Presidente, giusto un appunto, hanno parlato sia il centrodestra che il centrosinistra, noi siamo un'altra posizione in merito, quindi era giusto intervenire anche noi sulla discussione.

Presidente, la situazione di crisi del porto canale è una tipica storia sarda nella quale il totale disinteresse di programmazione e visione sono state causa di questa situazione. Analizzando il mercato del movimento dei containers è facile constatare che questo tipo di mercato è molto fluido, i dati del traffico dei contenitori del porto-canale ci raccontano di una condizione catastrofica. Il traffico è diminuito dell'82 per cento negli ultimi tre anni. Un aspetto fondamentale da valutare sono le scelte del passato, come quando, ad esempio, il concessionario non è stato chiamato a investire sulle gru utilizzati in banchina. Questa scelta di mancata programmazione ha fatto sì che oggi ci ritroviamo con gru non adeguate per le sfide del mercato corrente e nel frattempo il concessionario ha costruito a Tangeri, in Marocco, proprie gru, atte a soddisfare le richieste del mercato dei containers. Questo aspetto ha comportato che negli anni di crescita del porto canale sono stati illusori perché non si è tenuto conto del gioco del concessionario. Esso, infatti, certamente ha privilegiato in seguito tale destinazione in relazione all'investimento. Sono i dati a confermare tutto questo, la crescita del porto di Tangeri corrisponde alla decrescita del porto-canale, ma non solo. È facile comprendere la scelta di questo investimento, il costo del lavoro è nettamente inferiore rispetto a quello di Cagliari. Insomma, una vera e propria forma di delocalizzazione in cui non si può restare a guardare, a pagare sono sempre i laboratori. È inaccettabile pensare di disperdere quel patrimonio di conoscenza ed esperienza, ma anche di passione, acquisite dai lavoratori che sono un valore aggiunto per l'appetibilità del porto-canale. Le scelte da compiere devono essere inserite nel panorama geopolitico in cui stiamo vivendo, per ottenere una visione globale dei traffici e della loro evoluzione. Pertanto rotte come la nuova via della seta potrebbero essere la strada da percorrere per favorire il rilancio. Ecco perché vanno individuate persone capaci in questo settore affinché si possano capire al meglio i flussi delle merci coinvolte e per far scaturire situazioni vantaggiose, soprattutto per evitare investimenti improduttivi. Per questo è necessario considerare anche i fattori negativi per poter indirizzare il lavoro da svolgere nel futuro. I grandi players del settore tendono a scegliere quei porti che si sono già attrezzati con infrastrutture adeguate e che sono collegati via terra, soprattutto ferroviaria, con le principali destinazioni europee. Per questo - e ne approfitto per presentare l'emendamento - per poter essere ancora competitivo e consentire al Porto Canale di Cagliari e di non essere tagliato fuori dei principali mercati internazionali, bisogna puntare a rendere effettivi i possibili vantaggi fiscali, investire su moderne infrastrutture e sfruttare il collegamento con l'aeroporto di Elmas per le merci che necessitano di tempi brevi, puntando a creare un polo produttivo e logistico di sicuro interesse, specializzato in determinate merci.

PRESIDENTE. Onorevole Ciusa, la invito a presentarlo formalmente. Se non ci sono pareri contrari…

Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Mi sembra che sul buon emendamento dell'onorevole Ciusa si sia registrata una certa condivisione e quindi credo che si possa accogliere come emendamento orale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Vista la complessità dell'argomento e anche del come l'argomento possa inserirsi nel testo, avremmo bisogno di averlo in forma scritta.

PRESIDENTE. Onorevole Ciusa, prego, lo consegni al tavolo della Presidenza, poi lo distribuiamo.

Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore dell'industria.

PILI ANITA, Assessore dell'industria. La Giunta prende atto della dell'ordine del giorno congiunto, auspica che sempre più ordini del giorno di interesse strategico regionale come quello di questa sera siano approvati congiuntamente, al di là dei colori politici. L'ordine del giorno di oggi che riguarda il Porto canale di Cagliari serve a tutelare e a garantire 700 posti di lavoro, ma non serve soltanto a garantire 700 posti di lavoro, serve a garantire la possibilità che nel territorio del Porto canale di Cagliari si sviluppi nuovamente l'insediamento industriale.

Proprio stamattina in Assessorato ho incontrato i presidenti dei consorzi industriali tra cui il presidente del CASIC e con lui abbiamo condiviso stamattina la possibilità di verificare insieme strategie sistemiche tra Regione, città di Cagliari, Consorzio e autorità portuale proprio per il rilancio del Porto canale. Il problema del Porto canale è un problema regionale, non è un problema che afferisce solo la zona di Cagliari, il rilancio della zona del Porto canale è il rilancio per l'infrastrutturazione regionale. In particolare il Presidente del Consorzio mi ha rassicurato sulla operatività della zona franca interclusa doganale che a seguito di una Conferenza di Servizi che si è svolta qualche giorno fa, appunto è operativa e può vedere finalmente utilizzati i finanziamenti regionali che prevedevano e prevedono l'infrastrutturazione urbanistica del territorio del Porto canale. Quindi questa è una visione di prospettiva che dà sicuramente respiro alle imprese locali e dà soprattutto quella prospettiva che consente nuovamente di rendere le nostre aree industriali aree capaci di attrarre investimenti. Questo è il ruolo che dovrebbe avere la politica, cioè creare le condizioni affinché le imprese possano sviluppare al meglio le proprie capacità imprenditoriali al pari dei competitors a livello globale. Quindi il lavoro della Giunta in realtà per il Porto canale è già iniziato, è iniziato precedentemente da questo ordine del giorno, perché l'attenzione della Giunta nei confronti delle aree industriali è assolutamente alto e cercheremo di lavorare in maniera sinergica con tutte le parti che compongono il Consiglio regionale affinché si possano trovare delle politiche condivise con i territori. Ecco, uno degli aspetti fondamentali che rimarcherei è il fatto che la Giunta regionale sta lavorando in maniera sistemica con tutti gli operatori che ricadono nelle aree industriali. Abbiamo stamattina calendarizzato degli incontri nei diversi Consorzi industriali proprio per cercare di sviluppare delle politiche sinergiche. Ovviamente il tema di oggi, cioè quello del Porto canale, non riguarda solo l'Assessorato dell'industria ma necessariamente anche l'Assessorato del lavoro, sposiamo in pieno la linea approvata oggi nell'ordine del giorno di garantire con forza un'azione politica con il Ministero affinché si garantiscano le condizioni migliori per i lavoratori. Quindi quello che vorrei dire è che la situazione del Porto canale è una situazione che è assolutamente attenzionata da parte della Giunta e per la quale speriamo di poter collaborare tutti insieme per raggiungere il rilancio di un'intera area che sarà anche il rilancio del nostro territorio regionale.

PRESIDENTE. È stato presentato l'ordine del giorno numero 1.

Ha domandato di replicare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIERO (PD). Grazie ai colleghi che sono intervenuti arricchendo poi il dibattito su questo importante tema. Cerco di rimettere un po' le cose a posto perché ho visto anche interventi su un ordine del giorno che non è stato ancora illustrato, la cosa è un po' singolare però credo che sia un po' anche dovuto all'inesperienza all'inizio di questa legislatura per cui in questo momento tutto è permesso. Due precisazioni prima di illustrare l'ordine del giorno, signor Presidente. La prima, è vero, mi dispiace che non c'è l'onorevole Truzzu, è vero che il porto non è solo il porto, non ci sono più le mezze stagioni, piove quando non deve piovere, cioè ormai siamo a una serie di fiera delle frasi fatte, io credo che mi aspetto dal mio amico e collega Truzzu molto di più che un po' di filosofia su quale deve essere il porto, però il tema di oggi non è il porto, perché rischiamo anchedi confonderci, il tema di oggi è un porto che si chiama Porto canale e come bene ha ricordato il collega Ciusa ha una vocazione quel Porto canale perché i soldi sono stati messi in quel Porto canale per farlo di 16 metri, per fare una banchina, per fare delle infrastrutture e nel Porto canale purtroppo ci devono arrivare le navi container, non ci possono arrivare yacht, è stato costruito, ha avuto una concessione ministeriale non per mandarci gli yacht ma per mandarci le navi container. Quella è la sua vocazione e quello noi ci auguriamo deve continuare a fare e questo Consiglio regionale, questa politica deve creare le condizioni migliori perché possa continuare ad avere quella vocazione di porto per container perché altrimenti siamo noi i primi che diciamo che il porto non è solo il porto e non esistono più le mezze stagioni, invece io credo che bisogna chiarire bene l'oggetto del contendere stasera. Allora, noi non chiediamo neanche la recessione dalla concessione, non l'ha mai chiesta nessuno del centrosinistra, il centrosinistra con la sua mozione ha fatto presente che attualmente degli ultimi tre anni c'è una grave crisi di perdita di container dell'82 per cento che automaticamente avrebbe dovuto portare alla revoca e che grazie alla capacità dell'Autorità portuale di oggi, dei manager che ci sono oggi, ha impedito questa e sta cercando di mantenere in piedi quella struttura in attesa di tempi migliori. E ora questo voleva fare quella mozione, trovare i tempi migliori, le forme migliori, gli strumenti migliori e guardate l'ordine del giorno che adesso vi illustro ed è stato firmato da tutti i colleghi, dice due cose, non ne dice 300, non pregiudica lo sviluppo di Bolotana, di Alghero, di Sassari, non pregiudica nulla, dice una cosa che tra l'altro è casualmente nel programma di governo del governatore Solinas perché dice una cosa uguale.

Cioè avete discusso per 58 minuti su uno dei punti programmatici della vostra maggioranza, questo ci fa piacere, probabilmente ne avete discusso prima, però il discorso delle zone economiche speciali è nel vostro e nel nostro programma ed è un procedimento che non riguarda solo Cagliari ma riguarda tutto il territorio regionale perché sono sei le zone economiche speciali, da Nord a Sud, da Est a Ovest e che vanno firmati tutti i sei decreti perché è vero che ha ragione il porto industriale di Cagliari di avere riconosciuta la sua zona economica speciale, però così ha ragione Sassari, ha ragione Oristano, ha ragione Nuoro, per cui noi non facciamo una guerra di campanile, noi non è che diciamo: "Firmane uno e non firmare gli altre 5!", devono essere firmati tutti. Così come, invito a leggere sempre le dichiarazioni programmatiche, le zone economiche speciali non sono in contrasto con la zona franca, le due cose possono convivere come convivono in tutto il mondo, basta andare su Wikipedia e ci si rende conto. Io credo che da questo punto di vista è una discussione che tra l'altro, e lo dico, noi l'abbiamo iscritta anche al punto numero 2 accogliendo la vostra richiesta quando diciamo "a ispirare la pronta realizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali che garantiscono la massima estensione delle zone franche o zone di sospensione fiscale". Lo scriviamo, lo scriviamo tranquillamente.

Allora, l'ordine del giorno e vediamo il bicchiere mezzo pieno, è importante che questo Consiglio non si divida su una questione importante come quella dello sviluppo di una parte del territorio regionale che la provincia di Cagliari ha, ponendo dei compiti ben forti alla Giunta, bene facciamo noi, bene fate voi, che è quella di una massima attenzione perché la partita del Porto canale di Cagliari purtroppo non è nelle nostre mani o meglio non è solo nelle nostre mani. Noi abbiamo anche l'esigenza di avere il Governo con noi in questa vicenda perché ci sono dinamiche che se non abbiamo il Governo in un tavolo nazionale che con attenzione riesce a dialogare con i concessionari, noi rischiamo di fare il nostro bellissimo ordine del giorno, di sospendere 58 minuti, però poi ci sfugge di mano e allora credo che ad aver voluto inserire oltre la questione delle zone economiche speciali, la questione dei lavoratori che avevano gli stessi benefici dei lavoratori di Gioia Tauro e Taranto e della costituzione del Tavolo nazionale, rafforza l'azione della Giunta regionale e lo facciamo noi, e lo facciamo noi da questa parte con responsabilità, perché rafforza la Giunta regionale che ci va…

PRESIDENTE. Grazie onorevole Comandini. Nel frattempo è stato depositato da parte dell'onorevole Ciusa l'emendamento scritto all'ordine del giorno presentato. Leggo l'emendamento, che nell'ordine del giorno costituirà il punto 6 bis: "Ad individuare le misure per rendere ancora competitivo e consentire al Porto Canale di Cagliari di non essere tagliato fuori dai principali mercati internazionali, bisogna puntare a rendere effettivi i possibili vantaggi fiscali, investire su moderne infrastrutture, e sfruttare il collegamento con l'aeroporto di Elmas per le merci che necessitano di tempi brevi, puntando a creare un polo produttivo e logistico di sicuro interesse, specializzato in determinate merci". Ora chiederei all'onorevole Tunis di illustrare l'ordine del giorno unitario, nel caso.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.

TUNIS STEFANO (MISTO). Presidente, l'ordine del giorno unitario… Lo sto dicendo io, stai calmo! In realtà il bicchiere dell'onorevole Comandini non era mezzo pieno, era completamente colmo, in questa sbronza di risultato ha scordato di dire che per conto di tutti stava illustrando l'ordine del giorno unitario, insieme a tutta un'altra serie di riflessioni.

PRESIDENTE. Se posso permettermi, onorevole Tunis, l'onorevole Comandini, siccome sono stato richiamato all'applicazione del Regolamento, insomma ha parlato in sede di replica, ora lei sta illustrando l'ordine del giorno unitario.

TUNIS STEFANO (MISTO). E' l'effetto della sbronza, del bicchiere pieno!

Presidente, lo faccio richiamando interamente per la parte in cui ha illustrato il dispositivo di intervento dell'onorevole Comandini, confido che il tempo abbia consentito di inserire all'interno di questo documento l'emendamento intelligente dell'onorevole Ciusa, e che questa armonia in futuro coincida anche con una maggiore razionalizzazione dei tempi. Perché non è mai tempo sprecato, anche quei 58 minuti trascorsi a cercare di capire come questo documento poteva meglio impattare su tutto il territorio nazionale, trascorre 58 minuti a immaginare come non sia soltanto il tema importante degli 800 lavoratori, ma quello dei 100.000 disoccupati a diventare oggetto del lavoro di quest'Aula, allora 58 minuti sono poca cosa, onorevole Comandini. Di conseguenza ringrazio anche chi in questa pausa non lunga ha voluto con il suo contributo cercare di rendere ancora più efficace e ancora più impattante questo documento. Ringrazio comunque l'atteggiamento responsabile dell'opposizione e confido che per il futuro si possa trovare, soprattutto quando il collega Augus avrà finito di leggere l'emendamento complesso che ci occupa, il nostro lavoro.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Tunis. Dichiaro chiusa la discussione.

Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.

CIUSA MICHELE (M5S). Presidente, anche noi firmiamo l'ordine del giorno, anche noi del Movimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Metto in votazione l'ordine del giorno così come emendato.

Ha domandato di parlare il consigliere Dario Giagoni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GIAGONI DARIO (LEGA). Presidente, noi voteremo a favore, però a condizione che non si pregiudichi l'attivazione della zona franca integrale. Siamo responsabili e l'esclusivo fine è l'emergenza legata al salvataggio di 700 posti di lavoro. Il modello delle ZES, zone economiche speciali, non è condiviso perché la fiscalità di vantaggio deve essere estesa a tutto il territorio sardo, in modo da non sperequare i territori. Parliamo di zona franca doganale, con la possibilità di favorire una riperimetrazione superata l'emergenza del porto canale. E' necessario attivare un insieme di misure di fiscalità che favoriscano il tessuto sardo, reintroduzione di misure in conto capitali e interessi. Siamo per favorire un tessuto economico produttivo che si allinea con la vocazione del nostro territorio in materia agroalimentare, pertanto riteniamo di incentivare le attività di tipo agro industriale, anche con l'utilizzo del patrimonio edilizio esistente, in cui versano le aree industriali.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, dall'intervento dell'onorevole Giagoni mi è venuto il sospetto che probabilmente siano stati distribuiti ai gruppi testi dell'ordine del giorno differenti. Perché mi sembra che il contenuto esplicitato dall'onorevole Giagoni non ci sia nell'ordine del giorno che stiamo per votare. Non c'è nessun tipo di riferimento al fatto che le zone economiche speciali non debbano in alcun modo essere in contrasto con altre forme di fiscalità, anche perché negli oltre 58 minuti di sospensione questo tema è stato oggetto di lunga discussione tra i Gruppi, lunga e fruttuosa come dice l'onorevole Tunis. Io sono abituato a leggere prima di votare, proprio per evitare, come capita e come stava per capitare in questo momento, di votare cose pensando che non siano invece quelle corrette che corrispondono al mio pensiero. Per quello ho chiesto all'onorevole Ciusa di presentare l'emendamento in forma scritta, e mi ha dato modo di condividerlo appieno. Onorevole Tunis, non credo che il pensiero dell'onorevole Ciusa fosse appunto meritevole di uno sprezzo di questo tipo. Riguardo invece il contesto complessivo dell'ordine del giorno, io penso che possa essere meritevole di approvazione, e tenga conto al 100 per 100 Della volontà dei presentatori della mozione, ma credo che sia importante anche fare chiarezza sui reali contenuti. Perché quello che è stato appena detto dal Capogruppo della Lega non risponde a mio giudizio al testo coordinato tra le forze politiche, né tantomeno alla mozione presentata dal centrosinistra, che invece appunto gode della nostra piena approvazione.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MULA FRANCESCO (PSd'Az). Onorevole Agus sarà questo il suo pensiero. Non è che ci siamo messi d'accordo. Io dico, da nuorese, e da sindaco, noi votiamo favorevole a condizione. Nel senso che tutto quello che si riconosce per quanto riguarda le ZES, perché noi abbiamo altri pensieri, dove ti dicono anche che le ZES di fatto interferiscono sul riconoscimento della zona franca integrale. Però comunque non ci sottraiamo e siamo favorevoli a condizione appunto che il documento che noi stiamo votando stasera non vada a interferire in un futuro riconoscimento della zona franca integrale. Altra cosa che vi volevo ricordare, qui l'unico che ha detto la verità e ha provato a dirla è l'onorevole Zedda Massimo, che era finito il tempo, quel porto è abusivo, ma non da oggi, è l'unico che ha provato a fare qualcosa, vi vorrei ricordare, sapete cosa è successo ieri? Che c'era una conferenza di servizi? E sapete questa conferenza di servizi per che cosa è stata richiesta? Per superare il parere della Sovrintendenza che continua a dichiarare quel porto abusivo. Dove facciamo noi gli interventi di miglioramento se quel porto è abusivo? Allora ieri c'è stata la Conferenza di servizi, e penso che si sta trovando la soluzione per andare oltre. Ecco questo è stato un grande risultato, e gli do merito a Massimo Zedda, onorevole Zedda, che stava riconoscendo proprio questo problema, che noi riteniamo che sia fondamentale, e che fortunatamente si sta risolvendo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, io ho veramente difficoltà a capire come si possa gestire l'Aula in questo modo. Nel senso che qua interviene l'onorevole Tunis per esplicitare magari il pensiero del Presidente, piuttosto che di un Gruppo consiliare. Lei, Presidente, che si sposta dai banchi della Presidenza va nel Gruppo a cui lei appartiene per cercare di esplicitare e spiegare meglio le ragioni, diciamo, della mozione. Lo trovo veramente paradossale, lei potrebbe magari anche mettere la bandiera al collo, così come ha fatto a Milano, insomma quindi è andare a sedersi in quei tavoli…

PRESIDENTE. Per dichiarazione di voto…

SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Per dire che sono d'accordo con le dichiarazioni di voto appena espresse anche dal mio Presidente. Ovviamente tralascio le dichiarazioni del presidente Mula in un porto abusivo, di cosa stiamo discutendo voglio dire. La maggioranza deve capire che qua sta governando, sta governando un problema concreto di posti di lavoro, abbiamo perso due ore per parlare del niente, ridia la parola all'onorevole Tunis così ci spiega a tutti così ci fa la lezione, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCO DANIELE (LEU). Allora, onorevole Mula, l'onorevole Satta non c'era nella legislatura precedente. Allora io, mi sembrate molto nervosi ho l'impressione, no? Mi dà quell'impressione. Io non volevo intervenire poi dopo che ho letto le dichiarazioni di voto delle….

PRESIDENTE. Onorevole Tunis, può prendere posizione, prego, grazie.

COCCO DANIELE (LEU). Allora io non volevo intervenire poi sentendo le dichiarazioni dell'onorevole Giagoni e dell'onorevole Mula mi corre l'obbligo di intervenire, perché quando loro dicono che sono d'accordo ad approvare questo ordine del giorno a condizione che… l'ordine del giorno è scritto, non è opinabile, non è interpretabile in maniera diversa da quello che dice, quindi io vorrei capire cos'è: a condizione che! Nessuna condizione, scusate. Scusa mi fai finire, hai un atteggiamento di prepotenza e supponenza che non fa parte di quest'Aula, tu hai parlato, nessuno ti ha interrotto, ti prego di farmi parlare. Quando l'onorevole Giagoni dice che lui è contrario alle ZES e poi vota a favore dell'ordine del giorno, io rimango un po' perplesso, posso averla questa libertà di rimanere perplesso su un Capogruppo che dice sono a favore dell'ordine del giorno però son contrario alle ZES, posso averla questa libertà di perplessità, posso averla?

GIAGONI DARIO (LEGA). Forse non ha sentito le mie parole…

COCCO DANIELE (LEU). Le ho sentito bene.

GIAGNONI DARIO (LEGA). Stiamo votando a favore per salvare 700 teste, non stiamo votando…

COCCO DANIELE (LEU). Si rilassi, si rilassi, si rilassi, si rilassi, Presidente, la prego, la prego, la prego, guardi che non si governa né con le voci né con gli applausi, si governa con altro. Siete voi che state interrompendo continuamente e quindi mi lasci parlare che non mi fai paura, hai capito che non mi fai paura?

PRESIDENTE. Onorevole Giagoni, onorevole Cocco la invito a concludere il suo intervento, ma soprattutto esprimere il voto perché ancora non abbiamo capito se lei è d'accordo.

COCCO DANIELE (LEU). Presidente, lei faccia il Presidente, si abitui a fare il Presidente che sin'ora non l'ha fatto neanche per un minuto, perché io sto facendo la mia dichiarazione di voto e lei me la deve lasciare fare in maniera libera e lei si abitui a fare il Presidente che sino ad oggi non l'ha fatto neanche per un minuto.

PRESIDENTE. Prego, prego, d'accordo, dica se favorevole oppure contrario.

COCCO DANIELE (LEU). Lo dico alla fine del mio intervento se mi permette e se non mi toglie la parola…

PRESIDENTE. Trenta secondi prego…

COCCO DANIELE (LEU). Eh no! Voglio recuperare perché sono stato interrotto se mi permette, questo lo dice anche il Regolamento che ho letto bene. Quindi io volevo dire che ringraziamo l'onorevole Comandini che ha proposto un ordine del giorno che davvero parlava di problemi, di proposte a risoluzione dei problemi importanti che sono le 700 persone che rischiano di perdere il posto di lavoro e tutta la prospettiva che si ha sul porto canale di Cagliari. E noi siamo qui e l'abbiamo già detto…

PRESIDENTE. Ha trenta secondi per recuperare il tempo perso…

COCCO DANIELE (LEU). … per proporre soluzioni alla risoluzione dei problemi veri. Ci siamo e ci saremo nonostante le interruzioni continue di chi non vuole ascoltare cose che evidentemente non ritengono che siano molto garbate nei loro confronti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, riuscire a far adirare l'onorevole Cocco è un record. No!? Sempre persona pacata, attiene a elementi da Guinness dei primati. Va beh, solo per dire due questioni legate alla dichiarazione di voto favorevole per la mozione, però da alcuni equivoci che a mio parere sono sorti nel corso della discussione e della serata. Intanto per quanto riguarda gli elementi che sosteneva l'onorevole Truzzu che non vedo, però adesso abbiamo istituito una nuova partecipazione, come, dov'è?

PRESIDENTE. Scusi onorevole Zedda, dichiarazioni di voto. La ricerca del consigliere assente non mi sembra che sia uno…

(Interruzione del consigliere Agus)

PRESIDENTE. Anche lei non parli sugli altri, lasci parlare il suo collega prego.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, se mi riferisco all'onorevole Truzzu non è perché, come dire, sia appassionato della figura, persona e spessore politico dell'onorevole Truzzu, perché in sede di discussione è intervenuto su questo argomento, filmandosi e facendosi riprendere per poi non partecipare al voto da candidato alla carica di Sindaco del Comune che ospita il Porto Canale, per questo intervengo per questioni politiche e di merito non per la ricerca dei consiglieri regionali alla quale pratica non mi sono mai impegnato nel corso della mia vita politica. Per quanto riguarda il porto e il sistema crocieristico; i crocieristi partono già da Cagliari, prima si parla con cognizione di causa delle questioni importanti che riguardano la prospettiva di futuro turistico ulteriore della nostra Regione e della nostra città, prima si commettono meno errori rispetto ad altri che ci ascoltano nel mondo e che vorrebbero visitare la nostra città e la nostra bellissima Isola. Si parte già perché firmammo un accordo porto, aeroporto, comune per cui uno arriva all'aeroporto di Cagliari e dall'aeroporto la valigia viene portata in transfert fino al porto e viene ubicata nella cabina della persona che ha prenotato il viaggio in quella nave da crociera, ed è un elemento che abbiamo ottenuto grazie a un lavoro, uno sforzo proprio per consentire l'arrivo dei crocieristi ulteriormente perché è un servizio gradito da tutti i crocieristi e di tutte le grandi compagnie. O si sanno queste cose oppure è bene approfondire e tacere. Non parlo del porto e del futuro del porto, delle questioni. Ricordo che c'è un terminal crociere che si vede da qua, da quelle finestre, lungo lo scorcio aperto tra i palazzi della parte bassa della Marina…

PRESIDENTE. Onorevole Zedda, trenta secondi per le sue dichiarazioni di voto.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'altro elemento è dato dal fatto che al terminal crociere non ha mai attraccato una crociera, perché hanno messo un terminal dove non c'era fondale. Questi sono gli elementi che hanno pregiudicato lo sviluppo della città. Stessa cosa idem come sopra il ragionamento sembra che tutte le questioni riguardano le nostre merci, badate, sta diventando navigabile il Mare del Nord dell'Europa, cosa inimmaginabile nei secoli e nei millenni passati. Si sposteranno traffici di merci e navi, grazie alle quali transitano le merci, dal Mediterraneo…

PRESIDENTE. Io non voglio essere veramente… però non siamo in fase di discussione generale, io le do altri trenta secondi per esprimere le dichiarazioni di voto, è a favore, contrario o si astiene? Grazie.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Questo l'ho detto in premessa, di essere a favore dell'ordine del giorno.

Termino, grazie Presidente. La Cina, e chiudo veramente, ha alcune Zone Economiche Speciali, la Cina ha una superficie terrestre di 9.596.961 chilometri quadrati, la quarta entità per dimensione al mondo, hanno sei o sette - adesso vado a memoria - Zone Economiche Speciali. L'Italia ha 302…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda, il suo intervento è e sarebbe interessantissimo.

Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MANCA DESIRÈ (M5S). Il Movimento 5 Stelle non c'era nella scorsa legislatura, e oggi ci ritroviamo qua, questo è il secondo argomento, la seconda mozione che tratta della tutela dei posti di lavoro. Scegliamo come sempre di non fare parte di questo teatrino tra destra e sinistra, lotte di potere tra destra e sinistra, noi ci atteniamo a quella che era inizialmente la mozione che poi è stata trasformata nell'ordine del giorno, ringrazio anche il collega per l'intelligentissimo emendamento che è stato apportato a questo ordine del giorno. Naturalmente, quando si trattano argomenti che fungono a tutela di qualsiasi posto di lavoro, qua trattiamo e parliamo di 700 posti di lavoro, il Movimento 5 Stelle naturalmente è sempre a favore della tutela, appunto, dei posti di lavoro. Speriamo che questo sia uno dei primi argomenti, e quando in quest'aula entreranno e comunque si discuteranno mozioni e ordini del giorno che salvaguarderanno sempre i posti di lavoro, le forze politiche presenti in questo Consiglio regionale siano veramente sempre unite come, spero, è stato fatto oggi. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Per esprimere il mio voto favorevole sia all'ordine del giorno che prende spunto dalla mozione che ho illustrato all'inizio di questa discussione in qualche modo, ma anche per ricordare che ritengo importante il senso di responsabilità che, in qualche modo, ha contraddistinto questa opposizione, perché si può raccontare tutto nei modi e nei termini con cui ci possiamo essere espressi, però non soltanto nella pazienza, ma anche nel portare avanti una tematica molto difficile che probabilmente doveva portare avanti un'altra parte politica, che è quella della salvaguardia dei posti di lavoro e dello sviluppo del porto canale di Cagliari. Io credo che questo ordine del giorno vada sicuramente in linea con quanto ci è stato richiesto da tutti i sindacati che in queste settimane si stanno occupando del problema, dal sistema degli enti locali e dal sistema delle imprese. Sicuramente non è una risoluzione del problema, però è un punto di partenza che fa sentire questa massima istituzione vicina ai lavoratori e al sistema degli enti locali. Credo che questa sia una cosa molto importante, e che questa parte dell'Aula continuerà a fare, soprattutto per quanto riguarda la difesa dei posti di lavoro e di sviluppo.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PIU ANTONIO (Progressisti). Intervengo per dare sostegno, supporto, e dire che sono favorevole a quella che è stata la proposta, ringrazio l'onorevole Comandini per averla scritta, per averla studiata e per averla esposta in maniera così eccellente prima. Abbiamo passato tre ore di lavoro che, come è stato detto prima, forse sono servite non so a che cosa, però mi piace leggere il punto numero 4, dove si impegna la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo nazionale perché si arrivi in tempi brevi all'emanazione di decreti di attuazione alle ZES. Stiamo votando questo punto che è importante, lo sta votando la minoranza, lo sta votando la maggioranza, la maggioranza, credo, non so quanto lo stia votando convintamente, e questo lo dico perché le dichiarazioni di voto che sono state fatte lasciano alquanto perplessi sicuramente su quanto sia la convinzione reale e vera di quest'Aula di portare avanti delle tematiche, soprattutto sull'agevolazione fiscale, in punti dove manca davvero, solo ed esclusivamente da parte del Governo, l'attuazione del decreto. E non so, onorevole Comandini, quanto quella mano che lei voleva portare a porre quella firma, questa maggioranza e questa Giunta siano in grado di farlo, dalle dichiarazioni che ho sentito sino ad ora credo ben poco. Quindi il mio voto favorevole è di auspicio reale per le prossime mozioni, per i prossimi ordini del giorno di non stare a fare delle chiamate oltre mare, ma di decidere in quest'aula dato che le dichiarazioni programmatiche dette dal presidente Solinas non parlano altro che di autonomia. Io credo che l'autonomia delle teste che governano quest'aula debba essere garantita, e avete una grossa responsabilità, che oggi non avete assolutamente dimostrato di avere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DERIU ROBERTO (LEU). Il mio voto sarà favorevole con preoccupazione per il destino dei lavoratori e per la prospettiva dell'infrastruttura principe della nostra Regione, patrimonio dell'intera comunità isolana, per lo stato anche della nostra politica, oggi priva della forza e dello studio necessari per affrontare un problema di tale momento. Ho apprezzato la posizione dell'Assessora dell'industria, che ha accolto la sollecitudine che intelligentemente e in modo documentato ha presentato l'onorevole Comandini all'attenzione di quest'Aula. Spero che non debbano essere le opposizioni a proporre gli atti di governo, ma sia la maggioranza, in coerenza con le dichiarazioni programmatiche del presidente Solinas, a proporci le soluzioni per i gravi problemi dell'isola. Io spero, Presidente, che in seguito, terminato il nostro noviziato, l'Aula risponda di più alle sue sollecitazioni. Per quanto mi riguarda, io colgo l'occasione per ringraziarla per ciò che ha fatto anche nei riguardi della mia persona nei giorni scorsi, e mi auguro che anche questo dibattito ci sia servito per riuscire a ricostruire un rapporto più proficuo dentro quest'aula, grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valerio De Giorgi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

DE GIORGI VALERIO (MISTO). Io volevo riportare un attimino il tema della collegialità in quest'aula. Noi, come Gruppo Misto, esprimeremo parere favorevole all'emendamento, e ringrazio l'onorevole Tunis per aver dato la possibilità, anche a questa maggioranza, di contribuire. Io colgo l'occasione per ringraziare, perché ieri la conferenza dei servizi ha risolto il problema storico del porto di Cagliari, perché al porto di Cagliari, io ho sentito degli interventi in quest'aula, purtroppo fino a ieri non si poteva neanche piazzare uno spillo, né tanto meno sollevare le gru, infrastrutturale, perché c'era un parere negativo della sovrintendenza, vigeva un parere negativo da diversi anni. Ieri, finalmente, le nostre istituzioni, le istituzioni di questa Regione hanno risolto il problema. Io colgo l'occasione per ringraziarle e per esprimere, ritengo collegialmente, questo intervento, e spero che sia riconosciuto anche dagli altri.

Ieri l'Agenzia del Demanio, il Provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche, la Capitaneria di porto e la Sovrintendenza hanno partecipato alla Conferenza dei servizi, l'altro ieri, il Prefetto, perché c'era un parere discordante, ha incaricato, quale rappresentante unico, il comandante della direzione marittima, il quale ha dato parere favorevole finalmente. Quindi abbiamo chiuso ieri un tema annoso al porto di Cagliari, al porto canale di Cagliari, perché stiamo parlando del porto canale di Cagliari, non stiamo parlando di altre zone, o delle crociere. Il porto canale di Cagliari dove lavorano in concreto 400 dipendenti, poi con l'indotto arriviamo anche a 700, e già da ieri, dal parere favorevole, quindi da domani, noi possiamo finalmente realizzare il vero porto canale e dare l'avvio infrastrutturale ovviamente, e colgo l'occasione per ringraziare anche l'Assessore, che ha espresso il proposito di portare avanti un ragionamento proficuo per questo Porto, ed è quello di infrastrutturalo, cioè di renderlo appetibile per le aziende che cureranno il transhipment nella zona del Porto Canale che vorranno approcciarsi e risolvere il problema di questi lavoratori. Perché, purtroppo, il transhipment al Porto Canale di Cagliari non esiste più, e le prospettive future non vedono un interesse verso il nord Europa, ma le prospettive future…

PRESIDENTE. Prego, concluda onorevole De Giorgi.

DE GIORGI VALERIO (MISTO). Il traffico futuro prevede il passaggio del transhipment proprio dal Mediterraneo, e nei prossimi anni noi vivremo uno sviluppo in tal senso, quindi va bene l'idea di sistemare e in qualche modo potenziare il Porto Canale di Cagliari. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

LAI EUGENIO (LEU). Presidente, ero indeciso se intervenire o meno, ma confermo la dichiarazione di voto del mio Capogruppo e voteremo sicuramente a favore, rimarcando però un fatto, che è già successo nelle Commissioni in questi giorni e sta succedendo anche oggi nell'Aula. Oggi la maggioranza in Aula non ha il numero legale, lo sta garantendo l'opposizione, le opposizioni stanno garantendo, con un grossissimo senso di responsabilità, il numero legale, considerato che stiamo discutendo di un tema estremamente fondamentale, e lo facciamo soprattutto per il rispetto che nutriamo nei confronti dei lavoratori e anche di tutti coloro che si sono impegnati nella risoluzione di questo tema. Lo diciamo perché anche noi, come l'onorevole Truzzu, avremo da fare la campagna elettorale, però abbiamo come priorità l'interesse generale dei cittadini e dei lavoratori, la salvaguardia dei posti di lavoro. Detto questo, ho sentito in quest'Aula, con un po' di confusione, di bicchieri pieni, vuoti, semivuoti, ho sentito dichiarazioni: "il Porto non è il Porto". Ho sentito il Capogruppo della Lega che dice: "Non vogliamo assolutamente la Zes, non vogliamo la Zes però votiamo l'ordine del giorno", così, come se non l'avesse letto, e il dubbio che stava venendo a me e all'onorevole Cocco è che la cantina dell'Assessore Quirico non si sia già svuotata, considerate le sue dichiarazioni, perché tutto quello che abbiamo letto e sentito quest'oggi ci lascia un po' perplessi. Ribadiamo la volontà di restare in Aula, di garantire il numero legale, che in questo momento la maggioranza non ha, però invitiamo la maggioranza a lavorare, perché di questo stava parlando l'onorevole Giagoni, Capogruppo della Lega, noi lavoriamo nell'interesse dei sardi, a me pare che qui la maggioranza non sia presente con il numero legale, non era presente nelle Commissioni, l'abbiamo garantito noi anche nei giorni passati, invitiamo davvero ad avere un senso di responsabilità decisamente più ampio e decisamente più serio, uscendo da slogan da campagna elettorale e provare davvero a lavorare, perché fino adesso, se andassimo a controllare le proposte di legge o le discussioni presentate dalla maggioranza sono a zero.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie, signor Presidente, intervengo sollecitato da un dibattito che, francamente, mi sarei aspettato diverso. In alcuni interventi dell'opposizione, e mi dispiace, colleghi consiglieri, a tratti si è colto, o almeno io ho colto un certo disinteresse nei confronti del merito della questione. Alcuni sembravano essere interessati di più a un dibattito sulle elezioni comunali di Cagliari, altri hanno provato a buttarla in rissa, anche con il Presidente del Consiglio, rispetto al quale io invece apprezzo un atteggiamento certamente super partes, altri addirittura sembravano delusi del fatto che intorno a questo provvedimento si sia trovata in quest'Aula un'intesa unanime, e quindi lì a sottolineare differenziazioni, distinguo che, nella realtà dei fatti, poi saranno credo del tutto superati dal voto che quest'Aula sarà capace di esprimere. E allora io mi appello alla necessità che vengano colti gli aspetti migliori di questo dibattito, nonostante i vostri tentativi di nasconderli, e l'aspetto migliore di questo dibattito credo sia, signor Presidente e colleghi del Consiglio, lo sforzo unanime di trovare una posizione condivisa. Per quanto riguarda, Onorevole Lai, i suoi richiami al rispetto delle regole e alla responsabilità delle opposizioni di garantire il numero legale guardi, già sarebbe difficile spiegare a un cittadino mediamente interessato un dibattito come quello di oggi, che ci avrebbe dovuto vedere tutti uniti, si figuri se dovessimo spiegare a un cittadino mediamente interessato che poi la parte politica da cui arriva all'iniziativa e anche quella che esce dall'Aula per far mancare il numero legale. E allora, se davvero vogliamo richiamarci a un senso di responsabilità condiviso, che non sia soltanto uno slogan, ma sia anche una pratica che, all'interno di quest'Aula, io mi auguro di vedere anche da parte vostra messa in atto con maggiore responsabilità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

GANAU GIANFRANCO (PD).Grazie, Presidente. Intanto io vorrei dire che se i distinguo ci sono stati, vengono tutti dalla vostra parte, perché noi abbiamo presentato una mozione che era chiarissima e abbiamo concordato un ordine del giorno che è chiarissimo, e non facciamo nessun distinguo sulle posizioni iniziali, che sono riportate nel documento finale che stiamo mettendo in votazione adesso e su cui anticipo che ovviamente voterò a favore. Le preoccupazioni vengono invece dalle dichiarazioni che sono venute dalla vostra parte. Quando si mette in discussione la validità della Zes, contrapponendola a una ipotesi di difficoltà di portare avanti un discorso tutto da fare, tutto da concretizzare sulla Zona Franca integrale, credo che vengano dei sospetti forti sulla volontà di questa maggioranza di fare le cose che ci sono scritte in questo ordine del giorno, cioè di attivarsi presso il Governo nazionale perché si arrivi in tempi stretti all'emanazione dei decreti di attuazione della Zes; questo è il tema! Altro che mettere i distinguo! E poi ricordo a tutti quanti che non esiste voto "a condizione", non esiste proprio! O si vota a favore, o si vota contro, o ci si astiene; queste sono le regole consiliari. Quindi che condizioni state ponendo? Le condizioni si pongono facendo degli emendamenti chiari che vengono messi in discussione e votati dall'Aula, altrimenti non esiste il voto "a condizione che", le condizioni non sono contenute nel testo, e il testo, ripeto, è coerente esattamente con le posizioni che sono contenute nella mozione iniziale; questo abbiamo detto e questo stiamo portando avanti, a casa, se è condiviso ci fa enormemente piacere, e questo era un risultato che noi auspicavamo fin dall'inizio, e quindi ringrazio tutti coloro che voteranno convintamente questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Angelo Cocciu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COCCIU ANGELO (FI). Grazie, Presidente, anche se è tardi grazie per la parola, un saluto alla Giunta e ai colleghi onorevoli. Intervengo per annunciare il voto di Forza Italia che è assolutamente favorevole a questo provvedimento, però mi rivolgo agli amici della minoranza per mettere in risalto una cosa molto importante. Oggi abbiamo analizzato in quest'Aula un provvedimento che ci ha portato a una votazione unanime; è un problema molto importante che riguarda la zona di Cagliari, il Porto Canale, l'ammodernamento di questo Porto che in questi ultimi anni ha veramente avuto poche innovazioni, abbiamo sentito prima gli interventi un po' più tecnici che riguardavano il settore banchina e il settore escavo, però è, come ha detto nelle dichiarazioni programmatiche, un qualcosa che ha unito il problema del Nord Sardegna col Sud Sardegna. Noi, fino a qualche giorno fa, abbiamo avuto, per ciò che riguardano il Nord Sardegna, un problema molto importante, che è quello di Air Italy. Il numero delle persone che lavorano all'interno di Air Italy è molto simile a quello dei lavoratori del Porto Canale, non dobbiamo assolutamente vergognarci di lavorare insieme e portare a casa risultati che possono essere importanti per la Sardegna. Grazie e buon lavoro a tutti.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Grazie, Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del gruppo dei Riformatori e per ringraziare l'onorevole Comandini che ha portato all'attenzione dell'Aula il problema e tutti i colleghi che hanno sviscerato questo tema. Stiamo parlando di uno degli asset più importanti della Sardegna, non solo per la città di Cagliari, e quindi non è sicuramente un tema che deve essere sottovalutato. Adesso abbiamo il dramma di questi lavoratori, ma credo che il tema del Porto Canale di Cagliari sia un tema che comunque deve essere costantemente all'attenzione del Consiglio e della Giunta regionale quali che siano le politiche di sviluppo che questa Giunta regionale vuole mandare avanti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Presidente, per dichiarare il voto favorevole all'ordine del giorno e per rifiutarmi di partecipare a un teatrino che è abbastanza indecoroso per quest'Aula e per tutta la Sardegna, voluto probabilmente col tentativo di portare dentro la campagna elettorale le questioni che non fanno parte di quella campagna elettorale; campagna elettorale che, onorevole Zedda, se lei non avesse abbandonato il Comune di Cagliari per la comoda poltrona del Consiglio regionale non avremmo dovuto affrontare. Pertanto abbiate più rispetto per le persone che stanno lavorando in quest'Aula e andiamo avanti con i lavori senza per forza compromettere anche i momenti di unità di quest'Aula.

Fratelli d'Italia voterà a favore. Buon lavoro.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Per fatto personale, Presidente, a fine seduta.

PRESIDENTE. A fine seduta le do la parola. Allora non ho altri…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Avrei gradito molto un suo intervento, Presidente. Sarebbe stato opportuno.

PRESIDENTE. Però in ogni caso adesso…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Non ci sono problemi!

PRESIDENTE. Il problema è che… l'intervento dell'onorevole Mura l'ho trovato anche abbastanza…

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Gradevole, anche simpatico!

PRESIDENTE. No, non gradevole, nel senso… scusi, la prego di non fare ironia. Non l'ho trovato assolutamente offensivo e sarà mia premura farla intervenire.

ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Ho capito che l'ironia non vi piace, solo la maleducazione!

Votazione nominale

PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

(Il Consiglio approva).

Per fatto personale

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per fatto personale. Ne ha facoltà.

MASSIMO ZEDDA (Progressisti). Presidente, ribadisco che sarebbe opportuno non dover ricorrere all'utilizzo del Regolamento sull'intervento per fatto personale, ma sarebbe invece più opportuno un suo moderato cenno o intervento, perché iniziare così non è che non faccia bene a una parte, indubbiamente non fa bene alla maggioranza. Cioè esasperare gli animi, usare toni e atteggiamenti non fa bene in particolar modo alla maggioranza, ma soprattutto non fa bene alla politica e non giova a nessuno di noi. Utilizzare gli argomenti delle scelte politiche personali, di vita, quando le poltrone più comode sarebbero state ben altre, cioè il mantenimento magari dell'una e dell'altra, oppure stare nella poltrona da Sindaco di Cagliari ben tutelato e con la possibilità, magari, di altre prospettive che si aprono per tanti, penso che questi argomenti prima prendono il largo, per stare al dibattito precedente, prima si porterà all'attenzione della popolazione sarda un livello istituzionale, di stile e di educazione che è consono a quest'Aula. Che poi lo dica un ex collega, quanto almeno per il ruolo che svolgo oggi, è cosa che non fa bene. Non fa bene neanche ai rapporti e ai ruoli che sempre ci sono stati e nelle relazioni nell'ambito del sistema dell'Associazione dei Comuni d'Italia e nei rapporti tra noi, ma ormai ho capito che si sta andando verso una deriva - sempre per stare al dibattito precedente - che non giova. Suggerisco di correggere la rotta in termini di educazione e di stile in modo tale che si possano trascorrere gli anni nella nostra Aula in modo sereno e in modo educato, con grandi accensioni di dibattito, di scontro, ma senza scadere nella maleducazione e nell'accusa personale che, alla fin fine, non giova a nessuno, prima di tutto a coloro che usano queste argomentazioni. Grazie Presidente.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Zedda.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.

MASSIMO ZEDDA (Progressisti). A proposito della questione precedente volevo sapere se verrà programmata l'audizione, come dire, l'incontro con il Presidente della Regione per l'annuncio delle sue dimissioni da senatore. Grazie.

PRESIDENTE. No, scusi non ho capito. Può ripetere?

MASSIMO ZEDDA (Progressisti). In relazione alle contestazioni precedenti vorrei conoscere la data dell'annuncio in Aula del Presidente della Regione delle dimissioni da senatore, delegate a una procedura che non attiene ad atteggiamenti o a politica, attiene a un'incompatibilità. Grazie.

PRESIDENTE. Va bene, lo chiederemo al presidente Solinas.

Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.

MURA FRANCESCO (FdI). Presidente, chiedo scusa. Onorevole Zedda, mi perdoni se la richiamo nuovamente personalmente. Io non avevo nessuna intenzione di offenderla e non sono stato certamente io a inasprire il dibattito e a portarlo su argomenti poco coerenti con l'argomento di oggi, ma colgo l'invito a riportare il dibattito su una discussione più attinente alle questioni dell'Aula e la ringrazio.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Mura.

Quindi io ricordo che è convocato l'Ufficio di Presidenza dopo la seduta nella saletta attigua. Il Consiglio regionale è convocato domani per le ore 9 e 30.

La seduta è tolta alle ore 21 e 26.