Bozza provvisoria
CCXVIII SEDUTA
(POMERIDIANA)
Martedì 4 ottobre 2022
Presidenza del Presidente Michele PAIS
indi
del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA
indi
del Presidente Michele PAIS
La seduta è aperta alle ore 16 e 22.
CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta antimeridiana del 30 marzo 2022 (207), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. I consiglieri regionali Michele Cossa, Aldo Salaris, Giovanni Satta e Stefano Schirru hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 4 ottobre 2022.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Eravamo in fase di discussione generale del testo unificato DL 105- PL 100/B e attendevamo il parere del CAL che nel frattempo è arrivato e che è stato a tutti distribuito.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. È vero, c'è arrivato due minuti fa, anzi, cinque minuti fa il parere del CAL e volevo chiedere questo, Presidente; siccome è un documento corposo costituito da quattro pagine, e noi abbiamo provato, il nostro Gruppo ha provato a tradurre quanto descritto nel parere, però evidentemente non riusciamo noi a decifrare alcune affermazioni contenute nello stesso, quindi chiediamo Presidente che questo parere venga portato in Commissione e venga discusso anche alla presenza della Presidente Secci, anche perché vorremmo avere delle spiegazioni in merito al contenuto di questo parere, che è davvero molto interessante, molto corposo, ma vorremmo sentire la Presidente in merito a questo documento e magari ce lo spiega anche in Commissione. Credo che sia un diritto di tutti i consiglieri regionali capire che cosa si sta magari votando.
PRESIDENTE. Confermo la complessità e anche la completezza del provvedimento, che cita anche un passaggio penso dell'Enciclica di Papa Francesco, "Laudato sì", quindi è un parere anche etico dal punto di vista del merito, ci sono delle proposte emendative, anch'io, insomma, l'ho letto insieme a voi e quindi devo sospendere necessariamente per cinque minuti il Consiglio per assumere una decisione. La proposta potrebbe anche essere questa; c'è una richiesta di approfondimento del parere, che ritengo assolutamente legittima, noi però abbiamo anche una proposta di legge che è stata evasa da parte della Commissione che riguarda la legge sul turismo e che invece non ha problemi ed è stata anche approvato all'unanimità, non so se vogliamo utilizzare questa serata per renderla fruttuosa, perché altrimenti dovremmo… scusate un attimo, o procediamo con i lavori o io non mi sento di dire che oggi la giornata in Consiglio regionale… c'era anche quella sull'agricoltura. Intanto il Consiglio è sospeso per una Capigruppo.
(La seduta, sospesa alle ore 16 e 28, viene ripresa alle ore 17 e 08.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori dell'Aula. È pervenuta un'altra richiesta di congedo da parte dell'onorevole Diego Loi sempre per la seduta pomeridiana in corso, se non ci sono opposizioni, il congedo si intende accordato. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di proseguire con i lavori di cui all'ordine del giorno e quindi con la discussione del testo unificato 105-100/B.
Continuazione della discussionee approvazione del testo unificato: Disposizioni in materia di energia (TU DL105-PL100/B) e approvazione di ordine del giorno.
PRESIDENTE. È aperta la discussione generale. Ricordo che i consiglieri che intendono prendere la parola devono iscriversi non oltre la conclusione del primo intervento.
È iscritta a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Meglio tardi che mai! Meglio tardi che mai e anche oggi il Presidente della Regione Sardegna non c'è, non è presente, ennesima volta in cui il Presidente della Regione Sardegna manca, in un momento e soprattutto quando in Consiglio regionale arriva finalmente, dopo tre anni, un argomento così importante come quello dell'energia, è in questo momento che a livello nazionale, a livello europeo e addirittura mondiale non si parla d'altro: caro bollette, energia. E allora noi ci saremmo aspettati che per questo argomento il Presidente, almeno in questa occasione, fosse presente in quest'Aula e soprattutto che fosse lui l'artefice della battaglia portata avanti contro il caro bollette ma anche per proporre a tutti i consiglieri regionali delle azioni importanti per procedere degli atti di sostegno per le famiglie e per le imprese sarde, ma anche qua, insomma, è stata l'ennesima dimostrazione che anche l'argomento energia al Presidente della Regione Sardegna non interessa e anche in questa occasione, nonostante siano passati due mesi dalla campagna elettorale in cui, insomma, abbiamo letto sugli organi di stampa tutte le promesse che lui ogni giorno porta avanti, tutte le promesse che lui porta avanti da tre anni a questa parte a tutti i Sardi, sono tre anni che specialmente in alcuni periodi, specialmente quando si è in campagna elettorale, sui giornali si esce con articoli di stampa dove andrebbero milioni di euro a tutti i comparti, dall'agricoltura, alle imprese, ai lavoratori autonomi, insomma, diciamo che in questi 15 giorni il Presidente ci ha regalato delle belle notizie e delle belle promesse che naturalmente ci ha abituato anche a capire che rimarranno solo ed esclusivamente promesse. Ma poi adesso l'ultima è quella della variazione di bilancio, anche su questo noi abbiamo letto sugli organi di stampa che il Presidente con il suo Assessore al bilancio ha dichiarato che entro questo mese arriverà la variazione di bilancio, ricordiamo a tutti i sardi che la variazione di bilancio il Consiglio regionale la sta aspettando da marzo, quindi sono passati aprile,maggio, giugno, luglio, agosto, settembre e siamo ad ottobre, sono passati circa sette mesi e di questa variazione di bilancio non è arrivato assolutamente niente. Ma perché? Perché questa variazione, in questa variazione che ormai, insomma, il "Presidentissimo" il Presidente della Regione Sardegna ci ha abituato a comprendere e a recepire bene il nome della variazione di bilancio, "omnibus", cioè tutto presente in questa variazione. E ricordiamo anche che ci sono gli ospedali, per cui la sanità, per cui l'agricoltura, per cui le famiglie, per cui le imprese che stanno aspettando dei provvedimenti urgentissimi da sette mesi e che non arrivano, e addirittura il Presidente, tramite il suo Assessore, chiede un atto di grande responsabilità a tutta la minoranza, ovviamente la minoranza, che è sempre presente in questa Aula e nonostante non possa intervenire più di tanto anche perché sennò non sarebbe minoranza, ma sarebbe maggioranza, e quindi rappresenterebbe chi sta governando, cioè voi, la Regione Sardegna, e quindi ci chiede anche questa volta un atto di grande responsabilità. E allora il Presidente assente, la sua sedia vuota, che cosa fa, ogni tanto si fa vedere, ogni tanto respira, ogni tanto fa capire che la Sardegna, anche la Sardegna insieme a tutte le altre regioni ha un presidente di Regione, e allora ogni tanto cerca di fare, di dimostrare che lui esiste, e lo fa anche per quanto riguarda la politica energetica, l'ha detto il mio collega, il DPCM, per cui un'ennesima figuraccia che fa fare a tutti i sardi perché ovviamente lui va ad impugnare questo DPCM e naturalmente dal TAR viene bocciato. E viene bocciato con una sentenza, a me piace leggere poi le sentenze, addirittura c'è scritto: "non tutelerebbe il diritto dei sardi ad avere una soluzione definitiva e strutturale al problema dei sardi, una decisione contro lo sviluppo dei territori e dei lavoratori". Quindi non ne fa nessuna, cioè azioni che porta avanti sono quasi zero, una volta che tenta di fare qualcosa ovviamente viene poi bocciato. Quindi a parte queste sue azioni di cui ci ha abituato, il Presidente della Regione Sardegna non partecipa neanche alla discussione che è in essere adesso, che è quella di rendere autosufficienti i comuni e quindi le Unioni dei Comuni, le famiglie meno abbienti con fonti energetiche alternative, quindi comunità energetica e reddito energetico.
Sono stati tre anni in cui noi abbiamo chiesto diverse volte di portare avanti questa politica che ci ha visto protagonista nel richiedere che questo argomento arrivasse in Regione con delle azioni forti, �� arrivata finalmente dopo tre anni questa legge che ci sembra una legge che possa costituire una base di partenza, ben venga questa base di partenza per cui il nostro Gruppo è assolutamente favorevole a questa legge e ci auguriamo che in altre occasioni il Presidente della Regione Sardegna possa intervenire in quest'Aula almeno per capire che anche la Sardegna ha un Governatore.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ennas. Ne ha facoltà.
ENNAS MICHELE (LEGA). Iniziamo col dire che siamo giunti credo finalmente alla conclusione di un iter che attendevamo oggettivamente da tempo rispetto a una legge che prevede degli strumenti importanti, quali sono quelli delle comunità energetiche e del reddito energetico, e una risposta anche verso quella che deve essere l'implementazione delle energie rinnovabili in Sardegna. Un risultato importante è anche il fatto che oggi si sia in qualche modo aggiustato l'aspetto della norma finanziaria prevedendo delle risorse a tutti gli effetti sia per uno strumento che per l'altro, risorse importanti che costituiscono un inizio, ma che sicuramente sono una base solida su cui viaggiare rispetto a quelli che possono essere poi i futuri progetti delle comunità e degli enti locali interessati. Io tralascio la discussione che ha interessato, perché ci si è spinti a parlare, logicamente quando parliamo di energia anche di aspetti che sono quelli strategici generali della Sardegna, io apro solo una parentesi rispetto a quello che è l'aspetto del DPCM perché credo che si stia dando o stia emergendo una lettura un po' distorta, ed è opportuno chiarire questo aspetto.
La Regione probabilmente ha scelto la strada di impugnare il DPCM perché evidentemente c'erano dei contenuti e ci sono dei contenuti che non sono proprio consoni a quello che riteniamo sia lo sviluppo opportuno per la Sardegna. Lo sottoscrive il fatto che ci sono intere aree, soprattutto quelle interne, che vengono tralasciate dallo sviluppo, da uno sviluppo confacente a quello che dovrebbe essere appunto un progresso di quelle aree e non un arretramento rispetto anche a prospettive future. Io non so come si fa a essere soddisfatti di una cosa di questo tipo, fermo restando che probabilmente ci sono nel tempo grandi responsabilità anche da parte della Regione, progressive, che non provengono sicuramente solo da questa legislatura ma proprio strategiche nei termini. Qualcuno ha parlato del GALSI, sicuramente non è stata una scelta di questa Giunta quella di rinunciare a un'infrastruttura così importante, tutti quanti, credo quelli che hanno partecipato alla scorsa legislatura si ricordano come è morto questo progetto, poi adesso raccontare che nessuno ha responsabilità probabilmente va bene a voi, ma non è in realtà quello che è successo. C'era l'aspetto legato al coinvolgimento delle comunità locali e mi stupisce che proprio dai banchi dei Cinque Stelle che sono stati anche coinvolti in una cosa singolare quando è stato votato il rigassificatore di Piombino, hanno votato per sbaglio sì, così almeno hanno asserito, per poi tentare di correggere al Senato proprio perché secondo le dichiarazioni doveva essere previsto un coinvolgimento delle comunità locali, cosa che evidentemente per questioni strategiche nazionali questo non sta avvenendo. Questi argomenti sono molto divisivi, però, ecco, derubricare il tentativo del fatto di ricostituire o di ricondurre anche un coinvolgimento più pieno della Regione Sardegna nelle scelte strategiche che sono di carattere nazionale ma che ricadono nella nostra Isola, non è né più né meno quello che noi imputiamo sempre alla Sinistra, e in questo caso anche devo aggiungere ai futuri alleati dei Cinque Stelle piegarsi alla volontà dello Stato e addirittura dopo che ci picchiano dargli ragione. Detto questo che è un chiarimento opportuno, vado avanti Presidente, dicendo che va bene quindi questa legge, noi riteniamo anche opportuno, ne abbiamo parlato nella Capigruppo che si intervenga al più presto anche con altri strumenti, perché va bene la programmazione, ma in questo momento c'è un'emergenza nazionale e nel nostro caso chiaramente noi pensiamo alla nostra Regione anche per attutire il colpo di quelli che sono i prezzi che sono diventati incontenibili per imprese e famiglie. C'è tutta una strategia geopolitica che evidentemente non ha funzionato, non riusciamo a farci sentire neanche a livello europeo perché alcuni Stati proseguono nella loro direzione a seconda della loro convenienza, e questo lo testimonia l'aspetto legato al price cap, la Germania non lo vuole, l'Italia ha spinto in una direzione, alla fine si sintetizza il fatto che chi ha i soldi va avanti, chi non ha i soldi si dovrà arrangiare e questo non è proprio la prospettiva di Europa che ci immaginavamo rispetto a una solidarietà comune. Va da sé che dovremo attraversare un periodo molto lungo e difficile, noi nei limiti di quelle che sono le nostre opportunità e possibilità, come Regione Sardegna, dato che l'abbiamo fatto in altri momenti anche durante la pandemia a favore delle imprese, crediamo che sia opportuno farlo anche in questa fase ovviamente chiedendo un impegno alla Giunta perché noi non siamo in grado di determinare che questa cosa avvenga nel minor tempo possibile con un disegno di legge o un provvedimento ad hoc per andare incontro a famiglie, imprese che chiaramente in questo momento soffrono. L'altro aspetto che voglio sottolineare in questo mio intervento iniziale, dato la presenza anche degli Assessori competenti, sempre disponibili, è quello relativo alla realtà di Portovesme. Stamattina c'era una assemblea dei lavoratori molto, molto sentita date le scelte che si stanno prospettando, alcune delle quali evidentemente sono anche scollegate da quello che è il discorso prettamente energetico, io qua chiedo un impegno agli Assessori di convocare immediatamente l'azienda, estenderlo anche ai rappresentanti del territorio perché abbiamo la necessità di un confronto per capire qual è la direzione che si intende assumere, fermo restando che il faro di tutto è la salvaguardia dei posti di lavoro dei lavoratori, delle lavoratrici e delle imprese collegate.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Brevemente perché condivido quello che è stato detto dalle colleghe e colleghi di opposizione questa mattina in relazione al provvedimento in esame. La prima questione è quella legata ai ritardi segnalati anche dal Consiglio delle autonomie locali nel loro parere, non aver approvato per tempo un testo come questo e un'iniziativa legata alle Comunità energetiche, al loro sviluppo, al loro incentivo, non ha determinato solo un ritardo, ma il ritardo è aggravato dai fatti che poi sono avvenuti, la crisi economica legata al Covid, la crisi economica strettamente connessa all'approvvigionamento energetico legato ai fatti relativi all'invasione da parte della Russia all'Ucraina e tutte le questioni che conosciamo. Quindi il tempo, in questo caso, come per altri aspetti legati alla vostra azione di governo regionale, non è una variabile che possa essere considerata come ininfluente sui fatti e gli avvenimenti, il fatto di non aver approvato questi provvedimenti per tempo determina un problema molto serio per quanto riguarda la tempistica e la realizzazione di alcuni argini, non la soluzione di tutte le problematiche che abbiamo davanti a noi, ma alcuni paletti, alcuni aspetti positivi forse, se avessimo approvato un testo di questo tipo per tempo, li avremmo potuti iniziare a costruire, non dico generare in termini compiuti, oggi siamo oggettivamente in largo ritardo rispetto alla possibilità temporale che avremmo avuto a suo tempo se avessimo approvato un testo del genere. Il secondo aspetto è strettamente connesso alle questioni dell'oggi, va benissimo la questione legata alle comunità energetiche, è stata una proposta oltretutto dell'opposizione, è un elemento che ha caratterizzato anche una parte importante delle nostre proposte, non solo nell'ambito della Regione Sardegna, ma come forze politiche anche nel resto d'Italia, quindi questo elemento è indiscutibile, siamo totalmente d'accordo. L'altro aspetto è però l'aiuto in una fase drammatica come questa per coloro che in questi giorni hanno visto recapitare a casa le bollette con tariffe e incrementi inimmaginabili rispetto al passato, che mettono in difficoltà una serie di imprese e persone nel tessuto già debole regionale. Il terzo aspetto, che è strettamente collegato a questo, è l'emendamento proposto come primo firmatario dall'onorevole Satta, legato all'incentivo, all'intervento economico per quanto riguarda questa dinamica di preoccupazione e di intervento a favore di coloro che stanno subendo gli aumenti dei costi energetici di gas e luce, in particolar modo. E su tutto questo mi convince molto la riflessione che è stata fatta appunto dalle colleghe e colleghi questa mattina su questo tema e non ripeto cose già dette da altri su alcuni aspetti fondamentali, un ragionamento sulla prospettiva futura, dobbiamo continuare a lavorare tenendo conto che una fase di transizione ci deve essere, ma nell'ambito di una legge che guarda alla prospettiva futura e quindi dovrebbe essere lungimirante, noi non possiamo avere quale riferimento il ritorno al passato e ai combustibili fossili. Nessuno nega la fase transitoria che sempre avviene in tutti i fenomeni economico-produttivi, rispetto a un passaggio, a un salto da un sistema produttivo a un altro, da un sistema economico a un altro, da un sistema di approvvigionamento di alcuni elementi, in questo caso fossili, ad altro. Ma in un testo come questo bisognerebbe guardare alla prospettiva futura in termini di non ripercorrere strade percorse da altri 40 anni fa, ma guardare a come metterci al passo con gli altri Paesi e gli altri Stati recuperando i quarant'anni di ritardo, che non significa disconoscere l'elemento della fase di transizione, ma in un testo come questo è inopportuno inserire elementi che non guardano al futuro ma guardano a compensare gli errori del passato. L'altro aspetto che è quello dell'intervento che farà lo Stato e ci auguriamo possa fare anche a breve l'Europa, tenendo conto che l'Europa, e in particolar modo la Germania, non sta dicendo che non si debba fare un intervento a favore del tessuto economico produttivo e delle persone, sta dicendo che questo intervento può essere fatto come per il Covid e per i vaccini, siccome si tratta di rapporti e contratti, come Europa, ottenendo tariffe diverse dai fornitori di energia e gas senza mettere ulteriormente in fibrillazione il sistema economico europeo con debito. Ovviamente la Germania lo fa da una posizione di forza, tenete presente che la Germania ha già adottato provvedimenti per 200 miliardi di euro a favore del suo tessuto economico produttivo per abbattere i costi per quel tessuto economico produttivo e per le famiglie. Perché lo può fare? Perché la Germania nel corso dei decenni passati, decenni e decenni passati, non ha sprecato, ha un debito pubblico del 70 per cento sul prodotto interno lordo del Paese, noi abbiamo un debito pubblico del 160 per cento sul prodotto interno lordo del Paese, tanto è vero che in queste ore si discute a livello nazionale da noi come recuperare tra i 30 e i 40 miliardi, in Germania ne hanno già stanziato 200 perché per loro stanziare 200 significa non entrare in una dinamica di debito pubblico maggiore sul prodotto interno lordo, per noi stanziare 10 significa aumentare il debito pubblico sul prodotto interno lordo e allo stesso tempo dicono che se c'è una possibilità per non mettere ulteriormente in crisi, non se stessi, perché loro non hanno difficoltà su questo fronte, ma noi tutti, cioè tutti i Paesi membri che hanno debito pubblico che incide così tanto sul prodotto interno lordo, il suggerimento è: perché dovete continuare a contrarre debito, se lo possiamo fare nella direzione invece di strappare tariffe migliori come abbiamo fatto con i vaccini col Covid, tant'è vero che la Germania fa questo esempio specifico, utilizziamo quella strada e non continuiamo a creare debito pubblico per voi, non per noi, per voi.
Cioè lo sta dicendo a coloro che hanno i bilanci non esattamente in sintonia con i bilanci della Germania. Questa cosa andrebbe colta così per com'è, cioè come suggerimento e anzi incentivo a ragionare tutti insieme come Europa, così come è stato fatto in altre occasioni.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Io intervengo essenzialmente per sottolineare un aspetto che chi mi ha preceduto, il collega Massimo Zedda, ha già evidenziato. Io non lo chiamo ritardo, io la chiamo e la definisco, ormai una modalità, un atteggiamento politico di questa maggioranza e di questa Giunta, guardate questo testo unificato per la durata del suo iter e per i tempi, non fa che confermare veramente quella che è più di un'impressione generale, cioè ormai è una certezza, quella di una Regione perennemente in ritardo sulle questioni fondamentali, un tentativo di legiferare su una materia che mi fa piacere oggi sia stata definita importante e prioritaria, ma a dir la verità se andiamo a vedere noi avevamo un testo che risale a tre anni fa, questi ultimi tre anni equivalgono quasi a un'era geologica per tutto quello che è successo, non sta a me ricordarlo, i colleghi lo ricordano molto bene, lo sanno molto bene: una pandemia, una guerra, un problema di costi energetici, di approvvigionamento e di costi, un problema che sta soffocando le imprese e le famiglie. Ora io mi chiedo che cosa sarebbe successo se noi anziché tergiversare e utilizzare questo politica dilatoria che non decide mai, che annuncia e che non fa, che cosa sarebbe successo oggi alle famiglie sarde, e forse anche alle imprese, se noi avessimo approvato questa legge due anni fa, esattamente nel settembre 2020 quando la legge era pronta? Negli ultimi due anni è cambiato il mondo, sono cambiate le norme di riferimento, relativamente anche alla energia da fonti rinnovabili, sono cambiate le priorità ed è cambiata anche la sensibilità delle persone. Guardate, l'atteggiamento e la politica dilatoria ormai ha toccato, con questa Giunta e con questa maggioranza, ha toccato tutti gli aspetti della vita dei sardi. Vorrei ricordare che il 24 luglio 2021 il Montiferru è completamente bruciato, e che l'ultima sorpresa, l'ultimo annuncio del Presidente in campagna elettorale era che entro trenta giorni riceveranno quello che è stato promesso. La collega Caddeo stamattina richiamava l'attenzione sulla mancata nomina del Garante per l'infanzia e per l'adolescenza, vorrei ricordare che quel posto è vacante e quindi è assente il garante dal febbraio 2021. E se mi permettete io vorrei anche ricordare qualche passaggio relativo a quello che ormai è diventato, non lo so, forse una specie di unicorno, tutti lo vedono, tutti ne parlano, ma nessuno lo vede, il rimpasto di Giunta; tutti ne parlano, ne parla il presidente Solinas, ma ne parlò per primo a maggio del 2021 il collega Peru, che denunciava cose che non funzionano come dovrebbero e chiedeva un cambio di passo; così come nel novembre 2021 un cambio di passo lo chiedevano il compianto collega Giorgio Oppi e l'Onorevole Cappellacci; c'era un pressing già allora per un cambio di passo, chiedevano la verifica in maggioranza, febbraio 2021. Se andiamo a leggere solo i titoli dei principali quotidiani o della stampa troviamo che "Solinas accelera il rimpasto", febbraio 2022. Poi arrivano le elezioni politiche. Poi non si sa quale altro, arriverà a Natale probabilmente, e poi arriverà qualche altra sorpresa, ma francamente non abbiamo visto né il rimpasto in Giunta e nemmeno una cosa semplice come il Presidente della Commissione I, non mi pare che ci voglia molto per nominare un Presidente in Commissione I. E vabbé, questo per quanto riguarda la politica dilatoria.
Vorrei invece andare a dare uno sguardo a quello che è il testo di legge. Io di questa legge apprezzo due cose: apprezzo sostanzialmente la creazione delle Comunità energetiche e il reddito energetico. Le apprezzo perché sono delle sfide che altri hanno già fatto, anche in Sardegna ci sono degli esempi, ma soprattutto apprezzo il reddito energetico perché è l'attenzione che noi dobbiamo dare verso chi non ce la fa, verso chi non ha potuto nemmeno accedere al superbonus 110. Ed effettivamente il reddito energetico, così come viene proposto in questa legge, va a colmare proprio le difficoltà che sono derivate dall'applicazione del "110". Vi dico soltanto una cosa, che probabilmente tutti voi sapete, per poter accedere al 110 è necessario avere dei capitali, è necessario avere delle somme a disposizione e dei risparmi a disposizione per poter anticipare. Questo è stato l'elemento che ha di fatto impedito ai cittadini meno abbienti, quelli che però avevano probabilmente anche un tetto su cui realizzare impianti fotovoltaici e contribuire alla creazione capillare, così, alla diffusione dell'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. In questo caso invece noi daremo la possibilità a chi non può di avere un impianto, di utilizzarlo e di mettere il surplus di energia elettrica prodotta a disposizione della comunità. Ora il tempo a disposizione c'è stato, tre anni sono tanti, non aspettiamo neanche un minuto di più perché i cittadini sardi, le famiglie e le imprese, che avrebbero potuto beneficiare di questi strumenti, non possono più aspettare.
Ultima raccomandazione, faccio mia la preghiera del collega Ennas, di cui però abbiamo già parlato stamattina con l'Assessore e Vicepresidente, l'onorevole Zedda, che la Giunta segua con molta attenzione questa vertenza, la segua perché il nostro territorio, il sud Sardegna, non può permettersi di perdere 500 posti di lavoro diretti e 1200 in totale di posti di lavoro, compreso l'indotto e appunto i dipendenti delle ditte esterne, non possiamo permettercelo, dobbiamo incalzare la Glencore, dobbiamo essere propositivi, ma dobbiamo essere anche severi per evitare che speculatori ancora una volta vengano da noi, prendano quello che c'è da prendere e se ne vadano lasciando le macerie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Presidente, prima di iniziare il mio intervento vorrei dare un consiglio al collega della Lega, Michele Ennas, vorrei dirgli che prima di fare affermazioni senza senso, sintomo di disperazione elettorale, dovrebbe perlomeno fare una piccola percentuale di cognizione di quello che sta per dire, basterebbe un 8 per cento, anzi essendo in Sardegna un 6 per cento è sufficiente, e così eviterebbe di dire cose che non stanno né in cielo né in terra. Detto questo, è chiaro che senza il Movimento 5 Stelle al Governo non avremmo oggi a disposizione questi preziosi strumenti, preziosissimi strumenti, strumenti in grado di affiancare benefici ambientali, sociali ed economici per i cittadini che decidono di condividere l'energia prodotta dai loro impianti alimentati da fonti rinnovabili. Questo è bene ricordarlo, senza il Movimento 5 Stelle al Governo oggi non staremmo parlando della norma in Sardegna sulle comunità energetiche e sul reddito energetico, e non staremmo parlando di un modello basato su forme di azione collettiva e di economia collaborativa, che mette insieme i cittadini, enti, piccole e medie imprese. Noi abbiamo sempre lavorato, come Movimento 5 Stelle, per favorire i gruppi di autoproduzione, per la nascita delle prime comunità energetiche del nostro Paese e per far conoscere ai cittadini queste opportunità. Il nostro impegno prosegue e grazie al piano nazionale di ripresa e resilienza, portato a casa dal nostro presidente Giuseppe Conte, avremo a disposizione le risorse per installare circa 2000 megawatt di nuova capacità di generazione elettrica, con una produzione di 2500 gigawattora di energia pulita ogni anno. È da qui che passa la vera transizione ecologica, di un modello energetico più vicino ai bisogni dei territori e che mette in rete i cittadini rendendoli protagonisti del loro futuro. Nel quadro desolante che stiamo vivendo, con migliaia di famiglie e imprese sarde sull'orlo del baratro per il caro bollette, risulta ancora più grave, e diventa gravissimo, inaccettabile e inammissibile che questa legge sia arrivata in Aula con due anni di ritardo, e per due motivi ben precisi: il primo, perché ora l'argomento è tristemente di moda; e il secondo, perché la maggioranza non ha altro da proporre, reduce com'è da mesi e mesi di immobilismo e sanguinose lotte fratricide. In ogni caso la legge che ci accingiamo a discutere ed approvare è nel DNA del Movimento 5 Stelle e a tutto il nostro appoggio. Siamo da tempo consapevoli che le comunità energetiche e il reddito energetico costituiscono soluzioni ottimali e democratiche al problema dell'approvvigionamento di energia per la nostra terra, ma il fatto che questa legge sia stata ripescata dopo due anni di oblio è la cartina di tornasole di un Governo regionale che brancola in un buio profondo, assolutamente privo di energia, e a mio parere ormai arrivato ai titoli di coda.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gian Franco Satta. Ne ha facoltà.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Presidente, non me ne vorrà il collega Li Gioi, ma non si tratta di due anni, ma esattamente di tre anni, il 4 settembre 2019 noi abbiamo presentato la prima proposta in questo Consiglio regionale di istituzione delle comunità energetiche, quindi ben tre anni, avete seguito la politica del rimando, piuttosto che la politica del fare. Vi siete svegliati finalmente. È arrivata una crisi globale, famiglie, imprese, costi energetici che sono lievitati, hanno finalmente consentito il risveglio di questa maggioranza. Io sono assolutamente d'accordo all'approvazione di questo testo, certamente in ritardo, che contiene anche la possibilità insomma di intervenire con il reddito energetico, ma questa maggioranza deve affrontare quelle che sono le emergenze attuali, il caro energia delle famiglie, soprattutto quelle famiglie che hanno un reddito, un ISEE medio-basso sotto i 15.000 euro. Ho provato a stimolare questa maggioranza nella presentazione di un emendamento che destina a quelle famiglie, in Italia sono il 56 per cento delle famiglie italiane che hanno un reddito sotto i 10.000 euro, in Sardegna abbiamo più di 60.000 famiglie che hanno un reddito sotto i 15.000 euro. L'intervento che chiedo io come primo firmatario, insieme al gruppo dei Progressisti, è un intervento immediato, che vada in qualche modo a intervenire presso diciamo le nostre famiglie che hanno difficoltà a pagare la bolletta. È un intervento da 10 milioni di euro, consente di avere ad ogni famiglia in Sardegna circa 120 euro a famiglia, significa intervenire concretamente su quelli che sono i costi che sono lievitati per le nostre famiglie. È un emendamento che verrà discusso, mi auguro che la maggioranza trovi, al di là della Omnibus, che la si promette, che dovrebbe, che è possibile che arrivi, questo è un intervento immediato, non facciamo certamente trascorrere tre anni così come ci sono voluti per portare questo testo, che è la terza volta che entra in aula. E devo dire la verità che nel momento in cui ho letto anche il parere del Consiglio delle Autonomie locali la mia paura era che questo testo potesse in qualche modo ritornare in Commissione, per fortuna quest'Aula in questo caso ha avuto un sussulto di dignità e questo testo si porterà probabilmente all'approvazione, dopo che lo stesso testo ha ricevuto due pareri favole favorevoli da parte del Consiglio delle Autonomie locali. Quindi non mi sembra come dire un insulto affinché si possa in qualche modo migliorare nel corso della discussione, ma va certamente portato a compimento. Rimarco il fatto che certamente le risorse non sono sufficienti, due milioni nel 2022 per l'istituzione della Comunità energetiche sono un palliativo, insomma come dire mettiamo qualche risorsa, perché sino a qualche ora fa questa legge non conteneva neanche una copertura finanziaria, e quindi da lì si capisce qual è l'intenzione da parte della Giunta e di questa maggioranza di portare avanti e cercare di portare poi nel concreto l'attuazione di questo provvedimento. Quindi certamente le risorse sono insufficienti, chiedo un ulteriore approfondimento da parte della maggioranza per incrementare queste risorse, perché nel tempo trascorso sino ad oggi, cioè al momento della discussione, dell'istituzione delle comunità energetiche, la Giunta ha adottato due delibere che destinerà risorse a due Comuni per l'istituzione delle comunità energie, che hanno certamente dei padri e delle madri, quindi non è certamente una delibera assunta senza avere come dire titolarità da parte di chi l'ha proposta, benché è uscita dalla Giunta, ma è chiaro che quella ha una provenienza. Presidente, a lei che riconosco certamente la serietà e il buon senso nell'applicazione di quelle che sono le norme che questo Consiglio regionale si appresta diciamo a licenziare, ci sono alcune questioni che quell'assessorato all'industria non sta gestendo, perché in Sardegna si sta in qualche modo paventando, materializzando un assalto alla diligenza incontrollato dei nostri terreni, attraverso opzioni precontrattuali per l'installazione di fotovoltaico a terra, quindi vere e proprie speculazioni, né più né meno come le speculazioni che abbiamo visto adesso con l'aumento dei costi energetici. Quindi in Sardegna, dopo l'eolico con cui hanno occupato le nostre colline (lei lo sa bene perché conosce il problema) con guadagni per i nostri concittadini e per le nostre comunità pari a zero, adesso probabilmente ci sarà un'aggressione alle nostre pianure per l'installazione di pannelli fotovoltaici in ragione del bando che uscirà per l'agrifotovoltaico.
Quindi, soprattutto in questa materia, una Regione seria, l'Assessorato che se ne occupa dovrebbe pianificare questo, affinché i Comuni… domani noi probabilmente, almeno dall'ordine del giorno, avremo in audizione Comuni che hanno dei parchi eolici dove già sono state presentate delle istanze a VIA per la possibilità di incrementare la potenza di quelle pale, quindi si passerà da un megawatt a 2 mega watt, e altri a 2 mega watt e mezzo, insomma c'è una situazione che per quello che posso sapere e per quello che ho potuto approfondire io va certamente gestita, non va lasciata alla mercé di chi viene qua in Sardegna a prendere e non lascia assolutamente niente.
Questo è il richiamo che io faccio a quest'Aula e a lei, Presidente, del resto poi se ci manca un Assessore all'industria… questo Consiglio non credo che sia in qualche modo reso conto del fatto che manca un Assessore ai trasporti, è passata quasi inosservata, quindi potrebbe il Presidente in qualche modo anche, dal momento che è molto impegnato in diversi fronti, potrebbe anche impegnarsi nella gestione dell'Assessorato all'industria.
PRESIDENTE. Comunico all'Aula che è rientrato dal congedo l'onorevole Michele Cossa.
È iscritto a parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.
SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie Presidente, vedo una certa vivacità nell'Aula e le dico che sono contento che il tema stimoli tanto chiacchiericcio nella nostra Assemblea e vorrei sottrarmi alla tentazione di cadere nelle polemiche che in alcuni degli interventi che ho ascoltato e che hanno preceduto il mio sono state condivise con quest'Aula. Certamente non capisco come faccia l'onorevole Satta a dire che in questa Giunta manca un Assessore all'industria, quando è evidente che uno degli Assessorati più attivi e più presenti sulle vertenze più complesse è proprio l'Assessorato all'industria…
(Interruzioni)
…guardate, io capisco che siate contenti per molte cose, escludo per il risultato elettorale, però se possiamo provare a riconquistare un po' di serietà, non foss'altro perché serietà richiede il tema, ve ne sarei davvero grato. Dicevo, non voglio cadere nelle polemiche: l'assessora Pili non ha bisogno delle mie difese, il suo lavoro solo chi è in malafede non lo vede, e io a chi è in malafede credo che non si debba rispondere. Né inseguirò i richiami che vengono da quella parte dell'Aula a chi sta facendo quello che voi quando siete stati al Governo non avete fatto: tutte le volte che ci accusate di un qualche ritardo nell'adozione di provvedimenti sappiate che voi ci accusate di fare in ritardo cose che voi non avete fatto. E non cederò alla polemica che l'onorevole Li Gioi ha provato - apprezzo il tentativo mal riuscito - a provocare rispetto all'onorevole Ennas, perché se di disperazione elettorale dobbiamo parlare, parliamo della vostra, del dimezzamento dei voti che il 25 settembre avete contato nelle urne, e certamente non possiamo parlarne per l'onorevole Ennas che invece, impegnato nel suo territorio, ha portato a casa risultati che non possiamo che considerare notevoli. Non voglio perdere tempo nemmeno con chi si rallegra del fatto che il Tribunale amministrativo regionale si sia pronunciato contro la Sardegna, perché spesso in quest'Aula si confonde la critica alla maggioranza con giudizi, azioni e posizioni che danneggiano invece la Sardegna: trovate la maturità di distinguere la polemica politica e conservate l'orgoglio di essere rappresentanti della Sardegna e di difenderla in qualunque sede; prima di essere consiglieri di opposizione siete consiglieri regionali della Sardegna, prima che attaccare la maggioranza, preoccupatevi di difendere la nostra terra!
Io devo dire che questo provvedimento lo considero invece un provvedimento importante, che però va inquadrato correttamente, e non possiamo che muovere dalla considerazione che si tratta di un provvedimento legislativo pre-crisi, che contiene dei provvedimenti in materia di programmazione energetica, in materia di comunità energetiche e in materia di reddito energetico che sono strutturali, e che quindi da questo momento in poi saranno capaci di produrre i loro effetti, ma non contiene evidentemente misure di contrasto alla crisi. Attenzione, la crisi del prezzo dell'energia non è una questione che riguarda la nostra Isola e basta, è una questione che riguarda lo Stato italiano, l'Europa e ovviamente il resto del mondo, e quindi ridurla a una discussione di provincia in cui l'opposizione critica la maggioranza è ovviamente, ripeto, riduttivo e forse umiliante rispetto a ciò che invece la grandezza di questo tema richiederebbe.
Allora io direi che dobbiamo partire da alcune considerazioni di carattere generale, ripeto inquadrandolo correttamente questo provvedimento come un provvedimento che contiene misure strutturali e che ha finalmente al suo interno anche una dotazione finanziaria, prima non ce l'aveva e sotto questo profilo voglio ringraziare l'assessora Pili e l'assessore Fasolino che hanno materialmente steso l'emendamento che poi ha firmato l'onorevole Maieli; voglio ringraziare loro che l'hanno scritto ed è un emendamento che contiene appunto una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro sul 2023 di 7 milioni di euro sul 2024 e consente di risolvere forse l'unico vero problema che questo testo conteneva, cioè l'assenza di risorse: come fare a portare un provvedimento senza soldi, come fare a parlare di comunità energetiche senza metterci risorse e come fare a parlare di reddito energetico senza metterci risorse? Ebbene è stato fatto, la Giunta, anche su nostra sollecitazione, lo ha fatto. È inutile che io ricordi, lo cito ancora una volta, quanto fece l'onorevole Ennas
con un emendamento alla manovra finanziaria da 8 milioni di euro, per finanziare proprio le comunità energetiche, perché magari qualche consigliere da quella parte era distratto ma mentre voi eravate impegnati a dire che non si faceva niente da quest'altra parte, in maniera silenziosa e responsabile, invece qualcuno lavorava, e oggi portiamo a casa il risultato di questo lavoro, che è un risultato non solo della maggioranza, è un risultato di tutto il Consiglio regionale. Guardate, non è nostra abitudine, in particolare non è mia abitudine, volerci intestare successi che non ci appartengono, o che appartengono a tutti come in questo caso, però non abbiamo portato a casa alcuni risultati preziosi, e li voglio ricordare. Il primo è la previsione di risorse per le fattispecie che sono disciplinate nel testo di legge che viene discusso dal Consiglio regionale. Il secondo è la condivisione di un impegno per stanziare risorse ulteriori a favore delle famiglie più colpite dal caro energia, e noi l'abbiamo fatto non solo in questa sede, l'abbiamo fatto anche pubblicamente chiedendo un impegno e un intervento preciso della Giunta, perché era l'unica cosa seria da fare. Presentarsi in quest'Aula con un provvedimento che avesse una dotazione finanziaria con copertura incerta e che ignorasse completamente la platea dei beneficiari e dei destinatari non era evidentemente la soluzione migliore per dare risposta all'esigenza legittima di quelle famiglie più in difficoltà, e allora siamo contenti che la nostra proposta abbia trovato accoglimento anche nelle forze di opposizione e che si voglia richiamare la Giunta al suo compito preciso, cioè la definizione di una platea e l'individuazione di risorse certe. Sulla base di questi due elementi il Consiglio regionale potrà fare il suo lavoro di programmazione.
Ma poi c'è un altro risultato che vorrei venisse condiviso nel dibattito di quest'Aula, quello contenuto nel comma 1 bis dell'articolo 9, che contiene una disciplina di riequilibrio fra zone diverse della Sardegna. In questa legislatura, mi dispiace sottolinearlo, è mancata un'attenzione adeguata alle problematiche delle zone interne, e invece oggi la Commissione - e questo lo dico solo perché voi lo sappiate - su nostra iniziativa è stato previsto un meccanismo di riequilibrio che nella definizione degli aiuti, e quindi nella nell'attribuzione dei contributi, dia priorità a quelle aree della nostra Regione che non sono servite dal gas metano, e quindi viene introdotto un reale meccanismo di riequilibrio, viene introdotta una fattispecie che va nella direzione che deve guidare, e io ne sono sicuro, da qui alla fine legislatura l'azione dell'intera Assemblea, e cioè adottare provvedimenti che consentano a tutte le aree della Sardegna, a tutti i componenti della nostra comunità di avere le stesse opportunità, ed è quello che è stato fatto correttamente con l'emendamento votato questa mattina dalla Commissione all'unanimità. E dico, non inquiniamo la bontà di un provvedimento importante come questo con polemiche strumentali di cui già interessa poco a noi figuratevi quanto può interessare ai sardi, e invece lavoriamo in questa direzione e andiamo avanti.
Il prossimo passo, lo dico ai rappresentanti della Giunta, deve essere quello di individuare un provvedimento o una serie di provvedimenti con una platea definita e risorse chiare che sia capace di andare incontro alle difficoltà che le famiglie più deboli della Sardegna oggi devono affrontare di fronte al caro energia.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU - Demos - Possibile). Oggi è il giorno della seduta "statutaria" nonostante avvenga con qualche giorno di ritardo, e anche il tema che ci apprestiamo a trattare merita un'attenzione netta e delle risposte altrettanto chiare. Il tema dell'energia, infatti, oggi è forse il tema più importante che attanaglia famiglie ed imprese, per questo i cittadini non accetterebbero l'intervento dell'onorevole Saiu che ho sentito poc'anzi. Sarebbe fin troppo semplice ora per me addentrarmi sull'analisi politica del suo partito a Nuoro (3,1 per cento, se non sbaglio), però preferisco invece provare, insieme al mio Gruppo, insieme a quest'Aula, ad avere un confronto produttivo per incidere sui temi che stiamo trattando quest'oggi.
E allora, abbiamo sentito fin dall'inizio di questa legislatura trattare il tema dell'autonomia, doveva essere una barra del Presidente della Regione Sardegna, doveva essere una linea di questa maggioranza ma oggi di autonomia nella nostra discussione sui temi energetici non ho sentito nulla; ciò che mi dispiace è che tutti i ragionamenti fatti finora trattano del problema dell'energia come un problema nazionale, europeo ed extraeuropeo, così come effettivamente è per un certo verso, però permettetemi di dire che la nostra Isola, anche grazie al nostro Statuto, avrebbe dovuto e può fare ancora di più.
Io auspico che la discussione non termini oggi, sulla questione delle comunità energetica noi voteremo a favore, l'onorevole e collega Maria Laura Orrù l'ha già fatto all'interno della Commissione, però colleghi noi dobbiamo pensare alla Sardegna come una grossa comunità energetica, non possiamo più restare fermi al palo e accettare che ci occupino i terreni e i territori, così come è stato detto precedentemente da qualche collega, e si abbia in cambio solo speculazione da parte delle grosse multinazionali. Il Portogallo, altre Regioni d'Italia stanno ragionando in maniera decisamente molto più veloce rispetto a quello che stiamo facendo noi, si deve ragionare insomma sulla regolamentazione degli interventi sull'energia rinnovabile, si deve ragionare sul beneficio che questi interventi fatti da grosse multinazionali hanno nei confronti dei sardi e delle sarde, perché pensare di andare a spiegare che grosse multinazionali arrivano nella nostra Isola con interventi milionari, talvolta probabilmente anche finanziati dal PNRR e giustificati dal grande interesse nazionale, occupano i territori e non lasciano neanche un euro nelle casse di famiglie ed imprese che si vedono invece aumentare bollette fino a chiudere, per quanto riguarda le imprese, e alle famiglie fino a diminuire notevolmente il potere d'acquisto… perché la classe media purtroppo sta andando verso la povertà a causa di questo tipo di inflazione. E allora qual è la risposta che diamo? È ancora la contrapposizione, ancora il tentativo di buttarla sulla cacciarla di maggioranza e opposizione? No, onorevole Saiu, noi non ci stiamo, noi vogliamo invece confrontarci effettivamente sui temi.
Assessore, noi stiamo ricevendo, lo dico anche come Sindaco, quotidianamente richieste per l'installazione di pale eoliche e di fotovoltaico, qualche giorno fa le ho mandato un messaggio al riguardo anche di una centrale idroelettrica che vogliono fare nel nostro territorio, ma qual è il pro nei confronti dei sardi, qual è il pro nei confronti delle imprese? Questo dobbiamo provare a normare: una Regione, una Giunta e una maggioranza che si dice autonoma dovrebbe provare come minimo a fare un ragionamento di questo tipo, come minimo a ragionare di indipendenza da un punto di vista energetico. Non so fino a che percentuale potremmo riuscire ad avere questo tipo di indipendenza, certamente c'è da fare un ragionamento sulle reti, certamente c'è da fare un ragionamento sulla questione degli accumuli e certamente c'è da sfidare anche alcune norme e alcuni poteri forti che su questi temi hanno lucrato nel corso degli anni, però la politica, o almeno quella bella politica che immagino io, deve provare a ragionare in questa direzione, deve provare a rendere la nostra Isola indipendente da un punto di vista energetico, deve provare a normare tutta una serie di speculazioni, di occupazione anche del suolo che si stanno avendo nostro territorio, perché altrimenti avremo il territorio occupato, le bollette che aumentano e le famiglie in crisi e le imprese che chiudono, quotidianamente la maggior parte di noi, almeno chi parla con i cittadini e con le cittadine, sente le imprese che dicono oggi mi è arrivato 5, 10 a chi 15.000 euro di bolletta non so quanto reggerò, probabilmente saranno 2, 3 mesi poi sarò costretto a chiudere. Allora noi dobbiamo piegarci a questo tipo di ragionamento? Noi dobbiamo essere lungimiranti! Certo è che in questa fase, ed è probabilmente per questo che i colleghi dell'opposizione dicono stiamo arrivando in ritardo anche a discutere di questa norma, stiamo ragionando quando il problema è già scoppiato, è successo su ogni argomento in questa Legislatura, basterebbe citare i temi agricoli come esempio eclatante di questa situazione.
Però sul tema dell'energia, che incide notevolmente sui bilanci familiari, dobbiamo avere responsabilità, dobbiamo avere serietà per questo il nostro Gruppo andrà certamente a votare con alcuni distinguo sugli articoli, così come è stato detto in precedenza, la questione delle comunità energetiche. Però, badate, che le sole comunità energetiche non sono in grado di affrontare il problema del caro energia, è indispensabile avere un provvedimento immediato e anche da questo punto di vista si diano i tempi in questo Consiglio, visto e considerato che il presidente Solinas rimpalla al Consiglio il fatto di non proporre. Noi come Gruppo in Consiglio regionale già qualche mese fa abbiamo presentato una mozione, che anche lì, anche in quel caso va a incidere nella nostra autonomia e nello Statuto regionale quando andiamo a citare il fatto delle accise, sfidiamo il Governo su questi temi, pensiamo all'interesse dei sardi. È stucchevole il fatto che in tutti questi anni non si sia discusso del tema delle accise. Il tema delle accise che può certamente diventare una leva economica importante per le nostre imprese e per le nostre famiglie. E allora usciamo per un attimo dalla logica della contrapposizione e facciamo sì che la discussione di oggi sia solo la prima che vede impegnato questo Consiglio regionale. È indispensabile, lo dicevo precedentemente e lo ribadisco, uno stanziamento immediato, uno stanziamento immediato che vada ad incidere positivamente nei costi delle imprese, e possibilmente i contributi non devono avere i tempi del bando rEsisto e sul tema dei bilanci familiari. Oggi tutti noi abbiamo una grossa responsabilità, assumiamocela prima che davvero scoppi una crisi e un ulteriore recessione nella nostra Isola. E su questi temi che dobbiamo provare a confrontarci anche essendo un po' un po' speranzosi. Fare della Sardegna una grossa comunità energetica significa andare incontro alle esigenze immediate di famiglie e imprese e non permettere più a nessuno di entrare a casa nostra, lucrare e riandare via. Noi abbiamo bisogno di politiche lungimiranti, se questi temi entreranno all'interno di quest'Aula noi siamo pronti al confronto, al dibattito talvolta anche allo scontro ma sempre nell'interesse dei cittadini.
PRESIDENTE. Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.
PILI ANITA, Assessore tecnico dell'industria. Sì grazie Presidente, e grazie agli onorevoli consiglieri che attraverso i loro interventi hanno dato quel valore aggiunto alla discussione di cui un tema così importante e prioritario come quello energetico ha bisogno. È chiaro che il testo di legge che oggi portiamo in approvazione non è un testo di legge perfetto e completo; è assolutamente un provvedimento perfettibile che contempla alcune parti della materia energetica ma che non le contempla tutte. In particolare questo testo di legge risponde alle necessità e alle esigenze urgenti legate anche a quella che è la emergenza che sta vivendo non soltanto la Sardegna, non soltanto l'Italia ma a livello globale. Gli strumenti che sono inseriti all'interno di questo atto normativo hanno sì una visione strategica e programmatoria ma consentiranno ai nostri comuni, alle nostre famiglie e alle nostre imprese di migliorare le proprie condizioni e la propria qualità di vita. In particolare all'interno di questo provvedimento diamo una dotazione finanziaria alle comunità energetiche e al reddito energetico. Nello specifico per le comunità energetiche siamo intervenuti laddove il PNRR, quindi la misura nazionale, non ha inserito al suo interno tutte quelle attività di animazione propedeutiche alla creazione delle stesse comunità che i Comuni in questo momento non hanno la facoltà di pagare autonomamente visto che il caro energia incombe anche sui bilanci comunali. Il reddito energetico è invece una misura che oltre a rispondere a quelli che sono gli obiettivi europei in materia di abbattimento di utilizzo di sostanze climalteranti per la produzione di energia è una misura che dà respiro alle famiglie che in difficoltà economiche non possono autonomamente dotarsi di un impianto ad energia rinnovabile. È chiaro che questi strumenti potevano essere implementati prima nel nostro territorio regionale, abbiamo detto che la legge è stata approvata dalla Giunta regionale tre anni fa, sono stati fatti i passaggi in Commissione e il testo è stato unificato anche con il testo di cui il primo firmatario è l'onorevole Comandini, e oggi però ci troviamo in una situazione contingente che è completamente diversa da quella che aveva portato alla stesura di questo documento. È chiaro che è stato necessario modificare alcune parti ed è chiaro che è necessario intervenire anche con altri provvedimenti normativi che andranno a disciplinare un tema molto importante per le nostre comunità e per i nostri sindaci che è quello della individuazione delle aree idonee. Dico questo perché siamo in attesa dei decreti attuativi da parte del Governo per poter legiferare in merito. Non stiamo come Regione Sardegna o come Regioni d'Italia, e lo dico anche come rappresentante, come coordinatrice insieme al collega Gianni Lampis della Commissione ambiente energia della Conferenza delle Regioni, non siamo come Regioni in ritardo nell'approvazione della legge sulle aree idonee siamo invece in attesa che il Ministero della transizione ecologica detti i criteri. È chiaro che quel provvedimento potrà andare a rispondere anche a tutta una serie di altre esigenze all'interno dei nostri Comuni come quello appunto di copianificare con i potenziali investitori gli impianti da implementare nei territori comunali e che in qualche modo andranno a dare anche seguito e atto concreto a quella che è la nostra programmazione energetica regionale.
Questo testo di legge ci consentirà, se approvato, di poter accelerare anche la fase di modificazione del piano energetico regionale, oggi abbiamo difficoltà ad approvare il piano perché è necessario anche per le modifiche non sostanziali sottoporre lo stesso documento a VAS, questo ovviamente implica dei tempi procedurali molto più lunghi. Inoltre all'interno di questo testo sono previste delle procedure semplificative autorizzative che consentiranno alle imprese, alle famiglie e ai Comuni di poter lavorare meglio nella piattaforma Suape che come voi sapete è la piattaforma che viene utilizzata per il rilascio delle autorizzazioni e che consentirà di avere in tempi più brevi autorizzazioni per impianti ad energia rinnovabile. Questo è un tassello delle tante cose che la Giunta regionale sta facendo in materia energetica. Ricordo, e l'ho ricordato poco fa relativamente al lavoro che insieme al collega stiamo svolgendo nell'ambito della Conferenza delle regioni, che stiamo gestendo i bandi relativi alle comunità energetiche a livello nazionale che interesseranno nostri 315 comuni su 377, perché quella fascia di finanziamento che è destinata ai Comuni al di sotto dei 5000 abitanti, stiamo gestendo le risorse per tutta Italia per i progetti legati all'economia circolare e per i progetti legati agli impianti da produzione di idrogeno. Quindi quello che sta facendo in questo momento la Giunta regionale è un lavoro molto importante non soltanto a servizio e beneficio della Regione Sardegna ma di tutte le Regioni d'Italia.
Vorrei anche un attimo richiamare il tema sollevato dall'onorevole Ennas relativamente alla Portovesme e in particolare comunicare che domani mattina l'azienda è stata convocata dall'Assessore al lavoro Vicepresidente della Regione, dall'Assessore all'ambiente e naturalmente dall'Assessore all'industria perché è necessario e opportuno che la proprietà della Portovesme mantenga quelle che erano state le promesse in sede di proiezione ed elaborazione di quello strumento, che oggi è stato approvato in legge, per cui la Regione Sardegna ha fatto un lavoro importantissimo e di cui ha beneficiato non soltanto la Portovesme, non soltanto le aziende energivore della regione Sardegna ma anche le aziende energivore della regione Sicilia che si chiama Energy release. In quell'occasione l'amministratore aveva dato garanzie relativamente al fatto che nessuno sarebbe stato licenziato e che nessuna linea produttiva sarebbe stata interrotta. Quindi domani mattina avremo la possibilità di interloquire con l'amministratore e capire perché invece siano arrivati a scelte diverse e soprattutto cercare di capire come queste scelte possono essere modificate.
Il ruolo delle Istituzioni è sempre quello di creare condizioni affinché le comunità, quindi le famiglie, le imprese possano vivere una migliore qualità della vita. Questo è quello che stiamo cercando di fare, che stiamo cercando di fare anche con questo primo provvedimento normativo legato all'energia. Io credo davvero che sia importante non esaurire il discorso e il dibattito sull'energia con l'approvazione di questa legge, sarà necessario incontrarci e approfondire ancora la tematica e soprattutto dare indirizzi chiari e precisi anche cooperando e collaborando con i Sindaci dei nostri Comuni affinché la Sardegna abbia davvero una normativa chiara, un quadro legislativo chiaro in materia energetica, grazie.
PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 1. All'articolo è stato presentato un emendamento.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Piero Maieli, relatore.
MAIELI PIERO (PsdAz), relatore. Parere favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.
PILI ANITA, Assessore tecnico dell'industria. Parere conforme.
PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo e sull'emendamento
È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, intervengo subito per quanto riguarda l'emendamento numero 4 che è stato proposto dalla Giunta regionale, perché non comprendo, quindi andrebbe illustrato, il significato o meglio il significato lo capisco, il motivo che cosa ha portato alla presentazione di un emendamento di questo tipo. Non so se le colleghe e i colleghi abbiano letto il testo. Nel rispetto alla normativa europea, dei principi della normativa statale in materia di energia e della Costituzione, verrebbe da dire ci mancherebbe altro che l'emendamento fosse scritto in violazione dei principi dell'Unione europea, della normativa statale e della Costituzione, diciamo che è lapalissiano scrivere che si devono rispettare, nel momento in cui si esercita una potestà legislativa o si esercitano le prerogative per quanto riguarda la legislazione in una materia che si devono si debbano rispettare le fonti sovraordinate. L'altro elemento è in coerenza con gli obiettivi sanciti dalla strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, va bene anche questo è lapalissiano che vadano rispettati gli obiettivi che la stessa Regione si è data, al fine di garantire lo sviluppo sostenibile del sistema energetico regionale, la Regione esercita la potestà legislativa e regolamentare e tutte le funzioni amministrative concernenti pianificazione, produzione, trasporto, distribuzione e utilizzazione dell'energia. O abbiamo la potestà legislativa in materia per l'esercizio di tutte queste funzioni oppure non è che ci attribuiamo la potestà legislativa in materia con un emendamento ad una legge ordinaria della Regione che supererebbe, secondo i presentatori, i limiti dello Statuto e della Costituzione cioè o tutto quello che c'è scritto è di fatto già così e quindi possiamo esercitare la potestà legislativa in materia su questo, questo e quest'altro principi nel rispetto ovviamente, verrebbe da dire, dei principi costituzionali, delle indicazioni dell'Unione europea, della normativa in materia e via dicendo oppure non è o lo possiamo fare già oppure non lo possiamo fare e l'emendamento serve per aggirare, come dire, il provvedimento che ha determinato l'impugnazione da parte del Governo che poi ha determinato l'intervento e il fatto che il nostro ricorso, vostro, conto il provvedimento del Governo sia stato cassato. Su questo bisogna che ci sia un chiarimento anche perché è inutile l'esercizio in Aula, nelle Commissioni di scrivere emendamenti o proposte di legge, che di fatto replicano, copiano ciò che è già scritto negli statuti, nella Costituzione in altre leggi e cioè che già possiamo fare e che non facciamo per inerzia, non è che se lo diciamo qua poi dopo abbiamo nuova potestà legislativa in materia o ce l'abbiamo già, e non abbiamo fatto nulla per esercitarla, e quindi è inutile un emendamento di questo tipo, oppure non l'abbiamo ed è inutile un emendamento perché nessuno con un emendamento di questo tipo può attribuire alla Regione Sardegna una potestà legislativa in materia se non �� sancita dalla Costituzione, come cessione di spazi in termini di possibilità di esercizio di funzioni legate a quel che prevede lo Statuto, e quindi su questo sarebbe opportuno un chiarimento. Per il resto sull'articolo che né più né meno essendo un emendamento che si inserisce sull'articolo 1 e sulle finalità sistematicamente le finalità sono quelle sulle quali noi tutti ci ritroviamo, le finalità sono quelle di esercitare la potestà legislativa e regolamentare in materia in base appunto a rispetto dell'Unione Europea eccetera, eccetera, eccetera il tutto ad una normativa e via dicendo. Quindi su questo sarebbe curioso sapere che cosa vi ha portato a scrivere un emendamento che di fatto è già simile all'articolo 1, così come almeno presente nel testo che abbiamo, testo appunto che è difficile o sarebbe difficile mettere in discussione perché sulle finalità solitamente ci ritroviamo tutti e poi sull'applicazione e sul resto che diciamo non sia esattamente conseguenti rispetto alle finalità scritte nei primi articoli di ogni legge che approvate, grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU- Demos - Possibile). Grazie Presidente, a dimostrazione che non è il Consiglio che non dà proposte di soluzioni, che non propone e approva leggi, ma se poi le leggi non vengono applicate è inutile proporle, approvarle e non applicarle. Perché questo Consiglio ricordo che ha approvato diverse leggi condivise anche dalle opposizioni che non hanno mai visto però la loro effettiva, come dicevo prima, applicazione, mi riferisco ad esempio allo sblocco del turnover dell'Agenzia Forestas, che ad oggi non ha visto alcun decreto attuativo e non ha visto il reclutamento neanche di una persona su una dotazione finanziaria di 46 milioni di euro. Quindi non vorrei che anche questa legge, rispetto alla quale comunque io vedo una dotazione finanziaria irrisoria per quelle che sono le finalità e il punto di caduta che la stessa legge dovrebbe avere, mi auguro che davvero non vada a finire così come tante altre. Il punto di caduta che dovrebbe avere questa legge però è quello di venire incontro alle troppe persone, alle troppe famiglie, alle troppe imprese che da domani non saranno in grado di pagare la bolletta elettrica. Su questo noi dobbiamo lavorare e dobbiamo dare risposte subito, altrimenti questa legge, pur con la grande ambizione di parlare di energia per il prossimo futuro, credo che a poco potrà servire. Io direi di stare anche attenti ad alcuni articoli perché, ad esempio, leggevo sui Comuni con più di 5000 abitanti rispetto ad alcune misure, ricordo che in Sardegna ci sono alcuni Comuni che hanno le aziende elettriche in autonomia. Presidente, questo brusio, Ennas parla quasi sempre a sproposito, ma continua a parlare. Dicevo che in Sardegna esistono dei Comuni che hanno la propria azienda elettrica, e io non vorrei che quell'articolo andasse ad inficiare quella che è la prospettiva di quei Comuni per le comunità energetiche di riferimento, perché mi è sembrato di capire che i Comuni sotto i 5000 abitanti potrebbero comunque consorziarsi, per�� se io non dovessi trovare un comune che si vuole consorziare che fine fa la mia azienda elettrica in autonomia? Quindi dovremmo stare attenti a come approviamo la norma e a come approviamo la legge. Però io ribadisco, e sono convinto di quello che sto dicendo, che se noi con il Consiglio di oggi non approviamo una norma che arrivi subito nelle tasche di coloro i quali non riescono a pagare le bollette, non stiamo facendo nulla oggi. Ricordo che già in legge finanziaria sollecitai l'aiuto agli enti locali, anche ai Comuni che non riuscivano a pagare le bollette delle proprie strutture, e quell'invito, quell'allarme allora venne snobbato alla grande, oggi ci torniamo perché non possiamo più nasconderci rispetto a una situazione che è sull'orlo del baratro, se non già dentro il baratro. Quindi io auspico davvero che si renda perfettibile quello che è stato scritto, e rimango basito anche da un altro aspetto, che comunque si chiede il parere del CAL, poi questo parere arriva e rispetto allo stesso, che credo abbiamo avuto tutti l'opportunità di leggere, nessuno di noi sta prendendo in considerazione quelli che sono stati i rilievi fatti dal CAL. Per ora ho finito.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.
LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Grazie Presidente, solo per provare a fugare qualsiasi dubbio in merito al senso specifico dell'emendamento. L'onorevole Zedda nel suo ragionamento fa riferimento all'intero testo normativo che peraltro è uscito dalla Commissione. L'emendamento da me sottoscritto integra, trattandosi per l'appunto di emendamento aggiuntivo, l'articolo 1, quindi non c'è una riscrittura dell'articolo 1, l'articolo 1 così come nei riferimenti alla normativa comunitaria e nazionale esce dalla Commissione. Quindi se c'erano perplessità di questo tipo potevano essere verificate precedentemente, possono essere fatte anche in Aula. L'emendamento da me presentato va a puntualizzare un lavoro di pianificazione che è stato portato avanti in questi anni e che si è concluso con l'approvazione in Giunta regionale della strategia regionale sullo sviluppo sostenibile, in attuazione di quelli che sono i target previsti dall'Agenda '20-'30 (…), un lavoro importante, frutto di una condivisione fatta col territorio, con gli amministratori comunali, con i portatori di interesse, con i cittadini, con tutti coloro i quali abbiano voluto portare, come dicevo prima, un contributo importante di idee, di passione, di conoscenza e di professionalità rispetto a quella che vuole essere la Sardegna del futuro.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS
È chiaro che nel momento in cui si parla di energia si è a pieno titolo all'interno del contesto della transizione ecologica, una transizione ecologica che certamente può essere concretizzata e riempita di contenuti attraverso quello strumento che veniva citato, e cioè la strategia regionale sullo sviluppo sostenibile, che peraltro rappresenta la direttrice a cui ispirare anche la programmazione politica e i vari livelli di governo, siano essi regionali che intermedi, fino a quelle comunali. È chiaro che questo tipo di specifica viene inserita perché la strategia oggi rappresenta uno dei motivi di vanto dell'azione politica di questa Giunta regionale, siamo pionieri anche in ambito nazionale rispetto all'adozione di questo tipo di strumento, sono poche le Regioni italiane che finora l'hanno fatto, siamo stati all'avanguardia anche rispetto ad altri atti di programmazione, come per esempio la strategia regionale sui cambiamenti climatici, che è oggetto poi di un altro emendamento che sempre va ad integrare il testo normativo della proposta di legge. Quindi l'emendamento in maniera puntuale aggiunge al testo dell'articolo 1 le parole "ed in coerenza con gli obiettivi sanciti dalla strategia regionale per lo sviluppo sostenibile". Quindi tutto il resto, quindi i riferimenti alla normativa comunitaria della Costituzione, eccetera, non vuole essere da parte mia, perché non ci ho lavorato io, un tentativo di aggirare eventuali impugnative da parte della Corte Costituzionale, se la minoranza ha dubbi su questo avrebbe magari potuto presentare emendamenti soppressivi totali o parziali per fugare questo tipo di dubbi che aveva. Ci tengo a precisare che la mia frase specifica un emendamento di tipo aggiuntivo che si concretizza nel riferimento puntuale all'attuazione degli obiettivi della strategia regionale sullo sviluppo sostenibile. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 2.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 2, lo metto in votazione.Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 3.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 3, lo metto in votazione.Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 4. All'articolo 4 sono stati presentati gli emendamenti numero 7 e 5.
L'emendamento numero 7 è stato ritirato.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Piero Maieli, relatore di maggioranza.
MAIELI PIERO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Parere favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.
LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Favorevole.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 5. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 4. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 5. All'articolo 5 è stato presentato l'emendamento numero 6, aggiuntivo da parte della Giunta.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Piero Maieli, relatore di maggioranza.
MAIELI PIERO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Parere favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.
LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Favorevole.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'articolo 5. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 6. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 6.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 6, lo metto in votazione.Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 7.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 7, lo metto in votazione.Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 8.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 8, lo metto in votazione.Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 9. All'articolo 9 è stato presentato l'emendamento numero 8.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Piero Maieli, relatore di maggioranza.
MAIELI PIERO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Parere favorevole.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.
LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Favorevole.
PRESIDENTE. Nel comma 1 dell'articolo 9 le parole "può istituire" sono sostituite dalla parola "istituisce". Onorevole Comandini, ce lo spiega?
Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Sì, spiego la logica, anche per dare una risposta, come chiedevano alcuni colleghi, al parere del CAL. Anche per spiegare alcuni dubbi dei colleghi sul parere del CAL, il CAL ha dato un parere non sul testo licenziato dalla Commissione, per cui aveva il parere ancora prima che questo Consiglio regionale trovasse le risorse per finanziare le comunità energetiche e il reddito energetico. Quindi nel testo privo di copertura finanziaria si parlava di "può istituire" mancandoci le risorse, una volta trovate le risorse è chiaro che "istituisce" è il termine più corretto. Grazie.
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 8. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 9. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 10.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 10, lo metto in votazione.Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 11.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 11, lo metto in votazione.Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 12.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 12, lo metto in votazione.Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 13.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'articolo 13, lo metto in votazione.Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'esame dell'articolo 14. All'articolo 14 è stato presentato l'emendamento numero 3, aggiuntivo.
Per esprimere il parere sull'emendamento ha facoltà di parlare il consigliere Piero Maieli, relatore di maggioranza.
MAIELI PIERO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Invito al ritiro.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della difesa dell'ambiente.
LAMPIS GIANNI, Assessore tecnico della difesa dell'ambiente. Conforme al relatore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). …era quello di sottolineare quella che oggi è la principale emergenza che vive la popolazione sarda. Perché abbiamo deciso di presentare un emendamento simile in un testo che era di tipo tecnico, e quindi anche se il Regolamento non impediva, sicuramente mal si adattava invece a vedere la presentazione di emendamenti di tipo sociale come questo che abbiamo presentato, che tra l'altro prende i finanziamenti nell'unico capitolo ancora rimasto a disposizione, il FNOL, e quindi finanziamenti che non sono assolutamente in grado ovviamente di venire incontro all'emergenza nella sua portata. Lo abbiamo presentato però perché non abbiamo alcuna fiducia riguardo alle dichiarazioni da parte della Giunta regionale, in particolare del suo vertice supremo, in particolar modo rispetto al tempismo con cui intende affrontare un'emergenza che è qui e ora, che non può attendere i tempi biblici a cui ci ha abituato la Giunta e tanto meno può attendere i tempi di una legge omnibus di cui si parla dal mese di marzo, ma che ancora, appunto, il Consiglio regionale non è stato in grado di esaminare nemmeno in bozza. Colleghi, come ho già detto in Capigruppo, guardiamoci negli occhi, la legge omnibus non verrà mai partorita da questo Consiglio in tempo per consentire la spesa di risorse in capitoli di nuova istituzione entro quest'anno. La legge omnibus potrà al massimo destinare le risorse in capitoli esistenti, permettere lo scorrimento di graduatorie e di bandi già fatti, non individuare nuova spesa. Se vogliamo, e vogliamo, perché tutti voi l'avete dichiarato a mezzo stampa e nessuno credo intende fare un passo indietro su questa battaglia importante, se vogliamo dare risposte i tempi sono quelli delle prossime due settimane. O la Giunta, perché dico la Giunta? Perché su testi tecnici che necessitano di uno stretto raccordo con la burocrazia regionale il Consiglio regionale può fare anche le sue proposte e può anche approvarle, il rischio però è quello che rimanga carta magari pubblicata sul BURAS senza però alcun effetto all'esterno. Per cui la domanda che poniamo alla Giunta con questo emendamento è riguardo alla reale possibilità di partorire un testo da mettere all'attenzione del Consiglio regionale nei prossimi giorni e consentirne l'approvazione in maniera che sia possibile dare una risposta immediata e certa. Basta prese in giro, basta bandi "Resisto", basta leggi sociali che poi non arrivano a niente, basta graduatorie infinite che non erogano un euro nonostante siano state approvate da tutto il Consiglio regionale nelle leggi istitutive, e quindi a questo punto ci occorre sapere se la Giunta è disponibile a prendere questo impegno nei tempi che però decide il Consiglio regionale, non nei tempi che decide la Giunta a maniera sua, e questo appunto è l'invito che rivolgiamo con questo emendamento che per ora non è ritirato ovviamente.
PRESIDENTE. Si è iscritto a parlare l'onorevole Zedda, poi l'onorevole Saiu, l'onorevole Mula e l'onorevole Satta. Io ricordo all'Aula che proprio in merito a questo emendamento la Conferenza dei Capigruppo ha assunto una decisione pressoché unanime, che è quella di entrare quanto prima con un provvedimento ad hoc. È giusto sollevare però il tema perché è giusto che i cittadini lo sappiano, però l'accordo è stato già raggiunto.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. C'è un primo aspetto che è stato detto poc'anzi dall'onorevole Agus. Intanto non illudiamoci, soprattutto non illudetevi di poter predisporre un testo, lo chiamate omnibus, è sbagliato persino nella definizione perché significherebbe tutto, quindi risolvere tutti i problemi, tutte le vicende aperte, chiamatelo partes, forse facendo le cose per bene e per tempo, magari saremmo in grado di risolvere una parte dei tanti, tutti problemi aperti. Non ce la farete perché per l'ennesima volta siete arrivati con l'approvazione di un testo che manco c'è, manco esiste, a ottobre, significa che tra rimpasto, rimpasto rinviato per la quattordicesima volta perché adesso bisogna fare gli Stati generali del centrodestra, Presidente della Regione nell'arco di tre ore, tre ore ha detto a voi tutte e tutti che se non si darà una svolta all'azione di governo in fretta e furia sarà colpa dei partiti e non sua. Tre ore dopo, tre, mica tre giorni, tre ore dopo, ha dichiarato: "Faremo gli Stati generali a fine ottobre", e già tra la fretta e furia, e la colpa è dei partiti, si è già preso un altro mese di tempo. Dopodiché arriviamo a fine ottobre, arriveremo, arriverete verosimilmente visto i tempi del Presidente della Regione si parla di ottobre, il 23, e arrivati a quella data arriverete esattamente facendo combaciare, lo sanno le colleghe e i colleghi che hanno amministrato Comuni, l'ultima variazione di bilancio, cioè il momento in cui a fine novembre bisogna prendere le risorse non spese, inserirle nei capitoli di bilancio nei comuni, guardo l'ex sindaco di Alghero, la maggior parte delle volte vengono utilizzate per potenziare il Capodanno o le attività natalizie, perché devono essere impegnate spese entro il 31/12 arrivando a un provvedimento che, diciamo, combacerà con l'ultima variazione di bilancio, l'ultima possibilità di variazione di bilancio data, vanificherete per l'ennesima volta mesi e mesi di scontri tra di voi sulle questioni "cosa mettiamo nella fantomatica legge omnibus". Sull'altro aspetto i calcoli sono presto fatti. Noi abbiamo una platea di nuclei familiari, composti ovviamente da un numero di persone variegato e diverso tra loro, che all'incirca, per stare ai parametri indicati dall'emendamento dell'onorevole Satta, si tratta di 60.000 nuclei familiari, facendo una semplice divisione, 7 milioni stanziati per questo emendamento a beneficio di 60 mila nuclei familiari in Sardegna si arriva ad una cifra che consentirebbe di abbattere l'incremento delle tariffe per i nuclei familiari in Sardegna di 116 euro a nucleo familiare, che non è una cifra di poco conto oggettivamente, va poi inserito un elemento sul quale c'è tempo di lavorare in Commissione o con la delibera di Giunta, perché l'emendamento prevede un aumento di costi del 25 per cento e ovviamente questo aumento di costi deve essere riferito all'anno precedente senza aumento di consumo energetico, cioè il 25 per cento non può essere a parità di chilowatt, per fare l'esempio sull'energia elettrica, consumati nell'anno precedente, il 25 per cento deve essere un aumento in relazione a un consumo identico rispetto all'anno precedente. È chiaro che chi ha un aumento del 25 per cento avendo consumato 100 chilowatt in più rispetto all'anno precedente, ha un aumento del 25, anche superiore, perché ha consumato di più non perché ci sia un aumento, quindi andrei a fare un lavoro anche sulle tariffe e cioè quanto è aumentata la tariffa base tra il 21 e il 22, in modo tale proprio da intercettare le famiglie e i nuclei familiari che stanno pagando di più rispetto ad altri. Per quanto riguarda le imprese che non sono citate nell'emendamento si tratta di una questione differente, che immagino dirà l'onorevole Satta che ha presentato l'emendamento a nome di tutti noi. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie, Presidente. Noi ci siamo detti soddisfatti dell'iniziativa della Giunta di individuare le risorse per finanziare le comunità energetiche e il reddito energetico, lo confermiamo; senza l'intervento della Giunta, senza l'intervento dell'assessore Pili, senza l'intervento dell'assessore Fasolino saremmo rimasti con una legge senza un euro, e invece grazie al loro intervento 7 milioni sul 2023 e 7 milioni sul 2024 fanno 14 milioni di risorse appunto su comunità energetiche e reddito energetico. L'iniziativa dell'onorevole Satta, che noi condividiamo nel nelle intenzioni, nello spirito, presenta però alcuni elementi di debolezza. Il primo, lo possiamo vedere anche nel testo, inizialmente si prevedeva un impegno di spesa sul 2022 che evidentemente non trovava copertura, poi la dotazione finanziaria, 10 milioni, 8 milioni, poi di nuovo 10 milioni, la mancata individuazione precisa della platea dei beneficiari, e da questo punto di vista l'intervento che ha appena fatto l'onorevole Zedda ci aiuta a individuare il dato da cui partire, e cioè, quali sono i beneficiari? Quanti sono? Quante risorse possiamo mettere a disposizione? Ecco perché il nostro Gruppo già da ieri, in forma pubblica e non in forma privata, non solo ha chiesto l'intervento della Giunta, che è arrivato, per finanziare i provvedimenti della legge, ma ha chiesto anche un intervento della Giunta per verificare lo spazio di misure di attenuazione degli effetti del caro energia sulle famiglie più deboli, e da questo punto di vista noi siamo assolutamente fiduciosi, ma non perché l'abbiamo detto noi, ma perch�� è la strada giusta che sia la Giunta a definire con esattezza le risorse disponibili, definire con esattezza la platea dei beneficiari e poi portare all'approvazione del Consiglio un provvedimento che sia efficace, perché alla fine è questo che dobbiamo fare, adottare misure che siano efficaci. Quindi, per quanto ci riguarda noi riteniamo che la Giunta sia chiamata a un compito importante e abbiamo fiducia che lo faccia nel più breve tempo possibile, appunto perché si tratta di un'emergenza che per impatto sulle famiglie può essere assimilata a quella che già abbiamo affrontato con il Covid e sulla quale, ma non credo che ci siano dubbi o riserve su questo, anche le forze che non sono di maggioranza hanno manifestato la loro volontà di partecipare a un percorso rapido e condiviso, cogliamo questa opportunità di condivisione, approfittiamone e facciamolo nel più breve tempo possibile. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Grazie, Presidente. L'ho già detto nel precedente intervento: preferisco la politica dei fatti piuttosto che del rimando. Con questo emendamento abbiamo la possibilità da subito di soddisfare famiglie che versano in grave difficoltà rispetto al pagamento delle bollette e ai rincari in seguito all'aumento dei costi energetici. Lo ha già detto bene e meglio di me il mio Capogruppo, l'onorevole Agus, noi ci aspettiamo un impegno di questo Consiglio attraverso anche un ordine del giorno ma dove evidentemente sono indicati quelli che sono i termini, affinché questa proposta possa entrare da subito in Aula, perché sappiamo bene qual è il meccanismo che poi purtroppo determina un rallentamento della spesa e quindi abbiamo assolutamente la consapevolezza che questo provvedimento debba entrare subito in Aula con tempi che possiamo definire attraverso un ordine del giorno, rispetto naturalmente all'importo definito nell'emendamento e l'importo che attualmente è in disponibilità di quel capitolo, quindi mi sono relazionato con gli Uffici, non è un importo certamente inventato dell'ultima ora, è chiaro che se però c'è una volontà da parte della maggioranza di incrementare quelle risorse noi assolutamente siamo d'accordo e sosteniamo assolutamente il provvedimento che verrà nei tempi che decidete e decidiamo assieme, purché si diano naturalmente risposte a famiglie e imprese. Lo diceva l'onorevole Zedda, anche lì bisogna naturalmente approfondire, e questo lo pu�� fare solo la Giunta, perché in quel caso si può incorrere in aiuti di Stato, quindi nel momento in cui si valuterà e si approfondirà la tematica, chiaramente attraverso gli strumenti che ha la Giunta, in questo caso, non certo il Consiglio. Quindi noi, se c'è la volontà da parte della maggioranza e l'impegno c'è, siamo pronti a ritirare questo ordine del giorno… questo emendamento, scusate.
PRESIDENTE. Il lapsus tendeva praticamente a suggerire il fatto che si tratta di un impegno, di una sorta di ordine del giorno che l'Aula fa proprio, questo è il concetto.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Grazie, Presidente. Mi sembra doveroso da parte del Partito Sardo d'Azione far sentire anche quella che è la voce per quanto riguarda il tema che oggi stiamo discutendo, ma credo, dalle parole del collega Satta, ci sia tutta l'intenzione di ritirare l'emendamento non perché nel merito assolutamente non c'entra l'argomento, ma sicuramente dobbiamo trovare il modo, e credo che l'abbiamo anche trovato, per poter incidere e andare incontro a quelle che sono appunto le sofferenze io dico non solo delle famiglie ma anche delle imprese. Vorrei ricordare che non più tardi di ieri si sono presentati qui in Consiglio regionale, in via informale, i Presidenti dei Consorzi di bonifica che lamentano bollette più che triplicate, quindi è un problema che riguarda tutti. Ma vorrei anche ricordare a noi stessi, ed è merito di tutta quest'Aula, non solo della maggioranza ma anche delle opposizioni, che da quando è scoppiata la pandemia quest'Aula ha deliberato più di 1 miliardo di contributi che sono andati a quella povera gente, alle imprese e poi lasciamo perdere i ritardi della pubblica amministrazione, di questo ne parleremo, però credo che non ci sia Regione a livello italiano che abbia messo più contributi, per quanto riguarda l'aiuto proprio alle famiglie, alle imprese, quelle che sono in sofferenza. E devo dire, Presidente, che mi è piaciuto, non sempre ne condivido, gli interventi del mio collega Lai, ma non perché… per carità, a volte magari ci divide l'appartenenza politica, però ha fatto un ragionamento in una parte del suo discorso molto importante che credo l'Aula ne dovrà non solo prendere atto ma forse è motivo anche di discussione, cioè noi dovremo ancora capire se questa Terra, che beneficia grazie alla natura di un sole meraviglioso, di un vento meraviglioso, che permette anche il fiorire delle richieste per quanto riguarda le energie rinnovabili, che noi continuiamo ad aprire le nostre porte ai famosi imprenditori, che vengono qui, che investono, che si arricchiscono in pochi, ma non abbiamo capito ancora in questa Terra che cosa lasciano. Io credo che noi dovremmo ragionare d'ora in poi anche per quanto riguarda le autorizzazioni e dovremmo fare una battaglia quando ci vengono imposte autorizzazioni a livello ministeriale di parchi eolici che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia della bellezza di questa Terra, oltretutto senza avere chiaro che ritorno economico può avere per i sardi. Ecco, io penso che questo sia un ragionamento che noi dovremmo fare tutti quanti. Quindi, detto questo, mi sembra che il collega l'emendamento lo voglia ritirare, io direi che una volta che abbiamo approvato questo provvedimento troviamo, e lo troveremo, il motivo giusto per tornare in quest'Aula senza aspettare la omnibus, che sicuramente non sappiamo che tempistica potrebbe avere, ma di tornare in quest'Aula anche con un emendamento per andare a rimpinguare quei capitoli che voi avete citato anche nell'emendamento, però abbiamo già detto in Conferenza dei Capigruppo, studiamo e cerchiamo di capire veramente quante risorse servono, quante famiglie noi dobbiamo andare a coprire, e non solo le famiglie ma anche e soprattutto le imprese che oggi vivono in uno stato di sofferenza che molti di noi magari non riescono nemmeno a immaginare.
PRESIDENTE. Sì, peraltro in Conferenza dei Capigruppo che ci siamo detti che attendiamo dalla Giunta una ricognizione di quelle che potrebbero essere le esigenze finanziarie, quindi quanto soprattutto dalle politiche sociali in termini di plafond da dedicare.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Il collega e amico Tunis ha usato più di una volta questa frase: "Non capiamo dove ci troviamo"; io devo dire che mi sto smarrendo stasera, mi sto smarrendo soprattutto ascoltando alcuni interventi degli amici della maggioranza dove, più di una volta, dicono "grazie alla Giunta che ha messo 7 milioni di euro, 2 milioni di euro, 7 milioni di euro". Io credo che quando una Giunta presenta un disegno di legge senza una risorsa finanziaria non sta facendo un buon lavoro e se ci mette i soldi sta facendo quello per cui in qualche modo è pagata, perché portare i disegni di legge senza soldi significa prendere in giro la gente; io la vedo così, io la vedo così! Se in qualche modo si presentano disegni di legge senza risorse finanziarie vuole dire che stiamo illudendo la gente, ed è solo grazie, lo ricordo agli amici della Lega, non agli interventi di ieri, ma a quello che abbiamo detto sei mesi fa da questi banchi che si sono trovate le risorse, perché siamo stati i primi che si sono resi conto che questo disegno di legge, al quale ha contribuito anche questa parte, e ringrazio l'Assessore per averlo ricordato, sin dal primo momento ha ricordato in maniera chiara che era soltanto un intento, che non c'era un centesimo, se non si trovavano risorse si prendevano in giro i sardi e le famiglie, per cui la Giunta ha fatto solo il suo dovere, niente di più, niente di meno. Così come per quanto riguarda l'emendamento e il futuro ordine del giorno dico che io non capisco dove mi trovo. Noi abbiamo già due strumenti: il primo, 1 milione di euro, quando abbiamo messo, collega Mula? (…) quello che ci chiedono le imprese, le partite IVA è che finalmente nel proprio conto corrente arrivino i soldi dei nostri bandi, arrivino i soldi nei conti correnti; questo manca alle imprese e alle partite IVA, in un momento in cui triplica la bolletta delle proprie imprese e delle proprie botteghe, alcuni non hanno ancora ricevuto un centesimo e altri hanno ricevuto solo degli acconti. Quindi non servono ordini del giorno che è non si negano a nessuno, serve velocizzare la spesa, fare arrivare i soldi a quelle imprese e a quelle partite IVA, altrimenti non capisco dove ci troviamo. Serve questo! Così come per gli aiuti alle famiglie si aumenti il fondo unico, adesso, subito, subito, immediatamente, per quanto riguarda i Comuni, perché questo è un problema di welfare delle famiglie, perché se noi portiamo tutto e accentriamo sulla questione che la Giunta deve fare i criteri, stabilire il numero, quante famiglie, noi fra sei mesi siamo ancora qui; trasferiamo subito i soldi ai Comuni e diamo ai Comuni la possibilità di gestire le risorse che riguardano le famiglie che non sanno come pagare le bollette. Questa è una soluzione immediata! Mettiamo una percentuale del 10, 15, 20 per cento, quello che è, altrimenti stiamo creando illusioni, noi e i Sardi sono stanchi delle illusioni attraverso le quali voi state costruendo o avete cercato di costruire un rapporto con la Sardegna, questo è il vero senso dell'autonomia. Allora, io non capisco dove ci troviamo ma una cosa è certa, mi trovo fra gente, voi della maggioranza, che non sapete mai cosa fare se non ricordare che noi governavamo ma, caro collega Saiu, noi governavamo tre anni e mezzo fa, da tre anni e mezzo ci siete voi, questa favola non incanta nessuno, neanche i bambini.
PRESIDENTE. Però su questo punto avevamo ottenuto e concordato una moratoria di polemiche in Aula, nel senso che eravamo e siamo tutti d'accordo, quindi almeno per i punti sui quali siamo d'accordo evitiamo… però, giustamente… quindi l'emendamento 3 è stato ritirato con l'impegno… prego, Assessore, ora c'è l'impegno.
Ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.
PILI ANITA, Assessore tecnico dell'industria. Confermo l'impegno da parte della Giunta regionale di individuare risorse e strumenti mirati sia per le famiglie che per le imprese perché, evidentemente, per le imprese non possono essere quelle del contributo diretto e per le famiglie si individuerà la modalità migliore tra il trasferimento diretto ai comuni o altre modalità direttamente attraverso le politiche sociali della Regione Sardegna. Grazie.
PRESIDENTE. Bene, quindi ritirato. Metto in votazione l'articolo 14. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 15. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 16. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Articolo 17, a cui è stato presentato l'emendamento soppressivo totale numero 1.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Piero Maieli, relatore di maggioranza.
MAIELI PIERO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Invito al ritiro.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore dell'industria.
PILI ANITA, Assessore tecnico dell'industria. Il parere è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Per chiedere la votazione a scrutinio segreto.
Votazione a scrutinio segreto
PRESIDENTE. Indico la votazione a scrutinio segreto, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1.
Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 23, corrispondente al nome del consigliere Eugenio Lai.)
Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Eugenio Lai.
CUCCU CARLA, Segretaria, procede all'appello.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
presenti 46
votanti 46
favorevoli 25
contrari 21
(Il Consiglio approva).
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri:
È soppresso l'articolo 17.
Passiamo all'emendamento numero 2, sempre soppressivo totale.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, chiedo il voto segreto.
(Interruzioni)
PRESIDENTE. È stato chiesto il voto segreto. Allora mettiamo al voto nominale? Io posso fare anche a scrutinio palese, però alzate la mano.
(Interruzioni)
Scrutino segreto? Io ho chiesto se possiamo fare il voto palese, mi è stato detto di no.
(Interruzioni)
Allora, scusate, metto in votazione a scrutinio palese l'emendamento numero 2. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 19 numero. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 20 numero. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 21 numero. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 22 numero. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 23 numero. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Metto in votazione l'articolo 25 numero. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
E' stato presentato l'ordine del giorno numero 1.
Metto in votazione l'ordine del giorno numero 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo alla votazione finale del testo unificato.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo unificato DL105-PL100/B.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Discussione e approvazione del disegno di legge numero 346
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge numero 346.
È aperta la discussione generale.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Presidente, ma l'assessore all'agricoltura è venuta agitatissima dicendoci che c'era una emergenza, una necessità improvvisa di ratificare con questo disegno di legge la possibilità di erogare i contributi agli agricoltori, i contributi definiti con la Finanziaria del marzo del 22. Ma io vorrei un chiarimento da lei, perché noi oggi stiamo ratificando una comunicazione della Commissione europea del 24 marzo 2022. Ma allora dov'era lei in questi mesi che son passati? E perché arriviamo soltanto oggi, dopo aver di fatto bloccato l'erogazione dei contributi agli agricoltori, perché non avevamo recepito questa legge? A me pare incredibile questa cosa, ancora una volta un segno di leggerezza che non ha giustificazioni. Scusatemi, ma vorrei almeno un chiarimento.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Presidente, era per capire come intendiamo procedere con i lavori, perché questa proposta di legge non faceva parte degli accordi che sono stati presi dalla Conferenza dei Capigruppo quando è stata programmata questa seduta. Immagino che ci siano motivi di urgenza, che anch'io non comprendo, però so che non è stata ritenuta altrettanto urgente né la norma per riaccorpare il Microcitemico all'ospedale Brotzu, né la norma per introdurre una condizione di parità di trattamento per i medici del 118. Detto questo, vorrei capire come si intende procedere, perché c'è da discutere la mozione sull'insularità, che la Commissione ha approvato a suo tempo, che è una mozione da approvare anch'essa con una certa urgenza, e volevo sapere se i lavori verranno aggiornati a domani mattina, perché credo che questa è la proposta che faccio io come Presidente della Commissione solidarietà insularità.
Discussione e approvazione del disegno di legge numero 346
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare l'Assessore dell'agricoltura. Ne ha facoltà.
MURGIA GABRIELLA, Assessore dell'agricoltura. Rispondo alla richiesta di delucidazione dall'onorevole Ganau, che giustamente ha posto il dubbio, però ritengo che è necessario precisare che il decreto attuativo è stato pubblicato il 26 agosto, quindi non era possibile fare una variazione prima. Inoltre, a marzo, quando abbiamo approvato la norma, la legge di stabilità di marzo 2022 era ancora in vigore il vecchio quadro temporaneo, che poi è stato emendato con decreto attuativo solo il 26 agosto, solo per questo. Quindi è necessario insomma variare la dicitura semplicemente per proseguire le istruttorie amministrative e quindi i pagamenti. Siamo riusciti a pagare solo una prima tranche, poi è variata la norma per cui non abbiamo potuto procedere. No, non eravamo in ritardo, è variato il quadro temporaneo con la dicitura "Covid" a "crisi ucraina", semplicemente. Poi certamente non è che siamo Speedy Gonzales, questo è poco ma sicuro, però non è che siamo in ritardassimo, un paio di mesi.
Quindi possiamo votare il passaggio all'esame degli articoli.
Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.)Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'articolo 1.
Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'articolo 2.
Metto in votazione l'articolo 1. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'articolo 3.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà. In
COCCO DANIELE (LEU - Demos - Possibile). Mi sembrerebbe corretto dare una risposta all'onorevole Cossa, che ha posto una sorta di pregiudiziale.
PRESIDENTE. Siamo in fase di votazione.
COCCO DANIELE (LEU - Demos - Possibile). Ma lui l'ha posta prima.
PRESIDENTE. Questa era un'urgenza, richiesta dagli uffici, per consentire il pagamento delle provvidenze che il Consiglio regionale aveva previsto, dopodiché come Consiglio possiamo aggiornarci anche a domani.
Però, concludiamo prima la votazione, dopodiché.
Metto in votazione l'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo alla votazione finale del testo.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, del testo del disegno di legge numero 346.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Per quanto riguarda invece… onorevole Cossa, sì è vero che l'ordine del giorno riportava anche la risoluzione sull'insularità così come era stata approvata dalla Commissione, tuttavia la Conferenza dei Capigruppo ha deciso di affrontare solo il punto relativo all'energia e di inserire, a carattere d'urgenza, l'altra proposta di legge che abbiamo appena approvato in materia di agricoltura, posticipando, trasferendo la discussione e quindi l'approvazione della risoluzione alla prossima seduta della settimana prossima: questa è la decisione della Conferenza dei Capigruppo.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori sardi). Presidente, io devo esprimere tutto il mio disappunto a nome della Commissione, perché io mi vergogno di questo modo di procedere da parte del Consiglio regionale!
Le Commissioni avevano tutto il tempo di lavorare nel mese di settembre, non mi risulta che ci sia stata questa grande attività frenetica. Si tratta di un argomento importante perché il 28 di ottobre diventerà norma costituzionale, e questo non è modo di procedere, io mi vergogno per il comportamento di questo Consiglio regionale, che lavora in maniera disorganica stabilendo priorità che non hanno nessuna logica e lasciando da parte argomenti che sono davvero importanti, come questo ma anche come il Microcitemico e come il tema del 118! È uno scandalo che domani il Consiglio non si riunisca, perché ci sono riunite le Commissioni che non hanno fatto nulla o quasi nulla durante tutta l'estate e durante tutto il mese di settembre!
Presidente, questo è un modo di svilire una seduta statutaria.
PRESIDENTE. Onorevole Cossa, il Consiglio regionale ha priorità su tutto, io mi sono solamente limitato a riferire una decisione presa all'unanimità dai Capigruppo nella Conferenza dei Capigruppo.
COSSA MICHELE (Riformatori sardi). La collega mi riferisce che in Capigruppo si è parlato di domani.
PRESIDENTE. Purtroppo no, dopodiché si può anche ritornare, e io sarei anche d'accordo a ritornare sulla decisione, però la Conferenza dei Capigruppo ha deciso all'unanimità di rinviare la discussione a martedì prossimo. Naturalmente queste sono decisioni rispetto alle quali io devo assolutamente aderire, non posso imporre volontà che sono solamente le mie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Senza toccare nulla di quello che è stato deciso in Conferenza dei Capigruppo, visto che domani mattina stavano dicendo che sono state convocate le Commissioni (ci sono anche audizioni, ci sono alcune persone che arrivano da fuori), sarebbe pensabile, Presidente - per noi non c'è problema - di riunire il Consiglio per la risoluzione domani sera, a margine quando hanno finito le Commissioni, ipotizzo domani sera verso le 17? Non mi sembra scandaloso.
PRESIDENTE. Per me non è scandaloso. Allora, c'è una proposta da parte dell'onorevole Cossa, del Presidente della Commissione consiliare che stimola il Consiglio regionale su questo punto…
Ha domandato di parlare la consigliera di Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Io ho ascoltato attentamente la richiesta e le dichiarazioni dell'onorevole Cossa, che tra l'altro io stimo per carità di Dio, e poi ho ascoltato anche le dichiarazioni del collega Mula, ma, Presidente, mi scusi, fino adesso (oggi ne abbiamo 4 ottobre) chi è che ha deciso di non convocare né le Commissioni né il Consiglio regionale? La domanda è: chi è che sta governando la Regione Sardegna, noi dell'opposizione a voi che fate parte della maggioranza? Onorevole Cossa, lei fa parte della maggioranza; onorevole Mula, lei fa parte della maggioranza, e avevate tutta la possibilità, avevate due mesi di tempo, non due ore, due giorni o due settimane, ma due mesi di tempo per convocare il Consiglio per questo argomento così urgente e così importante, quindi quale era il problema di convocarlo prima? Non è che adesso che la Conferenza dei Capigruppo ha deciso che sarebbe arrivato l'argomento martedì, adesso vi ricordate che siamo in ritardo, per due mesi dove eravate?!
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Secondo Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE SECONDO (LEU - Demos - Possibile). Io sono completamente d'accordo a metà, come direbbe il vecchio Trap, su quello che hanno appena detto i colleghi. Sono d'accordo che si vada a domani, però se si va a domani, siccome credo che le priorità siano ben altre e parlo soprattutto della sanità, e oggi ho fatto una richiesta al Vicepresidente che l'ha sostituita perché noi siamo ancora in attesa che le ASL, per poter lavorare, per poter dare risposte, per poter far curare quei pazienti con neoplasie che non riescono a prenotare un esame diagnostico, noi abbiamo necessità di parlare di sanità! Quindi siamo d'accordo ad andare a domani se domani al primo punto all'ordine del giorno parliamo di sanità: ci sono venti mozioni presentate, ci sono problematiche cui ha accennato anche l'onorevole Cossa, quindi parliamo prima di sanità, alla presenza dell'Assessore che deve venire qui e portare il testo delle linee guida sugli atti aziendali, dopodiché approviamo anche la mozione sull'insularità, altrimenti non ci capiamo più!
Dobbiamo stabilire una scala di priorità, e la scala di priorità è questa!
PRESIDENTE. La Conferenza dei Capigruppo ha assunto una decisione, io mi sento di aderire alla decisione della Conferenza dei Capigruppo perciò la seduta è tolta e il Consiglio regionale viene aggiornato a martedì prossimo, o comunque a domicilio. Grazie.
La seduta è tolta alle ore 20 e 07.