BOZZA PROVVISIORA
CXCV SEDUTA
Martedì 15 febbraio 2022
(POMERIDIANA)
Presidenza del Presidente Michele PAIS
indi
del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA
indi
Presidenza del Presidente Michele PAIS
La seduta è aperta alle ore 16 e 57.
CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 30 novembre 2021 (183), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. I consiglieri regionali Sara Canu e Giampietro Comandini hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 15 febbraio 2022.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Legge di stabilità regionale (legge finanziaria 2022) (301/A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 301/A.
Eravamo all'emendamento numero 464 dell'articolo 3. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento 485. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente, intervengo sull'emendamento numero 485. Questo emendamento è a copertura della legge 6 del 2008 all'articolo 10, che prevede che ci sia una diffusione integrale dei costi sostenuti e debitamente rendicontati per la gestione ottimale della risorsa idrica a favore dei Consorzi di bonifica. I Consorzi di bonifica lamentano che lo scorso anno non hanno ricevuto la quota prevista e quest'anno, con l'incremento anche dei costi energetici…
PRESIDENTE. Spostiamo l'emendamento.
GANAU GIANFRANCO (PD). Va bene, quindi è stato spostato all'articolo sull'agricoltura. Grazie.
PRESIDENTE. Emendamento numero 489. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 500. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 501. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 509. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 510. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 511. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 512. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
L'emendamento numero 534 è decaduto.
Emendamento numero 536. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 552. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente, vorrei avere qualche delucidazione sul 552, perché si sta proponendo di dare 100 mila euro all'ARST.
PRESIDENTE. Si tratta di una riproposizione di una somma già allocata ma non spesa per questioni di fine anno che conosciamo, problemi di carattere burocratico, era già prevista.
Ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore della programmazione, bilancio, creditore assetto del territorio.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore della programmazione, bilancio, creditore assetto del territorio. Grazie, signor Presidente. È una somma che era già stata assegnata ma gli Uffici non sono riusciti a impegnarla. Solo questo, grazie. Perché cosa lo devo vedere, però l'informazione che ho è che era già in legge, era stata già assegnata agli Uffici non hanno fatto in tempo a impegnare.
PRESIDENTE. Emendamento numero 527. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento 526. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Giusto perché le proteste degli studenti, che mi sembra di capire siano stati anche accolti in questo Consiglio regionale, non cadano nel vuoto, nel senso che le manifestazioni, le proteste che gli studenti portano in piazza costantemente in merito al supporto proprio del sistema trasportistico, e ci sembrava doveroso comunque sottolineare che questo emendamento vuole proprio supportare gli studenti di ogni ordine e grado e gli studenti universitari per la riduzione del costo dell'abbonamento. È chiaro che in un periodo come quello che abbiamo vissuto, un periodo comunque di pandemia, dove si sono fatte anche delle dichiarazioni spesso di prudenza nell'utilizzo dei mezzi pubblici, oggi è necessario invece consentire ai ragazzi di poter viaggiare in sicurezza e sicuramente venire incontro alle loro esigenze. Il diritto allo studio passa anche attraverso le politiche dei trasporti, soprattutto per quegli studenti che non sono magari di Cagliari o comunque di Sassari, dalle grandi Città, e che hanno più difficoltà a muoversi, quindi io invito questa Assemblea ad un surplus di ragionamento in merito alle politiche per gli studenti.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Schirru. Ne ha facoltà.
SCHIRRU STEFANO (PSd'Az). L'emendamento a pagina 138, il numero 526, viene bocciato semplicemente perché lo stanziamento è già previsto nella legge finanziaria, è già stata data copertura quindi semplicemente per quello è stata proposta la bocciatura. Grazie.
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 a cui sono stati presentati degli emendamenti.
Per esprimere il parere sugli emendamenti ha facoltà di parlare il consigliere Stefano Schirru, relatore di maggioranza.
SCHIRRU STEFANO (PSd'Az), relatore di maggioranza. Grazie, Presidente. Allora, dall'emendamento numero 88 al 433 la Commissione ha espresso parere negativo. Gli emendamenti numero 40 e 238 rimessi all'Aula. Dal numero 1 al 15 invito al ritiro. Gli emendamenti 18 e 25 sono stati rimessi all'Aula. Sull'emendamento 27 c'è un invito al ritiro. Gli emendamenti numero 38, 39 e 45 sono stati rimessi all'Aula, e anche il 50. Sull'emendamento numero 70 c'è un invito al ritiro, il 71 rimesso all'Aula, il 73 è rimesso all'Aula, sul 178 c'è un invito al ritiro, gli emendamenti 191 e 192 rimessi all'Aula. Poi dal 193 al 201 rimessi all'Aula. Sul 228 c'è un invito al ritiro, dal 229 al 301 rimessi all'Aula, sul 302 c'è un invito al ritiro. Dal 303 al 332 rimessi all'Aula, dal 333 al 361 invito al ritiro, dal 385 al 388 invito al ritiro, dal 502 al 365 rimessi all'Aula, sui numeri 389, 391 è 396 c'è un invito al ritiro, dal 397 al 491 rimessi all'Aula, sul 490 invito al ritiro, dal 505 al 531 rimessi all'Aula.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore della programmazione, bilancio, creditore assetto del territorio.
FASOLINO GIUSEPPE, Assessore della programmazione, bilancio, creditore assetto del territorio. Grazie, signor Presidente. Conforme al relatore.
PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 4 e sugli emendamenti.
È iscritta a parlare la consigliera Rossella Pinna. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Grazie, Presidente. Sull'articolo 4 il giudizio che abbiamo già espresso sulla manovra complessiva è confermato, manca una prospettiva di medio e lungo termine; vediamo interventi spot, manca pure la prospettiva emergenziale per ciò che riguarda l'attuale fase pandemica, sembra quasi che la pandemia non esista affatto, così come non esiste il post pandemia e tutto ciò che comporta il futuro che invece dovrebbe preoccupare tutti.
Non si intravede una strategia, un governo della sanità regionale e le conseguenze di una sanità rinviata potranno essere ancora drammatiche a breve e a medio e lungo termine. Lo dicono i numeri, liste d'attesa infinite, un sistema pubblico fiaccato dal Covid… c'è un brusio incredibile, capisco che la presenza del presidente Solinas venga salutata come un evento molto lieto, buonasera Presidente! Dicevo, un sistema pubblico fiaccato dal Covid e dal blocco dei concorsi già programmati dall'ATS tra la fine del 2018 e l'inizio del 2019, è un sistema pubblico in cui il personale si arrabatta con un'infinità di incertezze, è una cronaca spietata quella che leggiamo tutti i giorni, ci dice cosa accade quotidianamente. La sanità non è mai stata così lontana dai cittadini, nonostante le promesse, la sanità sarà più vicina ai cittadini. Ci saremmo aspettati dunque una presa d'atto delle diverse problematiche la cui trattazione richiederebbe forse non una ma più sedute del Consiglio interamente dedicate allo stato di salute della sanità nella nostra Regione.
Non serve essere degli esperti per capire che la sanità in Sardegna è decisamente fuori controllo e il peggio è che sembra non ci sia da parte di chi governa la Sardegna, la consapevolezza. Ciò di cui non c'era bisogno, ad esempio, in questo momento era una controriforma con lo smantellamento dell'azienda unica, la trasformazione di ATS in ARES e il ripristino delle otto aziende sanitarie a cui si aggiungono i vari scorpori, penso ad esempio al microcitemico. I pronto soccorso, noi l'abbiamo visto ieri e toccato con mano durante i nostri sopralluoghi e quelli che tutti i consiglieri di minoranza insieme ai parlamentari della Sardegna hanno fatto, si reggono soltanto sullo spirito di servizio e la professionalità degli operatori, dei medici, degli infermieri e del personale di assistenza. Vi parlo con cognizione di causa di pazienti costretti per giorni a stazionare presso i pronto soccorso spesso senza un letto, anziani non autosufficienti su una barella. Ci sono poi dei pronto soccorso che si sono organizzati in autonomia, creando dei veri e propri reparti di degenza Covid ed è grazie a questo protagonismo dei dirigenti medici che è possibile assicurare cure adeguate e un posto letto in ospedale. Naturalmente questi pazienti Covid non rientrano nel conteggio giornaliero dei pazienti in area medica e qui voglio inoltre segnalare la carenza dall'inizio della pandemia di personale medico presso uno dei pronto soccorso, l'Ospedale del Medio Campidano, che con solo 6 medici con uno aggiuntivo che non torna, fa fronte alla mole di lavoro di 12 medici come da pianta organica. Parliamo di una manciata di medici che ha gestito nel 2021 18.000 accessi, che per ben tre mesi ha supplito alle chiusure del Pronto Soccorso di Oristano e su cui si riversano pazienti non solo del Medio Campidano ma dell'Alta Marmilla, dell'Oristanese del Parteolla, della Trexenta e del Sarcidano, quelli afferenti anche all'ospedale di Isili oltre che di Cagliari dove la situazione del pronto soccorso evidentemente è ancora più drammatica. Ma in questo breve tempo che mi è concesso io vorrei fare alcune segnalazioni importanti di cui non c'è traccia nel bilancio. Nell'ospedale Businco c'è, o forse dovrei dire c'era, un reparto, il reparto per le terapie radio metaboliche che ha sospeso la sua attività da mesi con gravissime conseguenze sui pazienti con tumori tiroidei che utilizzano lo iodio 131.
Il reparto per la terapia radiometabolica di undici posti letto è chiuso e alle domande dei pazienti la risposta è sempre la stessa: non sappiamo quando riaprirà.
Il farmaco non arriva, verosimilmente perché il vettore aereo, cui è stato affidato il servizio di continuità territoriale, non è autorizzato al trasporto in quanto questo tipo di trasporto non era previsto nella gara. E allora parliamo di diagnostica, di esami radiologici, di ecografie, di TAC e risonanze rinviate da mesi, ai sardi non resta che pagare…
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.
CADDEO LAURA (Progressisti). Partirò da una dichiarazione che con molta onestà, è già stato sottolineato, l'assessore Fasolino ha fatto nella discussione generale e cioè che la massa manovrabile di questa finanziaria si limita a circa 200 milioni. Evidentemente molto pochi, ma evidentemente tali da suggerirci delle priorità come farebbe il buon padre di famiglia. E allora io penso che le priorità siano poi quelle che ci permettono di garantire ai cittadini e alle cittadine sarde i diritti, i diritti che sono sanciti fin dalla Carta costituzionale e l'articolo 32 sottolinea e afferma quello per la salute. Tra l'altro il diritto alla salute è un diritto che diventa fondamento per tutti gli altri diritti perché se una popolazione non trova garantita l'assistenza sanitaria, ma direi anche l'assistenza sociale, naturalmente non potrà rivolgersi in maniera efficace al mondo del lavoro, al mondo dell'istruzione, al mondo della cultura. Come è chiaro, se noi non puntiamo in un momento così critico e parlo critico economicamente, perché se la finanziaria ci consente di lavorare solo su 200 milioni evidentemente siamo in una fase di crisi, di crisi finanziaria notevole.
Allora io penso che garantire le cure, come è stato già sottolineato dall'onorevole Pinna, mettendo in condizioni le strutture sanitarie di funzionare a pieno regime, mettendo in condizione tutte le figure professionali di poter lavorare serenamente, quindi con un numero congruo affinché non si vada in burnout e allora non ce n'è più per nessuno, ma ritengo che ci siano aspetti in questo momento in cui c'è una povertà emersa ed emergente con la quale faremo i conti sicuramente alla fine di questa pandemia. Allora cominciamo a ragionare su quali bisogni sono davvero fondamentali. Faccio solo uno, al massimo due esempi. Uno è quello che è trasversale al mondo dei giovani, dell'istruzione e della formazione. Prima si è parlato di trasporti, è notizia di ieri che la Regione non ha rifinanziato l'accordo con l'Associazione dei proprietari di mezzi privati che ha integrato in questo periodo molto critico le linee dell'ARST. Abbiamo gli studenti che si stanno ritrovando a terra, che non possono raggiungere la scuola. Ora, oltre a decretare un abbandono e una dispersione scolasticaancora più elevate di quanto non sia finora, noi stiamo anche decidendo che i ragazzi possono viaggiare stipati sui pullman che ci sono a disposizione, quindi mettendo in serio rischio la salute. Chiediamo a questi ragazzi di girare con le mascherine, giustamente, rispettando il distanziamento, le scuole faticano non poco a mettere in pratica tutte le condizioni perché questo sia garantito e poi li facciamo viaggiare stipati, oppure per non correre questo rischio li lasciamo a terra. Ecco perché dico che la garanzia e la tutela della salute passa anche attraverso la tutela di altre situazioni come quella dei trasporti. Un altro esempio che vorrei fare e che conosco bene, perché attiene sempre al mondo della scuola, è quello dell'assistenza delle persone e degli alunni, anzi degli alunni e delle alunne con gravi disabilità che necessitano di cure per l'igiene personale dentro le scuole. Ecco, io dico che forse garantire questo significa portare a un livello di salute dignitoso e decoroso anche questi ragazzi e consentirgli di vivere l'esperienza di istruzione e di formazione in maniera molto, molto più efficace. Ecco, quindi insisto, si debba puntare sulla sanità anche perché la ritengo poi trasversale a tutte le altre situazioni.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Io le dico subito che se sento un brusio mi interrompo e aspetto sinché il brusio non finisce, per essere chiari. Non sto minacciando nessuno, ma vorrei essere ascoltato, oppure se molti di voi non mi vogliono ascoltare possono uscire a chiacchierare fuori. Dicevamo qualche giorno fa che è una legge finanziaria e quindi una legge finanziaria come questa che è la prima legge finanziaria politica e non tecnica dell'intera legislatura, deve servire per progettare il futuro.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIOVANNI ANTONIO SATTA
(Segue DANIELE COCCO.) Dicevo Presidente, che la legge finanziaria, devo ripetere, dovrebbe servire per progettare il futuro se il presente però è messo in sicurezza. Siccome non ci risulta che soprattutto rispetto alle emergenze sanitarie il presente non sia messo in sicurezza, noi abbiamo il diritto-dovere di chiedere all'Assessore della sanità che fortunatamente è presente qui oggi in Aula a dire la verità, l'assessore Nieddu viene spesso in Aula, su alcune situazioni rispetto alle quali si erano già proposte delle soluzioni e rispetto alle quali già dovevano esserci delle risposte che non ci sono, non ci sono neanche nel testo che ci è stato proposto e che già avevamo visto in Commissione e rispetto allo stesso noi avevamo espresso un parere negativo. Finalmente si comincia ad applicare la nuova riforma sul sistema sanitario, abbiamo finalmente le otto ATS territoriali, però ci risulta e sono delle risultanze serie, concrete, inconfutabili, che i nuovi Direttori generali ad oggi non siano in grado di mettere in atto quelle che sono le loro prerogative, le loro competenze e la loro funzione da direttore generale perché ancora non è chiaro quello che dovrà fare ARES e quello che dovranno fare le ATS territoriali. Per questo io vorrei chiedere oggi all'Assessore: "Ma esistono delle linee guida sugli atti aziendali, oppure i direttori generali delle singole ATS possono fare loro gli atti aziendali? Sappiamo bene che senza di questi noi non possiamo fare nessun tipo di programmazione territoriale e sappiamo bene che il problema gravissimo, emergenziale, sta soprattutto nei territori, sta soprattutto negli ospedali periferici e non solo, abbiamo visto stamattina, però rispetto a quelle situazioni noi dobbiamo dare delle risposte immediate che i commissari sino a ieri non hanno potuto dare e che i direttori generali oggi dovrebbero dare perché la riforma è stata fatta per questo, però se i direttori generali non sono messi in condizioni di dare queste risposte, io credo che la situazione già incancrenita continuerà a creare dei seri, dei serissimi problemi. E questo è importante, io con gli altri componenti della Commissione abbiamo già chiesto al Presidente che al più presto, in maniera indifferibile, convochi la direttrice di ARES perché con lei vorremmo confrontarci per verificare quello che è lo stato dell'arte e quali sono gli atti programmatori che si vogliono mettere in campo per poter con un'interlocuzione seria e in sinergia con i direttori generali delle diverse ATS, iniziare a lavorare seriamente per dare quelle risposte di cui parlavamo. Da sempre stiamo parlando della sperequazione che c'è tra i territori, tra i presidi ospedalieri, tra i sistemi sanitari nei diversi contesti regionali.
E sino ad oggi, Assessore, noi glielo abbiamo chiesto più volte, credo non solo io ma credo l'intera Commissione, che volevamo un report che ci rappresentasse lo stato dell'arte dei carichi di lavoro, delle dotazioni organiche, degli esami fatti e non fatti, degli esami sospesi, degli esami in elezione sospesi, degli esami diagnostici che non si riescono a fare, delle liste d'attesa lunghissima, ebbene, sino ad oggi noi questi dati non abbiamo avuto la fortuna di averli e non abbiamo avuto la fortuna di poterli leggere per capire meglio quella che è la situazione. Sta per finire il tempo, le chiedo la prima delle cose, poi continuerò negli altri interventi.
Io mi chiedo, manca personale, abbiamo visto ieri nei pronto soccorso, nella ricognizione che è stata fatta, quanto personale manca, e io chiedo a lei Assessore: "Ma come mai sulle graduatorie che sono state già pubblicate a concorsi eseguiti, le stesse non vanno a scorrimento?" 'Perché gli infermieri professionali, che sono circa 2000 in quella graduatoria ancora non vengono chiamati a ricoprire i posti che dovrebbero ricoprire?' 'Perché non è stata fatta una selezione di OSS e sappiamo che OSS in Sardegna ce ne sono tantissimi e mancano dappertutto in maniera superiore al 50 per cento delle rispettive dotazioni organiche?' 'Perché per gli OSS delle vecchie graduatorie che sono arrivati da Nuoro, da Olbia, da Sassari a Cagliari non è stata fatta, o viceversa, una procedura di mobilità come è stato chiesto…"' perché credo che in questa maniera qualche proposta di soluzione potrebbe andare a punto di caduta e potrebbe risolvere qualche problema. Io su queste prime cose chiederei a lei, Assessore, delle risposte e continuerò a chiederle dopo.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Mi ricollego agli argomenti portati alla nostra attenzione dalle colleghe e colleghi in relazione al tema più generale, cioè legato alla sanità. Nel corso della giornata di ieri molti di noi si sono recati nei diversi presidi della Sardegna, presidi ospedalieri, per verificare le condizioni reali e interloquire con direttori sanitari e responsabili dei diversi ospedali del territorio sardo, per comprendere realmente la situazione presidio per presidio.
A tratti abbastanza generici, in modo tale da non entrare nel dettaglio di ogni singola struttura, quel che è stato riscontrato è che l'assenza di presidi operativi 24 ore su 24 nel territorio e il depotenziamento di tutti gli ospedali nel territorio, e l'assenza di quella rete territoriale di assistenza, cura e prevenzione, stanno determinando il collasso delle maggiori strutture a Cagliari e a Sassari, che dovrebbero invece svolgere una funzione a livello regionale per garantire una assistenza e una cura specialistica per tutti i pazienti sardi e, invece, quel che è stata la devastazione dei presidi sanitari nel territorio sta determinando la distruzione dei punti nevralgici di assistenza e cura per patologie complesse nella nostra Isola. La chiusura dei pronto soccorso ha poi determinato un ulteriore problema e cioè il fatto che sono raddoppiati i numeri di pazienti che si recano nelle strutture, poche, aperte e funzionanti. L'altro giorno, ci è stato detto dal direttore sanitario del Brotzu, un'ambulanza, perché il paziente non è stato ricoverato a Olbia, da Olbia si è dovuta spostare a Nuoro, a Nuoro il paziente non è stato preso in carico, da Nuoro a Oristano, dove non è stato consentito il ricovero, e da Oristano a Cagliari. Dopo quasi sette ore, da Olbia a Cagliari, quel paziente ha trovato una possibilità di cura e di assistenza. L'altro giorno due elicotteri contemporaneamente hanno portato due persone soccorse in Sardegna nella piazzola del Brotzu, ovviamente uno ha dovuto attendere perché la piazzola d'atterraggio è una e non consente l'atterraggio di due veicoli in contemporanea. E l'altro elemento è una segnalazione molto grave che non attiene assolutamente alla questione del Covid, non riguarda le difficoltà aggiunte dal virus ad una sanità che già aveva problemi, l'assenza di sangue in Sardegna in relazione anche all'impossibilità per noi che non siamo autosufficienti di acquistare sacche di sangue nella penisola, perché anche nella penisola c'è una difficoltà. Questa è un'emergenza che metterebbe una campagna straordinaria di sensibilizzazione. È inutile farlo ogni tanto con la Dinamo, ogni tanto col Cagliari Calcio, ogni tanto con qualche personalità, serve invece una rete attrezzata nella quotidianità di sensibilizzazione, dalle scuole alle università, in modo tale che ci sia un costante flusso di sangue, è il caso di dirlo, che possa beneficiarne… lo so che non c'è l'Assessore, ma tanto quello che non ha risolto nei 2 anni e mezzo, anzi aggravando la situazione, forse, guarda! La filosofia è questa. Io poi siccome ho poca fiducia in loro, mi rivolgo più a voi che a loro, per il futuro, diciamo. Quindi come sanno le colleghe e i colleghi sono state segnalate una serie di preoccupazioni. Non viene, ed è stato detto, non viene utilizzata neanche la graduatoria esistente a fronte della difficoltà segnalata ovunque di assenze di infermieri, l'ha detto anche l'onorevole Cocco, non solo oggi ma nel corso della mattinata in una conferenza stampa, anche gli operatori sociosanitari scarseggiano, sono pochi e andrebbe invece aiutata la sanità in questo senso. Abbiamo una possibilità di dare una mano d'aiuto anche assumendo medici, serve però una consapevolezza ed è inutile ripetere, innanzitutto a se stessi, quotidianamente va tutto bene, va tutto bene, serve invece prendere il toro per le corna, affrontare punto per punto queste situazioni e cercare di risolverle, anche perché dopo sarà molto più difficile perché dovremo correre ai ripari sull'assenza di cure per le altre patologie che non sono scomparse, non hanno avuto un freno, ma continuano ad intaccare la salute dei sardi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.
CIUSA MICHELE (M5S). Presidente, l'articolo 4 di questa legge finanziaria ci porta al tema della sanità, tema che sempre di più è argomento di attenzione e di valutazione da parte dei cittadini sardi. La Finanziaria è l'atto legislativo più importante dell'anno, nel quale appunto si finanzia, si programma e quindi si porta avanti un'azione politica su come organizzare un determinato settore della nostra Regione. I soli quattro articoli presentati per quanto riguarda il tema della sanità sono veramente scarni, cioè il tema meriterebbe molta più attenzione, molto più lavoro e questo, appunto, ci fa pensare dal momento in cui il dramma che si sta vivendo in certi ospedali, ma anche nei pronto soccorso. Ieri, appunto, come è stato già detto, abbiamo fatto questi sopralluoghi innanzitutto per vedere in prima persona la situazione che vivono i tanti operatori sanitari, a cui non può che andare la nostra solidarietà in un momento così difficile, e anche mi fa preoccupare che molti operatori sanitari stanno anche pensando di abbandonare, non ce la fanno più, si sentono totalmente abbandonati dall'Assessorato, dalla Regione nel portare avanti la loro azione. E questo è veramente preoccupante e dovrebbe portare poi dovrebbe portare questo Consiglio a ragionare sul perché di tutto questo. Molto spesso si dice che appunto mancano medici, mancano operatori sanitari, sì, c'è stato il Covid, sì, ma non può essere sempre questa scusante, bisogna avere il coraggio comunque di affrontarlo il tema. Perché da parte mia sembra che si vuole quasi scansare oppure evitarlo il tema, invece dovremmo entrarci a piene mani, provarci, dare la sensazione che ci siamo che stiamo provando a dare risposte, come politico ovviamente. Invece l'unica risposta che è arrivata in questi mesi è stata una riforma sanitaria che ha causato più problemi che portare risoluzioni ai già tanti che sono presenti nella nostra sanità sarda. Problemi sono ancora in essere, nel senso che non si capisce come sarà distribuito il personale tra l'ARES e le ASL, ci son stati problemi anche per come prende in carico i pazienti Covid, perché dopo l'approvazione della riforma i presidi sanitari appunto non sapevano più come organizzarsi. Tutto questo crea un disservizio enorme, molte persone ci contattano dicendo che sono state annullati diversi interventi programmati per tempo, ma questo perché non c'è stata programmazione. Prendiamo anche l'esempio di Cagliari, prima della pandemia avevamo 4 Pronto soccorso, oggi siamo ridotti a 2. Ma come è possibile, mi domando, nel momento in cui dovevamo intervenire, dove la sanità doveva tornare a essere protagonista e invece di aumentare i servizi li diminuiamo. Non può essere solo un problema di medici, perché ad esempio se prendiamo anche il caso delle vaccinazioni, si parla tanto che la campagna vaccinale è andata bene, sì, è andata bene, ma in primis direi per il merito dei sardi che hanno compreso la necessità di andarsi a vaccinare, e quindi è stato un fattore importante, abbiamo messo in campo tutti i medici, ma adesso questi medici che sono negli hub dovrebbero tornare, secondo me, nei presidi sanitari dov'erano prima, diciamolo anche questo. Perché la campagna vaccinale all'inizio mi ricordo che c'erano i cosiddetti furbetti del vaccino, quindi è stato un altro tema molto scottante. Poi un altro problema, quando vediamo le file delle ambulanze fuori dai pronto soccorso dobbiamo porci anche un altro tema, le ambulanze quando rimangono in fila lì vuol dire che chi ha bisogno di essere preso in carico in emergenza non può aspettare che si liberi la fila del pronto soccorso, rischiamo anche di avere problemi nel territorio. Quindi poter riaprire anche un altro pronto soccorso a Cagliari significherebbe questo, riuscire a dare respiro, e questo si è anche detto nella discussione che abbiamo avuto ieri con i responsabili dei pronto soccorso, riuscire a snellire tutto questo. Questa è la situazione che si vive in Sardegna. Ripeto, bacchette magiche probabilmente non ce le ha nessuno, però bisogna impegnarsi, serve uno sforzo maggiore a mio avviso, non bisogna più ignorare questi problemi, bisogna entrarci dentro, provare, perché i medici, gli operatori sanitari, infermieri, chi lavora vede appunto un silenzio e invece vorrebbe quanto meno avere un'apertura, essere rassicurato, se no rischieremmo di perderli totalmente. E se perdiamo ulteriori medici sarà una sconfitta totale per la Sardegna.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, su questo articolo 4 non si può non intervenire e cogliere anche l'occasione della presenza dell'Assessore della Sanità in Aula per avere anche delle delucidazioni, stiamo parlando di importanti risorse, la gran parte delle risorse del bilancio regionale che vengono stanziate sulla sanità e quindi ovviamente non possiamo che discutere di come vengono poi utilizzate queste risorse. Anzitutto, assessore Nieddu, rispetto all'aggiornamento Covid in Sardegna ci sono stati quasi 3000 mila nuovi casi e 8 morti, il che significa che l'emergenza non è finita, l'emergenza è in corso, e la situazione in cui versano i nostri presidi ospedalieri non conforta, perché siamo stati proprio ieri, tutti assieme, a visitare i pronto soccorso e non solo, e abbiamo visto la situazione che c'è. Lo sappiamo già cosa direte, lo dite da tre anni a questa parte, ma dopo tre anni è anche complesso poi anche per voi ripetere sempre le stesse cose senza aver fatto nulla per migliorare, ma la situazione peggiora, direte che è stato ereditato eccetera. Eppure ricordo bene gli interventi ad agosto e a settembre del 2020 quando vi invitavamo a non procedere in un momento così delicato, pur avendone tutto il diritto, a non procedere a quella riforma rispetto alla riorganizzazione delle ASL che oggi sicuramente non aiuta, crea grande caos in una situazione che conoscevamo già ed eravamo in piena emergenza nel settembre del 2020, non ci avete avuto voluto ascoltare e oggi sicuramente questa situazione la si vive in modo molto peggiore, visto che abbiamo operatori nel mondo della sanità senza identità, non sanno se sono sotto l'ATS, sotto l'ARES, e a cascata si crea una situazione di caos che poi si ripercuote su quella che è la salute delle persone. Ieri abbiamo assistito, insieme all'onorevole Li Gioi ho fatto un sopralluogo presso il pronto soccorso dell'Ospedale di Olbia, abbiamo assistito a quello che ci è stato raccontato, insomma per quello che trapela dai pazienti e dagli operatori quando non vengono censurati, o meglio vengono censurati ma qualcosa la dicono lo stesso, anche perché sono disposti in parecchi ormai a perdere anche il posto di lavoro, l'hanno detto, ormai qualcuno è in procinto di dimettersi perché non ce la fa più. Abbiamo assistito per esempio a pazienti che sono ammassati letteralmente per giorni interi nei pronto soccorso, in attesa di salire, ma non saliranno mai nei reparti perché i reparti non hanno posti letto, perché i reparti come per esempio quello di Medicina di Olbia si è passati da un anno fa con 58 posti letto, oggi ne abbiamo 30, più 10 perché c'è un repartino Covid. Ecco, vorrei parlare di questo ed è con questo che ho esordito, il Covid c'è, purtroppo ancora c'è, ci sono persone che si ammalano e ci sono persone che vengono ricoverate a causa del Covid, lei ha dato disposizioni Assessore affinché venissero creati vari reparti Covid, forse anche in coincidenza con la nascita delle nuove ASL, in tutti i territori della Sardegna, ebbene le dico che ci sono reparti Covid non accreditati che è come se non ci fossero, occupano dei posti letto, non essendo accreditati non c'è la possibilità da parte, e mi riferisco a quello del Giovanni Paolo II, perché ne sono certo, non c'è la possibilità da parte dei medici di somministrare gli antivirali, le assicuro che è così, lei scuote la testa le assicuro che è così, si informi e mi preoccupa che lei non sia informato di questo, non possono somministrare i farmaci antivirali, le assicuro che è così, faccia i sopralluoghi lei allora, non solo i Consiglieri di minoranza, li faccia anche lei Assessore, forse se ne renderebbe conto, lo toccherebbe con mano quello a cui faccio riferimento. Non è possibile, nonostante siano state sbandierate, eseguire le cure monoclonali, non riesco a capire che senso abbia avere reparti Covid che non possono curare i malati Covid, in certi casi sarebbero anche malati non gravi che con la giusta somministrazione della terapia, che non può essere somministrata perché non sono accreditati, potrebbero essere tranquillamente mandati a casa e liberare posti per altri malati, o per il lavoro dei medici presso altri reparti, senza che poi si amassi la gente al pronto soccorso e si contagi, perché stanno in doppia e tripla fila al Pronto soccorso. Io non farò in tempo perché sei minuti son pochissimi, ma lo farò nel corso della discussione, arrivare al generale, Assessore, perché ho avuto modo di rileggere una delibera di Giunta del 31 agosto 2021, la 36/46, e poi ho avuto modo di leggere attentamente il la parifica del rendiconto generale della Regione da parte della Corte dei conti rispetto all'esercizio 2020, e ci sono dei dati rispetto ai quali, il tempo adesso stringe quindi in questo momento non riuscirò mai glielo chiederò a breve, rispetto ai quale avrei necessità, avremmo tutti necessità di avere dei chiarimenti, perché risultano delle economie importanti e occorre capire, rispetto alle risorse stanziate dallo Stato, per quale motivo non sono state utilizzate perché si tratta di svariate decine di milioni di euro e ne riparlerò a breve.
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Desiré Alma. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. Va tutto bene, va tutto bene, e soprattutto non esiste il caso Sardegna, non esiste, è un'invenzione di questo Consiglio regionale, è un'invenzione di tutti i consiglieri regionali che si svegliano la mattina e parlano del caso Sardegna. Poco fa ho visto quasi l'ombra del presidente che passava, è passato poi è andato via, non sia mai che possa ascoltare qualche intervento da parte di qualche consigliere regionale, non lo può ascoltare, è venuto, ha fatto la sua presenza e se n'è andato. Però io sono costretta, Presidente, a rivolgermi alla sedia vuota sempre del Presidente, del Governatore della Regione Sardegna, cioè al Presidente che tutti i sardi hanno votato, hanno voluto, e soprattutto hanno voluto che rappresentasse loro, in cosa? Il caso Sardegna. Cosa è questo caso Sardegna? Perché tutti noi parliamo della sanità sarda? Perché tutti noi parliamo dello sfascio totale e della situazione drammatica della sanità sarda? Non è vero, perché stante a quello che ci viene detto dalla Giunta e dal Presidente della Regione Sardegna va tutto bene. E allora questa è la risposta che mi sento di dare a tutte le persone che giornalmente, quotidianamente, costantemente ci contattano per chiedere aiuto. E non è che ci chiedono aiuto perché dobbiamo sistemare un loro parente, e non è che ci chiedono aiuto perché dobbiamo dare la sedia a un nostro amico, ci chiedono aiuto perché ci chiedono di salvare la loro vita, questo ci chiede il popolo sardo, non una poltrona, non i soldi, ma solo ed esclusivamente il diritto alla vita e alle cure. E allora il caso Sardegna esiste perché noi, tutti noi, stiamo negando il diritto alla salute e alle cure del popolo sardo, e non esiste vergogna da parte di tutto il Consiglio e della Giunta, e in primis del Presidente della Regione Sardegna, che afferma sempre che va tutto bene. Lo vorrei dire a tutti i pazienti oncologici che stanno morendo in attesa di intervento. È di ieri un signore di Cagliari che mi scrive, non è neanche il mio territorio, e mi ha detto "sono tre mesi che aspetto di essere operato per un cancro alla prostata". E, allora, Assessore, lo chiedo a lei: va tutto bene? Certo, perché la pelle non è la nostra, è la loro, è quella degli altri! E il nostro compito sarebbe quello di cercare di salvare la vita a queste persone. Vorrei che il Presidente, la sedia vuota del Presidente della Regione Sardegna venisse con me ogni fine settimana; noi ieri siamo andati al pronto soccorso, ma non esiste solo il pronto soccorso, esistono tutti i reparti: la cardiologia, la cardiochirurgia, la nefrologia, l'urologia, la medicina d'urgenza, la chirurgia, sono reparti che ormai non riescono più ad operare! Perché? Perché ovviamente noi ci nascondiamo, mettiamo questo muro, "c'è la pandemia", due anni di pandemia. La cosa grave non è la pandemia, la cosa grave è che in due anni siamo stati incapaci di trovare le soluzioni per risolvere il problema, anche dell'ordinario, anche di chi sta morendo di cancro! Questa è la verità, c'è gente che sta morendo! E diciamocelo, il caso Sardegna esiste, ed è questo il motivo per il quale abbiamo scritto al Ministro, perché l'incapacità del Presidente della Regione Sardegna è evidente, la vivono costantemente tutti i giorni i sardi sulla propria pelle!
E allora andiamo a parlare con i medici, andiamo a parlare con gli infermieri, andiamo a parlare con gli OSS, e il medico ci dice "non abbiamo infermieri", parlo con l'infermiere e mi dice "non siamo abbastanza", parlo con l'OSS e mi dice "non ci sono i corsi di formazione", parlo con l'infermiere e mi dice "noi stiamo aspettando, c'è la graduatoria, duemila infermieri che devono essere assunti" e chi è che non sta assumendo, il popolo o la classe la classe politica? La classe politica, perché è incapace di agire!
Abbiamo territori che sono morti. Nuoro, che non esiste più (avevamo un ospedale d'eccellenza, non c'è più niente), andiamo ad Oristano, dove abbiamo la vergogna dei medici in affitto (mai sentito da nessuna parte, solo nel caso Sardegna abbiamo anche il coraggio dei medici in affitto). E allora: Oristano non c'è, Nuoro non c'è, Olbia per carità, mandiamo tutto a Cagliari e Sassari, dove ci sono due ospedali che sono morti, che non ce la fanno più, perché i medici sono sempre gli stessi, perché gli infermieri sono sempre gli stessi, perché gli OSS sono sempre gli stessi, ma i pazienti non sono gli stessi, sono quintuplicati!
La capacità politica è quella di cercare di dare dignità al territorio, al popolo: date la possibilità di vivere, al popolo, questo vi chiede!
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Io credo che l'azione dell'assessore Nieddu sulla sanità sia l'apoteosi del fallimento di questa Giunta regionale, insieme probabilmente all'urbanistica e all'agricoltura, la differenza sta nel fatto che l'assessore Nieddu ad oggi non ha ancora presentato nessuna legge mentre all'urbanistica sono state tutte impugnate.
Il fatto stesso che dai banchi della maggioranza non si sia alzato un consigliere a difendere il suo operato, la dice lunga sulla situazione tragica in cui versa la sanità, e, badate, voi avete vinto le elezioni regionali basando la vostra campagna elettorale principalmente sull'elemento di rinnovamento e di cambiamento sulla sanità, la verità è che dopo tre anni anche quella riforma della rete ospedaliera, che oggi dovrebbe essere decisamente cambiata a fronte dell'emergenza pandemica e delle nuove esigenze di sanità, resta un'utopia in termini di servizi, Assessore, rispetto a quello che state offrendo ai cittadini. Se dovessimo andare a leggere la riforma della rete ospedaliera, andremo a vedere che dentro quella legge ci sono decisamente più servizi e più offerta sanitaria rispetto a quella che voi state offrendo quest'oggi, compresa la situazione drammatica in cui versano i pronto soccorso.
Noi crediamo, e ce lo hanno confermato tutti i presìdi ospedalieri che abbiamo visitato ieri, che l'argomento della sanità deve essere all'apice della discussione in Consiglio regionale, con molta responsabilità siamo pronti a prenderci la nostra parte di colpe ma siamo anche pronti a metterci a disposizione per provare a risolvere i problemi, che è quello che interessa ai cittadini, però vede, Assessore, dovrebbe cambiare atteggiamento, soprattutto sul fatto che continua a sbandierare, con spot ancora elettorali, il fatto che la nostra sanità è perfetta, che lei sta amministrando in maniera ottima e sta addirittura offrendo più servizi, va addirittura a tagliare nastri di pronto soccorso che non aprono. Assessore, io non so se lei si renda conto di quanto siano in difficoltà i cittadini per affrontare una semplice visita medica, non so se lei si renda conto di quanto siano in difficoltà i cittadini soprattutto nelle zone più disagiate, ad andare a ritirare un farmaco perché non ci sono farmacisti negli ospedali, non so se lei si renda conto di quanto sia difficoltosa per un cittadino delle zone interne, ma anche di tutta la nostra Isola, andare in un pronto soccorso e ricevere le cure, aspettare 14 ore, 15 ore, e se le riceve lo si deve soprattutto alla bontà dei medici che restano anche 18-20 ore in servizio, non certamente alla scarsità dell'organizzazione della sanità in questo momento in Sardegna. Ed è stata una genialata al contrario quella di smantellare l'ATS in piena pandemia, pensate addirittura che siete riusciti a non liquidare gli stipendi dei sanitari in un tempo utile. E allora sì che la sua azione è disastrosa, sì che aver sbandierato, anche qui davanti a tutti i Sindaci, l'assunzione dei medici di base non ha dato nessun effetto, sì che in tutti i territori della nostra Isola si sta alzando la protesta. Come fa un cittadino a rivolgersi alla sanità se non ha un medico di base, se non ha pediatra di libera scelta per i propri figli, se non ha un pronto soccorso che funziona? Dov'è che sono garantiti i LEA nella nostra Regione? Questa è la domanda principale, Assessore, è il tema oggi è che lei dovrebbe darci una risposta, perché se questa è la prima finanziaria politica, di politica, di programmazione in questa finanziaria sul punto della sanità non c'è niente!
Abbiamo chiesto da tempo: chiudete un accordo con i medici di base per riconoscere le zone disagiate e disagiatissime, in maniera tale da permettere a quegli stessi medici di scegliere quelle zone; pensate a una grossa campagna di sanità territoriale, per non permettere agli ospedali di essere ingolfati. Voi state chiudendo, voi state razionalizzando, e ancora vi trincerate dietro la scusa "è colpa di chi c'era prima": no, Assessore, è colpa principalmente sua, è colpa sua il fatto di non essere riuscito a cambiare la sanità, il fatto di essere riuscito persino a peggiorarla questa sanità, il fatto persino di non aver fino ad oggi trovato nessun tipo di soluzione che consentisse al cittadino di sentirsi cittadino di serie A e di poter accedere alle cure. Pensi a quei malati oncologici che sono stati citati in precedenza, pensi alle liste d'attesa, pensi addirittura che si trincera dietro il fatto che non c'è personale e c'è una graduatoria al Brotzu di infermieri i cui idonei attendono di essere chiamati.
Non bastano più le scuse, Assessore, non bastano più gli spot elettorali, non basta più l'arrampicarsi sugli specchi, servono risposte. Se lei intende discutere di sanità, se lei intende discutere di sanità territoriale, di rete ospedaliera, di servizi al cittadino, ci trova disponibili. Se lei continua su questa strada, io credo che la più grande risposta gliela stiano dando i consiglieri di maggioranza con il silenzio, senza neanche una minima difesa d'ufficio.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Roberto Li Gioi. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Un articoletto con quattro commi e niente più, questo è il contenuto sanitario della prima finanziaria politica della Giunta sardo-leghista Christian Solinas. Sembrerebbe quindi che la sanità sarda viva in un paradiso, dato che non si programma nulla, evidentemente va tutto bene. E invece la sanità sarda vive in un inferno, l'inferno che abbiamo vissuto ieri con tutti i colleghi di minoranza nelle nostre ispezioni in tutti i pronto soccorso alla Sardegna. A me fa specie, Assessore, che lei continui a fare no con la testa dopo che noi affermiamo quanto abbiamo visto con i nostri occhi, e questo dimostra quanto siate avulsi dalla realtà. Fate i programmi, o presunti tali, nelle vostre stanze ovattate, nelle vostre comode poltrone, mentre ci sono centinaia di medici, infermieri e OSS, ovviamente in numero considerevolmente inferiore rispetto a quelli che dovrebbero essere, che sono tutti a rischio di sindrome di burnout, perché fanno tre notti a settimana e dopo che fanno la notte smontano e vanno a fare oltre 12 ore in un ospedale vicino, finché non succederà il fattaccio.
Lei continua a dire no con la testa, è incredibile, son passati tre anni e lei continua a dire no, continua a dire che va tutto bene, e meno male che c'è l'opposizione che presenta emendamenti seri, come quelli riguardanti la nefrologia, i trapiantati o i corsi extracurricolari, sennò voi a cosa avevate pensato? A niente! Avevate dimenticato anche proposte di legge importanti, come quelle sulla fitopatia alcolica, sulla fibromialgia, sull'endometriosi: non esistono in questa presunta finanziaria!
Io molto spesso mi chiedo se lo volete risolvere il problema sanitario, perché se continuate a rimanere chiusi nelle vostre stanze non lo risolvete e dimostrate di non volerlo risolvere, o lo volete risolvere solo con le nomine che avete fatto ma senza andare poi anche a dare a questi nominati gli strumenti per poter agire, per dimostrare la loro eventuali competenze? Perché questa è la realtà, non chiediamo bacchette magiche ma neanche l'inerzia totale! Non è possibile che gli infermieri dell'AREUS siano sballottati da un giorno all'altro da una parte all'altra della Sardegna, che siano privi di farmaci, che siano privi delle divise per lavorare, non è possibile che nei pronto soccorso di Olbia non ci siano i tamponi rapidi per il Covid, non è possibile che quindi nel fine settimana un paziente positivo Covid deve aspettare 36 ore per fare il tampone! Mi dica ancora che non è vero! Questa è la realtà! Perché non fate scorrere le graduatorie, me lo dica, perché? Son passati tre anni, che scuse avete ancora?
State continuando a marciare per la vostra strada, lontani dalla realtà. Ieri doveva esserci all'ospedale di Olbia a vedere le lacrime di quell'infermiera che camminava come un automa da una barella all'altra, in un ospedale di guerra qual era quel pronto soccorso, dove le persone entrano ed escono, vengono anche dimesse perché non possono andare a Medicina che non ha posti, perché avete eliminato 30 posti letto che non sono utilizzati! Perché fate inaugurazioni fine a se stesse e tagli di nastro insulsi! Questo state facendo, e lei continua a dire no imperterrito. Giustamente, come ha detto un altro mio collega, se nessuno dalla maggioranza si alza a difendere il suo operato, un motivo ci sarà. Noi non siamo dei bugiardi, noi siamo andati semplicemente negli ospedali, cosa che deve fare anche lei, lo deve fare, deve parlare con gli operatori se ha veramente la volontà di risolvere il problema. Altrimenti passeranno altri due anni, e siccome bacchetta magica non ne ha, continueranno le disfunzioni, continueranno gli allontanamenti, i medici, gli infermieri se ne andranno e i sardi saranno privati definitivamente del loro diritto alla salute! Si faccia un esame di coscienza, Assessore, noi le stiamo raccontando la verità, o perlomeno la smetta di dire no con la testa e ci dia risposte!
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Non è la finanziaria il momento nel quale si possano risolvere i problemi della sanità, questo è il momento dove al massimo è possibile tappare qualche buco. Possiamo stanziare quei 10 milioni che consentiranno ai diabetici sardi di avere gli stessi diritti assicurati ad alcuni, ma non a tutti: questo è un emendamento sottoscritto da tutto il Consiglio regionale, che penso sia un onore poter approvare in questa seduta, anche se ad onor del vero questa approvazione avviene con grande ritardo perché c'è chi qualche mese fa aveva segnalato il fatto che mancassero quelle cifre. Altro non si può fare, perché i problemi sono tali e tanti da non poter essere risolti semplicemente con uno stanziamento in bilancio, in un capitolo che già assorbe oltre 4 miliardi di spesa pubblica. Noi in realtà non stiamo discutendo la finanziaria, noi stiamo discutendo il bilancio di un'immensa ASL che si chiama Regione Sardegna, che paga per 4 miliardi e rotti spesa sanitaria e spesa sociale, per 4 miliardi e mezzo tutto il resto, e col passare del tempo, anche prima della pandemia, non possiamo far altro che assistere a un aumento della spesa sanitaria a scapito di tutto il resto. Questo è quello che stiamo facendo oggi. I problemi che abbiamo denunciato e che denunciamo, non noi dell'opposizione ma tutti, perché quando si parla di sanità, soprattutto nell'ultimo periodo, non si distingue chi è all'opposizione o chi è in maggioranza ma è un coro unanime, ed è il coro unanime cui si assiste ascoltando qualunque associazione di pazienti o qualunque operatore sanitario impegnato in questi faticosissimi mesi nella prima e nella seconda linea degli ospedali.
Assessore, la sensazione è che non ci sia controllo e che la macchina regionale guidi a fari spenti nella notte, senza che ci sia nessuna possibilità di imprimere una direzione, questo è quello che ci hanno raccontato anche negli ospedali, che hanno raccontato le persone nominate da voi, quindi non c'è stata diciamo faziosità, sicuramente non da parte nostra almeno. La situazione è talmente grave da necessitare un intervento urgente, immediato. Il problema, ed è quello che abbiamo segnalato a più riprese, è che le vostre decisioni non portano a niente perché evidentemente non sono pienamente riconosciute, altrimenti non me lo spiego: io non ho mai visto da nessuna parte il fatto che venga inaugurato formalmente un pronto soccorso, e il giorno dopo il pronto soccorso invece venga chiuso e rimanga chiuso per due mesi, nonostante tutti gli operatori e tutti i pazienti denuncino il fatto che il sistema dei pronto soccorso è in gravissima crisi. In questa città, a Cagliari, operavano quattro pronto soccorso - l'hanno ricordato i colleghi -, ora sono due e devono sopperire alle carenze anche di tutto il resto del territorio, perché io avrei capito un ragionamento portato al potenziamento del territorio - alleggeriamo i servizi degli hub più importanti di Cagliari e Sassari e potenziamo il territorio e creiamo lì filtro -, ma qui è successo il contrario, qua il filtro è morto, sono chiusi quei pronto soccorso, vengono aperti per miracolo da dei precari sottopagati che non sono nemmeno tenuti a fare il loro lavoro; le ambulanze scaricano ormai a getto continuo negli hub specialistici che dovrebbero fare altro. In questo modo noi abbiamo massacrato tutto quello che avevamo; in alcuni casi non servivano miracoli, nel caso di Santissima Trinità serve un controsoffitto, come dice quello "vi mando il mio falegname e ve lo fa meglio", non è pensabile che per un piccolo lavoro di muratura e lo spostamento e qualche ordine di servizio per quattro medici tutto rimanga bloccato e il sistema collassi, anche perché a cascata collassano i pronto soccorso, collassano le medicine, non c'è un posto libero in medicina per un paziente che non abbia il Covid. Perché voi, e qui Assessore anche su questo le chiediamo una spiegazione, anche se non è il tema strettamente connesso alla finanziaria, voi non potete dichiarare di avere 400 pazienti positivi ricoverati se i pazienti positivi ricoverati sono 650, perché con 650 lo schema progressivo che, per carità, era qualcosa anche di opinabile ma non era tutto sbagliato, permetteva di accedere subito alle convenzioni con i privati, all'apertura di nuovi reparti, e qui invece i privati che avevate pagato vuoto per pieno quando erano vuoti, oggi che ci servirebbero non ci sono, e noi abbiamo le medicine strapiene di pazienti, le geriatrie chiuse, e rispetto alla rete ospedaliera, e chiudo, mi sembra che i posti a disposizione siano molti meno. Quindi non c'è solo il Covid, non c'è solo il fatto che abbiamo 250 medici tra Brotzu e Policlinico positivi che quindi non possono essere della partita e non possono dare una mano perché si son positivizzati anche a causa della sottovalutazione della variante Omicron; non è solo questo! Il problema è che soltanto nella zona di Cagliari, e credo sia un problema comune in tutta la Sardegna, ci sono 200 posti in meno rispetto a quelli previsti dalla rete ospedaliera. La chiusura del Marino non è stata… noi abbiamo attivato, cercando di recare il meno disturbo possibile agli operatori sanitari, che ringraziamo ancora una volta per il loro lavoro, dei sopralluoghi nei giorni scorsi che hanno portato l'opposizione a venire a conoscenza di tematiche molto importanti, che mettiamo volentieri a disposizione anche di tutti i colleghi affinché la Commissione sanità dalla settimana prossima possa lavorare attorno a questi temi, occorre però consapevolezza e volontà reale di risolvere i problemi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.
SAIU PIERLUIGI (LEGA). Grazie, Presidente. Assessore, mi corregga se sbaglio; lei si è insediato nel 2019, che sanità ha trovato? Ha trovato una sanità efficiente? Ai vertici delle graduatorie delle statistiche nazionali, europee e mondiali? Ha trovato una sanità in cui i reparti degli ospedali erano pieni di medici, di infermieri, di operatori sociosanitari? Ha trovato una sanità in cui gli ospedali funzionavano benissimo? Ha trovato una sanità in cui non c'erano liste d'attesa? È questa la sanità che ha trovato lei? Credo di no! E credo che questa convinzione appartenga a me e appartenga a tutti i sardi che, con un po' di buonsenso, si approcciano a questo tema. E rispetto a questa sanità disastrata che lei ha ereditato, oggi, in quest'Aula, in questo Consiglio regionale, gli artefici di quel disastro attribuiscono a lei le colpe della sanità che loro hanno martoriato. E servirebbe questo elemento di verità nel Consiglio regionale per affrontare il tema che anche voi avete affrontato oggi, ma in maniera seria. Lei ha trovato una sanità, Assessore, con le assunzioni bloccate; non potevano essere assunti medici quando nel 2019 lei è diventato Assessore! Non si poteva spendere un euro in più per la sanità quando lei è diventato Assessore! Oggi in questa Finanziaria qualcuno ha parlato di "articoletto"; ci sono più di 4 miliardi e 100 milioni tra sanità e politiche sociali, magari qualcuno l'articoletto non se lo ha letto bene. E lei ha trovato una sanità lontana dai cittadini in cui quei signori, che oggi la criticano, hanno pensato attraverso ATS di allontanare la sanità dai cittadini; questa è la sanità che lei ha trovato, Assessore. E in questo quadro meraviglioso poi si è aggiunto un episodio, un evento trascurabile: una pandemia mondiale. E così, giusto perché non voglio annoiare troppo l'Assemblea stasera, vorrei ricordare due numeri, che servono o che dovrebbero servire a tutti noi per rimanere con i piedi per terra. Solo nella giornata di oggi si sono registrati 2927 nuovi casi di positività, solo nella giornata di oggi! Per ricordare il totale, stiamo parlando di oltre 156.000 positivi dall'inizio della pandemia, oltre 6000 ospedalizzazioni e, purtroppo, 1956 decessi, quasi 2000 persone che hanno perso la vita a causa della pandemia, che non è un alibi, è uno tsunami che si è abbattuto sui sistemi sanitari di tutto il mondo mettendo in crisi anche quelli più forti, figuratevi la sanità a pezzi che avete lasciato voi. Eppure in questo quadro possiamo dire che la Sardegna si conferma essere ai vertici fra le Regioni italiane per copertura della popolazione residente sulle vaccinazioni. E devo dire tra le cose, perché mi piacerebbe ricordare qualche altro numero, che non sono state dette, che sempre in materia di pandemia sono 1621 le figure tra sanitari e amministrativi che sono state reclutate da questo Governo regionale, da questo Assessore e da questo Presidente della Giunta; 1621! E tra le cose che abbiamo fatto, che questo Consiglio regionale ha fatto e che io voglio ricordare, beh, ci sono sicuramente i due provvedimenti legislativi, e lo dico con il dovuto riconoscimento, a prima firma Oppi, che prima nel 2020 e poi nel 2021 incrementano le risorse per le borse di specializzazione, portandole da poco più di 36 a oltre 200; voi avete lasciato una sanità nella quale c'erano meno di 40 borse di specializzazione all'anno! A proposito di imbuto formativo. E poi questo Consiglio regionale ha approvato le risorse aggiuntive per i medici, ha approvato le risorse per gli specializzandi, ha messo in campo una quantità di risorse assolutamente superiore a quella che avete messo in campo voi che siete stati impegnati solo ed esclusivamente a tagliare, a tagliare costi e a tagliare servizi. Ho letto che avete scritto al Ministro Speranza, al Ministro della salute, io chiedo a questo Consiglio regionale, a tutti, di estendere l'invito al Ministro a venire qui, non a una corrispondenza epistolare con voi, venga qui il Ministro Speranza, venga in Consiglio regionale il Ministro Speranza; voi al Ministro Speranza avete chiesto ispettori? Noi chiederemo medici, se il Ministro della salute verrà in Consiglio regionale io chiederò quei medici che servono, quei 100 medici che mancano nei Pronto soccorso della Sardegna! E se poi il Ministro della salute ci dirà che oltre 1 milione e mezzo di cittadini sono privi di assistenza di base, che nei prossimi anni mancheranno dai 9200 ai 12.400 medici di base voi cosa risponderete, che è un problema sardo? Che è una questione sarda? Io, e ho concluso, Presidente, approfitto della vostra intuizione per chiedere al Ministro di venire qui e per chiedergli quei medici che servono, perché se voi chiedete ispettori noi abbiamo bisogno di medici, infermieri, operatori sociosanitari, quelle figure che voi avete tagliato lasciando la sanità in queste condizioni.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Io sarò più cauto rispetto ad altre volte ma certamente critico, questo mi sembra ovvio. Io parto da un presupposto; ho detto giorni fa che, al di là della posizione che si è trovata, ci sono cose impostate bene e altre impostate male, certo, io da quindici anni dico che mancano i medici, la Dirindin diceva invece che non era così e poi mi ha dato ragione, lo ha detto (…) Arru, però abbiamo fatto poco o niente anche in questa circostanza, anzi, in questa circostanza abbiamo peggiorato, perché abbiamo consentito che 28 medici siano all'ARES, e io non capisco cosa facciano all'ARES, che mestiere facciano. L'ARES è una struttura prettamente amministrativa e in quanto tale abbiamo contribuito efficacemente a togliergli i 2 milioni che gli volevate dare nell'ultima legge, il sottoscritto, per essere chiari, e abbiamo impedito che fossero i dipendenti e non (…) venti persone, e abbiamo impedito che possa durare vent'anni per quanto riguarda soprattutto l'esperto, che anche qui ci sono strutture che dicono che deve essere senz'altro un direttore; un direttore generale non può essere liquidatore, il liquidatore è un amministrativo, quindi c'è molta confusione. Di chi sia la responsabilità è facile da capire, di gente che eventualmente non è all'altezza. Allora cominciamo a dire; come mai in una struttura come l'ARES ci sono mille persone? Come mai ci sono 594 amministrativi e non ne sono restati, sono andati là? Come mai ci sono 200 del settore sanitario? E lei Assessore sa benissimo che ci sono 28 medici, 52 infermieri, che ci sono 13 OSS e tecnici, come mai se loro non fanno assistenza? Due; io mi meraviglio soprattutto che in questo periodo si parli dei farmacisti, si parli di un provvedimento, Assessore, che lei ci ha portato in Aula, poi gli è scappato e noi abbiamo fatto 2 richieste di proroga firmate dal'onorevole Cocco, e sta di fatto che il 20 gennaio lei ha portato un provvedimento dove si parla di 31 servizi, dove si parla del farmaco, ma i farmacisti in Italia, in tutte le Regioni italiane, tranne due che sono in Friuli Venezia Giulia, son tutti dipendenti delle Aziende, non ce ne sono farmacisti, è una struttura esterna; perché? Qual è il significato? Così come è molto importante che stiano nelle ASL, perché se serve un farmaco, siccome di fatto i dipendenti dell'ARES non hanno fondi per la reperibilità, e c'è un ammalato grave e quel farmaco non c'è nella ASL, come si salva questo povero Cristo? Con quale sistema si può salvare? Allora io sono critico perché? Perché sono un operativo, sono un decisionista, lo sono sempre stato, lo riportano tutti gli Organi di stampa, ebbene, mi meraviglio, non dico che sia una sua responsabilità ma voglio sapere chi è quel deficiente che non calca un pulsante per poter assumere quei 1400 e rotti infermieri che da alcuni mesi, da due mesi sono fermi lì, quando c'è una carenza generalizzata in tutte le ASL della Sardegna! Questo va spiegato. Lei utilizzi la sua autorevolezza e imponga che venga data la quota necessaria per le carenze che ci sono in ogni singola ASL; questo è il decisionismo che serve, e lei ne ha le capacità se vuole, se non lo fa però la responsabilità poi ricade su di lei, e con le critiche che si fanno. È evidente, io ho fatto l'esempio di un caro amico, l'ex Presidente della Provincia di Cagliari, Baroschi, ci sono due posti letto a Buggerru, ci vogliono due infermieri e non ci sono da mesi, uno ha la 104 l'altro è malato, di gente facendo quelle strade tortuose ne è morta tantissima! Vogliamo dargli 63 posti al Sulcis che sono carenti di infermieri? E poi si fanno i concorsi, ci sono tre pneumologi destinati a Carbonia e spariscono; uno va a Nuoro, e va bene, c'era uno problema specifico, uno a Cagliari e l'altro non lo so, è un oggetto misterioso, ma qui non c'è (…), non c'è un mago, qui bisogna essere corretti nei confronti della povera gente che ne ha bisogno. Allora, c'è un'emergenza infermieristica, glielo dico con molta… ci fu molti anni fa, circa 25 anni fa, ci fu l'emergenza infermieristica, io come con le famose strutture operative di 25, che allora non era necessario avessero la laurea, ne abbiamo preso 3000, 3000! Certo, 3000! E molti sono andati in Alto Adige perché gli davano la casa e davano dei particolari contributi, ma molti hanno trovato un posto e quando c'era un concorso tornavano in Sardegna, invece noi non ne abbiamo, ce li abbiamo e non li utilizziamo, questa è una gravissima responsabilità. Ma, andando avanti, dico che mi meraviglio, ho sentito anche cose imprecise. Feto-alcolica, lasciamo perdere se no si fa brutta figura, avete fatto una battaglia notturna in Consiglio regionale, avete imposto al Centrodestra di votare all'una di notte, al personale di rimanere qui per dare un contributo anche a un mio collega di Iglesias eccetera, che diceva che aveva molti casi, siamo andati a controllare le carte, abbiamo fatto una richiesta specifica, c'erano pochissimi casi, quasi nessuno; certo che non mettono soldi, perché non ci sono i casi imbroglio… sto finendo… parlerò dopo di un problema che avete trattato. Però vi voglio dire un'altra cosa, che per quanto riguarda le visite alle ASL cerchiamo di farle assieme, io mi meraviglio che voi abbiate avuto accesso, perché nelle ASL se va chiunque non entra, per poter andare nei piani deve esserci un'autorizzazione attraverso il primario che dice anche per una mezza visita, e praticamente voi siete andati, io invito il Presidente Mundula a farsi carico, che vada la Commissione, perché se ogni singolo consigliere regionale va e dice che è stato trattato male dai primari… attenzione! I primari però, per amore della verità, non voglio fare una critica all'Assessore, son tutti i vostri! Li avete scelti voi, gli avete dato cifre iperboliche, 175 mila euro, l'ha fatto il mio amico Moirano questo e sono ancora lì a comandare, e questo è un dato certo. Per cui credo che sia opportuno fare quel programma che abbiamo fatto, ma non farlo singolarmente, perché è un atto di scorrettezza nei confronti dei colleghi.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Intanto per correggere l'onorevole Oppi, non sono i primari quelli che sono stati nominati dal Centrosinistra ma i Direttori delle ASL e delle strutture legate alla gestione sanitaria… appunto, la domanda che mi faccio è perché in questi quattro anni, tre anni non li avete sostituiti se non andavano bene, questo qui è un segnale di evidente inefficienza, perché se voi dite che questi dirigenti non sono in grado di governare la sanità andavano sostituiti, questa è la prima dimostrazione di una vostra inefficienza. Dopodiché, l'onorevole Saiu ha fatto la difesa d'ufficio, sembra che tutto vada bene ancora una volta; non va bene per niente, onorevole Saiu! Nel 2019 la sanità funzionava molto ma molto meglio di adesso, questo non lo dice Gianfranco Ganau, lo dicono i cittadini sardi, lo dicono tutti quelli che si sono rivolti in questi anni alla sanità pubblica senza ottenere quelle risposte che prima vi erano date. Allora, siamo nel 2022, è vero che c'è stato un blocco delle assunzioni, però il primo atto che ha fatto la Giunta Solinas è stato quello di bloccare tutti i concorsi che erano già stati programmati dalla precedente Giunta, poi è venuto il Covid, dopo, dopo mesi è venuto il Covid, quindi non ci prendiamo in giro, ci sono delle responsabilità in questi tre anni, sono tutte a carico di questa Giunta e di questa maggioranza, se vogliamo dire le cose come stanno. Provo a entrare nel merito della finanziaria. L'avete presentata come una finanziaria politica e uno si aspetta in una finanziaria politica di trovare quelle che sono le linee di indirizzo nei diversi settori, gli interventi correttivi, gli interventi strategici, ebbene, nella sanità che è allo sfascio come denunciano tutti, denunciano i giornali, denunciano i cittadini, denunciano gli operatori, ed è evidente a tutti, non c'è una parola che è una che riguardi il sistema sanitario regionale, ci sono semplicemente nelle tabelle riportate le risorse sulle linee pregresse, non c'è un intervento che sia un intervento correttivo, un intervento modificativo, un aggiustamento, come se tutto andasse bene, come se tutto andasse bene. Questa mi pare una clamorosa carenza e una gravissima pecca che ovviamente spetta a noi denunciare, visto che secondo qualcuno va tutto bene e allora così evidentemente non è. Una sanità che è ferma da una riforma sbagliata nel momento sbagliato, che ancora non è partita dopo un anno e mezzo, che sta paralizzando il sistema per il semplice fatto che le ASL non sono in grado di avere quell'autonomia che gli dovrebbe essere concessa da questa riforma perché non hanno il personale che è ancora accentrato nella struttura centralizzata dell'ARES che prevede tutto il personale, tutti i funzionari amministrativi, che comprende anche incredibilmente un numero di personale sanitario che meglio sarebbe utilizzabile soprattutto in un'emergenza come questa sul territorio o nelle strutture ospedaliere. Non c'è un cenno a quegli interventi di riequilibrio del sistema sanitario privato che in questo momento è l'unico tipo di risposta che può compensare la carenza delle strutture ospedaliere e delle strutture pubbliche nel dare risposta a quell'intervento di riequilibrio che era stato annunciato in pompa magna dallo stesso Presidente della Regione, ebbene, non c'è un solo segnale da questo punto di vista. E poi veniamo a delle cose che secondo me sono addirittura scandalose. Leggo testualmente: "Nuovo servizio al Pronto Soccorso di Oristano a partire da questa sera, non sono richiesti specialisti o figure particolari, si tratta di effettuare un triage avanzato e chiamare lo specialista appropriato che si farà carico dei pazienti. Naturalmente quei pazienti che riuscite a gestire voi, ben venga, ma dove non ci arrivate ci sarà uno specialista dedicato al pronto soccorso in ogni reparto. Esempio, se arriva un dolore toracico chiamate direttamente il cardiologo, se arriva una deviazione della rima buccale chiamate il neurologo, servizio h24, compenso 700 euro, turno di 12 ore." Ci manca soltanto che dica che se arriva qualcuno che ha un callo nel piede mandatelo dal callista, perché questo è il livello.
Io non ho mai visto annunci in sanità di ricerca di professionisti, perché di questo si dovrebbe trattare, scritti in una maniera così indecente e vergognosa, vergognosa! Credo che l'Assessore della sanità su questo debba rispondere, debba dire qualcosa, perché non si affidano dei bandi così delicati che poi escono in una maniera e tra l'altro mettono in discussione trent'anni di battaglie per avere un riconoscimento delle professionalità che hanno avuto lo sbocco con la medicina specialistica di emergenza-urgenza che finalmente è riconosciuta come specialità e che dovrebbero operare primariamente nei pronto soccorso. Questa è la realtà, poi ci sono tante altre cose, noi abbiamo provato a presentare emendamenti che in qualche maniera tendono a compensare, vi sfidiamo ad approvarli, a discuterne, a provare a trovare delle soluzioni che sono migliorative.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Michele Cossa. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori). Assessore, io credo che stasera siano emersi molti problemi. Io condivido anche la valutazione che forse da parte dell'opposizione c'è un caricare eccessivamente sulla sua persona responsabilità che sono oggettivamente risalenti da molte legislature e che affondano le radici in una visione fondamentalmente clientelare della sanità, cioè in questa Regione la sanità non viene vista come un sistema che serve a curare la gente, viene vista come un sistema che serve a risolvere in parte il problema occupazionale e poi in seconda battuta a curare la gente. Detto questo però, Assessore, bisogna prendere atto che ci troviamo in una situazione complicata in cui l'evento di una pandemia ha amplificato i problemi, ci troviamo anche nel bel mezzo di una riforma che andava fatta e che è stata fatta, il cui obiettivo principale era quello di riportare verso il territorio il soddisfacimento della domanda di sanità, della domanda di salute, razionalizzando il sistema e lasciando, secondo quello che era lo spirito originario per il quale era stata costituita a suo tempo l'ATS, lasciando al livello centrale alcune funzioni che possono realizzare economia di scala e possono agevolare la razionalizzazione del sistema.
Il primo gennaio la riforma è partita e visto il momento storico in cui ci troviamo, il momento contingente, legato proprio alla pandemia in cui noi ci troviamo, tutto suggerirebbe ad attuare in fretta la riforma, cioè noi abbiamo un ARES che non è più ATS e ARES, abbiamo le ASL che hanno personalità giuridica e hanno responsabilità diretta nella gestione della sanità nei territori, quello che dovrebbe accadere è il trasferimento sui territori delle funzioni che fino a ieri venivano esercitate da ATS. Ora è passato un mese e mezzo, Assessore, e di questo trasferimento non si intravede quasi nulla, anzi apparentemente ARES fa resistenza. Cioè è come se questo mostro che prima si chiamava ATS viva ancora in ARES e ARES resiste in maniera incomprensibile a voler far funzionare le ASL, ASL sulle quali, Assessore le ricordo, lei in prima persona ma tutta questa maggioranza, ha fatto una grande scommessa, cioè noi abbiamo smantellato l'ATS, abbiamo deciso di riportare la sanità sul territorio e adesso il mostro a sette teste che era ATS continua a vivere sotto mentite spoglie dentro ARES. E non ci si spiega, Assessore, perché dentro ARES ci sono ancora infermieri, ci sono OSS, cioè personale che dovrebbe essere altrove, ARES non sblocca l'assunzione di 1400 infermieri, lo hanno ricordato diversi colleghi e lo ha ricordato poco fa l'onorevole Oppi, ma perché? Un concorso fatto con tutti i crismi, i fabbisogni a livello territoriale sono stati comunicati e non si procede all'assunzione degli infermieri. Ma perché? Allora, Assessore, io credo che quello che serve a livello territoriale lei lo sappia più di tutti gli altri, serve trasferire il personale amministrativo che occorre per far funzionare la macchina, perché personale sanitario in gran parte, tolte quelle sacche che sono ancora dentro ARES, è già sul territorio, quello che manca è il personale amministrativo, mancano i servizi e risorse umane che servono per gestire tutto quel pezzo di gestione del personale che non è rimasta in ARES che deve fare semplicemente il reclutamento del personale, mancano gli ingegneri clinici che servono per amministrare, per gestire il parco tecnologico, manca il personale che deve seguire i flussi informativi, manca tutto quello che serve per far funzionare la sanità a livello territoriale. Però Assessore, guardi, come ho appena detto, lei queste cose le sa meglio di tutti gli altri, tant'è vero Assessore che lei ha anche fatto un'ipotesi di assetto del sistema. Allora, io credo che lei debba, fatti tutti i passaggi che sono necessari, lei debba esercitare le sue funzioni, che la Giunta regionale debba esercitare il suo ruolo, adottare i provvedimenti attuativi che servono per far funzionare la riforma, perché fatti tutti i passaggi, fatte tutte le mediazioni, lei ha fatto quello che era necessario fare, dopodiché è necessario decidere e noi la invitiamo a decidere rapidamente.
PRESIDENTE. Comunico che il consigliere Giampietro Comandini è rientrato dal congedo.
Poiché nessun altro è iscritto a parlare, per la Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale.
NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Situazione complicata. Intanto non ho mai affermato che va tutto bene, anzi soprattutto ultimamente credo sia difficile poter affermare che va tutto bene, visto che siamo in piena ondata pandemica, come al solito in ritardo rispetto al resto dell'Italia e quindi credo che da parte di tutti sia ovviamente palese che la situazione non è semplice. Non l'abbiamo mai negato, anzi abbiamo elaborato strategie alternative rispetto a quelle delle precedenti ondate perché l'elasticità e la resilienza di un sistema si misura proprio nei momenti di criticità come quello che stiamo vivendo. Avevamo una strategia nella prima e seconda ondata, abbiamo iniziato a modificarla nelle due successive, in questa abbiamo modificato ulteriormente per necessità, perché anche il quadro epidemiologico è completamente diverso rispetto alle altre ondate. Nelle altre andate abbiamo avuto un numero di contagi che cresceva progressivamente, qui abbiamo avuto un picco di contagi in un tempo molto ravvicinato e quindi questo ha messo in sofferenza il sistema, perché voi sapete che, ormai siete tutti epidemiologi, quindi sapete come me che la variante Omicron purtroppo ha un coefficiente di infettività che è paragonabile a quello del morbillo rispetto agli altri, quindi è devastante da questo punto di vista. Perché ancora oggi purtroppo abbiamo uno zoccolo duro di non vaccinati, parliamo anche negli over 50 siamo a oltre 50.000 non vaccinati e sono quelli che purtroppo impattano sulle nostre strutture sanitarie, perché la gran parte di quelli che purtroppo hanno necessità di ricoveri sono persone non vaccinate. Questo ha messo in sofferenza il sistema perché tutto questo è avvenuto in un momento particolare e soprattutto rispetto alle altre ondate non ci sono provvedimenti di chiusura, di contenimento della circolazione delle persone e siccome voi sapete quanto me che il virus cammina sulle gambe delle persone, la circolazione libera significa libera circolazione del virus. Stiamo andando addirittura ormai verso riaperture generalizzate, ormai il Governo sta viaggiando su questa strada, quindi voi capite che per noi che in questo momento abbiamo il picco ritardato, significa in una fase critica dover affrontare una riapertura generalizzata con tutto quello che ne consegue, quindi col fatto anche che magari da noi la caduta di questo picco di contagi potrebbe subire un ulteriore ritardo. Questo ha portato ovviamente a impattare negativamente sulle nostre strutture sanitarie perché il numero dei posti letto, checché dica l'onorevole Lai, la rete ospedaliera noi non l'abbiamo modificata ancora, onorevole Lai, quindi quello che abbiamo è quello che ci avete lasciato da questo punto di vista, anche come numero di posti letto, non li abbiamo diminuiti i posti letto, sono sempre quelli. Quindi, cosa è successo però? Che a fronte di un numero fisso di posti letto, tra l'altro vi ricordo che il DM 70 è ancora in vigore e non l'abbiamo certamente voluto noi, anzi vi ricordo che io sono quello grazie al quale nell'ultimo Patto per la salute è stato inserito l'articolo che ha consentito di fare una Commissione apposita per la modifica del DM 70, questo lo dovete proprio all'assessore Nieddu, tra parentesi, e quindi, dicevo, non abbiamo sicuramente modificato niente, i posti letto sono quelli, però cosa succede, che se noi abbiamo un picco di contagi così alto con pazienti che necessitano di ospedalizzazione, è ovvio che dobbiamo convertire dei reparti. È ovvio che il Santissima Trinità ha il pronto soccorso che è stato inaugurato e non riaperto, perché non è stato riaperto il pronto soccorso del Santissima, perché abbiamo cominciato subito a convertire i reparti in reparti Covid, il Santissima tranne l'ortopedia è un ospedale Covid, quindi il pronto soccorso non può esistere se non ci sono i reparti che lo supportano, tutto qua. Questa è la banalissima motivazione per il quale il pronto soccorso non ha riaperto, perché il Santissima è un ospedale Covid, ormai si ricoverano solo pazienti Covid. Allora, al di là di come per voi pare che la pandemia sia passata invano, non ve ne siete forse accorti, però mi avrebbe fatto almeno piacere sentire un piccolo riconoscimento rispetto alla capacità di questa disastrata gestione della sanità sarda rispetto a quelli che sono i risultati della campagna vaccinale, nemmeno quello siete stati capaci di riconoscere, ma va bene lo stesso. E allora parliamo di qualche numero, di quello che ci avete lasciato, di qual è la sanità, come diceva l'onorevole Saiu, che abbiamo ereditato da voi. Vi do qualche numero che forse vi aiuterà a capire qual è la situazione drammatica che stiamo vivendo, perché tra l'altro vi ricordo che se voi siete andati negli ospedali ieri, io negli ospedali ci vado da sempre, addirittura sono stato accusato da qualcuno di essere uno che fa la gestione perché va nei reparti, perché va negli ospedali, quindi mettiamoci d'accordo, su qual è il problema, che ci vada o che non ci vada. Tornando ai numeri che sono sempre, come dire, galantuomini. Anestesia e rianimazione, parliamo solo dei numeri di ATS: a fronte di 310 posti in pianta organica ne abbiamo 223. Cardiologia: a fronte di 180 ne abbiamo 122; chirurgia generale: a fronte di 170 ne abbiamo 140. Ma quello che sicuramente vi dovrebbe far ragionare ed evitare certi toni come quelli che ho sentito da voi prima, è questo: Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza, a fronte di 200 posti in ATS per tutti i pronto soccorso che siete andati a visitare, abbiamo 112 figure e di queste, vi ricordo, di tutte queste figure che purtroppo non sono nemmeno tutte perfettamente operative perché molti hanno limitazioni, non possono turnare, molti hanno la 104 e non possono tornare, quindi parliamo ovviamente di una sofferenza acuta che io ho toccato con mano perché ci sono andato prima voi, i pronto soccorso li ho visitati prima che ci andaste voi, e ho parlato con gli operatori.
PRESIDENTE. Le do più tempo per rispondere alle numerose domande che le sono state poste.
NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Ma anche per dare ancora qualche numero, perché al di là di questo altri numeri sono quelli della AOU di Sassari, Dirigenza medica, totale di posti in pianta organica 904, presenti 618, di cui anche qui tantissimi con limitazioni e con la 104. Questi sono i numeri con i quali stiamo affrontando la gestione di un sistema già allo sfascio quando l'abbiamo ereditato e in più ci siamo dovuti fare carico della gestione della pandemia e di una campagna di vaccinazione massiva, con numeri che non erano sufficienti quando siamo arrivati nemmeno a gestire l'ordinario, quindi direi che stiamo facendo non miracoli forse di più, certo che la situazione non è piacevole, non è bella e non sono qui a dire che va tutto bene perché va tutto male, va tutto male quello che ci avete lasciato però. Allora, concorsi, l'onorevole Ganau diceva che abbiamo bloccato i concorsi che voi avete… ma di quali concorsi parla onorevole Ganau? I concorsi del blocco del turnover? I concorsi che ho dovuto fare una delibera apposta per sbloccare anche la specialistica ambulatoriale? Siete arrivati a bloccare anche la specialistica ambulatoriale, ma di che cosa parlate? Ma di che cosa parlate!
(Interruzioni del consigliere Gianfranco Ganau)
NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. L'ho sbloccata io, la specialistica ambulatoriale era bloccata anche quella! Allora, concorsi, vuole i numeri di concorsi onorevole Ganau? Glieli do io i numeri…
(Interruzioni del consigliere Gianfranco Ganau)
NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Io non l'ho interrotta, e quindi ascolti con rispetto! Allora, i concorsi sono questi…
PRESIDENTE. Assessore Nieddu, chiedo di ascoltare, visto che avete fatto un sacco di ricchezza, con toni pacati.
NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. 101 concorsi abbiamo autorizzato in questi anni, in mezzo alla pandemia eh, 101 concorsi. Non abbiamo bloccato 101 concorsi fatti da voi, onorevole Ganau, su questo non c'è ombra di dubbio, per un totale di 1315 posti, avviati 32, per 374 posti, conclusi 38 per 484 posti, adesso c'è quell'altro bando che avrei voluto verificare di altri 271 posti della dirigenza medica, questi sono numeri e sono inoppugnabili, mi dispiace per voi. Diceva che abbiamo ereditato, secondo l'onorevole Ganau serenità nel 2019 una Sanità che funzionava, lo inviterei ad andarsi a guardare i risultati della griglia LEA della Sardegna nel 2019, così potrebbe ricordare a se stesso che forse non funzionava così tanto bene la sanità sarda neanche nel 2019, certo non siamo migliorati, però noi purtroppo abbiamo dovuto gestire per due anni una pandemia. Il caso Sardegna, onorevole Desiré Manca, non c'è un caso Sardegna, c'è un caso Italia, c'è un caso mondo, perché le potrei ricordare che se vuole andare a vedere le file nei pronto soccorso, basta aprire una rassegna stampa di qualunque giornata e andare a vedere cosa succede in Puglia, in Toscana, in Emilia Romagna, in qualunque Regione italiana, sono problemi purtroppo che ovviamente insistono su tutte le strutture sanitarie, perché così è, perché la pandemia purtroppo colpisce tutti.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE PAIS
(Segue ASSESSORE NIEDDU.) Quindi dicevo, la pandemia colpisce tutte le regioni, anche i sistemi sanitari che erano molto più blasonati del nostro hanno sofferto e questo credo che sia sotto gli occhi di tutti, non credo che ci sia nessuno che lo possa smentire. Allora tante sono le domande e tante le risposte che meritano alle osservazioni che sono state fatte. Sicuramente si poteva fare di più e meglio, io su questo discuto, però anche negare l'evidenza è difficile. Parliamo del Pronto Soccorso di Oristano, quando si dice che è stato fatto quel bando, intanto il bando non l'abbiamo fatto noi, l'ha fatto la società che ha ricercato le figure, ma l'alternativa qual è? Perché io a volte rimango un po' interdetto nel sentire tante accuse, per carità è vero sono tante le cose che vanno male e le accuse sono ovviamente ragionevoli, però mai che abbia sentito una proposta, una proposta che fosse una, per risolvere un problema. Anche sul Pronto soccorso di Oristano che purtroppo aveva 6 medici su 6 malati di Covid, l'alternativa qual era? Chiudere? Perché questo è, l'alternativa era la chiusura, non c'era alternativa, o chiudere o utilizzare l'estensione di quel bando con cui sta andando avanti già da tempo. Perché come ho detto prima su 200 ne mancano quasi 90, più quelli con limitazioni, quindi bisogna tenere conto della situazione oggettiva prima di parlare di queste cose. Il numero degli infermieri, come diceva anche l'onorevole Oppi, purtroppo noi non siamo più in quelle condizioni di poter assumere 3 mila infermieri perché non ci sono, no, adesso arriviamo alla graduatoria, la formazione purtroppo delle nostre istituzioni universitarie è carente e non si può aumentare il numero degli infermieri da formare temporaneamente, abbiamo chiesto anche quello. Tra l'altro abbiamo qui, questo visto che avete citato l'onorevole Speranza, a cui avete fatto appello, queste sono 25 pagine di richieste di interventi portate al Governo, quindi al Ministro Speranza, che potrebbero dare una mano alla sanità, io alcune di queste al ministro Speranza gliele ho fatte queste richieste già da quasi un anno, ancora non ho visto una risposta, magari a voi risponde di più, ve lo auguro.
Dicevo, il concorso per gli infermieri è terminato non da tantissimo e in settimana, o la settimana prossima partiranno le chiamate. Qual è il problema? Ovviamente la graduatoria, siccome il concorso l'ha fatto il Brotzu, la graduatoria è del Brotzu, l'ARES doveva dare i fabbisogni e quindi li ha dati e adesso verranno fatte le chiamate. Il problema qual è comunque? Che anche se abbiamo 1400 e rotti infermieri che hanno fatto il concorso e sono tutti idonei, la gran parte di questi, adesso non vorrei dire tutti, ma la gran parte stanno già lavorando nel sistema perché, come ricordava l'onorevole Saiu, noi abbiamo contrattualizzato 1671 persone in questo periodo, non siamo rimasti con le mani in mano. Quindi la maggior parte degli infermieri che compiono hanno partecipato al concorso sono già contrattualizzati, come lo sono la gran parte dei medici anche che partecipano ai concorsi e che purtroppo partecipano ai concorsi per spostarsi da un presidio all'altro. Quindi abbiamo questa ulteriore difficoltà, che ogni volta che noi apriamo una graduatoria concorsuale o una mobilità rischiano di sguarnire un posto per coprirne un altro. Questa è purtroppo la situazione a cui andiamo incontro. Perché purtroppo il numero dei medici che possiamo contrattualizzare è bassissimo, perché come voi avete ricordato, come ricordava l'onorevole Saiu, che devo purtroppo correggere al ribasso, le Borse che abbiamo ereditato nel 2019 non erano 36, onorevole Saiu, erano 29, che noi abbiamo portato prima a 32, poi a 200 e adesso 230 e rotti. Questo è l'imbuto formativo che noi abbiamo risolto, come prima Regione in Italia che ha risolto l'imbuto formativo con risorse sue.
PRESIDENTE. Assessore, posso chiederle di avviarsi alla conclusione?
NIEDDU MARIO, Assessore tecnico dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale. Mi avvio alla conclusione. Volevo spendere due parole sulla riforma. Tutte le opinioni sono lecite, quindi anche quella che magari fare una riforma in questo momento non sarebbe stato l'ideale, io penso diversamente invece, forse se lo avessimo potuto fare prima avremmo dovuto farla anche prima proprio perché l'ATS non ha dato grande prova di sé, e quindi andava smantellata al più presto possibile. È ovvio che c'è una fase transitoria in questa riforma, quindi rispondo anche alle giuste osservazioni dell'onorevole Cossa, è vero, l'ARES adesso e le ASL sono in un limbo, perché ancora la delibera di assegnazione delle risorse non è stata fatta, quindi anche il fatto che abbia ancora dei medici in pancia degli infermieri, però i medici onorevole Oppi sono pochissimi, sono 23, anzi 22, 1 è veterinario, sono 22 medici, però alcuni sono in temporanea assegnazione per vari motivi, per disguidi per qualunque motivo. Però sicuramente è una situazione che andremo a correggere subito adesso, perché siamo in fase avanzata di elaborazione del progetto di scorporo, tant'è che oggi, proprio stamattina, c'è stato un ulteriore incontro tra i direttori generali e hanno chiuso finalmente l'accordo, quindi adesso noi la bozza di delibera la riassembliamo e la porteremo in Giunta al più presto per l'approvazione, così partirà finalmente con la suddivisione delle risorse, nell'attesa della contrattualizzazione di ulteriori risorse sopratutto amministrative, perché ricordo che il problema che richiamavate prima rispetto all'ARES, alla riforma che ha ingessato un pochino l'aspetto della gestione sanitaria di ospedali o anche dei territori non è vera, perché il personale sanitario non ha subito nessuna modifica, l'unico problema che abbiamo nella ridistribuzione delle risorse è quello del personale amministrativo, che peraltro andrà anche reintegrato ulteriormente.
PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento numero 94, uguale al 438.
Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Presidente, innanzitutto per esprimere il parere favorevole sull'emendamento e poi per chiedere all'Assessore Nieddu come mai ce l'abbia con me, visto che ha risposto quasi a tutti e alle domande che ho fatto io non ho dato alcuna risposta. Parlava del 2019. Io le faccio un esempio plastico, classico, nel 2019, radiologia di Nuoro, 34 medici, 35 tecnici di radiologia, fine 2019, oggi Radiologia di Nuoro 11 medici e 10 tecnici. Lo chiediamo a lei, è lei l'Assessore alla Sanità. Io leggevo adesso alcuni dei suoi post sul suo profilo e diceva proprio questo: 42 milioni per la sanità sarda, parliamo del giugno 2020, raddoppiano i posti in terapia intensiva; chirurgia di Nuoro non chiuderà, raddoppieranno i posti di chirurgia a Nuoro; agiografia a Nuoro non chiuderà, verranno messi in dotazione organica i medici che c'erano precedentemente. Allora, l'angiografia di Nuoro, sto facendo esempi, oggi ha un medico e un tecnico. La chirurgia di Nuoro non sta più operando, ce l'hanno detto anche ieri gli operatori del pronto soccorso, dicendo che loro perdono ancora più tempo, sono pochissimi e, quindi, hanno ancora più difficoltà a svolgere il loro lavoro perché devono chiamare tutti gli ospedali della Sardegna per poter decidere dove mandare i pazienti che loro accolgono in pronto soccorso e poi devono essere mandati in altri posti per essere per essere operati. Personale da stabilizzare, mi risulta che tutto il personale non sia stato stabilizzato. Lei mi dice che quando si fanno i concorsi molti partecipano per cambiare sede, basta fare le mobilità serie prima e nessuno fa il concorso per cambiare sede. Lei in Commissione ci ha chiesto una risoluzione perché lei potesse fare i bandi con l'obbligatorietà della destinazione, ha fatto i bandi e questa obbligatorietà non c'è stata e lo dimostra il fatto che negli ospedali periferici, mi riferisco a Nuoro, a Sorgono, a Isili, non ci va nessuno perché lei su quei bandi non ha messo quello che ci aveva chiesto di fare con una copertura politica, con una risoluzione. Mi fa piangere il fatto che abbiamo una graduatoria di infermieri la quale è pubblicata da due mesi e ancora non ha fatto scorrere di un posto la graduatoria degli infermieri e ci sono i pronto soccorso a cui mancano il 70 per cento di infermieri. Le ho detto perché non ha fatto la selezione per gli OO.SS., lei ha detto a giugno del 2021 che avrebbe fatto immediatamente la selezione per gli OO.SS., non è stata fatta, forse conviene di più utilizzare le agenzie interinali, forse è per questo? Se tutto va bene, Assessore, se tutto va bene come dice lei, probabilmente va bene perché la Commissione sanità ha sfiduciato la Commissaria di AREUS all'unanimità e lei, o chi per lei, due giorni dopo l'ha promossa a Direttore generale, e se la Commissione l'aveva sfiduciata evidentemente il suo operato non andava bene, forse di questo dovremmo parlare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, non sarei voluto intervenire quindi sarò breve. Assessore, per il bene di tutti è bene che lei muti atteggiamento perché non è utile nemmeno a se stesso. Quello che le abbiamo detto è che ci sono dei problemi conclamati che oggi non hanno più schieramento politico, dovremmo sederci attorno a un tavolo e affrontarli. Ha poco senso andare a vedere le cause, perché sennò qua potremmo parlare per ore degli effetti che ha avuto quota 100, approvata a gennaio 2019, sulla sanità sarda, qualcuno arrossirebbe perché sono effetti disastrosi. Però non è questa oggi la partita, la partita è già quella del futuro, perché il piano è pericolosamente inclinato, non andiamo verso un miglioramento, andiamo verso un peggioramento delle condizioni negli ospedali. Lo sforzo fatto da tutto il Consiglio regionale, di una cosa sono fiero in questa legislatura, e siamo fieri, aver approvato la legge sulle scuole di specializzazione e aver fatto di tutto, prevenendo l'impugnazione, per far sì che quella legge non facesse la fine che hanno fatto altre leggi, hanno impugnato altre leggi, non quella. Quella legge da effetti, ma purtroppo gli effetti rischiamo di non vederne nelle strutture, perché oggi un neo specializzato ha un mercato del lavoro europeo davanti. Dobbiamo iniziare a capire che o facciamo qualcosa subito, quelli che stanno lavorando, che hanno lavorato per 18 mesi, vanno stabilizzati ora, perché quelli vanno in Germania a prendere il doppio dello stipendio, vanno a lavorare nel settore privato a prendere il doppio senza fare le notti e senza responsabilità, vanno messi in condizioni di operare perché altrimenti ci mollano ed è quello che stanno facendo. La gente si sta licenziando dal settore pubblico, dagli ospedali, perché non regge. Questo dovremmo fare. Per questo motivo ci sono alcune cose che vanno fatte subito. Il suggerimento sull'apertura del Santissima Trinità, anche come pronto soccorso Covid, l'onorevole Vargiu, quindi non uno del mio partito, aveva suggerito l'apertura di un Pronto soccorso febbre a suo tempo, non è un'idea sbagliata, un pronto soccorso febbre, riservato a quelli con sintomi equiparabili a quelli del Covid. Ora abbiamo tamponi e abbiamo modo anche di velocizzare le cose, non è possibile che le strutture di eccellenza della Regione siano costrette a ospitare e a ricoverare pazienti Covid e quindi sottraggano spazio ai malati di tutta la Sardegna che sono lì per gli acuti. Queste son cose su cui non ci può essere differenza, per questo motivo i suoi toni, Assessore, sono fuori luogo, si sieda insieme a noi in Commissione e cerchiamo di affrontare i problemi, capire quali sono e risolverne qualcuno, perché su questi…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Io vorrei capire, io sono sempre rispettoso degli accordi, negli accordi abbiamo detto che i soppressivi veniva dato per scontato che venivano eliminati, invece lei con la sua grande verve ha consentito che si riprenda praticamente la discussione generale, perché questo è avvenuto in questi due interventi. A me fa piacere, anche io vorrei intervenire, dire per esempio all'Assessore che è l'ARES che deve aiutare le ASL, non il contrario, che vuole che le ASL aiutino quella, per esempio. Vorrei dire che la legge di cui si parla tanto non è approvata, perché è stata modificata con la legge omnibus e quindi deve ritornare. Perché lei ha preso un impegno con la Commissione competente di venire una settimana o due settimane dopo, perché dobbiamo completare il discorso sulla legge che lei ci ha portato. Queste cose sono importanti e avrei voluto dire, però è un'altra minestra, quindi per cortesia, Presidente, se c'è l'accordo va bene, sennò diciamo che non c'è l'accordo e ognuno di noi parla sul sesso degli angeli.
PRESIDENTE. Adesso io sono certo che i lavori… giustamente dopo l'intervento prolisso dell'Assessore si sono scatenati… però adesso andiamo avanti con gli emendamenti, rimanendo sul tema degli emendamenti.
Ha domandato di parlare la consigliera Desiré Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Presidente, allora rimango sul tema di cui stiamo discutendo, poi se mi vuole mettere parole in bocca che vuole sentire lei me lo dica prima. Non concordo, collega Oppi, perché poco fa nella Conferenza di capogruppo, alla quale ero presente, ho detto chiaramente che per quanto riguarda questo articolo 4 sulla sanità noi saremo intervenuti tutti e su tutto. Chiedo scusa, ma io non l'ho interrotta. Noi saremmo intervenuti tutti sull'articolo e anche sugli emendamenti relativi a questo articolo, questo è stato quello che ho ribadito nella Conferenza dei Capigruppo, quindi se accordo c'è stato, accordo c'è stato magari negli articoli meno importanti, secondo me. L'articolo della sanità merita, è proprio un atto doveroso nei confronti di tutti i Sardi, un confronto politico. Io devo, Presidente, non solo affermare che voteremo naturalmente a favore di questo emendamento, ma mi trovo assolutamente d'accordo con l'intervento del collega Agus. Assessore, io non volevo intervenire, generalmente questa frase è una frase che viene utilizzata da un altro collega, però lei mi ha costretto ad intervenire, perché? Perché mi dispiace che lei non riconosca il fatto che esista davvero un caso Sardegna. E quello che mi dispiace di più, Assessore, è ascoltare le sue parole quando afferma che è facile fare opposizione, non presentare progetti, e questo mi fa capire, Assessore, che evidentemente lei, o chi per lei che non gliele ha girate, non ha letto le…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Manca, il tempo a sua disposizione è terminato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Intervengo sull'emendamento 94 perché in questo emendamento c'è anche la risposta all'assessore Nieddu e al mio caro amico Capogruppo della Lega, perché questo emendamento, se uno va a leggerlo bene - dico subito che è un emendamento su cui voto contro, chiedo scusa ai colleghi che l'hanno presentato ma voto contro -, c'è una novità, perché nell'eredità che vi abbiamo lasciato, in questa sanità senza medici, senza OSS, in una sanità che in qualche modo ha allontanato i cittadini dalla gestione e dai servizi che la sanità deve avere, io inviterei a leggere di cosa si tratta questo emendamento, su cui voto contro. Si tratta di riproporre il fondo regionale per la non autosufficienza, cioè qualcosa che ha voluto il centrosinistra. Nella riproposizione dei commi dell'articolo 4 ci sono solo proposte del centrosinistra, cari colleghi; il fondo per la non autosufficienza, lo ricorderà bene il collega Giorgio Oppi, è stato introdotto in una legge finanziaria del 2007 dalla Giunta Soru, può darsi che a lei non piaccia però attraverso questa scelta, attraverso queste risorse, si è data a moltissimi sardi che non hanno la possibilità di avere assistenza di trovare le risorse, le figure professionali, tutto quello che è necessario per fargli vivere una vita dignitosa. Allora, relativamente alle novità che voi avete introdotto nella legge finanziaria, le vostre novità sono pari a zero, se non copiare cose che avevamo introdotto noi quando abbiamo governato, e che anche qualcuno di voi presenti in quest'Aula, come l'onorevole Giorgio Oppi, ha difeso quando sono stati introdotti, e anche aumentato le risorse necessarie perché era necessario intervenire su una categoria come questa attraverso una legge di altissima civiltà.
Allora, Assessore, non per polemica: ci sono cose fatte bene che vanno salvaguardate, come questa, che va salvaguardata e su cui voi non avete fatto nulla, e ci sono cose che non vanno bene, perché guardi, Assessore, ci siamo resi conto anche noi che c'era la pandemia…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Comandini, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Per esprimere il voto favorevole rispetto a questo emendamento, sarà questa la mia posizione a meno che non giungano dei chiarimenti da parte dell'Assessore rispetto a quanto sto per dire. Anzitutto, Assessore, le comunico che in data odierna sono state attivate quelle autorizzazioni rispetto ai farmaci - meglio tardi che mai - nei reparti non Covid; in data odierna è stata attivata la possibilità per i medici di prescrivere i farmaci anti Covid in quel repartino Covid a cui facevo riferimento prima. Per essere precisi, siccome le ha dato una notizia mezz'ora fa, c'è stato l'aggiornamento durante la stessa giornata, quindi non è dovuto né ad un intervento mio né suo.
Assessore, vorrei che mi continuasse ad ascoltare, perché c'è una delibera a cui ho fatto riferimento prima, la 36/46 del 31 agosto 2021, in questa delibera si citano i decreti legge numero 18 del 2020, 34 del 2020 e 104 del 2020, con i quali "sono state assegnate alle Regioni ulteriori risorse finanziarie correnti per attuare misure urgenti volte a fronteggiare l'emergenza Covid", cui ha avuto accesso anche la Regione Sardegna, sono stanziamenti statali. Di questi stanziamenti si dà atto nella parifica del rendiconto generale dello Stato: per l'esercizio 2020 (si tratta di dati aggiornati a ottobre 2021, a disposizione di tutti) c'è un totale di 99.266.000 che è stato stanziato dalla dallo Stato. Di questi 99 milioni sono stati utilizzati, o meglio sono state programmate risorse per soli 52 milioni, mentre non si hanno notizie di 46.900.000. Ora, quando lei ad agosto di quest'anno ha fatto riferimento a questa delibera, ha anche fatto riferimento al fatto che sono state utilizzate la riprogrammazione delle economie del Mater Olbia ripartite per 33.365.000, ecco, io mi chiedo, Assessore, siccome voi avete fatto riferimento in quel caso "alla acquisizione di nuovi spazi finanziari per il finanziamento dei costi sostenuti dalle Aziende sanitarie per la spese non coperte dai suddetti…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Meloni, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). Soltanto per preannunciare il voto contrario da parte del Partito Sardo d'Azione. Non sicuramente per fare una difesa d'ufficio, come qualcuno l'ha chiamata, però viene da sorridere quando sento alcuni ragionamenti sul sistema sanitario che noi abbiamo ereditato: era talmente perfetto che, vorrei ricordare, nel 2019 quell'Assessore che l'aveva architettato non doveva essere candidato, talmente era un sistema perfetto che voi avete portato in Aula e che comunque sappiamo benissimo i disastri che ha causato. Noi lo diciamo per quanto riguarda il territorio del Nuorese, come dice il collega Cocco, è pur vero quello che lui dice ma gli vorrei ricordare che è dal 2004 che non viene fatta una assunzione nel nostro territorio, e se oggi mancano oltre mille medici…
(Interruzione)
Quindi io direi, se vogliamo veramente cercare di costruire qualcosa di importante, è inutile che noi continuiamo a dire chi ha funzionato e chi non ha funzionato, questa pandemia, come qualcuno ha ricordato, ha causato quasi 2000 morti, un po' meno di quello che aveva causato la famosa peste in questa in questa benedetta o maledetta terra, io sfido chiunque di voi ad avere la ricetta per poter dire quale sistema sanitario noi potevamo mettere in pista per fronteggiare questa pandemia, quando assolutamente non eravamo preparati, noi ma nemmeno quei sistemi sanitari di eccellenza come quello della Lombardia e del Veneto.
Vi inviterei, e in primis lo dico a me stesso, evitiamo di dire che è colpa dell'uno o colpa dell'altro, cioè era un sistema pessimo quello che abbiamo ereditato e ci sono alcune cose da rivedere ora, e così la diciamo tutta per non dire che noi siamo perfetti e abbiamo ereditato un sistema che non era perfetto.
Detto questo, siccome abbiamo fatto la discussione generale e abbiamo detto mille cose per quanto riguarda il sistema sanitario, chiederei a voi, a noi e al Presidente, di andare spediti perché abbiamo tanti di quegli emendamenti che dobbiamo vedere e valutare, ce ne sono alcuni anche meritevoli, per mantenere quello che è l'accordo che noi abbiamo raggiunto per chiudere questa benedetta legge entro un determinato periodo che oggi ci siamo detti. Quindi io vi inviterei a evitare inutili polemiche se vogliamo veramente dare attenzione ad alcune…
(L'intervento prosegue a microfono spento)
…manifestazione che arriverà qui giovedì, Presidente, e inviterei anche questi signori di tenere appena appena un clima che sia quello consono, perché ho sentito delle interviste in televisione per quanto riguarda la manifestazione dei pastori che nulla hanno a che vedere con una rivendicazione che è una rivendicazione giusta; ho sentito delle offese che non appartengono sicuramente al tenore di quest'Aula e tanto meno a questa classe politica sarda nel suo toto.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu. Ne ha facoltà.
SAIU PIERLUIGI (LEGA). Solo per chiedere a lei, anche partendo dalla considerazione dell'onorevole Oppi, e cioè a dire che su un emendamento soppressivo, relativo a una norma che ridetermina le risorse del fondo di non autosufficienza, se non sia il caso - mi rimetto in questo senso all'Aula, al Consiglio, ai Capigruppo e ai Gruppi - di vedersi per concordare la prosecuzione dell'ordine dei lavori, perché dal momento che non penso che i Gruppi di opposizione vogliano abolire il fondo di non autosufficienza è evidente secondo me che bisognerebbe, seguendo il suggerimento dell'onorevole Oppi, capire poi sull'ordine dei lavori dove realmente si voglia andare a parare. Perché fare una, due, tre, quattro discussioni generali sugli emendamenti soppressivi, rischia di affaticare inutilmente anche quest'Aula. Peraltro rilevo come tra gli emendamenti che sono stati depositati ve ne siano anche alcuni sui quali si formerà una convergenza credo unanime del Consiglio, regionale e non sarebbe utile, dal mio punto di vista, affaticare i lavori dell'Aula con la ripetizione di cose che ci siamo già detti altre volte, allontanando invece il momento nel quale potremmo trovare una convergenza su proposte utili al sistema sanitario regionale sardo.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Legge di stabilità regionale (Legge finanziaria 2022) (301/A)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Cossa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COSSA MICHELE (Riformatori Sardi). Per annunciare il voto contrario all'emendamento e per richiamare i colleghi, non tanto al rispetto degli accordi quanto piuttosto a una certa maturità ormai nell'affrontare l'Aula, perché l'assessore Nieddu ha risposto, ha risposto anche con verve, ma l'assessore Nieddu è stato anche attaccato pesantemente tutta la sera. Quindi noi, maggioranza e opposizione, abbiamo esposto le nostre considerazioni, l'assessore Nieddu ha risposto, è inutile che riapriamo continuamente le cose: abbiamo fatto la discussione generale, adesso soffermiamoci, secondo me per quello che il minimo indispensabile, sugli emendamenti, ma andiamo avanti.
Onorevole Saiu, io non credo nemmeno che sia necessario fare una ulteriore riunione dei Capigruppo, perché mi pare che le cose siano sufficientemente chiare, però cerchiamo di dare un taglio il più possibile costruttivo alla discussione, senza trovare occasioni di polemica che sinceramente credo che non servano, soprattutto arrivati a quest'ora. Quindi, procediamo nei lavori più serenamente possibile.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare della consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Mi dispiace dover dire che non sono d'accordo con i colleghi che mi hanno preceduto, in particolare con i colleghi della maggioranza. Non sono d'accordo perché ritengo che imporre e contingentare argomenti e tempi rispetto a un dibattito che raramente rischia di essere portato in quest'Aula… il tema della sanità, badate, entra sempre di straforo, attraverso il richiamo di qualche collega sull'ordine dei lavori, e cerchiamo in questo modo di rappresentare quelle che sono le problematiche e le urgenze. Io a questo punto chiedo di poter intervenire, di essere iscritta a parlare su ogni emendamento; so che ci sarà un coro di "ohh, ma perché?", però, scusate, io alcune cose mi sento di dirle, e comincio da questo momento.
La prima cosa che devo dire è che qui sono state dette tutta una serie di imprecisioni, la prima imprecisione riguarda "la sanità che ci avete lasciato". Io non voglio fare polemiche, voglio semplicemente dire che chi dice che il blocco del turnover è colpa della Giunta Pigliaru e della maggioranza di allora sta dicendo una solenne falsità, perché il blocco del turnover non fu certo voluto dalla Giunta regionale di allora né dalla Giunta precedente, il blocco del turnover semplicemente è stata l'applicazione di una disposizione nazionale, così come disposizione nazionale è anche non superare i vincoli di costo per il personale, anche quelli erano imposti dalle norme regionali che si rifacevano alle norme nazionali.
Altra imprecisione, non è vero che la Giunta Pigliaru e l'assessore Arru non hanno bandito i concorsi: i concorsi sono stati banditi in applicazione innanzitutto, com'era doveroso fare, della legge Madia; sono stati banditi concorsi per il reclutamento di ben 2000 persone che vivevano in una situazione di precariato da vent'anni, probabilmente molto di più, forse veramente dal 1994 di cui parlava il collega Mula.
PRESIDENTE. Grazie.
(Proteste della consigliera Rossella Pinna)
PRESIDENTE. La faccio concludere, onorevole Pinna, non si offenda così preventivamente. Allora, sto facendo intervenire diciamo a tema libero sulla sanità, perché si tratta di un soppressivo totale, quindi correttamente si può intervenire ad ampio spettro, preventivamente però dico che quando andremo sui soppressivi parziali si dovrà intervenire sull'oggetto.
Può concludere, onorevole Pinna.
PINNA ROSSELLA (PD). L'ultimo elemento che non abbiamo valutato appieno è la cosiddetta quota 100. La quota 100 nella sanità nella, pubblica amministrazione in generale ma forse nella sanità in particolare, ha rappresentato la possibilità per i professionisti di un esodo biblico: che lo vogliamo dire o non ce lo dobbiamo dire?
Allora, dire che le responsabilità sono tutte in capo di una sanità che voi avete trovato allo sfascio è una falsità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Una prima considerazione, utilizzando il tempo del soppressivo totale, è che probabilmente l'assessore Nieddu ha sprecato un'occasione cadendo nella tentazione di riportare indietro di anni e anni l'orologio dicendo della sanità trovata, e ha sbagliato anche l'onorevole Mula a mio modesto parere, perché andando a ritroso ognuno può fare emergere responsabilità. Mi limito a sostenere questo argomento, il tema vero che oggi è esploso nella sanità, l'altro ieri nella scuola e poi nei trasporti, vedasi Alitalia e altro, e le strade, le manutenzioni; la verità è che per vent'anni, quasi trenta, si è sostenuta la tesi che si potesse eliminare il pubblico perché il mercato e il privato si sarebbe autoregolamentato, non è una tesi dell'assessore Nieddu o di qualcuno che è passato in questa, è una tesi che ha preso piede a livello internazionale nel tentare di demolire dall'interno le democrazie e il sistema del potere pubblico, da li nasce, nasce da un'idea ben precisa di appropriarsi ovviamente di tutto quello che era il pubblico, non è un caso che in Germania le autostrade siano perfette e gratuite, da noi sono imperfette e a pagamento, e qui mi fermo, perché gli esempi potrebbero essere molti, ma nasce da lì. Ora, venire a capo di un tentato smantellamento del sistema pubblico per trent'anni nell'arco di poco tempo non è facile, ma le responsabilità non stanno da questa parte, perché le idee che circolavano erano appannaggio di un certo tipo di destra. L'ultimo elemento e chiudo, Presidente, è di smetterla di citare ex assessori, vicende di candidature, anche perché i protagonisti sono ancora in vita e basterebbe chiedere. Quando qualcuno venne a chiedermi di non candidare l'ex assessore Arru intanto dissi che con lui non andavano candidati quelli che avevano votato la riforma, che io non ho condiviso, il secondo elemento è che non viene candidato solo colui che ha una situazione di tale imbarazzo, per vicende giudiziarie o d'altro tipo, e non certo per aver votato o proposto e poi fatto votare una riforma che si può giudicare nel bene o nel male ma sicuramente non può essere un elemento di ignominia per colui che l'ha proposta. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Io ho ascoltato tutti in religioso silenzio ed effettivamente mi sembra di ricordare ancora il giorno in cui fu approvata la riforma sanitaria: abbracci, baci, dolcetti che giravano per i banchi, e quindi si pensava che quella fosse la risposta a tutti i mali, effettivamente ci siamo resi conto che all'interno di una organizzazione le cose sono leggermente più complesse. È vero che c'è stata la pandemia ma l'onorevole Agus, e io sottoscrivo le sue parole, ha chiesto una cosa: non c'è emendamento che vale e non c'è l'emendamento che tenga, oggi, se non si garantisce una presa di posizione netta e una rivisitazione generale per risolvere i problemi della sanità sarda, ci sono dei problemi al netto dei colori politici, guardate, che in questo momento ognuno di noi su questo tema è disposto a mettere da parte, c'è una situazione grave ed emergenziale che tutti insieme dobbiamo provare a risolvere. Sicuramente ognuno, ogni parte politica ha le sue responsabilità, certo, continuare a darsi addosso e decidere chi ha la responsabilità maggiore per quale virgola in più non penso che risolva il problema; serve fare un tour de force e provare davvero a lavorare pezzo per pezzo per cercare di risolverlo questo problema, altrimenti fuori da qua diamo l'immagine di un di una parte politica, anche difficile poi da interpretare per chi sta fuori, che questo non lo vuole risolvere, e la gente è in difficoltà. Io lo dico perché nel mio Comune ci sono persone che sono seriamente in difficoltà, ma ci sono poi anche tutte le cose che sono annesse e connesse alle difficoltà degli ospedali che hanno delle difficili soluzioni se non si interviene a monte. Uno su tutti la scuola; se è vero che ci siamo dedicati totalmente alla pandemia, significherebbe che tutto funziona bene in termini di tamponi, vaccini eccetera. La scuola è in crisi! Non riesce a gestire, tant'è che anche l'ordinanza che doveva garantire la possibilità di fare un tampone in farmacia e quindi svincolare una serie di bambini e quindi una serie di famiglie che dovevano fare ancora T0 quando erano passati cinque giorni è arrivata tardi! Sono queste le cose che non vanno bene. Ecco, iniziamo pezzo per pezzo e proviamo a dare delle risposte, perché le persone fuori da qua non capiscono che la parte politica dell'opposizione, della maggioranza è di tutti, non riescono a risolvere un problema così grave senza mettere da parte…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Io interverrò sul merito dell'emendamento e dell'articolo, perché vorrei dire al consigliere e amico Piero Comandini che non è vero che hanno ripreso in toto il buon lavoro fatto sulla questione sociale della Giunta precedente, sono riusciti a fare peggio anche su questo. Perché, vede, e mi rivolgo anche a tutti i consiglieri di maggioranza, nella legge omnibus noi abbiamo chiesto all'Assessore, attraverso un emendamento che è stato approvato all'unanimità, di riportare o almeno dare la possibilità ai comuni di gestire i progetti di "Ritornare a casa", era un impegno anche che lei aveva assunto a Pattada, Assessore, e glielo ricordo, glielo ricordo qui davanti a tutti, questo non sta accadendo, questo non sta accadendo perché lei ancora non ha dato le direttive di Giunta, questo non sta accadendo perché continuate qui nella legge finanziaria a scrivere "Ritornare a casa plus". Questo è un esempio, ma potrei farne tanti, del perché la sanità e il sociale stanno andando in questo modo, e non è una questione della Giunta precedente è una questione di una semplice direttiva, Assessore, di una semplice direttiva assessoriale, di una semplice delibera di Giunta che avrebbe dovuto dare il giorno della pubblicazione della legge omnibus quelle risposte a quelle persone malate che attendono da mesi, che attendono da mesi! Lei invece arbitrariamente ha deciso di trasferire tutte queste funzioni al PLUS, non rendendosi conto neanche minimamente di ciò che succede né in un plus né come funzionano i plus, perché non li conosce, Assessore, perché non ha mai amministrato un comune, perché non sa minimamente come funziona la macchina amministrativa di un comune. Ed è per questo, Assessore, che qui chiediamo ufficialmente, e lo chiediamo anche ai colleghi della maggioranza, di applicare quella legge omnibus, quell'articolo della legge omnibus che abbiamo approvato all'unanimità, perché ridare dignità ai pazienti non è né di destra né di sinistra, è una questione di buona amministrazione, quella che lei in questo momento non sta facendo.
PRESIDENTE. In votazione l'emendamento 94 uguale al 438. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
Emendamenti 88 e 440. Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
Emendamento numero 98.
Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Allora, devo correggere il mio collega e amico Eugenio Lai, perché non è vero che l'Assessore non ha dato alcuna direttiva, l'Assessore ha fatto approvare una delibera, che è nettamente in contrasto con tutto quello che tutta l'Aula aveva approvato, infatti io mi rivolgo all'Aula, era passato l'emendamento per i pazienti con la SLA affinché quei pazienti potessero usufruire delle contribuzioni sia del PLUS sia dell'atto aggiuntivo al PLUS direttamente tramite i propri comuni, ebbene, quella delibera questo non lo prevede. Io all'Assessore chiedo, e non voglio fare polemica, siccome l'Assessore mi risulta anche che sia andato a visitare quelle persone, che l'abbiano anche ringraziato per quel dispositivo, quell'emendamento che all'unanimità avevamo approvato e poi era divenuto parte integrante della legge, che quella parte integrante di quella norma omnibus venga applicata, perché noi stiamo parlando di persone che vogliono avere riconosciuto un minimo di dignità, di persone che vivono ventiquattro ore su ventiquattro nei loro letti e vivono, parlano, fanno, svolgono tutte le loro attività solo con gli occhi, con strumenti che gli permettono di farlo, e noi qui avevamo preso un impegno solenne, mi dispiace pure, sono anche emozionato nel parlare di queste cose. E poi lei ha fatto una delibera, Assessore, evidentemente non se l'ha letta, che dice il contrario di quello che abbiamo deciso in quest'Aula, per questo le chiedo di tornarci e di dare subito una risposta a queste persone che hanno estrema necessità di poter rendicontare ogni mese e di poter avere quello che spetta loro ogni mese, perché questi hanno necessità di avere gli strumenti, di avere dispositivi, di avere medicine, di avere assistenza psicologica, fisiatrica, che non sono in grado altrimenti di avere perché non possono pagarle; questo avevamo detto e avevamo insistito sia in Commissione che in Aula, con un emendamento che poi, e io ho ringraziato l'Aula perché è stato approvato con tutti i presenti, ma perché poi la burocrazia deve fare diversamente rispetto a quello che abbiamo deciso? Però non è la burocrazia perché la delibera, sino a prova contraria, è una proposta dell'Assessore. Senza alcuna polemica ma insisto su questo, perché non è un atto di buona amministrazione è un atto morale, che è in capo a tutti noi.
Emendamento numero 98. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 99.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 100.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 101.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento 95 uguale al 439.
Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
Emendamento 96 uguale al 434.
Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
Emendamento 97 uguale al 433.
Chi li approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non li approva alzi la mano.
(Non sono approvati)
Articolo 4. Chi lo approva alzi la mano.
(È approvato)
L'emendamento numero 40 è inammissibile. Emendamento numero 238.
Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Sarò molto breve, Presidente. L'emendamento che abbiamo proposto, che vede il Sottoscritto come primo firmatario, ha l'obiettivo di incrementare le risorse in favore degli enti locali per il progetto "Ritornare a casa", attualmente i comuni si accollano l'onere del 20 per cento, quindi ha un peso sostanziale sui bilanci sociali dei comuni. Con questo emendamento si vuole incrementare le risorse per coprire la spesa totale dei progetti approvati per quanto riguarda il programma "Ritornare a casa".
Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Per ribadire quello che ha appena detto l'onorevole Satta, soprattutto per quei pazienti che soffrono di patologie psichiatriche, che vivono in strutture e dopo un breve periodo di tempo le strutture non possono più tenerli perché non ritengono che siano da tenere all'interno delle stesse, poi rientrano nei comuni di riferimento e i sindaci e le amministrazioni non hanno la possibilità di fare null'altro. Noi stiamo parlando di persone con patologie importanti che non sono, nella maniera più assoluta, gestibili all'interno delle proprie famiglie dai propri familiari, quindi credo che sia cogente, sia importante che ci facciamo carico in qualche maniera di poter dare le risposte ai comuni, a moltissimi comuni che ci hanno rappresentato questo problema, questa criticità.
PRESIDENTE. Emendamento numero 238. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento 1.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento 11.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 12.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 13.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 14.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 15.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 18.
Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che è stato presentato per porre riparo ad un errore che è stato fatto nella programmazione, si tratta dei contributi per le cerimonie derivate dalla celebrazione dei matrimoni, che è stato finanziato nel 2019, nel 2021, rifinanziato sempre nel 2021 e ha lasciato fuori 463 domande di contributo che sono pervenute nel 2020, quindi un intervento che, secondo me, è opportuno per sanare una situazione che evidentemente è un errore di programmazione del Consiglio. Grazie
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pier Luigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SAIU PIER LUIGI (LEGA). Grazie, Presidente. L'emendamento in esame effettivamente è coerente con le risultanze delle domande a fronte dell'impegno di spesa assunto, tuttavia l'aspetto è stato verificato anche all'interno dei Gruppi di maggioranza; nell'anno 2020 si registra un numero di domande che supera un extra budget di 1 milione e sette, nel 2021, invece, c'è il segno contrario e cioè c'è un numero di domande inferiore alla dotazione finanziaria, perciò, anche all'interno delle dibattito, io lo rivelo al Consiglio regionale, che si è svolto nei Gruppi di maggioranza, si è valutata e si sta valutando la possibilità di rinviare il provvedimento sul 2020 all'omnibus, laddove si sia capaci di trovare le convergenze, sapendo poi che una delle ragioni per le quali verosimilmente il numero di domande del 2021 è stato inferiore alla dotazione finanziaria è rappresentato dall'incertezza sulla durata della misura, problema risolto con l'intervento nella omnibus dello scorso anno che prevede la misura sul triennio con una dotazione superiore a quella del 2020. Grazie.
PRESIDENTE. Bene, quindi l'emendamento è stato ritirato.
Emendamento numero 25.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 27.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 38.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
L'emendamento numero 39 inammissibile.
Emendamento numero 45.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 50.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 70.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 71.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 73.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 178.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 191.
Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
L'emendamento numero 192 è inammissibile.
Emendamento numero 193.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Ovviamente questo emendamento è inammissibile però, insieme ai colleghi di tutte le parti politiche, si è convenuto il fatto che il tema meriti un urgente trattazione da parte della Commissione competente, non so se da sola o coadiuvata anche dalla Commissione lavoro, che di solito sui temi del lavoro è presente e competente. Quindi, Presidente, oltre alla considerazione come non ammissibile, ci sarebbe stato anche il ritiro da parte nostra con l'auspicio però di sederci attorno a un tavolo la settimana prossima e di risolvere questo problema.
PRESIDENTE. È quello l'impegno.
Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie, Presidente. Perché l'emendamento 192 è simile all'emendamento 332 e ad altri emendamenti che sono stati presentati sul tema, e in qualche modo vanno a sostegno a quanto è stato dichiarato anche dall'Assessore della sanità e dai diversi colleghi che sono intervenuti in merito alla mancanza di personale sanitario nel sistema sanitario regionale, ed è dell'applicazione di una norma della finanziaria dello Stato. Per cui vedere attraverso un impegno suo o della Giunta qual è il luogo e il momento, potere accettare e prendere quella che la norma dello Stato mette a disposizione per risolvere i problemi.
PRESIDENTE. È un tema che abbiamo discusso certamente in Conferenza dei Capigruppo, l'impegno è assolutamente questo, tecnicamente, così come è successo per altre norme, purtroppo non è ammissibile in Finanziaria, però certamente sarà oggetto di specificazione in un prossimo vettore normativo.
PRESIDENTE. Emendamento numero 194.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 195.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 196.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 197.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 200.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 201.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 228.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 229.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 230.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 234.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 301.
Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente, leggendo questo emendamento vedo che praticamente è quasi identico anzi a due emendamenti che il nostro Gruppo ha presentato, esattamente il 397 e 429. Per cui io chiedo di apporre anche la mia firma su questo emendamento, Presidente.
PRESIDENTE. Facciamo una cosa migliore, li mettiamo in votazione tutti e tre insieme.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (Psd'Az). Grazie Presidente, solo per dire che questi emendamenti dopo un'interlocuzione avuta col Presidente della Commissione, chiederei di essere rinviati, sempre su questo provvedimento, ma ci dobbiamo un attimino ragionare su. Quindi se è possibile noi procediamo con i lavori e li vediamo un po' più avanti, magari dopo che abbiamo avuto un'interlocuzione.
PRESIDENTE. Scusate, un secondo.
Il Consiglio è sospeso per due minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 19 e 54, viene ripresa alle ore 19 e 57.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori.
Emendamento numero 301.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(È approvato)
Emendamento numero 302.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 303.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(È approvato)
Emendamento numero 330 è inammissibile.
Emendamento numero 331.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 332 è inammissibile.
Emendamento numero 333.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 387.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 386.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 361.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 385.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 390.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 362.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 388.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 502.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 577.
Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CIUSA MICHELE (M5S). Grazie Presidente, innanzitutto per porre anche la nostra firma su questo emendamento, che riguarda appunto i diabetici sardi, l'emendamento all'emendamento. Per apporre la firma, penso, di tutti i Gruppi di minoranza anche su questo… un attimo signori, siamo qui per legiferare non per giocare quindi se uno vuole intervenire per mettere chiarezza… allora non si mettono cappelli su questa tematica, perché noi da subito abbiamo preso in carico alla sensibilità dei pazienti, dei medici diabetologi, oggi stiamo andando a rispondere alle esigenze che la Sardegna da tempo chiedeva. Noi però, Presidente, così è inutile lavorare.
PRESIDENTE. Ha ragione, ha ragione! Per cortesia facciamo concludere 577 è a firma di tutto il Consiglio.
CIUSA MICHELE (M5S). Però sto intervenendo, perché non è il modo di procedere. Mi scusi! Posso continuare? Dicevo che appunto il nostro Gruppo si è sempre interessato di questa patologia che appunto coinvolge quasi un sardo su 10 ed era giusto finalmente dare risposta ai tanti pazienti sardi. Noi da tempo appunto abbiamo posto all'attenzione del Consiglio queste tematiche e come ricordava nei giorni scorsi l'onorevole Oppi con i nostri due ordini del giorno che hanno sostenuto particolarmente il Gruppo dell'UDC abbiamo aperto il dibattito su questa tematica. Oggi stiamo andando finalmente a rispondere, questo è un successo di tutta la politica, grazie Presidente, probabilmente non interessa questo tema, a noi sta a cuore, e oggi finalmente il Consiglio regionale dà una risposta concreta, quelle risposte che attendevano da tanto tempo i sardi. Quindi grazie a tutti di questo impegno da parte di tutti e speriamo di aver dato risposte finalmente ai tanti diabetici sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC). Credo che sia corretto chiedere scusa, perché il collega Saiu ha fatto un errore, ma è chiaro che questo è un emendamento correttivo in quanto praticamente noi abbiamo trovato all'interno delle tabelle in effetti vi erano 10 milioni, quindi essendoci 10 milioni abbiamo corretto i 16 a 10 e vanno messe tutte le firme dei Capigruppo e di tutti coloro i quali la vogliono mettere la firma. Perché 16 più 4 faceva 20 ma se sono 10 ce ne sarebbero soltanto 10, quindi è stato fatto un correttivo in modo tale che legittimiamo quello che abbiamo tutti quanti concordato, cioè che in effetti 24.000 veri diabetici avranno i dispositivi, così come le altre Regioni italiane. Quindi è stato un errore si mettono le firme dei Capigruppo o di chi ritiene di tutti i Gruppi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Brevemente Presidente, per ricordare che c'era un identico emendamento che stanziava 20 milioni che è stato presentato dal mio Gruppo e quindi credo che poi il mio Gruppo sottoscriva, anzi senza credo, sottoscriva appunto questo emendamento. E per ricordare che sarebbe bene che su risorse di questo tipo si possano utilizzare gli spazi finanziari che concede il Governo rispetto alle economie che si sono create per, torno a ripeterlo, torno a ripeterlo, risorse Covid non spese, non utilizzate che sono state stanziate dal Governo e che possono essere utilizzate, previa rendicontazione. Dovrebbe essere in corso, ne dà atto la delibera del 31 agosto del 2021 la 36/46, e ne dà atto anche la in sede di parifica del rendiconto la Corte dei Conti, appunto, dovrebbe essere in corso questa verifica ai sensi dell'articolo 26 comma 4 della legge 73 del 2021. Chiedo conto a lei, Assessore, lo faccia appena possibile di riferire all'Aula a che punto siamo rispetto a questa verifica. Perché non è una verifica qualunque, è una verifica che stabilisce e certifica la possibilità, per quanto riguarda la Regione Sardegna, di poter utilizzare fondi statali e non fondi regionali, che potrebbero essere utilizzati per tutto quello che serve alla sanità in particolare in Sardegna. Altrimenti parliamo di 40 milioni di fondi statali non utilizzati, non è uno scherzo, non è uno scherzo, grazie.
PRESIDENTE. Bene quindi oltre alle firme indicate Oppi e più tutti quanti i Capigruppo dell'Assemblea e allora tutta l'Aula, facciamo tutta l'Aula, Presidente compreso.
Emendamento numero 577.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(È approvato)
Emendamento numero 517 e 548 decaduti.
Emendamenti numero 364 e 365 ritirati, onorevole Oppi? Pagina 204 e 205.
Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo). Uno studio, e lo sa bene l'Assessore, e in effetti hanno la disponibilità sempre di 5 milioni, perché poi su tre piani c'è il lavoro che sarà fatto per quanto riguarda il Marino con la fase finale che prevede nei vari comparti i vari servizi. E quindi è chiaro, per esempio, è previsto che nel primo piano vi sarà l'ambulatorio la diagnostica, poi anche un punto prelievi. Al primo piano Ospedale di comunità, secondo piano c'è già 1 milione virgola 8 se non sbaglio praticamente due sale operatorie. Dal terzo piano in poi invece sarà la sede della ASL 8 perché avendo l'ARES occupato tipo i russi tutto lo spazio relativo a quello che era la sede della ASL8. Quindi per quanto riguarda il 300 questo qui possiamo discuterlo nell'omnibus mentre il 365 è diverso. L'emendamento numero 365 è peraltro un po' votato da molti, e io spero da parte di tutti quanti, si tratta soltanto che nell'ospedale più importante dal punto di vista oncologico della Sardegna che sarebbe il Businco mancano tutte le strutture radiologiche. E siccome abbiamo fatto incetta di contributi per attrezzature eccetera si tratta di un finanziamento di 2 milioni e 4 per poter consentire che si possa fare la radiologia anche al Businco dove centinaia e centinaia di persone ogni giorno reclamano. Diversamente si dovrebbe andare in continente e quindi diciamo per quanto riguarda la mobilità passiva oltre a regalare soldi a chi molto generosamente ha fatto una donazione al Mater Olbia dei 20 milioni, una donazione su spinta di qualche personaggio nazionale non vincolante, si tratta di rendere giustizia ai sardi anziché sperperare denaro come stiamo facendo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (Psd'Az). Grazie Presidente, soltanto per ricordare che per quanto riguarda l'emendamento 364, così come ha detto il collega è da rivedere magari nel successivo provvedimento. Per quanto riguarda invece il 365, c'era un accordo di maggioranza, chiedo che su questo emendamento ci siano la firma dell'intera maggioranza, Presidente.
PRESIDENTE. Va bene il 365.
Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Sul 365 sono assolutamente d'accordo sulla proposta a firma Oppi, Peru, Sechi, Moro e Stara però molto probabilmente dobbiamo stare attenti nell'indicazione della marca della macchina, perché questa macchina non è che la produce solo la Siemens, la producono anche altre case non in Italia e fuori dall'Italia. Quindi per non rischiare che poi ci venga impugnata la legge e qui stiamo indicando la marca. La FIAT piuttosto che la Volkswagen, piuttosto che l'Audi. Quindi starei attento, per evitare. Poi sono assolutamente d'accordo che la Multistrategy TCP debba immediatamente essere operativa. Perché si tratta dell'ospedale più importante a livello oncologico della Sardegna, apponiamo anche la nostra firma modificato in questa maniera.
PRESIDENTE. Firma di tutto il Consiglio. Ovviamente poi in fase di coordinamento.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, giusto per capire se lei, Presidente, può darci certezze in merito alla possibilità di fare una correzione in sede di coordinamento. Perché ovviamente una volta dopo l'approvazione altrimenti servirebbe un emendamento orale e il momento sarebbe questo. Se però ci assicura che questa possa essere aggiunta in sede di coordinamento siamo tranquilli.
PRESIDENTE. Sì togliamo le marche, equivalente.
Emendamento numero 365.
Poiché nessuno domanda di parlare lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano. Chi si astiene alzi la mano.
(È approvato)
Emendamento numero 389.
Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Intervengo perché ritengo meritevole di attenzione questo emendamento che evidentemente l'Aula in questo momento si accinge a bocciare. Meritevole di attenzione perché va a toccare una argomento che è quello della sanità non solo Covid e quindi delle liste d'attesa. Liste d'attesa sulle quali la Giunta regionale interviene ripetutamente, sempre con le stesse risorse ahimè, da prima 20 milioni nel 2021 e successivamente per arrivare all'ultima delibera del 27 di gennaio con 13 milioni. 13 milioni che vengono naturalmente ripartiti in questo modo: 2 milioni per la sanità per le strutture private accreditate e 11.594.000 invece per le liste d'attesa delle strutture pubbliche e quindi da distribuire per tutte le ASL. Vorrei richiamare l'attenzione dell'Aula, e in particolare dell'Assessore, per raccomandare che queste risorse vengano spese nel più breve tempo possibile per recuperare il pregresso ed è un pregresso doloroso. Stiamo parlando del 41 per cento in due anni di visite mediche, di interventi chirurgici e comunque di prestazioni sanitarie che non sono state effettuate. E in maniera particolare mi preoccupa e ci preoccupa molto il fatto che 100.000 prestazioni di anestesia non siano state effettuate, che 180.000 prestazioni di cardiologia non siano state effettuate, con tutte le conseguenze che tra qualche anno noi vedremo. La mia raccomandazione all'Assessore è quella di fare in modo che i termini per le ASL dei 60 giorni per la programmazione di queste risorse vengano rispettati e che ne sia informata anche la competente Commissione consiliare, grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (Psd'Az). Presidente, solo per chiedere ai presentatori di questo emendamento, anche del successivo e anche del 396, perché destinare 4 milioni più 2 milioni per abbattere le liste di attesa è troppo generico, e mi sembra anche non solo generico ma anche provocatorio, noi che arriviamo da quel territorio di poter dire state votando contro. Noi non vorremmo votare contro, vorremmo ragionarci in maniera diversa, del tipo che anziché dire abbattiamo le liste d'attesa, noi possiamo dire quello che abbiamo sempre detto, quello di potenziare la specialistica ambulatoriale? Che credo serva in un momento come questo…
(Interruzioni.)
…territoriale! Però, scusate, non ti ho chiesto il parere di cosa devo dire io, ti ho ascoltato e permettimi anche di essere ascoltato, se ne hai voglia. Sto dicendo soltanto metteteci nelle condizioni di non votare contro l'emendamento, perché sembra che noi stiamo andando a votare contro un territorio. Chiediamo di fare un ragionamento diverso, punto, se ti va bene, se non ti va bene è un altro argomento, cara collega.
(Interruzioni.)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desiré Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Presidente, allora io non volevo intervenire su questi due emendamenti, però nel momento in cui prende la parola il collega dove afferma che questi due emendamenti, tra l'altro presentati per lo smaltimento delle liste d'attesa di Nuoro e in generale, ma poi ce n'è un altro, quello successivo, ed è per lo smaltimento delle liste d'attesa oncologiche, per cui non è generale, è per le liste d'attesa oncologiche, non sono stati presentati in maniera strumentale, sono stati presentati perché effettivamente tra tutti gli ospedali, e io sono di Sassari, quello in questo momento più in difficoltà è quello di Nuoro. Allora io vi tendo una mano, ho presentato questo emendamento sul vostro territorio, guardi non ho espresso neanche mezza parola, ha fatto tutto da solo, faccia lei se lo vuole bocciare lo bocci, faccia lei.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SAIU PIERLUIGI (LEGA). Allora Presidente, io penso che questo emendamento non abbia nessuna intenzione contraria e apparentemente ostile, o sostanzialmente ostile alla maggioranza. Io lo vedo come una proposta invece interessante, oggettivamente una sollecitazione anche ad affrontare il tema. E considerato che dal mio punto di vista le intenzioni che animano i proponenti sono le migliori, allora io farei questa proposta ai proponenti, visto che abbiamo il tema delle liste d'attesa che secondo me va valutato anche in ordine all'efficienza delle misure già messe in campo, allora vi chiederei, se siete d'accordo, di rimandare il tema alla Commissione sanità, di vedere come gli strumenti già messi in campo hanno funzionato, se hanno funzionato bene, se non hanno funzionato bene, quali sono gli aspetti sui quali si può intervenire. Perché ve lo dico in tutta sincerità, già so che quegli strumenti possono funzionare meglio. Allora, dal momento che si tratta di strumenti che secondo me possono anche funzionare meglio, allora chiedo, se siete d'accordo, di rimandare la discussione su muro Nuoro, che ovviamente mi sta a cuore, è la mia città, ma ho visto che ce n'è anche uno sulle liste d'attesa oncologiche dall'AU di Sassari, quindi alla valutazione di come sono state spese, se sono state spese bene e se sono state spese tutte le risorse già stanziate, e quindi poi tornarci alla luce di questa valutazione, sapendo che da parte nostra ci sarà tutto il sostegno possibile e immaginabile, per Nuoro, per Sassari, per Oristano e per tutte le realtà che evidentemente richiedono un intervento di questo tipo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, sì, io sono stranamente d'accordo con il collega Saiu, stranamente perché non sempre siamo d'accordo. Perché, in effetti, siccome, Assessore, concordo anche con lei quando dice che i numeri sono i numeri e c'è poco da girare attorno ai numeri. Torno ancora sulla parifica, sono noioso, però i numeri sono fondamentali, soprattutto in sede di rendiconto, e con riferimento agli stanziamenti statali ci sono ben 13 milioni e 122 inutilizzati nel 2020 rispetto a prestazioni aggiuntive di specialistica ospedaliera e non ospedaliera. Ecco, è inutile che noi continuiamo a stanziare altre risorse se non sappiamo che fine facciano queste risorse. Addirittura qua si tratterebbe di risorse regionali, in questi casi statali, per quale motivo le risorse stanziate anche per abbattere le liste d'attesa risultano non spese, addirittura non programmate, sono andate in economia, per quale motivo? E adesso sarà difficile recuperarle, ma anche se si dovessero recuperare, perché non sono state spese in questo in quest'anno e mezzo? È una grande domanda rispetto alla quale occorre dare delle risposte, perché se non abbiamo delle risposte su questo noi continuiamo a stanziare risorse che poi puntualmente non vengono utilizzate quando servono.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Presidente, io credo che prima occorra conoscere le situazioni, perché sull'abbattimento delle liste d'attesa noi da tempo abbiamo fatto anche delle proposte operative, quindi come vede Assessore non siamo qui solo per fare polemiche, e abbiamo detto che con le prestazioni aggiuntive non si sarebbero potute abbattere le liste d'attesa e non si sarebbero neanche potute abbattere con l'aumento delle ore specialistiche nei territori. Noi abbiamo parlato di progetti obiettivo che già ben avevano funzionato tempi fa, con l'abbattimento effettivo delle stesse. Quindi quando noi diamo a un presidio ospedaliero o a una struttura territoriale tot per abbattimento di un particolare esame diagnostico, mi riferisco ad esempio alla risonanza, alla tac, all'ecografia, si possono assolutamente fare, e abbiamo detto anche come. Perché abbiamo detto si formano l'équipe degli operatori ai quali si chiede se fuori dall'orario di lavoro loro vogliono andare a lavorare per due, per tre ore, per quello che vogliono loro, e gli pago l'esame, la risonanza io al privato gliela pago 300 euro ad esame, all'équipe gliela pago 250, 200, ma sappiate che tutti sarebbero d'accordissimo per farla, perché integrano uno stipendio, e lo sappiamo, l'avete detto tutti voi e lo stiamo dicendo da un sacco di tempo, che gli stipendi dei medici e degli operatori sanitari tecnici e infermieri della Sardegna sono i più bassi non in Italia, in Europa, e solo così si possono abbattere le liste d'attesa. Quindi io sono d'accordo che le risorse vengano in qualche maniera impegnate con uno studio preciso, però impegnate solo ed esclusivamente in questa maniera, perché onorevole Saiu, quelle risorse che abbiamo messo a disposizione prima non sono state utilizzate, a Nuoro non so state utilizzate, dobbiamo recuperare 4000 esami di screening mammografico, perché non si è in grado di fare neanche lo screening mammografico. Le pazienti prenotate da un anno per fare il controllo mammografico appunto dopo un anno vengono richiamate il giorno prima per dire che devono riprenotare. E si abbattono, guardate, ve lo dico per esperienza diretta, solo con i progetti obiettivi fatti per le singole équipe, se in radiologia per la radiologia, se è in risonanza per la risonanza, se è in ecografia per l'ecografia, per le sale operatorie e per gli esami non urgenti con i chirurghi di sala operatoria e chiaramente con gli anestesisti di riferimento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desiré Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Presidente, non volevo intervenire, ma dovrò pur dichiarare se accetto la proposta del Capogruppo del suo partito. Onorevole Saiu, la prima volta che sono d'accordo con lei, accetto, accettiamo assolutamente, proprio perché l'obiettivo di questi emendamenti era davvero intervenire sulla situazione di Nuoro.
Per cui nessun emendamento affatto strumentale, per niente, per cui ritiriamo gli emendamenti, accettiamo la sua proposta e ci vedremo sicuramente in Commissione per parlare di questo.
PRESIDENTE. Tutti ritirati, quindi?
Perfetto. Per cui gli emendamenti numero 389, 391, 396 sono ritirati.
Gli emendamenti numero 397 e 429 sono decaduti.
Emendamento numero 454, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 455, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 456, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 457, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
L'emendamento numero 461 è inammissibile.
Passiamo all'emendamento numero 481.
Ha domandato di parlare il consigliere Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Presidente, con questo emendamento abbiamo voluto mettere l'attenzione su un tema molto importante, che è quello delle trasfusioni di sangue, e mi corre l'obbligo morale di portare all'attenzione di quest'Aula la voce dei pazienti politrasfusi, dei pazienti talassemici che negli ultimi due mesi si ritrovano davanti a una situazione che sta riportando la Sardegna indietro di quarant'anni. C'è una carenza di sangue, ma c'è anche una carenza di personale dedicato nei centri trasfusionali e quanto sta accadendo appare veramente disumano, dover centellinare una sacca di sangue e rinviare le trasfusioni significa non garantire la salute, la serenità e una normale qualità della vita. Per i malati di talassemia le trasfusioni hanno una funzione salvavita, non solo perché mantengono i valori di emoglobina nella norma, ma anche perché evitano un sovraccarico di lavoro da parte del midollo e le gravi conseguenze sull'apparato scheletrico del paziente. Dobbiamo recuperare anni di ritardo sull'istituzione della rete regionale per le emoglobinopatie, che mette in connessione tra di loro i centri e renda omogenea l'applicazione dei PDTA, con una presa in carico del paziente, Assessore lei mi insegna, secondo un approccio multidisciplinare, poiché in questo bilancio non ce n'era traccia, ma c'è la necessità e l'urgenza di assicurare il buon funzionamento dei centri trasfusionali e la vita di 1500 talassemici, oltre ai poli trasfusi, questo emendamento ha proprio lo scopo di creare, ideare e realizzare campagne di informazione e di sensibilizzazione alla donazione di sangue, di cellule, di tessuti e di organi. Abbiamo chiesto una autorizzazione alla spesa di 300.000 euro.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Presidente, ma ha già detto quasi tutto l'onorevole Pinna, io voglio semplicemente sottolineare che in questo momento c'è una gravissima carenza di sangue che è nota, che non riguarda soltanto la Sardegna, che riguarda anche il resto dell'Italia e che, quindi, rende difficile l'approvvigionamento dal continente delle quote di sangue che servono. La Sardegna come è noto ha un'incidenza di talassemia che è particolarmente alta e che quindi rende particolarmente onerosa la richiesta di sangue, e credo che una campagna di sensibilizzazione messa in piedi dalla Regione possa dare quegli effetti che altre volte ha dato. Ricordo campagne che sono state messe in piedi con la collaborazione delle stesse associazioni dei talassemici, ricordo Talassazione per esempio, che hanno portato a dei grossissimi risultati in termini di incremento delle quote e delle sacche. In questo momento di Covid c'è una certa resistenza a recarsi presso gli ospedali e i centri di raccolta, io credo che possa essere superata appunto da una campagna di sensibilizzazione. Per cui, anche visto il costo che è previsto, che son 300 mila euro, credo che sia abbordabile all'interno delle risorse che abbiamo a disposizione, credo che sia utile che questo emendamento sia approvato da questo Consiglio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Mula per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). No, perché non ho capito che intenzione aveva, Presidente, di metterlo in votazione, quindi parere contrario. Io invece avevo un'altra idea, era quella di proporre al presentatore, siccome il tema merita, e non credo sia giusto bocciarlo, chiedo se possiamo ragionarci anche nel prossimo provvedimento con l'impegno serio che lo metteremo nel prossimo provvedimento, perché conosciamo bene qual è la problematica e ci mancherebbe altro che non siamo sensibili per quanto riguarda questo.
PRESIDENTE. Quindi lo ritiriamo con l'impegno di rimetterlo… perfetto.
Emendamento numero 490, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Emendamento numero 505, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Passiamo all'emendamento numero 506.
Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Presidente, allora, poiché tutti gli emendamenti sullo stesso non sono stati oggetto di intervento da parte di nessuno, un po' la fretta di portare a casa il risultato, io spenderò due parole per sottolineare come c'è una argomento, che in questo momento fra l'altro è anche oggetto di attenzione da parte del Governo regionale, la pandemia non ha diffuso soltanto il virus Covid, ha diffuso anche un virus psicologico e ha fatto emergere sia problematiche che esistevano prima, ma soprattutto ha messo in evidenza come questi due anni di isolamento hanno amplificato e lasciato ferite interiori, lo dimostrano anche in Sardegna l'aumento dei suicidi soprattutto tra i giovani, i numerosi casi anche di abbandono scolastico, che secondo il mio parere sono segno anche questo di un forte disagio personale. Quest'onda lunga del disagio, un malessere psicologico, dovuto appunto forse anche alla mancanza di socialità, di lavoro, alla convivenza forzata e alla paura ha dentro di sé un dolore nascosto soprattutto tra i giovani, e sono quelli che mi preoccupano di più, che manifestano più di altri depressione, ansia, disturbi del comportamento alimentare, anoressia e bulimia. Allora queste ferite interiori devono essere intercettate e curate, e poiché non abbiamo un sistema della salute mentale capace di intercettare le situazioni di disagio, il bonus rivolto soprattutto ai giovani può dare la possibilità di intercettare il disagio, di intervenire precocemente, di indirizzare le persone che hanno bisogno verso i servizi, nell'ottica della salute mentale e di una salute che non deve guardare soltanto al benessere fisico, ma soprattutto e anche al benessere psicologico.
PRESIDENTE. Un minuto di sospensione!
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 31, viene ripresa alle ore 20 e 33.)
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 506. Chi è favorevole…
(Interruzione)
Il 505 è già passato; è stato già votato il 505.
Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 506, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
Metto in votazione l'emendamento numero 576.
Ha domandato di parlare il consigliere Pierluigi Saiu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SAIU PIERLUIGI (Lega). Presidente, prima l'onorevole Oppi ricordava un mio errore, del quale voglio scusarmi, con riferimento all'emendamento sia 577 che 576, cioè a dire, per inesperienza e per via della fretta, mancano le firme dei rappresentanti dei Gruppi di opposizione. Quindi, se voi siete d'accordo, così come è stato fatto per l'altro, dal momento che si tratta di un provvedimento che prevede incentivi economici per i medici di base e i pediatri di libera scelta che scelgano sedi disagiate o disagiatissime, la mia proposta, scusandomi ancora una volta con l'Aula, è di farlo sottoscrivere a tutti componenti dell'Assemblea legislativa regionale. Grazie.
PRESIDENTE. Assolutamente, quindi è sottoscritto da tutta l'Assemblea.
Poiché nessun altro domanda di parlare sull'emendamento numero 576, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
L'emendamento numero 518 è decaduto.
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'emendamento numero 525, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(Non è approvato)
L'emendamento numero 372 inammissibile.
Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 572, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
Poiché nessuno è iscritto a parlare sull'emendamento numero 531, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
La seduta è tolta…
(Interruzioni)
No, 531, il 572 è approvato… scusate, il 572 è approvato.
No, scusate, il 531 è decaduto.
(Interruzione)
È aggiuntivo, quindi deve per forza essere approvato.
COCCO DANIELE (LEU). Lei, Presidente, ha messo in votazione il 372 e ha detto che è approvato.
PRESIDENTE. No, il 372 è inammissibile!
COCCO DANIELE (LEU). Se è inammissibile perché l'ha messo in votazione?
PRESIDENTE. No, non l'ho messo in votazione.
COCCO DANIELE (LEU). Guardi che abbiamo sentito benissimo, ha detto 372!
PRESIDENTE. No, 572.
Allora, ripeto: il 372 è inammissibile, il 572 è stato approvato.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 20 e 39, viene ripresa alle ore 20 e 42.)
PRESIDENTE. Poiché nessuno domanda di parlare sull'emendamento numero 531, lo metto in votazione. Chi lo approva alzi la mano. (Viene richiesta la controprova.) Chi non lo approva alzi la mano.
(È approvato)
La seduta è tolta, il Consiglio è riconvocato domani mattina alle ore 10 e 30.
La seduta è tolta alle ore 20 e 42.