XXXV SEDUTA
Mercoledì 18 dicembre 2019
(POMERIDIANA)
Presidenza del Presidente MICHELE PAIS
La seduta è aperta alle ore 16 e 17 .
MELE ANNALISA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 29 novembre 2019 (34), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Pietro Moro ha chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 18 dicembre 2019.
Poiché non vi sono opposizioni, il congedo si intende accordo.
Risposta scritta a interrogazioni
PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle interrogazioni numero 46 e 180 (in data 17 dicembre 2019).
Annunzio di presentazione di proposta di legge
PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la proposte di legge numero 93.
Discussione dell'articolato della proposta di legge Mula - Giagoni - Cocciu - Sechi - De Giorgi - Mura. Modifiche alla legge regionale 9 gennaio 2014, n. 2 (Razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione) (58/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione dell'articolato della proposta di legge numero 58. Avevamo votato il passaggio all'esame degli articoli, quindi possiamo passare all'esame dell'articolo 1 a cui sono stati presentati degli emendamenti.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Abbiamo discusso di questi temi questa mattina, dell'ambito dell'articolato, dell'articolo numero 1 in particolar modo, si inserisce alla lettera b) del comma 1: "contratti a tempo determinato ai sensi della presente legge"; ritorno sul punto legato alla possibilità per noi di attivare contratti a tempo determinato, cosa possibile nella esperienza passata, cosa alquanto difficile nella formulazione della legge che è oggetto di discussione, nel senso che sappiamo tutti che quel sistema misto che è stato previsto, scusate il gioco di parole, nell'ambito dell'articolato determina e determinerà un vulnus perché è la conseguente impossibilità per gli uffici di poter operare in base alla legge. Vedrete che la struttura del Consiglio regionale sarà costretta a chiedere pareri, a interloquire con i ministeri, a portare all'attenzione del Governo, prima di compiere qualsiasi atto, in modo tale da avere una serenità nel dar gambe alla legge odierna. Per quanto riguarda poi l'aspetto del costo del personale di cui al comma 7 ter, eccetera, io vi invito e suggerisco al Presidente del Consiglio regionale di pretendere da parte della Presidenza e della Giunta l'ammontare complessivo della spesa anche con la proiezione futura a regime nel 2020, perché questo elemento, cioè le risorse che oggi la Presidenza e la Giunta stanno spendendo, mentre sono note le risorse assegnate al Consiglio, e la spesa del Consiglio che si riduce di anno in anno, anche in relazione alla diminuzione del personale a disposizione di noi tutti, e presente in seno al Consiglio regionale, intendendo per il Consiglio regionale non l'Assemblea elettiva, ma il complesso degli uffici che compongono il Consiglio, noi non abbiamo notizia, non ce l'hanno gli uffici del Consiglio regionale, non ha queste informazioni lei Presidente, ed è l'unico elemento che può consentire a noi di comprendere se stiamo rispettando la previsione normativa della riduzione della spesa o stiamo andando contra legem, elemento che può arrecare un qualche problema, e non mi dilungo perché l'ho detto nella discussione generale oltre che nell'ambito della relazione di minoranza. Questa documentazione, cioè la spesa complessiva della Giunta e della Presidenza della Regione o è in nostro possesso oppure non ci consente di operare nell'ambito della legge che vorremmo emendare; una pregiudiziale, un problema iniziale che, se non risolto, impedisce a tutti noi di poter verificare la realtà. Suggerirei questo: io suggerirei di segnalare, magari anche con un emendamento, siccome la legge riguarda tutti i tre organi, per non incorrere in ulteriori problemi, che da oggi è bloccato l'aumento di spesa della Presidenza della Giunta e della Giunta. È vero che la legge già impedisce, ma in questo caso ribadirlo determinerebbe la possibilità per noi di non incorrere in ulteriori problemi successivi. L'altro aspetto per quanto riguarda i collaboratori è che sono posti alle dirette dipendenze del Gruppo; sono posti alla dirette dipendenze del Gruppo non perché chiamati da un elenco formulato dal Consiglio regionale, ma sono chiamati alle dirette dipendenze del Gruppo nonostante i contratti li firmi il Presidente del Consiglio, nonostante il Presidente del Consiglio, dalla legge, non possa sciogliere quel rapporto contrattuale. Firmatario dei contratti non è l'ufficio del personale, è il Presidente del Consiglio…
(Interruzione)
Eh lo so, l'interruzione riguarda il fatto che già oggi è così. Mi preoccupo anche per l'oggi, mi preoccupo meno per l'oggi in relazione al fatto che si tratta di personale comandato, non a tempo determinato. I collaboratori possono essere dipendenti della pubblica amministrazione e sono collocati in aspettativa senza assegni. Vedrete negli emendamenti che si sta cercando di intervenire su questi punti che, a mio parere, potrebbero ulteriormente determinare problemi, paletti, vincoli, se non errori, tanto è vero che in alcuni degli emendamenti presentati, ne discuteremo, dopo si prevede anche il fatto che ci possa essere la moltiplicazione dei contratti, quindi ci ritroveremo per lo stesso ammontare che il Presidente del Consiglio regionale dovrà firmare quattro contratti a fronte dell'erogazione di risorse che immaginato a suo tempo per uno, part time, con importi bassissimi e ricadiamo esattamente nella dinamica del personale sotto ricatto creando precariato ulteriore. Grazie Presidente.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie Presidente, semplicemente per chiedere, perché mi è stato sollecitato dai colleghi dell'opposizione e anche dai colleghi di maggioranza, alcuni chiarimenti per alcuni emendamenti che sono stati presentati da alcuni colleghi per i quali non riusciamo a dargli una lettura chiara. Quindi chiederei, se siete d'accordo, ma proprio cinque minuti di sospensione in aula, giusto per due chiarimenti veloci.
PRESIDENTE. Il Consiglio è sospeso per cinque minuti in Aula.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 28, viene ripresa alle ore 16 e 43.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, prego i colleghi di prendere posto.
Passiamo all'esame dell'articolo 1 e dei relativi emendamenti.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Francesco Mula, relatore di maggioranza.
MULA FRANCESCO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Per non stare ad elencarli, li ha già elencati lei, esprimo parere favorevole su tutti gli emendamenti.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze ed urbanistica. Il parere è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 9.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Chiedo scusa all'Aula perché abbiamo visto l'emendamento numero 6, abbiamo approfondito, quindi parere negativo e io siccome sono il proponente, ritiro l'emendamento. Quindi resterà categoria D che comunque non potrà superare quella che è la dotazione massima spettante per ogni singolo consigliere quindi non D5, ma categoria D così come previsto in legge. Quindi l'emendamento viene ritirato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Penso che gli emendamenti debbano essere almeno illustrati dai proponenti, qual è la motivazione per cui viene eliminato il periodo che recita: "resta fermo il divieto di effettuare o di effettuazione di attività gestionale"?
Ora o si è avvertito un errore nell'inserire questa formulazione nel testo originario perché non mi pare che i dipendenti dei Gruppi possano avere attività di gestione, per intenderci neanche l'Assessore può avere attività di gestione e neanche il Presidente della Regione, sta in capo ai direttori generali, ai dirigenti di servizio, non certo in capo ai nostri dipendenti. Oppure l'emendamento, pensa il proponente che con questo emendamento, eliminando la frase "resta fermo il divieto di effettuare attività gestionale" consenta l'attività gestionale che ovviamente è vietata dalla legge. Se almeno gli emendamenti i proponenti potessero illustrarli o la Giunta, sarebbe la semplificazione dei nostri lavori perché ci viene chiarito un dubbio e nonostante non condividiamo la proposta, però non è necessario chiedere l'illustrazione sistematicamente o formulare domande se l'illustrazione già di per sé contiene le risposte alle domande che noi vorremmo formulare.
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, sì di regola la spiegazione, l'esposizione dell'emendamento deve avvenire durante la fase della discussione, tuttavia il proponente adesso ha tre minuti per dichiarazione di voto e quindi può utilizzarli anche per spiegare l'emendamento stesso.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Siccome il collega Zedda ha già capito perché si è risposto, nel dispositivo era stata proprio introdotta una norma che riguarda gli enti locali. Siccome questa norma che riguarda gli enti locali non può essere applicata a quella che è l'attività dei Gruppi, appunto come ha detto lei i Gruppi non fanno attività di gestione, quindi abbiamo cassato, il che vuol dire che non si può fare nonché permesso.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 9.
Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRE' (M5S). Chiedo la votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 9.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 7.
Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRE' (M5S). Chiedo la votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 7.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 2.
Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRE' (M5S). Chiedo la votazione nominale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 2.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 5.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, chiederei all'onorevole Mula di poter illustrare per conoscenza, nonostante sia stato già votato, l'emendamento precedente, e poi questo. Nel senso che l'emendamento precedente parrebbe essere funzionale alla possibilità di garantire a qualcuna delle persone chiamate a tempo determinato, con una tipologia contrattuale differente di natura privatistica, il mantenimento del posto nell'ente pubblico d'appartenenza, con un contratto pubblicistico. E' chiaro? Cioè se io non vado in aspettativa dal Comune X, poniamo il Comune di Orosei, così visto che stiamo interloquendo, e vengo a lavorare presso il Consiglio regionale, ho un contratto di natura pubblicistica presso il Comune di Orosei in quanto dipendente del Comune di Orosei, e un contratto di natura privatistica, addirittura sottoscritto dal Presidente del Consiglio regionale, nell'ambito del Consiglio regionale. E' chiaro che questo aspetto consente per quanto riguarda un lato quello di potere ottenere un beneficio in busta paga rispetto all'ente di appartenenza, consente di spacchettare quella tipologia contrattuale in modo tale da moltiplicare i contratti. Siamo partiti con "abbiamo la necessità di professionalità adeguate", ditemi qual è la professionalità adeguata che verrà a lavorare a 500-700 euro lordi al mese, spacchettando i contratti per mille rivoli con la moltiplicazione che era il timore degli uffici, che invece di dover avere nel palazzo avere 60 persone, avremo 120, 200, tanto da non avere stanze per contenere questo personale. Siamo partiti dal fatto che avevamo necessità, almeno questo avete sostenuto voi, di alte professionalità. Ma chi può scrivere una legge, visto che il personale del Consiglio ha già difficoltà per i pensionamenti, il carico di lavoro? Abbiamo bisogno di chi scriva questi testi per noi, con 500 euro lordi troviamo i principi del foro, sicuramente costituzionalisti di grido, e anche esperti nelle varie materie del diritto, disponibilissimi a trasferirsi presso il Consiglio regionale a 500 euro al mese per scrivere proposte di legge, abbandonare lo studio professionale, studio professionale no perché non possono essere attivati da privati, ma diciamo l'Avvocatura di un Comune, l'Avvocatura di un ente, o chissà quale altro impiego presso altre istituzioni. Beh, lo trovo un elemento sicuramente che troverà…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Emanuele Cera per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CERA EMANUELE (FI). Presidente, in relazione alla richiesta del collega Zedda, essendo io con il Capogruppo Cocciu un presentatore dell'emendamento. Intanto voglio sgombrare il campo da ogni qualsiasi equivoco, l'emendamento è stato presentato proprio per alcune specificazioni che interessano in modo particolare…
PRESIDENTE. Onorevole Cera, stiamo discutendo l'emendamento numero 5.
CERA EMANUELE (FI). No, si riferiva all'emendamento del sottoscritto.
PRESIDENTE. Allora la dichiarazione di voto è sull'emendamento…
CERA EMANUELE (FI). Sì, ma era riferito ad un emendamento precedente.
PRESIDENTE. Sì, ho capito, però se torniamo indietro diventa poi difficile.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 5.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'emendamento numero 4.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, per quanto riguarda l'emendamento numero 4, sempre con la stessa logica del richiedere, beneficiando del tempo a disposizione anche dell'onorevole Mula per quanto riguarda la dichiarazione di voto, se potesse essere chiarito all'articolo 1, lettera d), comma 7 quater, le parole "all'articolo 8, comma 1, lettera b), sono sostituite con le parole 'al comma 7 ter, primo periodo'", su quale ambito del provvedimento incida questo emendamento e quale sia la volontà del proponente, sarebbe cosa utile per capire quanto stiamo peggiorando il testo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). All'onorevole Zedda perché fa riferimento al comma precedente. Ma io, Presidente, vorrei soltanto fare una piccola esternazione, che mi meraviglia molto anche da parte dei colleghi del PD che stanno votando contro, quando penso che ci siamo adoperati anche con voi non solo per migliorare il testo, ma anche per correggerlo secondo vostre indicazioni. sente Onorevole Zedda, anche da parte vostra sono arrivate indicazioni per correggere il testo, e sembra che sta arrivando in Aula chissà quale vergogna, o chissà quale cosa. Perché avete fatto tutti delle proposte! Se uno non è interessato, non fa proposte. Se uno dice non mi interessa, non propone nulla! Scusate, permettetemi questo sfogo, perché in tutto questo periodo ci siamo adoperati per una cosa credo che sia sentita da parte di tutti, e sembra che ci sia vergogna non so da parte di qualcuno per esprimere un voto favorevole, o quantomeno di astensione? Ci avete collaborato anche voi! Avete dato indicazioni anche voi! E se volete vi posso dare tutte quelle che sono state le vostre osservazioni in tutti questi mesi, però non lo voglio fare. Però, Dio mio, più di quello che ho provato a fare per avere anche da parte vostra la collaborazione, perché so che è un tema sentito, e perché so che anche da parte vostra avete necessità di poter avere questo personale che vi permetterà di operare al meglio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (LEU). Presidente Mula, noi la stimiamo moltissimo sul piano personale, non è un problema personale, perché il fatto che lei si sia adoperato è vero. No, il Presidente Mula è stato proponente, attualmente propone questo emendamento, e il suo impegno è sotto gli occhi di tutti noi lo riconosciamo. Il nostro voto è stato contrario in Commissione, è contrario adesso, il fatto che noi vi diamo dei suggerimenti non toglie che voi siete la maggioranza e noi siamo l'opposizione. Non vi dovete offendere se abbiamo perso le elezioni e voi le avete vinte! Noi volentieri faremmo a cambio con voi, però la sorte è stata diversa, per cui adesso non prendetela sul personale se votiamo contro, non offendetevi anche se vi diamo dei suggerimenti, che secondo noi sono migliorativi, e se voi li accogliete secondo noi state facendo bene, non male. Volete essere incoraggiati da un nostro voto diverso dal contrario? Ma non credo che ne abbiate bisogno, disponete di una larga maggioranza, quindi favorevolmente porterete avanti questo provvedimento senza di noi, come è normale che sia.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 4.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
PRESIDENTE. Metto ora in votazione il testo dell'articolo 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Mi riallaccio in dichiarazione di voto, annunciando il voto contrario, a quel che diceva prima l'onorevole Mula. Nei dieci mesi quasi che sono ormai trascorsi dall'inizio della legislatura, giorno più giorno meno, sistematicamente anche sui testi che non condividiamo abbiamo cercato di apportare modifiche, prova ne sia di questo il testo su ARGEA: l'avremmo potuto lasciare così com'era nell'assestamento di bilancio, irrealizzabile, in violazione di ogni e qualsiasi norma di legge, ci siamo invece applicati per correggerlo. Se viene sottoposto a noi tutti un testo, noi non ce la facciamo, se vediamo castronerie incredibili, a non....
(Interruzioni)
Vogliamo prendere la prima stesura di questa legge? Vogliamo leggere nell'ambito della prima stesura di questa legge dov'era ritenuto che il Presidente del Consiglio regionale avrebbe potuto licenziare queste persone per giusta causa, attivando 60 conflitti dal punto di vista del diritto del lavoro? O ce ne siamo dimenticati? Io li leggo tutti i testi. Ci siamo dimenticati che era presente insieme a questa una miriade di corbellerie? Che cosa abbiamo chiesto, onorevole Mula? Io gliel'ho chiesto prima della votazione, l'ho chiesto a lei e l'ho chiesto al Presidente della prima Commissione come si fa in questi casi: non sarà il caso di sottoporre il testo prima all'attenzione dei nostri Uffici della Presidenza del Consiglio, prima all'attenzione di altre istituzioni che stanno valutando in altre sedi di vario genere alcuni aspetti che riguardano le vicende passate dei Gruppi, non sarà il caso di chiedere l'analisi tecnico normativa, non sarà il caso di sospendere e approfondire? No, c'era fretta! Tra il giorno dell'approvazione e la data odierna quando il provvedimento è arrivato, è passato un mese: c'era tutto il tempo di poter approfondire la materia.
Vi ho detto che era necessario un parere, anche non pro veritate, da parte di un giuslavorista a supporto anche dell'attività della Presidenza del Consiglio e degli Uffici; vi ho detto che c'erano mille e tante altre possibilità per poter valutare il testo; vi ho detto anche che bisognava imporre la riduzione di spesa ad altre istituzioni statutarie, cioè Presidenza e Giunta.
Perché noi non stiamo presentando un milione di emendamenti, e l'unico emendamento presentato è stato soppressivo totale di tutti gli articoli, quindi della legge? Perché la legge sarà inapplicabile, lo sa e infatti è sereno il Presidente del Consiglio, lo sanno e infatti son sereni tutti gli uffici della Presidenza del Consiglio e gli alti dirigenti e funzionari che operano nel Consiglio regionale, e lo sanno anche i Riformatori, che infatti si stanno astenendo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo!). Io credo che dobbiamo essere corretti e spiegare il perché di questa legge, perché c'è stata sempre una situazione di obiettiva difficoltà per i consiglieri foranei che hanno chiesto quasi tutti di avere anche loro il diritto di poter avere un collaboratore, adoperando un termine sbagliato perché noi non abbiamo collaboratori. Ho detto più volte che Giletti, non comprendendo la situazione, ci ha accusato che spendevamo 4 milioni all'anno per i collaboratori, noi invece abbiamo dei comandati; questi comandati, in un calcolo sbagliato fra la Regione e lo stesso Consiglio, si sono appellati ad un criterio, questo criterio di fatto partiva da 56.000 euro, poi è arrivato a 60.200, ad ogni contratto della Regione aumenta, più le 54 ore di straordinario. La legge era sbagliata prima, caro Massimo, tant'è che non siamo mai riusciti ad avere 60 comandati, ma 52, 54, eccetera, perché sia persone che collaborano con voi sia anche nel centrodestra hanno una retribuzione non certamente di 60.200 ma superano i 100.000 di CUD, da cui l'esigenza di una modifica in modo tale da consentire anche ai foranei di acquisire una esperienza di una persona che viene dalla propria comunità e gli dà la possibilità di poter svolgere il suo ruolo in modo più puntuale. Questa è la finalità della legge e su questo ci siamo mossi, ARGEA è un'altra cosa, abbiamo collaborato attivamente assieme, abbiamo fatto una legge, qui certamente avete dato un contributo ma chiaramente la finalità è una finalità in assoluta buona fede per consentire a questo Consiglio regionale, non come hanno fatto la Sicilia e tante altre Regioni, di poter disporre di una struttura efficiente e capace, anche con persone che collaborano con consiglieri che vengono da lontano.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo dell'articolo 1.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Passiamo alla votazione dell'emendamento aggiuntivo numero 1.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Premetto che concordo con quel che ha detto l'onorevole Oppi poc'anzi, anche perché, l'ho detto molto serenamente ai microfoni nella Commissione, negherei la mia storia personale oltre che una parte di storia lavorativa almeno per quel che riguarda il passato, ho svolto il ruolo di segretario del gruppo in consiglio comunale per il Gruppo dei Democratici di sinistra, ho beneficiato delle norme che determinavano la possibilità per i consiglieri comunali a suo tempo, oggi cancellata, quella possibilità di poter dotare i gruppi di personale, da consigliere regionale ho beneficiato della possibilità di poter assumere anche personale esterno agli enti e agli apparati della pubblica amministrazione, da Sindaco ho usufruito delle norme che determinavano la possibilità di poter dotare l'Ufficio di Staff del Sindaco di figure esterne intuitu personae e oggi non mi stupisce che onorevoli, come ho detto anche nella relazione, quindi agli atti, in tutte le assemblee elettive possano essere dotati di personale. Qual è il tema che sto cercando di trasferire con difficoltà, innanzitutto mia nel farmi comprendere per carità, se la legge dice "riduzione della spesa di Presidente, Giunta e Consiglio" noi dobbiamo pretendere, volendo attivare questo meccanismo, che si riduca la spesa della Presidenza della Regione e della Giunta, perché la nostra spesa ha una fotografia di 60, non c'è aumento su questo versante, l'aspetto del saldo di spesa pubblica è differente ma la legge non tratta questo, si può discutere di questo ma la legge non tratta questo. Siccome lo stesso onorevole Oppi definisce alcuni come girovaghi, il girovagare in sede, fuori sede, ma nell'ambito dell'isola, fuori dai confini dell'isola e fuori dai confini dello Stato, prevede spesa, perché noi si possa attivare quel che voi proponete la Presidenza della Regione e la Giunta deve diminuire le spese per il proprio Ufficio di Gabinetto, non deve più produrre un aumento di spesa, anzi diminuirlo, devono girovagare meno, devono avere minori biglietti aerei, devono insomma produrre un risparmio di spesa nell'ambito di Presidenza, Giunta e Consiglio. Altrimenti ogni spesa in più fa decadere immediatamente il provvedimento in esame, lasciamo poi perdere la formulazione, i tecnicismi, le questioni delle difficoltà di realizzare…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, mi ha fatto venire in mente l'onorevole Oppi quella puntata della trasmissione nazionale che si interessò diverso tempo fa dei conti del Consiglio regionale e confuse appunto quanto contenuto nel nostro bilancio con il fatto che il Consiglio regionale avesse la possibilità di stipulare ogni anno contratti per milioni di euro. In realtà il costo reale di aumento di spesa pubblica provocato dal personale oggi in servizio dei Gruppi è estremamente limitato, il costo reale è pari a quella indennità, pari se non erro alle 56 ore di straordinario forfettario, che viene corrisposto ai comandanti che oggi prestano servizio nei Gruppi consiliari. Quindi parliamo di una spesa estremamente ridotta e molto inferiore rispetto a quella di tutti i Consigli regionali del resto del Paese, anche perché è risaputo nel nostro Consiglio non è nemmeno possibile per i consiglieri attivare forme di consulenza che invece in Lombardia, in Emilia-Romagna e in altre Regioni sono all'ordine del giorno.
Ciò detto è evidente che il cambio di regime, la possibilità per i Gruppi consiliari di attivare accessi esterni tramuterebbe quella che oggi è una partita di giro e quindi è semplicemente un trasferimento di risorse dalla nostra pubblica amministrazione a un'altra pubblica amministrazione, che nella gran parte dei casi è quella regionale, andrebbe verso l'esterno e quindi ci sarebbe un aumento di spesa pubblica per spese di personale. Ora certo non è che in questo caso noi abbiamo un trasferimento di risorse del Consiglio a una pubblica amministrazione che attiva i comandi, dal quale noi attiviamo i comandi nel futuro ci sarebbe la possibilità, anche appunto per il 100 per cento del plafond, di attivare contratti esterni e quindi aumentare la spesa pubblica. Ora nelle norme di contenimento della spesa la macchina amministrativa anche di amministrazioni molto diverse viene concepita anche come un unicum in alcuni contesti ad esempio è obbligatorio per una Amministrazione attivare le procedure di mobilità? Perché è obbligatorio attivare le procedure di mobilità, perché in alcuni casi appunto prima di procedere all'assunzione esterna bisogna capire se in un'altra parte della pubblica amministrazione ampia ci sia la stessa figura professionale che già è inquadrata nei ruoli di quell'Amministrazione, con questo cosa voglio dire, che è una legge che ha come titolo contenimento della spesa e poi non potrà che avere come effetto l'aumento della spesa ha seri rischi appunto di essere, la possibilità, l'abbiamo sostenuto in Commissione durante i lavori a prescindere da quello che sarà il nostro voto, sarà un voto negativo a questo emendamento e a tutta la legge e credo che sia importante che questo Consiglio possa legiferare anche avendo chiari i limiti, per quanto ci riguarda il limite, diciamo, almeno questo che riguarderebbe la spesa, sarebbe stato superabile con un'analisi più attenta o quantomeno con un cambio di titolo che così rischia di essere un faro puntato rispetto ai contenuti che dicono tutt'altro rispetto al titolo che verrà sottoposto al Consiglio dei ministri.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Metto in votazione l'emendamento numero 3.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, l'emendamento numero 3 è l'emblema di quel che ho detto prima; "fatta salva la stipula di più contratti part time" che era la preoccupazione degli Uffici e anche di alcuni nostri colleghi in particolar modo l'onorevole Oppi, che propose un tetto rispetto alla moltiplicazione di questi aspetti. Cioè un'unità lavorativa può essere spacchettata in 2, 3, 4 part time ci troveremo ad avere una porta girevole, dovremo sostituire le porte del Consiglio regionale con un'ulteriore spesa di risorse pubbliche, perché sarà un andirivieni continuo, di cambi, di sostituzioni, di nuovi contratti cioè il Presidente del Consiglio regionale si troverà a firmare, nell'arco dei prossimi quattro anni, centinaia di contratti, centinaia di contratti. Non lo farà perché la legge verrà impugnata, però diciamo, seguo le intenzioni dei legislatori, dei proponenti, con una follia che era quello che volevamo evitare e ha né più né meno determinato alcuni problemi nel passato. Oltretutto noi, per quanto riguarda l'altro aspetto della spesa, sapete bene che anche volendo essere laschi non possiamo beneficiare dei tagli fatti nel passato, il primo taglio venne fatto nell'epoca della Legislatura 2004-2009 ci fu una decurtazione sulle indennità, mi pare del 10 per cento, successivamente ci furono nella legislatura successiva 2009-2014, una serie di interventi, di tagli, beneficiando dei provvedimenti fatti nella legislatura precedente, l'ultima seduta utile, cioè di taglio, dimezzando le indennità, eliminando tutti i fondi ai Gruppi. Purtroppo noi non possiamo beneficiare, nell'ambito della norma razionalizzazione e risparmio, così a ritroso dei tagli fatti, anche, dicevo, volendo avere una maglia larga e volendo avere un'applicazione estensiva dei principi che vanno a ritroso per monitorare la spesa, noi potremmo fare un monitoraggio nei tre anni precedenti, ma nei tre anni precedenti il Consiglio regionale non ha una possibilità di fare evidenziare su questi aspetti una diminuzione di spesa, mentre potrebbe farlo negli anni precedenti ancora. Ragione per cui ci troviamo di fronte nuovamente alla casistica di dovere, per forza di cose, impedire…
PRESIDENTE. Concluda.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). …Presidente, la riduzione della spesa di altri organi statutari in finanziaria, Presidente e Giunta, altrimenti i rischi sono quelli che ho illustrato poc'anzi.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 3.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 3.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Emendamento numero 8.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'articolo 1, lettera d), alla fine del comma 7 quater, dopo il periodo "Ufficio di Presidenza approva gli schemi contrattuali di cui al presente comma", è aggiunto il seguente "prevedendo una differenziazione retributiva commisurata alle prestazioni da svolgere". Significato: avremo una persona pagata quasi come prestazione occasionale con 300 euro lordi, poi ne avremo un'altra nell'ambito del part-time attivato con l'emendamento precedente per 700 euro lordi, poi suggerisco di stare molto attenti sulle figure che dovremo assumere, perché nel caso di giornalisti valgono i criteri e i principi dati dal sindacato e dall'ordine, legati agli importi minimi al di sotto dei quali non si può assumere un giornalista sottopagato, giusto a titolo d'esempio, e il testo malvagio è diventato, senza voler offendere i lupi che sono animali simpatici, un pericoloso animale, in generale, che rischia di mordere il padrone, di azzannarlo, aggredirlo. Tutti questi emendamenti portano nella direzione che anche nella discussione originaria era stata ritenuta da tutti, almeno in seno alla prima Commissione, alle discussioni, guardate i verbali, come il rischio e la strada da non percorrere. Gli emendamenti prodotti vanno nella direzione esatta di moltiplicare le tipologie contrattuali, moltiplicare il numero di personale, suddividere, scorporare con part-time e buste paga differenti. Voglio poi capire quale sarà il soggetto che dovrà valutare le prestazioni che queste persone svolgeranno, che significa che a fronte di prestazioni eccezionali e straordinarie rispetto a quelle retribuite inneschiamo immediatamente le cause di lavoro. Perché è chiaro che non avendo personale a tempo indeterminato come i comandati, molti di questi ragazze e ragazzi al termine della legislatura utilizzeranno ogni e qualsiasi possibilità data dalle norme sul lavoro per potere ottenere qualcosa di più o potere ottenere anche benefici economici, visto che almeno da un punto di vista delle stabilizzazioni e dell'assunzione a tempo indeterminato e del…
PRESIDENTE. Concluda.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). …esserci una garanzia, forse, per tutti noi di evitare almeno questo aspetto, forse, lo formulo in modo dubitativo perché non sono certo neanche di questo, perché ormai il testo è tutt'altro rispetto anche a quello che avevamo visto in precedenza.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 8.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 8.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Da un punto di vista della spesa delle risorse del Consiglio, nulla quaestio, perché le risorse 60 erano e 60 rimangono. Anche lì andrebbe fatta una diminuzione, ho dato anche questo suggerimento, ma non è stato accolto. La riduzione della spesa perché la legge sia efficace, cioè nei confronti di Presidente, Presidenza e Giunta, o è contestuale o viene evidenziata, oppure è la negazione della norma alla quale ci stiamo agganciando la legge; ho chiesto prima agli Uffici se avessero cortezza della spesa della Giunta, dello storico, di quello che sta accadendo in questi mesi con il personale, eccetera, eccetera, e l'ho chiesto anche per quanto riguarda la Presidenza, oltre che per la Giunta. Mi è stato risposto che non c'è evidenza di questo, non essendoci evidenza di questo ovviamente non abbiamo la possibilità di comprendere se il testo, la norma è rispettosa del principio fondamentale della stessa norma, quello della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, almeno per quanto riguarda i tre organi statutari. Siccome mi pare di comprendere che l'aumento di spesa ci sia nell'ambito di altri organi, tenendo conto che all'interno anche della Giunta sono stati spacchettati con part-time, in luogo di un assunto sono state fatte più assunzioni, e ovviamente il part-time genera un ulteriore costo, poco, ma un ulteriore costo. Ho segnalato prima, tratto sempre della norma finanziaria perché questa è la norma in votazione, che il Direttore generale della Presidenza, al netto delle vicende che attengono l'aver o non avere titoli, possedere o meno i titoli, al netto di quella vicenda si trova nella condizione di aver sostituito un direttore generale della presidenza interno, pagato già all'epoca dalla Regione, con un direttore generale esterno, che fa comparire, ovviamente in relazione al suo stipendio, poi vorremmo magari conoscere, visto che c'è una difficoltà di accesso agli atti o di trasparenza, anche quali sono gli importi, se c'è un cumulo con altri importi, erogati da altre istituzioni, e quindi conoscere qual è la spesa reale della Presidenza e della Giunta per poter comprendere se la norma è violata. In assenza di questo oggi, nella discussione odierna, cioè in assenza dell'evidenza di una riduzione della spesa, né più né meno questa norma, o meglio il complesso di norme che compongono la legge che ripristina la possibilità di assumere personale esterno per i Gruppi consiliari, né più né meno non regge. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda. Mettiamo in votazione l'articolo 2 con votazione elettronica.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. Articolo 3, entrata in vigore; possiamo cancellarlo, è un'ipotetica dell'impossibilità, attiene agli elementi di fantasia, nel senso che, lo sappiamo, a me tranquillizza il fatto che il Presidente sia sereno, lo dico con una battuta, ma lo dico perché un conto sono le dinamiche di relazione e anche di scontro che si possono attivare, penso però, l'ho fatto con l'onorevole Mula qualche giorno fa per un'altra vicenda, penso però che quando si pone in capo ad un'altra persona la firma di contratti si debba avere un minimo, come dire, di sospensione nell'agire per valutare se veramente stiamo facendo una cosa giusta. Lasciamo perdere opportuna, giusta! Diciamo giusta, perché sappiamo tutti che un tentativo dei Capigruppo è stato quello… dei Capigruppo in primis ma anche degli altri, di allontanare il problema, cioè guai la firma dei contratti in capo al Capogruppo, scusate nuovamente il gioco di parole. Gli uffici, i dirigenti non vennero sfiorati dalle vicende passate, e non voglio ritornarci perché sono vicende drammatiche e tristi, perché non erano coinvolti nell'ambito dell'autonomia dei Gruppi e del loro funzionamento, nella stipula di questa tipologia contrattuale e degli annessi e connessi, tanto è vero che nessuno dei funzionari, non dico quelli attuali, ma neanche coloro che svolgevano compiti e ruoli, come il Segretario generale e altri, vennero mai coinvolti se non come persone informate sui fatti, ma mai con formulazione di capi di imputazione, e mai sfiorati dal sospetto di aver utilizzato in qualche modo le norme precedenti per far cose in violazione delle norme di legge, che è il terrore ovviamente nell'aver scaricato in parte oggi una porzione del provvedimento sugli uffici che dovranno predisporre le tipologie contrattuali che, ovviamente, avendo caricato in capo al Presidente del Consiglio la stipula dei contratti, dovrà avere nell'ambito della stipula di quelle tipologie contrattuali variegate situazioni strampalate, l'ausilio e il supporto degli uffici, che infatti iniziano ad avere qualche preoccupazione in relazione a una norma che non hanno potuto contribuire a scrivere, correggere e rivedere. Questi aspetti determineranno, nella migliore delle ipotesi, la nullità e l'inefficacia dell'atto, nella peggiore delle protesi, la nullità dei contratti. È chiaro che la nullità dei contratti successivamente stipulati con erogazione di risorse pubbliche in violazione del principio di razionalizzazione e diminuzione della spesa creeranno una problematica differente, innanzitutto perché il legislatore ha determinato questo, cioè la nostra volontà di aver creato il problema,non è una norma nazionale che noi non condividiamo e che stiamo applicando, ma è una nostra esplicita volontà, o meglio vostra, o di una parte di voi, visto il voto del Partito dei Riformatori, di andare in una determinata direzione, in assenza di supporto tecnico normativo, analisi, in modo tale almeno da avere una copertura, una controfirma, un timbro, un via libera; stiamo percorrendo in solitudine, solo con la buona volontà di chi ha proposto e di chi sta emendando, con la nostra contrarietà una strada tortuosa, si sta andando a fari spenti in curve pericolose la notte. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione l'articolo 3.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 3.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Ora mettiamo in votazione il testo finale della legge.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. È l'ultima votazione, quindi siamo alle battute finali. Cosa avrei fatto…
SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Se avessi vinto le elezioni…
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). … Ma sai, se avessi vinto le elezioni non sarei qua a discutere di queste cose e mi sarei occupato magari dell'aumento del 30 per cento dei costi delle navi e della eliminazione del trasporto aereo sotto Natale, se avessi vinto le elezioni, invece che stare non si sa dove a fare chissà che cosa, però siccome non ho vinto le elezioni, qua sono e di questo mi devo occupare. Cosa avrei fatto non se avessi vinto le elezioni, se mi fosse stata data la possibilità di esprimere un parere sospendendo la votazione in prima Commissione, come avevo chiesto, avrei atteso la prima finanziaria utile, speriamo prima o poi arriverà, insomma, e avrei ridotto la spesa della Presidenza e della Giunta. A quel punto a saldi invariati per noi, ridotta la spesa della Presidenza della Giunta, magari eliminati i banchetti, eliminata la proliferazione di consulenze, eccetera, fossi in voi a quel punto avrei proposto sulla riduzione della spesa, anche evidenziando lo storico degli ultimi quindici anni. È vero che non vale ai fini di legge, ma vale per l'opinione pubblica esterna, che ascolta, guarda, che ha atteso e avrebbe voluto vedere provvedimenti a beneficio di chi sta fuori da quest'aula, mentre noi, da alcuni mesi, siamo impegnati solo nella discussione dei provvedimenti a beneficio nostro, e avrei a quel punto dimostrato, evidenziandolo, la riduzione della spesa degli organi statutari, i saldi invariati della spesa del Consiglio regionale, la diminuzione nello storico degli ultimi quindici anni della spesa del Consiglio regionale, mi aiuteranno il Segretario, il dottor Tack, e il dottor Cocco, che mi pare essere arrivata alla metà della spesa storica dei primi anni Duemila. A quel punto, al di là del parere, delle opinioni di ognuno di noi, la volontà di beneficiare e usufruire di questa norma, l'aspetto della salvaguardia dei principi sarebbe stato, come dire, rispettoso di questi nell'ambito del documento. Si è voluto forzare, andare avanti a tappe forzate, che poi vista la lentezza che contraddistingue Presidente e Giunta sarebbe un eufemismo usare il termine a tappe forzate, ma diciamo… senza attendere quell'atto, cioè la prima finanziaria, senza l'evidenza della riduzione della spesa e con tutti i problemi che dicevo prima. Cosa le suggerisco, Presidente, prima che arrivino altre richieste di altro genere? Noi ci ritroviamo nella stessa condizione di un Consiglio comunale, cioè è vero che abbiamo un'indennità di molto superiore a quella anche dei Consiglieri del Comune capoluogo, è vero anche però che non abbiamo quella possibilità, con quelle poche risorse che hanno i Consiglieri, di attivare l'affitto di sale, ad esempio. Sa che cosa feci io in Consiglio comunale in modo tale da non avere incremento di spesa? Lo potevo fare perché ero Sindaco, va bene, ma lei può farlo nei confronti della Presidenza della Regione. E se la Regione mettesse a disposizione dei Gruppi consiliari alcune sedi istituzionali per lo svolgimento di iniziative come dibattiti, incontri e quant'altro? Probabilmente lei, Presidente, si troverà nella condizione di dare un beneficio e non trovarsi un'altra proposta per ripristinare un fondo per poter prendere in affitto sale o hotel per lo svolgimento di funzioni strettamente collegate all'attività del Consiglio. Glielo do come suggerimento, faccia poi lei quel che vuole di queste parole, ma a occhio penso che la strada intrapresa sia quella ed è una strada però, quella che ho suggerito, che si può fare; uno spazio alla Manifattura Tabacchi, senza arrecare ovviamente costi, mica tutta la Manifattura, ma la biblioteca regionale, cioè mettere a disposizione alcuni spazi gratuitamente…
(Interruzione)
PRESIDENTE. Concluda, onorevole Zedda.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). …mettere a disposizione alcuni spazi gratuitamente per i Gruppi consiliari per l'attività strettamente inerente la promozione di una legge, la diffusione di una notizia, l'organizzazione di un convegno, perché altrimenti vedrà si ritroverà ad avere un'altra proposta con l'aumento di spesa nell'altra direzione. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Grazie Presidente, intervengo per dichiarazione di voto sul provvedimento perché ho necessità, e credo che sia utile, di chiarire anche la posizione dei Riformatori su questo tema.
Sia chiaro che da parte nostra non c'è nessuna volontà di mettere in difficoltà la maggioranza. Noi siamo qui, siamo in Aula, questo provvedimento sta andando avanti perché noi siamo presenti, siamo sempre presenti, in Aula e in Commissione, e quindi io vorrei che questo fosse chiaro. La nostra posizione è semplice e l'onorevole Mula, che è il primo firmatario del provvedimento, la conosce fin dall'inizio, e vorrei che fosse chiaro però anche agli altri colleghi e anche ai colleghi della minoranza. Cioè noi pensiamo questo, che un provvedimento di questo genere debba essere un provvedimento condiviso. Cosa vuol dire condiviso? Io per prima cosa devo dare atto all'onorevole Mula che da sette mesi, più o meno, si sta sbattendo, sta parlando, sta mediando, una cosa che è anche poco poco contro la sua natura - perdonami la battuta, Franco -, sta per trovare un accordo su questo testo, e devo dire che mi ha sempre detto, però evidentemente si sbagliava, che su questo testo c'era convergenza. Allora non è che noi vogliamo fare gli splendidi e dire che noi questo testo non lo condividiamo o altro. Nulla di tutto questo. Noi non ci pronunciamo sul merito del provvedimento. Ci rendiamo conto che è una esigenza che hanno molti Gruppi, ci rendiamo conto che è un tema all'ordine del giorno, e quindi va affrontato. Quando parliamo di provvedimento condiviso non pensiamo di attribuire a chicchessia un potere di veto, per cui c'è un Gruppo che non lo condivide e si ferma tutto. No, non è neanche questo, onorevoli colleghi. Il tema è un altro, quello che noi abbiamo posto fin dall'inizio in quest'Aula, ed è quello della dignità di questo Consiglio, della produttività di questo Consiglio e della qualità della legislazione, che passa anche attraverso il supporto che i Gruppi hanno. Ecco su che cosa noi pensiamo che dobbiamo ragionare tutti assieme ed ecco su che cosa io, onorevole Zedda…
PRESIDENTE. Prego, può concludere.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Il Gruppo dei Riformatori non ha portato via tempo a questo dibattito. Onorevole Zedda, noi non condividiamo nemmeno le argomentazioni che lei ha portato, perché incentrare tutto su posizioni che peraltro sono già ben presidiate dal Movimento 5 Stelle mi sembra che non ci aiuta a sviluppare un dibattito di questo genere, perché questo Consiglio regionale, ripiegato su se stesso, l'avevo detto un'altra volta, a causa delle inchieste sui Gruppi, che pesano anche su questo Consiglio regionale come un macigno, deve liberarsi dell'idea che per legiferare ha bisogno dell'autorizzazione di altri poteri dello Stato. Noi abbiamo bisogno di un supporto efficiente anche dentro i Gruppi consiliari, ma abbiamo soprattutto bisogno di un Servizio studi del Consiglio regionale che esista, che sia efficiente, che sia competente, che sia di livello e che ci consenta di produrre norme che siano applicabili e che siano norme degne di tal nome. Per cui, venendo alla nostra posizione che, ripeto non è polemica e non vuole mettere in difficoltà nessuno, noi riteniamo che il tema vada affrontato complessivamente, non per dire che lo affrontiamo complessivamente e quindi non lo affronteremo mai. No dobbiamo affrontarlo però in tutte le sue sfaccettature, e il pezzo del supporto ai Gruppi, che è un pezzo importante, deve essere affrontato parlando anche di altre cose. Questa è la nostra idea. E un argomento come questo non dovrebbe diventare secondo noi uno scontro tra maggioranza e minoranza, come purtroppo è diventato. Ecco, onorevole Mula, dove sono le nostre perplessità: che un argomento di questo genere non deve essere argomento di scontro, deve essere argomento di confronto per trovare soluzioni condivise, che siano utili per tutto il Consiglio - sto finendo Presidente, le chiedo scusa veramente, anzi la ringrazio per la pazienza - che vadano nell'interesse dell'intero Consiglio regionale e anche che passa anche attraverso il supporto dei singoli consiglieri regionali, io sono d'accordo, onorevoli colleghi. Noi siamo legislatori e dobbiamo essere pienamente consapevoli e, se me lo permettete, anche orgogliosi, di rappresentare il popolo in questo consesso e dobbiamo essere consapevoli che dobbiamo farlo al meglio, non soltanto attraverso le nostre modeste, modestissime per quanto mi riguarda, qualità personali, ma anche utilizzando gli strumenti tecnici che servono per esprimere al meglio quello che noi rappresentiamo, cioè la volontà del popolo sardo attraverso l'Assemblea legislativa.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Potrei dire che condivido intanto una parte del ragionamento che ha fatto il collega Michele Cossa che conosco anche da parecchio tempo, nel senso che comunque noi siamo dei legislatori e non è che per poter legiferare dobbiamo chiedere autorizzazioni così come dice il collega Zedda a cui personalmente gli ho detto queste cose. Cioè non è che noi dobbiamo avere paura, quest'Aula sembra che abbia paura, anzi ancora meglio, sembrerebbe che qualcuno vorrebbe portare questo regime di paura dentro quest'Aula, perché qui c'è gente che aveva preannunciato il voto favorevole e oggi ha paura di votare, perdonatemi devo usare questo termine, non come dice il collega Deriu che dice: "Voi siete in maggioranza, noi siamo all'opposizione", perché su questo testo, e l'ha detto il mio collega, ma non è perché mi volevo fregiare che voi potevate votare a favore, ci mancherebbe, però lo abbiamo condiviso con voi, perché so che l'esigenza è anche la vostra, e caro collega Zedda, non è che siamo andati al buio come dice lei, noi l'abbiamo concordato pari pari con gli Uffici. Quando abbiamo fatto tutte le modifiche, le abbiamo fatte con gli Uffici competenti perché sono loro che le dovranno applicare e già anche adesso il Presidente del Consiglio quando il Capogruppo manda la nota firmata, deve firmare ora, firma ora, non è che firmerà dopo con gli esterni, firma già ora quando arriva la richiesta e se ne assume la responsabilità, come noi Capigruppo ci assumiamo la nostra responsabilità. E continuo a dire che qui ci sono persone perbene e non disoneste che si devono assumere qualcuno che arriverà qui per creare problemi ai Gruppi, non ce ne saranno situazioni di questo tipo. Quindi, detto questo, le potrei anche dire, caro collega Zedda, perché si è anche molto accalorato per dire che questa legge non andrà da nessuna parte eccetera, io mi auguro che lei e il vostro Gruppo non la utilizzerete, visto che sembra quasi una mezza porcheria, mi fate passare il termine, che voi non la utilizzerete perché essendo una porcheria non la utilizzerete e lasciamo spazio a chi veramente ci crede di poterla utilizzare, cioè dagli interventi fatti mi sembra che l'orientamento sia questo. Quindi noi saremo qui, anche essere vigili per cercare di capire se molte volte in quest'Aula si dicono alcune cose e invece poi se ne fanno delle altre. Mi perdoni e chiudo, perché quello che lei ha proposto da sindaco di Cagliari che devo dire a me personalmente è piaciuto e ne abbiamo anche condiviso visto che è in legge quel workshopping com'è che si chiama… per dire che quando arrivano delle proposte che possono essere operative e consone per far funzionare meglio gli Uffici, noi siamo a disposizione, non è perché abbiamo voluto dare il contentino pensando di, ci è sembrata un'idea degna e meritevole di poter essere non solo considerata ma anche inserita, figurate con che spirito abbiamo lavorato. Scusate se mi sono un po' accalorato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Il voto sarà negativo, lo abbiamo già detto in tutti i modi, lo ha spiegato bene l'onorevole Zedda e non lo utilizzeremo così come ho già avuto modo di dire in premessa. Nelle repliche però della maggioranza, non ho ben capito a quale scontro facessero riferimento, perché oggi scontro non ce ne è stato, c'è stato uno scontro per quanto riguarda le norme intruse dell'assestamento di bilancio, c'è stato uno scontro, abbiamo presentato 2000 emendamenti e dopo le norme intruse sono scomparse dall'assestamento e una volta cessato lo scontro quest'Aula ha potuto discutere appunto il bilancio. In questo caso non c'è stato uno scontro, c'è stata una differenza di vedute che è stata molto civile nei modi in Aula e ha concesso a tutti anche di farsi un'idea un po' più complessa rispetto a quello che oggi si sta votando, perché a differenza di altre norme questa ha un impatto anche su quello che è questo Consiglio, l'agibilità di questo Consiglio, e crediamo sia stato giusto appunto fare un voto pienamente consapevole sia per chi ha deciso di votare no come noi, sia per chi ha invece deciso di approvare questo testo come probabilmente farà quasi tutta la maggioranza. Non c'è nessun tipo di scontro, c'è però la volontà di mettere in chiaro la nostra posizione e far sì che domani nessuno possa dire di non essere stato pienamente reso consapevole di quelle che potevano essere le problematiche aperte. Ci sono alcune problematiche che ovviamente riguardano i Gruppi consiliari anche nelle attuali prerogative, ce ne sono altre che potrebbero nascere dall'applicazione di quella legge.
L'altro tema che abbiamo posto riguardava il fatto che probabilmente con un'istruttoria più seria e più lunga, senza avere la fretta di legiferare su questa materia, probabilmente il testo sarebbe stato più completo e più applicabile, anche perché, diciamocela tutta, negli ultimi nove mesi questo Consiglio è stato in grado di approvare solo dodici leggi di cui nove sono variazioni di bilancio, approvazione dei rendiconti e proroghe, probabilmente la terza legge della legislatura poteva anche non riguardare strettamente il nostro status e questo è qualcosa che ugualmente ne avremmo fatto volentieri a meno.
L'altro tema è quello della paura, io ho paura di altro non di questo, mi fa paura pensare per esempio che il nostro sistema di protezione civile, le nostre agenzie siano più precarie di quello che invece dovrebbero essere, perché in giornate come quella di oggi per esempio, il mio pensiero è andato lì, quello mi fa paura. Questo da legislatore mi fa semplicemente riflettere sul modo precario e sbagliato con cui questo Consiglio regionale sta affrontando il suo ruolo.
E' vero, onorevole Mula, il ruolo dei legislatori è serio, importante e non è secondo a quello di nessun altro, perché quantomeno deve avere un rapporto con tutti gli altri, quello che è certo però è che questo inizio di legislatura non depone a nostro favore. Chiunque ha avuto modo di osservare i lavori di questo Consiglio e della Giunta regionale, ha avuto della nostra istituzione un pessimo giudizio e tutti noi dovremmo impegnarci affinché magari nel prossimo futuro cambi a prescindere dagli schieramenti. Io ovviamente, l'ho detto, sono all'opposizione, potrei tranquillamente insieme al nostro Gruppo, insieme al centrosinistra fare il ragionamento secondo cui tanto peggio tanto meglio però questa è casa nostra, la nostra terra e ci teniamo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Brevemente, per ricordare che ovviamente il voto è favorevole da parte mia e di tutto il Gruppo come ha già espresso il mio Capogruppo. Però volevo ricordare che anch'io concordo con quanto detto dal mio Presidente di Gruppo che ovviamente noi non possiamo consultarci per fare le leggi con chi deve poi controllarci. Penso che dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, siamo stati votati per questo e lo faremo, poi in merito alla critica mossa nei nostri confronti per quanto riguarda il problema continuità territoriale e soprattutto il problema aumento dei costi del 30 per cento sui traghetti, sono io firmatario, ma penso che sia un argomento condivisibile da parte di tutti e chiedo formalmente, quindi faccio anche una mozione sull'ordine dei lavori, che entro sabato affrontiamo seriamente questo problema che è di una gravità inaudita, ma non avevamo bisogno della spinta della minoranza, abbiamo però bisogno anche di loro per affrontare un problema che non è e non può essere considerato da nessuno né di destra né di sinistra.
PRESIDENTE. Ne approfitto anche, visto che si è fatto attore di questa richiesta, che al termine della seduta comunque convocherò una Conferenza dei Capigruppo per richiedere l'inserimento della mozione di cui trattava proprio per l'entità dei problemi che tutti quanti noi conosciamo e che da più parti sono stati denunciati, relativi al problema dei trasporti.
Mettiamo quindi in votazione, apriamo la votazione sul testo.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della PL numero 58.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Discussione del documento n. 2/XVI/A. Legge regionale 15 gennaio 1991, n. 7, articolo 24 e seguenti. Proposta al Consiglio regionale per la nomina di tre esperti in seno alla Consulta regionale per l'emigrazione.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ora la discussione del documento numero 2/XVI/A.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha facoltà di parlare il consigliere Domenico Gallus, relatore di maggioranza.
GALLUS DOMENICO (UDC cambiamo!), relatore di maggioranza. La do per illustrata.
PRESIDENTE. Perfetto. Non c'è nessun iscritto a parlare.
E stato presentato l'ordine del giorno numero 1, che appunto nomina come componenti della Consulta regionale per l'immigrazione i signori: Carlo Manca, Antonio Giua e Giuseppe Dessì.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'ordine del giorno numero 1.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Discussione, ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento, della proposta di legge n. 88. Giagoni - Sechi - Salaris - Manca Desiré Alma - Ganau - Agus - Lai - Caredda - Mura - Mula - Cocciu. Modifiche alla legge regionale 21 giugno 2019, n. 8 (Modifiche all'articolo 1 della legge regionale n. 26 del 2017 (Proroga di termini)).
PRESIDENTE. Adesso abbiamo all'ordine del giorno la proposta di legge numero 88. Si tratta della proroga del dei termini del piano casa, la legge regionale numero 8 del 2015, non c'è nessun relatore.
E' aperta la discussione generale.
E' iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, il testo attiene la proroga del piano casa, in ritardo rispetto alla scadenza. Ora, anche su questo, c'è stato un tentativo nel corso dei mesi precedenti di inserire nel Piano casa la nuova legge urbanistica, diciamo volendo fare una cortesia definirla legge urbanistica. Ora riflettiamo un attimo, cogliamo l'occasione di riflettere sul Piano casa. Il Piano casa è il Piano delle case che ci sono e non delle case per coloro che vorrebbero avere un tetto sopra la testa, è stata una formulazione negli anni passati iniziata con una proposta di molto superiore come volumetrie rispetto a quella attuale, collegata all'azione della Giunta Cappellacci, successivamente rimodulata in termini di cubatura e volumetrie da poter assentire nell'ambito della Giunta Pigliaru, in attesa di un programma per realizzare case, perché è chiaro a tutti che il Piano casa nella formulazione attuale è la possibilità data a chi in particolar modo ha un attico, nell'ambito dell'abitato urbano è così, diverso forse nell'ambito dell'agro, diverso nell'ambito di alcuni paesi, ma nell'ambito della città il Piano casa si sviluppa soprattutto e solo nell'ambito delle proprietà di coloro che hanno attici.
Vi ricordate la questione che avevo già posto al segretario generale del Consiglio a suo tempo? Suggerirei a chi è proprietario di attici, o nell'ambito dei gradi di parentela vi sono attici che potrebbero essere ereditati, siccome la norma riguarda soprattutto quello, suggerirei di astenersi. Cosa che io farò, l'ho dichiarato già quasi a inizio legislatura per un provvedimento similare in relazione al fatto che, essendo in conflitto d'interesse, cioè vivo e i miei genitori possiedono immobili che potrebbero beneficiare di questo provvedimento, preferirei, Presidente, ho formulato questa domanda tempo fa al Segretario generale, preferirei non partecipare alla votazione. Nel senso che è vero che è un provvedimento erga omnes, cioè non riguarda ovviamente una unità immobiliare nell'ambito del contesto, però nell'ambito dell'opinione pubblica non cambia nulla, è una proroga, verrà votata immagino anche dai colleghi del Centrosinistra, io preferirei astenermi dalla votazione. Dico però che, a suo tempo, il piano casa 1, il piano casa 2, le proroghe di questo, le diverse proroghe nel corso degli anni, avevano quale motore principale quello di voler arrivare a una proposta per dotare di case coloro che case non hanno. La nostra agenzia, non è dovuta all'inerzia degli ultimi mesi ma purtroppo è dovuto all'inerzia degli ultimi vent'anni, la nostra Agenzia per l'edilizia abitativa, Area, ha nei propri bilanci decine e decine di milioni di euro di risorse stanziate negli primi anni Duemila, non spese, per manutenzione di case fatiscenti, per realizzazione di nuove case, realizzazione di nuovi edifici a beneficio della popolazione in difficoltà economica, vorrei conoscere da voi, nell'ambito anche della conoscenza dei territori, ognuno di voi proviene da territori differenti rispetto a Cagliari (posso avere una conoscenza di quel che è accaduto nella città ma ho qualche difficoltà in modo puntuale ad avere la memoria viva su tutto quel che è accaduto nel resto territorio), mi pare che negli ultimi 15 anni la realizzazione di case, nonostante le risorse in capo Area, sia zero sul territorio regionale. Ed è l'elemento che inficia una possibilità data a pochissimi, oggettivamente, proprietari soprattutto di attici o lastrici solari collegati quali pertinenze ad unità immobiliari presenti in quella palazzina, quindi la casa più grande per chi già ce l'ha e l'impossibilità di ottenere case a canone concordato, a prezzo agevolato, di edilizia popolare, per chi la casa non ce l'ha, e neanche la riqualificazione degli immobili esistenti, soprattutto l'edilizia popolare in capo ad Area e in capo ai Comuni, nel nostro territorio isolano. E' lì che stona il piano casa, e stona anche perché è l'unica àncora di salvezza per quanto riguarda le professioni. Potrei chiedere alla mia collega, l'onorevole Orrù, qual è nell'ambito del mondo dell'edilizia e delle professioni che in quel mondo operano la difficoltà degli ultimi 10-15 anni, a partire dalla crisi del 2008, qual è la contrazione di personale, qual è la difficoltà. Vi do solo un dato: sono centinaia e centinaia, per milioni di euro le richieste di restituzione degli oneri di urbanizzazione e della "Bucalossi" per coloro che già avrebbero il permesso di costruire e non costruiscono per la difficoltà del mercato, per le abitazioni, pensate per quanto riguarda gli uffici.
La migliore legge per sbloccare l'urbanistica nella regione sarebbe la dotazione di risorse e di personale ai Comuni della Sardegna per sbloccare le pratiche che giacciono negli uffici. Vi do il dato che conosco alla perfezione, quello del Comune di Cagliari. Nell'ambito della normativa che è cambiata nel corso degli anni, e vale anche per il piano casa, sono riemerse le cosiddette "pratiche in sonno" degli anni Ottanta… è un termine preso in prestito dai servizi segreti, diciamo pratiche dormienti, cioè le pratiche legate al condono dell'85. A un certo punto il legislatore nazionale ha previsto che per ottenere un mutuo, per vendere un immobile, per ottenere un'ipoteca, per usare quell'immobile di sua proprietà come oggetto di scambio in qualsiasi possibilità data dalle leggi, e anche per attivare la possibilità data dal piano casa precedente e dal piano casa attuale, era indispensabile l'agibilità. Che cosa accadeva negli anni passati, nei decenni passati? Per quanto riguarda gli immobili storici vale e prevale la storicità dell'immobile in assenza di agibilità, ad oggi gli immobili anche di 20, 30, 40 anni fa necessitano di agibilità. Sono migliaia e migliaia le pratiche di agibilità bloccate nei nostri Comuni, per assenza di risorse e di personale: paradossalmente potrebbe dispiegare, già il piano casa ma anche altre norme successive, una potenzialità di erogazione di benefici dal punto di vista di ricaduta occupazionale in un settore mortificato, e anche l'impiego di maestranze e di professionalità (ingegneri, architetti, geometri, impiantisti, professionisti del settore nella rivendita di questi prodotti), potrebbe dispiegare una forza inimmaginabile nell'ambito di un breve periodo. Sapete quanti sono gli immobili privi di agibilità nel Comune di Cagliari? L'80 per cento. Sapete quante sono le pratiche di condono edilizio da definire? Erano 9000 nel 2011. Insomma, noi dovremmo anche cercare di capire che cos'è che impedisce ad alcune norme di poter dispiegare la propria forza in tante direzioni che sarebbero possibili, se affrontati e arginati alcuni dei problemi che ho elencato.
PRESIDENTE: È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Nel 2015 con la legge 8 io fui protagonista, se si può dire così, di una piccola battaglia che riguardava alcune parti che secondo me mancavano nell'attuale piano casa, si decise di superare il precedente piano casa anche per via di tutte le sentenze che nel frattempo erano intervenute e che in parte lo avevano depotenziato e quindi reso praticamente inapplicabile per molte sue parti, e si decise in quell'occasione di portare avanti un nuovo piano casa con delle scadenze ben determinate, in attesa della nuova legge urbanistica che avrebbe dovuto, nella scorsa legislatura, ricomprendere poi gli incrementi volumetrici previsti nel piano casa con la legge 8 del 2015 in una legge più organica. Io contestai alcuni aspetti della proposta e poi della legge che è stata approvata, ma in realtà poi l'approvai perché comunque si trattava di una legge che in qualche maniera avrebbe continuato ad aiutare un settore in crisi e tanti cittadini che avevano necessità di poterne usufruire, e lo feci perché ritenni che, per esempio, alcune zone fossero state trascurate, e ritenni questo un errore. Ho avuto modo di ribadirlo più volte, la legge 8 con le sue scadenze ha avuto ben tre proroghe, questa sarà la quarta, di queste quattro proroghe per due volte siete protagonisti voi, allora, Assessore Sanna, il discorso può valere sulle Province, può valere sulla sanità, può valere sui trasporti, siete stati eletti con un importante consenso promettendo ai sardi grandi cambiamenti immediati in questi settori, e, per rimanere all'urbanistica, grandi cambiamenti immediati per quanto riguarda, per esempio, le zone F, tanto care in un determinato territorio, ma non solo, della Sardegna. Tanti proclami, io pensavo fossero solo quelli dell'inizio della legislatura e invece continuate; un mese fa lei, Assessore, è andato ad Arzachena a raccontare che era imminente, e quasi pareva che fosse già cosa fatta, qualcuno in quella sala ha pensato che fosse una legge già approvata, raccontava addirittura di percentuali, di incrementi volumetrici l'ha fatto anche in un Consiglio successivo a Olbia che non trattava di urbanistica, un Consiglio comunale, parlando appunto di quello che sarà, quando? Non si sa! Due proroghe, questa è la seconda proroga. Ecco sarebbe interessante capire anche oggi qual è la vostra idea sull'urbanistica, avete presentato tante proposte, si confonde la legge urbanistica con i piani casa, si fanno dei miscugli, si tratta la materia un giorno si alza uno della maggioranza dice una cosa, il giorno dopo viene smentito dall'altro. Ma ripeto vale per tutti i settori. Non parliamo dei trasporti, io avrei voluto parlarne prima della fine dell'anno in quest'Aula, speriamo se ne parli venerdì perché stiamo parlando di un Assessore latitante e di un Presidente che non vogliono parlare di trasporti in quest'Aula, con tutto quello che sta accadendo in quest'isola.
Ma rimaniamo all'urbanistica, ecco ovviamente noi non possiamo non approvare questa proroga, ma quali sono le intenzioni? Anzi non lo chiedo più quali sono le intenzioni, cosa volete fare domani, non cosa farete il 30 giugno. Quando è stato prorogato il termine a giugno, se non sbaglio a luglio se non ricordo bene, forse a luglio per quanto riguarda le province, io in quest'Aula dissi: vedrete che se continuate di questo passo sarete costretti a fare una proroga anche a luglio. Bene sono quasi pronto a scommettere che questa cosa accadrà anche col Piano casa, ce lo segniamo il 30 giugno del 2016, vedremo se prima del 30 giugno del 2016, del 2019… scusate verrà 20 verrà approvata una legge… una legge con tutte queste, guardate quante date ci sono, guardate quante date ci sono quindi, di due siete protagonisti voi. Vediamo se entro il 30 giugno 2020 saprete portare all'attenzione di quest'Aula una proposta che sia dignitosa, che permetta di essere al passo con le promesse che avete fatto, poi noi valuteremo e staremo qua pronti a dare il nostro contributo inizieremo sicuramente dalla Commissione. Però basta proclami, Assessore, basta proclami, guardi che la sua visita ad Arzachena per carità, l'assessore fa è giusto che giri per la per la Sardegna, però la sua visita sa che è stata anche male interpretata, perché io credo che sia dovere di un componente dell'Esecutivo, raccontare le cose come stanno e non illudere gli interlocutori su un qualcosa che non c'è. Mi dispiace, Assessore, ma glielo devo dire su qualcosa che non c'è. E allora parliamo di cose che ci sono oggi c'è una legge approvata dal centrosinistra che viene prorogata per la seconda volta dal centrodestra, questa è la verità, una legge che io ho condiviso solo in parte ma che contribuirò ancora oggi a prorogare perché non siamo più nelle condizioni come numeri di poter intervenire diversamente, grazie.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì grazie Presidente, intanto sottoscrivo quanto è stato espresso prima di me dall'onorevole Meloni sulla volontà di non lanciare troppi proclami, perché non sono positivi per nessuno. Noi il 30 giugno del 2019 abbiamo prorogato il Piano casa e dalla maggioranza ma anche dall'Assessore le parole furono quelle di rassicurazione perché in sei mesi avremmo portato un dispositivo definitivo, migliorativo, secondo alcuni punti di vista, comunque un dispositivo che dia certezza. Questo non è avvenuto e oggi ci troviamo qui a prorogare il Piano casa esistente e finalmente dare una risposta, una risposta a chi? A quelle persone, io non so, io sono del mestiere e quindi probabilmente ho ricevuto qualche chiamata in più, però i miei colleghi e moltissimi colleghi ma tutti gli operatori del settore continuano a chiamare e chiedere: ma allora, ma quando, ma quando si sa, ma cosa facciamo? Questo è un problema perché noi oggi siamo sotto Natale, al 18 di dicembre in Aula è entrata una proroga con una richiesta di emergenza, e questo è un problema, perché mentre noi siamo qua e comunque in qualche maniera siamo tranquilli, quotidianamente i nostri colleghi, i miei colleghi, per lo meno, si devono davvero dare da fare per avere la metà, probabilmente, di quello che noi riusciamo a fare stando qua, senza nulla togliere. E questo chiaramente è un problema, però entrando nel merito, l'ha accennato l'onorevole Zedda, io inizierei a proporre una cosa allora il Piano casa non è un Piano casa, perché per me parlare di casa significa parlare di qualità dell'abitare e non di quantità dell'abitare, perché questo è il problema più grande, noi dobbiamo cercare di lavorare sulla qualità degli edifici, dal punto di vista energetico, dal punto di vista chiaramente di quella che è anche l'estetica dell'edificio e su questo devo essere onesta, bene percorrere la strada di quelli che possono essere dei finanziamenti, va benissimo, però noi dobbiamo lavorare proprio su questo, perché anche il mercato che un po' imbroglia, che pone sempre il valore dell'abitazione sulla quantità di metri quadri disponibili ma mai sulla qualità, perché noi sappiamo bene quante sono le spese dal punto di vista energetico di un'abitazione e sappiamo bene che lavorare sugli involucri significa avere un risparmio energetico e sappiamo bene che questo significa anche lavorare in termini ambientali, ecologici. Ormai il mercato si sta spingendo in questa direzione e quindi noi dobbiamo provare davvero come legislatori a dare un'impronta di qualità alta, i materiali stanno cambiando, va sempre di più il legno, noi abbiamo tante imprese Edilana per esempio un'idea, un esempio che mi viene, che utilizza gli scarti della lana di pecora per fare coibentazione. Ecco su queste innovazioni noi dobbiamo premere l'acceleratore. E prendiamoci anche del tempo, per carità di Dio, nessuno dice che dobbiamo farlo domani possiamo prorogare per un tempo più lungo, magari un anno e dare il giusto respiro ai professionisti e dopodiché lavorare ad una legge di qualità ma che abbia la possibilità di durare nel tempo e che non cambi ogni volta che cambia l'Esecutivo. Perché chiaramente i nostri colleghi professionisti del settore non possono vivere in questa incertezza, perché è davvero una problematica che rischia di creare disequilibrio, un disequilibrio che lei sa meglio di me, e voi sapete meglio di me, all'interno del mondo dell'edilizia, il mondo dell'edilizia è in difficoltà ma è in difficoltà perché noi stiamo vivendo un processo di trasformazione e se non entriamo nella mentalità del fatto che la trasformazione è una trasformazione in termini chiaramente anche di tipo ecologico e quindi utilizzare i materiali innovativi, andare verso quella direzione, lo possiamo fare scrivendo delle leggi, veramente lo ripeto anche per anche essendo un po' noiosa probabilmente, ma davvero scrivendo delle leggi che siano funzionali ad una Regione che dovrebbe essere una grande Regione che dei temi ambientali se ne faccia sempre carico e sia la prima in Italia a poter vantare di percorrere questa strada. Quindi mi auguro che possiamo prenderci davvero anche in Commissione questo impegno, io sarò chiaramente disponibile a lavorare in questa direzione, grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente, devo dire che quest'oggi sentendo l'onorevole Meloni mi son trovato molto d'accordo con lui sui temi e sui modi che ha utilizzato per affrontare la questione della proroga del Piano casa. Perché devo dire la verità, leggendo i giornali e le cronache degli ultimi nove mesi pareva che quasi settimanalmente dovesse arrivare nella discussione della Commissione consiliare competente un piano casa totalmente stravolto, addirittura ho l'articolo che qualche giorno fa è stato pubblicato sui giornali dove l'assessore Sanna addirittura si sbilanciava annunciando incrementi volumetrici, coperture di verande sul mare, l'utilizzo dei sottotetti, e tutta una serie di questioni che sono state già analizzate, sono state anche già bocciate nel corso degli anni. La verità è che oggi 18 dicembre ci troviamo all'interno di questo Consiglio regionale per discutere la seconda proroga del Piano casa presentato dalla precedente maggioranza. Lo si fa ed è possibile approvare il Piano casa, la proroga del Piano casa prima della fine dell'anno solo ed esclusivamente per una responsabilità che viene da parte delle opposizioni, che con un procedimento d'urgenza, grazie anche alla proposta che il PD, il Partito Democratico, aveva presentato nella Commissione competente, è stata sostenuta da tutti i Capigruppo e portata all'attenzione del Consiglio regionale di quest'aula quest'oggi, che probabilmente avrà un'ampia maggioranza, considerato anche il fatto che le discussioni su temi abbastanza seri a questa maggioranza non piacciono, considerato il via vai che c'è in quest'aula e il chiacchiericcio che c'è in quest'aula. Ci dispiace che tale attenzione che state dimostrando sul Piano casa non l'avete dimostrata in precedenza sulla questione invece del personale esterno dei Gruppi con la presenza, e probabilmente ha ragione il Capogruppo del PSd'Az quando sostiene che bisognerebbe comprare un po' di colla per invitare tutti i consiglieri regionali a restare nei propri banchi a discutere dei temi che riguardano i sardi. Però, tornando all'argomento all'ordine del giorno, quando si discute del Piano casa, e la Commissione presieduta dal presidente Talanas ha provato ad affrontare il tema sul Piano casa, c'è stato subito uno scontro in maggioranza, così come accade spesso, c'è stato sul numero delle ASL, c'è sul numero delle province, c'è sul tema "province sì, province no", c'è sul tema su cosa si farà della sanità. Addirittura oggi, di mattina, il presidente Solinas annuncia di non firmare il Patto per la salute, nel pomeriggio invece, anzi, all'ora di pranzo, il Ministro della sanità ci manda un messaggio dicendo che anche la Sardegna, nonostante quello che si scrive sui giornali, firma il Patto per la salute, quindi con discrasie che succedono dalla mattina all'ora di pranzo, pensiamo un po' cosa può succedere di settimana in settimana. Ci eravamo lasciati comunque nella quarta Commissione con due testi, uno presentato in prima istanza dal PSd'Az e uno presentato dal Gruppo di Forza Italia. Cera stata anche la proposta da parte delle opposizioni, provate a trovare una sintesi, perché si voleva addirittura votare su quale testo utilizzare per partire con la discussione. C'è stata una proposta della minoranza, delle opposizioni, che vi diceva e vi suggeriva di provare a chiarirvi all'interno della maggioranza; al che arriva l'assessore Sanna, l'assessore Sanna che dice: "Stop alle proposte presentate dai Gruppi, ci penso io, nel giro di qualche giorno verrà depositata una proposta sul Piano casa, sull'idea di urbanistica, di Sardegna, che abbiamo noi". Invece ad oggi, a tutt'oggi, magari si aspetta la proposta confezionata in un bel pacco di Natale, considerato che non è pervenuto nessun tipo di proposta da parte della Giunta, nessun tipo di idea, se non le promesse che il consigliere Meloni citava poc'anzi, e citava promesse che vanno in netta contraddizione con il periodo storico che stiamo vivendo, mi ha fatto piacere che l'onorevole Peru, in tema di assestamento di bilancio, abbia presentato un emendamento sugli alberghi diffusi. Perché il tema vero, guardate, non è più l'incremento volumetrico, perché ormai avete in testa solo ed esclusivamente l'incremento volumetrico, la nuova cementificazione, il nuovo modello di sviluppo che riparte dagli anni '90, il modello di sviluppo è proprio quello degli alberghi diffusi, il modello di sviluppo è quello della riqualificazione, il modello di sviluppo è quello che ha permesso al "bando facciate" pensato dalla Giunta Pigliaru di avere una richiesta per 27 e 28 milioni di euro, ossia la riqualificazione dei nostri centri, non più un una cementificazione, un incremento volumetrico selvaggio. Io voterò questo Piano casa, lo voterò anche perché non ho né attici né superattici, e quindi non so se sia fortunato o sfortunato, però lo voterò perché non si può pensare di bloccare un'intera Sardegna. Però l'invito che vi facciamo è quello di smettere di fare slogan, di smettere di uscire con annunci roboanti di situazioni che non esistono. Quando prima l'onorevole Cossa ci parlava della produttività di questo Consiglio regionale, guardate, io vi invito, e invito anche l'onorevole Cossa, ma lo saprà meglio di me perché persona responsabile, ad andare a vedere i dati, in nove mesi questo Consiglio regionale si è riunito trentaquattro volte, solo ed esclusivamente trentaquattro sedute, non è mai accaduto che un Consiglio regionale in nove mesi si riunisse per trentaquattro volte, vuol dire la media di pochissime volte, di tre volte a settimana quasi. Quindi stiamo discutendo di una mancata produttività, di una mancata approvazione di leggi e di situazioni che danno una prospettiva a quest'isola, di una mancata individuazione di una strada, di una mancata individuazione di una strategia che possa rilanciare la nostra economia, ma parliamo solo ed esclusivamente, ci troviamo a parlare solo ed esclusivamente di annunci, di slogan, di situazioni che esistono solo ed esclusivamente sulla bocca dell'Assessore di turno, sulla bocca del Capogruppo di turno. Guardate, è ora di lavorare, non lo dico per noi, lo dico per voi, perché i sardi vi hanno dato un'ampia fiducia per cambiare le cose, non vi hanno dato un'ampia fiducia per barcollare, per trovarvi quotidianamente in una situazione di scontro, per trovarvi quotidianamente in situazioni imbarazzanti come quelle di ieri, dove tutte le Commissioni, anche quella sul piano di dimensionamento scolastico, non avevano il numero legale. Mi dispiace perché è presieduta da una persona seria, che è l'onorevole Alfonso Marras, e l'ANCI qui che aspettava, aspettava che qualche consigliere smettesse di fare gli affari propri e si presentasse nella Commissione a discutere dei problemi dei sardi. Questo vi stiamo chiedendo, e ad oggi invece cosa ci ritroviamo a fare? Solo ed esclusivamente per senso di responsabilità da parte delle opposizioni, ci ritroviamo a discutere della proroga di una legge presentata, forse l'onorevole Meloni ci dice due, tre anni fa, giusto? Tre anni fa, quattro anni fa dall'allora Giunta Pigliaru, tanto attaccata, tanto vituperata anche sui giornali, ma alla fine il cambiamento che avete prospettato, sia in campagna elettorale sia in questi mesi di annunci sui giornali, non è arrivato, è arrivato qualche selfie in più, è vero, devo dire la verità, ormai c'è la moda di non rimanere negli Assessorati di turno, ma di uscire in giro con il cellulare a riprendersi in giro nei diversi luoghi, magari, possibilmente, in qualche sagra. Però, devo dire la verità, ci aspettiamo di più, almeno qualche proposta, confrontiamoci sulle proposte, abbiate almeno il coraggio di presentare una proposta, abbiate almeno la fiducia in voi stessi di scrivere qualcosa e di dare un indirizzo a quest'isola. Ci vorremmo confrontare su questo, Assessori, non su situazioni che non esistono o su mozioni, su ordini del giorno che in questo Consiglio regionale…
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Dario Giagoni. Ne ha facoltà.
GIAGONI DARIO (LEGA). Io mi vorrei rivolgere all'onorevole Zedda per le parole che ha detto questa mattina, soprattutto per capire e comprendere se lui ha un Capogruppo, perché nella riunione dei Capigruppo, avvenuta questa settimana e la settimana scorsa, si è discusso su quali sarebbero stati i temi che avremo portato oggi, venerdì e sabato in Aula; o lei vive su Marte, lei vive nel suo mondo…
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Vivere nel mondo altrui è difficile eh…
GIAGONI DARIO (LEGA). Posso continuare, onorevole? Perché io non l'ho interrotta. Grazie. Forse lei mi voleva punzecchiare…
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). No, non hai capito, il contrario.
GIAGONI DARIO (LEGA). No no, forse lei mi voleva punzecchiare, forse scambia il fatto che sono un neofita della politica con l'avere il ciuccio in bocca; io il ciuccio in bocca non ce l'ho, onorevole, perché è vero che le si crede un saccente, un grillo parlante della politica…
(Intervento fuori microfono dell'onorevole Massimo Zedda)
PRESIDENTE. Però, scusi onorevole Zedda, lasci concludere, l'abbiamo ascoltata con interesse. Non c'è nessun intento di fare attacchi personali. Prego, onorevole Giagoni.
GIAGONI DARIO (LEGA). Grazie. Io ringrazio l'onorevole Giovanni Satta, che non è in Aula…
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Ma se è qua!
GIAGONI DARIO (LEGA). …Ah, eccolo, scusami Giovanni. Con enfasi, con grande attenzione e con il cuore ha posto all'attenzione della quarta Commissione un tema e un problema che tocca tutti i sardi, e io ho espresso la mia volontà, concordando anche con il Capogruppo del PSd'Az e con gli altri Capigruppo che erano presenti nella quarta Commissione, anche con gli onorevoli Mura e Cocciu, di discutere la mozione riguardante il caro traghetti entro questa settimana, quindi venerdì e sabato discuteremo questa mozione chiedendo anche all'opposizione, alla minoranza, per far sì che venga discussa una mozione così importante che tocca tutti i sardi. Poi mi vorrei soffermare sul fatto che è stato detto che noi scriviamo castronerie; vogliamo fare un elenco di castronerie effettive che tocchiamo con mano fatte nel Comune di Cagliari? Abbandono dell'Anfiteatro di Cagliari, abbandono della passeggiata coperta sotto il Bastione, immondizia dappertutto, abbandono parcheggio pubblico sotto via Roma finanziato dall'Unione Europea e approvato anche dal sindaco Floris.. continuo?
(Interventi fuori microfono da parte del consigliere Massimo Zedda)
GIAGONI DARIO (LEGA). …Stadio bloccato, Cagliari capitale dell'immigrazione… però questa dell'immigrazione è certa! Poi mi rivolgo alla Giunta, all'amico gallurese Assessore Quirico Sanna, e ai colleghi che hanno presentato la proposta di legge riguardante il Piano casa di stringere i tempi, Assessore, è importante stringere i tempi perché, come abbiamo promesso, i sardi stanno aspettando, e le consiglio anche una cosa, faccia anche una raccomandata esplicita ai colleghi Riformatori, perché oggi mi hanno lasciato basito sul fatto che si siano astenuti nel votare una legge che tutta la maggioranza ha voluto. Grazie, signor Presidente.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Mah, io l'avevo già annunciato tempo fa che quando si parla di urbanistica è quasi impensabile che poi si possa uscire tutti presi per mano cantando "Bianco Natale", è impossibile, no! Perché ognuno ha le proprie visioni e naturalmente noi abbiamo la nostra, però una piccola considerazione la vorrei fare, e non voglio fare neanche polemiche, perché l'Assessore Sanna è un Assessore del PSd'Az e quindi me ne duole poter fare delle considerazioni di altro tipo. Veramente entrare in quest'Aula oggi per andare a votare una proroga sul Piano casa mi ha creato non poche difficoltà, nel senso che è vero, così come ci è stato detto, che abbiamo presentato una proposta di legge che è datata 30 maggio, ed è vero che abbiamo avuto forse, dico forse, il tempo per poter avere anche un testo con il quale poterci anche confrontare, non c'è stato scontro in Commissione, così come dice il collega Lai, semplicemente è stato presentato un altro testo e noi possiamo dire che il lavoro da fare l'avevamo fatto e poi avevamo consegnato, ci stavamo aspettando per lo meno di poter avere un testo in Commissione che magari, se non esitato entro questo mese, poteva essere già in fase di discussione, e comunque avere qualcosa in mano su cui poter discutere. Perché il tema urbanistica, così come ha detto qualcuno, insieme al tema sanità sono i temi fondamentali che avevano creato non pochi problemi nella passata legislatura, e passare nove mesi senza aver portato il Piano casa, e oltretutto noi che dovremmo apportare le modifiche al Piano paesaggistico regionale per arrivare in quest'Aula con una nuova legge urbanistica, il tempo sta passando e quindi mi crea ansia, ecco, mi sta creando ansia. E' naturale che voteremo la proroga, ci mancherebbe altro, però vorrei dire all'Assessore, perché la bontà dell'Assessore c'è tutta, siccome prima abbiamo parlato di staff che ci dovrebbe dare supporto a noi del Gruppo, io penso che l'Assessore abbia bisogno anche di figure che all'interno di quell'Assessorato, non che ce le siamo inventate noi, dovrebbero dargli quel supporto necessario, perché se noi non abbiamo quel supporto necessario, già noi consiglieri, figuriamoci un Assessore e figuriamoci in un argomento come quello dell'urbanistica che non è roba diciamo di semplice e di facile comprensione. Quindi, quello che dico all'Assessore è che probabilmente dovremmo fare un ragionamento anche sulle figure che gli dovrebbero dare una mano e lo dovrebbero sopportare, perché non è che possiamo dire che ci si sta arrabattando, certo dovremmo fare di più, e questo lo dico a me stesso, non è che sto qui a bacchettare nessuno, io non sono mai contento di quello che faccio, e neanche della qualità di quello che viene fatto, ma questo vuol dire che stiamo cercando sempre di migliorarci, e così come ha detto qualcuno, se ci hanno votato vuol dire che tanti si aspettano qualcosa di diverso da quello che c'è stato, perché altrimenti avrebbero votato ancora il Centrosinistra e ancora avremmo avuto magari una politica che dico i sardi non hanno condiviso. Ecco perché noi dobbiamo dare risposte, dobbiamo dare risposte! E non abbiamo accettato manco l'emendamento che ha proposto l'onorevole Ganau che poteva essere anche molto interessante, nel senso che non mettiamo un termine temporale di scadenza del Piano casa, ma diciamo fino all'approvazione della nuova legge che lo dovrebbe sostituire, proprio per cercare di dare sprone a noi stessi in primis, di poter portare quanto prima un provvedimento e quanto prima tornare in quest'Aula per avere in primis un Piano casa che sia quello non solo di questa maggioranza, perché non può essere solo della maggioranza, ma anche dell'opposizione, ma condiviso da chi? Dai sardi! E quindi c'è molto lavoro da fare, e quando c'è molto lavoro da fare vuol dire che serve tempo, e quando serve tempo e il tempo noi ce lo stiamo consumando, e il tempo che ci stiamo consumando non tornerà. Quindi io chiedo e dico a me stesso, ai colleghi e all'Assessore, diamo un'accelerata, non è pensabile che noi possiamo continuare in questo modo, ripeto, nonostante stiamo provando a fare tanto, ma dobbiamo ancora fare molto, ma molto di più.
PRESIDENTE. Grazie onorevole Mula. Prego, Assessore Sanna
(Interruzione del consigliere Francesco Agus)
LAI EUGENIO (LEU). Presidente, non era iscritto neanche l'onorevole Mula…
PRESIDENTE. No, era iscritto, è un errore mio. La votazione… si era iscritto a parlare l'onorevole Mula, quindi…
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per fatto personale.
PRESIDENTE. Su fatto personale alla fine, alla fine può intervenire. Le do la parola, guardi, stia tranquillo, altrimenti poi… no, ma stia tranquillo, le do la parola alla fine.
Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica.
SANNA QUIRICO, Assessore tecnico degli enti locali, finanze e urbanistica.
Intanto grazie a questo Consiglio regionale che rimane l'organo sovrano, l'organo legislativo, e il rispetto che devo a quest'Aula e che devo anche a tutti i Consiglieri e all'opposizione, grazie ai consiglieri di opposizione per la pacatezza con cui hanno portato avanti la discussione e i ragionamenti, molti dei quali condivisibili. Onorevole Orrù, la ringrazio per le parole e i suggerimenti che ha detto. Quei suggerimenti le posso garantire sono già nel progetto del DL sul Piano casa, che è un progetto non concepito dall'Assessore Sanna, è un progetto concepito da tutti, dal''onorevole Mula, dall'onorevole Talanas, dai tanti amministratori locali che abbiamo sentito, dai tanti imprenditori, dagli uomini delle professioni. Noi abbiamo fatto un percorso di ascolto, proprio nella logica che ci vuole contraddistinguere di non voler imporre nulla, di voler condividere. Io non penso di essere un genio, con molta umiltà ho ascoltato, ho recepito financo vostri suggerimenti. Io, insieme con chi ha collaborato, con la struttura, con i consiglieri regionali che hanno dato un contributo forte, in tutti i sensi, quindi mi sento di dover ringraziare ogni singolo consigliere regionale che ha voluto dare il proprio contributo, quel contributo che in verità avevo chiesto. Vede, onorevole Orrù, quando lei parla di valorizzazione di materiali innovativi, ecco quello è un valore che noi abbiamo voluto inserire, ma anche il concetto di bello. La riqualificazione, onorevole, è un elemento essenziale su cui puntiamo molto, per consumare meno territorio, per porre rimedio anche ad alcune strutture. Guardate, chi vi parla ama profondamente questa terra, ma l'amo in modo viscerale, quindi mai né io, né la parte che mi onoro di rappresentare, potrà mai offendere questo territorio.
Onorevole Meloni, con lei più difficile perché c'è una stima, un'amicizia che ci lega. Io sono andato ad Arzachena perché per me rimane un simbolo di quel concetto che io mi sono permesso di portare avanti, che è quello sviluppo che un grande architetto qual è stato Antonio Simon Mossa ha portato avanti, che è lo sviluppo armonico nel rispetto del territorio. È vero, ho annunciato alcune parti della riforma ed è tutto vero ciò che ho detto. Noi abbiamo fatto un lavoro di sintesi, di raccordo, questo lavoro passerà adesso in Giunta, verrà depositato in Commissione dove tutti i Consiglieri potranno aprire la discussione, portare delle modifiche migliorative, però l'intento è quello che nel mese di gennaio si abbia il nuovo Piano casa. Questa è una promessa che la maggioranza ha preso quando si è presentata agli elettori e siccome siamo tutti i galantuomini, e maggiormente per noi sardi la parola è un elemento essenziale, quindi la parola data va mantenuta e verrà mantenuta. Non è una legge concepita con lo spirito dell'imposizione. Lo vedrete. Certo, per alcuni versi potrà sembrare anche ardita, però l'intento è quello che ci ha contraddistinto, unire il rispetto dell'ambiente allo sviluppo, perché girando i paesi, e credetemi, onorevole, ne ho girati tanti e spesso non facendo manco le foto, magari me le mandavano, e qualcuno addirittura non mi ha mandato la foto ma mi ha mandato il quadro, però sono orgoglioso di aver girato i comuni, di aver girato anche quelli più piccoli, quelli, onorevole, dove mai nessun Assessore della Regione, nero, rosso, giallo, era mai passato ed è stato importante per me poter sentire la voce di quelle persone, di quegli amministratori che sono in prima linea, che spesso non vengono sentiti e troppo spesso magari non sono stati manco ricevuti. Io ieri sono andato via dal mio ufficio alle 11 e 10 perché alle 11 c'era ancora gente. Io non ho paura del lavoro, non mi lamento perché non me l'ha ordinato il medico. Sono consapevole dell'impegno che avevo assunto, lo faccio con grande onore, spero di farlo con grande serietà. Io penso di dare tutto quello che posso. Lo faccio con passione, certo, però lo faccio con la consapevolezza di voler far bene per questa terra e quindi questa proroga che noi stiamo chiedendo, e lo sapete benissimo, è una proroga tecnica perché noi dobbiamo dare certezza ai nostri concittadini, non possiamo lasciare un vuoto legislativo, e quindi quel tempo, quel poco tempo che servirà i sardi non si devono trovare scoperti, chi ha intrapreso, chi ha progettato non può trovarsi scoperto, ma questo è dovuto alla serietà che contraddistingue chiunque è seduto in questi scranni del Consiglio regionale. Perché, vedete, ci sono momenti di scontro, però ci devono essere anche i momenti di incontro e quei momenti sono quando dobbiamo legiferare e agire nell'interesse generale del popolo sardo, e allora grazie e Forza Paris!
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto In votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1.
È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
(Interruzione del consigliere Giovanni Satta)
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Beh, no, non sto partecipando alla votazione, non partecipo alla votazione ma per non chiedere la parola per fatto personale, cosa che sta iniziando a capitare troppo spesso, devo dire la verità, Presidente, vorrei replicare brevemente usando i minuti a disposizione per quanto riguarda la dichiarazione di voto. Ma intanto, come premessa, ho detto tutt'altro questa mattina raccontando i fatti e molto sommessamente, visto che non era presente in Aula l'onorevole Satta, mi sono fatto portatore di quello che in modo unanime avevamo concordato: bisogna affrontare il tema della continuità marittima e della continuità aerea, in estrema sintesi. L'ho detto in modo più articolato, ma in estrema sintesi. Però per quanto riguarda l'intervento, guardate, non giova a chi interviene intervenire dopo nove ore dal fatto accaduto. È come quelle persone, in un gruppo di amici, che nel momento nel quale gli viene raccontata una barzelletta ridono con un'ora di ritardo; a voler essere buoni non si può definire queste persone dotate di perspicacia, a voler essere buoni, quegli amici poverini che insomma nessuno allontanava e che tutti tolleravamo nonostante ridessero con un'ora di ritardo. Per quanto riguarda i fatti invece, sullo stadio rimando come dire agli episodi giudiziari che hanno interessato lo stadio di Is Arenas negli ultimi anni. E' chiaro?
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, io la ascolto sempre con attenzione e anche con interesse…
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). E' sempre Piano casa, hanno beneficiato e stanno beneficiando…
PRESIDENTE. Sto dicendo che la ascolto sempre con attenzione e con interesse, lei interviene sempre in maniera puntuale, però le chiederei di attenersi alla discussione.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Stiamo parlando proprio di edilizia perché come lei sa bene il progetto dello stadio muove dalla legge sulla impiantistica sportiva che è strettamente connessa alla tematica dell'edilizia. Sentenze. Lo stadio, poi mi pare che ci sia quello provvisorio e l'iter stia andando avanti, abbiamo anche stanziato le risorse nel bilancio del Comune. Per quanto riguarda l'anfiteatro rimando sempre alle sentenze con condanne passate in giudicato fino agli ultimi gradi, condannata quella gestione e la rimozione delle strutture lignee e il successivo intervento di restauro venne concordato col MiBACT e il cantiere, caso unico e primo a Cagliari, era visitabile.
Oggi l'anfiteatro, rispetto ai problemi che aveva all'epoca di funghi presenti nelle strutture e di rimozione obbligatoria di quelle strutture dovute all'assenza di autorizzazione paesaggistica, è un monumento sano, le pietre stavano avendo un processo di decomposizione accelerato perché non c'era mai la possibilità che la pietra asciugasse rispetto anche all'umidità presente.
PRESIDENTE. Se lei vuole intervenire su fatto personale io dopo le do la parola…
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Io non volevo intervenire per fatto personale, volevo limitarmi a questo.
PRESIDENTE. Io mi appello alla sua sensibilità istituzionale, siccome l'ha evidenziato anche poc'anzi, se lei vuole intervenire su fatto personale, io al termine della seduta le do il tempo e può ribadire le accuse o le osservazioni che le sono state mosse, però…
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, lei sa che il fatto personale prevede che la persona che si ritiene offesa sostenga le proprie ragioni e che colui che dalla persona offesa si presume abbia prodotto offese possa chiedere scusa, a me non sembra questo il caso, nel senso che a me delle scuse non me ne faccio proprio un fico secco, glielo dico molto sinceramente, rimbalzano, il tema è invece quello di alcuni aspetti molto interessanti come quello della passeggiata coperta.
La passeggiata coperta nel 2011 era dotata di una pioggia continua in occasione delle piogge esterne, ma la pioggia era continua all'interno, lo sa bene l'assessore Zedda, vennero fatti lavori ingenti di riqualificazione prima del mio mandato, abbiamo dovuto spendere 5 milioni di euro per mettere mano a lavori fatti male, sapete qual era la tesi sostenuta? Che ci fosse un fiume sotterraneo in Castello, sapete come si chiamava il fiume? Acqua piovana e Abbanoa.
L'ultimo aspetto, così non rubo tempo alla fine della seduta, tralascio il fatto sempre riguardo la passeggiata coperta anche collegandomi alla vicenda dei fondi ai Gruppi che non mi sono sposato e mi fermo qua…
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, la devo richiamare ad attenersi…
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'altro elemento e ho chiuso, mi sono dato come regola quella di non parlare del Comune di Cagliari, se non citando dati, posso riprendere e anche con dovizia di particolari, sull'immondezza ho ereditato un sistema che vedeva il Comune capoluogo arrecare un danno all'intera Sardegna perché era fermo al 29 per cento di differenziata, siamo oggi al 75, caso unico e raro tra un capoluogo di regione con un risparmio di spesa, chiudo, io non ho incontrato in campagna elettorale la società che governa i rifiuti, io non ho incontrato in campagna elettorale né nel 2011, eppure mi era stato richiesto, né nel 2016 la società… Se volete proseguo in altre sedi!
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Di solito accade questo, la maggioranza porta i suoi testi, l'opposizione durante il dibattito utilizza tutte le armi possibili nella maggior parte dei casi per evitare l'approvazione di testi che si considerano inadatti a produrre gli effetti positivi. In questo Consiglio, in questa legislatura, spesso i testi che arrivano all'attenzione del Consiglio regionale sono testi che vedono la fattiva collaborazione dell'opposizione, in alcuni casi per limitare i danni e consentire se non altro di poter discutere un testo capace di rimanere in piedi e di avere i crismi per poter entrare in Aula, ed è il caso per esempio della norma che affronteremo venerdì su ARGEA, è stato il caso del commissariamento delle province, in altri casi perché come avviene oggi l'opposizione da settimane anzi da mesi chiede di dare una certezza a un mondo, quello appunto dei comuni, quello dei privati che attendono appunto certezze per poter fare dei lavori urgenti nella propria abitazione, quello degli studi professionali che hanno parte del proprio reddito legato alla certezza del diritto. Il sistema che vede continue proroghe del Piano Casa ha fatto sì che questa certezza non ci sia. Dicembre, o comunque il mese a ridosso della proroga, è un mese in cui gli studi professionali fanno a volte le 10, anzi le 11 e un quarto come il nostro Assessore fa nel suo ufficio quando va bene per affrettarsi e poter presentare gli atti in Comune prima della tagliola del trentun dicembre dopo la quale nessuno è in grado di capire se la legge sarà prorogata o non sarà proroga. Ecco, noi la proroga l'avremmo potuta fare senza troppi problemi a suo tempo, anche due mesi fa, e garantirci una discussione più serena perché di urbanistica è meglio discuterne con serenità e senza avere una scadenza che ci insegue. Io sono pessimista riguardo al fatto che sei mesi siano sufficienti, tra sei mesi non ci sarà un'altra legge urbanistica che sostituirà il Piano Casa che oggi proroghiamo, non ci sarà perché i ritmi dei prossimi sei mesi saranno né più né meno quelli degli ultimi 9. Io spero in un colpo di reni, in un moto d'orgoglio, in un miglioramento fisiologico dato anche dal fatto che molti novizi, come qualcuno si è definito, possano imparare i rudimenti in queste settimane, nei prossimi mesi, però dubito che chi non è riuscito a ingranare negli ultimi mesi improvvisamente nei prossimi sei sforni una legge urbanistica capace almeno di non essere in conflitto con tutte le altre norme dello Stato o con le stesse norme regionali. Quindi sono estremamente pessimista su questo, dopodiché c'è una commissione, farà il suo lavoro, oggi io sono contento per il fatto che entri un testo anche con la mia firma perché abbiamo sempre dato la piena disponibilità affinché questo problema fosse risolto e fosse finalmente ripristinata la certezza. Detto questo, è stato citato prima il tema della calendarizzazione dell'ordine del giorno dell'Aula, io da Capogruppo ho posto il tema della discussione del Piano Casa insieme ai colleghi della minoranza, abbiamo posto il fatto che fosse approvato il prima possibile, e quindi oggi questo testo è in Aula non perché la maggioranza ha fatto le tappe forzate, ma perché l'opposizione ha messo una firma e ha chiesto che questo testo ci fosse. Dopodiché sinceramente l'inizio della seduta antimeridiana ha aspetti che per me sono completamente ignoti, non riesco a capire perché si sia premuto l'acceleratore per imporre la discussione di una mozione che poi la stessa maggioranza non era in grado di approvare, non l'abbiamo rimandata perché c'era necessità di fare un'ulteriore riflessione, l'abbiamo rimandata, anzi l'avete rimandata quella mozione che non ha avuto nemmeno il tempo di approfondire perché in Aula non c'era il numero legale, e quindi quella mozione non sarebbe mai stata approvata, diciamocela tutta. Dopodiché noi abbiamo dato da sempre la disponibilità, l'hanno data i colleghi in Commissione, proprio mentre la Capigruppo era pronta, aveva licenziato l'ordine del giorno che stiamo discutendo oggi, aveva dato l'autorizzazione, l'ok unanime per discutere di trasporti, se non altro perché quello è il tema che sentiamo appena mettiamo piede fuori dal Consiglio regionale, e sarebbe stato assurdo discutere di altro quando tutti ci chiedono una risposta su questo. Anche su questa logica di apparente buon senso ho visto che la maggioranza ha avuto idee molto diverse, si guarda prima a la casacca rispetto invece a quello che è il grave problema.
Chiudo, Presidente, poi invitando la maggioranza a comportarsi come tale. Noi le elezioni le abbiamo perse, ne abbiamo anche discusso più volte del perché, anche in quest'Aula, in maniera anche molto serena, perché la vita va avanti e la politica ci…
PRESIDENTE. Prego, però concluda.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). …continui tempi supplementari. Poi abbiamo visto che purtroppo si può segnare anche al 98º, quindi non è più nemmeno il 90º a segnare la fine di una partita. Per cui diciamo nessuno si deve illudere di aver vinto e che la vittoria sia per sempre, però quando si vince e si ha il compito di governare ci si aspetta che ci si comporti da governanti, per cui ci si aspetta per esempio che un Capogruppo di maggioranza abbia cura almeno di studiare la storia recente se non altro della città capoluogo che ospita il Consiglio, per evitare di dire castronerie, e anche per evitare, Presidente, sto chiudendo, per evitare a la maggioranza delle lungaggini che complicano il lavoro di chi deve governare. Perché il mio ruolo qui è quello dell'opposizione ed è quello dei colleghi…
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Antonio Piu. Ne ha facoltà.
PIU ANTONIO (Progressisti). Presidente, buonasera ai colleghi e alle colleghe del Consiglio, signor Assessore, io non sono intervenuto durante la discussione perché credo che in casi come questi quando c'è una proroga l'Assessore dovrebbe parlare prima, piuttosto che a farlo siano i Consiglieri, perché sino a che non abbiamo idea esattamente di quello che state andando a proporre, è vero che lei sta girando parecchio, ma non si sta creando opinione, non sta creando massa critica, non ci sono assemblee dove i comuni e dove i diretti interessati possano partecipare ed esprimere la loro opinione. E' vero quando si è maggioranza si decide anche e si può giustamente decidere il modo più giusto e idoneo per poter lavorare a leggi come queste, però anche il fatto che non si stia discutendo in forma dettagliata, io parlo del Comune di provenienza che è Sassari, non so se si siano fatte delle riunioni nella seconda città della Sardegna, mi pare di no, nel modo in cui io intendo una riunione, cioè riunioni allargate, aperte, dove le associazioni, ma dove anche chi vive la realtà e la quotidianità di realtà che sono realtà che son cresciute e hanno avuto modo di crescere in maniera poco controllata. Allora quando si parla di urbanistica e si parla di strumenti come questi, si deve avere anche una visione generale del territorio, e chi amministra deve dare anche degli input per fare in modo che una legge possa essere discussa e approvata in maniera dettagliata. Lei ha una grandissima responsabilità, ecco perché preferirei non arrivare a giugno e affrontare la stessa discussione che abbiamo affrontato in Commissione già per la seconda volta. Cerchiamo di arrivare in Commissione, magari di riunirci un pochino di più, fare qualche audizione in più, dove ci viene spiegato e dove ci viene proposta una visione, perché diversamente finirà che a giugno l'opposizione presenterà 5000 emendamenti e la legge forse passa fra due anni. Perché questo è quello che poi avviene in una dialettica politica di Aula quando le cose non si fanno con i tempi giusti. Perché noi abbiamo tutto l'interesse a poter dare il nostro contributo e il nostro apporto anche in Commissione ad una legge che finalmente risolva e la finisca con tutte queste proroghe, forse avrei apprezzato di più una proroga al 31 dicembre, perché in sei mesi io trovo realmente difficile che si possa arrivare ad una conclusione. Così come quella sugli enti locali, si sente parlare tanto di Province, io non sento parlare di città metropolitana di Sassari come invece in campagna elettorale si è fatto e lo si è fatto ampiamente. Avete vinto in una città che generalmente era una città che votava centrosinistra, e avete vinto lasciando intendere che quello che era stato fatto dal centrosinistra non andava bene come città metropolitana, e questo lo sto sentendo poco, magari mi sbaglio io, leggo magari i giornali dove non viene pubblicato per intero quello che viene detto. Però attenzione anche su questo, perché altrimenti tutto quello che è stato detto in campagna elettorale verrà poi portato in cassa per capire quello che poi esattamente avete fatto e quello che invece avete promesso e non avete fatto. Quindi io faccio parte della Commissione urbanistica, ben venga questa proroga, però io mi auguro che il suo prossimo intervento sia in Commissione e che ci dica chiaramente quella che è la vostra visione anche su questo tema.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Presidente, non sarei intervenuto se alcuni interventi della maggioranza non avessero portato elementi nuovi alla discussione. E allora vede, Assessore, nessun attacco personale, ci mancherebbe, la questione qui è la quantità e la qualità degli atti che vengono portati all'interno di quest'Aula, non è uscire dall'Assessorato alle undici e mezza di notte, ma è produrre gli atti che consentano a questo Consiglio di esprimersi e di e di confrontarsi. E l'appello non viene solo dall'opposizione, l'ha fatto anche il capogruppo del PSd'Az, l'ha fatto in maniera decisamente più delicata rispetto a quello che ho fatto io, però è arrivato anche dal Gruppo del PSd'Az, ed è arrivato dal gruppo dei Riformatori, basterebbe anche in questo caso leggere i giornali che quotidianamente riportano alcuni articoli. Quindi non è uscire alle 23 e 30 dall'Assessorato, parlano il numero dei provvedimenti che sono stati portati all'attenzione di quest'Aula che sono pari a zero da parte sua, la qualità delle proposte di legge che leggiamo solo sui giornali e sui quali avrei tanto da dire e, mi permetta di dirglielo, anche l'intervento che non entra sul merito dei problemi ma va quasi su un "vogliamoci bene". Quindi rispetto il tema pacato e l'argomentazione pacata, però guardi stanno succedendo cose, e lo vedremo anche sabato con la norma sui direttori generali, che lasciano davvero basiti. A proposito di direttori generali, mi verrebbe da chiedere al veterano di questo Consiglio che è l'onorevole Oppi cosa pensa dei direttori generali che fanno politica quotidianamente e si sostituiscono agli organi di potere. Però, Presidente, l'appello che voglio fare a tutta l'aula, dichiarando naturalmente il voto favorevole al provvedimento, è di tornare a discussioni decisamente più pacate, perché nessuno ha detto a nessuno di avere di avere il ciuccio in bocca, nessuna ha affermato queste parole. Però guardi, Presidente, l'appello lo faccio lei che è una persona seria, inviti tutti a dimostrare di non averlo.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Presidente, ma io inizio subito dichiarando che voteremo a favore di questo provvedimento, provvedimento che arriva in Aula grazie all'attenzione e alla sensibilità di questa minoranza, che a tempo scaduto ha consentito di arrivare in Aula con un provvedimento ex articolo 102. Votiamo convintamente questo provvedimento, perché è un provvedimento che si è dimostrato in grado di dare un po' di respiro a un settore che è in grandissima difficoltà come quello dell'edilizia. Avevamo fatto una proposta, che è stata anche depositata, che prevedeva una proroga illimitata del piano casa, questo non per sfidare o per scommettere sui tempi lunghi di questa Amministrazione ma semplicemente per dare certezza agli operatori, quindi l'unico intento era quello. Io onestamente credo che i sei mesi previsti non siano sufficienti, lo dico, Assessore, in attesa di vedere la sua proposta di piano casa ma siccome so quali sono i tempi dell'urbanistica credo di poter affermare che sei mesi non saranno sufficienti. Tra l'altro si tratta di un piano casa che ha delle premesse che non sono assolutamente confortanti, perché se saranno contenute delle proposte così come quelle che sono state proposte da alcuni consiglieri di maggioranza, che prevedono premi di volumetria assolutamente spropositati, la possibilità di edificazione in agro senza essere conduttori agricoli, io credo che vi dovrete aspettare da parte nostra un'opposizione dura, durissima. Poi se l'obiettivo è quello annunciato poco fa dall'onorevole Mula di modifica del Piano paesaggistico regionale, allora posso affermare con certezza che i sei mesi non saranno assolutamente disponibili. Credo che quindi si sia fatto un errore a non prevedere una modifica illimitata nel tempo, perché quello che serve a questa regione è una legge urbanistica, una legge che regoli tutto quanto il settore in maniera chiara e univoca, e che quindi non serva più un piano casa per garantire aumenti di volumetria o interventi specifici, ma una legge che regoli un settore che da troppo tempo, in maniera colpevole anche da parte nostra, non è stato governato, e quello che serve è proprio una legge urbanistica non una proposta modificativa di un piano casa che lascia il tempo che trova e che rischia di fare più danno di quello che farebbe una proroga così prolungata nel tempo. Quindi, da questo punto di vista, ripeto, noi voteremo a favore di questo provvedimento.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (LEU). Credo che questo provvedimento che votiamo non abbia molta relazione con l'urbanistica, è un provvedimento che secondo me è più da classificarsi sulla materia edilizia, per questo motivo io sono contento di poterlo votare non solo per le ragioni che ha detto adesso il presidente Ganau ma anche perché è una piccola, piccola risposta alla crisi economica dell'Isola. A me duole però che questa Giunta non stia affrontando i temi economici con organicità; sull'artigianato, e cioè su una parte importante delle imprese che fanno edilizia, questa Giunta sta segnando il passo. Ci sono leggi approvate, ci sono fondi stanziati, alcuni non sono più stanziati perché li avete tolti in assestamento altri invece aspettano un'attuazione, non c'è entusiasmo da parte di questa Giunta verso quei ceti, il che meraviglia parecchio perché questi ceti produttivi, questi ceti coraggiosi dovrebbero essere all'attenzione di questa Giunta e di questa maggioranza con molto maggiore entusiasmo. Io spero che questo voto favorevole, purtroppo indotto dalle opposizioni e non proveniente dall'iniziativa della Giunta e della maggioranza, vi induca a ritenere che si debba invece prendere in mano il problema economico dell'Isola, si debba concedere maggiore attenzione al ceto dei coraggiosi, ai ceti produttivi, agli artigiani, ai commercianti, a coloro che costruiscono, e proporci un pacchetto più vasto con maggiori risorse e con maggiore sforzo anche sulla legislazione, che ci troverebbe pronti a un'assistenza vera anche della maggioranza, non soltanto a una benevole condiscendenza. Se invece noi ci vogliamo impiccare ancora oggi a fare del centrodestra una forza che unicamente ha come scopo quello di contraddire ciò che hanno detto Presidenti del passato, anche grandi Presidenti del passato, allora voi ci troverete sempre, come ha detto il presidente Ganau, contrari e contrarissimi, pervicacemente contrari, e tutto ciò si risolverà col fatto che avrete perso tempo, utile invece, utilissimo, per la Sardegna, per i suoi ceti produttivi, per le persone coraggiose che vedono anche dall'atto di oggi una piccola speranza. Dobbiamo moltiplicare queste speranze, moltiplicare queste iniziative, e credo che la vostra disponibilità a guardare a questi ceti ci sia, ci debba essere spontaneamente, voi troverete anche la nostra disponibilità nel momento in cui ci presenterete delle serie e vaste misure sul settore, non ci trovate d'accordo quando fate passi indietro, e passi indietro purtroppo vengono fatti. Io chiedo, signor Presidente, gliel'ho già chiesto per le vie brevi ma lo chiedo in Aula, che la Giunta venga invitata a rispondere agli atti di sindacato ispettivo quando questi vengono realizzati dal Consiglio, perché se noi riuscissimo ad avere un dibattito su questi temi io sono certo che la maggioranza potrebbe trovare molti punti di contatto anche con noi, anziché dover trovare invece una opposizione che sarà molto dura.
PRESIDENTE. E' iscritto a parlare il consigliere Giovanni Satta. Ne ha facoltà.
SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Ovviamente anch'io annuncio il mio voto favorevole, però volevo significare una cosa. E' vero che ricoprire il ruolo di assessore è una grande responsabilità, tant'è vero che, l'ho anche detto un'altra volta in quest'Aula quando vidi la composizione della nuova Giunta e vidi l'enfasi con la quale ciascuno dei nominati si apprestava a ricoprire quel ruolo, dissi anche che se fossi stato al loro posto mi sarebbero tremate le vene ai polsi vista la responsabilità che richiama questo ruolo. Soprattutto mi sarebbero tremate se fossi stato al posto di Quirico Sanna, perché andava ad affrontare una materia che è quella urbanistica, oltre a quella degli enti locali, che ho avuto modo di conoscere prima facendo il Sindaco col mio modestissimo PUC e col Piano particolareggiato ma soprattutto poi sono stato tre anni e mezzo in Commissione urbanistica e ho assistito al lavoro portato avanti dall'allora Assessore, che stimavo a livello personale, che era Cristiano Erriu, agli incontri numerosissimi sui territori, confronti con i sindacati, con le parti sociali, un lavoro enorme, immenso, fatto da lui e dal suo staff. Non vorrei che si dimenticassero l'onorevole Agus, l'onorevole Zedda, che non era in Aula ma comunque fa parte oggi di quella maggioranza e la sua parte politica era rappresentata anche in quest'Aula, l'onorevole Lai, non dovrebbero dimenticarsi che quel lavoro immane andò a infrangersi sugli scogli perché venne esitata in Commissione, dopo durissimi contrasti all'interno della stessa maggioranza di carattere ideologico, ideologico puro, su quella che doveva essere la legge urbanistica. Oggi questi signori non si possono dimenticare questo, non ci possono minacciare di fare un'opposizione… da una parte l'onorevole Agus mi ricorda quello che è il ruolo della maggioranza e quello che è il ruolo dell'opposizione, ma dall'altra non mi possono venire qua a dire e minacciare che faranno un'opposizione sugli scontri ideologici: l'avete fatta a voi stessi e chiaramente ci aspettiamo che la facciate anche a noi.
Ovviamente noi abbiamo un punto di vista diverso, che non è quello di distruggere l'ambiente come qualcuno ha ventilato, non è quello di costruire tutto e dappertutto, non è questo, l'abbiamo anche noi il senso del bello, abbiamo anche noi amore per la nostra terra come voi, e sicuramente cercheremo di fare le cose come debbono essere fatte.
Il piano casa non è la legge urbanistica, quindi ecco perché noi pensiamo di apportare poche importanti modifiche a quello che è il piano casa attuale, e anche quelle però richiedono tempo, e questo tempo, l'iter di formazione di una legge non poteva essere a conoscenza di un neoassessore sei mesi fa, perché era un neoassessore essendo stato nominato a maggio e a giugno non era altro che assessore da due mesi, e non poteva sapere quelli che sono gli sconti su una materia così importante; importante come quella della sanità, come quella dei trasporti, come quegli altri grandi temi che sono rimasti irrisolti per anni perché, badate bene, è vero che dobbiamo tutelare l'ambiente, come dice, e ci sono anche quelli che sono irriducibili proprio l'ambiente a tutti i costi, però noi dobbiamo trovare un giusto equilibrio, perché non dimenticatevi che noi stiamo qua a goderci anche gli emendamenti, non abbiamo più il vitalizio, abbiamo avuto oggi la possibilità con una nuova legge, avremo la possibilità di nominare i nostri collaboratori sperando che siano anche portatori di grandi capacità che ci aiutino nel lavoro che andremo a fare, più di quanto hanno potuto fare magari, senza offesa per nessuno, i dipendenti forestali che venivano qua perché dal nord Sardegna non veniva nessuno. Però faremo in modo che questa riforma trovi un giusto equilibrio, perché sono stati persi 35.000 posti di lavoro in edilizia, signori. Possiamo andare avanti anche senza questo, questo lo dicevo una parte del centrosinistra, lo sosteniamo noi oggi, quindi noi andremo a fare una riforma urbanistica che sicuramente non annunciamo e non voglio che lo faccia il mio amico Quirico Sanna che sarà fatta la nuova legge urbanistica il 30 dicembre del 2020, questo non lo dobbiamo dire, la faremo ma la faremo nei tempi giusti, la faremo bene, la faremo con un confronto giusto e leale con chi la pensa diversamente da noi, ma la faremo. Diverso il discorso del Piano casa, il Piano casa, una proposta esiste già, è all'esame della Giunta, la Giunta la porterà in Aula a brevissimo e noi cercheremo di approvarla. E credo a questo punto di voler difendere il lavoro portato avanti dall'Assessore e credo che l'approveremo nei sei mesi, perché altrimenti avremo veramente qualcosa da rimpiangere ancora rimpiangere. Però caro collega Franco Mula, cari amici della minoranza, è una materia talmente complessa che non abbiamo perso tempo. Io lo dicevo già da tre mesi fa che saremo andati ad una proroga, probabilmente andava fatta qualche giorno prima, però la stiamo facendo perché sapete tutti meglio di me, l'avete proposta voi, che questa proroga è necessaria perché altrimenti ci ritroveremo al primo di gennaio che gli uffici tecnici dei Comuni dovrebbero rimandare indietro un sacco di pratiche che sono state fatte, elaborate dai tecnici in base al Piano casa e questo noi non lo potevamo permettere per quel senso di responsabilità che ho detto prima che deve essere insito in ciascuno di noi. Quindi il mio voto è favorevole, grazie.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 1.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'articolo 2.
È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Sì grazie Presidente, in realtà mi ero iscritto prima perché dopo aver sentito l'intervento dell'assessore Sanna è sorto un dubbio, intanto mi è parso di capire che l'Assessore abbia colto il senso del mio intervento e quindi abbia capito bene cosa volessi dire, credo di essere stato anche abbastanza esplicito. Però al di là di questo, lei ha parlato di gennaio, mi verrebbe da chiederle ma lo sa, lo abbiamo capito quale mese anno di gennaio? Perché a questo punto con tutte queste proroghe ci viene anche il dubbio insomma, ecco. Siccome gennaio è domani ma nel vero senso della parola e io vorrei sapere da lei gennaio si approva, pensate di approvarlo in Aula qui con tutte le difficoltà che l'Aula, comporta l'arrivo in Aula, oppure a gennaio c'è la presentazione formale della proposta, quale proposta, portate avanti quelle presentate, ecco questa è una cosa rispetto alla quale vorremmo sapere. Altrimenti quello che ho detto prima in discussione generale sulla proposta, con riferimento al 30 giugno 2020, non è una cosa così, perché immagino se va bene febbraio, marzo in quest'Aula, febbraio non so marzo, comunque prima del 31 marzo, mi sembra difficile che si possa ipotizzare che si possa approvare la finanziaria, sappiamo che quando c'è la finanziaria lavorare su altre cose è praticamente impossibile, quindi poi ci sono tante altre questioni in cantiere che sono altrettanto importanti quanto questa molto importante, quindi davvero è il caso di sapere, certamente non condiziona il mio voto, il nostro voto, che ovviamente è favorevole per questa proroga, però capire cosa stiamo prorogando. Stiamo facendo una proroga per trovarci qua a fare gli stessi discorsi il 28 giugno del 2020, oppure se stiamo facendo qualcosa che ci porti a brevissimo questo mese di gennaio, questo, in quest'Aula a discutere di questo tema, grazie.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Maria Laura Orrù ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Sì in dichiarazione di voto per preannunciare, lo volevo enunciare prima, abbiamo votato quindi, il voto favorevole e ribadire alcuni concetti. Io sottoscrivo quanto ha espresso l'onorevole Deriu sul tema della valorizzazione degli artigiani e dei produttori locali. Questo chiaramente è un tema, uno dei grandissimi temi, in più ha evidenziato, e sicuramente sarà stato ascoltato da tutti, ha toccato la questione, il problema economico, e ha parlato di organicità. Ecco se noi mettiamo insieme questi termini e sono proprio il succo di quello che dovrebbe essere il procedimento per poter approvare in linea i vari strumenti. Per cui io mi occuperei prima di tutto di scrivere una legge urbanistica moderna e una nuova legge urbanistica capace di mettere insieme i pezzi, dopodiché mi preoccuperei di scrivere quelle che sono le leggi diciamo così a corollario, quindi un Piano casa che si occupi proprio dell'abitare e successivamente anche tutte le altre norme o altre leggi che si potrebbero declinare in questo senso. Perché è chiaro che con un vuoto che lascia, diciamo così, una legge urbanistica valida all'interno degli strumenti come il piano casa vengono inserite, viene inserito, tutto e di più e questo non va bene, perché è proprio il procedimento che è sbagliato e crea chiaramente molta confusione e anche quando si va a progettare i professionisti si trovano di fronte a una serie di norme che mandano e rimandano ad altre norme, chiaramente diventa complicato progettare, voi immaginatevi quando si è davanti a un computer per poter disegnare, prima di poter disegnare devi aver fatto, diciamo così, lo studio di non una, due, tre ma innumerevoli norme, perché non ci sono soltanto quelle regionali ma come ben sapete ci sono quelle nazionali e via dicendo. Quindi questo è il ragionamento. E poi vorrei sottolineare una questione, perché l'onorevole Satta ha espresso una questione, ha detto "l'ambiente a tutti i costi!". Guardate che le questioni stanno insieme, la transizione ecologica è una transizione economica, o noi capiamo che dobbiamo andare in questa direzione e percorrere le vie che sono le vie dell'innovazione e del cambiamento che in tutta Europa si stanno percorrendo, oppure noi saremo in ritardo, e saremo in ritardo su tutte le tematiche, altro che filo d'orbace che doveva collegare tutte le discipline. Qua non lo vedremmo neanche da lontano questo filo se non iniziamo percorrerlo da subito, perché la transizione economica significa posti di lavoro. La nuova politica guarda in questa direzione, basta vedere i finanziamenti della Comunità europea, basta guardare dove stanno puntando tutte le altre nazioni. Io lo dico veramente col cuore in mano, la Sardegna ha una grande opportunità, se stiamo ancorati al passato continueremo ad essere colonizzati. Quindi, guardiamo al futuro e guardiamo al futuro con coraggio, perché quello che dobbiamo fare è questo, e io vi sfido, nel senso che sfido anche me stessa, a farlo. Tra l'altro, apro e chiudo una parentesi, quando si progetta oggi i CAM, che sono i criteri ambientali minimi, sono di una percentuale sempre più elevata all'interno della quota per arrivare all'ottenimento di un risultato maggiore per avere l'incarico, ecco i criteri ambientali minimi sono legge, non è una cosa che si è inventata Maria Lauro Orrù, e tra l'altro, grazie a Dio, ci sono persone molto più intelligenti di me che dicono cose molto più sensate di me in altri luoghi e in altri contesti. Però noi dobbiamo ascoltarli, provare davvero a guardare verso il futuro, e ci vuole coraggio, io capisco che ci vuole coraggio, però se questo coraggio lo attraversiamo adesso probabilmente tra cinque, dieci anni saremo in una situazione molto diversa, se invece continuiamo a percorrere la strada dell'emergenza ci ritroveremo sempre a rincorrere le emergenze che sono sempre più grandi di noi e saranno sempre più grandi di noi, fino a quando non riusciremo più a trattenerle e ci sovrasteranno per ovvie ragioni.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Non sarei voluto intervenire, però dopo l'intervento dell'assessore Sanna mi sono quasi commosso, e mi corre l'obbligo di fare un piccolo intervento. Io credo che quello che ha detto l'Assessore lo abbia detto davvero col cuore, però il cuore non basta, ci vuole altro, ci vuole sacrificio, ci vuole fatica, ci dobbiamo mettere davvero a disposizione, l'ha detto qualcuno che mi ha preceduto. Ed io, adesso che sto per dichiarare il mio voto favorevole a questo dispositivo di legge, do un grande merito oggi a questa opposizione, che in questo momento, forse non vi siete resi conto, sta garantendo il numero legale, già da tre votazioni noi stiamo garantendo il numero legale, questo è senso di grande responsabilità, e però ce ne dovete dare merito e ce ne prendiamo il merito. Noi voteremo a favore.
PRESIDENTE. Benissimo. Passiamo alla votazione dell'articolo 2.
Ha domandato di parlare il consigliere Aldo Salaris per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SALARIS ALDO (Riformatori Sardi). Per dichiarare il nostro voto favorevole e soprattutto per accogliere con grande apprezzamento quelle che sono state le parole dell'assessore Sanna. Le accogliamo positivamente e con grande aspettativa perché è necessario veramente avere delle norme, Piano Casa e oltre, ha ben detto al collega Satta, delle norme da porre a regime per gli operatori che hanno grandi speranze e grandi attese entro tempi determinati, così come ha detto l'Assessore, e soprattutto in piena armonia con quelle che sono le difese dell'ambiente, delle caratteristiche paesaggistiche della nostra regione. Quanto all'onorevole e amico Giagoni, tenuta conto la simpatia che ho per lui, dico che da parte del mio Gruppo la raccomandata la restituiamo al mittente, per due semplici considerazioni: la prima perché già l'onorevole Cossa ha spiegato molto, molto bene, in maniera abbastanza chiara quelle che sono le motivazioni della nostra astensione; la seconda perché non vediamo ragioni di ricevere alcuna raccomandata, soprattutto per il fatto che noi siamo in aula da stamattina dalle ore 10 e 30, abbiamo vissuto momenti poco simpatici, però siamo in aula, lo siamo nei banchi della maggioranza, e stiamo espletando tutte le operazioni che ci competono, le nostre prerogative consiliari dai banchi della maggioranza. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Mettiamo in votazione l'articolo 2. Votazione elettronica.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'articolo 2.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Passiamo alla votazione finale. Io, prima di procedere alla votazione finale, volevo ringraziare l'intero Consiglio regionale, quindi maggioranza e opposizione, per avere consentito nei tempi, nei modi e nei termini di cui all'articolo 102 che questa proroga entrasse in aula. Quindi il mio ringraziamento nei confronti del Consiglio è doveroso e sentito.
Ora passiamo quindi alla votazione finale.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, della proposta di legge numero 88.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Volevo comunicare che è arrivato lo schema di esercizio provvisorio, per questa ragione la terza Commissione è convocata domani alle ore 15 e 30, sia per l'esame dell'esercizio provvisorio che per il rendiconto 2018. Al termine della seduta faremo una Conferenza dei Capigruppo.
Il Consiglio regionale è riconvocato per venerdì alle ore 10 e 30.
La seduta è tolta alle ore 19 e 52.
Allegati seduta