LXI SEDUTA
(POMERIDIANA)
Mercoledì 1° Luglio 2020
Presidenza del Presidente Michele PAIS
indi
del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA
indi
del Presidente Michele PAIS
La seduta è aperta alle ore 15 e 36.
Dichiaro aperta la seduta. Constatato il numero di presenze degli onorevoli colleghi in Aula, la seduta è aggiornata alle ore 15 e 50.
(La seduta, sospesa alle ore 15 e 37, viene ripresa alle ore 15 e 52.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula.
Congedi
PRESIDENTE. I consiglieri Roberto Deriu, Dario Giagoni e Gianluigi Piano hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 1° luglio 2020.
Se non ci sono opposizioni i congedi si intendono approvati.
Comunicazioni del Presidente
PRESIDENTE. Comunico che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo ha deliberato che la partecipazione alla seduta da parte dei consiglieri è limitata al 60 per cento dei componenti. Ciò a causa della pandemia in atto.
I consiglieri assenti sono considerati in congedo.
Gli Uffici prenderanno i conseguenti provvedimenti di carattere amministrativo.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente. Sarei intervenuto stamattina se avessi avuto prima notizia perché la legge di cui abbiamo discusso e che abbiamo approvato aveva un tema più vicino a quello che intendo toccare con questo piccolo intervento. Non sono intervenuto per l'economia dei lavori, perché c'era un accordo anche di terminare presto quella legge e poi passare agli altri punti all'ordine del giorno, ma durante questa pausa pranzo ho avuto delle notizie che non ho gradito rispetto al fatto che c'è - mi dispiace che non sia presente l'Assessore della sanità, ma gli altri componenti della Giunta riferiranno - un continuo arretramento della sanità dal territorio. In queste ore credo che sia in chiusura…
PRESIDENTE. Onorevole Meloni, veramente i temi sono davvero importanti però lei sta intervenendo sull'ordine dei lavori. La prego solamente di mantenere…
MELONI GIUSEPPE (PD). Mi dia la possibilità di continuare. Credo che dovremmo tornare in Aula in fretta a parlare di questi temi perché, per esempio, nel caso dell'ambulatorio di chirurgia pediatrica dell'ospedale di Olbia credo che stia chiudendo per effetto di un intervento di un collega consigliere, nonché Assessore, che ha chiesto che, appunto, venissero spostati da altre parti. Io credo che sia giusto che si potenzi la sanità nel territorio, ma che sia sbagliato un travaso di medici…
PRESIDENTE. Onorevole Meloni, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Sì, Presidente, sull'ordine dei lavori per appellarmi a lei perché in data 15 maggio ho fatto una richiesta di accesso agli atti, è indirizzata al presidente Solinas, all'assessore Sanna e al direttore generale dottoressa Silvia Curto, per richiedere tutti gli atti relativi alla nomina del subcommissario della Provincia di Olbia. Naturalmente ad oggi non ho ancora avuto nessun tipo di risposta e sarebbe non conveniente appellarmi ad altri organi per avere il sacrosanto diritto di accesso agli atti che è garantito dal nostro Regolamento. Mi appello a lei, Presidente, per avere immediata risposta. Sono passati oltre trenta giorni e sappiamo bene che l'accesso agli atti è disciplinato da diverse normative.
PRESIDENTE. Come sempre interverrò.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Solo per far notare che il numero legale lo si sta raggiungendo alla spicciolata e forse sarebbe saggio iniziare la discussione solo una volta assicurato il numero legale a quest'Aula. Preciso anche che all'ora concordata per l'inizio dei lavori in Capigruppo, e rispettare l'orario è costato a tutti in termini di organizzazione del proprio lavoro, erano presenti solo pochi colleghi di maggioranza e parte dei colleghi di opposizione, quindi io le chiederei dieci minuti di sospensione, veda lei…
PRESIDENTE. Intanto deve intervenire l'onorevole Zedda sull'ordine dei lavori. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, mi ricollego a quel che lei ha detto in premessa e a quel che poc'anzi ha detto l'onorevole Agus. Intanto rendo atto all'onorevole Mula che, insieme a pochissimi di noi, era presente in Aula esattamente alle 15 e 30. Perché l'onorevole Mula si contraddistingue sistematicamente nel sollecitare la presenza, lo fa anche nei nostri confronti, poi l'assenza era della maggioranza, però bisogna rendere merito e atto che è sempre presente. Questo perché è la verità, cioè ha titolo per farlo perché lui c'è.
L'altro elemento, Presidente, è questo. Lei ha introdotto la seduta parlando dei congedi, nel caso non vi siano opposizioni si intendono accordati. Vorrei chiedere a lei se abbiamo dipanato la matassa della vicenda dei congedi Coronavirus, cioè siccome ho verificato che nella giornata del 16 giugno, dovendomi assentare per motivi istituzionali, mettiamola così, mi è stata confermata l'assenza, vorrei capire se questi congedi Coronavirus operano a corrente alternata oppure se i congedi del 16 e tutto quel che è accaduto fino alla giornata odierna, e poi le sue dichiarazioni in apertura di seduta, si intendono sempre congedi in relazione all'emergenza Coronavirus oppure dobbiamo dalle 15 e 30 di oggi considerare i congedi nell'andamento ordinario come dalla discussione di stamattina, e non mi dilungo oltre.
PRESIDENTE. Allora le rispondo subito. Poiché era onere dei Capigruppo contingentare la presenza in Aula, peraltro una pratica anche abbastanza odiosa perché si trattava di impedire ai colleghi, cioè ai consiglieri regionali, di presenziare in Aula, tutte le assenze fino ad oggi sono assolutamente giustificate, quindi verranno giustificate. Dalla prossima convocazione riprenderemo con i congedi volontari e quindi con le comunicazioni.
(Interruzione)
Perché mi sembra che, anche se l'emergenza Coronavirus non è… però… insomma dalle prossime sedute si può fare comunicazione.
Continuazione della discussione generale della proposta di legge: Mula - Giagoni - Mura - Sechi - Salaris - Cocciu - Caredda. Modifiche alla legge regionale 20 dicembre 2019, n. 22 (Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2019 (Proroga di termini)) e norme di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale (153/A - parte seconda).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione del disegno di legge numero 153/A (seconda parte).
È iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.
PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie Presidente. Buonasera alle colleghe e ai colleghi. La discussione di oggi arriva dopo una lunga Commissione durata ore e finita nella notte di venerdì, ed è una discussione che nasce da una richiesta, che è quella del disegno 153/A con uno stralcio della legge, cioè la discussione sull'articolo 2. Nel mio primo intervento di oggi, perché poi ce ne saranno tanti altri, si prevede una lunga maratona, proprio perché noi crediamo fermamente che quanto proposto oggi dalla maggioranza non possa coincidere realmente con quello che, invece, dobbiamo rappresentare ai sardi e quello che invece la Sardegna e nella… Presidente, così non si può intervenire! Chiedo a tutti i colleghi, perché altrimenti non si riesce a discutere di un argomento così importante, quindi aspetto anche che finisca il Presidente e poi riprendo. Posso Presidente? Grazie. Si son venti secondi, trenta, non di più. La prima domanda che pongo all'Assessore è quella se quando si parla con i giornali, i pezzi di maggioranza parlano con i giornali e parlano che la soluzione della Sassari-Alghero si possa gestire attraverso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, parte della maggioranza dice questo, rilasciando varie dichiarazioni, partecipando anche a riunioni con il Ministero, perché il nostro assessore Frongia con il Sottosegretario dei trasporti, con il commissario della provincia di Sassari, con il Sindaco di Alghero, con l'ex sindaco di Alghero hanno partecipato a una riunione molto interessante e proficua da un punto di vista politico, secondo me, molto più incisiva rispetto a quanto riguarda quanto proposto in questo articolo 2, dove si chiede alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di poter dare l'ok per la realizzazione della strada, così come è avvenuto per la Civitavecchia-Orte. Perché poi c'è anche un altro passaggio, che se il TAR dovesse bocciare a settembre l'idea che venga aggiudicata una strada di nuova costruzione, non c'è interpretazione autentica che regga perché una volta che c'è la sentenza del TAR della Sassari-Alghero ce ne possiamo dimenticare.
Son tre chilometri e mezzo di strada, che da un punto di vista politico possono essere recuperati andando a discutere, a parlare direttamente con gli strumenti che ci sono concessi e che son quelli della…
PRESIDENTE. Onorevole Piu, sto fermando il tempo, quando ci sono le condizioni di silenzio…
PIU ANTONIO (Progressisti). Quindi dicevo che in quel tavolo, in quella riunione promossa tra l'altro anche dall'ex sindaco di Alghero, Mario Bruno, in quella riunione si è chiesto in maniera chiara, netta e ferma, e quindi tutte le parti che sono presenti anche qua in questo Consiglio regionale, perché la Giunta è rappresentata dall'assessore Frongia, quindi un autorevole esponente di questo Consiglio, dove si chiede alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di prendere una posizione sulla strada e col ministro De Micheli che attraverso il sottosegretario fa capire che ci possono essere gli spazi e le disponibilità per fare in modo che la Sassari-Alghero possa essere ultimata e ultimare gli ultimi tre chilometri e mezzo.
Ripeto, c'è già anche, per quanto riguarda l'ultimo tratto della Orte-Civitavecchia, ci sarà una presa di posizione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quindi quello che mi viene da chiedere è perché presentare un articolo 2, fare venti ore di Commissione, perché fare oggi magari dieci ore di Aula, Assessore, se come detto dal capogruppo Mula, quello che stiamo presentando oggi è fatto principalmente per risolvere un problema annoso, che io riconosco come il problema ci sia e riconosco anche che chi vi ha preceduto non l'abbia risolto.
Questo è appurato, (…) che vi siete presi, non si fa la Sassari-Alghero per una vostra disattenzione o perché avete sbagliato qualcosa, però state sbagliando l'approccio per risolvere il problema. Perché portare il "153" oggi in Aula e non invece incidere su quell'azione politica che avete iniziato e questo ce lo dovete spiegare, me lo dovete spiegare perché da una parte si fanno le riunioni con il MIT e dall'altra invece si porta la richiesta dell'articolo 2. Ecco, questo secondo me diventa centrale nella discussione, perché diversamente quella proposta che avete portato in Commissione non può essere una proposta che cambia totalmente il volto della Sardegna o che consente di fare chissà quali tipi di lavori, perché per il Piano paesaggistico non si può costruire il nuovo entro un determinato raggio di perimetro per quanto riguarda il Piano paesaggistico regionale, allora modificarlo secondo me in questo caso non va ad incidere sulla strada, perché ripeto, la strada, il percorso che avete intrapreso ve lo sto riconoscendo, il percorso che avete intrapreso con il Ministero è il percorso giusto, è attraverso quello strumento che riusciamo a fare una strada che ha avuto il via nel 2003 e che è entrata in pianificazione un anno prima dell'approvazione del Piano paesaggistico regionale. Perché anche il PPR parla chiaro, non avremmo potuto fare una strada se quella strada avesse avuto tutte le autorizzazioni post Piano paesaggistico regionale. Così non è, quella strada è al sicuro per quanto riguarda il PPR, è un errore dare la colpa al PPR se quella strada non riusciamo ad ultimarla, come invece è giusto continuare in quell'azione che avete iniziato come Giunta, ma anche ripeto come Commissione della provincia è un commissario che fa parte di un partito di maggioranza, da questa ambiguità secondo me bisogna uscirne.
Quindi nel mio primo intervento, quello che io chiedo è capire realmente quale sia la linea, l'indirizzo politico che state dando per risolvere la situazione, perché diversamente se si presenta un testo come quello che avete portato in discussione oggi, io credo che allora non sia solo per la strada e così non mi è parso di capire dalle parole dell'Assessore in Commissione a cui riconosco l'onestà intellettuale di dire sempre quello che pensa. Però oggi io da lei me l'aspetto una posizione in Consiglio regionale su questo tema, cioè del perché si sta portando avanti una proposta di legge sul "153" così e perché dall'altra c'è un suo collega che va a discutere invece col MIT e si fanno le riunioni con i Sindaci di Alghero e con l'ex Sindaco di Alghero. Questa secondo me, politicamente, è una risposta che l'Aula merita e che noi ci aspettiamo. Ringrazio tra l'altro la collega Orrù che ha presentato la relazione di minoranza, così come ringrazio e colgo l'occasione anche di ringraziare il Presidente della Commissione che ha portato in discussione assolutamente in maniera corretta e democratica il momento in cui abbiamo stralciato l'articolo 1 e stiamo portando avanti e altri articoli, e mi chiedo se questa discussione di oggi realmente possa essere così produttiva come quella che abbiamo fatto in Commissione, perché io attraverso le parole, attraverso l'intervento, il mio auspicio è sempre quello di far cambiare idea anche all'interlocutore che mi sta di fronte, proprio cercando di portare all'interno della discussione quante più soluzioni possibili per la realizzazione di una strada che vogliamo tutti e che non vuole solo una parte del Consiglio regionale. Quindi, detto questo, quindi detto che il parere urbanistico è stato dato nel 2005, che il parere del VIA è stato dato nel 2003, quindi precedente all'entrata in vigore del PPR, io credo che, e all'interno del PPR c'è scritto chiaramente che le opere già programmate potevano, possono portare e possono avere la conclusione, mi chiedo se quell'azione politica di cui ho parlato prima possa andare avanti. È un articolo, non è una proposta di legge urbanistica, non è una proposta che fa fare un salto di qualità alle nostre coste, che fa fare un salto di qualità alla nostra regione, è una proposta così come è detta e come raccontata dal Capogruppo del PSd'Az, che serve principalmente a risolvere questi problemi, i problemi delle strade, e principalmente quello della Sassari-Alghero.
Allora, cerchiamo di riportare tutto invece nella linea della risoluzione, mandando segnali chiari anche al Governo e non ambigui agendo su più fronti che poi rischiano invece solo ed esclusivamente di creare caos, perché tanti pareri, tanti pareri legali dicono chiaramente che un'interpretazione autentica non può interpretare una norma che ha un rango istituzionale maggiore, e proprio in virtù del fatto di quanto avete detto voi che quel PPR non venne votato dal Consiglio regionale, oggi stiamo chiedendo di interpretare un qualcosa che quel Consiglio stesso non ha mai avuto modo e occasione di discutere. Quindi Assessore, con sempre la massima disponibilità a risolvere le questioni, con la massima onestà intellettuale nell'esporre anche quelle che sono le nostre perplessità, le chiedo veramente di dare a noi la capacità di capire realmente l'azione che avete intrapreso e sino a che punto questa proposta di legge può essere messa da parte e non votata qua in Aula oggi.
PRESIDENTE. Anche per rispetto dei tempi, avverto già che qualsiasi interruzione verrà recuperata, quindi ogni consigliere che verrà interrotto dal brusio, dal vociare, potrà recuperare oltre il proprio tempo assegnato.
È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Il 27 maggio alle 11 e 42 ricevo sulla PEC un messaggio sibillino: "La IV Commissione, su espressa deroga del Presidente del Consiglio, è convocata giovedì 28 maggio 2020 alle ore 16 con il seguente ordine del giorno: 1) proposta di legge di proroga del Piano Casa, qualora pervenuta". Il grande inganno è servito, subito mi chiedo cosa voglia dire quel "qualora pervenuta" trattandosi di una leggina di poche righe, con un semplice cambio di data. La risposta mi viene scaraventata addosso non appena prendo in mano la presunta proposta di legge di proroga del Piano Casa, davanti ai miei occhi si materializza un abominio giuridico, un cervellotico marchingegno, un devastante éscamotage ideato per spazzare via il PPR. Un'interpretazione autentica affidata nientepopodimeno che ad un soggetto diverso da quello che scrisse la norma, roba da azzeccagarbugli che non ne azzeccano neanche uno, l'ennesimo pasticcio impresentabile, presentato come unico strumento per completare la Sassari-Alghero e realizzare la Olbia-Arzachena, una menzogna colossale, da dare da bere a chi beve senza rendersi conto di cosa beve. Quel 28 maggio la minoranza compatta mette subito in evidenza la palese incongruenza di quello che era ed è un pianto, non un impianto giuridico. Alla nostra legittima richiesta delle sacrosante audizioni di esperti della materia e portatori di interesse segue una ignominiosa votazione con cui la maggioranza della Commissione ce le nega. Il grande inganno deve andare avanti, passando sopra tutto e sopra tutti, soprattutto sulla nostra fascia costiera, senza se e senza ma, là non deve crescere più l'erba, come dove passava il re degli Unni, da lei chiamato "Atala", onorevole Quirico Sanna, prima di provvedere al doveroso cambio di vocale, in un messaggio che ha manifestato un'evidente e comprensibile nervosismo. In quel discorso tuttavia, devo dargliene atto, una verità l'ha detta, quando ha affermato "Noi non siamo cementifica tori", è vero, voi non siete cementifica tori, voi siete "mentificatori", mentite sapendo di cementificare. La dimostrazione plastica è questa presunta legge, un tentativo becero di scardinare ciò che ha tutelato la nostra meravigliosa Sardegna negli ultimi tre lustri, il PPR, norma sicuramente da rimodulare con equilibrio e buon senso, ma non da violentare con un provvedimento grimaldello in barba a mille profili di incostituzionalità. Lei, onorevole Quirico Sanna, ha citato nel suo intervento un grande sardo, Antonio Simon Mossa, che oltre ai suoi innumerevoli capolavori architettonici ha lasciato tra le altre, ad imperitura memoria, questa frase: "Il nostro obiettivo è la liberazione della Sardegna dal giogo coloniale, la redenzione sociale del popolo sardo". Mi domando e dico che cosa avrà pensato Simon Mossa da lassù quando lei, anziché difendere la nostra atavica identità con le unghie e con i denti, alla stregua dell'indomabile popolo nuragico, ha consegnato le chiavi della nostra terra all'orda longobarda. Se lo è mai chiesto l'onorevole Sanna? Oggi come opposizione ci troviamo in questa nobile Aula a difendere la nostra isola dall'assalto incontrollato di famelici e mai sopiti appetiti cementifica tori, con la riesumazione di progetti chiusi in armadi a mo'di scheletri, assalto consentito grazie alla grande inganno, protagonista indiscusso di questa squallida sceneggiata. Vi chiedo, perché anziché architettare questo orripilante non senso giuridico, non avete seguito, come da noi proposto, con conseguente vostro interessantissimo disinteresse il comodo percorso con il Comitato interministeriale per la programmazione economica, che proprio giovedì scorso ha deliberato che sarà il Consiglio dei Ministri a brevissimo, probabilmente domani, a rilasciare il parere definitivo destinato a ribaltare la decisione della Commissione di impatto ambientale, e quindi a sbloccare definitivamente i lavori della Sassari-Alghero? Parere favorevole che lo stesso assessore ai Lavori pubblici, Roberto Frongia, come riferito dal sito della Regione Sardegna, ritiene fondamentale per la realizzazione dell'opera.
Mi chiedo, come mai un autorevole esponente della vostra Giunta considera essenziale ai fini della Sassari-Alghero e quindi anche dell'Olbia-Arzachena quel parere, mentre voi proseguite nella vostra squallida sceneggiata? Alla luce di questa verità indiscussa, ditemi, che bisogno c'è di questa legge pastrocchio che avete partorito? La risposta è una sola, nessuno, è una legge inutile, perché il problema della Sassari-Alghero è già risolto, oppure questa legge serve per soddisfare ben individuati interessi particolari fino a quando non verrà cassata da la Corte costituzionale, tertium non datur, non vi resta che confessare quello che è il vostro vero obiettivo. Ditelo che volete scardinare il PPR, lo hanno capito tutti, anche quelli che bevono senza rendersi conto di cosa bevono. Su, coraggio, fatevi avanti, mostrate il vostro vero volto, togliete la maschera, siate per una volta sinceri, lo so che non ci siete abituati, ma una volta tanto non guasta, ve lo garantisco. Come vi garantisco che ci opporremo strenuamente e con ogni mezzo a questa schifezza, ne va del nostro onore e del nostro amore per questa isola meravigliosa chiamata Sardegna.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, arriviamo oggi alla discussione su un testo che per fortuna, e grazie al lavoro delle colleghe e dei colleghi nella Commissione competente, è già stato modificato perché è stata stralciata la parte riguardante la proroga del Piano Casa e oggi ci troviamo a discutere un testo diverso rispetto a quello presentato dai proponenti. Se non avessimo a cuore le sorti della nostra bellissima terra vi avremmo lasciato portare il testo così come presentato da voi, infatti la Corte costituzionale era già intervenuta nel merito dichiarando che era impossibile utilizzare il Piano Casa per un'interpretazione autentica del PPR. L'aver stralciato il Piano Casa da una norma che conteneva l'interpretazione autentica ha di fatto consentito la proroga del Piano Casa che altrimenti probabilmente non avrebbe avuto una felice sorte.
L'altro elemento è quello dato dalla prima mossa da voi fatta sulle questioni legate al paesaggio. Da dove partite? Voi di fatto sostenete la tesi di dover recepire una sentenza della Corte costituzionale, ora, ma le sentenze della Corte costituzionale non sono forse immediatamente operative? Le sentenze della Corte costituzionale, così come sentenze passate in giudicato, non sono giudicati che devono essere né più né meno rispettati? Se è così non serve a nulla la legge, perché basta trasferire la sentenza della Corte costituzionale agli uffici e dire che ovviamente si adoperino applicando una sentenza della Corte costituzionale che ha operato in materia. E' così, non è necessario fare una legge, ed è da questo elemento che si intende il vostro interesse per tutt'altro rispetto al salvare le due strade citate negli interventi, e su questo non ritornerò perché l'hanno fatto bene sia il collega Li Gioi che il collega Piu, non foss'altro perché provengono da quei territori interessati. Se veramente voi voleste andare in quella direzione di salvare quelle strade, immediatamente avreste dato come compito agli uffici di operare in funzione di una sentenza della Corte, e arrivo a sostenere che se anche gli uffici fossero andati in una direzione contraria, in sede di pianificazione, se è vero che state operando e che state dicendo che abbiamo una copertura data da una sentenza della Corte costituzionale, anche il Ministero non può far finta in sede di co-pianificazione che esiste una sentenza che ha operato nel merito ed è intervenuta su quelle vicende.
Ma di che cosa stiamo parlando? Ma voi veramente pensate che sentenze della Corte costituzionale possano essere superate dal Governo è tralasciate da tutti, cancellate? Quindi è l'elemento che dimostra il fatto che l'interesse va nella direzione che veniva detto dagli interventi dei colleghi, di un po' di speculazione, un po' di tentativi di aprire brecce nel PPR, di demolire un po' di ambiente, e, alla fine, perché "chi se ne importa delle generazioni che verranno"; è "l'arraffa arraffa", si su chelu fit in terra, l'aian serradu puru, se il cielo fosse stato in terra avrei chiuso, con la legge delle chiudende, bloccando pascoli, non consentendo alle persone di vivere i luoghi, così come ho fatto con la terra: questo accadeva nei secoli passati, questa purtroppo è l'eredità che voi state trasferendo a noi e alle generazioni future.
La Corte Costituzionale è intervenuta, ha dichiarato che i 300 metri, le zone umide della convenzione di Ramsar che tutela a livello internazionale le zone umide, parchi, foreste e boschi, tutti i beni di legge sono tutelati dalla "142", legge Galasso, dell'85, oggi articolo 142, Decreto 42 del 2004, codice Urbani; ora, che cosa c'è che contrasta con questo vostro provvedimento di legge rispetto alle sentenze della Corte e l'ordinario iter che dovrebbe seguire una legge di questo tipo? Se invece stiamo parlando dei beni per i quali non c'è l'obbligo di co-pianificazione, né più né meno non c'è l'obbligo di co-pianificazione. La Corte ha detto che non si può introdurre, come dicevo prima, un principio derogatorio al PPR in contrasto con l'articolo 117 (l'ha detto bene e in modo più articolato la collega Orrù nella relazione di minoranza), e lo stesso PPR individuava una differenza tra beni paesaggistici, tanto è vero che utilizzava un nome diverso identificando altri tipi di beni come beni identitari, avveniva già all'interno del PPR la distinzione e la differenziazione. Poi il TAR Sardegna è intervenuto… questo ci porterebbe su un discorso che forse porterebbe tutti noi lontano, cioè sulle zone agricole non c'è contrasto perché le zone agricole non sono un bene paesaggistico, così ha detto il TAR, poi si può essere a favore o contro questa opinione visto che non ci fu un ricorso a luoghi ulteriormente interessati della vicenda, e la norma poi è carente (ma questo ve lo dirò dopo nell'ambito della discussione sugli articoli) proprio al comma 2. Insomma, voi fatto un elenco di beni, citate una sentenza, partite dalla sentenza e gli unici beni che non citate sono quelli per cui la sentenza opera ed è stata adottata dalla Corte costituzionale, cioè voi citate tutto tranne le zone umide non Ramsar: è una cosa straordinaria, siete diventati gli interpreti persino della Suprema Corte costituzionale, addirittura non avete neanche indicato i beni di Piano non 142.
Insomma, quello che vi chiedo è: come vi comporterete una volta tolti tutti i vincoli, coi Comuni? Saranno costretti a passare da voi, con una co-pianificazione con la Regione? Non dovranno più .adeguare i PUC al PPR? Qual è la posizione della Regione nei confronti dei Comuni? E questa disposizione va letta con quel tentativo maldestro fatto qualche mese fa ad introdurre l'eliminazione dei vincoli PAI, del Piano di assetto idrogeologico, reticolo idrografico e tutto quel che riguarda il dissesto del territorio. Badate, voi potete sicuramente rimodulare vincoli, quello che non potete fare e rimuovere tutti i vincoli, perché si arriva al disastro, alla confusione più totale.
Se foste veramente interessati all'edilizia, consentireste l'assunzione di personale negli uffici tecnici dei nostri Comuni - geometri, architetti, urbanisti, ingegneri, agronomi - in modo tale da sbloccare le 100 mila pratiche che giacciono negli uffici dell'edilizia privata dei nostri Comuni, dove non c'è più un istruttore che istruisca quella pratica e che sblocchi quel pezzo di edilizia, Comune per Comune, paradossalmente sarebbe la miglior legge per sbloccare l'edilizia nella nostra Isola.
È una continua rincorsa all'eliminazione dei vincoli, che cosa invece avreste dovuto fare se foste interessati all'ambiente e allo sblocco dell'edilizia? Dov'è il provvedimento che ha attivato il procedimento di aggiornamento del PPR? Non c'è nulla di tutto ciò. Dov'è il luogo e le persone incaricate per la predisposizione della legge urbanistica? Non c'è nulla di tutto ciò. Dov'è l'interesse per i Comuni nel sentirli per affrontare quelle vicende che dicevo di carenza di personale? Dov'è la verifica dell'abusivismo edilizio presente nelle coste e nell'interno? Dov'è il piano di sviluppo che si interfaccia con le decine e decine di miliardi di euro che arriveranno dall'Europa che ci dice "riconversione ecologica e progetti su questo, rinaturalizzazione, innovazione tecnologica, reti tecnologiche, conoscenza"? Non c'è nulla di tutto ciò, c'è solo il tentativo maldestro di qualcuno che vede ancora il futuro sviluppo come una pregiudicazione dell'ambiente e della vita delle persone.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Walter Piscedda. Ne ha facoltà.
PISCEDDA WALTER (PD). L'occasione di ritornare su questo argomento ce la dà l'iscrizione all'ordine del giorno di questo stralcio, del quale faceva parte anche la proroga del piano casa, sulla quale vale la pena spendere due parole e dire che abbiamo fatto bene, come opposizione ci siamo anche allineati ancorché avessimo suggerito una tempistica più lunga, però ci avete detto, ci avete fatto capire che l'avreste sostituito con il vostro piano casa entro quella stessa scadenza; ci avete detto che siete uomini d'onore, di parola, quindi noi vi crediamo e vi invitiamo a lavorare su un piano casa, perché non c'è niente di più deleterio per le imprese e anche per gli stessi cittadini che avere l'incertezza delle norme. Ve lo dico perché proprio ieri sera, mentre stavo rientrando a casa, ho ricevuto una telefonata, l'ennesima devo dire, di un amico che mi diceva di avere volontà di risistemare la sua cassetta per gli attrezzi che ha in un terreno di campagna, e mi ha detto "senti, ma è vero che stanno per riportare a un ettaro il lotto minimo sul quale poter edificare?", e io gli ho detto "guarda, ci sono diverse proposte, non so",e lui insiste, dice "ma non mi conviene aspettare?". "Alessandro, fai quel che vuoi! Effettivamente è una voce che gira anche tra noi, l'ho sentita anch'io, però certezza non ne ho." Insomma la telefonata si è conclusa che questo aspetta perché confida nella vostra modifica e nel ritorno a su connottu. Ovviamente ce lo siamo già detti in Commissione dove abbiamo lavorato in maniera molto, secondo me, faticosa ma proficua, voi ci avete garantito sulla vostra buonafede, e noi al di là di quelle che possono essere le schermaglie tra maggioranza e opposizione, non ci siamo mai permessi di metterla in dubbio, non pensiamo, almeno io non penso, ma so che posso parlare anche al plurale, che voi abbiate interessi specifici, però io l'ho dichiarato anche oggi in un'intervista, questa proposta che voi state portando oggi secondo noi nasconde la verità. Perché non ci possiamo più credere, ci abbiamo creduto per un po', vi abbiamo fatto proposte alternative, ma non ci possiamo più credere che la vera motivazione sia quella di voler salvare quelle due strade, perché quelle due strade non hanno bisogno di questo intervento, anzi questo intervento rischia anche di ostacolare il percorso virtuoso che proprio qualche giorno fa ha avuto il suo coronamento al CIPE e che sta per arrivare all'attenzione della Presidenza del Consiglio dei ministri, quella è la strada cardine. E penso che anche molti che sono della stessa vostra parte politica, penso al sindaco di Cagliari, abbiano ben in testa che quella sia l'unica strada per risolvere problemi di questo tipo, perché sennò suggerirei, se volete prepariamo noi un emendamento, che anche il problema del porto canale di Cagliari lo si possa risolvere con un'interpretazione autentica del PPR. Purtroppo non è così, sono due percorsi diversi, la Sassari - Alghero non ha bisogno di questo tipo di intervento, è stata pensata, iniziata, mandata via ben prima del 2006 e non c'è funzionario, io sarei pronto a scommettere, non c'è funzionario ministeriale, oltre che regionale, che per gli ultimi 4 chilometri ti chieda quello che non ti ha chiesto per tutto il resto del tronco viario. Ma conoscendovi, secondo me, è chiaro anche a voi che questo bisogno non c'è, e me lo ha dimostrato in quella stessa intervista che ho dato qualche ora fa… sto guardando non c'è il collega Salaris… quando io nell'intervista ho detto che secondo me c'era qualcosa sotto, che questo vostro intervento nascondeva altri obiettivi, il collega Salaris, il Capogruppo dei Riformatori, persona onesta, collega onesto, che stimo, ha dichiarato molto candidamente che quel PPR, come è solito dire il collega Mura, non è Vangelo, lo si può cambiare, lo si vuole cambiare perché non è più adeguato ai tempi. Quindi da una parte si fa l'affermazione che la Sassari - Alghero ha da essere conclusa e dall'altra si dimostra questo dicendo che il PPR può essere cambiato.
Noi del PD, che in qualche modo avochiamo la paternità di quel documento, siamo i primi a dire che quel documento non è arrivato a conclusione, non ha mai visto la sua conclusione, perché? Perché non è stato fatto lo stesso strumento per le zone interne e soprattutto perché i Comuni non hanno adeguato i propri piani urbanistici al PPR. Ma smettiamola di dire che su 377 comuni solo 27 hanno adeguato il PUC al PPR, perché è un modo di dipingere la realtà molto, molto furbo, furbesco, perché i Comuni che devono adeguare il PUC al PPR non sono 377, sono solo quelli costieri che sono 90 e di quei 90, 27 lo hanno adeguato e banalmente in quest'Aula, compreso chi fa il ditino così, siamo seduti in quattro ex sindaci che abbiamo adeguato il PUC al PPR… 5… questo significa che la dove… quanti siamo? Sei?! Perché virtuoso e bravo… perché è bravo mi sto…
(Interruzioni)
PRESIDENTE. Scusate, scusate, scusate, scusate, però scusate… allora la seduta stava procedendo. Il Consiglio è sospeso per 15 minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 38, viene ripresa alle ore16 e 46.)
Riprendiamo la seduta.
Onorevole Piscedda, ha due minuti e mezzo portati a tre minuti. Prego.
PISCEDDA VALTER (PD). Lei è Presidente, quindi io la rispetto, però non è corretto perché il mio concetto era unico, il mio pensiero è un pensiero unico. Se i colleghi me lo spezzettano, io ho bisogno di riprendere il filo, rischio di perdermi.
PRESIDENTE. Lei è talmente bravo che non avrà problemi a riprendere il filo.
PISCEDDA VALTER (PD). Allora parto da quei Comuni di cui ci sono qui i Sindaci seduti che hanno approvato l'adeguamento del PUC al PPR, e guardo il collega Mula, pensando a Orosei, il sottoscritto, Elmas, Baunei, il collega, Sassari, e non sono Comuni che non si sono sviluppati, che hanno visto cassato il proprio desiderio di sviluppo, no, sono Comuni assolutamente virtuosi. Quindi continuare a dire che il PPR è ciò che impedisce alla Sardegna di crescere e di svilupparsi perché i Comuni non riescono… non è vero, non è vero, siamo noi qui la dimostrazione vivente che non è così. Quindi vorremmo che voi sgombraste il campo dagli equivoci e chiariste definitivamente una volta per tutte qual è il vero obiettivo. Noi siamo disponibili a lavorare sul PPR, a rivederlo, ovviamente nel massimo rispetto della sua filosofia, cioè quella di salvaguardare l'ambiente, perché noi lo abbiamo ereditato, ma lo vogliamo consegnare ai nostri figli. Adesso non c'è l'onorevole Giagoni, quindi devo tagliare tutta una parte esemplificativa del mio intervento, però avete anche detto che non si possono fare leggi puntuali per risolvere problemi specifici. Una delle persone che qui dentro mi ha insegnato di più nella sua lunga carriera politica è l'onorevole Oppi, ce l'ho davanti, proprio stamattina mi sono segnato le sue parole, il riferimento è alla legge che abbiamo fatto sui contratti di formazione specialistica, l'onorevole Oppi ha dichiarato: "Non siamo riusciti a fare una legge organica per tutto quello che serviva, quindi stiamo proponendo un intervento emergenziale che risolve un problema specifico". Avevate bisogno di uscire normativamente sulla Sassari-Alghero e sulla Olbia-Arzachena? Lo facevate, presentavate un articoletto, lo mettevate in un qualsiasi provvedimento e lo avremmo votato anche noi, invece state usando l'escamotage dell'interpretazione autentica che è l'unico strumento per dire ora per allora qual è l'obiettivo che volete raggiungere, è questo che a noi non torna, non riusciamo a capire il perché.
PRESIDENTE. Grazie, sono già passati due minuti e trenta, portati a tre minuti.
È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Grazie, Presidente. Per il rispetto che porgo nei suoi confronti proverò a tenere calmi i consiglieri della maggioranza nel caso dovessero riniziare con le intemperanze. Io credo che l'attenzione che ha quest'Aula in questo momento in questa discussione dimostra quanto la maggioranza non abbia intenzione… dicevo che l'attenzione che ha quest'Aula e anche l'andamento della discussione dimostra quanto questa maggioranza in questo momento storico non abbia nessuna intenzione di confrontarsi su temi così specifici e di sviluppo per la nostra isola, e non lo dico solo perché all'interno di questo Consiglio regionale ormai ci siamo abituati alle discussioni solo all'interno dell'opposizione, con tutti i consiglieri dell'opposizione che provano a dare dei suggerimenti, con tutti i consiglieri dell'opposizione che provano a emendare le vostre proposte di legge, talvolta con estrema responsabilità, così come abbiamo dimostrato in più occasioni, talvolta con un'opposizione ferrea, come faremo naturalmente con questa proposta di legge. Lo dico perché la discussione su un tema così importante, forse è già stato detto in precedenza, non è stata neanche portata al di fuori di quest'Aula, ossia non ci si è confrontati con nessuno, si è preferito votare per andare dritti verso una direzione che probabilmente non so chi abbia tracciato dai banchi della maggioranza, perché se dovessi chiedere a diversi consiglieri di che cosa tratta questa normativa dubito che riuscirebbero a rispondermi, però io dico che si era partiti nella precedente legislatura, è vero, non si era riusciti a terminare un ragionamento, però si era condiviso un percorso, si era aperta una partecipazione al dialogo, una partecipazione al confronto, una partecipazione alle proposte che venivano anche al di fuori di questo Palazzo. Ormai ci siamo abituati invece a un Consiglio regionale che porta leggine, è vero, ed è brutto anche chiamarle leggine, però non è diminutivo del termine in questo momento perché è proprio una leggina, tratta di argomenti estremamente importanti in maniera estremamente delicata, forse anche al di là del senso di responsabilità che ognuno di noi deve avere all'interno di quest'aula. Perché, vedete, ha ragione l'onorevole Piu durante il primo intervento, io ho assistito e ho ascoltato perfettamente l'intervento del Capogruppo del PSd'Az, l'onorevole Mula, quando ha detto: "Voi vi state opponendo alla realizzazione di due infrastrutture". Bene, vogliamo terminare questo dibattito e andare a creare insieme un emendamento sostitutivo totale che metta al riparo le due arterie, visto e considerato che sono importanti per tutta quest'Aula, per tutti i consiglieri di quest'Aula, e elimini invece tutto quello che l'onorevole Mula invece ha declinato come piccolezze, perché se per voi le piccole sono gli interventi nell'agro, se per voi le piccolezze sono gli interventi nelle coste, per noi non lo sono, per noi hanno bisogno di un dibattito decisamente più ampio, hanno bisogno della salvaguardia, hanno bisogno di aprire un ragionamento decisamente più vasto sul futuro della nostra isola. Abbiamo provato in più circostanze a fare ragionamenti per provare ad alzare il gradino del confronto politico, anche attraverso ragionamenti istituzionali, attraverso ragionamenti di partiti, invece voi pedissequamente andate a sbattere, andate a proporre le vostre idee, andate ad affrontare un tema importante come quello della modifica del PPR con due articoli, senza avere una visione complessiva di Sardegna, in un momento in cui tutto quello che abbiamo conosciuto fino ad oggi è passato, tutto quello che abbiamo conosciuto fino ad oggi è vecchio, è un modello di sviluppo passato, è un modello di sviluppo obsoleto che ha bisogno di idee nuove, che ha bisogno di confronto, che ha bisogno che tutte le forze politiche rinizino a fare politica, non più emendamenti specifici, non più emendamenti che affrontino solo un tema, ma una visione complessiva di Sardegna, a partire da ciò che anche l'onorevole Orrù, nella sua relazione introduttiva come relatore di opposizione, ha detto. Questa pandemia dovrebbe aver insegnato a tutte le forze politiche che l'ambiente è qualcosa di prezioso ed è qualcosa da tutelare, è qualcosa che dobbiamo riuscire a tramandare ai nostri nipoti, ai nostri figli, provando a lasciare le stesse bellezze che fino ad oggi abbiamo conosciuto. Invece no, perché è inutile che continuiamo a rimanere sulla stessa affermazione, interessa solo ed esclusivamente le due arterie, non è vero, non è vero perché altrimenti l'articolo 2 che cita tantissime altre questioni, e non solo le arterie, verrebbe immediatamente cassato. Ed è questa la proposta che vi faccio, se dovessimo andare a ragionare solo sulle strade, come opposizioni siamo pronti, lo affermiamo adesso, lo affermiamo in maniera unanime credo, la salvaguardia di due arterie, di due infrastrutture essenziali per lo sviluppo dell'isola, che poi sono partite senza ombra di dubbio diversi anni fa, ma che la precedente maggioranza ha tutelato, ha lottato per portarle avanti, sono anche risultati che vogliamo noi, sono anche situazioni che vogliamo tutelare per portarle a compimento. Allora sediamoci, abbandonate l'idea di intervenire sull'agro in maniera scomposta, abbandonata l'idea di continuare a ragionare su un turismo basato solo ed esclusivamente sulle camere d'albergo. Quest'anno probabilmente neanche ad agosto riusciremo a riempire tutte le camere d'albergo, proviamo invece ad invertire il trend, proviamo a riparlare di riqualificazione, di riqualificazione dei nostri centri storici, di tutta la Sardegna, a parlare di riqualificazione di quello che non è finito, a parlare di riqualificazione delle abitazioni che sono in questo momento disabitate, a parlare di una vera e propria politica di sviluppo. E l'ho detto qualche giorno fa all'interno di quest'Aula, una delle più importanti e discusse misure economiche al di fuori di questo Consiglio regionale, attesa da tantissimi sardi, anche da tantissimi sardi, è l'ecobonus, non è l'andare a creare nuove stanze d'albergo, nuova cubatura, nuova cementificazione, no, è provare a parlare del recupero, del recupero attraverso il miglioramento della propria abitazione; questa è la direzione in cui non solo i sardi, ma ormai tutto il mondo sta andando. Noi invece continuiamo a discutere di logiche, di idee vecchie, vecchie! Si continua a dire "il PPR non è il Vangelo", bene, il PPR non è il Vangelo, ma si apre una discussione su dove si vuole andare a parare. Ad oggi, l'ho detto anche in altre circostanze, le uniche dichiarazioni dell'Assessore all'urbanistica sono quelle che leggiamo sul giornale, non si è aperta una discussione, una! All'interno della quarta Commissione consiliare, non si è aperta una discussione all'interno di questo Consiglio regionale, niente! Niente! Solo discussioni al di fuori di quest'Aula, quasi come se fossimo ancora in perenne campagna elettorale. Bene, non ci salveremo, non vi salverete continuando in questa direzione, c'è bisogno che questo Consiglio regionale, o le forze più responsabili di questo Consiglio regionale, individuino almeno alcune soluzioni per uscire da questo impasse. Non serve neanche continuare ad andare sulla situazione dei contributi a pioggia indistinti, perché bisogna avere un'idea di Sardegna e l'idea di Sardegna ancora non è emersa, perché il Piano regionale di sviluppo, che è un elemento essenziale, che è un elemento essenziale per il dibattito, è stato discusso senza neanche la presenza del Presidente della Regione, è stato discusso quasi come se fosse un atto così, così come un altro, un emendamento, una discussione semplice, no, non è una discussione semplice, il Piano regionale di sviluppo ci avrebbe dovuto dire quali sono le vostre idee di Sardegna, qual è la vostra visione di recupero, di riutilizzo, di incentivo alla vita anche nei piccoli centri. Perché, badate, è inutile che ci riempiamo tutti la bocca di visioni di ciambella della Sardegna, è ora che dalle visioni, dalle parole si passi ai fatti, ed oggi i fatti ci dicono che continuate ad andare ottusamente verso una direzione, una direzione senza coinvolgere gli enti locali, che sono poi coloro che dovranno rilasciare anche attraverso i dirigenti tutti i pareri, una direzione che non coinvolge tutte le associazioni, che non coinvolge i sindacati, che non mette neanche in considerazione il fatto che le nostre infrastrutture è vero che sono obsolete, ma quante risorse ha all'interno del proprio bilancio l'ANAS destinate alle strade della Sardegna che ancora oggi non sono state spese. Vogliamo rilanciare l'edilizia? Non fatelo solo…
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD) Grazie, Presidente. Io credo che noi oggi abbiamo perso un'occasione su un tema vero, e il tema vero, cari colleghi, non è né l'urbanistica e né il Piano paesaggistico regionale, non è quello il tema vero, quello è la copertina molto fine, molto sottile, trasparente, che in qualche modo poteva portare questo Consiglio regionale a fare una discussione seria se la maggioranza avesse voluto alzare l'asticella del confronto su un tema che vivete voi oggi e che abbiamo vissuto noi ieri, quando governavamo, e che rischiano di (…) qualsiasi Giunta, di centrosinistra, di centrodestra, di centro, di qualunque latitudine, quando parliamo del rapporto fra la Regione e lo Stato, perché il tema che voi avete posto delle infrastrutture di due arterie importanti, e che oggi sono due strade, o che noi cagliaritani viviamo sul Porto canale, in un rapporto fra Regione e Stato è un tema che va affrontato come il tema dell'insularità. Io credo che quindi oggi noi ci saremmo aspettati in queste settimane la sfida, la grande sfida, soprattutto da una Giunta sardista trattino leghista che quel tema dell'autonomia fosse portato in quest'Aula su una questione di sviluppo che riguarda la possibilità che l'Amministrazione regionale, il sistema degli enti locali possa realizzare infrastrutture senza vedersi alzata la paletta rossa, o come Cagliari, che dopo 57 anni ancora non c'è una autorizzazione di natura paesaggistica sul Porto canale, è stato fatto il Porto canale e ancora manca l'autorizzazione paesaggistica che ha portato alla situazione di una mancanza di sviluppo. Questo ci saremmo aspettati da una Giunta autonomista! Però voi non siete una Giunta autonomista, voi non lo siete una Giunta autonomista, voi non siete una maggioranza autonomista, voi siete un gruppo pasticciato, con qualche individualità che alza l'asticella quando si tratta di parlare di temi seri, però poi ritornate alle questioni di ovile, alle questioni particolari, e credo che questo porti noi dell'opposizione ad assume una posizione critica, perché private, perché ci state privando della possibilità invece di parlare dei temi seri, e quello delle due arterie è un tema serio, non soltanto per quanto riguarda le strade ma per la possibilità di sviluppo di quei territori. Ora, è per questo che già i miei colleghi, già la discussione di queste settimane, già la relazione di minoranza della collega Orrù, molto precisa, puntuale, gli interventi dei componenti della Commissione urbanistica hanno sollevato la questione delle questioni, caro Assessore, che su un tema vero, importante, che ci avrebbe visto al vostro fianco, in noi vige soprattutto e più di ogni altra cosa il tema del sospetto, di una fretta che avete, il tema del sospetto di averci voluto portare all'attenzione un provvedimento dove c'era dalla proroga del Piano casa a una interpretazione autentica del Piano paesaggistico all'interpretazione dei beni identitari. Allora, Assessore, guardando questo… Presidente. io chiedo soltanto… guardi, sta diventando veramente difficile intervenire, allora, questa è un'Aula, lo dico a lei, noi non vi chiediamo di ascoltarci, però vi chiediamo almeno di non disturbarci, non nel vostro ruolo di consiglieri regionali o di colleghi, ma di persone educate, di persone educate! Quindi nessuno vi impedisce di andare fuori, nessuno vi impedisce di fare quello che volete, io non vi obbligo ad ascoltarmi, vi obbligo però a essere educati, quello che è l'insegnamento principale che chi ha i capelli bianchi dovrebbe conoscere. Scusi, Presidente.
PRESIDENTE.Ha fatto benissimo.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie. Allora, il clima del sospetto e della fretta ha prevalso in noi su quella che era la volontà di contribuire su un tema importantissimo come il tema dello sviluppo della nostra Regione del rapporto con lo Stato, di trovare quelle soluzioni che ancora dopo quarant'anni non vengono date alla nostra Regione, invece voi avete usato un altro stratagemma, usato già dai greci il cavallo di Troia, per conquistare una città, per conquistare la possibilità di avere mani libere su quello che è uno dei beni più importanti, che il bene ambientale, che è la possibilità di scrivere quelle che sono le regole del gioco. Noi non ci sottraiamo dall'idea e siamo convinti quanto voi, noi abbiamo sbagliato, Assessore, il fatto di non aver portato la nuova legge urbanistica per noi è stato un grave errore, le posso dire che è stato più un errore non aver portato la legge urbanistica piuttosto che la riforma della sanità, perché per come siete partiti io ho paura della vostra legge urbanistica, che sia meno democratica, che sia meno compartecipata, che sia in qualche modo meno tutelante del nostro bene ambientale dei nostri territori. Ho più paura… quello è l'errore che pagheremo, non quando non l'abbiamo approvata, ma averla lasciata nelle vostre mani, perché se questo è il buongiorno io non so cosa succeda alla fine della giornata quando porterete una legge urbanistica che in qualche modo, anche dalle dichiarazioni che abbiamo sulla stampa, fanno prevedere cose non piacevoli, però, come hanno ricordato i colleghi, noi staremo attenti, staremo presenti, faremo di tutto perché sull'urbanistica e su quello che è il governo del territorio ci sia un'attenzione importante. Perché, guardi, il governo del territorio urbanistico è un tema complesso, non può essere ragionato a colpi di virgole, emendamenti, frasi, in un testo molto semplice. Assessore, perché il sospetto, perché noi vediamo in questa sua proposta un cavallo di Troia? Lo hanno detto già i colleghi, noi sappiamo benissimo come era stato approvato il PPR. Sappiamo che è stato approvato dalla Giunta, con decreto del Presidente della Regione, sappiamo quindi benissimo che lo stesso organo che approva il PPR è lo stesso organo che può dare un'interpretazione autentica, come è richiesto e ci è stato detto e ridetto quale motivazione principale per approvare questo disegno di legge. Allora io credo che se veramente volete ripartire in un rapporto importante con questa parte della Sardegna e con chi ci sta ascoltando non serve una legge che crea sospetto, che in qualche modo ci fa prevedere nulla di buono per il futuro, ma potete dare quell'interpretazione autentica attraverso lo stesso organismo, la Giunta e il Presidente della Giunta, e possono i vostri avvocati difendere quelle che sono le ragioni della Sardegna. Come, Assessore, sappiamo benissimo tutti, lo sa lei, lo sa il Presidente della Regione, che il Governo ha preso l'impegno di portare in Consiglio dei Ministri l'annosa questione che riguarda la Sassari-Alghero e a ore avremo una soluzione di una strada statale, io mi chiedo, quindi, perché non aspettare? Perché incrementare e alimentare il clima del sospetto che ci deve essere fra di noi? Perché voler arrivare al punto della rottura su un tema così importante come l'urbanistica e l'ambiente? Perché mostrare i muscoli? Tutto questo non riusciamo a capirlo, non riusciamo a capirlo se non credere che voi, effettivamente a colpi di numeri, volete ridisegnare non soltanto lo sviluppo della Sardegna, ma intaccare dal punto di vista ambientale quello che c'è di più importante. Allora, Assessore, mi rivolgo a lei, io credo che voi siete ancora in tempo per frenare. Non è una sconfitta riconoscere che le ragioni che vengono da questa parte, ma anche da chi è fuori da quest'Aula, perché io so benissimo che amministratori, portatori d'interesse e associazioni vi hanno detto di fermarvi, hanno detto anche a lei di fermarsi su questa proposta, e allora io credo che non sia una sconfitta, e noi non vogliamo quel genere di vittorie, nel momento in cui potete ritirare questa proposta, seguire quella che è la strada maestra, aspettare qualche ora in più per avere da parte del Consiglio dei Ministri la soluzione su quella strada e ripartire insieme a scrivere quella che deve essere la Carta fondamentale dello sviluppo della nostra Sardegna, che si basa sull'ambiente e sullo sviluppo dei nostri territori. Gliel'ho detto, l'urbanistica è un tema complesso. Noi non siamo riusciti, perché quando parleremo di urbanistica in termini di vera riforma saranno moltissimi gli interessi e saranno moltissime le cose da lasciare fuori dalle stanze in cui si decide per pochi, e allora, Assessore, proprio perché io voglio mantenere un collegamento per quanto riguarda quello che possiamo riscrivere, le chiedo per l'ultima volta di essere ricordato per chi ha accolto da parte di questa parte del Consiglio regionale la possibilità di scrivere insieme delle leggi strategiche per la nostra isola e non per rifugiarsi in soluzioni di ovile, che in qualche modo ci riportano al passato, al passato più brutto e bieco che i sardi hanno già vissuto e ci auguriamo che non debbano più vivere.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.
CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie signor Presidente. Signori Assessori, colleghe e colleghi, sono un po' combattuta perché per carattere sono portata a credere sempre nella buona fede di chi si esprime, tanto più in un consesso come questo, dove credo che ognuno di noi abbia il dovere morale per lo meno o quanto meno per il giuramento che ha fatto il primo giorno di insediamento, e quindi ho difficoltà a pensare che si possa essere in malafede a decidere delle cose per la nostra Sardegna, deciderle per persone di centrodestra e di centrosinistra evidentemente, o comunque con un orientamento diverso da quello della maggioranza, e mi chiedo, non essendo un tecnico su questa materia, come mai, per esempio, nella Commissione non si sia iniziato questo percorso di legislazione sentendo i tecnici, gli ordini professionali, che probabilmente avrebbero potuto portare molti autorevoli contributi.
Ma voglio portare il mio intervento su un livello più umanistico, appunto, non essendo un tecnico, e quindi mi son presa la briga di cercare sul dizionario Treccani la definizione di paesaggio, un po' seguendo quel tarlo di che dice: "Attenzione, questa legge è un grimaldello che vuole andare poi a incidere sulle nostre coste, sulle nostre bellezze naturali".
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA
(Segue CADDEO LAURA.) La Treccani dice che il paesaggio è "porzione di territorio che si abbraccia con lo sguardo da un punto di vista determinato. Il termine è usato in particolare con riferimento a panorami caratteristici per le loro bellezze naturali o a località di interesse storico e artistico, ma anche più in generale a tutto il complesso dei beni naturali che sono parte fondamentale dell'ambiente ecologico da difendere e conservare". Il dizionario dice proprio "da difendere e conservare". E allora, io mi chiedo, siccome sono ugualmente convinta e forse, se non si rivoltasse nella tomba, userei l'espressione di Martin Luther King "ho un sogno", che è quello che i discorsi che facciamo qua dentro possano in qualche misura incidere gli uni sugli altri, possano aiutarci a riflettere, a rimodellare il nostro pensiero, a ripensare le conclusioni alle quali siamo giunti, e allora, mi dico, questa definizione parla di Sardegna. Questa è la Sardegna! Le bellezze naturali, i paesaggi che guardando da un punto determinato ci riempiono l'anima di bellezza. Poi andiamo in Polinesia, poi andiamo alle Hawaii, quando noi ce l'abbiamo qui! La sola idea che questi nostri paesaggi, che già sono stati abbondantemente deturpati, possano subire ancora anche solo l'un per cento di devastazione, mi rattrista e quindi voglio sperare, voglio veramente sperare, che questa nostra discussione di questo pomeriggio abbia un senso, altrimenti davvero è triste perfino chiamarci consiglieri regionali.
L'articolo 9 della Costituzione, inoltre, dice che "la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione". Anche il decreto legislativo 42/2004, che è stato citato stamane nella relazione dell'onorevole Orrù, definisce come "una parte omogenea del territorio" - parlo sempre del paesaggio - "i cui caratteri derivano dalla natura della storia umana e dalle relazioni che nel corso del tempo sono intercorse tra la natura e la storia umana". Ora, cosa lasciamo ai nostri eredi? Cosa racconteremo rispetto a queste relazioni tra la natura e la storia umana? Io non voglio neanche immaginare che fra cinquant'anni i bimbi e le bimbe che si muoveranno in questa terra debbano dire che la famosa sedicesima legislatura ha combinato un guaio. Qui dentro tutti, tutti quanti hanno detto che il PPR va aggiornato, va rimodellato, che ci sono cose da migliorare, ma in genere, come tutti i piani, come tutti i regolamenti, come tutti i Piani che regolano qualcosa della nostra vita. E allora, se siamo tutti della stessa opinione, se queste due arterie si possono fare, io non voglio neanche immaginare che anche voi della maggioranza, anche lei Assessore non abbiate consultato dei tecnici che vi abbiano dato delle letture chiare e definitive, perché ciò che io leggo, ciò che io sento, consultandomi prima di tutto con l'onorevole Orrù ma anche leggendo poi le cose da lei indicate e che sono poi su tutti i giornali, perché c'è da dire che non è solo la posizione dei consiglieri regionali di minoranza, basta leggere i giornali, basta guardare sui social, si sta mobilitando gran parte, mi permetta Assessore di dire la maggioranza dell'opinione pubblica si sta orientando nel temere che questa legge sia il famoso cavallo di Troia di cui parlava l'onorevole Comandini. Allora riflettiamoci, ma soprattutto facciamo che tutto il tempo che stiamo spendendo e il fiato che stiamo sprecando, non sia sprecato invano.
PRESIDENTE. É iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sono state dette tante cose oggi, io ho avuto l'onore di portare in Aula la relazione di minoranza e ringrazio i miei colleghi che hanno posto in me questa importante fiducia.
Oggi su alcuni quotidiani e anche a livello nazionale, ho letto diversi articoli che parlavano comunque di quello che sta succedendo in Sardegna e questo da una parte fa onore, perché si è capito che un piano prezioso come il Piano paesaggistico regionale varato con la Giunta del 2006, la Giunta Soru, premiato a livello nazionale e internazionale perché fu uno dei primi piani che fu premiato anche a livello europeo perché all'epoca era proprio un Piano che guardava al futuro, era un piano che portava la Sardegna a un momento di avanguardia molto, molto forte, e leggere nei quotidiani nazionali la difesa del territorio come una questione culturale che non è più solo nel tessuto sardo, perché questo è il paesaggio, il rispetto dell'ambiente, il rispetto e la salvaguardia come valorizzazione è ormai radicata nella cultura delle persone. Questo è chiaramente l'obiettivo politico più alto che quel piano è riuscito a portare ed è chiaro che vedere che questo anche a livello nazionale sia stato compreso, è positivo, è positivo anche se si vuole guardare verso il futuro, il futuro dell'Europa, il futuro della nazione, il futuro della Sardegna che deve parlare di sostenibilità, che deve parlare di particolarità dei territori, valorizzazione, difendendo quelli che sono i nostri beni primari, i beni che sono dei beni comuni. Perché oggi noi vogliamo difendere il paesaggio? Perché questo è un concetto cardine, perché è chiaro a tutti che una casa su una collina che dà sul mare, ha un valore che in termini economici della sola abitazione ha un valore, ma il plusvalore è dato dal paesaggio.
E allora perché io devo garantire che il plusvalore sia di uno e non di tutti?
Perché il punto è questo, perché dobbiamo avvantaggiare alcuni rispetto ai tanti? Chiaramente questo è il punto politico. Io sono convinta che noi oggi dobbiamo mettere al centro l'interesse generale e non l'interesse particolare e ce lo stanno urlando i ragazzi, le nuove generazioni che scendono in piazza per i diritti, per i diritti sull'ambiente. Il movimento che si è creato con il Fridays for future parla chiaro, parla una lingua, e sono certa che le tra le 27 mila firme, 27.194 ad oggi, firme su una petizione che chiede di non rimuovere i vincoli sulle coste, sono convinta che ci sono tanti giovani e tanti ragazzi, e se noi oggi siamo qui, siamo qui perché dobbiamo guardare verso i giovani e verso il futuro che ci chiedono i giovani e non i giovani che sono in quest'Aula, praticano la vecchiaia di coloro che continuano a praticare un modello arcaico e vecchio che non parla a nessuno, che parla una lingua che ormai è incomprensibile, probabilmente anche a coloro che fino a ieri in campagna elettorale vi chiedevano alcune cose. Perché? Perché le condizioni al contorno sono cambiate, o si capisce e si comprende che siamo all'interno di un sistema mutevole, ed è per questo che noi dobbiamo cambiare il PPR, perché quattordici anni fa probabilmente le condizioni al contorno non erano stesse e noi il PPR lo dobbiamo modificare guardando verso il futuro, ma non guardando verso il passato, un'interpretazione autentica presentata oggi che fa un salto indietro nel tempo di 14 anni per interpretare qualcosa tra l'altro chiaro anche alle pietre, perché se si esce fuori da quest'Aula e si chiede al primo che passa per strada in via Roma se il PPR, il Piano paesaggistico regionale voleva vincolare le coste, l'agro, i beni identitari perché li reputava dei valori unici e irripetibili, lo sanno probabilmente anche le pietre. Quindi cosa dobbiamo interpretare? Tra l'altro, apro e chiudo parentesi, l'ho già detto oggi in maniera un po' più morbida, ma è possibile che la Giunta non abbia pensato di interpretare da sé il PPR e chieda al Consiglio? Cioè ogni consigliere oggi si deve assumere la responsabilità di interpretare qualcosa che non ha fatto, perché il Consiglio non l'ha fatto, l'ha fatto la Giunta, che se lo interpreti tra l'altro, ma questo non è possibile. Ovviamente non ripeto i motivi per cui secondo me l'interpretazione autentica non è percorribile, ma vorrei soffermarmi su una questione che è quella del vuoto che si è venuto a creare nel tempo. Cioè se noi facciamo un censimento e qua sfiderei anche l'Assessore, un censimento di quelle che sono le abitazioni, le case, del nostro territorio regionale soprattutto sulle coste, ci renderemo conto che probabilmente una grossissima percentuale è una percentuale di case vuote che vengono vissute per lo più quindici giorni l'anno, il vuoto che noi abbiamo creato, un vuoto che poi è profitto di pochi, e la strada che vogliamo perseguire nel futuro? Ecco, Assessore, lei dice di no, io capisco, però la breccia che noi stiamo cercando, che voi state cercando di porre all'interno di uno strumento in questo momento, è quello che invece è per noi la rappresentazione plastica della vostra volontà, una volontà che non coincide con la nostra visione di sviluppo, che non coincide con la nostra visione di futuro e che non coincide neanche con la visione di futuro che hanno le persone fuori da quest'Aula. Perché tra l'altro c'è una questione ancora più delicata, noi oggi siamo a luglio, il primo luglio del 2020, stiamo discutendo di qualcosa di anacronistico e lo stiamo facendo dopo una pandemia che ha segnato diverse cose, tra cui una delle cose principali che i virus stanno iniziando e sono strettamente collegati ad inquinamento e soprattutto all'inquinamento da polveri sottili. Ecco, perché non percorriamo la strada di una Sardegna che sia una Sardegna davvero unica, perché ha un tasso di inquinamento basso, perché portiamo avanti delle politiche che sono delle politiche generali e questo non è detto a vanvera, ma perché una delle cose che non si sta comprendendo è che la programmazione del territorio deve essere organizzata, cioè noi dobbiamo capire qual è la nostra idea di sviluppo del nostro territorio, perché sennò gli interventi puntuali che vengono realizzati che sono l'edilizia, come viene chiamata, se non ha un senso di esistere rischia di diventare una macchia di leopardo nel nostro territorio e si va sempre a barattare il territorio per quella falsa contrapposizione del creare posti di lavoro o poter vivere un'aria pulita, avere un paesaggio costiero che sia per tutti e non per alcuni, eccetera. Noi dobbiamo provare davvero a non barattare il nostro territorio perché i primi che passano ci offrono qualsiasi cosa, ma dobbiamo organizzare noi il nostro territorio e provare a diventare davvero gli imprenditori di noi stessi, ma non perché dobbiamo elemosinare dei posti di lavoro, ma perché siamo noi che creiamo le migliori condizioni, e le migliori condizioni sono le condizioni che guardano al futuro e che mettono davanti a tutto la sostenibilità, l'ambiente e il territorio. E la nostra isola dovrebbe essere questa, un grande polmone verde al centro del Mediterraneo, che può sicuramente guardare verso il futuro con convinzione e non guardare al passato cercando di arrampicarsi e salvare il salvabile e fare delle piccole cose per aggiustare, o dare risposte a chi magari può essere anche un piccolo portatore di interessi. Grazie.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, io ho capito che siamo ancora in congedi Covid, o Covid congedi, però è poco rispettoso soprattutto delle colleghe e dei colleghi di maggioranza che sono presenti e sono sempre presenti, che una parte sparisca. Siccome noi abbiamo quel garbato sistema di campanelle che squillano nel momento del voto in tutto il palazzo, magari qualcuno come dire lo richiamiamo in modo tale che senta almeno due battute su quel che poi voterà nel corso giornata, serata, nottata, o giornata, serata, nottata di domani. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie a lei per la segnalazione.
Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Presidente, per porle una domanda e avere una risposta, la ho posta prima agli uffici per capire, e lo faccio a questo punto ufficialmente, considerato che viste tutte le interpretazioni da parte della Presidenza in precedenza, non mi è stata data risposta. Per capire ad oggi, in questa seduta, quant'è il numero legale di quest'Assemblea.
PRESIDENTE. Su questo adesso bisogna verificare, facciamo le opportune verifiche, e invito comunque i Consiglieri a rimanere nel proprio posto, anzi gli stessi Capigruppo invitino i loro colleghi ad essere presenti.
Continuazione della discussione generale della proposta di legge: Mula - Giagoni - Mura - Sechi - Salaris - Cocciu - Caredda. Modifiche alla legge regionale 20 dicembre 2019, n. 22 (Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2019 (Proroga di termini)) e norme di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale (153/A - parte seconda).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, buon pomeriggio a tutte e tutti, prego Assessore, intanto avrò la possibilità anche di augurarvi un buon mattino, quindi ha tutto il tempo non si preoccupi.
Mi scusi Presidente, allora negli ultimi decenni direi le amministrazioni pubbliche, e mi riferisco in particolare agli enti locali sono stati abituati, non per leggi scritte, ma bensì perché è diventata quasi una consuetudine, copianificare, concertare con la Regione i vari strumenti urbanistici, o le modifiche di vari strumenti urbanistici. Voi avete la pretesa di modificare il PPR, datato 2006, attraverso un'interpretazione autentica. Le amministrazioni comunali hanno beneficiato negli ultimi anni di ingenti finanziamenti sugli impianti sportivi, quindi anche per quanto riguarda la pavimentazione di quel campo sportivo se farlo in erbetta, o se farlo in sintetico, dovevano passare attraverso la concertazione, la condivisione con la Regione, con l'Ufficio tutela del paesaggio e altri enti. Bene, voi vi state preparando a ritornare ad un passato, quindi a riportare quel pavimento in terra battuta e magari edificare anche in quell'area diciamo a superficie piana. E lo scrivete anche, quindi viene anche acclarato nella legge nell'articolo 2, al comma 2, dichiarate che volete intervenire nelle aree costiere e nelle aree agricole. Quindi non è che si lascia a interpretazioni o dubbi, quindi non si sta interpretando niente. Voi intendete intervenire in quelle materie che sono di competenza dello Stato. E non è che il legislatore di allora nel 2006 quando ha approvato il PPR non avrebbe magari voluto intervenire, e magari avocare a sé quella competenza. Io penso di sì, che il legislatore di allora, magari con uno spirito diverso, perché le Regioni che hanno provato e che hanno condizionato quel processo di copianificazione, perché è una bugia detta a quest'Aula, onorevole Mula, rispetto al fatto che prima dell'approvazione del PPR non si sia provveduto a copianificare con lo Stato e avere la concertazione, così come è prevista dalla 143 del codice Urbani, con gli enti locali. Tutta quella procedura di copianificazione, di concertazione è stata fatta, e vi è un elenco di procedimenti con verbali, per arrivare poi all'approvazione del PPR.
Quindi dicevo che in quel momento storico quell'approvazione del PPR ha generato a me stesso entusiasmo, perché c'era un'idea nuova, una concezione nuova, una visione nuova di sviluppo della Sardegna. Lo ricorderanno alcuni colleghi sindaci dei paesi dell'interno, o prossimi alla costa, che in quel periodo hanno vissuto diciamo anche un interesse diverso da quello di oggi, rispetto a quelli che sono gli investimenti anche di interventi di riqualificazione e anche di realizzazione di strutture ricettive, e quindi di posti letto prossimi alla costa. Lo dico io, perché anche nel mio Comune, a 5 chilometri da Castelsardo, in quegli anni ha subito uno sviluppo notevole dal punto di vista urbanistico, a tutt'oggi non ha un'area di espansione diciamo pianificata per essere urbanizzata, perché sono state e sono andate tutte ad esaurimento, quelle aree previste nel vecchio Piano di fabbricazione, non nel PUC, perché il sottoscritto poi ha provveduto anche ad adeguare il PUC, una procedura farraginosa. Quindi anche per il sottoscritto sulla modifica e semplificazione delle procedure che sono previste nel PPR va fatta, e quest'Aula deve fare un lavoro per rendere la vita semplice, con regole chiare, ai Comuni che vorrebbero adeguare quello strumento urbanistico al PPR, perché, come mi ha preceduto l'onorevole Piscedda, sono 21 oggi i Comuni che hanno il PUC adeguato al PPR, e un motivo ci sarà. Tra l'altro dei Comuni costieri, che sono 73, solo 12 sono dotati di PUC adeguato al PPR e al PAI, perché è un altro di quei problemi che l'Assessore dovrebbe affrontare, diversamente da questa interpretazione, e quello di rendere funzionali gli uffici al servizio dei Comuni, vedi ADIS. Va bene che siamo entrati in emergenza, ma qua non risponde più nessuno! Non risponde più nessuno negli uffici regionali. Io vi invito a chiamare domani, io lo faccio tutti i giorni, a chiamare all'ADIS per vedere se vi rispondono magari su una variante urbanistica da fare in un Comune x. Questi sono i problemi che i nostri cittadini ci chiedono di risolvere, Assessore, questi sono i problemi che ci chiedono di risolvere, non l'interpretazione autentica di una norma che non spetta alla Regione interpretare dal 2006 retroattivamente. È come se il PUC di un Comune non fosse pianificato con la Regione: voi state pianificando in assenza di una co-pianificazione con lo Stato che ha quella delega, io veramente trovo un procedimento di questo tipo non incostituzionale ma francamente ci stiamo esponendo, è state esponendo quest'Aula, ad un precedente non di carattere regionale ma che avrà un risvolto di carattere nazionale, e lei, Assessore, capisco che è un buon incassatore, e asserisce che tutto va bene, io ho anche stima in lei però da essere poi buon incassatore si passa a cadere al tappeto, e quindi a contare quelli che sono i secondi per rialzarsi, e lei probabilmente da Assessore non so se poi si rialzerà.
Detto questo, noi su questo faremo una battaglia in Aula, la faremo per tutto il tempo che è necessario per cercare di bloccare quest'Aula nell'approvare una legge che è dannosa per la Sardegna, non per l'oggi ma anche per il passato.
Ringrazio i componenti dei Progressisti per il lavoro che hanno fatto in Commissione, l'onorevole Orrù e l'onorevole Piu.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Diego Loi. Ne ha facoltà.
LOI DIEGO (Progressisti). Il provvedimento che discutiamo oggi, è stato riferito da più colleghi e quindi non mi voglio duplicare in una serie di riflessioni, ma mi fermo sull'approccio al tema, che è una delle condizioni che mi capita spesso con l'Assessore degli enti locali, che ringrazio sempre per la sua disponibilità al dialogo, con cui ci siamo più volte trovati a discutere e a ragionare, dicevo l'approccio è quello di cui voglio parlare in questo mio primo intervento, ovvero di come, anziché affrontare nel complesso una materia così ampia e, scusando il gioco di parole, complessa. Ci troviamo a discutere di elementi che intervengono in maniera puntuale su un provvedimento, che come sappiamo è stato poi scisso in due, oggi discutiamo la seconda parte della proposta di legge numero 153, e che attorno invece ad una riflessione e una discussione di ben più ampio respiro come la legge urbanistica, il tema del Piano paesaggistico e le varie sotto riflessioni che questa dimensione così importante di ragionamento porta, dicevo ci troviamo invece a discutere di un provvedimento parziale che interviene puntualmente in una problematica che evidentemente parte, o viene descritta far partire dalla questione delle due arterie principali cui il provvedimento da un punto di vista centrale si rivolge, ma che poi invece ha evidentemente delle dietrologie o comunque conseguenze che vanno oltre quello della viabilità e quello delle arterie. Dicevo, anche quando parliamo di riforma degli enti locali, quindi mi riferisco un po' a questo tema, io più volte continuo a dirlo in Commissione nelle riflessioni che facciamo quando affrontiamo gli argomenti, è come se una certa fretta, la definirei una certa esigenza forse anche di risposta (io la voglio considerare chiaramente nella sua accezione positiva) però ci distragga da quello che invece dovrebbe essere una riflessione ben più ampia. Il tema degli enti locali, la riflessione, io lo ribadisco sempre in Commissione, non può dal mio punto di vista risolvere delle esigenze contingenti senza inserirle in un quadro di ragionamento più ampio, perché faremmo del male alla Sardegna, lo faremmo alle autonomie locali, lo faremmo ai territori, e questo mi sembra lo stesso ragionamento, ovvero siamo tutti convinti della necessità di rivedere e di ragionare sul Piano paesaggistico, ci diremmo delle falsità se ciascuno di noi guardandosi con profondità nella propria coscienza non dicesse come è assolutamente importante intervenire su uno strumento, che è uno strumento che è stato concepito diversi anni fa e che a livello di territori, siano essi costieri o siano esse dell'interno, genera evidentemente difficoltà, le hanno raccontate i colleghi. Però probabilmente la direzione non è questa, la direzione non può essere quella che con un provvedimento puntuale si rimetta in discussione o addirittura si pensi di incidere su una revisione totale di uno strumento così importante. Io non credo che il tema sia quanto si è più o meno sensibili sull'ambiente, o forse anche questo ma non lo voglio considerare l'elemento principale perché voglio pensare, sulla fiducia della buona fede con cui tutti quanti siamo chiamati ad amministrare in una funzione così alta come quella del legislatore regionale, credo, dicevo, non sia questo,è probabilmente un modo di affrontare delle urgenze, un modo di rispondere a delle richieste, un modo di dare priorità o meno a determinati provvedimenti ma direi anche di concepire qual è il quadro complessivo, qual è quella che si chiama (con un termine inglese tanto abusato e che però oggi rende) la governance del processo intellettuale attraverso il quale noi inseriamo i provvedimenti. Il tema è quello delle due arterie? Beh, allora affrontiamo quello, definiamo quello e non introduciamo l'articolo 2, comma 2 che dice che la previsione si applica ai beni identitari, alle zone agricole, alle zone costiere, alle zone varie che riguardano appunto il nostro territorio. Questo non riesco a concepirlo, non riesco a inquadrarlo, ripeto se l'esigenza è quella delle due arterie di cui appunto abbiamo parlato abbondantemente, lo diceva qualche collega, credo che non vi sia alcun dubbio sulla adesione completa e sul sostegno all'iniziativa, diverso è se l'argomentazione è un'argomentazione più ampia. Lo dico perché lo sviluppo, lo dico chiaramente avendo un grande fascino, una grande considerazione del nostro territorio nel suo complesso fatto di mare e di interno, le lotte degli amministratori, le lotte della popolazione attorno ai temi della valorizzazione delle aree interne noi sappiamo sono diventate strategie nazionali, sono sempre state all'attenzione mi pare anche di questa di questa Giunta del valore fondamentale delle comunità dell'interno. Ma lo sviluppo delle comunità dell'interno parlando di urbanistica lo sappiamo che non sono legate esclusivamente o non sono legate principalmente all'esistenza di uno strumento di pianificazione ma di come questo deve essere attuato, nel fatto che molti Paesi non hanno le risorse, molti paesi dell'interno, lo dico da sindaco di un paese dell'interno, non hanno le risorse per poter adeguare i propri piani urbanistici, i propri strumenti di pianificazione. E allora perché non pensiamo di inquadrare il tutto all'interno di un ragionamento articolato dove diamo pari dignità le varie realtà e dove consentiamo di concepire lo sviluppo anche attraverso un ripensamento della vita delle comunità anche dell'interno. Approfitto della presenza dell'Assessore del turismo perché poi sono argomenti che sappiamo bene essere talmente intricati e talmente complessi da essere strettamente legati, ho avuto il piacere di averlo ospite nel mio paese Santu Lussurgiu, abbiamo discusso e abbiamo ragionato, esisteva un progetto, credo che esista ancora, legato ad esempio alla rete dei Borghi che era stata presentata nella precedente legislatura non so quale sia l'intenzione, ma attorno a quel tema io suggerivo e lo risuggerisco e lo risuggerirò, perché il tema del turismo delle aree interne dei borghi o dei borghi siano essi interni o delle aree costiere non viene collegato a un provvedimento in materia urbanistica dove delle risorse destinate allo sviluppo turistico, alla riqualificazione, alla lotta allo spopolamento, alla valorizzazione di alcune peculiarità non si unisce a uno strumento che purtroppo si è negli anni via, via un pochettino dissipato, direi che era quella della legge 29, che consentiva ai centri storici dei paesi di riqualificarsi. Lo diceva prima un collega e chiudo l'effetto travolgente in termini positivi che ha avuto l'ecobonus sulle piccole anche comunità attraverso il rimettere in funzione il movimento delle piccole aziende, delle aziende di riqualificazione è una delle leve su cui si può fare sicuramente sviluppo. Su questo provvedimento il mio dubbio rimane questo, il mio invito unito a quello dei colleghi è: tagliamo la parte che riguarda la viabilità, riguarda le arterie e ragioniamo, e su questo saremo attivi protagonisti affianco alle forze anche di maggioranza, laddove si riconcepisca nel complesso un provvedimento in grado di dare pari dignità ma in grado veramente di guardare allo sviluppo futuro della nostra Isola.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente, ma quando non si interviene per primi si rischia poi di ripetere cose che sono state già dette. Io cerco di evitare di farlo però non posso che riprendere alcuni concetti. Questo è un tema delicato e importante, è stato affrontato in parte durante la scorsa seduta, peraltro appunto la proposta di legge era onnicomprensiva, nel senso che ricomprendeva anche la proroga del Piano Casa, quella è stata stralciata e trattata precedentemente. Oggi invece ci dobbiamo occupare della interpretazione autentica del PPR, io non avendo sentito alcuni intervento da parte dei colleghi della maggioranza, se non quella del presentatore e relatore, ho una seria difficoltà a confrontarmi in attesa che poi intervenga l'Assessore a confrontarmi, perché non avendo partecipato ai lavori della Commissione, perché non sono componente di quella Commissione, mi sono limitato a appunto a vedere la proposta, leggerla, cercare di approfondirla, confrontarmi fuori da quest'Aula con colleghi di maggioranza e di minoranza con lo stesso Assessore cercare di capire il significato, il fine vero, è stato già detto qualcosa in merito anzi più di qualcosa in merito, il fine vero di questa proposta, perché mi piacerebbe trattare un tema del genere, così importante per il presente e per il futuro dei sardi, non a colpi di maggioranza, con la maggioranza che non interviene e aspetta che vengano ad esaurirsi tutti gli interventi, poi gli emendamenti della minoranza si decida di andare ad oltranza, si affronti un tema così importante in questo modo, in un'aula appunto distratta che non reagisce e non cerca di dibattere su un tema così importante. Io vorrei davvero confrontarmi, capire qual è il significato di questo di questa proposta, capire se davvero è necessario intervenire con un'interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale, per poter portare avanti quelle due importanti arterie o se invece, come è stato detto e come crediamo, non si intenda fare dell'altro. Ecco mi sembra che non ci sia nulla di male, è emerso anche oggi nel corso del dibattito, peraltro solo di una parte, perché l'altra non ha dibattuto, mi sembra che sia emerso chiaramente che non ci siano ostacoli rispetto alla volontà di procedere dopo tanti anni alla revisione del Piano paesaggistico regionale. Io sono stato per cinque anni in un momento anche in contemporanea con la carica di Consigliere regionale Sindaco di un Comune costiero, peraltro è un Comune che si estende in orizzontale dalla costa verso l'interno e quindi ha le problematiche anche in parte delle zone interne. E questa è la difficoltà più grossa che ho avuto, che poi era anche la bellezza di poter esercitare quella carica, la difficoltà più grande che ho avuto, cioè il fatto della frammentarietà del territorio nel cercare, nel tentare di adeguare per esempio in quel caso il PUC al PPR. Ma diciamocelo francamente, lo dissi anche quando intervenni nel corso del dibattito pubblico che venne attivato intelligentemente, poi purtroppo non portò una legge, però sul disegno di legge Erriu, per quanto riguarda la legge urbanistica. Lo dissi in quell'occasione diciamocelo francamente non sempre è il PPR l'ostacolo principale, lo dico da ex Sindaco di un Comune costiero, l'ostacolo principale all'adeguamento dei PUC allo stesso PPR, per esempio nel caso nostro, mio ma mi risulta che ci siano altri casi simili in Sardegna, c'erano molti più problemi a doversi adeguare al decreto Floris, non è presente Mariolino Floris in questa legislatura, però c'erano molte più difficoltà ad adeguarsi al decreto Floris piuttosto che al Piano paesaggistico regionale. E direi che la norma sulla semplificazione che è stata introdotta alla fine della precedente legislatura ha aiutato molto anche diversi Comuni che oggi, lei lo sa bene Assessore, stanno proprio in queste ore, in questi giorni, in queste settimane, in questi mesi adeguando, Comuni costieri, il loro PUC al PPR senza dover ricorrere a interpretazioni autentiche, a stravolgimenti di sorta. Allora il PPR va rivisto, anche rispetto agli strumenti innovativi che oggi ci sono per poter fare un ingrandimento, quindi trasporlo nella carte di quello che è la Sardegna, quanti errori ci sono no, lei l'ha detto, qualche volta, errori materiali chiaramente ci sono non solo questioni di carattere ideologico rispetto alle quali ci si possa confrontare, proprio errori oggettivamente materiali ce ne sono parecchi, non so quanti ma ce ne sono parecchi. Ecco iniziamo ad affrontare in quest'Aula, in questo palazzo una proposta organica che non sia intervenire come vogliamo fare oggi a spizzichi e bocconi sul tema così importante e rimandiamo a quel momento l'approfondimento rispetto al quale secondo noi non c'è un'urgenza. Cioè l'urgenza ci può essere sulle strade? Bene, si stralci la parte delle strade e approfondiamo insieme, poi ovviamente con diversità di vedute probabilmente, probabilmente anche all'interno delle stesse appartenenze, approfondiamo il tema perché, lo ripeto, una materia così importante per il presente e per il futuro dei sardi non può essere trattata, a mio modo di vedere, a colpi di maggioranza, non porta fortuna, non si va molto lontani, a meno che, in questo caso quindi l'urgenza dettata da dover intervenire nell'agro, sulle coste, e anche su questo avrei parecchie cose da dire, però faccio fatica a capire qual è il punto di caduta, come si suol dire, a meno che non si voglia semplicemente andare ad uno scontro col Governo per agitare la bandiera dei Quattro Mori, noi siamo i Sardi che dobbiamo rivendicare la nostra autonomia, dobbiamo farlo sempre, a prescindere da qualsiasi colore politico che pro tempore venga… qualsiasi bandiera venga issata a Palazzo Chigi noi dobbiamo assolutamente, sicuramente tenere fermo il principio della nostra autonomia. Ciò significa che automaticamente non dobbiamo andare a uno scontro, quando probabilmente lo scontro potrebbe essere evitato. Valutiamo bene se ci sono strumenti normativi ed eventualmente modificare quelli che ci consentono di procedere ad una revisione del PPR, che non ci debba indurre semplicemente a utilizzare delle scorciatoie come mi sembra oggi vogliate utilizzare. Io vorrei sentire dalle sue parole, Assessore, quali sono i motivi veri, e non ci dica solo le due strade a quattro corsie, che vi inducono a intervenire con questa urgenza. Io vedo per esempio più urgente eventualmente un ritorno sul Piano casa, oppure, come ho detto e ribadisco, e chiudo, un intervento che ricomprenda anche questo aspetto che oggi vorreste approvare, che riguarda una legge urbanistica che noi, lo abbiamo ammesso, è chiaro, non siamo stati in grado di chiudere, ma che avevamo in animo di portare avanti con gli accorgimenti che ovviamente possono essere poi portati in Commissione e in Aula. Però, credo che procedere oggi così, con questa proposta come è arrivata all'attenzione di quest'Aula, senza stralciare le parti che invece sono urgenti, ammesso che sia così, perché sono intervenuti dei colleghi, io attenderei qualche giorno perché è probabile, comunque è possibile che possa intervenire il Governo a togliere ogni dubbio e quindi a rendere non necessario anche questo accorgimento rispetto alle due strade. Su questo vi chiedo che in queste ore che ci separano, giorni, non so quanto, all'approvazione eventuale di questa legge voi ci ripensiate e non decidiate di andare avanti a colpi di maggioranza. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Meloni. Non vedo presente l'onorevole Moriconi che è iscritto a parlare.
È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente. Oggi, anziché essere la giornata del ringraziamento, potrebbe essere la giornata del ripensamento, pensando a questa proposta di legge. Io mi rifaccio integralmente e interamente all'intervento della relatrice di minoranza, l'onorevole Orrù, che ha interpretato benissimo - vedo che l'Assessore è felice e contento, spero che lo sia dopo l'approvazione, ci fa piacere - credo che abbia interpretato in maniera chiara quello che noi pensiamo di questa proposta di legge. Quando si parla di tematiche così importanti, io credo che occorra partire da principi di perequazione, di uguaglianza, di equiparazione, di solidarietà, credo che una proposta che voglia dare un'interpretazione autentica, non ho capito neanche di cosa, se di una sentenza della Corte costituzionale o di altro, non sia attività o prerogativa di un Consiglio regionale, è già capitato che questo Consiglio si sia sostituito al Coran, capita oggi che si voglia sostituire o alla Giunta regionale o alla Corte costituzionale. Io credo che approvando questa proposta di legge non faremo un buon servizio ai nostri concittadini, l'hanno detto bene i colleghi che hanno parlato prima di me, io penso ai piccoli paesi, al mio piccolo paese, il 70 per cento delle abitazioni ormai non vedono all'interno più la presenza umana, sono abitazioni che chiaramente hanno necessità di essere rivisitate, di essere ristrutturate, di essere messe in condizioni di essere abitate, perché se noi dovessimo fare invece una proposta a 360 gradi, una proposta sullo sviluppo di tutta la Regione della Sardegna, probabilmente in qualche maniera in maniera riusciremmo quelle case a farle riabitare. Ci riempiamo sempre la bocca dello spopolamento e poi oggi ci portate questa proposta che credo che, rispetto allo spopolamento, possa accentuare ulteriormente quello che è un fenomeno ormai quasi indissolubile, nel senso che da diverse decine di anni a questa parte è un fenomeno, un processo al quale in nessuna maniera si riesce a porre o a proporre soluzioni che possano bloccarlo. Ebbene, noi altro dovremmo fare, io credo che non si sia mai visto un Consiglio regionale che va ad affrontare una tematica così importante senza sentire prima quelle che sono le persone che dovrebbero poi utilizzare la legge eventualmente approvata, giustamente il presidente Talana, su richiesta della maggioranza, ha messo ai voti la possibilità delle audizioni delle parti interessate, stiamo parlando di enti locali, ma gli enti locali non sono l'Assessore, che non vedo in aula, col suo direttore generale e con le sue strutture, gli enti locali sono i comuni, che sono il primo e l'ultimo presidio che rimane in una democrazia non sospesa, ma compiuta. Proprio quei rappresentanti, i sindaci non sono stati sentiti per capire cosa potessero pensare di questa interpretazione autentica, e questo credo che non possiamo permettercelo, questo è una arretramento della democrazia, è un arretramento pericoloso che crea un precedente pericoloso. Noi vi diciamo: "Fermatevi", ma questa legge voi la porterete in porto, scusando il bisticcio di parole, perché avete deciso che una risposta che deve essere data alle promesse che sono state fatte in campagna elettorale può essere questa. E vi state sbagliando perché la gente aspetta altre risposte. Il Covid-19 ha creato ulteriori povertà, ha creato ulteriori emergenze, ha creato ulteriori criticità, e rispetto a quello, assessore Sanna, le risposte non stanno arrivando. Io credo che non ci sarà nessuno che farà i cortei con le bandiere o con gli applausi dopo che voi approverete questa proposta di legge perché le persone stanno aspettando altro, stanno aspettando tutto quello che abbiamo promesso tutto insieme, di mettere finalmente a disposizione quelle risorse che siamo riusciti in buona parte a recuperare. Io credo che la legge numero 162, e questa volta, sì, partecipata quella proposta con tutto il Consiglio regionale, con la Commissione, con le parti sociali debba arrivare in quest'Aula per essere approvata in tempi brevissimi, altro che interpretazioni autentiche. Io credo che l'opinione di tutti i sessanta consiglieri regionali, siamo molto meno di sessanta, se andassimo a chiedere il numero legale, lo dimostrate anche qual è l'interesse sull'argomento, perché sino a poco fa eravate in pochissimi, non so se adesso abbiate recuperato il numero legale che sino a tre minuti fa non c'era. Non so neanche se la pensiate tutti allo stesso modo, perché abbiamo avuto prima dimostrazione che su una legge non importantissima, ma comunque che in parte era da fare, c'è stata una spaccatura importante dentro il partito di maggioranza relativa di questa maggioranza, io spero che su questa proposta invece troviate di nuovo l'accordo, perché sinora ci avete dimostrato che quasi sempre un accordo, un'unitarietà sulle proposte non c'è, dipende da chi arriva la proposta, da quale parte arriva, però questi sono fatti, non lo sto dicendo io, non me lo sto inventando io, sinora poche volte avete dimostrato grande unità di intenti. E io vorrei che questa unità di intenti si dimostrasse, però che si dimostrasse sull'altra legge che aspettiamo con ansia, perché con ansia l'aspettano i nostri concittadini, soprattutto gli invisibili, gli ultimi, gli esclusi, perché ne parliamo sempre però poi facciamo poco per fare in modo che non siano ultimi, esclusi e dimenticati. E oggi fate una prova muscolare, sperando che i muscoli non siano di seta, per portare a casa questa proposta questa proposta di legge, che non so davvero che riverberi positivi possa dare alle nostre comunità. Le nostre comunità hanno necessità di altro, lo dicevo prima, e lo ricordo alla Vicepresidente del Consiglio che è qui presente, lo ricordo al Presidente della quarta e della seconda Commissione, se sono qui presenti, noi abbiamo approvato una risoluzione unanime, e ad oggi persone licenziate dal primo ottobre 2019 sono ancora a casa, e qualche agenzia di questa Regione, nonostante le risoluzioni, gli impegni assunti, va in direzione ostinata e contraria rispetto a quello che decide sovranamente quest'Aula e anche la Giunta regionale. Io credo veramente che il tempo massimo sia finito, io credo che a questi signori bisogna dire subito, in maniera chiara, che risposta devono dare a queste persone, perché quei principi sanciti di equiparazione, di perequazione, di cui abbiamo parlato, sono tutti i giorni, e lo vediamo e lo stiamo denunciando tutti i giorni, non possiamo fregarcene di questo, perché noi stiamo provocando un danno incalcolabile a quelle persone che da un anno non vedo uno stipendio che vedevano per tre mesi ogni due anni, e questi non sono discorsi ideologici o di una parte, questi sono discorsi che dovrebbero appartenere a tutti noi, dal primo all'ultimo. E le chiedo, Assessore, prenda il telefono, chiami il Commissario di Forestas o il Direttore generale e chieda a lui cosa dobbiamo fare. Perché lei, Assessore, aveva detto davanti a noi al Direttore generale di Forestas " se serve una norma dimmi che ti serve una norma e una norma la portiamo in Aula immediatamente", e quel Direttore aveva detto che non serviva nessuna norma, e a oggi quelle persone, che sono più di duecento persone, sono ancora a casa, dal primo ottobre 2019, ed erano persone che lavoravano per tre mesi ogni due anni e non hanno neanche questo, quindi di questo noi avremmo voluto parlare. Ho finito, Presidente, e la ringrazio, mi fa sempre piacere intervenire quando lei è seduto su quello scranno. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desirè Alma Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÉ ALMA (M5S).Grazie, grazie Presidente. Bene, la parola d'ordine, la parola del giorno è "sotterfugio", sotterfugio, cosa vuol dire sotterfugio. Allora, iniziamo a chiarire alcuni punti, a chiarirci su alcune affermazioni, su alcune idee, su alcuni tentativi già avvenuti da parte di questa maggioranza… chiedo scusa. Presidente… dicevo, ripercorriamo un po' quello che è stato l'anno di questo Governo sardo-leghista, ricordiamolo chi è che governa la Sardegna, chi è che governa la nostra terra, chi è che governa l'Isola: un Governo di maggioranza costituito soprattutto, lo chiamano tutti Governo sardo-leghista. E allora, che cosa è stato fatto in questo anno?... Presidente, io non ho interrotto nessuno e recupero tutti i secondi che mi state facendo perdere.
PRESIDENTE. Prego,onorevole Manca, ha ragione.
MANCA DESIRÉ ALMA (M5S). Grazie. Allora dicevo, ricordiamo un po' quello che è stato fatto in un anno, e questo l'ho ricordato anche una settimana fa, quando ho ricevuto una telefonata da parte di un giornalista il quale mi ha detto "ci sarà un confronto, un dibattito, nella piattaforma streaming e Facebook dell'Unione Sarda, dove ci sarà un confronto con il Coordinatore regionale della Lega Zoffili". Ero contentissima perché ho detto "finalmente ci confrontiamo sui veri temi importanti per tutta la Sardegna"; io mi auguro, spero che qualcuno di voi, specialmente del suo stesso partito, abbia seguito quella puntata, perché è stato veramente molto, molto interessante. Da quella puntata abbiamo appreso che Zoffili ha la Sardegna nel cuore e che Zoffili ha affermato che in tutta la sua campagna elettorale, e tutt'ora, una delle caratteristiche principali della Lega è quella della trasparenza e della comunicazione con i sardi e con la Sardegna, trasparenza e comunicazione che lui mette in atto sempre con il rapporto diretto con tutti i sardi nelle piazze, e il rapporto diretto con tutti i sardi soprattutto quando esce durante la giornata e incontra i cittadini. Bene, a questo proposito ha anche lasciato il suo numero di telefono; io volevo anche chiamare quel numero di telefono che lui gentilmente ci ha fornito e ci ha lasciato, specialmente in Commissione, in quarta Commissione, quando la minoranza, l'opposizione ha chiesto in merito a questo obbrobrio di legge, a questo bieco, ennesimo bieco tentativo da parte di questa maggioranza di permettere la cementificazione delle coste sarde. E diciamolo, tolte tutte le scuse, tolta la scusa della strada della Sassari-Alghero, tolta la scusa della strada Olbia-Arzachena, il vero motivo per il quale noi sessanta Consiglieri siamo qua è solo uno, che andare ad intervenire sul PPR permettere a questa parte politica che sta governando la Sardegna la cementificazione delle nostre coste; questo è il vero motivo! Allora diciamocelo. Bene, volevo ricordare al Coordinatore della Lega, quando ha dato e ci ha fornito il suo numero di telefono che nella quarta Commissione, proprio presieduta dalla maggioranza, quando è stata richiesta la possibilità di audire, in democrazia funziona, funzionerebbe anche così, di audire anche l'ANCI, di audire altre parti per significare, per ascoltare anche la loro opinione, è stato detto di no! Chiusura totale verso l'opinione non dell'ultimo arrivato, ma anche degli stessi sindaci, che ricordiamo essere il patrimonio del nostro territorio. E allora cosa fa Zoffili?... Presidente, io non ho interrotto, gradirei la stessa cortesia, grazie. Allora dicevo, cosa fa, non solo dice di no, ma cosa fanno i cittadini disperati? Cercano di fare quello che è l'unico loro strumento che hanno a disposizione, raccolgono le firme, e in fretta e furia ne raccolgono 27.000 che spediscono a tutti i consiglieri regionali, che spediscono al Governatore, dove chiedono espressamente: "Fermatevi! Perché qua c'è in gioco la vita dei nostri figli", neanche davanti a questo sono riusciti a dire no, e allora io non sono così buona come il collega Piscedda che dice e dichiara che dietro non c'è nessun interesse, non è vero, bugia! Qua dietro ci sono degli interessi specifici, particolari, da parte di questa maggioranza che sta portando questo obbrobrio di legge in votazione, che si voterà e che si voteranno, e che di fatto permetterà a loro e a chi di dovere, a quelli a cui evidentemente hanno promesso qualcosa, la possibilità di costruire nelle nostre coste. E allora, visto che si parla di provvedimenti urgenti, in un anno cosa è stato fatto? Questo per voi è un provvedimento urgente? Quello di andare a far violentare le nostre coste, a far cementificare le nostre coste? Questo è urgenza? Abbiamo proposte di legge di vitale importanza per il nostro territorio ferme, da un anno non sono mai arrivate in Commissione! Proposte di legge per i nostri diabetici, per le persone che hanno la fibromialgia, per i malati oncologici, proposte di legge per le persone che non hanno veramente neanche i soldi per poter vivere! Abbiamo aspettato tre mesi per avere una proposta di misure urgenti per le imprese, per l'aiuto alle famiglie, ci avete portato qua, per andare a votare una proposta di legge per le misure urgenti a sostegno delle famiglie abbiamo chiesto sette giorni di tempo, almeno per poter pagare, visto che erano delle misure urgenti. Sono passati due mesi, la gente non ha niente! Anche in quel caso ci avete preso in giro, noi e tutti i Sardi, come siete abituati a fare. E questo diciamocelo, è inutile che troviamo tanti sistemi, siamo tutti buoni…
(Interruzione)
Io non ho interrotto, ripeto non ho interrotto, non mi permetto, non mi permetto con nessuno! Quindi, Presidente, dicevo…
PRESIDENTE. Vi chiedo di far svolgere… onorevole Ennas, per cortesia.
(Interruzioni)
Vi chiedo di ascoltare. Un po' di silenzio…
(Interruzioni)
Possiamo continuare? Scusate! Prego onorevole Manca, concluda.
MANCA DESIRÉ ALMA (M5S).Grazie Presidente. Dicevo, ricordo che un po' di tempo fa c'era arrivato, sicuramente ve lo ricorderete anche voi, un parere favorevole da parte del Governatore per quanto riguarda due alberghi, uno per Castiadas e uno per Piscinas, uno per la costruzione e uno per la riqualificazione. Naturalmente Solinas aveva dichiarato che di questo parere favorevole non ne sapeva assolutamente niente, per cui via, retro marsch, l'assessore Sanna ritira anche quello, per cui c'è già stato un tentativo da parte di questa Giunta di poter iniziare a far costruire nelle coste. Poi all'ultimo momento, ovviamente, c'è stato un grande scoop mediatico, vi siete tirati indietro. E allora come facciamo a portare la legge per permettere a qualcuno di costruire, magari a qualche multinazionale, magari a qualcuno a cui è stato promesso di concedere una parte della nostra costa, magari del Cagliaritano, magari del Nord, o magari dall'Est o dell'Ovest? E qual è l'unico modo? Bene, ci sono due strade. Allora togliamo la parte della comunicazione direttamente col Governo, questa è già avvenuta, l'ha detto anche il vostro Assessore, Frongia l'ha dichiarato. Cosa state aspettando? C'è già un iter burocratico istituzionale che è quello che è stato già aperto con il Governo, il quale ha già dichiarato che c'è la volontà politica di risolvere domani, non fra tre anni, domani, il problema. E allora a quale pro portare oggi con questo carattere d'urgenza questa proposta di legge per e con la bugia delle due strade, a cui nessuno crede? Nessuno, solo voi ci credete e pensate anche che siamo talmente, non uso il termine, talmente piccoli da non capire qual è il vostro tentativo. E allora voi oggi ve la voterete, noi faremo opposizione fino alla fine, ma non ci sarà giorno che non ricorderò ai sardi che cosa oggi avete fatto ai loro figli, anche a lei, Assessore.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente. Ancora una volta con la scusa del Piano casa utilizzate questo strumento per inserire degli interventi che giudico impropri, per non dire altro. Con questo stralcio, che per fortuna ha garantito la prosecuzione dell'iter del Piano casa, che altrimenti avrebbe avuto grosse probabilità di decadere insieme a questo provvedimento, si introduce una cosiddetta interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale. Io vi ricordo che la sfida vera è il superamento dei piani casa, che sono delle norme transitorie ed emergenziali, con una seria legge urbanistica, che è stata promessa più volte, annunciata e di cui non si vedono all'orizzonte neanche le minime tracce, e che attendiamo ovviamente con la dovuta attenzione. Voglio ricordare che l'interpretazione autentica è data dallo stesso legislatore su norme che creino un conflitto interpretativo. In questo caso non è mai stato sollevato un conflitto interpretativo sull'applicazione delle norme di tutela del territorio in ambito costiero, agro e beni identitari in questi quattordici anni di vigenza del Piano paesaggistico regionale. A nostro avviso siamo fuori dai casi in cui è consentito emanare leggi di interpretazione autentica. Ricordo che secondo la Corte costituzionale essa dovrebbe avere lo scopo di definire "situazioni di oggettiva incertezza del dato normativo" in ragione di un "dibattito giurisprudenziale irrisolto" o "di ristabilire un'interpretazione più aderente all'originaria volontà del legislatore a tutela della certezza del diritto e dell'eguaglianza dei cittadini, cioè di principi di preminente interesse costituzionale". Uso un pezzo della relazione dell'onorevole Orrù. Ebbene, al di là del merito delle disposizioni contenute nel Piano paesaggistico e nelle relative norme di attuazione, nessuno ha mai dubitato sul loro esatto significato in materia di fascia costiera, beni identitari e zone agricole, nella parte in cui venivano disposti i vincoli eccedenti a quelli previsti dall'ambito nazionale. Non esiste nessuna formulazione, nessun atto giudiziario che metta in discussione l'interpretazione del PPR, l'interpretazione autentica del PPR. A questo punto ci si domanda perché si voglia un'interpretazione autentica, e quindi con un valore di retroattività, e non una disposizione innovativa che fissa nuove regole soltanto da qui in poi. Si possono pensare diverse giustificazioni, tra cui il fatto che in materia paesaggistica non esiste la possibilità di sanatorie successive alla realizzazione di un bene abusivo, anche se i precetti successivi ne avrebbero consentito la realizzazione. È noto che per avere un'autorizzazione occorre rimuovere il manufatto abusivo per poterlo realizzare di nuovo, magari con identica forma, ma invece grazie a un'interpretazione autentica, che ha valore retroattivo, si compie un vero e proprio miracolo: quell'opera era legittima fin dall'origine. Ebbene, questa norma dà la possibilità di rimettere in campo lottizzazioni selvagge che son state bloccate proprio grazie all'introduzione del PPR. Non faccio nomi, ma sono note a tutti quali sono le lottizzazioni invasive, fortemente invasive, sull'ambito costiero che sono state bloccate dal PPR e che potrebbero resuscitare con questa norma, questa falsa interpretazione autentica. Si tratta, quindi, di un vero e proprio tentativo di modificare il PPR al di fuori delle norme che ne regolano la ridefinizione e che sono servite per la sua stesura definitiva con un coinvolgimento corale dei territori. Ho contato oltre 25 conferenze territoriali di copianificazione, mentre in questo caso si è addirittura vergognosamente, come hanno citato altri colleghi, rifiutata la possibilità di audire le forze territoriali, sindacali, datoriali, ambientaliste, con un atto di arroganza istituzionale di cui vi siete vergognosamente macchiati. Sia ben chiaro, il PPR può essere modificato, meglio sarebbe completarlo per le zone interne, ma deve e può essere modificato, però seguendo le regole che presiedono alla propria definizione. Noi non abbiamo paura di una discussione ampia sull'argomento, quello che ci spaventa è quello che traspare dai vostri atti, sostanzialmente un tentativo di superare i vincoli, dando il via ad una fase di consumo e compromissione del territorio, in questo caso addirittura retroattiva.
Dico questo in funzione degli atti sin qui prodotti da questa Giunta, da questa maggioranza e in particolare faccio riferimento alla proroga del Piano Casa di dicembre che conteneva una incredibile norma, che per fortuna vi abbiamo costretto a stralciare, che avrebbe causato danni incalcolabili al territorio, consentendo l'edificazione in agro a scopi residenziali anche a chi non svolge attività di conduttore agricolo, sulla base di un lotto minimo di un ettaro, con la possibilità di accorpare volumi derivanti da aree anche non limitrofe e finanche in altri Comuni, un vero e proprio scempio. Quello che è ingiustificabile è che il tema trattato sulla salvaguardia delle due strade a quattro corsie, Sassari-Alghero e Olbia-Arzachena, che invece non necessitano minimamente di un intervento in deroga del Piano paesaggistico regionale. A questo proposito si tratta semplicemente di rivendicare quanto specificamente previsto nelle norme transitorie attuative del PPR all'articolo 20 comma b, che esplicitano che è escluso dalle norme di tutela previste dal PPR ogni opera il cui procedimento di realizzazione, con riferimento alla data di approvazione del PPR, si trovi ad uno stadio avanzato nel quale è in corso una procedura di VIA, nonché di opere che si trovano in uno stato di studio avanzato, oltre che opere di preminente ed indiscusso interesse regionale e nazionale.
Esattamente il caso delle due strade in questione. Abbiamo espresso la disponibilità di votare immediatamente i commi 3 e 4 dell'articolo 2 che richiamavano quei concetti, assolutamente contrari invece ad avallare ogni arbitraria revisione del Piano paesaggistico regionale contrario alle regole e per cui è facilmente prevedibile un'impugnazione da parte del Governo nazionale. Credo che la soluzione sia possibile in sede politica, con una presa di posizione del Consiglio dei Ministri per cui c'è stato già il via libera del CIPE e che dovrebbe essere all'ordine del giorno proprio in questi giorni, che superi l'interpretazione restrittiva del Ministero dell'ambiente, soluzione a cui hanno lavorato e stanno lavorando i rappresentanti del territorio e che sembra prossima in dirittura d'arrivo. Ecco, credo che la strada da seguire, da praticare, debba essere proprio questa piuttosto che scorciatoie che sono assolutamente immotivate e ingiustificate, dall'argomento strade che portano a uno scardinamento delle norme di tutela del paesaggio, come previste dal Piano paesaggistico regionale.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). I colleghi hanno detto tanto su questo argomento, non intendo scaldarmi e non lo farò in questa relazione generale, anche perché credo che avremo modo di discutere dettagliatamente di questo tema, andando anche a sviscerarne ogni caratteristica. Credo poi che oggi per il Consiglio regionale sia stata una mattinata inedita o quanto meno rara. Come tutti gli orologi rotti, che una volta al giorno segnano l'ora giusta, una volta al giorno questo Consiglio regionale, stamattina, è stato in grado di comportarsi da organo legislativo.
Abbiamo approvato all'unanimità una legge nata dalla volontà, alla quasi unanimità, dalla volontà di Gruppi diversi del Consiglio regionale, che sono stati in grado di trovare una sintesi elevata e risolvere problemi che non hanno nomi e cognomi, perché il problema che abbiamo risolto, in cui ci siamo approssimati alla risoluzione questa mattina, non era il problema di Tizio o di Caio, era il problema di una Regione che aveva una grave carenza e che dal Consiglio regionale ha trovato una risposta elevata. Però, come tutti gli orologi rotti, subito dopo aver segnato l'ora giusta, sono tornati a essere degli oggetti inutili, capaci solo di segnare l'ora sbagliata.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS
(Segue AGUS FRANCESCO.) Questa legge che va oggi in Aula, è tutta sbagliata, è tutta da rifare. Il metodo che l'ha portata qui è un metodo inaccettabile, io non faccio parte della Commissione urbanistica, non ho fatto parte di quella Commissione nemmeno nella scorsa legislatura, intervenire però su una materia che ha effetto, che ha impatto sui compiti dei Comuni, sulla responsabilità dei Comuni, senza un'ampia istruttoria tra i Sindaci e anche tra gli uffici che dovranno applicare quella normativa, non è un buon legiferare. Ignorare platealmente le richieste di audizione di associazioni che rappresentano qualcuno, se non altro perché agli appelli qualche cittadino di questa Regione ha deciso di apporre anche la propria firma, ignorarli senza nemmeno avere il beneficio dell'ascolto, del lasciare a verbale, del lasciare agli atti parte di quella discussione, ha solo il significato di un Consiglio regionale che si arrocca su se stesso e decide di prendere decisioni senza ascoltare nessuno, pensando di avere già in tasca la chiave della verità. Se realmente avesse in tasca la chiave della verità questo Consiglio, non avremmo dovuto assistere in questi mesi alle leggi impugnate, la maggior parte dei quali nella materia urbanistica e la maggior parte delle quali non in virtù di cavilli, ma in virtù del fatto che semplicemente erano scritte male e in totale disprezzo di norme statali ancora vigenti.
Poi c'è un problema politico enorme, grande come una casa, ci si sarebbe aspettato in una legislatura la presentazione prima di tutto di un programma regionale di sviluppo, il Programma regionale di sviluppo quest'Aula l'ha approvato grazie al nostro contributo, ce ne vergogniamo un po', però c'era una pandemia, un problema a livello mondiale e c'era l'esigenza di sbloccare il bilancio regionale che per colpa vostra in quel mese doveva ancora lavorare in dodicesimi. Quel documento è arrivato in Consiglio pochi minuti prima della sua approvazione, vi abbiamo consentito di approvarlo senza una discussione, addirittura con alcuni vostri Assessori che continuavano a confonderlo con il Piano di sviluppo rurale, le consonanti si sa a volte… subito dopo sarebbe stato utile ed è ancora utile presentare un adeguamento di quel piano, di quel programma, alle novità intercorse in questo 2020. Le priorità di un anno fa non hanno più niente a che vedere con le priorità di oggi, perché sono successi dei fatti epocali che avranno ripercussioni sull'economia, sulle imprese, sui bisogni, sulle richieste che arriveranno al di fuori di questo Consiglio e che devono essere prese in considerazione, avrebbero dovuto essere prese in considerazione. Poi sarebbe stato utile presentare delle leggi di riforma organica anche in relazione allo sviluppo dell'isola, ieri il nostro Gruppo consiliare ha presentato una proposta di piano di rinascita. I Gruppi consiliari della minoranza uniti hanno presentato proposte che riguardano l'utilizzo dei fondi del MES, primo firmatario l'onorevole Moriconi, allo scopo di superare questa crisi nel lungo periodo. Niente di tutto questo è arrivato da parte della Giunta regionale, neanche una bozza da poter giudicare e sulla base della quale poter capire dove avete intenzione di andare a parare. Ci si aspettava poi, al termine di queste leggi, una norma di revisione della normativa urbanistica, in maniera coerente, diversa da come la pensiamo noi, abbiamo idee diverse, nessuno pensa che la vostra revisione del PPR possa avere qualcosa a che vedere con quella che secondo noi invece è la revisione necessaria del PPR.La politica in Sardegna non è riuscita ancora a risolvere il problema del PPR e delle zone interne e dei tanti problemi legati allo strumento. Non pretendiamo di andare per forza d'accordo, però qui parliamo di fondamentali, non abbiamo una legge urbanistica su cui dibattere, non abbiamo dei temi di cui discutere, abbiamo un sotterfugio, lo ha detto una collega, faccio mio questo concetto. E il fatto che sia un sotterfugio, sia una piccola legge, sia un mezzuccio, è testimoniato dal metodo che si è utilizzato. Se uno è sicuro delle proprie idee non teme il confronto, va a testa alta e presenta anche a chi ha idee diverse la propria opinione, certo del fatto suo, non è il vostro caso. E poi ci son problemi lessicali anche, i colleghi sono affetti da continui lapsus, Presidente. Il collega Mula nella sua relazione ha spiegato che il motivo per cui oggi siamo qui trova l'origine nelle aule dei tribunali amministrativi. Ecco, Emilio Lussu, se avesse solo immaginato che l'autonomia della Regione Sardegna, già allora paragonata al gatto rispetto al leone del federalismo, pur essendo sempre nella famiglia dei felini la nostra autonomia, parole di Lussu. L'autonomia generale delle regioni italiane era più vicina al gatto che al leone, mai però avrebbe potuto immaginare che quest'Aula sarebbe diventata la passacarte dei tribunali amministrativi, che in virtù di decisioni che ad ore devono essere prese, modifica le leggi in maniera retroattiva perché c'è un giudice che a breve deve prendere una decisione. Totalmente fuori! Però parallelamente i colleghi che sono stati interpellati sul tema alla domanda cosa andate a fare oggi hanno parlato di revisione del PPR, di revisione dell'urbanistica, di necessità di allentare le maglie, ma allora vogliamo sbloccare due strade o vogliamo allentare le maglie? E l'Assessore poi quando, nei video che a questo punto io prendo anche come dichiarazioni ufficiali, anzi più che ufficiali, non le ha fatto una domanda un giornalista, ha preso una telecamera e ha fatto un video, e in quel video spiega che bisogna conciliare lo sviluppo, conciliare diciamo le esigenze di questa terra con gli interessi di questa terra. Interessi in italiano ha un significato, le strade non sono interessi, il ruolo sociale delle imprese non sono interessi, gli interessi hanno un significato. A questo punto sarebbe utile se nella sua relazione spiegasse anche gli interessi di chi, perché il sospetto, e gliel'hanno detto i colleghi, è che gli interessi siano estremamente particolari, e non siano interessi per il futuro, siano interessi di progetti già presentati, già bloccati, già nelle aule di tribunale, che oggi con un sotterfugio cerchiamo non di far rivivere, perché rivivranno per qualche mese al massimo, cerchiamo magari di fornire agli uffici legali degli interessati magari un cavillo per allungare il brodo ulteriormente e fare ulteriore profitto…
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (MISTO). Presidente, naturalmente sull'ordine dei lavori, intendo argomentare la proposta che sto per fare alla luce comunque sia di un dibattito che, depurato degli aspetti naturalmente rivolti al elettorato di ciascuno di noi, porta con sé anche comunque sia degli argomenti che, come ho già detto in altre circostanze, non sono davvero distanti dalla nostra visione della gestione del territorio. Quando entreremo nel vivo, in altro momento, anche in altre sedi in Commissione della reale visione che ciascuno di noi ha del consumo del da evitare, della tutela dell'ambiente, ci renderemo conto con onestà che le posizioni non sono poi così distanti. Poiché io ritengo che comunque sia dal dibattito possano essere emersi degli spunti sui quali eventualmente provare ad individuare un punto di contatto, credo che non sia speso male il tempo di pochi minuti, di 10-15 minuti per provare a trovarci tra i capigruppo nella valutazione di eventuali punti di contatto, anche in un dialogo con la Giunta regionale.
PRESIDENTE. Grazie onorevole Tunis.
E allora il Consiglio è sospeso per una Conferenza dei Capigruppo.
(La seduta, sospesa alle ore 18 e 42, viene ripresa alle ore18 e 57.)
Continuazione della discussione generale della proposta di legge: Mula - Giagoni - Mura - Sechi - Salaris - Cocciu - Caredda. Modifiche alla legge regionale 20 dicembre 2019, n. 22 (Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2019 (Proroga di termini)) e norme di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale (153/A - parte seconda).
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula.
Ha facoltà di parlare per la Giunta l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica.
(Intervento svolto in lingua sarda e tradotto a cura del Servizio resoconti)
Signor Presidente, consiglieri e consigliere di questo Consiglio regionale, una canzone sarda diceva "si no at a finire custa crisi, atteros babbos an a partire" e io penso che lo spirito di questa legge sia proprio questo, iniziare a dare risposte concrete alla gente. In tutti i paesi e in tutte le strade c'è la fame, la gente non vuole sentire ragionamenti di filosofia, la gente chiede, pretende lavoro.
Ho sentito dire che vogliamo cementificare, offendere questa terra, bene io penso che anche voi siete consapevoli che così non è, che non può essere così, che l'amore grande che abbiamo per questa terra ce l'abbiamo nel cuore e non è possibile nella mentalità di un sardo e di un sardista poter offendere questa terra.
L'altro giorno in Commissione il consigliere Li Gioi ci ha detto, "voi siete di destra quindi siete cementifica tori", l'ho preso da parte e gli ho detto "se non ritira le parole che detto, la denuncio", in senso ovviamente …. dato che non permetto a nessuno e non permettiamo a nessuno di identificarci come quelli che vogliono cementificare: noi vogliamo dare dignità e lavoro, l'intento di questa maggioranza e questo, solo questo. Onorevole Orrù, non ci sono idee diverse, l'intenzione mia è vostra è quella di fare bene a questa terra, tutti abbiamo questo pensiero, e solo questo pensiero abbiamo in testa, certo, possiamo avere idee diverse, opinioni diverse ma l'obiettivo è il bene della Sardegna. Certo, quando vi dico che non state dicendo la verità, non per darvi dei bugiardi, me ne guardo bene, perché siete tutti galantuomini e donne gentili e di buon senso, però quando mi dite che vogliamo cementificare nei 300 metri è una bugia, perché la legge non lo permette e noi siamo rispettosi della legge, abbiamo giurato di rispettare la legge! Però, onorevole Cocco, io e lei siamo di un paese, semos pastoreddos, la nostra gente cosa chiede?
COCCO DANIELE (LEU). Quello che ho detto.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Quello chiede, e allora lo sforzo, forse con concetti diversi ma in buona fede nel nostro cuore è di dare risposte a queste persone. Abbiamo uno strumento che è questo, se la legge non lo consente, se non è così i giudici ci diranno che non è così, noi però siamo convinti fermamente che il cammino che stiamo seguendo è quello giusto, poi possiamo sbagliare, non siamo padroni della verità, solo uno è padrone della verità e sta in cielo, noi siamo in terra e come uomini possiamo sbagliare, però noi siamo convinti di quello che stiamo dicendo, non ci sono retropensieri . È facile classificare l'uomo di destra o di sinistra, a noi della destra della sinistra sinceramente non ci interessa nulla, noi abbiamo giurato di servire questo popolo, il popolo sardo, e questo dobbiamo fare! Non è il cavallo di Troia, come avete detto voi, noi non siamo gente che sta dietro un muretto a secco, io sono davanti a voi, alla luce del sole, non ci stiamo nascondendo, quello che vogliamo fare lo stiamo dicendo non lo stiamo nascondendo. Quando molti colleghi di maggioranza dicono che il PPR va rivisto è perché non è la Bibbia, ma non stiamo dicendo che va stravolto, è uno strumento che serve ma come tutte le cose col tempo va adeguata, anche il carro durante il cammino si consuma. Il tempo non è un elemento di poco conto, il tempo cambia molte cose, cambia gli uomini, cambi i luoghi, cambia il mondo, e allora voi siete convinti che in vent'anni il mondo non sia cambiato, che i ragionamenti che si facevano vent'anni fa si possono fare ancora oggi? Questo è il punto, e non è un atto di imperio o di arroganza. Il consigliere Tunis vi ha detto "ragioniamoci" e ve l'ha detto anche Franco Mula, ragioniamo, togliamoci dalla testa i pregiudizi ideologici, guardiamo adesso alla concretezza delle cose; guardate, ci sono argomenti che non sono di carattere ideologico, la fame non è un argomento di tipo ideologico, chi ha fame deve essere messo nelle condizioni di mangiare, al padre che non mette insieme il pranzo con la cena dobbiamo consentire di farlo. E allora questo percorso che stiamo facendo è tutto un ragionamento che porta a creare sviluppo e lavoro!
Onorevole Agus, le strade non è che non sono importanti e non sono "interessi", sono interessi perché è interesse del popolo sardo avere strade su cui poter viaggiare in sicurezza, è un interesse di ogni sardo percorrere le strade che non siano strade della morte, perché noi da Olbia ad Arzachena di strade ne abbiamo parecchie, come ne abbiamo parecchie da Olbia a Sassari.
E allora, intanto vi ringrazio, soprattutto ringrazio le consigliere per i bei ragionamenti che avete fatto e vi ringrazio per la pacatezza che avete avuto, pur avendo le vostre idee che a volte coincidono con le mie e a volte no, però io sono uno che sa ascoltare, anzi mi piace ascoltare, perché ogni volta che vi ascolto comunque sia imparo qualche cosa in più, da tutti, maggioranza e opposizione. Io, per forma mentis amo ragionare con tutti, ho girato anche nei paesi più sperduti per sentire anche il sindaco che rappresenta 300 abitanti, perché anche lui ha diritto ad essere ascoltato. Quindi non è che sia una cosa calata dall'alto e non abbiamo ragionato: parzu unu baldoleri, non conosco nè sabato nè domenica, cerco di andare dovunque e di parlare con tutti, rossi, gialli e neri, e se voi avete l'onestà intellettuale mi dovete riconoscere che io non ho mai guardato al colore, la mia porta è sempre aperta per tutti e ascolto tutti, è anche nella legge che abbiamo presentato per questo fantomatico piano casa ci sono dei ragionamenti che non vengono dalla mia parte politica ma che vengono dall'altra parte politica: se ci sono ragionamenti di buon senso perché non devono essere messi insieme?
Il grido dei nostri padri, fortza paris, per dare il senso di dell''unità, tutti insieme, qualche volta questo Consiglio dovrebbe trasferirlo nella concretezza delle leggi, pur nella differenza delle opinioni…
PRESIDENTE. Grazie, Assessore, il tempo sua disposizione è terminato, grazie per il suo intervento accorato.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.
Sono aperte le dichiarazioni di voto.
Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Guardi Assessore, a tratti era anche commovente, però il suo intervento se oggi stessimo parlando d'aglio lei ha parlato d'ananas. Cioè non è entrato una volta nel merito della legge, non è entrato una volta sulla vostra idea di urbanistica, non è entrato una volta su qual è il progetto di Sardegna che intende portare avanti sul comparto dell'urbanistica, sul tema dell'urbanistica, non so se lei dice non è questa la sede, probabilmente un Consiglio comunale, come dice lei, non lo so, ce lo dica lei. Però, badate, l'intervento di retorica e di demagogia a cui abbiamo assistito, permettetemi di dirlo, non è degno di quest'Aula. Perché quando lei parla di fame, Assessore, andiamo a controllare se le imprese edili sono inserite nella detassazione del mondo del lavoro nel disegno di legge che discutiamo domani, andiamo a vedere quali sono le risposte che fino ad oggi il suo Assessorato ha dato alla Sardegna, me ne trovo una? Me ne trova una? Posso solo ricordare una determina accoppiata interamente dalla Treccani, questa sì la ricordo bene, questa sì. Ad oggi oltre alla demagogia, oltre alla retorica, oltre i suoi giri, glielo abbiamo detto mille volte: meno selfie, meno pranzi, più fatti, più fatti! Ad oggi i fatti sono pari a zero, perché noi siamo d'accordissimo, battiamoci per il lavoro, allora stanziamo immediatamente 20 milioni di euro per la riqualificazione degli edifici, c'è un bando pronto, c'è una graduatoria pronta, lo sa quanti lavoratori possono partire con quello strumento? Non sa chi l'ha messo in essere? L'ha messa in essere Bonacini! Un intervento di questo genere, senza fare retorica, non serve la retorica in quest'Aula, serve serietà, serve dare risposte, serve dare quei fatti che i sardi si aspettano. E non mi emoziona sicuramente un suo intervento in limba, ne prendo atto e le faccio anche i complimenti per l'ottima costruzione delle frasi e di quello che voleva dire. Però, Assessore, le chiediamo di entrare nel merito delle questioni, ed è questo che stiamo provando a fare. Anche oggi ha sorvolato, ha sorvolato sui temi non ci ha detto il perché di questa legge, non ci ha detto il perché state portando questa legge in Aula, ci ha provato l'onorevole Mula, smentito immediatamente! Assessore, serve serietà in quest'Aula, serve serietà, né risatine né giochi, basta! Serve che questo Consiglio regionale riprenda il suo ruolo di guida di una Regione, serve che questo Consiglio regionale smetta di discutere di spot, di slogan, di retorica, di demagogia e inizi a produrre fatti questo…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S).Grazie Presidente, onorevole Presidente, lo recupero, lo recupero…
PRESIDENTE. Cosa recupera?
SOLINAS ALESSANDRO (M5S).Già non ho avuto la possibilità di intervenire nella discussione generale. Allora io innanzitutto ringrazierei l'Assessore, è sempre bello sentire parlare il sardo all'interno del Consiglio regionale, lo devo dire. Meno è stato bello sentire il video che purtroppo ha affidato ai social ultimamente dove, a parer mio, tante inesattezze sono state dette, sorvoliamo sui piccoli errori veniali "Attala" Attila flagello di Dio. Io lo so cosa voleva dire lei, Assessore, però non è Attila, perché dove passava Attila non cresceva più l'erba, dove passate voi crescono case, palazzi bungalow, tutto anche palafitte che è una cosa che ha anche un po' un talento se vogliamo nel rispetto del PPR, cosa che voi non volete fare, però. Oggi ribadite ancora una millanta utilità di questa norma per sbloccare la Sassari - Alghero, e io mi son trovato in un confronto pur correttissimo col collega Cocciu oggi in televisione dove mi trovavo a sentir dire una persona che continuava a sostenere che questa norma la si sta facendo per sbloccare la Sassari - Alghero, chiaramente non voglio accusare nessuno di essere un bugiardo, anche perché qua qualcuno ha iniziata già a paventare… Presidente forse c'è bisogno di sospendere la seduta… si stava toccando il petto…
PRESIDENTE. È sospeso il Consiglio.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 13, viene ripresa alle ore 19 e 19)
PRESIDENTE. Prendete posto. Onorevoli colleghi, riprendiamo posto. Riprendiamo i lavori della seduta. Un attimino che ci ricomponiamo, onorevole Solinas. Fortunatamente tutto bene, era solo un brutto spavento, era giusto e doveroso sospendere.
Assessore Sanna, a posto? Perfetto.
Onorevole Solinas, prego, può concludere il suo intervento, recupera il tempo perso.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Ci sono state varie interruzioni, se fosse così gentile…
PRESIDENTE. Assolutamente ha ragione.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie. Sono contento che sia tornato, Assessore, spero tutto bene. Siamo stati anche accusati di mentire sapendo di mentire, io non ho mai pubblicamente detto che l'Assessore è un bugiardo, e come dicevo prima mi sono trovato anche oggi, in un pur correttissimo confronto, insieme al collega Cocciu in televisione a sentirmi dire che questa norma serve per sbloccare dei lavori importanti della Sassari-Alghero. Non è vero, non è assolutamente vero, si è parlato di cavallo di Troia…
PRESIDENTE. Un attimo, onorevole Solinas. Scusate, onorevoli colleghi, consentiamo di fare gli interventi ai colleghi in maniera tale che… prego.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Si è parlato di cavallo di Troia per questa norma, e così è, questo è vero, è verissimo, è lampante, palese, e non si sa perché comunque si voglia andare, diversamente non lo capirei, ad oltranza e cercare di concludere e portarla a casa prima che arrivi il parere del Consiglio dei Ministri, che sappiamo tutti potrebbero rendere del tutto inutile un intervento normativo della Regione Sardegna sulla questione Sassari-Alghero. Un'ulteriore dissimulazione, per quanto abbia apprezzato il discorso dell'Assessore, a mio avviso è il discorso in sardo, dove si parla di lavoro, di gente che ha fame, di tante cose che questa norma a mio avviso non andrà a risolvere, ciò che andrà a risolvere saranno i problemi di qualcuno forse, ma non di tutti, nella maniera più assoluta, perché il compito di un PPR è quello di preservare, me lo sono studiato, tutelare, valorizzare, tramandare l'identità ambientale, storica, culturale ed insediativa di una terra, della Regione Sardegna in questo caso. In che modo lo vogliono fare queste persone? Modificandolo nel modo in cui lo vogliono modificare. Il problema non è che state mentendo, per quanto ho i miei dubbi, il problema è che non abbiamo fiducia in voi, questo è, perché ci avete portato a non avere fiducia in voi.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Solinas.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. L'intervento dell'Assessore in sardo da sempre, come dicevano anche i colleghi, è piacevole ascoltare la nostra lingua anche nelle sue sfumature, dal gallurese, al nuorese, al campidanese, tabarchino, anche se si tratta di sfumature linguistiche ulteriormente differenti per le varie dominazioni, o il catalano di Alghero, il catalano storico, la lingua antica, è sempre un piacere, anzi è un elemento di quel patrimonio insieme all'ambiente che noi vorremmo tutelare e vorremmo tramandare, perché la lingua la parliamo e la insegniamo ai nostri figli, nipoti perché venga tramandata di generazione in generazione. La stessa attenzione che si ha per la lingua si dovrebbe avere per l'ambiente, la natura. Io mi sarei aspettato un intervento non di difesa circa la non volontà di speculazione, ma nel merito, perché si porta una legge agganciandola ad un'interpretazione autentica, o meglio mascherandola da interpretazione autentica, che riguarda un pronunciamento, una sentenza, meglio, della Corte costituzionale. Questo è il punto, su questo la matassa non è stata dipanata. Il tema altro è che noi stiamo ormai da un anno e mezzo quasi perdendo tempo, e voi non vi state rendendo conto che per voi il tempo sta diventando poco. Così come altri nel passato hanno commesso l'errore di pensare di poter portare grandi leggi di riforma nella seconda fase della legislatura e hanno poi fallito nell'impossibilità di correggerle, voi state arrivando lunghi, per non parlare dei lavori pubblici, ciò che non avete impostato nel primo anno non lo vedrete realizzato, perché i tempi medi per un'opera da 15 milioni di euro in Europa, non in Italia, sono quattro anni, in Italia sono otto. Qualcuno di noi ci è riuscito nell'ambito dell'amministrazione locale di battere, bruciare i tempi, mettendosi a lavorare un mese dopo la proclamazione, voi arriverete lunghi, non consegnerete alcunché se non alcuna produzione legislativa di poco conto, qualche tentativo maldestro, come è stato detto, di modificare leggi che avrebbero…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PIU ANTONIO (Progressisti). Grazie, Presidente. Assessore, una risposta alle nostre tante domande, io ne ho fatta una ben chiara che è entrata un po' nello specifico, due pezzi di maggioranza che chiedono di risolvere la stessa problematica, quella della Sassari-Alghero in due modi diversi, da una parte un partito di maggioranza che è rappresentato da un Commissario della Provincia, dall'Assessore dei lavori pubblici, si è fatta la colla al CIPE chiedendo l'intervento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per cercare di risolvere questo problema, e attraverso il Sottosegretario la risposta è quella di una fattibilità, che ci sia da parte del Consiglio dei Ministri una presa di posizione su questo. Adesso io politicamente non riesco a capire la lettura di questi campi aperti differenti, cioè ci sono tanti modi per attaccare, per risolvere la questione, e in questo caso ne abbiamo due come maggioranza, il primo è quello che avete proposto all'Aula con il "153", dove nei commi 3 e 4 andate a chiarire, a specificare che un'interpretazione della norma autentica consentirà alla Regione Sardegna di riuscire a ad anticipare quella sentenza del TAR che rischia di mettere una pietra tombale alla strada, perché se il TAR si dovesse esprimere che la strada è di nuova costruzione, noi Sassari-Alghero non la facciamo più, e come territorio tutte quelle parole che lei ha detto in sardo, e a me il suo intervento ha toccato da un punto di vista estetico e anche di retorica, ma di sostanza in risposta a quello che abbiamo chiesto non ho ancora sentito niente, e glielo chiedo questo perché nel prosieguo della seduta dovremmo andare a discutere tutti gli emendamenti che abbiamo presentato. Quindi ci sarà modo di sentirla entrare anche un po' nel merito, perché io altrimenti non capisco perché da una parte si fa un'azione e dall'altra si continua a discutere su questo testo. Altrimenti continuiamo a lanciare dei messaggi sbagliati, non abbiamo fatto le audizioni con le associazioni, non abbiamo coinvolto i professionisti, e abbiamo e stiamo parlando di un articolo di legge piccolo, fatto di quattro commi, che rischia di fare veramente un danno, e poi non si può più tornare indietro, perché c'è il rischio che tra un anno venga impugnata questa legge, ma il danno poi è fatto, perché tantissime purtroppo autorizzazioni rischiano di sbloccarsi grazie a questa cosa. Io non dico che l'avete portata per questo, credetemi, l'ho detto anche in Commissione, però devo capire qual è realmente lo scopo di fare una battaglia con lo Stato da una parte e portare una legge di interpretazione autentica dall'altra, perché io sto continuando a non capirlo questo, cioè se si agisce si deve agire in un'unica direzione, non in due.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Intervengo intanto per ribadire il mio voto contrario al testo e per sottolineare una questione che mi sembra importante chiarire; mai nulla di personale nei confronti di nessuno, né dell'Assessore né di nessun Assessore, sempre per questioni politiche e quindi per questioni che sono strettamente collegate a ciò che accade in quest'Aula e fuori da quest'Aula per ovvie ragioni, essendo tutti delle persone che praticano la politica ovunque. Volevo sottolineare una questione; conosco il sardo, il campidanese più che altro perché l'ho imparato, come si dice in gergo, per strada, e quindi non l'ho mai studiato, quindi magari questo è un dialetto un po' più vicino al Nord, mi sono sforzato molto però ho capito abbastanza tutto il discorso, e volevo sottolineare una questione, che poiché l'urbanistica è complessa, è una materia complessa, certe volte si fa confusione, nessuno ha mai messo in discussione il fatto che si voglia lavorare per il bene comune, per il bene dei cittadini e per creare uno sviluppo, noi pensiamo a uno sviluppo sostenibile, però è chiaro che in questo caso non si sta… cioè mi sembra un po' una contraddizione, nel senso che se è vero che si vuole lavorare per il bene comune si deve avere un'idea di progetto, un'idea di sviluppo della Sardegna, lei Assessore non ha parlato di come volete portare avanti questo, ha detto delle cose condivisibili però si fa fatica a comprendere perché viene fatto all'interno di un'interpretazione autentica nel Piano paesaggistico regionale cercando di difendere la realizzazione di un'arteria che deve essere completata e della realizzazione di un'altra arteria che collega Arzachena e Olbia, però poi parla di sviluppo, di lavoro, cioè, si fa fatica, allora la volontà dell'interpretazione autentica è proprio quella di sbloccare qualcosa? Capisce qual è la contraddizione? Quindi io capisco che la materia sia molto complicata e mi dispiace, lo ribadisco, che in Commissione non siano stati fatti i passaggi dovuti, perché alcuni professionisti avrebbero potuto chiarirci delle cose un po' più sottili, però noi abbiamo una responsabilità enorme.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Desirè Alma Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ ALMA (M5S). Grazie, Presidente. Ho seguito il suo discorso, Assessore, e comunque sono contenta che stia bene, il discorso politico e quello che è sicuramente il confronto politico poi non c'entra niente con l'aspetto personale, ci mancherebbe, ho sentito e ascoltato con molto interesse il suo discorso e devo ammettere, Assessore, che alcune parti mi sono sfuggite, forse non essendo del Sud, la lingua è prettamente del Sud e non riesco a capire, alcune frasi sono diverse rispetto alle nostre…. ah, logudorese, chiedo scusa, però sono diverse lo stesso, quindi alcune mi sono sfuggite ma il significato credo di averlo capito, e lei ha dichiarato che le sue porte sono sempre state aperte, io non ho mai varcato la soglia della sua porta per cui non ho… ma, ci mancherebbe altro, se ci sarà occasione nel chiederle qualche informazione io credo che questa sua disponibilità sia accettata e aperta a tutti, e ha anche dichiarato che lei ha girato per tutta la Sardegna e per tutti i Paesi, ha ascoltato anche l'ultima voce anche nei paesi più piccoli, perché le persone hanno la necessità di essere ascoltate. Come non condividere questo suo pensiero, è un po' quello che rappresenta la caratteristica del nostro Gruppo, quello di ascoltare le persone e poi di cercare anche di risolvere i problemi, quindi non solo l'ascolto ma l'ascolto insieme alla risoluzione dei problemi, però in tutto questo discorso che lei ha fatto, ha parlato di imprese, ha parlato di lavoro, ha parlato di una, io oserei definirla rivoluzione economica, c'è necessità da parte della Sardegna di ripartire, allora in tutto questo suo ragionamento, ripeto, che in parte condivido, mi dovrebbe però spiegare se davvero, una domanda le pongo Assessore, se davvero questa legge ha come unico obiettivo quello di sbloccare le due strade Sassari-Alghero e Olbia-Arzachena, mi può dire come queste due strade possono dare da mangiare ai sardi? Perché lei ha collegato e ha fatto tutto un discorso, lei ricordiamo che è l'Assessore all'Urbanistica non l'Assessore del lavoro, cioè io il suo discorso, ripeto, che in parte condivido, me lo sarei aspettata dall'Assessore del lavoro, dall'assessore Zedda…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Innanzitutto Quirico ti do del tu perché sono contento che sei di nuovo seduto là, che è la cosa fondamentale, perché ci hai fatto spaventare, al di là del dei discorsi politici ci hai fatto spaventare e non è stato un bello spavento, e comunque, tornando a quando ha parlato l'Assessore Quirico Sana, è chiaro che a mio parere non è che con un colpo di teatro, come quello che sei stato capace di mettere in scena, si può risolvere un dibattito che poi è stato un mono battito, perché da quella parte non c'è stato niente, un colpo di teatro praticamente vuoto di significati, dove hai parlato, hai ragione, una lingua, ma una lingua che qua dentro abbiamo capito solo in sei o sette, oppure in dieci, ma non in 60, e questa è la dimostrazione che i sardi non vogliono sentire parlare sardo, perché ciascun sardo ha il suo sardo, ma i sardi vogliono soluzioni, ci hanno votato e vi hanno votato come maggioranza per avere soluzioni, e per avere soluzioni vere che si riferiscono all'unica anima che hanno i sardi, noi abbiamo mille lingue ma un'unica anima, e quell'anima deve essere al centro dei vostri pensieri, dovrebbe essere al centro dei vostri pensieri, di tutti i Sardi, non di pochi sardi, che sono quelli che verranno favoriti nel momento in cui questa legge andrà a essere approvata, perché è chiaro a tutti che è assurdo che continuate a sostenere che lo state facendo per la Sassari-Alghero e la Olbia-Arzachena, è una cosa assurda, non ci crede nessuno, Quirico, non ci credi neanche tu, diccelo, non ci credi neanche tu! Non ha senso! E poi, come ha detto la mia collega Desiré Manca, cosa vuoi risolvere il problema della fame della Sardegna con tre chilometri di Sassari-Alghero e con Olbia-Arzachena? Di cosa stiamo parlando? Io sono favorevole sai benissimo alle strade, però il problema è che se tu parli di dar da mangiare, vuoi praticamente fare una sorta di rivoluzione cementificatrice e noi non siamo d'accordo, perché noi siamo per un altro tipo di sviluppo, per una riqualificazione, e su quel punto ci troverete, sul vostro no. Quindi bisogna essere sinceri, siamo sinceri, diteci l'idea di Sardegna che volete voi, noi ve l'abbiamo già detto, ma siate almeno sinceri, almeno quando vi guarderete allo specchio domani mattina non farete un gesto controproducente nei vostri confronti. Questo volevo dire, perché mi sembra che è chiaro che in queste quattro ore che siamo in Aula è parso chiaro a tutti qual è il nocciolo del discorso, è inutile che stiamo a girarci, è inutile che parliamo in gallurese, in campidanese o in tabarchino, anche in italiano si capisce, e in italiano a Roma si sta risolvendo il problema della Sassari-Alghero, è già risolto, lo sapete tutti, è inutile che fai così! È inutile che fai così! Poi tanto la storia dirà quella che era…
PRESIDENTE. Onorevole Li Gioi, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CIUSA MICHELE (M5S). Grazie Presidente. Io non sono intervenuto nella discussione generale, ne approfitto adesso. Trovo che il modo di agire da parte della Giunta e della maggioranza è sempre molto superficiale, come in tutte le questioni che ha finora analizzato questo Consiglio, e anche in questo caso è superficiale, perché siamo tutti d'accordo sulle strade, infatti nessuno ha posto nessuna pregiudiziale sulle strade, ma qua si sta andando a voler scardinare il Piano paesaggistico regionale e lo scopo è chiaro, l'abbiamo detto in tutti i modi, tutte le opposizioni. Colpisce che l'hanno lasciata sola, secondo me, assessore Sanna, perché nessuno è intervenuto, almeno poteva intervenire qualcuno in discussione generale.
La tutela dell'ambiente, già l'articolo 9 della Costituzione ce lo ricorda, noi non possiamo demandare questo argomento, cioè il liberi tutti non vale per le strade, cioè liberi tutti nelle strade, ma non per quanto riguarda come gestire e organizzare il territorio. Questo è fondamentale. L'ambiente è un patrimonio comune, che ha bisogno di una discussione, di un ragionamento corale, cosa che anche in Commissione non è stata fatta, come ci hanno raccontato i commissari, cioè andare ad analizzare come voler organizzare l'ambiente sardo non è più tollerabile che si scavalchi con mezzucci, perché questi sono mezzucci, cioè diciamolo chiaramente. Quindi la modifica del PPR, perché alla fine è una modifica, scardinare in tutte le maniere, lo state facendo solo per degli scopi. Potreste essere chiari su quali scopi, anzi potete raccontarceli, dirceli in maniera chiara, anche a chi è fuori, anche ai sardi, perché noi non abbiamo nessun dogma su questo tema. Ci saremmo voluti sedere in Commissione, discutere, vedere cosa si poteva fare e si trovava sicuramente una soluzione per tutti i problemi, perché questo è fare politica: sedersi, ragionare, non essere superficiali, come molto spesso voi siete, e quindi questo è fondamentale. Allora affrontare i problemi della Sardegna in questo modo non porta da nessuna parte, porta solo problemi alla Sardegna. La Sardegna ha già subito un'idea di sviluppo sbagliata. Vogliamo farla un'altra volta? Un'altra volta torniamo indietro? Alla fine il PPR è stato una visione futuristica. Va migliorata, va bene, però l'idea di della protezione dell'ambiente della Sardegna è stata fatta proprio perché non è derogabile tutto questo. Quindi in tutta la serata vi sarà modo per ragionare…
PRESIDENTE. Onorevole Ciusa, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie Presidente. Assessore, le esprimo tutta la mia vicinanza di pronta ripresa; capisco che il tema è spigoloso e ci possiamo attendere anche degli episodi spiacevoli, così come quelli che ci sono capitati, ovviamente le auguro una buona guarigione da subito. Vede il dialetto sardo, la lingua sarda, lei ha poc'anzi anche corretto la mia collega Orrù, è quasi, tra virgolette, in via di estinzione e vanno probabilmente potenziate le politiche per valorizzare la lingua sarda. Lei in un anno e mezzo da Assessore agli enti locali, benché occupi una posizione politica rilevante anche all'interno del Partito Sardo, non ha di certo contribuito, perlomeno nel dibattito in questo Consiglio, a mettere in campo, invece, delle politiche che andassero a valorizzare la lingua sarda, quindi mi auguro così come… e questo è un auspicio naturalmente, ma questo credo che sia una partita che va oltre anche le competenze di ogni singolo Assessore, e siccome lei ha a cuore naturalmente la valorizzazione della lingua sarda quindi mi sarei aspettato da lei in questo anno e mezzo magari sensibilizzare quest'Aula affinché adottasse provvedimenti che andassero in quella direzione, così come in passato l'ha fatto la Giunta di centrosinistra, insomma politiche importanti per la valorizzazione della lingua sarda. L'auspicio e l'augurio è, Assessore, che vada anche in via di estinzione questa pratica inconsueta di proporre a quest'Aula, invece, modifiche al Piano paesaggistico, quindi alla pianificazione urbanistica, senza passare attraverso un procedimento normale di consultazione e di condivisione. Lei nel suo intervento accorato, ed è uno degli aspetti che io ho rilevato più positivi del suo intervento, ha detto "strade sicure e strade libere", ma strade libere non significa avere le mani libere per fare gli interessi particolari che in questo momento mi sembra…
PRESIDENTE. Onorevole Satta, il tempo a sua disposizione è terminato.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Dichiaro il mio voto contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Secondo me lei, Assessore, vivrà cent'anni dopo stasera con tutti gli auguri che le stanno facendo, questo piccolo malore le ha allungato la vita. Io devo dire, Assessore, lei mi è molto simpatico, lo dico senza nessuna retorica, però devo dire che mi è simpatico perché noi a Pirri diciamo, quando troviamo delle persone simpatiche come lei, che ci troviamo di fronte a degli artisti. Presidente…
PRESIDENTE. Onorevole Comandini, adesso fermiamo il tempo…
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, lei non è qui soltanto per dare la parola, è anche per far rispettare l'ordine e il silenzio in aula.
PRESIDENTE. Infatti, intervengo sempre, onorevole Comandini, sospendo anche la seduta. Naturalmente poi è anche un po' il senso di responsabilità di ciascuno di voi di evitare questa pratica veramente penosa del richiamo continuo al Presidente. Siete tutti quanti grandi, vaccinati, avete un ruolo anche importante, che è necessario che onoriate anche con un contegno in Aula che sia degno del ruolo che ricopriamo.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Lo so, il suo è un lavoro duro e difficile.
PRESIDENTE. Quindi onorevole Comandini, ho fermato il tempo, quindi non ha perso neanche un secondo e io l'ascolto sempre attentamente. Prego.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie. Stavo dicendo all'Assessore all'urbanistica che è molto simpatico e mi ricorda un mio amico di Pirri che in maniera molto abile, quando tu lo interroghi su qualunque argomento, lui ha la stessa identica risposta, e lei stasera ha fatto come questo nostro amico Efisietto di Pirri. Noi abbiamo fatto un dibattito di un paio d'ore su una delibera che aveva un oggetto chiaro e preciso, introducendo anche argomenti importanti, cercando anche di alzare l'asticella parlando di urbanistica, di PPR, di ambiente, in qualche modo di dare a lei l'opportunità di farci conoscere quella che è la sua visione futura della Sardegna, però sempre relativamente al tema urbanistico, del PPR, dell'ambiente. Lei, invece, in maniera devo dire anche abile, da artista appunto, ci ha dimostrato un'ottima conoscenza della lingua sarda, ha parlato, anche con enfasi, in modo molto caloroso come uno che crede molto in quello che dice, però io mi son preso degli appunti e potrei rileggerle 32 frasi che ha detto, sono 32 frasi che lei può tranquillamente dire in una discussione come questa sull'urbanistica, può dire a Monti in una discussione fra amici, può dire ad una riunione di partito, può dire a un incontro dove si parla di artigianato o si parla di sanità perché sono, come ricordavano anche alcuni colleghi, temi a cui tutti noi crediamo, che riguardano il "dare risposte concrete alla gente", "la gente pretende il lavoro e non filosofia", "noi Sardisti, e anche chi non è Sardista, aggiungo io, non vuole offendere la sua terra", "dignità e lavoro", "l'obiettivo e il bene per la Sardegna", "la fame non è un'ideologia", "la mia porta è aperta a tutti" e via dicendo. Allora, Assessore, io credo che per uno che è Assessore all'urbanistica noi pretendiamo qualcosa di più, per un tema come questo crediamo maggiore dignità, abbiamo l'esigenza di conoscere, e io credo che lei ne ha le possibilità, qual è la sua visione per quanto riguarda l'urbanistica in Sardegna. Allora, Assessore, con tutto l'affetto che…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Noi non possiamo che votare contro il passaggio agli articoli, perché questa legge è inficiata da due evidenti falsi, il primo è il falso che riguarda l'interpretazione autentica, interpretazione autentica che non è necessaria, non è motivata, nel senso che non è nata e non è sorta mai nessuna vertenza sull'interpretazione da dare alle norme di tutela del paesaggio, e questo è il primo elemento. Il secondo, che non è contenuto in legge, ma che viene dichiarato, sarebbe la necessità di avere questa modifica del PPR per sbloccare le due famose strade, la Sassari-Alghero e la Olbia-Arzachena, cosa che evidentemente non è così, come dimostrano i fatti e per questo noi abbiamo proposto fin dall'inizio quando è stata presentata questa legge, uno stralcio dei commi 1 e 2 dell'articolo 2, lasciando gli articoli 3 e 4 che ben motivano le argomentazioni sulla legge. Credo che sarebbe opportuno invece che la Giunta desse un supporto al movimento che si è sviluppato sul territorio e che troverà un'accoglienza a livello del Consiglio dei Ministri nella giornata di domani e spero che la Giunta faccia la propria parte per sostenere quella che è la strada più praticabile, più immediata, per sbloccare davvero le due strade.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Intanto un augurio di buona ripresa all'Assessore e un complimento per il lessico, per la pronuncia e per il pathos.
I complimenti però non sono estesi al contenuto, perché tutto mi è sembrato tranne che un contenuto adeguato al testo che stavamo discutendo. I colleghi hanno avanzato dei dubbi, delle perplessità, delle domande, ci si aspettava che alcune di queste trovassero una risposta. Le risposte sono arrivate ma sono sbagliate, si è parlato di un testo che non esiste si è parlato a margine di un testo che per ammissione del suo relatore dovrebbe servire a risolvere un contenzioso giudiziario su due strade importanti, di tutt'altro, quasi come se questo testo, questa proposta di legge celasse in realtà ben altri interessi. Se nella discussione ho avanzato dei dubbi, ora quei dubbi prendono sempre più la forma di una certezza. Dietro questo testo, dietro questa proposta c'è altro, e quell'altro probabilmente non emergerà in questa riunione, emergerà altrove, emergerà dopo, come spesso accade. Ci è stato chiesto una riflessione sul nostro ruolo di opposizione, lo abbiamo detto in Capigruppo, lo diciamo anche qua, su questi temi non si può mediare, sull'urbanistica siamo pronti a un discorso che parte da posizioni diverse, che magari è in grado anche di risolvere qualche problema che più volte noi stessi abbiamo cercato di sollevare, ma non su mezzi che non siamo in grado di capire e su conseguenze che non siamo in grado di prevedere. Quello che è certo è che questa legge è destinata a essere impugnata, se non dal Governo dalla Corte costituzionale, ci sono diverse sentenze che vanno in direzione opposta e contraria, e primo tra tutte c'è il fatto che non essendo stata redatta, emessa o approvata dall'organo che in origine ha approvato l'atto, il PPR, non può essere questo Consiglio regionale a dire come interpretarlo. Per cui è una norma a tempo una norma yogurt, c'è da capire e sarà nostra premura ovviamente in questo caso, evitarne l'approvazione e qualora fosse approvata, investigare e verificare ogni effetto della sua approvazione, capire bene quali saranno appunto gli effetti e cosa c'è a monte. Di certo c'è che questo Consiglio, in queste ore e nelle ore che seguiranno questa riunione…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CORRIAS SALVATORE (PD). Mi unisco anch'io all'augurio migliore per l'assessore Sanna e io avrei voluto risponderle con la parlata della contrada dalla quale provengo, ma temo che non ci potremmo intendere, né con lei, né probabilmente con gli altri, anche perché c'è un dibattito in atto su quale sia la variante di quella parlata, se sia limba de mesania, se sia un campidanese del Nord o un logudorese del Sud, però poco importa. Quello che ci impegna ora e che mi preoccupa, è che non ci intendiamo sul resto, anche nel momento in cui proviamo a condividere, magari con la giusta attenzione di tutti, linguaggi e parole appunto che ci consentono di intenderci. Perché se parliamo di urbanistica, perché io credo che l'urbanistica esista e non sia una filosofia che appartiene alle sfere astrali, allora dovremmo capirci su quel sentimento che lei ha proclamato e dichiarato, cioè la vicinanza ai territori, che non è quella dei fine settimana, ma è quella di tutti i giorni.
Prima di andare ad avanzare in questo modo, come un'incursione, una proposta sull'interpretazione autentica del PPR sulla quale già chi mi ha preceduto si è espresso, io sarei partito da più lontano, magari anche sì col desiderio e la volontà legittimi di intervenire sul PPR, che dice che è un Vangelo, io dico che se c'è un vangelo apocrifo da riscrivere, cerchiamo di riscriverlo insieme, nelle sedi adeguate, perché non è che si deve difendere ciò che deve essere aggiornato ai tempi e su questo concordo con lei, ma va fatto ripartendo dalle contrade appunto, dai territori, riaprendo i tavoli, riaprendo un dibattito che era stato intrapreso per una nuova legge urbanistica e che poi si è interrotto per motivazioni che appartengono a volontà altre.
Ma tant'è e quindi coinvolgere senz'altro i Comuni, gli enti locali, capire cosa non funziona nel momento in cui quel discorso si attaglia ai territori. Per esempio, lo dico così semplicemente per esibirlo in questa sede, ci sono ambiti costieri che non funzionano, che si sovrappongono ad ambiti montani o di media montagna dove insistono anche altri istituti giuridici, dove ci sono dei piani del SIC, bisogna mettere mano sulle fasce costiere, per esempio sui piani di utilizzo dei litorali, perché è vero che troppi pochi Comuni oggi hanno un PUC conforme al PPR e al PAI e quindi anche un PUL, ma voi volete intervenire con questa incursione sulla fascia costiera, sui beni identitari. I beni identitari hanno una lingua, un lessico materiale e immateriale sul quale dobbiamo intenderci, dalla Gallura all'Ogliastra a Pirri, dappertutto, ma ci dobbiamo intendere seriamente lavorandoci e studiandoci in maniera accurata, non con queste incursioni da corsari dell'ultima ora.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU)
(Intervento in lingua sarda)
Quindi l'incursione di cui stava appena parlando il collega che mi ha preceduto, è vero, è un'incursione e noi non ci stiamo, non ci stiamo perché credo che non possiamo vendere o barattare la nostra bellezza paesaggistica con nulla.
Dovete convincerci che questo può essere un percorso virtuoso che può dare alla Sardegna quelle risposte che la Sardegna si aspetta, abbiamo detto qualche giorno fa che ad atti straordinari si risponde con fatti straordinari. Gli atti straordinari sono sotto gli occhi di tutti, la situazione io la vedo di emergenza totale, però forse ancora non ci stiamo rendendo conto davvero qual è la portata della crisi che ha investito la Sardegna dopo il Covid, una crisi che in Sardegna ha creato più problemi che rispetto ad altri ad altri territori rispetto al continente, perché l'abbiamo già detto che da noi è strutturale quello che da altre parti è congiunturale, e su questo noi dobbiamo dare le risposte. E le risposte noi, l'ho detto prima, noi siamo pronti a sostenere subito e a confrontarci su quel disegno di legge 162, che è quello che può dare le prime risposte. Ma lei deve spiegare, Assessore, ce lo deve dire, se non in sardo, in italiano, che risposta darà questa legge a tutti quegli esclusi, ultimi, invisibili di cui abbiamo parlato, e ne ha parlato anche lei in sardo, però la gente non campa di cemento, campa d'altro, oggi più che mai. E credo che il PPR non è un totem, non è il Vangelo, ne siamo convinti, si può ancora ragionare per averne un'impostazione diversa, però deve essere un'impostazione a 360 gradi, che veda un'idea di sviluppo della Sardegna…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Presidente, ho cambiato ovviamente i contenuti del mio intervento perché abbiamo saputo prima della seduta odierna che non ci sarebbe stato il collega Giagoni per problemi di salute, abbiamo assistito al malore dell'onorevole Sanna, al quale facciamo gli auguri più cari, e quindi abbiamo qualche scrupolo nel tenere il filo degli interventi che avremmo voluto fare. Noi vi vogliamo sani, nella pienezza delle vostre forze e della vostra coscienza, perché è l'unico appiglio che abbiamo, possiamo fare appello solo alla vostra coscienza. Noi vorremmo che voi non arriviate a discutere questi articoli, perché temiamo che ve li approviate così come li avete scritti. Noi vi stiamo proponendo una serie di emendamenti che puntano sostanzialmente a demolire l'impalcatura normativa che voi avete costruito, ma siamo anche uomini di buon senso e sappiamo che spesso la politica porta a puntare in alto per prendere in basso, quindi abbiamo anche una proposta di mediazione da farvi, e ve la faccio prima di arrivare alla votazione sugli articoli. Togliete i commi 1 e 2. Se è vero che vi interessano quelle strade lasciate i commi che riguardano quelle strade. Non ho concordato questo col mio gruppo politico, ma personalmente su quella strada vi seguirei, quindi vi invito calorosamente a farlo. Noi abbiamo a cuore che quelle viabilità vengano concluse, siamo fiduciosi che il percorso iniziato al CIPE l'altro giorno possa arrivare a conclusione, ma l'appello lo facciamo alle vostre coscienze. Se c'è coerenza tra quello che dite e quello che scrivete, quello che voi volete scrivere, vi invitiamo a fare questo, salvate il comma 3 e 4 e io personalmente su questa strada vi seguirei, togliete il comma 1 e 2. Mi sembra una proposta di buonsenso, quindi mi appello davvero guardandovi negli occhi, cari colleghi, a fare questo gesto nell'interesse della Sardegna e dei sardi che ci hanno chiamato qui a rappresentarli. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CADDEO LAURA (Progressisti). Assessore, io l'ho compresa sia linguisticamente, forse faccio parte di quella minima percentuale che in sardo lo capisce, ma sono anche convinta che l'abbiamo capita tutti, e che dire che non capiamo bene il sardo è un retaggio dello snobismo degli anni Settanta nei confronti della lingua sarda. Detto questo, l'ho compresa anche dal punto di vista della passione che ha messo nel suo discorso, quello che capisco di meno, sono sincera, a costo di sembrare ingenua in questa Assemblea, quello che capisco di meno è l'assenza del dibattito. In effetti stiamo parlando solo noi della minoranza, so benissimo qual è il meccanismo, so benissimo cosa sta succedendo e cosa deve succedere, però lo voglio rilevare ugualmente, perché questa seduta è probabile che la guardi qualcuno fuori da quest'Aula, non saranno moltissimi ma più di quelli che prevediamo, e forse avrebbero bisogno di sentire davvero il dibattito, le posizioni differenti, capire il perché siete tutti d'accordo, tutta la maggioranza, su questo provvedimento legislativo. E mi dispiace sempre notare che è come se si seguisse un solo uomo, e questo non fa bene, non fa bene alla democrazia, non fa bene all'immagine che diamo di un'Assemblea come questa. Mi sarebbe piaciuto sentire qualche campana contraria alla nostra, certamente lo dico questo senza falsa ingenuità non cambierebbe la mia opinione e la mia posizione che è quella che quelle strade si possono fare e che forse tutto il resto si potrebbe ritirare per togliere questa nebbia, questo dubbio di eventuali speculazioni, o di varie furberie che aleggia. Io sono sicura che voi siate consapevoli che questo aleggia, possibile che nei banchi della maggioranza non si abbia voglia di intervenire in questo dibattito? Lo dico sinceramente, mi dispiace vedere una democrazia così svuotata di senso.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diego Loi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LOI DIEGO (Progressisti). Presidente, per annunciare il mio voto contrario al passaggio agli articoli per le ragioni di cui ho già illustrato precedentemente le mie motivazioni generali. Intanto anch'io mi unisco al sostegno all'Assessore, siamo contenti che sia stata una cosa solo passeggera. Come dicevano i colleghi la dimensione umana è quella che per fortuna rimane nei rapporti a prescindere dalle posizioni politiche. Il voto è contrario dicevo perché speravo, devo dire che, non so se la vicinanza con la collega, onorevole Caddeo, ci fa mutuare un po' di contenuti nei discorsi, o di alcuni passaggi che volevo fare, perché anch'io volevo rilevare questa totale assenza diciamo di interlocuzione con i membri della maggioranza in questo caso. Confermo quanto dicevo prima, ovvero, io sono convinto che la finalità dichiarata sia quella appunto che poi nella sostanza vuole essere il senso di questo provvedimento, però non vedo come dire elementi di motivazione che vengono portati per in qualche modo provare a disorientare, o provare ad orientare diversamente meglio dire le riflessioni. Allora se qualsiasi forma di interlocuzione e di suggerimento, di appello accorato che è stato presentato non sortisce alcun effetto, e se dall'altra parte si vede sostanzialmente un muro impenetrabile che deve raggiungere il suo obiettivo, allora a questo punto veramente mi pare che il forte e accorato appello dell'Assessore, come dire, prenda i confini di un ottimo spot diciamo di grande suggestione, di grande valore che ho apprezzato devo dire, ma che non ci ha dato risposta su questo provvedimento. Questo al di là della dialettica, al di là delle posizioni politiche, io questo me lo sarei aspettato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Per dichiarare con rammarico il voto contrario rispetto a questo passaggio agli articoli, alla luce anche di quanto detto da parte dell'Assessore. Io sono stato uno di quelli che attendeva e ho atteso l'intervento da parte dell'Assessore affinché spiegasse i reali motivi che hanno portato la maggioranza ad accelerare su questa interpretazione autentica, però lei, Assessore, al di là dell'intervento in logudorese, lo chiamiamo così… non è gallurese quello, per i non intenditori, probabilmente lei perché non è intervenuto in gallurese ha avuto quel problemino… ovviamente è una battuta ed è andata bene che si sia ripreso subito, però sul fatto che non sia entrato nel merito io credo che forse avrà tempo per farlo nel corso del dibattito, però la invito a farlo, magari ce lo dica in italiano, in gallurese, faccia quello che vuole però ci dica effettivamente cosa vi spinge a voler fare notte fonda, probabilmente a tirarla fino a ad un'altra seduta per portare a casa questa interpretazione autentica che a nostro parere non è necessaria per le finalità che vi eravate preposti e ci avete narrato. Ecco, se ci sono altre questioni, affrontiamole e rimandiamole, per spazzare il campo da dubbi che sono stati sollevati anche in quest'Aula e rispetto ai quali poi si creano delle situazioni anche antipatiche; situazioni rispetto alle quali poi il dubbio si genera in quest'Aula e si può generare anche fuori da quest'Aula tra i sardi che non capiscono bene cosa succede rispetto alle determinazioni che vengono assunte.
Allora, se voi volete davvero portare a casa un risultato importante, facciamolo tutti assieme e facciamo al momento opportuno quando parleremo della legge urbanistica, e oggi invece stralciamo il discorso "strade", ammesso che ce ne sia bisogno e dubito che ce ne sia bisogno.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sull'ordine dei lavori, se è possibile, perché noi abbiamo presentato una serie di ordini del giorno, che chiaramente sono scaturiti dal dibattito e dalla discussione in Aula, e volevamo capire se, ai sensi dell'articolo 122 del Regolamento, comma 3, si possono discutere adesso, nel senso che l'articolo dice che "gli ordini del giorno sono presentati prima della discussione generale e possono essere illustrati al termine di tale discussione", ciò significa che possono essere discussi anche adesso perché sono attinenti proprio alla discussione che abbiamo fatto adesso.
PRESIDENTE. Allora, per prassi ovviamente mi riferiscono che il Consiglio ha sempre proceduto con l'illustrazione alla fine, se però lei vuole do dieci minuti complessivi per l'illustrazione di tutti gli ordini del giorno. Onorevole Orrù, se lei riesce in dieci minuti a illustrare tutti gli ordini del giorno, altrimenti lo facciamo come da prassi alla fine. Sto dando questa possibilità.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Siccome sono ordini del giorno su materie completamente diverse magari ne potrei illustrare uno e poi gli altri al termine del….
PRESIDENTE. No, allora facciamo tutto quanto alla fine e seguiamo la prassi sempre seguita. Procediamo quindi con la votazione.
Continuazione della discussione generale della proposta di legge: Mula - Giagoni - Mura - Sechi - Salaris - Cocciu - Caredda. Modifiche alla legge regionale 20 dicembre 2019, n. 22 (Modifiche alla legge regionale n. 8 del 2019 (Proroga di termini)) e norme di interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale (153/A - parte seconda).
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del passaggio all'esame degli articoli.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Sono stati presentati oltre mille emendamenti, pertanto la Commissione competente è convocata per le 21 e 30, la seduta è sospesa e riprenderà alle ore 23.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 18, viene ripresa alle ore 23 e 27.)
PRESIDENTE. Prego i colleghi Consiglieri di riprendere posto.
Vi comunico l'esito della Conferenza, scusate per cortesia un attimino di silenzio. L'esito della Conferenza dei Capigruppo: il Consiglio si riaggiorna domani alle ore 11 sino alle ore 12 e 30; dopodiché si riconvocherà alle 15 e 30 orario di chiusura 24.
Nel frattempo la Commissione sesta, prevista per domani e venerdì, è sconvocata, quindi non si terrà la Commissione sesta. Mentre invece si terranno le Commissioni, in seduta congiunta, le Commissioni seconda e quinta, venerdì alle ore 10.
La seduta è tolta. Il Consiglio è convocato domani alle ore 11.
La seduta è tolta alle ore 23 e 28.