CXLII SEDUTA
Mercoledì 12 maggio 2021
Presidenza del Vicepresidente Giovanni Antonio SATTA
indi
Del Presidente Michele PAIS
La seduta è aperta alle ore 16 e 44.
CUCCU CARLA, Segretaria, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 29 aprile 2021 (135), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Angelo Cocciu, Diego Loi, Fausto Piga e Aldo Salaris hanno chiesto congedo per la seduta del 12 maggio 2021.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.
CUCCU CARLA, Segretaria. Sono state presentate le interrogazioni numero 1030, 1031, 1032, 1033.
Annunzio di interpellanza
PRESIDENTE. Si dia annunzio dell'interpellanza pervenuta alla Presidenza.
CUCCU CARLA, Segretaria. E' stata presentata l'interpellanza numero 150.
Annunzio di mozione
PRESIDENTE. Si dia annunzio della mozione pervenuta alla Presidenza.
CUCCU CARLA, Segretaria. E' stata presentata la mozione numero 467.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13
novembre 1998, n. 31 (107/A)
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge numero 107/A.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Volevo comunicare all'Aula che stamattina ho ricevuto un'altra lettera anonima che ho provveduto ad aprire e a consegnare alla Procura della Repubblica di Cagliari e in questa lettera anonima, oltre alla lettera è contenuta anche una memory card che naturalmente ho consegnato, in qualità di consigliere regionale della Sardegna…
PRESIDENTE. Onorevole Manca, sull'ordine dei lavori.
MANCA DESIRÈ (M5S). Proprio sull'ordine dei lavori, Presidente, parlo con lei e spero che lei mi ascolti e non ascolti altre persone affianco a lei.
Le dicevo, per cui mi sembrava corretto, in qualità di consigliere regionale, comunicare a tutti gli altri colleghi e alla Sardegna di aver naturalmente consegnato il contenuto della lettera insieme alla memory card in Procura. Detto questo, Presidente, le faccio una richiesta. Ieri è avvenuto un fatto gravissimo, in Sardegna l'ennesimo tentativo di femminicidio e purtroppo ha perso la vita un ragazzo.
Credo che questo sia un argomento veramente molto triste, ma che non possiamo non trattare in quest'Aula.
Chiedo, Presidente, che sia rispettato un minuto di silenzio per il fatto gravissimo avvenuto ieri e chiedo anche a quest'Aula di portare subito, appunto in quest'Aula, l'argomento sui femminicidi, su quello che sta capitando specialmente in Sardegna negli ultimi tempi. Quindi, Presidente, chiedo un minuto di silenzio nel rispetto della vittima e nel rispetto del fatto gravissimo che è accaduto ieri.
PRESIDENTE. Concordo pienamente con quanto richiesto dall'onorevole Manca. Chiedo all'Aula di osservare un minuto di silenzio.
(L'Aula osserva un minuto di silenzio)
Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Intervengo per chiedere a lei se può darmi risposta perché noi stiamo iniziando oggi i lavori dopo che ieri e anche oggi è successo un fatto politico importante, nel senso che noi avevamo chiesto la presenza dell'Assessore di riferimento in Aula che non c'è stato e ieri un intero gruppo di maggioranza, tra l'altro il gruppo che rappresenta l'Assessore del personale e degli affari generali ha abbandonato l'aula. Oggi noi stiamo riprendendo i lavori, tra l'altro di pomeriggio e non di mattina, con quello che abbiamo sempre detto, con le emergenze che abbiamo da affrontare e vorremmo capire se l'Assessore che è la firmataria della legge che stiamo discutendo, abbia o meno intenzione di presenziare ai lavori perché riteniamo che sia comunque un fatto inqualificabile che sia l'Assessore che il Presidente della Commissione di riferimento di questa legge non siano presenti in Aula con buona parte del gruppo di appartenenza. Per noi questo è molto importante perché se volessimo proseguire i lavori credo che dovremmo farlo con la presenza dell'Assessore, se poi ci sono altri motivi e lei è in grado di dirceli perché altrimenti significherebbe che l'Assessore e il suo partito sono contrari alla discussione di questa legge e noi ne prenderemo atto.
PRESIDENTE. Onorevole Cocco, io le posso rispondere a titolo personale.
Io mi sono recato oggi qua, anche io ieri ero assente, per motivi miei personali di salute, oggi quando sono venuto qua a Cagliari sono stato contattato perché mi è stato riferito che c'era un po' di ritardo da parte del Presidente e se potevo iniziare i lavori. Ho deciso di farlo, siamo qua, c'è il numero legale e quindi abbiamo iniziato i lavori. Per quanto riguarda la presenza dell'Assessore, quando è successo che è stato richiesto c'ero io presente, l'ho chiamato diverse volte, la sera è venuta, poi adesso non so se ha problemi suoi e non può essere presente, farò di tutto per contattarla nuovamente e per sentire se deve essere presente o meno ai lavori di stasera. Questo posso fare, altro non posso fare e così possiamo riprendere i lavori.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13
novembre 1998, n. 31 (107/A)
PRESIDENTE. Ci si è fermati durante la votazione dell'emendamento numero 1217.
L'onorevole Francesco Agus ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto.
(Interruzioni)
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Condivido la richiesta dell'onorevole Tunis e quindi dovremmo sospendere la seduta perché gli Uffici possano elaborare il processo verbale della seduta precedente, in modo tale da poter fornire all'onorevole Tunis tutti gli interventi nominativi, in modo tale da poter stabilire esattamente chi potrà intervenire perché non è intervenuto nella seduta di ieri e chi invece non è opportuno che intervenga in quanto ha già svolto l'intervento.
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, mi scusi se la interrompo, però son dati che abbiamo già, li abbiamo a disposizione. Sono intervenuti sia l'onorevole Agus, sia l'onorevole Orrù sull'emendamento numero 1217.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). E allora informate l'onorevole Tunis in modo tale che non interrompa la seduta.
PRESIDENTE. Il Regolamento dice chiaramente che in apertura di seduta per ogni singola votazione si può esprimere la dichiarazione di voto. Quindi chiarito questo chi deve intervenire per dichiarazione di voto?
(Interruzioni)
Fatemi chiarire questo. La votazione si era conclusa ed è mancato il numero legale, quindi si ripete la votazione e si fanno nuovamente le dichiarazioni di voto. Lo dice il Regolamento.
(Intervento fuori microfono del consigliere Stefano Tunis)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Per dovere di cronaca la seduta non si è chiusa per mancanza di numero legale, la seduta si è chiusa per decisione del presidente Pais, quindi eravamo in piena discussione sull'emendamento, continuiamo la discussione sull'emendamento fatta eccezione per i colleghi che sono già intervenuti, che sono tre, quindi il resto dell'opposizione ha diritto di intervenire, il resto dell'opposizione ha diritto di intervenire. Quindi Presidente le chiedo di far rispettare il Regolamento.
PRESIDENTE. È chiarissimo, io non ero presente, però mi sembra chiaro.
Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Non so, forse è necessario e mi associo anch'io, sospendere un attimino per trovare il bandolo della matassa e verificare chi è intervenuto e chi no, perché io ieri ho fatto tanti interventi… Io ieri ho fatto interventi, non mi ricordo, ma sono sicuro di non essere intervenuto su questo articolo.
Presidente, però se il collega Tunis urla dai banchi della Presidenza io non sento me stesso e non sento niente.
(Interruzioni.)
Presidente, cosa sta succedendo? Vergognati!
(Interruzioni.)
PRESIDENTE. Onorevole Solinas, può riprendere per cortesia.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, chiedo che il tempo venga riconteggiato dall'inizio, gentilmente, viste le interruzioni. Pensavamo di averle viste tutte, ma il consigliere che cerca di intimidire i servizi della Presidenza per impedirci di parlare ancora ci mancava. Comunque anch'io ricordo che ieri il Presidente ha sospeso per andare in bagno e, se non è ancora qui, io chiederei anche di andare a verificare se non fosse ancora in bagno, perché mi preoccuperei, Presidente. Ad ogni modo a parte gli scherzi, perché non c'è niente da scherzare, qualcuno dai banchi della maggioranza prima ha parlato di presa in giro, beh il concetto di presa in giro lo state esemplificando in maniera eccelsa voi, colleghi, di certo non noi, dove ogni giorno che facciamo ostruzionismo a questa legge io mi sento ancora e sempre di più nel giusto, contrapponendoci al modo in cui voi state cercando di portare avanti le cose. In un Consiglio regionale dove manca l'Assessore di riferimento della legge che stiamo discutendo, dove manca il Presidente della Commissione che ci ha fatto lavorare a ritmi serrati per portare il provvedimento in Aula, dove ieri sera il partito di riferimento di questa legge evidentemente, visto che vantano un Assessore col nome sulla legge e un Presidente di Commissione che questa legge ha portato avanti con grandi sforzi, nonché un Presidente del Consiglio che stranamente oggi è assente, ci deve fare riflettere sul fatto che forse sarebbe meglio questa legge accantonarla. Tante sono le ragioni manifeste e tante altre sono le ragioni che in maniera anche maldestra direi si sta cercando di tenere nascoste, tutte ci portano a pensare che la maggioranza non sia tanto più convinta di portare avanti questa legge, esemplificativo è anche vedere tanti assessori in Aula, eccetto gli Assessori leghisti, poi abbiamo tre colleghi della Lega che sono rientrati, non so se in rottura con il loro gruppo consiliare, oppure perché rassicurati magari su determinati equilibri che si temeva potessero cambiare, soprattutto all'interno della Giunta, manca comunque il Capogruppo, manca il partito di riferimento di questa legge. Colleghi, è necessario accantonare la discussione, quantomeno fino a quando non riuscite a ritrovare il bandolo della matassa tra di voi, perché si sta verificando una situazione ridicola.
Continuazione della discussione dell'articolato del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13
novembre 1998, n. 31 (107/A)
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desiré Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRE' (M5S). Presidente, continuiamo la discussione su questo obbrobrio di legge, continuiamo la discussione su questa vergognosa legge che dopo 47 giorni, io continuo a contarli, sono 47 giorni che avete il coraggio di continuare a chiamarci in quest'Aula per parlare delle vostre nomine e per parlare degli amici che stanno aspettando di essere chiamati per sedere in quelle poltrone che state creando. E allora, Presidente, io lo dico subito, voto assolutamente a favore in merito a questo emendamento presentato dai colleghi Progressisti, che in qualche modo cercano di trovare delle soluzioni e soprattutto di apportare delle modifiche, qualora sia possibile apportare delle modifiche, che possano migliorare questa vergognosa legge. E allora, Presidente, in questi giorni ho sentito tante volte descriverci come una parte che stava ostacolando, che stava fermando e bloccando i lavori dell'Aula, e su questa affermazione che ho sentito diverse volte da chi sta governando la Regione Sardegna mi vorrei soffermare. E mi vorrei soffermare sul non lavoro che state portando avanti non da 47 giorni, ma esattamente da due anni e mezzo. E allora io credo, Presidente, visto che parliamo di numeri, parliamo di numeri e parliamo di quante proposte di legge sono state presentate dalla minoranza in questi due anni e mezzo, quante di queste proposte di legge che sono state presentate dalla maggioranza sono arrivate nelle relative Commissioni di competenza, quante mozioni sono state portate e presentate dalla minoranza in due anni e mezzo e quante mozioni sono arrivate in discussione in quest'Aula, questi sono gli unici strumenti che tutti i consiglieri regionali hanno a disposizione per poter proporre delle azioni migliorative per il proprio popolo e per la Sardegna. Bene, Presidente, io posso fare un esempio del nostro gruppo. Il nostro gruppo ha presentato circa 30 proposte di legge, vorrei comunicare al popolo sardo che su 30 proposte di legge presentate dal nostro gruppo in Commissione non ne è arrivata neanche una.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Presidente, annuncio immediatamente il mio voto favorevole a questo emendamento presentato dai Progressisti, che appunto cercano di dare una veste degna o comunque più decente a questa vergognosa proposta di legge, ma non posso non ritornare con la mente a quanto accaduto ieri dove, Presidente, al suo posto c'era seduto il Presidente del Consiglio in carica, che all'improvviso si è alzato e ha detto: "Il Consiglio è sospeso", senza dare alcuna motivazione, e alle giuste rimostranze della minoranza ha risposto "Ho esigenze organiche, almeno questo dovete permetterlo", e dopo un'ora e mezza è rientrato, ha chiuso la seduta e l'ha rinviata a oggi. Quindi, delle due l'una, o lui ha grossi problemi diuretici, oppure ha ricevuto una telefonata che gli ha imposto di sospendere e di chiudere il Consiglio regionale. Questa è una cosa gravissima e a conferma di quanto io ho immaginato ieri ho visto oggi il servizio televisivo, quando il plenipotenziario della Lega in Sardegna, il signor Eugenio Zoffili, salendo sulle scale del Consiglio regionale ha dichiarato "Sto andando dai miei Consiglieri", questa è la concezione padronale che il Partito della Lega ha. Io ricordo al signor Eugenio Zoffili che i consiglieri regionali sono dei sardi, non sono suoi, e neanche del suo capo, "Capitan Mojito". Questa è una cosa fondamentale, perché ascoltarlo mentre saliva con tono strafottente nelle scale del Consiglio regionale della Sardegna, non quindi della Lombardia, della Sardegna, mi ha fatto veramente ribrezzo. Io ritengo che anche questo sia un fatto molto grave che tra l'altro sottolinea e stigmatizza il clima che si sta respirando all'interno della maggioranza, dove stamattina c'è stata una riunione della Lega e poi una riunione della maggioranza senza la Lega, e la separazione si vede plasticamente anche oggi quando son presenti soltanto tre Consiglieri regionali della Lega, con l'assenza di tutti gli Assessori e del Presidente del Consiglio. Quindi questa è una visione plastica che tutti i cittadini sardi devono avere ben presente per capire chi in questo momento li sta governando, o per meglio dire sta provando a governarli, con metodi padronali e poltronali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Ma io credo che voi, cari colleghi di maggioranza, non potete continuare a mettere sotto il tappeto la crisi politica evidente, chiara, chiassosa che continuamente mettete in atto ogni volta che venite in quest'Aula. Ormai la polvere sotto il tappeto è tanta! Non c'è occasione, sia in quest'Aula, che pubblica, che nei territori, che sulla stampa quotidianamente continua a dimostrare che fra di voi c'è una crisi forte, evidente. E allora credo, non per noi che contiamo poco, ma per i sardi che vi hanno dato fiducia, credo che sia giunto il momento che prima di tutto voi risolviate i problemi, così non si può continuare ad andare avanti. Oggi su questa legge, è stato ricordato dai miei colleghi, una legge che ha una paternità, dal Presidente della Commissione I, all'Assessore competente per materia, al Presidente che dovrebbe guidare i lavori di quest'Aula, agli Assessori leghisti, non è un caso che tutta una componente importante della vostra maggioranza, che ha dettato le linee politiche attraverso le quali voi siete stati eletti, manchi su questa legge, non è un caso. Ciò significa che la crisi, che quella polvere sotto il tappeto e tanta, tantissima, e credo che non dovete in qualche modo continuare a lavorare in questo modo, dovete tornare a essere leali nei confronti dei sardi, dovete risolvervi i problemi, e non trovare sistemi come quelli che avete trovato ieri per bloccare i lavori dell'Aula, perché sono tanti i problemi che ci sono fuori e che necessitano di soluzioni concrete che non sono il poltronificio, che riguardano la sanità, che riguardano il lavoro. È ora quindi di finirla, è necessario quindi che vi fermiate un attimo, stabilire se ci sono le condizioni attraverso le quali potete andare avanti, altrimenti forse è giunto il momento di abbandonare la barca che avete in qualche modo creato piena di buchi, che sta affondando, e tornare alle elezioni, ridare la parola ai sardi, sareste molto più credibili, sareste molto più concreti, sareste molto più leali con la vostra coscienza.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Valter Piscedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PISCEDDA VALTER (PD). Presidente, anch'io volevo in premessa esprimere il parere favorevole su questo emendamento che è un emendamento di merito su una legge sulla quale ormai penso sia indubbio qual è la nostra posizione, vi abbiamo detto che la trovavamo fuori contesto, fuori dal periodo storico giusto nel quale fare questo tipo di provvedimenti e l'abbiamo criticata nel merito, abbiamo provato a smontarla pezzo per pezzo, abbiamo provato a impedire che veda la luce, è quello che stiamo facendo, perché riteniamo che non curi gli interessi dei sardi. Siamo anche noi del parere, l'abbiamo detto tante volte, che la macchina amministrativa della Regione vada riformata, ma non nella direzione nella quale voi ci state portando, noi riteniamo che il capitale umano sia quello fondamentale. Per quanto riguarda questo emendamento sicuramente riteniamo anche noi che sia necessario dotare la Regione di un ufficio studi, ma molto di più riteniamo che sia necessario farlo all'interno di questo Consiglio, e questa legge non va nemmeno in quella direzione. E fate sempre proposte che sono derogatorie, anche in questo emendamento, il 1084, al quale è legato il subemendamento del quale stiamo parlando, parla proprio di deroga a quanto previsto dalla legge vigente. Ecco, a noi questo sistema derogatorio non ci piace, riteniamo che le regole debbano essere scritte in modo chiaro e univoco per sempre, almeno questo è quello che noi riteniamo. Ve l'abbiamo detto in tutte le salse, noi stiamo tentando di farvi cambiare idea su questa legge, e io l'ho imparato negli anni in cui ho fatto il Sindaco, non c'è niente di male a cambiare idea, ci si può rendere conto col passare del tempo, con le discussioni d'aula, che il testo che avete presentato non è funzionale, non è corretto, quindi se questi momenti di pausa e di crisi vi stanno aiutando a capire che appunto questa legge va ritirata, ben vengano anche queste crisi e queste pause alle quali ci state costringendo. È una legge che ormai, ci sembra di capire, non abbia più neanche paternità, l'assenza dei colleghi protagonisti di questa legge ci sembra che ci facciano capire che alla fine poi chi la vuole veramente sia il Presidente, però anch'egli non è qui a difenderla, ci siete voi. Se voi siete convinti, ancora oggi, della bontà di questo provvedimento cercate di farcelo capire, perché noi ormai…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CIUSA MICHELE (M5S). Presidente, anch'io intervengo su questo emendamento per dichiarare il mio voto favorevole, ma non cambierà certo la mia posizione qualora fosse accolto questo emendamento in riferimento a questa legge che ci vede fortemente contrari, una legge fuori dal tempo sia dal contesto storico ma anche per il merito di questa legge, che non va certo a migliorare la nostra Amministrazione regionale, ma sicuramente la renderà più statica e rallenterà tutto il processo amministrativo. E poi inutile non sottolineare anche la situazione politica che stiamo vivendo. Ieri un Consiglio regionale che non è riuscito nemmeno a svolgere i propri lavori per le continue fibrillazioni della maggioranza che tengono in ostaggio tutta la Sardegna. È inaccettabile! Questo per noi va sottolineato davanti a tutti i sardi. Noi non accetteremo mai che questo Consiglio regionale si è impegnato su una legge inutile, dal mio punto di vista, e non si lavori sulle cose prioritarie per i sardi. E soprattutto in quest'aula molto spesso si sbandiera l'autonomia, prima i sardi, e poi ci troviamo quando un uomo da fuori, viene e richiama i suoi, allora di che stiamo parlando? Siamo ancora vittime delle pressioni che vengono fuori dalla Sardegna invece di pensare ai sardi! Per noi questo è inaccettabile, dovremmo essere noi a pretendere la libertà per i Sardi e impegnare questo Consiglio su ciò che chiedono i Sardi. Per questo il nostro voto su questo emendamento è favorevole e continueremo con tutti i nostri mezzi che avremmo a disposizione a contrastare questa legge, perché è un dovere nei confronti dei Sardi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Presidente, per esprimere il voto favorevole rispetto a questo emendamento. Vedo in Aula oggi la presenza dell'Assessore all'Agricoltura e debbo dire che è risultata presente tante volte, sicuramente, e ci vorrebbe poco, più volte dell'Assessore proponente Satta, però è presente parecchie volte, e io ho provato a immaginare a chiedermi come mai è sempre presente l'Assessore dell'agricoltura, probabilmente ho pensato perché riveste grandi aspettative rispetto a questa legge affinché il suo Assessorato possa funzionare. Ebbene, Assessora, io non so se lei abbia avuto modo di leggere nel dettaglio questa legge, però le assicuro che per i problemi connessi al suo Assessorato e alle agenzie di riferimento questa legge non dispone nulla, probabilmente sottrae risorse, sottrae quei 6 milioni di euro ai quali facevo riferimento nelle passate sedute che sarebbero necessarie per far funzionare finalmente l'organismo pagatore presso Argea, e sottrae risorse economiche per far reclutare risorse umane per far funzionare appunto Argea non solo in qualità di organismo pagatore per esempio. E in data odierna, non so se lei ne abbia avuto già cognizione, però glielo dico, ha scritto per un incontro urgente al Presidente della Regione il Presidente dell'associazione ASSOGAL, che riunisce tutti i 16 GAL della Sardegna, perché ci sono 37 bandi bloccati per un importo di 20 milioni di euro, perché manca la validazione della procedura per pubblicazione dei bandi da parte di ARGEA da oltre un anno, ecco, sarebbe interessante capire perché. Io immagino che non sia legato a un capriccio di qualche funzionario o dirigente di Argea, probabilmente ci sono altri problemi, immagino legati al fatto che il personale è in difficoltà perché scarno. E allora chiedo al Presidente della Regione, ma non posso farlo direttamente perché in quest'Aula non viene mai, perciò lo chiedo a lei, visto che è così presente, di intervenire in merito, Assessora, perché credo che di questi temi noi dovremmo occuparci, e di leggi e di provvedimenti che servano a risolvere quei problemi che interessano tutti i sardi, e non leggi come questa che invece si occupano solo di una piccola parte dei sardi e che sicuramente non rappresentano quello che è l'interesse invece della collettività.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CADDEO LAURA (Progressisti). Devo dirle, Presidente, che in questi giorni ho riflettuto parecchio su ciò che sta succedendo in questo Consiglio e su come stiamo portando avanti i lavori. Avevo deciso di non intervenire più, perché mi stavo convincendo che anche allungare ancora di più questi tempi creerebbe quella disaffezione nella gente che ci segue anche per noi, anche per noi che stiamo combattendo contro questa legge, perché comunque le cose da fare, urgenti, fuori e oltre questo provvedimento sono gravi e sono importanti. Però devo dirle, Presidente, che quello che è successo questi giorni - per inciso comunque dichiaro il mio voto favorevole a questo emendamento -, quello che è successo ieri in quest'Aula demoralizza moltissimo, e io immagino che se si collegassero dei ragazzini, dei giovani, dei giovanissimi, e vedessero adulti come noi comportarsi in un certo modo, davvero nessuno di noi forse meriterebbe di tornare, o di stare addirittura, in quest'Aula. Mi scusi se mi prendo questo tempo, Presidente, forse andando oltre quello che dovrei dire in una dichiarazione di voto, però vorrei esortare tutti noi a trovare un minimo di autocontrollo ma soprattutto di senso del dovere e lavorare seriamente per la nostra comunità.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Intanto per esprimere il mio voto favorevole a questo emendamento, che cerca semplicemente di ribadire i principi della separazione delle funzioni di indirizzo politico e amministrativo da quelle gestionali, che son state abbondantemente calpestate dai primi quattro articoli che abbiamo approvato, e poi per suggerire all'attenzione della maggioranza che… io ho letto oggi le dichiarazioni del plenipotenziario della Lega, l'onorevole Zoffili, che diceva che sul DL 107 bisogna intervenire con delle modifiche importanti, e poneva il problema alla maggioranza, allora io credo che evidentemente questo giustifichi anche l'assenza dell'Assessore, perché evidentemente non c'è una condivisione sui termini e sulle modalità con cui questa legge è stata presentata in Aula. Allora credo che sarebbe più opportuno che voi chiariste prima al vostro interno qual è la posizione della maggioranza, e poi si ritornasse in Aula per la discussione e il completamento della parte che manca ancora, con le modifiche che riterrete opportune, perché se si parla di interventi strutturali sulla legge non si sta dicendo che ci serve un emendamentino per aggiustare qualche cosa, si sta parlando di interventi strutturali sulla legge che è in Aula, e questo mi pare un tema assolutamente politico a cui dovreste dare risposta. Ma dico di più, che per la correttezza istituzionale e per la dinamica parlamentare, voi avete anticipato un emendamento che dovrebbe rifare il quadro economico finanziario di questa legge e, anche qua, io dico, se c'è un argomento del genere che può essere messo in campo, sarebbe opportuno che lo presentaste e che fosse all'attenzione del Consiglio già da questo momento, non aspettando l'ultimo momento con un blitz, come siete soliti fare. Io credo che sia opportuno che questo emendamento, che tra l'altro potrebbe anche semplificare l'iter di questa legge se davvero esiste, fosse presentato e spiegasse in che termini si può fare un contenimento dei costi che in legge sono stimati per oltre 6 milioni di euro. Quindi io credo che rispetto a queste cose dobbiate fare una riflessione, e ancora una volta vi invitiamo a soprassedere, a risolvere i vostri problemi e a consentire al Consiglio di svolgere le proprie funzioni con l'istruttoria necessaria.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1217.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Passiamo all'emendamento numero 1260.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Vent'anni fa, per una situazione di questo tipo, si sarebbe aperta formalmente la crisi di Giunta, con le regole di vent'anni; non sono tempi, soprattutto quelli della fine di quel periodo, che vale la pena rimpiangere di certo, però quello che è arrivato al posto di quei tempi è quanto di meno esaltante ci sia. Oggi la crisi non si apre formalmente ma c'è; alcune cose, alcune dichiarazioni, alcuni concetti che un anno fa venivano detti al bar e nei corridoi del Consiglio, qualche mese fa su tutti gli organi di stampa a più riprese, oggi vengono detti anche in Aula. E' una crisi di Giunta, è irrituale che ci facciate partecipare alla discussione, perché probabilmente certi argomenti e certi conflitti andrebbero risolti lontani da quest'Aula, lontani anche dall'opposizione che deve discutere di altro non dei temi anche che sono stati sollevati, e probabilmente non è utile nemmeno al prosieguo della legislatura in vista di altri argomenti diversi da quello che si sta discutendo.
Una legge, l'abbiamo già detto, figlia di nessuno, la forza politica che l'ha sottoscritta, firmata, che ne ha agevolato la discussione in Aula in tutti i modi, compreso agevolando la forzatura del Regolamento, oggi fa di tutto per non farsi mai trovare nella stessa stanza dove si discute questo testo. Il Presidente, che è il principale ispiratore e chi ha chiesto espressamente fosse inserito in agenda un tema così divisivo, fa di tutto per non essere mai parte di una discussione, che invece, in quanto facente parte di questo Consiglio, dovrebbe vederlo tutti i giorni in aula.
La situazione ormai non ha una soluzione, la soluzione è politica e non passa per quello che potrà accadere anche nelle prossime ore (si continuerà a perdere tempo), una cosa invece dovreste fare per il corretto andamento dei lavori e anche per il rispetto di quest'Aula, dovreste concretizzare con atti concreti le dichiarazioni che avete fatto in questi giorni. Avete parlato di una tabella dei costi rivista, che non esiste; avete parlato del ritiro di emendamenti, che non sono mai stati ritirati; avete parlato di correzioni a un testo che è indigesto anche per molte forze politiche, ma non sono stati presentati emendamenti, e allora ha ragione il collega Ganau, fate prima questo passaggio, sospendete i lavori, tanto non cambia niente fare qualche emendamento in più, tra l'altro vi sconsiglierei anche di andare avanti nella nella discussione dell'articolo 6 e dell'articolo 7, perché forse una pausa…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Agus, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Nell'anticipare il voto favorevole all'emendamento 1260 presentato dal mio Gruppo, continuo nell'approfondire la riflessione che sta rendendosi inevitabile da parte di tutta la Sardegna e di tutta la politica sarda, ed in particolare da parte delle opposizioni, per le ragioni che stanno portando la maggioranza ad avere questa gestione così spasmodica e maldestra di questa discussione. Mi metto nei panni dei colleghi della Lega e mi rendo conto del perché stanno comportandosi in questo modo: si sono resi conto che probabilmente si stanno beccando una grandissima fregatura, gli sta venendo intestata politicamente una delle leggi più invise al pubblico di tutta la storia dell'autonomia, sia per i contenuti sia soprattutto per il momento storico in cui sta venendo presentata, e però stanno rendendosi conto di questo molto in ritardo ed hanno iniziato quello che è un balletto inutile e soprattutto inconcludente. Perché, colleghi della Lega, basta votare contro se siete veramente contrari, perché se siete contrari e invece fate queste cose come abbandonare l'Aula e venire rispediti in quattro malcapitati solo per tenere il numero legale dell'Aula dal capobastone che è venuto oggi a farvi capire che, ragazzi, che signori, serve qualche posto con la 107… serve qualche posto con la 107 per i giovani disoccupati lombardi, perché la fregatura è doppia, neanche vi faranno partecipare al banchetto del 107. Le nomine arriveranno da su non dalla cabina da più su, come è successo già, colleghi. Questa è una fregatura! No l'offesa è un'altra l'offesa siete voi che non votate contro e fate delle azioni dimostrative patetiche. Lo fate in Consiglio regionale, lo fate anche…
PRESIDENTE. Onorevole Solinas le chiedo di guardare verso questa parte, deve parlare verso la Presidenza, eviti di dialogare con gli altri colleghi. La ringrazio.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, lo dico a lei queste azioni dimostrative da parte dei colleghi della Lega sono comunque patetiche, non rimangerò sicuramente il… perché lo ripeto politicamente da consigliere regionale eletto si può votare contro, non si abbandona l'Aula se si è veramente contrari. Perché è inutile cercare di smarcarsi da una cosa che è tutta vostra, poi andare a farci le nomine anche sopra e dire però noi eravamo contrari. Perché ce li vedo già gli altri colleghi alla prossima campagna elettorale quando qualcuno gli chiederà ma il 107 l'avete fatto voi? No ci sono i nomi di quelli della Lega, colpa dei leghisti, colleghi, votate contro, votate contro se avete il coraggio e l'onestà intellettuale diversamente evitiamo di fare queste azioni, che fanno perdere tempo al Consiglio regionale non certo su questa legge ma su tutti gli altri temi urgenti che voi fate finta di voler curare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, ma al netto della crisi politica che sta vivendo la maggioranza e di cui sono certa che qualcuno all'interno del gruppo della maggioranza si stia occupando, vorrei invece riporre l'attenzione su alcune questioni un po' più generali. Allora intanto si è detto, durante la pandemia, non lasciamo nessuno indietro, ne usciremo migliori, per uscire dalla pandemia e dalla crisi socio economica, aggiungerei psicologica, che si sta vivendo dobbiamo occuparci dei più deboli, dei più fragili, perché se non ne usciamo tutti insieme probabilmente non ne usciremo. Queste erano le frasi che si sentivano, che si sono scritte sui social e in generale. Ecco io penso che in questo momento chi è al governo della Regione non si stia occupando dei più deboli, non si stia occupando dei più fragili, non si stia occupando dei giovani e delle donne. Non si sta occupando di tutte quelle tematiche che anche i ragazzi, i giovani che sono venuti a manifestare qua sotto del coordinamento, un coordinamento nato in maniera spontanea per dire no al DL 107 e che rivendica invece una serie di temi su cui la Regione dovrebbe investire le sue energie, le sue risorse non lo sta facendo. Ieri ho parlato del diritto allo studio che questi ragazzi hanno sottolineato molto bene e si occupano e chiedono anche che la Regione si occupi della mobilità e dei trasporti, della transizione ecologica e digitale e mi dispiace, lo dico a lei Presidente perché ieri l'ho detto all'onorevole Pais che oggi non c'è, che non si sia cercato di incontrare questi ragazzi. Perché quando si è mobilitata Greta Thunberg, faccio un esempio, è stata ricevuta addirittura dal Papa, perché i giovani sono il nostro futuro e noi invece andiamo dritti, si continua a ragionare e a pensare di avere la verità e le soluzioni in tasca e poi queste soluzioni vengono sempre bocciate, rispedite al mittente e non ci si rende conto che si sta rovinando il presente e il futuro, la cosa più grave è questa e nello zaino vi dovrete portare la responsabilità dei disastri che si stanno creando. E ognuno di noi dovrebbe assumersi questa responsabilità ancora più forte oggi, perché se non lo facciamo probabilmente qualcuno ci giudicherà.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente, se le divisioni all'interno della maggioranza anche in relazione agli articoli che sono in discussione fossero dovute alla divisione di idee, la diversità di opinioni circa i progetti presentati sul piano di ripresa, tutto sommato per quanto divisioni, lacerazioni interne alla maggioranza non facciano mai bene a chi governa, e neanche a chi è governato, sarebbero comunque mosse da un interesse superiore e cioè una diversità di vedute di teologica idee strategiche sullo sviluppo della Sardegna, sui progetti da mettere in campo. La verità è che le divisioni all'interno della maggioranza sono solo ed esclusivamente riconducibili al fatto che il Patto interno alla maggioranza si regge su quattro leggi fondamentali: la prima è quella che riguarda la spartizione delle nomine nella ASL, ma abbiamo visto che la legge è stata rinviata, perché era chiaro a tutti che approvare una legge di ristrutturazione della sanità durante la pandemia sarebbe stata una follia. La seconda legge è quella sulle province, ma lo stesso Assessore proponente ha dichiarato di recente che va spostata l'attivazione e la partenza della legge in relazione ad alcune difficoltà che sono né più né meno il fatto che la legge rischia di essere impugnata. La terza legge questa sulle poltrone e la quarta legge è quella della trasformazione degli amministratori unici di enti, società, agenzie della Regione in Consigli di Amministrazione e con annessi e connessi nominati. Solo che le quattro leggi devono andare in parallelo, perché nella diffidenza interna alla maggioranza le nomine attuate in particolar modo quella all'ASPAL da parte del Presidente della Regione con una persona riconducibile al partito di maggioranza ha creato e ha determinato dei malumori interni alla maggioranza stessa. Quindi lo stallo, il blocco non è dovuto ad aspetti relativi a un'idea di sviluppo diversa tra un componente e l'altro della maggioranza, ma la soddisfazione degli appetiti in modo contestuale, ispiratore di questo il manuale Cencelli. Ricordo che Cencelli era iscritto alla P2, grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (PD). Grazie Presidente, io credo che ognuno di noi costantemente dal territorio abbia notizie allarmanti, preoccupanti di come la situazione si stia aggravando. Perché la macchina pubblica non è in grado di far fronte alle difficoltà che ci sono e ciò necessiterebbe di una unità di intenti manifestata dall'intero Consiglio regionale, da tutte le forze politiche, da un forte impegno della Giunta, da una presa di coscienza complessiva e collettiva della gravità del momento. Invece siamo qua impantanati a discutere di una legge che è realmente di poco momento, ci sono piccoli ritocchi sulla cima dell'amministrazione, dei suoi effetti stiamo dicendo in queste settimane, abbiamo spiegato la nostra opinione non riteniamo che sia possibile pensare che questa legge risolva alcun problema, al massimo, lo ha ripetuto anche oggi il Presidente del Gruppo dei 5 Stelle al massimo ne aggrava. Allora nuovamente noi chiediamo nella discussione di questi emendamenti un momento in cui la Giunta, la maggioranza vogliano dare un'agenda diversa alla Sardegna, perché continuare a discutere come se non accadesse nulla, e io non utilizzo questo tempo per fare quelle denunce più volte stigmatizzate, ribadendo che ci sono casi anche molto allarmanti di malfunzionamento della nostra macchina regionale soprattutto in campo sanitario, però visto che queste cose esistono e visto che queste cose sono tutte nella cognizione di ognuno di noi penso che la maggioranza debba poter fare una valutazione molto seria, molto apprezzabile in questo momento di riformulare l'agenda politica e indirizzare ogni forza alla soluzione di problemi concreti che stanno minacciando l'integrità della Regione, grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente, voto favorevole per il l'emendamento presentato da noi quattro, e, Presidente, io vedo che evidentemente l'attività che stiamo portando avanti in questi giorni, anche la scorsa settimana, relativamente a questa legge, forse qualche effetto positivo inizia a vedersi. E inizia a vedersi, mi riferisco a cosa, mi riferisco alla nomina del direttore generale dell'Istituto zooprofilattico di Sassari. Perché sembrerebbe, mistero, che adesso è cliccabile mentre fino a stamattina non lo era, che evidentemente qualcosa sia cambiato, perché era proprio della scorsa settimana la nostra denuncia, dopo aver visto il contratto, dopo avere visionato il contratto, dopo aver visto non solo l'importo riconosciuto al nuovo direttore generale ma addirittura tutto ciò che veniva compreso nelle spese che i sardi dovevano sostenere per il direttore generale. Quindi oltre l'importo altissimo del suo compenso anche tutte le spese inerenti ai viaggi, al pernottamento e al vitto. Quindi vitto, alloggio ovviamente pagato e anche tutti i trasporti, cioè se il direttore generale avesse dovuto decidere di andare a 4, 5 volte a casa sua, e parliamo dell'Umbria, i sardi avrebbero dovuto pagare tutto l'importo. Bene si legge da questo determina, ma sarà decisivo ed importante leggere esattamente il contratto stipulato, che: di dare mandato al Direttore generale della sanità per la stipula del relativo contratto, con la previsione di un compenso annuo lordo onnicomprensivo. Questa parola onnicomprensivo, Presidente, ci fa sperare bene. Ci fa sperare bene dopo un'azione forte che la minoranza compatta ha portato avanti la scorsa settimana, perché era prevista dalla maggioranza una vergognosa, vergognoso trattamento, e quindi un vergognoso contratto che sarebbe dovuto essere stipulato proprio per il direttore generale di Sassari. Quindi se questo è il risultato della nostra azione ben venga. Però naturalmente…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente, ovviamente non posso che votare favorevolmente l'emendamento proposto dal mio Gruppo, non posso però che sottolineare l'importanza di quello che ha appena affermato la mia collega Desirée Manca perché se così fosse, cioè se effettivamente quanto scritto si trasformerà in realtà vuol dire che questa minoranza non dice fesserie e che al contrario quello che afferma qualche volta riesce ad avere gli effetti sperati per i cittadini sardi, sempre, perché sarebbe un risparmio per i cittadini sardi. Ritornando al mio intervento precedente è chiaro che paradossalmente da ieri sera a stasera la distanza tra la stragrande maggioranza e la strapiccola maggioranza si è dilatata. In quanto questa sorta di braccio di ferro che è evidente che si sta svolgendo questa prova di forza tra quasi tutte le anime, un'unica anima rimasta da sola della maggioranza sta ulteriormente creando problemi. E io sono perfettamente d'accordo con quello che ha detto precedentemente il mio collega Alessandro Solinas, perché c'è una forza politica, che tra l'altro sulla carta è la madre di questo provvedimento di legge, ovviamente da osteggiare, se questa forza politica effettivamente ha cambiato idea ed è contraria all'approvazione dello stesso provvedimento deve votare no, oppure al limite, io capirei anche un'assenza, una salita sull'Aventino che lancia un segnale forte. Ma arrivare qua dimezzati praticamente, vedere la ex forza politica che aveva la maggioranza relativa che dopo due anni si vede isolata dall'altra maggioranza, arrivare qua dimezzata e messa praticamente da chi la comanda messa praticamente sotto la mira di fucili di tutta l'opposizione, dimezzata, mentre l'altra metà magari adesso è a Villa Devoto in un summit col Presidente della Regione e con il sommo Eugenio Zoffili questo dimostra che qualcosa non va. Perché sappiamo benissimo che Capitan mojito bravissimo a fare l'opposizione all'interno della maggioranza, per�� non è questo il modo di farlo, perché in questo modo a mio parere state perdendo ulteriore consenso. È un consiglio che vi sto dando, comunque siete ovviamente liberi di accoglierlo o meno tanto…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Grazie Presidente, io la penso in maniera opposta rispetto al collega Li Gioi che mi ha appena preceduto. Io ammiro il comportamento degli amici della Lega che comunque ci hanno messo la faccia, o meglio hanno tirato fuori la faccia da una legge che loro effettivamente hanno detto sempre di non condividere, hanno detto che andava rivista strutturalmente e hanno detto ufficialmente che c'erano altre priorità che dovevano essere portate in quest'Aula per essere discusse perché sicuramente sono quelle le risposte che si aspettano quei cittadini che li hanno votati. Però mentre noi continuiamo a discutere della legge 107, e mi rivolgo soprattutto ai colleghi, pochi colleghi presenti oggi dalla provincia di Nuoro, è l'ultima volta che cito l'ospedale di Nuoro, di modo che tutta l'Aula domani possa dire noi non sapevamo, questo è un messaggio che arriva dall'angiografia di cui abbiamo gi�� denunciato la situazione per l'unico medico a disposizione: non si può ordinare il materiale neuroradiologico e non si può ordinare perché sono finite le risorse finanziarie. Ieri è stata usata l'ultima micro guida neuro radiologica per cui non possono essere trattati gli ictus da trombectomizzare nonostante la disponibilità volontaria di un solo medico per 30 giorni al mese. Questo significa che fra due minuti arriva a Nuoro un ictus cerebrale e non può essere trattato. Intanto noi stiamo discutendo di una legge, che poteva essere chiusa anche stasera perché i promotori della stessa che, ripeto, non sono gli amici della Lega, hanno detto che gli importi non erano quelli decantati dalle minoranze, ma erano nettamente inferiori, hanno detto che avrebbero presentato un emendamento con una tabella, però da 47 giorni questo emendamento con questa tabella noi non lo stiamo vedendo. Quindi se l'intervento che ha fatto prima l'onorevole Ganau è un intervento di grandissimo buonsenso, non cambia nulla approvarla fra una settimana, fra un mese o fra due mesi, cioè fermatevi, modificate strutturalmente questa legge, portate questo emendamento, fateci vedere questa tabella con le riduzioni dei costi e ragioniamoci.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente, per esprimere il mio voto favorevole rispetto a questo emendamento, per continuare a dire quello che diciamo da giorni, ormai da settimane, e credo che la nostra attività cosiddetta ostruzionistica sia servita e stia servendo a far capire non solo ai sardi, che ovviamente devono sapere ed essere coscienti di quello che accade in quest'Aula, ma anche ad alcuni di voi che probabilmente si sta andando in una direzione sbagliata, e quindi io prendo anche sotto certi punti di vista positivamente certi dissidi che emergono, soprattutto se poi portano a dei risultati quali il blocco della legge o il ritiro delle parti più rilevanti e impattanti negativamente, cioè il 90 per cento della legge. Noi insistiamo perché si parli d'altro, lo diciamo ormai da settimane perché riteniamo che sia giusto per i sardi, e non mi riferisco solo alla sanità, qua fra gli Assessori presenti c'è un Assessore che è sempre presente anche perché nella sua qualità, oltre all'assessora Zedda, di consigliere regionale deve contribuire a mantenere il numero legale o comunque a partecipare ai lavori dell'Assemblea, e mi riferisco all'Assessore del turismo. Assessore Chessa, la mia vuole essere una preghiera nei suoi confronti affinché, e io spero che ci siano dei movimenti in questo senso, che vi siate già mossi, perché mi risulta da operatori del settore che invece siamo parecchio carenti su questo che sto per dire. Stiamo forse superando, lo speriamo tutti, la fase più critica, quella che ci impediva anche di fare progetti sulla prossima stagione turistica, stiamo iniziando a vedere la luce in fondo al tunnel, però per poter avere una stagione turistica degna di nota, quantomeno per i due mesi, perché sono solo due i mesi che funzioneranno probabilmente, occorre una comunicazione istituzionale degna di nota. Allora io la invito seppur in ritardo a lavorare su questo nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, una comunicazione istituzionale che permetta di rendere quest'isola, di avere appeal rispetto a tutti coloro che sceglieranno dove andare durante questa stagione. Fondamentale questa comunicazione per fare in modo di dare quel supporto essenziale in mancanza di ristori che arrivano in tempo e in mancanza di altro a quegli operatori del settore che attendono solo di poter lavorare in sicurezza e ospitare in sicurezza coloro che decideranno di arrivare in quest'isola. Mi raccomando, Assessore, io spero che ci stiate lavorando, però io credo…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie Presidente. Io vado un po' controcorrente relativamente a molti interventi dei miei colleghi perché stasera provo un sentimento di forte solidarietà nei vostri confronti, nei confronti dei colleghi del Partito Sardo d'Azione, dell'UDC, dei Riformatori, di Forza Italia, voi colleghi che siete obbligati, costretti a stare in Aula, a rimanere in aula a difendere ormai quella che è la legge del presidente Solinas, perché credo che oggi sia caduta la maschera, questa è la legge voluta dal presidente Solinas. E mentre voi siete in aula a difendere la legge voluta dal presidente Solinas, un altro partito non secondario, la Lega, partito che è socio di maggioranza di questa coalizione che governa la Sardegna, si smarca, cioè a voi lascia le cose brutte, sporche, quelle che i sardi non capiscono, quello che stanno facendo molto discutere in quest'Aula, nei palazzi. A voi quindi il lavoro sporco, il lavoro che non piace, e loro se ne rimangono comodamente seduti a Villa Devoto in questo momento quelli che contano, se ne rimangono seduti a Villa Devoto mentre voi dovete stare qui a sopportarci, a votare, e oltre a rimanere comodamente seduti a Villa Devoto col referente sardo venuto dalla Lombardia dicono anche che questa legge non la condividono. L'onorevole Zoffili l'ha detto molto chiaramente, come ha ricordato il mio Capogruppo, ha detto ai giornali, vedremo anche domani, che le priorità sono altre, non è il "107" , anzi il "107" va corretto, stanno emergendo troppi punti di disaccordo, dobbiamo pensare all'avvio della stagione turistica e non al "107". Questo vostro partito, questo vostro alleato, questo socio di maggioranza dice queste cose e voi dovete stare invece qui in Aula, ma soprattutto, come diciamo noi a Cagliari, cornuti e mazziati, perché se poi osate dire qualcosa contro qualche Assessore leghista che non c'è venite anche ripresi telefonicamente. Allora è per questo che io vi esprimo grande solidarietà stasera, vi ammiro, molte volte è difficile e duro portare avanti il lavoro più oscuro, più pesante, più sporco, voi siete stati chiamati a farlo, purtroppo lo state facendo molto bene, ma non sempre il lavoro paga, soprattutto quando è un lavoro non di qualità, e soprattutto ricordandomi che la Lega quando si tratterà di andare a incassare, così come ha incassato tre assessori quando doveva incassare…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PINNA ROSELLA (PD). Grazie Presidente. Annuncio intanto il mio voto favorevole a questo emendamento, ormai da 47 giorni stiamo cercando di spiegarvi che state sbagliando, che questa legge è sbagliata, e anch'io come la collega Laura Caddeo sento una sorta di mortificazione in verità, quasi un senso di inutilità del mio ruolo vanificato dalla vostra indifferenza, lo dico alla maggioranza, dall'arroganza che state dimostrando. È evidente che il vostro interesse però è un altro, portare a casa ai vostri rispettivi gruppi e partiti un certo numero di caselle da occupare, di poltrone e di poltroncine da assegnare, di sedi e seggioline, e financo di sgabelli, volutamente financo, utili a soddisfare la vostra bulimia di potere, e forse, forse, ma non credo che sia così, a sedare le vostre liti interne, i vostri malumori e la vostra irrequietezza. Se le vostre fibrillazioni fossero dovute alla mancata condivisione del DL numero 107 io ne sarei felice, un ripensamento, come diceva il collega Piscedda, sarebbe segno di saggezza, di maturità acquisita, siete contrari? Bene, ritirate questo provvedimento e sarebbe la cosa più giusta che potreste fare per destinare le risorse previste, almeno 6 milioni di euro, perché poi vanno sommati tutti gli altri ad interventi e azioni che hanno priorità su tutto, e soprattutto in questo drammatico momento di pandemia da destinare ristori al lavoro, ai vaccini, alla sanità, alla scuola, alla tutela dell'ambiente, ai trasporti, al turismo, all'agricoltura, e magari impiegare il tempo prezioso per discutere di proposte di legge, anche quelle presentate dalla minoranza, far lavorare le Commissioni e attuare importanti leggi approvate anche all'unanimità nella scorsa legislatura. Oggi è il 12 maggio ed è la giornata mondiale della fibromialgia per sensibilizzare su una patologia dolorosa e il palazzo del Consiglio regionale verrà illuminato di viola. Signori, della Giunta in maniera particolare, 3 mila pazienti in Sardegna meritano un'attenzione sincera e concreta e non un atto di ipocrisia, esiste una legge approvata a gennaio del 2019, la legge numero 5 approvata all'unanimità, che come…
PRESIDENTE. Metto in votazione l'emendamento numero 1260.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1260.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Emendamento numero 1237, all'articolo 5, all'emendamento numero 1084, emendamenti agli emendamenti, dell'onorevole Lai e più, 1237, negli emendamenti all'emendamento numero 1084.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie Presidente, colleghi del Gruppo LEU, i firmatari dell'emendamento utilizzano l'ironia per sottolineare l'assurdità della discussione che stiamo portando avanti sull'articolo 5, qui si cita addirittura il fatto che si possano istituire per legge i settori. A questo punto, una volta che forziamo la mano e istituiamo per legge i servizi, a questo punto perché non decidere anche dei singoli o delle singole sedi e su ogni ufficio, cioè in ogni ufficio? È chiaro che la reale spiegazione dietro il perché vi stiate ostinando ad approvare l'articolo 5, il relativo emendamento numero 1084, probabilmente ormai è ignota anche ai colleghi che stanno portando avanti la legge che intendono votare a favore. In questi casi, dopo due giorni di dibattito in Aula, ci si attenderebbe da parte dell'Assessore competente un chiarimento. Io dubito che l'Assessore conosca il contenuto di questo articolo e abbia in mente le ripercussioni degli stessi, credo però che mai ci sia stato un disprezzo tale dell'organo legislativo che ha il compito di approvare le leggi, dimostrato anche e soprattutto dalla continua assenza e dall'evidente disprezzo di quello che è un organo statutario, che è l'organo che in fin dei conti ha questo ruolo, differente rispetto a quello della Giunta. Rinnovo l'invito ad una riflessione ulteriore, su questo testo non sono possibili sintesi, non sono possibili convergenze, non è possibile e non vogliamo assolutamente fare nemmeno un mezzo passo indietro, però anche voi, anche quelli che tra voi hanno a cuore se non tutto, almeno parte di questa legge o parte del suo impianto, forse farebbero bene a interrompere quella che doveva essere una guerra lampo e che invece sta diventando un Vietnam. Lo dico perché noi potremmo rimanere qui ancora settimane, per quanto ci riguarda è una battaglia in linea con i nostri principi che porteremo avanti sino alla fine. Però, colleghi, a chi giova tutto questo? Ci sono temi come quelli che ha citato il collega Meloni che troverebbero una ampissima convergenza e probabilmente farebbero uscire tutti noi da qui tra gli applausi e non tra i mugugni e gli insulti in alcuni casi, soprattutto verso di voi. Perché abbandonare del tutto la possibilità di essere utili, soprattutto in questo periodo strategico per la costruzione di una stagione turistica che tutti noi ci aspettiamo e ci auguriamo essere migliore di quella dell'anno passato.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente. La domanda sorge spontanea: come questa legge ci aiuta a risolvere i problemi della Sardegna e dei sardi, i problemi emergenziali, che sono quelli che stiamo vivendo per via della crisi sanitaria, della pandemia e ovviamente della crisi socio-economica che ne deriva, e invece come questa legge aiuterebbe a risolvere quelle criticità che ormai sono diventate croniche per la Sardegna e quindi parliamo dei problemi infrastrutturali, dei problemi legati all'occupazione, all'occupazione giovanile, all'occupazione femminile, ai problemi legati alla produzione energetica capace anche di creare, viste le nuove tecnologie, una base capace di rispondere alla necessità che la Sardegna su questi settori ha. Come risolvere il problema della continuità territoriale, io continuo a sottolineare che va benissimo che ogni tanto arrivi qualche assessore nuovo, ma non c'è mai, ma non pervenuto l'Assessore dei trasporti, in un momento come quello che stiamo vivendo è difficile comprendere la sua assenza costante. Tra l'altro ci siamo resi conto che c'è un problema a livello di mobilità marittima e mobilità aerea? Si parla di riapertura e programmare la riapertura per l'estate, per non far cadere in disgrazia anche questa stagione turistica, non riesco a comprendere senza trasporti come faremo, perché a quel punto sarebbe stato utile chiudere tutto e così provare a sostenerci con l'economia interna e evitare i contagi, perché se non sarà consentito a nessuno di arrivare in maniera agile in Sardegna è un problema, e non riesco a comprendere come mai anche la Commissione trasporti non si riunisca, va be', non si è mai riunita, si è riunita una sola volta per parlare di trasporti e penso che questo a due anni e mezzo sia una cosa grave e scandalosa, anche perché un conto è operare in, diciamo così, regime ordinario, un conto è operare in regime straordinario e un conto è occuparsi dei trasporti in un momento in cui i trasporti sono in totale crisi e difficoltà. Ad essi sono annessi gli aeroporti…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. Voto a favore di questo emendamento. Allora, Presidente, vorrei continuare il discorso relativo ai litigi che continua ad andare avanti all'interno di quest'Aula, all'interno della maggioranza che governa la Sardegna. Io vorrei che qualcuno chiedesse ai sardi che cosa sanno di quello che accade all'interno di questo Consiglio regionale, io vorrei che qualcuno chiedesse ai sardi che cosa pensano dei litigi e dei giochi politici che continuano a intercorrere all'interno di questo Consiglio regionale. Vede, Presidente, ogni giorno noi siamo testimoni di avvenimenti che accadono nella nostra Regione e di lavoratori, quindi di persone, che presi dalla disperazione si ritrovano qua sotto, in via Roma, proprio per cercare un sostegno e per cercare di trovare delle soluzioni con la classe politica che è stata da loro scelta. E allora in questi giorni, in questi due giorni ci sono i lavoratori del Porto Canale di Cagliari, qua sotto, che hanno scelto, che hanno deciso di venire per cercare di avere quel dialogo che evidentemente non sono riusciti mai ad avere sia con l'Assessore all'industria che con l'Assessore ai trasporti, e allora è significativo andare in mezzo a loro, parlare con loro e chiedere loro quale sia stata in questi giorni di protesta, in questi giorni in cui hanno chiesto di essere ascoltati, hanno chiesto delle soluzioni da parte della classe politica che sta governando la Regione Sardegna, è significativo andare in mezzo a loro e soprattutto ascoltare dalla loro voce la vostra totale assenza. La loro dichiarazione, che a me ha colpito molto, è stata proprio questa: chi sta governando la Regione Sardegna non si è neanche fatto vedere, a parte un consigliere di maggioranza… continuo dopo, Presidente, perché è lunga. Grazie
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie, Presidente. L'emendamento presentato dal collega primo firmatario Lai e dal collega Cocco di LEU ovviamente, come diceva il collega Agus, pone una questione relativa alla forzatura circa un elemento che voi avete introdotto per cui il segretario, il Presidente della Regione alla fin fine, i dipartimenti, i direttori dei dipartimenti decideranno tutto tanto da poter imprimere un indirizzo e definire strategie persino per i direttori di servizio all'interno delle singole strutture, dei singoli Assessorati che, in teoria, e anche nella pratica, almeno fino ad oggi, prima della modifica che voi volete introdurre con questa legge, dovrebbero essere guidati dalle indicazioni degli Assessori e dei direttori generali, invece con la legge che ponete alla nostra attenzione, oltre alla moltiplicazione delle poltrone, che ovviamente essendo bloccate altre leggi che erano state promesse e non riuscendo a soddisfare tutti gli appetiti contestualmente, stanno iniziando alcune fibrillazioni all'interno della maggioranza. Ora, suggerirei di non usare più il termine "autonomia", lo dico perché non è una bella pagina della storia politica della Sardegna il fatto che un esponente di un Partito proveniente dalla Lombardia sistematicamente, perché si possa sbloccare una seduta di Consiglio, una legge, una decisione o una fibrillazione in maggioranza, si debba attendere il fatto che prenda un aereo, arrivi in Sardegna e dica la sua; non è esattamente un'espressione di autonomia, è semmai una dimostrazione di dipendenza. Ora, i partiti nazionali, il fatto che ci siano dei riferimenti a livello nazionale circa gli indirizzi, le strategie, le idee, i valori fondamentali è sempre stato così, ma che su ogni questione, quisquiglia, fatto, avvenimento, divisione o chiacchiera o addirittura moto d'Aula, debba intervenire uno della Lombardia è una questione che lede innanzitutto l'autonomia vostra e di coloro che poi interloquiscono con colui che viene dalla Penisola. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie, Presidente. Anch'io per precisare, come diceva prima il collega Comandini, riallacciandomi anche a quello che ha detto il collega Zedda, che solidarizzo con i colleghi della Lega presenti in Aula, esecrabile maggiormente è il comportamento di chi invece nell'Aula non si è presentato, ma questo comportamento e questo volersi porre di traverso rispetto a una legge che fino a ieri avete favorito, solo a parole in ogni caso, mettersi di traverso è un po' la parabola della vostra legislatura, diciamo, partecipare a un gioco, nuotare in una vasca di squali con il physique du rôle da pesce rosso, rendersi conto di non poter competere con chi in quest'Aula c'è stato da tanto tempo più di voi, e poi, come chi si offende durante una partita di calcio, prendere il pallone, provare a prendere il pallone e dire "adesso me ne vado, il pallone è mio, non giocate più", problema che, come vedete, qui si continua a giocare, senza di voi, senza di voi, purtroppo. Dimostrazione che si sta avendo qua come si sta anche avendo nella mia circoscrizione e nella mia provincia di provenienza, Oristano, dove un siparietto ugualmente ridicolo è stato messo in atto da parte in particolare di due colleghi di maggioranza dove, veramente, non si può vedere una maggioranza così spaccata, e non tanto per diversità di idee, ma perché quando ci si rende conto che la barca sta affondando, c'è chi sulla barca ci rimane, c'è chi sulla barca c'è rimasto, c'è chi invece dalla barca, come Schettino, se ne va, prende la scialuppa e non si fa più vedere, oppure vien fuori solo dopo un po' per dire "no, ma io avevo detto così, così e cosà", però non è successo niente; strano! Approfitto della presenza degli Assessori, in particolare della presenza dell'assessore Sanna che intravedo fuori dall'Aula, per dire una cosa: Assessore Sanna, mi sente? Mi sta ascoltando? Siamo venuti agli onori delle cronache e all'attenzione anche dell'Università della Cattolica. assessore Sanna, non tanto per le sue idee rivoluzionarie in tema di gestione dei flussi turistici, ma per quanto riguarda la riforma delle province che la sua mano ha sopra, dove il rapporto dell'Osservatorio per i conti pubblici, che non è proprio il bar dello sport, direi, dice: "In conclusione, l'aumento delle province in Sardegna non sembra motivato da ragioni legate alle esigenze della popolazione ne è dovuto alla volontà dei cittadini stessi. Inoltre segna il ritorno a un andamento crescente del numero degli enti intermedi, che contribuisce a complicare la burocrazia italiana". Ora, non ho sottomano la Treccani, forse qualcuno di voi ce l'ha, ma secondo me questa non è proprio la definizione di smart, colleghi, verifichiamo perché mi sa che va in tutt'altra direzione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Io volevo interloquire con i colleghi per vedere con loro se era meglio giocare col 4-4-2, col 5-5-1 oppure con lo schema ad albero di Natale, perché oggi è importante questo, secondo me, più della legge…
PRESIDENTE. So che il Cagliari gioca col 5-5-5 oggi.
COCCO DANIELE (LEU). Io innanzitutto esprimo il parere favorevole, non foss'altro perché è stato presentato dall'amato collega Lai questo emendamento, e ribadisco un concetto, che è sempre lo stesso: abbiamo necessità di parlare d'altro, le Associazioni di categoria - l'ANCI, CAL, Terzo settore, Sindaci dalla Sardegna - stanno chiedendo da tempo che ci si possa confrontare su un treno che sta per passare e che probabilmente non passerà mai più, ed è quel treno che alla sigla PNRR, e io credo che davvero dovremmo tutti, con grande senso di responsabilità, porci il problema, porci il problema per capire se è vero quello che si dice, che la Sardegna è indietro, oppure se non è vero, se è vero che la Sardegna ha pronti i progetti e quali siano questi progetti, perché i progetti seri non possono essere scollegati dalla realtà della nostra Regione e delle nostre comunità. E quando parliamo di progetti seri e di problemi delle nostre comunità parliamo di sanità, di lavoro, di spopolamento, di nuove povertà, e credo che nel caso non dovessimo riuscire a salire questo non potremmo mai perdonarcelo. E quindi non è che diciamo questo perché vogliamo perdere tempo o fare ostruzionismo su una legge che comunque, l'abbiamo già detto, non ci piace e faremo di tutto perché non venga approvata, anche se sarà difficile che noi potremo arrivare al punto di caduta su questo, però, ricordiamocelo, il PNRR è un treno che non passerà più, e davvero sarebbe devastante per il nostro popolo e per noi che siamo qui delegati da loro a rappresentarli se sul quel treno non riuscissimo in nessun modo a salire.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Comandini Giampietro per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GIAMPIETRO COMANDINI (PD). Grazie, Presidente. Sempre per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento 1237 all'articolo 5 e per chiedere ai miei amici di maggioranza in questo momento di smetterla di fare opposizione a se stessi, perché è evidente ormai, in queste lunghe giornate di discussione sul contenuto di questo disegno di legge che non piace né a questa parte e neanche alla vostra parte e che siete obbligati a votarlo, a sostenerlo, a difenderlo, più con la presenza fisica che con la presenza mentale, in quanto non è stata assolutamente mai alzata voce per quanto riguarda la possibilità di miglioramento o di risposta alle nostre critiche, ciò a significare che c'è un obbligo, un ordine, dovete votarlo punto e basta. E allora io credo che è giunto anche il momento di fare a meno di questa vostra opposizione perché, guardate, non è che l'opposizione la stiamo facendo noi, l'opposizione la state facendo voi, ma lo state facendo fuori da quest'Aula, la state facendo ai tanti sardi che in questo momento hanno bisogno di altre risposte, la state facendo a quei giovani lavoratori che ormai quotidianamente vengono a protestare sotto i portici del Consiglio regionale, la state facendo alla sanità sarda, la state facendo a tutte quelle imprese che ancora non riescono a ripartire, voi state facendo opposizione a loro, perché invece di occuparci dei problemi seri, reali, che aumenteranno sempre di più, che aumenteranno sempre di più, voi ci state obbligando a stare qui in Aula, a occuparci di questo testo che non piace a nessuno, a entrare anche nel ridicolo, l'abbiamo detto più volte, io credo che qui abbiamo validi dirigenti dell'ufficio del Consiglio regionale, mai e poi mai un ufficio, un servizio, o un servizio studi o un altro servizio dell'Amministrazione regionale è stato istituito con legge, questo non è mai accaduto. Voi però volete essere in qualche modo anche originali nel proporre all'interno di una legge la costituzione di un servizio studi, e non per qualificarlo, sicuramente, perché non c'è nulla da qualificare attraverso l'istituzione di un servizio studi, dovrebbe essere un atto ordinario da parte di un'amministrazione.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie, Presidente. Annuncio il mio voto favorevole all'emendamento presentato dal Gruppo di LEU Sardigna e non posso che evidenziare la fatica con cui la maggioranza della maggioranza sta portando avanti questo lavoro di approvazione a tutti i costi di questo provvedimento, mentre la minoranza della maggioranza sta continuando a recitare questa parte di finta opposizione semplicemente perché ieri sono stati toccati i loro Assessori, da parte della stessa maggioranza poi, eh. Premettendo che in alcuni casi, o in un caso particolare, che magari ha citato la l'onorevole Orrù per quanto riguarda l'Assessore ai Trasporti, toccare qualcosa o qualcuno di impalpabile è molto difficile se non impossibile. È chiaro che le fibrillazioni sono evidenti, perché altrimenti non si spiegherebbe per quale motivo l'onorevole Mula dichiara al TG di Videolina che questi problemi sono evidenti a causa dell'eterogeneità della maggioranza e comunque non si ha nessuna volontà di cambiare la 107, mentre l'altra parte, il sommo Zoffili dice che è venuto qua perché la 107 non è più una priorità, mentre la settimana scorsa era ancora una priorità, perché adesso è la stagione turistica la priorità, adesso, la settimana scorsa no, è cambiato qualcosa forse, come sempre seguendo il consenso, come sono abituati a fare, sulla pelle dei sardi, lucani, siciliani, lombardi, veneti eccetera eccetera, fino a comprendere tutte le regioni italiane. Questo è molto triste, come è triste sentire in sottofondo a questi nostri discorsi le trombette che sono suonate con sofferenza dai lavoratori che sono sotto il Palazzo; ecco la lontananza tra questa maggioranza e la vita reale, qualcosa di tristissimo, si sta scrivendo un'altra pagina sicuramente non memorabile della storia del nostro Consiglio regionale.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CADDEO LAURA (Progressisti). Questo emendamento, per il quale voto a favore, ha naturalmente una caratteristica un po' ironica, come ha già detto il collega Agus, anche se purtroppo di ironico mi pare ci sia poco in tutta questa ubriacatura che stiamo vivendo. E anche io vorrei davvero che ci fosse l'Assessora, ma addirittura direi il presidente Solinas a rispondere ad alcune delle nostre domande, a chiarire il senso, chiarire meglio il senso di questa legge, questa frenesia che non può essere rinviata, pur sapendo che, io almeno auspico, anche passando e passerà perché insomma i voti della maggioranza ci sono, al termine di questa legislatura e con una legislatura di centrosinistra che sicuramente si alternerà a questa, questa sarà una legge che non verrà utilizzata e quindi il solito tempo perso, il fai e disfa che abbiamo già vissuto con la legge sulle province. Quindi io chiederei al presidente Solinas, che peraltro è giovane, è un giovane di quarantacinque anni che sicuramente sentirà da vicino la responsabilità nei confronti delle nuove generazioni, ecco io vorrei chiedergli a che pro una legge di questa portata e di questo impegno economico e finanziario che poca soddisfazione darà ai giovani e alle giovani sarde che studiano, faticano e lavorano. E a questo proposito, Presidente, vorrei anche sollecitarla nella attivazione della Commissione d'inchiesta sulla condizione giovanile che è stata presentata dall'onorevole Deriu ed è stata sottoscritta da tutti i Gruppi consiliari. Credo che sia urgente perché altrimenti al termine di questa pandemia, al termine della discussione di queste leggi che davvero portano poco alla crescita, al progresso e allo sviluppo della Sardegna e soprattutto al futuro dei giovani, ecco al termine di tutta questa faccenda, noi avremo dei giovani che nella migliore delle ipotesi se ne saranno andati a cercare fortuna…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giuseppe Meloni per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Per esprimere il voto favorevole rispetto a questo emendamento e per ricollegarmi a quanto detto poco fa dal collega Agus.
Noi interveniamo spesso, lo abbiamo fatto in particolare nell'ultimo anno e mezzo, diciamo così, chiedendo alla maggioranza di ragionare su temi tanto cari ai sardi sui quali si potrebbero, in alcuni casi si son trovate, appunto si potrebbero trovare le convergenze che probabilmente gli stessi sardi si auspicano che si trovino in quest'Aula rispetto a temi che sono di tutti e quindi avremmo preferito non dover dibattere e fare questa attività ostruzionistica su leggi di questo tipo, ma parlare di turismo, parlare di sanità, parlare di trasporti. È stato detto, tutto è iniziato più o meno con la disgrazia di Air Italy, abbiamo iniziato a ragionare in quest'Aula in termini unitari, poi è arrivata la pandemia, quella sarebbe stata un'occasione ottima per poter unirci e parlare di questo. Invece non lo avete permesso, avete continuato nelle vostre guerre tribali e io dico che, l'ho fatto anche ieri in un post su un social, lo penso quello che ho scritto ieri senza calcolo alcuno, senza calcolo alcuno io penso che questa legislatura sia compromessa irrimediabilmente. Io son convinto, qualche collega della minoranza auspicava che vi rimettiate a posto affinché si possa procedere per il bene dei sardi, io credo che non ci sia rimedio alcuno e credo che non sia solo ed esclusivamente colpa di un gruppo politico che dissente perché magari cerca di rincorrere il consenso, credo che ci siano problemi molto più grossi, molto più evidenti, molto più profondi rispetto ai quali, prendetene atto, come spesso ci ha detto anche nella passata legislatura il collega Tunis, fate in modo che venga restituita la parola agli elettori. Ma lo dico convintamente e senza calcolo alcuno, normalmente si chiedono le elezioni quando si è avanti nei sondaggi, io sondaggi non ne ho visto, ma credo che qua ci sia un sondaggio unico che è quello dei sardi che in questo momento non vogliono essere guidati da una maggioranza che litiga in questo modo e che fa tutto tranne che gli interessi appunto dei sardi stessi. Prendetene atto oppure fate una virata improvvisa, non ci credo, ci spererei, però temo che questo non accadrà.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gian Franco Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SATTA GIAN FRANCO (Progressisti). Per dichiarare da subito il mio voto favorevole all'emendamento presentato dai colleghi e sottoscritto dal collega Lai e dal collega Cocco. Vede Presidente, la posizione che hanno assunto dall'inizio della legislatura i colleghi della LEGA, hanno volutamente credo scelto la posizione all'interno dell'Aula che è quella alla sua destra, ma che rappresenta certamente una posizione diciamo all'angolo di quest'Aula, quindi ai margini. Io non vorrei che rappresentasse anche quella posizione che loro hanno assunto anche una sorta di, come posso dire, zavorra per questa maggioranza e quindi trattandosi di avere e di aver scelto una posizione all'angolo trovano più facilmente l'uscita, quindi questo gli consente, ovviamente non assieme ma magari anche singolarmente, di scegliere di non essere presenti. Quello che ovviamente dispiace è che a mancare in questa discussione sia la figura che dovrebbe rappresentare all'esterno quest'Aula, che è il Presidente del Consiglio, che è un'espressione di quel gruppo politico. C'è un disegno, Presidente, che porta ad accentrare tutto verso la Presidenza della Regione, non esclusivamente è in riferimento a questo disegno di legge che pone il Centro studi in capo alla Direzione della Presidenza della Regione, ma anche una delibera di Giunta approvata il 5 maggio che accentra tutta la comunicazione della Regione, quindi dei vari Assessorati, dei vari enti, quindi partecipati eccetera, tutto in capo alla Direzione della Presidenza della Regione. Questo è veramente un grido di allarme che io cerco di trasmettere ai colleghi consiglieri perché…
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1237.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio non approva).
Emendamento numero 1084.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Il voto sarà fermamente contrario.
Quanto detto precedentemente spiega in maniera precisa quali siano i dubbi, in particolare su questo articolo, per carità, abbiamo visto di peggio anche negli articoli precedenti, di questo colpisce la tenacia della maggioranza nel voler buttare due giorni di lavoro in Aula, due giorni intensi anche sul piano emotivo per quanto riguarda gli scontri tra i consiglieri di maggioranza, per fare una cosa che già si poteva fare, perché come l'Assessore saprà, la creazione di un nuovo servizio è un atto nelle sue mani, è un atto nella sua disponibilità e in quella del suo direttore generale e non si capisce perché questa disponibilità debba essere ceduta al Consiglio regionale, tra l'altro con una legge che crea una deroga e che quindi in futuro, qualora si volesse riordinare la materia, andrà ovviamente abolita senza avere nessun tipo di effetto sulla tenuta dei servizi. Vedo che i banchi della Giunta si sono ripopolati, non vedo presente, ma immagino che sia impegnato nella Conferenza Stato-regioni, l'Assessore della sanità, spero che il risultato sia migliore di quello delle ultime tre Conferenze Stato-regioni, dove a giudicare dai verbali la voce della Sardegna è stata flebile ed è stata quasi imbarazzata nel portare avanti rivendicazioni che avrebbero avuto piena cittadinanza anche dentro questo Consiglio regionale, perché in alcuni casi si trattava di rivendicazioni di buon senso.
Rileva questo fatto, che altre regioni in quella sede vedevano la presenza del Presidente della Regione, Regioni che hanno quattro o cinque volte gli abitanti della Sardegna, ma che ritengono in quella sede di farsi rappresentare dal Presidente perché lo sappiamo tutti come funziona la politica, se a rappresentare le istanze ci va un Assessore o ci va chi conta un po' meno, è facile che a volte anche istanze positive, condivise, vengano bocciate sonoramente. Spero che stavolta vada in maniera diversa rispetto alle ultime tre, credo che alla fine i dati siano ormai inconfutabili, non ci sia funzionario ministeriale che possa dire il contrario, rimango però dell'avviso che il Presidente della Regione non avendo da fare in Aula perché non c'è, è assente ingiustificato due volte, qua e in quella sede dove potrebbe rappresentare anzi dovrebbe rappresentare anche quelli come noi che non l'hanno votato, ma che non ne possono più di essere rappresentati da un presidente senza la minima autorevolezza anche in sedi dove quella autorevolezza è necessaria anche solo per alzare la mano e poter parlare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Naturalmente il voto è contrario a questo emendamento che di fatto istituisce uno studio regionale, il Servizio studi regionale quale ufficio di rango dirigenziale nella Presidenza della Regione, di rango dirigenziale nella Presidenza della Regione. Vorrei esattamente capire questo inciso, "rango dirigenziale", mi viene anche da ridere mentre lo leggo. Bene, Presidente, poco fa stavo parlando di questo continuo distacco tra realtà e politica, noi ci lamentiamo tutti che il popolo è sempre più distante da quello che è la politica, tutti, è una costante, io sento molti colleghi parlare proprio di questa distanza sempre più netta tra i problemi reali della gente e la politica che viene portata avanti in questo Consiglio regionale. E proprio per questo poco fa stavo citando il caso dei lavoratori che vengono quotidianamente qui sotto il palazzo del Consiglio regionale e proprio stamattina ho avuto occasione di parlare con i lavoratori, dicevo poco fa, del Porto Canale che si trovano da ieri, che stazionano qua sotto, e cercano di parlare con la classe politica che sta governando in questa Regione. E mi ha colpito, Presidente, lo raccontavo poco fa a lei, il fatto che nessuno, eccetto un consigliere che era con me qua sotto stamattina si sia recato proprio qua sotto per cercare di ascoltare i lavoratori che da più di un anno non stanno lavorando. La realtà del porto canale, io non sono neanche di Cagliari, ma in questo anno ho imparato bene ad ascoltarli e a riportare la loro sofferenza, ma non è solo la sofferenza di 200, 250 lavoratori e tutti gli annessi e connessi del porto canale, ma io mi permetto di riportare la sofferenza della Sardegna, che cosa significa il porto canale chiuso, chiusa la porta del Mediterraneo per la Sardegna e per l'Italia…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Presidente, ovviamente il mio voto in relazione a questo emendamento numero 1084, firmato dall'onorevole Franco Mula e dall'onorevole Giovanni Satta, non può che essere negativo, in quanto questo emendamento in particolare in relazione all'articolo 5 è la fotografia nitida di quello che è l'obiettivo che il presidente Solinas si è posto quando ha proposto questa legge alla sua maggioranza. Il comma 3 di questo articolo 5, così come scritto dai colleghi Mula e Giovanni Satta, dice infatti "La dotazione organica, l'articolazione e la specificazione delle funzioni del Servizio studi regionale è definita con decreto del Presidente della Regione previa deliberazione della Giunta regionale". Quindi tutto quello che noi abbiamo detto in questi due giorni sull'articolo 5, che sicuramente non è il peggiore di questo impianto legislativo, e quindi sull'eventuale utilità che avrebbe un ufficio studi ben organizzata nell'economia dei lavori del Consiglio regionale va a farsi benedire, perché qua importante non è la qualità, ma la quantità e la vicinanza a determinati concetti amicali che sono alla base di questo provvedimento legislativo. Ecco, perché con questo voto negativo all'emendamento numero 1084 noi continuiamo testardamente, ma lo dico con orgoglio, la nostra opposizione a questa proposta di legge? Perché dopo che la maggioranza boccia tutti i nostri emendamenti migliorativi e di buonsenso è chiaro che noi non possiamo che bocciare i loro emendamenti tendenti ad annullare gran parte di quelli sottoscritti da noi, questo perché quel ciò dimostra che noi ragioniamo su due binari completamente differenti, distanti, sempre più distanti, come distante è questa maggioranza da sui cittadini che piangono lacrime amare.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giampietro Comandini per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Presidente, sì, devo dire che questo emendamento più che l'emendamento sulla nuova riscrittura dell'Ufficio studi è l'emendamento canguro, la cui esperienza del relatore di maggioranza ha consigliato ai suoi colleghi di maggioranza per far decadere tutti i nostri emendamenti e in qualche modo metterci il bavaglio per impedire di continuare a spiegare i motivi per cui siamo negativi a questa legge. Devo dire che quindi questo metodo antico che state utilizzando d'aula non vi fa onore, avremmo preferito invece che voi continuaste a discutere, almeno ad ascoltare ogni singolo emendamento, questo sarebbe stato più democratico, sarebbe stato molto meglio, però ci saranno altri momenti, altri luoghi per spiegare le motivazioni della nostra contrarietà a questa legge e del perché avremmo preferito discutere altro. La novità nell'emendamento canguro è che voi in questo ufficio studi state mettendo solo una targa: "Qui giace l'ufficio studi", perché avete svuotato di contenuto l'ufficio studi che doveva essere di supporto ai poveri Assessori che si vedono continuamente bocciare le leggi quando vanno a Roma. Quindi metterete una targa in cui direte "Qui giace l'ufficio studi", era una bell'idea, serviva per giustificare la stessa legge, serviva per dire che c'era anche un contenuto non soltanto di poltronificio all'interno della legge, ma c'era anche qualcosa che poteva essere utile, però così non è, basta leggere quello che era l'articolo 5 uscito fuori dalla Commissione, nella quale si è cercato di dare anche dei contenuti per quanto riguarda quelli che dovevano essere i compiti di questo Ufficio studi, soprattutto anche dei compiti su cui noi siamo anche abbastanza concordi, riteniamo anzi opportuno che un ufficio studi possa svolgere e debba svolgere in qualche modo una attività di supporto di ricerca su temi di livello europeo, di rapporto con le altre regioni, di preparazione di atti amministrativi, però voi tutto questo l'avete cancellato, l'avete cancellato sull'altare di fare in fretta, di fare velocemente, di impedire alla minoranza di svolgere democraticamente il proprio ruolo di oppositori. Però, caro collega Tunis, caro collega Mula, caro collega Satta, noi il bavaglio non ce lo facciamo mettere, noi continueremo nella discussione, lo faremo qui…
PRESIDENTE. Grazie onorevole Comandini.
Comunico all'Aula che è rientrato dal congedo l'onorevole Aldo Salaris.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, dopo questo emendamento si esaurirà la discussione sull'articolo 5. Ovviamente a fronte del degli articoli già approvati l'articolo 5, com'è stato detto più e più volte dalle colleghe e colleghi, tratta l'Ufficio studi. Se fosse stata data una finalità all'Ufficio studi e anche alla legge in generale in relazione alla possibilità di dotare la Regione, come dicevamo nel corso delle discussioni che si sono svolte nel corso delle sedute precedenti a quella odierna, di una struttura capace di poter dare un supporto per l'elaborazione di progetti sul piano per la ripresa, probabilmente sarebbe stato utile non solo per il Presidente della Regione, per gli Assessori, alla fin fine per l'intera Sardegna. Non potendo assumere con concorso in tempi rapidissimi, vista l'accelerazione data dai provvedimenti europei in relazione al Covid per quanto riguarda il piano per la ripresa, e quindi il poter fornire alla Regione con concorsi personale per elaborare progetti e strategie per quanto riguarda il piano della ripresa, in attesa dei concorsi sarebbe potuto essere uno strumento utile dotare la Regione di altissime professionalità e competenze per quanto riguarda i progetti e quindi la possibilità di ottenere ingenti risorse europee. Manco questo è stato fatto. Cioè nonostante la legge sia stata presentata prima non è stato utilizzato neanche l'argomento dei fondi europei, del Piano per la ripresa, per rimodulare la legge in funzione di un'esigenza reale. Ma la cocciutaggine della maggioranza e del Presidente della Regione sulla divisione di assetti e potere ha determinato né più e né meno che ci sia un blocco, uno stallo, su questo punto per cui la legge è rimasta addirittura tale e quale, come se il mondo non avesse vissuto e non stesse vivendo una situazione drammatica data dalla pandemia. Interi stati ragionano su questo, intere regioni d'Europa ragionano e riflettono su questi argomenti, gli unici che sono impegnati su una legge per la moltiplicazione delle poltrone siamo noi, mentre gli altri elaborano progetti a beneficio delle loro regioni e dei loro cittadini.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Presidente, innanzitutto per ringraziarla perché l'Assessora è finalmente arrivata in Aula e quindi Presidente la ringrazio per essere riuscito a convincerla a venire. Dichiaro il mio voto negativo all'emendamento e mio malgrado ho constatato che nonostante tutto il Gruppo della Lega fosse assente la maggioranza ha comunque i numeri per approvarsi questa legge e me ne dispiace. Quindi, niente, dovremo adottare un'altra strategia, colleghi delle opposizioni, perché noi stavamo festeggiando prima il Gruppo della Lega finalmente ha detto quello che pensava anche in maniera esplicita, non daranno più il loro voto su questa legge che loro non volevano e però poi la maggioranza ha dimostrato chiaramente, palesemente, che con le loro presenze non carenti riesce a garantire comunque i voti sufficienti per approvare questa legge. Io approfitto della presenza dell'Assessora perché ingiustamente è stata accusata da molti di noi che nonostante la proposta di legge portasse la sua firma lei non era d'accordo su questa legge, quindi avremo l'occasione di sentire con le sue parole se effettivamente è così o se evidentemente abbiamo ritenuto di ingiuriarla dicendo che lei non veniva in Aula perché non era d'accordo su questa proposta di legge. Dicevamo prima che gli amici della Lega più volte hanno detto anche negli interventi in quest'Aula che c'erano altre priorità da portare in Aula, che sicuramente erano quelle risposte a quelle emergenze, a quelle urgenze, a quelle criticità, a quei disastri che tutti i giorni sotto questo palazzo ci vengono ricordati da tutte quelle persone che sono in grandissima sofferenza, da tutte quelle persone che abbiamo audito e che sono arrivate qui palesando tutta la loro grande sofferenza per una situazione che chiaramente non può andare oltre altre settimane, altri giorni. Quindi ancora una volta io ribadisco quello che ha chiesto prima l'onorevole Ganau con grande buonsenso, rivedete strutturalmente la legge, portateci questa famosa tabella e vediamo se la parte che può essere approvata riuscirete ad approvarvela, anche senza i voti della Lega.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Presidente, emendamento numero 1084, presentato dall'onorevole Mula e Satta, il mio voto sarà un voto negativo, ma diciamo che siamo qui, continuiamo a ripetere da giorni, ormai quasi più di 40 le stesse cose per sostanzialmente cercare di far ragionare questo gruppo di maggioranza che è anche un po' sfilacciato su la tenuta rispetto al testo e rispetto probabilmente a quello che sta intorno al testo, ma soprattutto per far riflettere la maggioranza e far capire che effettivamente tutto ciò non aiuta a risolvere le problematiche di cui stiamo parlando da giorni. E mi dispiace doverne parlare in questo modo, perché effettivamente ci sono dei temi che dovrebbero essere la priorità nell'agenda politica di tutti e continuano a non esserlo. Mi fa piacere che sia arrivata l'Assessora di riferimento e l'assessore ai trasporti. Io l'ho un po' attaccata in questi giorni perché effettivamente penso che sia arrivata l'ora di far lavorare anche la Commissione e trattare il tema sui trasporti in maniera seria, soprattutto per quanto riguarda i trasporti interni e per quanto riguarda ovviamente l'annoso problema che abbiamo in termini di mobilità da e per la Sardegna, quindi la continuità territoriale aerea e marittima. Penso che sia una priorità non solo dell'Assessore ma dovrebbe essere una priorità anche del Consiglio, considerato il fatto che si è parlato tanto che sui finanziamenti e su eventuali progetti del Recovery plan potessero esserci dei finanziamenti importanti per le nostre infrastrutture. Noi lo sappiamo bene, una Regione che non è connessa sia dal punto di vista tecnologico, quindi digitale, che dal punto di vista fisico, è una Regione che non può andare avanti. Io sono convinta che noi possiamo fare quel salto che non abbiamo mai potuto fare per mancanza di risorse, di idee e di finanziamenti, e forse anche per voi discuterne in Commissione che è…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, mi unisco anch'io al coro di giubilo che ha riaccolto in Aula i colleghi della Lega, nonché l'Assessore Satta dalla quale io, come il collega Cocco, spero di avere adeguate delucidazioni relativamente al contenuto di questa legge che lei ha firmato.
Emendamento numero 1084. Questo servizio studi praticamente diventa una scatola vuota, dove se va bene diventerà un cimitero degli elefanti, se va male diventerà un luogo di confino per i dirigenti scomodi. In un modo o nell'altro, ribadendo il fatto che oramai conosciamo perfettamente gli intenti che vi animano, siamo sicuri che un anche un articolo di questo genere, per quanto come principio l'ho detto io, l'ha detto anche il collega Piscedda ed anche altri, un centro studi sarebbe anche apprezzabile se messo al servizio del intero arco parlamentare regionale, se vogliamo chiamarlo così, ovvero il Consiglio e la Presidenza quantomeno, vederlo così, dove poi "la dotazione organica, l'articolazione e la specificazione delle funzioni del Servizio Studi regionali è definita con decreto del Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale", l'ulteriore mancanza totale di fiducia da parte del presidente Solinas, che quelle poche cose che vi stava lasciando se le sta prendendo lui, e ulteriore mancanza di fiducia da parte nostra che sappiamo chiaramente come finirà anche con questo servizio studi di nuova istituzione. Ora, la speranza è sempre quella che qualcosa possa cambiare, la speranza è sempre quella che ciò che è stato fatto da parte dei colleghi della Lega questa mattina, e diamo il bentornato anche al presidente Pais, abbia sortito un qualche effetto, perché a giudicare anche dalla mestizia con cui i colleghi sono ritornati in Aula dubito fortemente che qualche cosa può cambiare. Anche se questo sentimento a vedere il telegiornale di oggi sembra condiviso anche da altri colleghi di maggioranza. Bene, colleghi, l'invito è sempre lo stesso, non è uscire dall'Aula, è votare contro il vero atto di ribellione nei confronti di una legge che non condividete. Va bene, ve ne siete accorti 40 giorni dopo, facciamo finta ci è voluto un po' di tempo per capirne il contenuto, però è sempre…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Presidente, bentornato! Sono intervenuto perché volevo annunciare il voto negativo all'emendamento numero 1084, e visto che quest'oggi ancora la maggioranza è in silenzio vorrei sottolineare, e vorrei farlo a chiare lettere, che oggi la Giunta regionale non è carente, così come ha detto il Capogruppo del PSd'Az ieri, oggi la Giunta regionale è presente in toto, è presente anche con il Presidente della Giunta regionale. Probabilmente ci voleva lo strappo della Lega per far comparire tutti gli Assessori in Aula, e vorremmo che lo facesse più spesso soprattutto per i temi che interessano i sardi, e, badate, tutti i sardi vi stanno chiedendo di fermarvi e di provare a iniziare una discussione così ad ampio raggio, così come ci state dimostrando quest'oggi, sui temi che realmente interessano i nostri concittadini, in particolare la campagna di vaccinazione. Ieri è stato un giorno molto triste, il numero dei vaccini si è ridotto notevolmente, salvo poi le solite sparate, "siamo da zona bianca", però io vorrei entrare nel merito dell'articolo 5 e continuare la discussione sull'articolo 14 bis. Vedete, voi con questi emendamenti continuate ad inserire dotazioni organiche che sono in surplus rispetto ai 60 che abbiamo conteggiato fin dall'inizio, perché è la seconda volta che inserite il fatto che la dotazione organica, questa volta del Servizio di studi regionale, sarà definita con decreto del Presidente, sta a significare che i posti che andrete a costruire per le nomine fiduciarie non saranno 60 ma saranno notevolmente di più, e quindi la sfida al Gruppo della Lega, al di là delle dichiarazioni che si fanno sulla stampa, sarà capire se realmente quell'emendamento che ridurrà i costi ci sarà e come si ridurranno i costi, considerato che il 60 figure saranno certamente da pagare, però badate, colleghi dell'opposizione, prima ho sentito l'onorevole Cocco che diceva che non ci resta che sperare in qualche mente illuminata, bene, io prima ho notato che l'assessore Sanna conferiva e dava suggerimenti all'assessora Satta, l'auspicio è naturalmente che presenti qualche emendamento, ormai è l'unica nostra speranza.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 1084.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Dichiaro decaduti tutti gli emendamenti, ad eccezione degli emendamenti numero 458, 245, 246, 247, 248, 918, 919, 920, trasferiti all'articolo 6, e 249 trasferito all'articolo 11.
Passiamo all'esame dell'articolo 6, al quale sono stati presentati degli emendamenti.
Per esprimere il parere sugli emendamenti, ha facolt�� di parlare il consigliere Stefano Tunis, relatore di maggioranza.
TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 250, uguale al 621, uguale al 798, uguale all'892 il parere è negativo. Sugli emendamenti numero 251, 252, 253, 254, 255, 256, 257, 258, 259, 689 e 1025 il parere è negativo. Sugli emendamenti numero 622, 623 e 624 il parere è negativo. Sugli emendamenti aggiuntivi numero 260, 261, 262 e 263 il parere è negativo. Sugli emendamenti numero 921 e 922 c'è l'invito al ritiro. L'emendamento numero 917 è rimesso all'Aula. Sull'emendamento all'emendamento 921, l'emendamento numero 1266, il parere è negativo. Sull'emendamento numero 922 il parere è negativo. Per quanto riguarda gli emendamenti transitati dall'articolo 5, il parere è negativo sugli emendamenti numero 458, 245, 246, 247, 248, 918, 919 e 920.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta, ha facoltà di parlare l'Assessora degli affari generali, personale e riforma della Regione.
SATTA VALERIA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione. Il parere della Giunta è conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. È aperta la discussione sull'articolo 6 e sui relativi emendamenti.
È iscritto a parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
Ricordo ai colleghi che volessero intervenire che devono iscriversi a parlare prima della fine dell'intervento dell'onorevole Zedda.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'articolo 6 si presta ad una riflessione soprattutto ponendo alla nostra attenzione la domanda: a chi giova? Per chi è pensato un articolo di quattro righe che recita "Le parole "per un massimo di 90 giorni" sono sostituite dalle seguenti: "fino alla nomina del Direttore generale"", facendo riferimento ovviamente a coloro che sono stati nominati a suo tempo, volendo superare il limite in relazione al fatto che i Direttori generali nominati debbano rimanere in carica per un tempo congruo di 3 o 5 anni? Si sta cercando di introdurre con questa legge un sistema per aggirare la norma che prevede, ovviamente a garanzia dell'autonomia e dell'indipendenza dei nominati che dovrebbero svolgere il ruolo di direttori generali o dirigenti, la possibilità una volta nominati di svolgere quel determinato ruolo per un tempo congruo, che all'incirca dovrebbe essere identico a quello della legislatura. Si sta cercando di intervenire con questa norma per poter dare la possibilità, intanto di fare nuove nomine e quindi sostituire coloro che sono stati nominati, con altre persone, e allo stesso tempo di poter prolungare probabilmente sine die la nomina ad interim di alcuni che sono stati indicati come dirigenti incaricati ma non come direttori generali, perché ponendo la questione non con un termine fisso (60 giorni, un mese, due mesi) ma ponendo la questione con un termine che è dato dalla nomina del Direttore generale, è sufficiente non nominare il Direttore generale e come conseguenza si ha la prosecuzione dell'incarico per il nominato a tempo, ma con la norma diventerebbe un tempo senza limiti.
La domanda è: non è che riguarda qualcuno che era a pranzo a Sardara? Così ce lo diciamo molto chiaramente. Non è che l'articolo 6 è pensato e studiato per qualcuno che era a Sardara? Così rimane agli atti, in modo tale che coloro che erano a Sardara, ci auguriamo, non possano beneficiare di questo articolo introdotto in legge. Perché tra coloro che erano a Sardara a pranzo vi sono alcune persone che non hanno un incarico da Direttore generale ma hanno un incarico solo ed esclusivamente pro tempore, in attesa, stranamente, della nomina del Direttore generale. Introducendo per legge la decadenza del nominato con la nomina del Direttore generale, si tende a salvaguardare quella nomina che invece è ballerina, e non è così stabile come la nomina di un Direttore generale. L'altro argomento è se non si intenda con una norma di questo tipo togliere la competenza ad alcuni dirigenti scomodi, per attribuire l'incarico di Direttore generale a dirigenti più accomodanti, perché se così fosse - così rimane agli atti - sarebbe alquanto grave introdurre sistematicamente con un progetto di legge di questo tipo deroghe surrettizie a leggi vigenti, in modo tale da poter intervenire sistematicamente per l'attribuzione di incarichi fiduciari, in parte, a direttori generali, aggirando quei vincoli di legge che attribuiscono invece un'indipendenza e un'autonomia. A proposito di nomine e di incarichi, non so se qualche collega (donna o uomo) possa informarci circa i provvedimenti adottati nei confronti di alcuni dirigenti o consulenti o altri, che immaginavamo essere stati già rimossi dagli incarichi, e, sempre proseguendo su questo aspetto, saremmo curiosi anche di conoscere le capacità e le professionalità dei futuri nominati, perché se le professionalità e le capacità di coloro che verranno nominati sono identiche a coloro che vi hanno fatto sbattere contro un muro sul piano casa, sulle Province, sulla questione della Posidonia, sugli altri…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.
È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). La modifica che si sottopone all'attenzione del Consiglio riguarda quanto introdotto dalla legge n. 24 del 2014, la legge, ve la leggo, dice che "in caso di vacanza, le funzioni di Direttore generale sono esercitate per un massimo di 90 giorni da altro dirigente della medesima direzione generale, individuato dall'organo politico con proprio provvedimento; in mancanza di designazione, le funzioni sono esercitate per un massimo di 90 giorni dal dirigente con la maggiore anzianità nelle funzioni di Direttore di Servizio nella medesima Direzione generale": è la legge che vi ha consentito, per esempio, di avere un facente funzioni al personale, quando le alterne fortune e le designazioni di inizio legislatura avevano lasciato per mesi quella Direzione generale sguarnita. Perché c'è un limite 90 giorni? Perché non è possibile che il Direttore generale sia alla mercè di chi ha semplicemente il compito di nominarlo a inizio legislatura, compito appunto dell'Assessore. Tutto il resto, anche quello che avete fatto, le nomine di tre mesi, poi replicate di sei mesi, poi di nuovo replicate contra legem, perché avete utilizzato questa legge che ancora non era arrivata in Consiglio regionale come pretesto per prorogare all'infinito nomine che invece dovevano essere fatte per tre o per cinque anni, come ha detto il collega Zedda, ora rientra dalla finestra quel principio: è possibile, attraverso l'inerzia, attraverso la non nomina da parte di chi ne avrebbe la competenza, mantenere un facente funzioni teoricamente anche per tutta la legislatura. C'è poi un altro aspetto grave: sarebbe utile sapere almeno i nomi dei facenti funzioni, perché guardando nel sito della Regione Sardegna - assessora Satta tra l'altro è una sua competenza diretta la gestione del sito - le comunico per esempio che nel Gabinetto del Presidente non si legge più un nome e non ci è dato sapere nemmeno se quel nome esista ancora in quel Gabinetto, e allo stesso modo il nome del facente funzioni - l'unico, perché è l'unico con quelle caratteristiche - risulta essere all'interno dell'Agenzia Forestas, ma risulta essere dottor Salvatore Mele che non mi risulta essere invece il facente funzioni. Probabilmente il sito non è corretto, trattandosi però di enti che hanno una grande rilevanza all'esterno, l'errore nella comunicazione è qualcosa di più grave, che invito a correggere subito, anche perché - lo ha detto il collega Zedda - il nome non è un nome di terz'ordine, è un nome che non va nascosto, soprattutto quando il Consiglio regionale si appresta a discutere un qualcosa che oggi assume i connotati di una legge ad personam, un articolo che avrà ripercussioni non su tutti i sardi, su un sardo, quello che oggi fa il Direttore generale facente funzioni dell'Agenzia Forests: diciamola così, poi ciascuno, nella piena libertà di coscienza propria del nostro ruolo, deciderà come votare. Io penso che anche immaginando di poter credere per qualche secondo all'idea di Regione Smart descritta dall'Assessora, non capisco cosa possa avere di Smart la possibilità di protrarre senza un termine un qualcosa che per sua natura deve essere transitorio, perché dovrebbe normare i casi di vacanza o di assenza, che per loro natura, hanno un termine definito altrimenti diventa la regola. Ovunque, e chiudo, deciderà e assumerà i ruoli apicali qualcuno che da un momento all'altro potrà essere sostituito dall'Assessore competente.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giuseppe Meloni. Ne ha facoltà.
MELONI GIUSEPPE (PD). Grazie Presidente, questo articolo 6, come bene ha detto il collega Agus, prevede una sostanziale proroga all'infinito di termini che invece sono stati appositamente previsti e io direi, giustamente, così come ha detto anche il collega Agus, per fare in modo che la nuova Amministrazione regionale possa, o comunque l'Amministrazione regionale che governa in quel momento la Regione, possa decidere, possa fare le sue valutazioni rispetto alle nomine che devono essere fatte. E invece io penso, collega Agus, che non ci sia un chissà quale ragionamento rispetto a questa decisione. Io penso che la decisione di prevedere questo articolo 6 in questo modo vada nel solco della legislatura così come mai è stata indirizzata, come ormai è stata utilizzata. Questa è una legislatura che è iniziata con un capo lombardo di un partito, di un noto partito italiano che è arrivato in Sardegna fresco di promessa rispetto al prezzo del latte, fatta in campagna elettorale, che sarebbe dovuto arrivare a un euro, in non so quanto tempo, è arrivato, appena vinte le elezioni, a dire che la Giunta regionale l'avrebbero fatta in quindici minuti. Vi ricordate bene che ancora di questi tempi la Giunta non era al completo due anni fa, e successivamente il solco tracciato in quel momento è stato seguito alla perfezione. Tutte le nomine da fare, tutte le decisioni da prendere son state eternamente rimandate; è possibile che ci sia una visione rispetto alla quale probabilmente è preferibile avere una un controllo forse con un termine più ristretto e indeterminato di chi ha ruoli essenziali, un controllo politico che probabilmente serve a esercitare in modo più fermo il ruolo. Però io credo che invece proprio ci sia un problema legato a quello che è successo fino a mezz'ora fa, voi stavate litigando fino a mezz'ora fa, due anni che litigate, voi due anni che a causa di vostri litigi non decidete, è due anni che tenete in ostaggio quest'Aula, sono due anni che tenete in ostaggio i sardi e la Sardegna e volete continuare a tenerla in ostaggio. Questo articolo 6 è l'emblema della vostra attività, ad una rapida lettura sembra un articolo innocuo invece è l'emblema del vostro Governo, voi volete continuare a tenere in ostaggio la struttura in questo modo, con questa indeterminatezza rispetto a quale momento dovrebbe essere nominato un direttore generale. E allora io credo che presentarsi, è una scelta ben precisa lo capiamo, avete bisogno di dimostrare, di comunicare all'esterno che è tutto risolto, avete fatto pace, quindi presentarvi in questo modo purtroppo non risolve i problemi vostri che poi sono i problemi purtroppo di riflesso dei sardi. Io non scherzavo mica non facevo mica una battuta un'ora fa, prima ancora che arrivaste così in forze, rispetto al fatto che ritenevo che contrariamente a quanto invece auspicava qualche collega, lo spereremo tutti nell'interesse dei sardi, ritenevo che fossero irrimediabili, che i vostri dissidi e i vostri chiamiamoli dissidi utilizzerei, altri termini ma non voglio utilizzarli in quest'Aula, sono per me, a mio modo di vedere, ma credo a mio modo di vedere ormai di tutti, irrimediabili e insuperabili. Poi potete un po' insomma camuffare, potete cercare di far finta di andare d'accordo, ma poi quando domani dovrebbe riprendere le decisioni sulle questioni fondamentali, importanti in tema di sanità su tutti, ma non parlerei solo di sanità, continuerete a litigare, continuerete a tenere in ostaggio la nostra Isola, e a nulla saranno serviti questi incontri nei quali avete cercato di superare questa impasse. E io dicevo, un'ora fa, che purtroppo non nutro più speranze su questa legislatura, questa è una legislatura che è nata morta ed è già morta, e allora in casi come questi senza guardare i sondaggi, perché noi le elezioni se le dobbiamo chiedere non le chiediamo, come fa qualcun altro anche oltremare guardando i sondaggi ogni minuto, infatti, non le chiede più adesso. Noi le chiediamo quando è nell'interesse dei sardi. Voi siete stati eletti democraticamente, se siete in grado di governare governate, altrimenti è ora di restituire la parola agli elettori.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Alessandro Solinas. Ne ha facoltà.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Grazie Presidente, colleghi cercherò di smorzare il clamore creato dall'ultima dichiarazione, che condivido, da parte del collega Meloni… chiedo scusa, colleghi, Presidente… ad ogni modo chiedo scusa se durante il mio intervento di prima non l'ho vista, presidente Solinas, ma le do il benvenuto adesso, il bentornato in quest'Aula dove da tanto tempo stavamo richiedendo la sua presenza ed oggi in questa occasione riusciamo ad averla qui con noi. Immagino che si sia conclusa questa prova di forza che avevamo modo di vedere fin da ieri sera, penso che si sia conclusa visto che c'è comunque al completo tutto il cast della Giunta in quest'Aula, compreso i registi e anche sceneggiatori… Presidente, io non riesco a intervenire però, mi scusi…
PRESIDENTE. Ha ragione la sto ascoltando. Guardi continui serenamente… continui��
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente mi sta prendendo in giro? Mi sta prendendo in giro?
PRESIDENTE. Guardi continui… si sente benissimo, prego, onorevole, continui.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Presidente, va be'se lo dice lei, d'altronde questa è la sua aula, io mi rimetto al suo giudizio, se questo è il rispetto che i colleghi della maggioranza hanno di lei e degli altri colleghi, io mi rimetto a quello. Ad ogni modo ripeto spero che quantomeno mi consentirà di avere del tempo in più. Dicevo non so se questa prova di forza si è conclusa o semplicemente si è trasferita all'interno di quest'Aula, immagino che lo sapremo quando il presidente Solinas, cosa che auspico, interverrà e ci spiegherà un po' di cose. Presidente, allora venendo al contenuto di questo articolo, io non ci trovo nulla di stupefacente voglio dire riprender un po' l'impianto e la ratio e l'animo che ha portato alla proposizione di questa legge e al così forte volerla sostenere all'interno delle Commissioni prima e del Consiglio regionale poi, al netto di qualche smarcamento mal riuscito certo. Questa legge secondo me, Presidente, dimostra che lei non ha fiducia nella squadra di Governo che ha scelto, la volontà di creare una piramide alternativa a quella già esistente per la gestione del potere, che rientrerà tutta nelle mani della Presidenza della Regione, è la chiara dimostrazione di mancanza totale di fiducia nei confronti dei propri alleati di governo e delle persone che lei stesso nomina, certo su proposta dei partiti facenti parti della maggioranza all'interno della coalizione. Una totale completamente errata e non rispondente a qualsiasi principio giuridico, più o meno risalente, volontà di ingerire all'interno del potere amministrativo. Ci sono tante cose che si dicono in questo Consiglio, molte sbagliate devo dire, e tante che non si usa nemmeno pronunciare giovani, programmazione, sanità non vi si pu�� neanche dire che ve ne riempite la bocca perché nessuno osa neanche pronunciarle alcune parole in quest'aula e comunque non ci viene permesso o ci viene permesso marginalmente di discutere, ma questi sono i problemi veri, ogni giorno c'è una manifestazione diversa al di sotto del Consiglio regionale, abbiamo uno spopolamento che sta raggiungendo e raggiungerà dei livelli incredibili che comporteranno la deportazione, mi sta venendo un termine più forte, di intere generazioni e in tutto questo noi siamo fermi da più di un mese a discutere del DL 107. Sono state promesse delle correzioni per quanto marginali non sono arrivate, non è arrivato niente qualche promessa poi sconfessata, poi rimaneggiata, poi rifatta ma poco credibile in ogni caso. Comunque io ritengo che quest'oggi, visto anche la sua presenza, Presidente, la parola debba andare a lei. Debba andare a lei così che possono approfittare magari di chiarire alcune cose a partire dal pranzo di Sardara per il quale ancora non è venuto a chiarire niente in Aula, passando ed arrivando soprattutto alla volontà che voi sostenete animare questa legge, anche se per citarla, Presidente, una menzogna non importa quante volte ripetuta non diventerà mai una verità.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare la consigliera Maria Laura Orrù. Ne ha facoltà.
ORR�� MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente, ma poiché siamo spesso alla ribalta dei quotidiani anche nazionali e considerato il fatto che la maggior parte delle volte non siamo sui quotidiani nazionali per meriti o per essere elogiati, salvo alcune alcuni casi, quando siamo stati in zona bianca ma poi abbiamo avuto la spiacevole notizia, oggi mi è capitato tra le mani un articolo del "domani" che è un quotidiano d'informazione; il titolo era questo "l'azienda della discarica prima paga Fratelli d'Italia poi ottiene le autorizzazioni". È chiaro che bisogna capire bene di cosa si tratta, ma pare siano state rilasciate autorizzazioni al limite della trasparenza generale degli atti autorizzativi per l'ampliamento di una discarica che è di proprietà di una società che ha finanziato in campagna elettorale Fratelli d'Italia. Ripeto bisogna fare chiarezza perché bisogna stare attenti quando si leggono questo tipo di articoli di giornale, però siccome è stata approvata, a suo tempo avevo qualche dubbio, dicevo ma come mai questa legge che non offre incarichi viene portata in Aula cos�� in fretta? La legge sul PAUR che consente alla Giunta di dare l'ultimo parere autorizzativo sul provvedimento autorizzativo unico ambientale. E poiché abbiamo discusso molto in quest'Aula in merito al fatto che non fosse opportuno che la Giunta quindi l'organo politico desse l'ultimo atto, cioè l'ultima approvazione su un atto che è di tipo prettamente tecnico e amministrativo, io sospenderei, visto che c'è anche il presidente Solinas in Aula, che saluto perché prima non l'ho vista, e lo sospenderei in autotutela quella legge, perché sappiamo bene che quando ci sono anche magari delle indagini in corso avere delle leggi di questo tipo in vigore possono risultare un po' dissonanti. Detto questo io sull'articolo 6 sottoscrivo pienamente quello che ha espresso l'onorevole Zedda e il Capogruppo dei Progressisti quindi del mio Gruppo l'onorevole Agus e non aggiungo tanto altro, perché effettivamente è stato detto tutto, grazie.
PRESIDENTE. Onorevole Manca, non è presente decaduta.
È iscritto a parlare il consigliere Daniele Cocco. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Quando io sento parlare nell'articolo 6 dei facenti funzioni rabbrividisco, sa perché? Perché proprio qualche giorno fa in Commissione sanità, e approfitto anche della presenza, oltre che del Presidente, anche dell'assessore Mario Nieddu, il commissario di ARES o di ATS ci ha detto che la sanità, nonostante i gravissimi problemi che ci fossero, legati alla mancanza di medici e alla mancanza di primari, era impossibilitato a fare i concorsi perché mancavano delle figure amministrative. Noi abbiamo suggerito che potevano essere prese in considerazione quelle graduatorie esistenti per le figure amministrative ed in modo che questi concorsi per fare in modo che i facenti funzioni non rimanessero a vita facenti funzioni negli ospedali, perché sappiamo che cosa questo comporti, avremo in questa maniera potuto risolvere il problema. Io sono d'accordo che si riveda il funzionamento del sistema Regione, perché sono d'accordo? Perché prima, un attimo fa, parlavo con l'assessore Mario Nieddu e veramente ho ancora la pelle d'oca, perché l'assessore Mario Nieddu ho detto: guarda per l'ennesima volta che a Nuoro nonostante dall'8 di marzo abbiano mandato una mail certificata per chiedere i micro cateteri e le micro guida per fare gli esami di embolizzazione e per il trattamento degli ictus ancora a ieri mattina, ancora stamattina non sono arrivati questi strumenti, che sono indispensabili per le patologie tempo dipendenti quale l'ictus, quale l'emorragia. Noi stiamo parlando di vita di persone e poco fa l'Assessore, e devo dare atto all'assessore Mario Nieddu che mi ha detto sinceramente come stanno le cose, mi ha detto io non posso farci nulla, perché su questa cosa rispondono i funzionari dei servizi. Devi rivolgerti ad ATS, perché quindi dovremmo riformare tutto il sistema Regione. Perché io che sono consigliere regionale tra i più anziani dentro quest'Aula non ci capisco più niente, perché se noi abbiamo il compito, anche ispettivo, come in questo caso, io voglio capire a chi mi posso a chi mi debbo, con chi devo interloquire per cercare di proporre una soluzione per risolvere un problema che sto segnalando. Non sto segnalando, assessora Murgia, la Tortrix Viridiana, che in maniera voracissima mi mangia tutte le foglie dei miei peri in campagna, sto segnalando che un paziente che arriva in questo momento in ospedale a Nuoro non può fare la angiografia e può rischiare la vita perché dall'8 di marzo noi stiamo chiedendo queste strumentazioni che non arrivano. A chi devo rivolgermi? Quindi sono d'accordo io che vada fatta una legge veramente per riorganizzare tutto il sistema Regione perché non ci raccapezziamo più, perché non ci raccapezziamo più, e non siamo qui per fare ostruzionismo, presidente Solinas, per far perdere tempo, noi abbiamo detto anche oggi con molto buonsenso, siccome da tempo ci stanno promettendo dall'altra parte anche colleghi di una certa levatura che comunque rappresentano i partiti, ci stanno promettendo un emendamento con una tabella per dimostrarci che poi quei costi che sono stati annunciati, di cui tanto si è parlato, venissero rivisti e noi abbiamo l'abbiamo detto anche oggi, ma perché non arriva questa tabella, perché non arriva questo emendamento e questa legge, che tanto dicevo prima, i numeri noi oggi stavamo festeggiando stavamo organizzando uno spuntino anche se non si possono organizzare, sia per la salvezza del Cagliari, speriamo che arrivi incrociamo le dita e sia perché eravamo convinti di bocciarvi la legge, perché abbiamo visto che il Gruppo della Lega non è arrivato in Aula, ho detto non hanno più voti e invece poi abbiamo votato e avevate i voti lo stesso. Quindi a quel punto abbiamo detto festeggeremo, prenderemo solo un Campari per la salvezza del Cagliari per il resto rinvieremo, ci siamo rimasti un po' male, questa è la verità, questa è la verità. Noi continuiamo a dire, non in maniera strumentale, non vogliamo far perdere tempo, perché io ho proposto anche qualche giorno fa anche un'altra soluzione, la 107 deve arrivare in porto, procediamo con 107, dividiamo i lavori, la mattina 107, il pomeriggio portiamo altro, perché abbiamo altre cose, chi l'ha detto che non si può fare? Chi è che ha detto che non si può fare? L'ha detto lei, onorevole Gallus, lei dice sempre poi, poi si lamenta quando l'attaccano nel suo territorio sulla sanità. Vede cosa succede? Succede questo. È un carissimo amico che stimo anche tantissimo. Io volevo comunque dire che noi abbiamo necessità perché voi dalla maggioranza ce l'avete detto che ci sono delle materie sulle quali non possiamo dividerci, e non possiamo davvero dividerci. Quando noi parliamo di PNRR, lo stavamo dicendo in questi giorni, avremo necessità di interloquire tutti insieme con i sindaci, insieme ai territori, insieme al terzo settore, insieme ai sindacati per cercare di capire quali sono quei progetti non scollegati dalla realtà delle nostre comunità che possono vederci salire su quel treno che sicuramente non passerà mai più. Quindi non potete dirci che siamo qui…
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Giampietro Comandini. Ne ha facoltà.
COMANDINI GIAMPIETRO (PD). Grazie Presidente, la pace è tornata in famiglia, devo dire che siamo ben felici di questo, all'inizio della discussione siamo stati abbastanza cattivi, credevamo che l'assenza della Lega avesse un significato politico, mi rendo conto che invece la presenza in aula e sugli spalti significa che tutto è sistemato, tutto è risolto, ben venga, rimettiamo la polvere sotto il tappeto e aspettiamo il prossimo comunicato, che sicuramente avverrà fra una settimana o un mese. Il Presidente della Commissione sanità Gallus inviterà stasera a cena la sua collega Mele, tutto risolto anche nei territori, per cui cosa possiamo auspicare di più in questo momento, cosa possono sperare di più i sardi di fronte a una situazione di questo genere? Ben venga quindi questa pace, noi non possiamo che vederla in maniera favorevole, soprattutto nei confronti di quelli che sono i problemi veri, reali, purtroppo, che invece ancora ci sono fuori da quest'Aula, non soltanto sotto il palazzo del Consiglio regionale quando vengono gli ambulanti, i lavoratori portuali, il mondo produttivo, gli agricoltori, o quando vengono anche alcune associazioni di categoria o i lavoratori del Sulcis-Iglesiente costretti ad andare a protestare in viale Trento e non trovare nessuno in Assessorato e vedersi in qualche modo dire di tornare prossimamente. Noi ci auguriamo che prossimamente tutti questi lavoratori non tornino a protestare, noi ci auguriamo che prossimamente tutti questi lavoratori trovino soluzione ai loro problemi, e che quindi quel mondo ideale che voi oggi ci volete far credere con la vostra presenza in massa sia non un mondo ideale e virtuale, ma diventi un mondo reale. Noi ce lo auguriamo con forza perché in questi primi due anni avete dimostrato tutto fuorché la capacità di governare, avete dimostrato di saper stare insieme soltanto quando portate leggi tipo il "107", cioè un poltronificio che vi permette di stare insieme, perché non c'è un'idealità, non c'è un programma, non c'è una visione della Sardegna, ma c'è l'esigenza che ogni azionista di maggioranza, della vostra maggioranza, al di là di quanto conti dal 2, al 10, al 20 per cento, abbia quel 2, 10, 20 per cento quando c'è da distribuire qualcosa. E quando questo qualcosa non arriva, non arriva nei tempi giusti, nei tempi sperati, c'è anche che qualche Gruppo abbandona per qualche settimana l'Aula e aspetta che il Presidente in qualche modo, vista la non presenza in aula, dia quello che gli spetta. Allora, cari colleghi di maggioranza, caro Presidente, cara Giunta, questo "107" così discusso, così combattuto da questa parte probabilmente vi darà lievi soddisfazioni, un lieve sollievo, durerà giusto il tempo di fare i decreti, i decreti di nomina. Però dopo i decreti di nomina la polvere tornerà fuori dal tappeto, voi continuerete a impolverarvi, voi continuerete a essere famelici, voi continuerete ad aver bisogno di essere alimentati da posti di potere. Cari colleghi della Lega, mi rivolgo a voi, io ho creduto molto in voi, nelle vostre dichiarazioni delle ore, in quello che avete fatto ieri, io veramente ho avuto fiducia perché so che siete un partito di territorio, un partito che è vicino ai lavoratori, e quindi quando avete detto che prima venivano i lavoratori, prima veniva il problema del turismo, quindi prima bisognava in qualche modo organizzarsi per affrontare una stagione turistica e mettere da parte il "107", io ho creduto veramente, cari colleghi, ho creduto perché so che siete persone serie, però purtroppo alla fine di questa giornata mi rendo conto che quella che è la volontà di chi governa, quella che è la volontà di stare insieme non per un obiettivo comune, ma per quanto riguarda la forza di una maggioranza e dei numeri, quindi tutto deve tornare, mi rendo conto che andrò via deluso stasera. L'unica cosa che in qualche modo mi ritiene soddisfatto e mi fa sperare, da romantico incallito, è una cena a lume di candela fra il Presidente della Commissione sanità e la collega Mele.
PRESIDENTE È iscritto a parlare il consigliere Salvatore Corrias. Ne ha facoltà.
CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente. Da relatore di minoranza non posso non cogliere l'occasione per rappresentare davanti alla Giunta e al governatore Solinas qual è il sentimento che finora, dopo 22 sedute, quasi un mese e mezzo, ha motivato fortemente i Gruppi di minoranza per osteggiare con onestà e profondo convincimento un disegno di legge che più si incede nella sua lettura più ci si rende conto di quanto sia, l'ho detto altre volte, intempestivo, inopportuno e inutile. L'articolo 6 ne è un sintomo, direi anche evidente, laddove andando ad intervenire sull'articolo 30 della legge numero 31 del '98 ribadisce la forte componente arbitraria che la parte politica usa, com'è probabilmente nelle vostre abitudini, nei confronti di quell'apparato amministrativo che a gran voce finora invece ha chiesto un riguardo maggiore. Perché andare ad indicare in una prospettiva sine die la possibilità che un direttore di servizio, possibilità che spesso è un'urgenza, e non vorremmo che in questo caso come è stato detto dai colleghi prima ci fosse addirittura una contingenza, andando appunto a superare quei 90 giorni che probabilmente, in ragione dell'efficienza e dell'efficacia che sembrano essere i motivi di fondo di questo disegno di legge, ma che non lo sono affatto, potrebbero appunto bastare a organizzare meglio quell'apparato amministrativo in situazioni di vacatio o di vacanza gestionale e organizzativa. Quindi c'è una forte componente arbitraria che avrà nello specifico di questo articolo un effetto decisamente contrario invece ai crismi dell'efficacia, dell'efficienza e dello snellimento che voi ritenete siano le ragioni di fondo di questo disegno di legge. L'esatto contrario perché dovreste spiegare come un doppio incarico sine die attribuito ad libitum dalla Giunta di turno possa consentire a chi avrà il doppio incarico di Direttore di servizio, di Direttore generale di svolgere al meglio e all'insegna dell'efficacia e dell'efficienza le proprie mansioni gestionali e organizzative. Tutto avviene in una prospettiva di precarizzazione di quelli incarichi apicali che per voi diventano incarichi amicali evidentemente. Ma non è solo qua che agisce l'arbitrio e la discrezione della Giunta di turno perché oggi ci siete voi, domani, l'abbiamo detto l'altra volta, ai lettori l'ardua sentenza, non si sa, ma vi auguriamo comunque lunga vita, tutto si informa a scelte arbitrarie in un momento fra l'altro in cui ecco perché, presidente Solinas, riteniamo che tutto sia tranne che tempestivo e opportuno in questo momento andare a insistere, perché è tedioso anche per noi, credeteci, avremmo preferito parlare di ristori nuovi per quelle realtà di impresa piccole e piccolissime che ancora stanno soffrendo e boccheggiando, non è un piacere nemmeno per noi che vengano qua sotto il palazzo a suonare i tamburi, non siamo populisti, non siamo qualunquisti, crediamo nella politica giusta. Ci fa piacere che l'armistizio sardo-lombardo abbia riportato nei vostri animi la pace, ma non possiamo attendere i vostri armistizi, né noi e men che meno i sardi, tutto avviene in un contesto di sofferenza profonda. Poi c'è un'altra questione che è di metodo e di merito, l'hanno detto i colleghi prima, ma se c'è un emendamento, in qualsiasi veste lo vogliate proporre, che abbatte drasticamente i costi che questo disegno di legge prevede ditecelo, o appartiene a occulte strategie e dinamiche d'Aula che noi non conosciamo? E se così fosse non raggiungete comunque alcuno scopo nobile sotto il profilo politico perché gli articoli 7 e 8, lo dico ora perché non so se la Giunta nelle prossime sedute ci sarà in ampi ranghi, contempla per l'Ufficio di Gabinetto del Presidente uno stanziamento di 2.240.000 euro, l'articolo 8 per gli Uffici di Gabinetto degli Assessori di 2.831.000 euro, più di 5 milioni di euro. Se è vero come sembra che sia, e lo auspichiamo anche, che così non sarà, ditecelo, così noi continuiamo in queste logoranti sedute che logorano voi e anche noi, non perdiamo tempo, parliamo d'altro, parliamo di sanità dove serve intervenire, l'abbiamo detto più volte, è stato detto anche prima, e parliamo di sostegno alle imprese, perché ai sardi serve questo, presidente Solinas, amici della Giunta, ai sardi serve questo. Io credo che sia doveroso che noi ve lo ricordiamo e questo non è uscire dal tema, significa stare nel tema. Se il disegno di legge servisse a tutto questo noi lo approveremmo anche, ma temo che non sia così ed è per questo che continuiamo ad opporci. Grazie.
PRESIDENTE È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie Presidente. Io non intervengo specificamente sull'articolo 6, su cui è già stato detto tanto sulla inopportunità e incongruenza di questo tema, ma colgo l'occasione della presenza del presidente Solinas per ribadire le ragioni per cui noi stiamo facendo un'opposizione così strenua a questo provvedimento. Innanzitutto noi riteniamo che sia un provvedimento inopportuno e sbagliato per contenuto e per il momento storico in cui ci viene proposto, per contenuto perché anziché affrontare i temi urgenti della riforma della Regione, ad iniziare dalla dismissione delle funzioni gestionali a favore degli enti locali, ma su questo, consentitemi, voi siete autonomisti nei confronti degli enti locali soltanto a parole perché poi nei fatti producete atti come quello nell'ultima riforma delle province che sottrae le competenze sulle concessioni demaniali ai comuni centralizzandole alla Regione, e cercate comunque di ridurre il potere di rappresentanza nei comitati di gestione degli enti regionali da parte dei comuni. Quella che serve è una riforma che passi per una riorganizzazione degli Assessorati, un potenziamento dei servizi, un adeguamento degli organici, che sono fortemente carenti e che sono la vera causa delle disfunzioni e della inefficienza del sistema Regione. Rispondete con un atto che è contrario alle moderne teorie dell'organizzazione amministrativa basate sui criteri dell'efficacia, efficienza ed economicità, ancora meno risponde ai criteri di semplificazione e di snellimento del procedimento considerando che crea due ulteriori livelli di coordinamento e controllo che si sovrappongono alle direzioni generali degli Assessorati con un Direttore di Dipartimento e sopra ancora il Segretario generale. Tra l'altro questi con un emendamento secondo me inopportuno, su cui abbiamo anche fatto i rilievi per evitare che fosse approvato da questa Consiglio, è stato approvato che queste funzioni dei capi di dipartimento sono sotto il diretto coordinamento del Presidente della Regione, dando un elemento di verosimile impugnazione da parte del Governo, perché si interviene su una funzione che è fortemente definita sulla base della distinzione dei principi tra potere politico e amministrativo e potere gestionale, e qua si mette addirittura in capo al Presidente della Regione il coordinamento dei Direttori dei Dipartimenti, abbiamo provato a spiegarvi che era una sciocchezza inserirlo in legge, nonostante tutto siete andati avanti con questa cosa che verosimilmente sarà causa di impugnazione da parte del Governo. C'è un aumento irragionevole degli incarichi attribuiti su base fiduciaria senza alcuna selezione di merito, anche incarichi di natura dirigenziale, e anche qua è stata fatta un'ulteriore modifica che consente di selezionare e di scegliere ad personam tra figure che non hanno nessuna competenza e nessuna esperienza in campo della pubblica amministrazione. Anche questa è una cosa che non sta né in cielo né in terra, ma che denota quale sia il senso vero di questa riforma, che non è quello di portare efficienza al sistema Regione, ma è quello di dare risposte alle esigenze di una maggioranza che funziona su queste basi mi pare di capire. È inopportuno e sbagliato per il momento storico che stiamo attraversando, caratterizzato dalla gravissima situazione sanitaria e da una conseguente e gravissima crisi economica che sta mettendo a dura prova la tenuta del sistema e delle stesse famiglie, e che per questo richiederebbe il massimo delle attenzioni anche in termini di indirizzo delle risorse economiche disponibili per il sostegno. Non faccio demagogia, ma i 6 milioni che sono previsti in legge e su cui noi stiamo chiedendo se è vero che c'è un intervento per ridurre questo costo che venga presentato all'attenzione del Consiglio e che sia oggetto di valutazione questa tabella che ridurrebbe i costi in maniera drastica, noi chiediamo perché questo elemento, che è un elemento sostanziale anche di valutazione anche dal nostro punto di vista, non viene presentato. Ricordo che tra i temi che noi vorremmo affrontare c'è sicuramente quello dell'organizzazione della sanità nella nostra Regione, c'è sicuramente quello del ristoro alle diverse categorie economiche che sono in fortissima difficoltà, c'è quello che sta passando, un treno grandissimo, che è quello del PNRR, su cui non abbiamo notizie e su cui vorremmo invece intervenire, dare un contributo, provare a fare una selezione di progetti che abbiano caratteristiche strategiche di miglioramento delle condizioni sociali ed economiche competitive della nostra isola. Per questo abbiamo proposto di dividere la seduta la mattina sul "107" e il pomeriggio dedicarlo alle Commissioni che affrontino questi problemi e li istruiscano per il Consiglio e che non arrivino con provvedimenti chiusi, blindati su cui non c'è la possibilità neanche di dare un contributo migliorativo. Noi siamo disponibili a ragionare, a ragionare, l'abbiamo detto e lo ridiciamo, su una riforma vera della Regione che parta dalla riorganizzazione degli Assessorati, una ridefinizione dei servizi, l'integrazione del personale carente, il miglioramento dei sistemi informativi…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (LEU). Presidente, io mi appello alla sua qualità di giurista perché venga valutato se non sia il caso di convocare immediatamente la Giunta del Regolamento, perché effettuato il riconoscimento di paternità da parte del Presidente del DL numero 107 è chiaro che questo esce dal novero dei figli di madre ignota e quindi va verificato il mantenimento del numero legale nell'aula. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Eugenio Lai. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Grazie Presidente. Tra un riconoscimento e l'altro, ma era abbastanza chiaro, io vorrei togliere il dubbio all'onorevole Cocco, una delle più grandi lezioni che le nostre madri ci hanno sempre dato è o mangi questa minestra o salti la finestra. E oggi il messaggio è chiarissimo, perché tutti i consiglieri che fino a qualche ora fa, a qualche giorno fa in tutti i corridoi andavano a dire: "Ma che vergogna, stiamo andando ad approvare questo provvedimento", alcuni dei quali addirittura, un intero partito rilasciava dichiarazioni sulla stampa: "Sospendiamo il provvedimento e parliamo d'altro", accettiamo il confronto con le opposizioni, oggi tutti in maniera supina, in silenzio, addirittura ad alcuni è servito anche il controllo esterno per non abbandonare l'Aula quest'oggi, quindi il tema è abbastanza chiaro, altro che test di paternità, qui il Presidente ha lanciato una sfida chiara e netta a tutta la maggioranza, e non serve andare a dire, come abbiamo sentito in questi giorni da diversi Gruppi di maggioranza, "ma l'assessore Nieddu ha mal amministrato la sanità", oppure l'Assessore Chessa che a Dorgali dice "siamo in ritardo su tutti i pagamenti delle misure", accusando quasi la sua collega di Giunta. Oggi state dichiarando che questo provvedimento è un provvedimento che vuole il Presidente e che tutti voi accettate, al di là delle dichiarazioni, al di là delle battute, al di là degli show, delle spot che avete fatto in tutto questo mese, fuori e dentro quest'Aula; il fatto vero è che avete la paura di mostrarvi coraggiosi, avete la paura di mostrarvi dinanzi al Presidente con le posizioni che tutti i giorni andate a dire, a partire dalla questione delle vaccinazioni, che è una cosa scandalosa, siamo l'ultima Regione in Italia, è una cosa scandalosa! A partire dalle dichiarazioni che sono state fatte "è colpa del Ministro se siamo zona rossa". Bene, la Conferenza Stato-Regioni, dove non partecipa l'opposizione, partecipa la Giunta, ha accettato quei criteri, solo adesso sta andando a chiedere di revisionarli, tutta la situazione che è stata denunciata sulla sanità e sulla carenza di medici e di infermieri, che avete imputato a tutti tranne che a voi stessi, la situazione della nostra economia, che è subbuglio, tutto ciò che ha riguardato, lo diceva poc'anzi l'onorevole Meloni, la crisi del mondo agropastorale sardo; oggi niente si dice di tutto questo tranne che pensare di eliminare la meritocrazia dalla nostra Isola. E anche con l'articolo 6 ci provate, perché dite che i facenti funzioni, coloro che non hanno fatto il concorso per diventare dirigenti, possono tranquillamente coprire quel ruolo per tutta la legislatura, fino a quando il Presidente della Regione non lo decide; bene, questo state andando a dire. Ed è inutile che provate a dissociarvi da questa legge, tutti quanti siete complici di questo provvedimento. Presidente Solinas, l'ho detto qualche giorno fa appellandomi ai suoi pochi Assessori che fino ad oggi erano in Aula, ci sono concorsi con graduatorie aperte, ci sono 290 ragazzi che attendono di essere chiamati da quella graduatoria Aspal, 290 ragazzi e ragazze, e allora io credo che prima che pescare dalla platea di dirigenti esterni, che fino ad oggi non le ha portato tanto bene, oltretutto, viste anche le ultime vicende, quella graduatoria è fatta per meritocrazia e meriterebbero una chance, meriterebbero di essere chiamati a dare il contributo per la nostra Isola, però voi, in maniera cieca e sorda, provate a pensare ad altro, addirittura anche alcuni Capigruppo del suo stesso Partito hanno provato a chiedergli un appuntamento in maniera tale da poterle parlare, si vede che ne hanno bisogno, ne hanno bisogno per provare a risolvere qualche problema e per provare a dire al proprio collegio elettorale "almeno stiamo facendo qualcosa per risolvere i problemi che ci sono in questo momento". L'appello che le facciamolo, glielo ripetiamo, gliel'ha ripetuto il collega Ganau nel suo intervento è: Presidente, sospenda questo provvedimento, oggi la nostra Isola ha bisogno di parlare d'altro, oggi la nostra Isola sta soffrendo la crisi economica, sta soffrendo la situazione sanitaria con le migliaia di visite in arretrato. L'onorevole Cocco prima denunciava la situazione di Nuoro, ma ci sarebbero tante situazioni dell'interno Sardegna da denunciare. E mi stupisce, e lo dico ancora, che oggi l'onorevole Meloni non abbia parlato di continuità territoriale, perché siamo all'anno zero, onorevole Meloni, perché ciò che sta accadendo, ciò che sta accadendo nella nostra Isola è estremamente vergognoso. Presidente, le vorrei ricordare che quest'Aula, che le Commissioni di quest'Aula non hanno parlato una volta in questa legislatura di continuità territoriale, una sola volta! La continuità territoriale è dimenticata, però l'unica cosa che vi interessa è che i facenti funzioni magari continuino a fare i dirigenti pur non avendone i titoli.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare la consigliera Desirè Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie, Presidente. È un miraggio, oggi è un miraggio, sono così felice di vedere il Presidente della Regione sarda, grazie, Presidente, per essere venuto in Aula, è così difficile vederla in quest'Aula che davvero quando lei è apparso mi è quasi sembrato un miraggio, e molte volte io mi rivolgo a lei, Presidente, nei miei discorsi, perché è quasi un'utopia vederla in questa Aula, in due anni e mezzo forse l'avrò vista, forse questa sarà la decima volta in cui viene ad onorarci della sua presenza, e lo fa dopo 47 giorni in cui, tramite il suo Assessore al personale, lei presenta questa vergognosa legge in quest'Aula, e glielo dico finalmente guardandola, Presidente, e non solo tramite un video, ma guardandola, anche se lei non mi guarda e fa finta di niente, non importa, la guardo io. Glielo dico in faccia, Presidente, lei ha avuto il coraggio di portare in quest'Aula per 47 giorni, ha avuto il coraggio di tenerci in ostaggio per 47 giorni perché deve accontentare i suoi appetiti, lei deve accontentare tutte le persone che le stanno vicino e che in questo momento le stanno tirando la giacca, e lo fa con questa vergognosa legge, lo ribadisco, questo obbrobrio di legge, con la quale lei, caro Presidente, sceglie di regalare più di 6 milioni di euro, più di 6 milioni di euro alle nomine fiduciarie che lei avrà il diritto di fare con questa votazione, con la votazione della sua maggioranza, con questa legge. E io mi domando, Presidente, qual è il motivo per il quale lei ha così necessità di avere tutto questo sostegno come il Segretario generale, a cui darà più di 240 mila euro, che sarà nominato immagino tra i suoi amici e non immagino tra persone che lei non conosce, anche perché è un incarico fiduciario, Presidente. E allora mi farebbe piacere, Presidente, oltre al Segretario generale sapere quali sono i capi dipartimento che lei nominerà; immagino anche, caro Presidente che questi capi dipartimento, che prendono più di 700 mila euro dei soldi del popolo sardo, del suo popolo sardo, di coloro i quali l'hanno votata, e hanno permesso che lei si sedesse in quella sedia, in quella seggiola! Vede, Presidente, fra tutte le sue nomine che potrà fare quello che a me perplime e che mi ha lasciato di stucco è che a lei non basta un Capo di Gabinetto, per lei ce ne vogliono 3, 3 Capi di Gabinetto, perché uno non le basta. Quello che mi ha lasciato di stucco, Presidente, è sapere che ha bisogno di altri addetti al cerimoniale, Presidente, lei ha bisogno, nella sua villa, dove sta, villa Devoto, dopo aver avuto anche il coraggio di presentare una legge per i funerali, lo ricordiamo ogni tanto Presidente perché, insomma, le leggi che passano in quest'Aula non è che possono parlare di sanità, ma stiamo scherzando! Non è che le leggi che passano in quest'Aula possono parlare dei ristori magari per i liberi professionisti, ma stiamo scherzando! Oppure non è che le leggi che passano in quest'Aula possono parlare dei ritardi delle leggi di settore, la legge 20, la 162, con la quale si danno i ristori ai disabili! Lei non parla, non viene qua… guardi, io non mi permetto di interromperla quando lei è qua, faccia Presidente la stessa cortesia, grazie… lei non viene qua per parlare di sanità, lei non viene qua per parlare di diritto dei sardi, dei disabili per avere un sostegno, doveroso da parte nostra, no, lei non viene qua per parlare di vaccini, lei non viene qua per parlare di progetti per i ricoveri, lo fa una volta sola dichiarando che ha spedito 206 progetti e poi sono 186, vetusti, vecchi, fermi da vent'anni, e poi sparisce! Lei non presenta quelli che sono i progetti per una visione per una ripartenza per l'economia sarda, no, lei viene qua, dopo due anni e mezzo, e ha il coraggio di presentare delle leggi vergogna, che puntualmente fa votare dalla sua maggioranza, per regalare 6 milioni di euro dei sardi ai suoi amici! Questa è la verità, Presidente, glielo dico guardandola, non davanti a un video, a un monitor, ma glielo dico in faccia, guardandola, e ci vuole coraggio, Presidente, dopo, forse questa sarà la dodicesima volta che viene in quest'Aula, venire ad ascoltare la verità in faccia, perché questa è la verità, che le viene detta in faccia, e ci vuole coraggio ritornare nella sua villa Devoto senza avere mai la capacità di ascoltare il suo popolo, senza avere mai la capacità di ascoltare la rabbia, la disperazione del popolo che l'ha votata, perché il suo stipendio, caro Presidente…
PRESIDENTE. È iscritta a parlare la consigliera Laura Caddeo. Ne ha facoltà.
CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Sull'articolo 6 dirò soltanto che in una legge di questa portata, direi anzi di questa stazza, un articolo che prevede una proroga senza limite mi sembra davvero fuori luogo, ma anche io vorrei approfittare della presenza del presidente Solinas per ribadire, dopo tanti giorni e tanti interventi, la necessità di ritirare questo disegno di legge e la richiesta quantomeno di tornare in Commissione ed eventualmente stabilire con tutti i Gruppi consiliari una modifica certamente importante, perché personalmente ritengo che non sia neanche emendabile. Al presidente Solinas proprio nel mio intervento precedente avrei voluto chiedere, e provo a chiederlo ora che è presente, e mi ero permessa, presidente Solinas, di citare la sua giovane età anagrafica, certamente non di esperienza politica, ma avrei voluto chiedere proprio a lei come si potrebbe spiegare ai giovani che ambiscono a dimostrare le proprie competenze, la propria capacità, il frutto dei loro studi, ecco, come si può spiegare che tanti ruoli all'interno dell'apparato amministrativo della Regione non possano essere messi a concorso, non saranno messi a concorso, ecco, a prescindere poi dalla opportunità in questo momento storico di una legge così pesante. Forse se fosse stata la prima legge presentata da questa Giunta si sarebbe potuto ragionare, certamente l'entità del finanziamento sarebbe stato ritenuto da noi sicuramente eccessivo, però avrebbe avuto un senso ragionarci all'inizio della legislatura, ci saremmo confrontati senza questa spada di Damocle che abbiamo tutti sulla testa, e soprattutto voi, Assessori, che dovrete governare la ripresa, speriamo imminente, al termine di questa pandemia. Ecco, Presidente, io è a lei che volevo e avrei voluto chiedere di spiegare… se l'onorevole Tunis vuole intervenire, per me possiamo intervenire in tandem, onorevole, capisco le preoccupazioni e anche gli umori che possono saltare… ho perso il filo. onorevole Tunis… no, no, certamente volevo ribadire quanto davvero sia fuori tempo e anche fuori luogo insistere ora con una legge che sicuramente farà festeggiare, e abbondantemente, tutti quelli che potranno beneficiarne, ma che sarà impossibile da spiegare e tante volte ho detto anche ai vostri elettori, anche ai giovani elettori del Centrodestra che invece vorrebbero concorrere a dei posti legalmente, lecitamente, attraverso i concorsi, non ché le nomine fiduciarie siano vietate o siano illegali, evidentemente no, però ho detto fin dall'inizio che l'Assessora o comunque, ancor di più, il Presidente avrebbero dovuto spiegarcene l'urgenza, l'improcrastinabilità di questo disegno di legge, perché io non lo vedo e come me molti, moltissimi cittadini e cittadine sarde non lo vedono. Presidente, si faccia almeno sentire.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Daniele Cocco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
COCCO DANIELE (LEU). Scusi il disturbo ma, Presidente, noi le abbiamo chiesto già da giorni che noi vorremmo essere informati sull'andamento dei lavori, perché noi non sappiamo né orario d'inizio, né orario di quando dovremo finire, tra l'altro non sopporto per niente questi atteggiamenti da guascone da parte di qualcuno perché se avete perso tempo l'avete perso voi, perché noi siamo qui dalle 9 di ieri e il Consiglio l'ha sospeso lei senza dirci per che cosa lo stava spendendo, quindi io sono qui alle otto e mezza di sera e non so a che ora me ne devo andare a che ora non me ne devo andare. Guardate, guardi che non siamo dei burattini qui, io voglio rispetto, io pretendo rispetto! Perché da troppi giorni manca questo rispetto, è tempo davvero di finirla, e stia dentro il Regolamento perché lei è il Presidente che deve garantire, deve proprio garantire il rispetto del Regolamento.
PRESIDENTE. Lo faccio sempre, onorevole Cocco. Onorevole Cocco, anche se alza la voce io il Regolamento lo rispetto sempre, quindi stia sereno. In votazione l'emendamento soppressivo numero 250, 621,798 892.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Grazie, Presidente. Io non ho capito quale sia l'intenzione della maggioranza in merito a questo articolo, e quindi a questo emendamento soppressivo; nessuno è intervenuto, né per spiegare le ragioni a favore dello stesso né per spiegare eventuali cambi di idea rispetto a questo. Io credo che, a prescindere da come la si pensi su questa legge, questo articolo sia un evidente intrusione, non parlo di impugnazione perché quella, l'abbiamo già detto, è in mano non a questo articolo ma a quanto contenuto nell'articolo 4 che smentisce platealmente quanto deciso dal Consiglio regionale all'articolo 3. Tra l'altro, Presidente, la invito anche a valutare, Regolamento alla mano, se la condotta tenuta in Aula in merito alla votazione sull'articolo 4 non fosse da rivedere perché il Consiglio si era già espresso riguardo le funzioni dei Dipartimenti e nonostante questo è stato considerato ammissibile un emendamento sostitutivo totale all'articolo 4 che ha rimesso in ballo alcune funzioni dei Dipartimenti che erano state invece escluse dall'articolo 3. La prassi consolidata è che quando il Consiglio si esprime, lo ha fatto per esempio con l'articolo 1, circoscrivendo l'ambito di interesse, l'argomento di questa legge, e quindi a cascata ha fatto decadere alcuni emendamenti, questo principio però non è stato considerato valido per l'articolo 4.
Ovviamente da oppositore non posso che essere contento del fatto che vi siate avvelenati la legge probabilmente con quella condotta, però non può esistere il fatto che vengano considerati inammissibili gli emendamenti dell'opposizione con quel criterio e poi con lo stesso criterio invece vengano considerati ammissibili emendamenti della maggioranza che ritornano su decisioni già prese, in questo caso appunto le funzioni dei Dipartimenti che non sono solo quelle di mero coordinamento, ma reincludono anche la direzione e il controllo soprattutto.
Sono temi, lo sappiamo, che avrebbero meritato una legge di rango statutario, lo hanno segnalato anche i colleghi di maggioranza più volte, sappiamo già che quindi non sarà solo questo articolo a pregiudicare l'andamento di questa legge che farà né più né meno la fine già fatta dal Piano casa, dalla legge sulla Poseidonia e dalle altre leggi per cui fatico anche a capire…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (MISTO). Per sapere se per attribuire maggiore coerenza agli istituti presi in considerazione negli aggiuntivi, tra gli emendamenti già presentati all'articolo 6 e quelli migrati dall'articolo 5, si potesse raggiungere l'accordo nei termini da me proposti ad alcuni colleghi della maggioranza, cioè quello di lasciare in piedi sugli aggiuntivi il 262 che è assolutamente innovativo ritirando quelli migrati dall'articolo 5.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Abbiamo già detto che questa legge non è emendabile né migliorabile. Gli unici emendamenti capaci di migliorare i contenuti di questa legge sono i soppressivi parziali e totali che abbiamo presentato, per cui se c'è qualche emendamento presentato che può essere interessante, può stuzzicare l'interesse dei colleghi di maggioranza ben venga, però ovviamente non è pensabile un baratto riguardo ad altri emendamenti che, Presidente, sono nella sua ampia discrezionalità, come ha dimostrato anche in questi giorni. Su quelli migrati credo che il contenuto sia molto diverso, per cui sicuramente necessiteranno alcune votazioni diverse.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Stefano Tunis. Ne ha facoltà.
TUNIS STEFANO (MISTO). Grazie al collega Agus per la insolita chiarezza, quindi sarebbe comunque sia accolta anche questa impostazione da parte della maggioranza e quindi rimandare anche il 262 e i suoi contenuti a un momento in cui l'emendamento fosse utilizzato per intervenire sulla norma e non soltanto per far perdere tempo.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Michele Ciusa. Ne ha facoltà.
CIUSA MICHELE (M5S). Io accolgo l'appello che ha fatto anche l'onorevole Cocco, noi vogliamo chiarezza sul calendario dei lavori, perché qua non si sta capendo più niente. Secondo me è necessario convocare a questo punto una Capigruppo ed essere chiari là dentro e capire le intenzioni che abbiamo, stasera e in studi futuro.
PRESIDENTE. Stasera siamo in Aula.
CIUSA MICHELE (M5S). Convochiamo una Capigruppo e cerchiamo di capire cosa dobbiamo fare.
PRESIDENTE. Guardi, andiamo avanti, stiamo lavorando.
Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Io non vedo il perché rispondere con malcelato scherno alla richiesta più che legittima avanzata dal mio Capogruppo, Presidente, perché ritengo che sia doveroso per dare un po' di ordine a quest'aula, visto che comunque sia capisco sia difficile magari mettere ordine tra la maggioranza e quindi ancor più difficile coordinarsi con la minoranza per rispettarne le prerogative e dare non dico tanto, ma quantomeno un orario orientativo di inizio e fine dei lavori. Questa mi pare una richiesta più che legittima, Presidente, richiesta che penso possa essere soddisfatta anche magari, mi permetto sommessamente di consigliare, dalla riunione di una Capigruppo, ammesso che i Capigruppo si possano riunire in una stanza senza azzannarsi e mi riferisco a quelli di maggioranza. Detto questo, veniamo al contenuto della legge, Presidente, perché comunque sia oggi diciamo che vista anche l'inaspettata, debbo dire, presenza in Aula del Presidente… veniamo comunque al contenuto della legge, come stavo dicendo, naturalmente qua si parla dell'articolo 6 che ripeto di per sé, come dicevo prima, non mi stupisce tanto come contenuto, riprende quella che è la ratio della norma, accentramento, esautorazione dei cari Assessori che oggi qui sembrano fregarsene relativamente di quello che potrebbe accadere alla loro autonomia, autonomia che io sono sicuro ognuno di loro ama esercitare, autonomia che verrebbe minata e non lo dico per seminare zizzania colleghi, è vero, autonomia che verrebbe fortemente minata, Presidente, questa è la mia umile interpretazione, autonomia che verrebbe fortemente minata dal fatto che il Presidente della Regione dice al segretario generale di dire al Direttore di Dipartimento di dire al direttore generale dell'Assessorato di fare una cosa e voi non ci potete mettere minimamente mano o bocca. Il problema sarà questo qui e la sfiducia dimostrata nel voler proporre edd avanzare questa legge…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Un emendamento soppressivo che noi condividiamo e lo dichiaro subito, voto favorevole dell'emendamento all'emendamento presentato dai colleghi dei Progressisti. Presidente, poco fa le parlavo e le facevo alcune domande, continuo a farle alcune domande, Presidente, un po' di tempo fa in un video che avevo realizzato avevo dichiarato che questa legge le consentirà di avere un potere di vita e di morte sulle persone che lei in modo fiduciario nominerà, perché le persone che lei nominerà in modo fiduciario dovranno fare esattamente ciò che lei deciderà e qualora le persone che lei nominerà dovessero non fare esattamente ciò che lei deciderà, lei avrà la facoltà, anzi il potere, lei avrà il grande potere che viene sancito in questa obbrobriosa, in questa vergognosa legge che continua a portare in quest'Aula, di destituire la persona che lei ha nominato.
E allora ricordiamo un po' come ha pensato la riorganizzazione degli uffici della Regione, una piramide, a capo della piramide naturalmente c'è lei Presidente, perché lei è l'unico che è stato votato dai sardi, quindi ha un grande potere perché è stato nominato e votato dai sardi. Poi cosa fa lei Presidente, tra i suoi amici, si guarderà a fianco, davanti e dietro, vedrà se ci sarà qualcuno di grande fiducia e le suggerisco di grande fiducia da nominare come Segretario generale, questo suo grande amico di grande fiducia che avrà uno stipendio, piccolo stipendio, vergognoso nei confronti di tutti i sardi e anche dei lavoratori che vengono qua sotto, che magari riescono a guadagnare 800 euro al mese, questo Segretario generale avrà 240.000 euro che i sardi gli dovranno pagare. Poi cosa fa, Presidente, dopo questo Segretario generale, quindi continuando nella descrizione della piramide, ci saranno tre Dipartimenti con tre Capo dipartimento, anche questi, Presidente, dovranno sottostare agli ordini del Segretario generale, il quale dovrà sottostare ai suoi ordini e tutti e tre compreso il Segretario generale, per cui tutti e quattro, dovranno fare esattamente quello che lei vorrà perché sennò tutti via e tutti a casa, perché lei avrà questo potere di…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'emendamento numero 250 pone come questione l'introduzione di una norma che non renda precario l'incarico di direttore generale e quindi sopprime totalmente l'articolo 6. Questo perché vi state infilando, a furia di fare leggi di questo genere e tenore, in una materia assai delicata che come sapete è già stata oggetto di attenzioni particolari e continuare nel percorso di voler sanare con legge, vicende che riguardano nomine e non situazioni delicate e complesse come quelle del Porto-canale o dei lavoratori e delle lavoratrici di Air Italy o le questioni che sono state affrontate in più legislature legate a dipendenti Forestas, ma introdurre invece con legge elementi che riguardano aspetti che si riferiscono direttamente a singole persone nominate per cercare di scollinare alcune alture che sono esattamente norme di riferimento di legge, è rischioso, mettiamola così. Suggerirei di approvare questo emendamento, cassare l'articolo 6, che si capisce per il tenore dell'articolo, la dimensione dello stesso o meglio la brevità, che è un'introduzione spuria e che riguarda casi specifici, probabilmente l'eliminazione di quell'articolo almeno ripristinerebbe un clima di maggiore serenità, se non anche di rispetto delle norme e delle regole. Anche perché lasciare in capo a persone che vengono incaricate settori così delicati come alcuni settori della Regione è anch'esso un elemento che determina un piano molto scivoloso e inclinato. Quindi se vi dovessero servire alcuni minuti per fare un ragionamento e una riflessione circa la possibilità di cassare un obbrobrio, probabilmente il favore non lo fareste a noi, ma lo fareste a voi stessi e in primis a coloro, Assessori e dirigenti che dovranno dare indicazione…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Chiaramente voto favorevolmente a questi quattro emendamenti presentati compattamente dalla minoranza, perché questi emendamenti permetterebbero di cassare l'articolo 6 che è il più breve di questa legge, ma è quello che contiene il fulcro di tutta la legge, cioè la possibilità da parte del Presidente della Regione di essere il deus ex machina della Regione. Approfitto di questo mio intervento dato che prima purtroppo mi sono prenotato in ritardo, perché volevo fare una domanda al presidente Solinas che finalmente è venuto qua tra noi. Gli volevo fare questa domanda, perché volevo sapere da lui, vista la particolarità della giornata che abbiamo vissuto oggi, se la sua presenza qua in Aula vuol dire che a prevalere nel braccio di ferro tra l'onorevole Mula e l'onorevole Zoffili che fino a qualche istante fa era qua in tribuna come convitato di pietra, abbia prevalso l'ipotesi dell'onorevole Mula, per cui questa legge numero 107 non si tocca, rimane così, oppure abbia prevalso quella dell'onorevole Zoffili in seguito alla vostra profonda interlocuzione di quest'oggi, per cui la legge numero 107 presenta delle pecche e addirittura si potrebbe bloccare perché prevarrebbe adesso l'esigenza di affrontare la stagione estiva. Questo gentilmente, presidente Solinas, io glielo chiedo, perché vorrei personalmente accertarmi del fatto che la LEGA non abbia fatto l'ennesimo passo in avanti sparando cose che poi in pratica non applica perché di nuovo il tutti presenti di questo momento a me fa capire che sia, tra virgolette, tutto a posto nel senso che si sono piegati a quello che fino a stamattina giudicavano assolutamente inaccettabile. Quindi chiedo questo affinché tutti i sardi sappiano qual è la sua opinione e quindi se la sua volontà iniziale rimane ferrea, oppure se è stata leggermente scalfita dalle parole dell'onorevole Zoffili.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Emendamento numero 250, abrogativo totale dell'articolo 6. Siccome l'abbiamo detto più volte e mi fa piacere che oggi ci sia in Aula la Giunta al completo, questa �� una rara occasione, tra l'altro devo ammettere che c'è sempre in Aula l'onorevole Zedda che da Vicepresidente garantisce in qualche maniera il fatto che gli Assessori anche competenti spesso non sono in Aula, ma non giustifica assolutamente l'assenza che ha avuto sul provvedimento l'assessora Satta in questo periodo, anche perché viste le complicazioni che sono nate in questi ultimi giorni, in queste ultime ore da parte, diciamo così, di due forze della maggioranza sarebbe stato utile cercare di rasserenare tutti gli animi. Però volevo approfittare della cosa per leggere la nota, che non so se il Presidente Solinas ha avuto modo di leggere la nota dei sindacati dirigenti e direttivi della Regione Sardegna, che è stata rinforzata anche dalla nota della Federazione dei dirigenti e direttivi enti territoriali e sanità della segreteria nazionale, è chiaro che queste parole che vogliono chiedere la rimozione di questo testo di legge non vengono soltanto da noi, sono firmate con una lettera molto forte che parla addirittura di attacco senza precedenti nella storia dell'autonomia rispetto proprio al principio cardine della distinzione tra la responsabilità politica e la responsabilità amministrativa. �� chiaro che se fossimo da soli potevate anche avere ragione a dire ma perché fate tutto questo baccano, ma effettivamente siamo supportati da diversi sindacati che si sono espressi in maniera pesante da un gruppo di giovani che si sono mobilitati in maniera autonoma e spontanea con un comitato addirittura per chiedere il no al DL 107 e da tantissime persone che comunque reputano la legge non idonea al tempo che stiamo vivendo, a tutto ciò che è stato detto ripetutamente in questi…
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione, nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 250, uguale al 621, 892 e 798.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Sono decaduti quindi tutti gli emendamenti, ad eccezione del 262.
Sull'ordine dei lavori
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, posto che andare ad oltranza rientra tra le vostre prerogative ed è sufficiente una capogruppo per sancirla, non è stata fatta la capo la Capigruppo per decidere una diversa organizzazione dei lavori, ricordo che l'orario conclusivo era fissato per le 21 che sono appena trascorse, per cui le chiederei o di sospendere la seduta e di rimandarla a domani, o in alternativa di convocare una Capigruppo. Ricordo anche che siamo ancora in un regime di zona arancione che comporta dei problemi anche logistici, soprattutto per i colleghi che vengono da fuori città per cui tenga conto anche di questo. Per il resto ribadisco da parte nostra non c'è nessun problema ovviamente ad andare avanti, in base a quello che riterrete.
PRESIDENTE. Andiamo all'emendamento numero 262.
(Interruzioni.)
COCCO DANIELE (LEU). Pretendo rispetto!
PRESIDENTE. Onorevole Cocco, ce l'ha! Onorevole Cocco, l'unico che non ha rispetto in questo momento è lei, perché insomma sta alzando le voci. Sono solo le 21, avevo già dato la parola all'onorevole Zedda che deve illustrare peraltro un emendamento anche interessante, a mio modo di vedere le cose.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desiré Manca. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Presidente, io mi rivolgo a lei. Aspetto che finisca Presidente, perché volevo parlare con lei, proprio sull'ordine dei lavori. Presidente, volevo chiederle, gliel'hanno chiesto i miei colleghi, glielo ribadiamo e glielo richiediamo, lei è il Presidente del Consiglio, no glielo ricordo, lei è il Presidente del Consiglio. Le chiedo, Presidente, avantieri al posto di iniziare alle 10 il Consiglio abbiamo iniziato a mezzogiorno perché non c'eravate, ieri abbiamo iniziato a mezzogiorno perché non c'eravate, poi ha convocato lei a chiusura del Consiglio… Presidente, sempre con lei voglio parlare, aspetto! Posso continuare, Presidente?
PRESIDENTE. Non l'ha interrotta nessuno!
MANCA DESIRÈ (M5S). No, va be', siccome devo interloquire con lei, o lei mi ascolta, non credo che abbia più di due orecchie, se sta parlando con un'altra persona lei non può ascoltarmi. Quindi io per correttezza e per educazione aspetto che lei finisca. Le dicevo, Presidente, quindi avanti ieri il Consiglio era convocato alle ore 10 e abbiamo iniziato a mezzogiorno, ieri il Consiglio era convocato alle 10 e abbiamo iniziato a mezzogiorno, alla chiusura alle ore 13 e 30, dopo che lei ha chiuso il Consiglio regionale, dopo che ha chiuso i lavori del Consiglio sospeso, ha convocato la Commissione per le ore 14 e 30, dalle due e mezzo io ero qua e la Commissione è iniziata alle 15 e 20 perché la maggioranza non era in Consiglio. Io mi rivolgo a lei Presidente quale Presidente del Consiglio regionale sardo, cioè di tutti i consiglieri regionali della Sardegna. Era stata convocata la Commissione alle 14 e 20 abbiamo iniziò iniziato, qua c'è la Vicepresidente che ne è testimone, abbiamo iniziato alle 15 e 30 perché la maggioranza non era in aula, abbiamo iniziato ieri il Consiglio al posto delle 16 abbiamo iniziato alle 16 e 15, alle 17 meno 20 lei ha interrotto il Consiglio con la scusa che doveva andare in bagno, si è presentato dopo un'ora, evidentemente stava male, Presidente, e dopo un'ora lei, di suo libero arbitrio, senza comunicarci la motivazione, lei ha chiuso il Consiglio e rimandato a oggi. Quello che io le chiedo, Presidente, visto che la democrazia evidentemente non la conosce…
PRESIDENTE. Non glielo permetto!
MANCA DESIRÈ (M5S). E io invece glielo dico, perché glielo sto dimostrando. Non è una parolaccia! Ma non è un'offesa, Presidente!
PRESIDENTE. Io non glielo permetto! Sia rispettosa! Mi scusi, chiede rispetto, deve darlo! Quindi allora non si permetta di rivolgersi alla Presidenza in questo modo. Quindi riacquisti serenità e la faccio continuare. Non la sta ascoltando nessuno! La faccio concludere se lei riacquisisce serenità, ma soprattutto se usa rispetto nei confronti della Presidenza. Prego!
MANCA DESIRÈ (M5S). Allora, Presidente, le dicevo, siccome non è mia consuetudine e non è mia abitudine offenderla, mai, e non la ho offesa neanche in questo momento, le ho espresso un pensiero e glielo ribadisco, poi a lei può dare anche fastidio ma non è un'offesa! Lei è il Presidente, io le sto chiedendo di fare il Presidente. Allora, Presidente, siccome lei deve tutelare anche a me in qualità di consigliere regionale e come me deve tutelare anche tutti i Consiglieri regionali, tutti Presidente, tutti destra e sinistra!
PRESIDENTE. Dica cosa vuole, sull'ordine dei lavori! Allora concluda!
MANCA DESIRÈ (M5S). Presidente, lei mi deve fare parlare. Io sto sempre parlando sull'ordine dei lavori…
PRESIDENTE. Dica sull'ordine dei lavori! Eviti di esprimere giudizi sulla Presidenza!
MANCA DESIRÈ (M5S). Presidente, mi faccia finire, se mi fa finire!
PRESIDENTE. Dica la sua idea sull'ordine dei lavori!
MANCA DESIRÈ (M5S). No. non la mia idea! Le sto chiedendo, Presidente, qual è l'ordine dei lavori! Sto chiedendo qual è la sua idea, non la nostra idea, la esprima perché glielo abbiamo chiesto tutti!
PRESIDENTE. Non andremo ad oltranza, sono appena le 21, è un orario assolutamente normale. Lo so che magari qualcuno può avere altri tipi di esigenze, però si va avanti, non ad oltranza, dopodiché convoco una Capigruppo.
(Interruzioni.)
Onorevole Ganau, mi scusi! Onorevole Cocco! Non ho detto che si va ad oltranza, qualora si andasse ad oltranza convochiamo una Capigruppo.
Onorevole Zedda, prego, vediamo se la fanno parlare.
(Interruzioni.)
PRESIDENTE. No, onorevole Tunis, lei non si permetta di dare suggerimenti alla Presidenza! Onorevole Tunis, non si permetta!
Onorevole Zedda, prego! Fate intervenire l'onorevole Zedda.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, vorrei intervenire prima sull'ordine dei lavori in relazione agli emendamenti che lei ha dichiarato di non poter discutere, vado in ordine. L'emendamento numero 260…
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, mi dispiace per lei, ma prego, io la ascolto.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). L'emendamento numero 260, che è un aggiuntivo, quindi mi riferisco e mi limito semplicemente agli aggiuntivi, prevede l'introduzione di un argomento totalmente a se stante e non la modifica di un comma, legato al 6 che è stato cassato. Ma leggendo, tanto è vero che introduce l'1 bis, totalmente a se stante…
PRESIDENTE. Mi scusi, di cosa sta parlando, del…? Eh, ma lo deve dire ai suoi colleghi però non riesco a capire.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Allora, mi avvicino al microfono così forse riusciamo a sentirci. Non sto parlando del 262, che lei ha detto essere in discussione, mi sto riferendo a quelli che mi pare di aver compreso essere decaduti, o comunque sottratti alla discussione, e mi riferisco solo agli aggiuntivi, e cioè al 260 che è una pagina prima.
PRESIDENTE. Guardi, l'abbiamo pure visto, è decaduto perché praticamente contraddittorio rispetto alla soppressione dell'articolo. Guardi, si concentri sul 262 che è interessante!
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Adesso ci arrivo!
Allora, l'altro invece, tanto sono un paio quindi non è che rubo molto tempo, il 261, il comma 1 non si applica ai dirigenti, e questo lo capisco perché ovviamente essendo stato sottratto…
Il 262, nulla quaestio perché è in discussione, e poi ci tornerò.
Invece come norma attuativa il 263, che è totalmente a se stante, vorrei…
PRESIDENTE. Ha ragione, esatto, su questo lo trasferiamo all'articolo 11. Quindi andiamo all'emendamento numero 262!
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Perfetto, stessa cosa per quanto riguarda il 921 che introduce anche qua un 6 bis, quindi introduceva un aggiuntivo totale, se…
PRESIDENTE. No, guardi, no! Quello credo che sia stato ritirato. comunque, mi comunicano che il 921 e il 922 sono stati ritirati. Però, onorevole!
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). No, se sono stati ritirati, nulla! Ultimo emendamento, il 917.
PRESIDENTE. Sì, uguale. Questo invece è stato dichiarato decaduto.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Questo è decaduto? Eh, però questo introduceva una questione totalmente differente. Non so se nel frattempo mentre illustriamo il 262 si profonda possa fare un approfondimento.
PRESIDENTE. Magari faccio un supplemento di…
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Quindi, se non ci sono altri interventi sull'ordine dei lavori io illustrerei il 262.
(Interruzioni.)
Eh, però se voi non intervenite, io illustro il 262.
PRESIDENTE. Deve continuare però, quindi onorevole Zedda.
Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Quindi illustro l'emendamento.
(Interruzioni.)
PRESIDENTE. No, lasciamo l'onorevole Zedda, abbiate rispetto. le Onorevole Zedda, lei è intervenuto sull'ordine dei lavori e su articolo. Prego! Concluda! No concluda anche sull'articolo! Stava parlando l'onorevole l'onorevole Zedda, dopo intervenite voi sull'ordine dei lavori.
È intervenuto sull'articolo e ha detto che avrebbe fatto…
(Interruzioni.)
Prego, prego, onorevole Zedda, può continuare.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, io sono intervenuto…
PRESIDENTE. Onorevole Zedda, guardi, mi riferisco alla sua onestà intellettuale, lei intervenuto in parte sull'ordine ai lavori e in parte sull'emendamento. Prego, concluda!
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Presidente, mi scusi, io ero intervenuto, tanto che ho indicato tutti gli emendamenti che sono stati eliminati, ed era chiaramente sull'ordine dei lavori, forse nel corso delle ultime ore sono l'unico che è intervenuto veramente solo sull'ordine dei lavori, quindi dire a me che stavo intervenendo sull'emendamento 262, su cui ho detto interverrò dopo, successivamente, nell'intervento. Sono intervenuto sull'ordine dei lavori, l'ho detto in premessa, per quanto riguarda alcuni emendamenti.
PRESIDENTE. No, ha detto che sarebbe intervenuto sull'ordine dei lavori e sull'emendamento.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). No, successivamente interverrò sull'emendamento, non ho parlato dell'emendamento.
PRESIDENTE. Non contrattiamo su questo fatto, le sto dando la parola, la utilizzi. Prego.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Ci mancherebbe che non mi desse la parola.
Io illustro l'emendamento 262. Presidente, semplicemente una battuta: se avesse fatto la Capigruppo, probabilmente avremmo evitato di perder tempo.
L'emendamento numero 262 fa né più né meno riferimento a una proposta programmatica, adottata anche al Comune di Cagliari come capofila a livello nazionale a suo tempo, che riguarda il telelavoro e il lavoro agile. Mi pare che sul telelavoro, per quanto quello odierno non possa essere indicato come telelavoro perché non è una libera facoltà del dipendente ma è un obbligo dato dalla pandemia quello di dover lavorare da casa, vale per gli insegnanti, vale per gli studenti, vale per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, invece l'emendamento introduce i principi della legge, sul telelavoro. Perché telelavoro nella conformazione volontaria di disponibilità del dipendente e dell'Amministrazione che lo attiva? Perché nell'ambito del telelavoro, in particolar modo per alcune tipologie di lavoro interne l'amministrazione, si è verificato intanto una migliore condizione di vita del dipendente, poi un'eliminazione dei rischi sullo spopolamento, perché il dipendente di Paulilatino, Burcei, Zeddiani, se può caricare i dati sul sito della Regione da casa, non determinerà uno spopolamento in quel territorio nel dover venire a Cagliari e acquisire casa in affitto o di proprietà, il che di determina anche un beneficio economico per il dipendente perché solo il trasferimento e il pagamento dell'affitto alla fine dilapida tutte le fortune di quel povero dipendente che è costretto a trasferirsi per poter lavorare.
Il secondo aspetto che tratta l'emendamento 262 è il lavoro agile, su questo, non avendolo mai utilizzato in Regione, spendo un minuto. Il lavoro agile è una tipologia totalmente differente, per cui il dipendente può non avere il computer collegato con la rete regionale a casa ma può svolgere il lavoro ovunque, può svolgere il lavoro per la Regione Sardegna nel rispondere alle mail, nel caricare i dati sul sito (giusto per fare due esempi pratici) anche al mare, e lo si valuta quel dipendente in base ai carichi di lavoro attribuiti giornalmente o mensilmente e non in base al fatto che abbia strisciato il cartellino…
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Zedda, il tempo a sua disposizione è terminato.
Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Giusto per dichiarare il mio voto favorevole all'emendamento, un emendamento effettivamente importante perché, come sottolineava l'onorevole Zedda, restituisce la possibilità di lavorare, perché abbiamo avuto anche la pandemia che ha fatto sì che in alcune circostanze ci fosse un cosiddetto smart working che però è stato, se mi posso permettere, un po' improvvisato.
Il tema è che il lavoro agile e il telelavoro sono funzionali allo sviluppo dell'amministrazione e l'onorevole Zedda ha espresso in maniera eccellente quello che voleva sottintendere, quindi per cui mi rifaccio alle sue parole e chiudo qua l'intervento.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Un minuto sull'ordine dei lavori, solo per chiedere che vengano caricati nel sistema, in modo da poterli leggere, gli emendamenti aggiuntivi migrati all'articolo 6, perché ovviamente sono migrati da diversi articoli, hanno contenuto molto diverso e quindi ci sarebbe necessità, anche immaginando che alcuni di questi vengano considerati accorpati o comunque possono decadere a seguito di votazioni, c'è la necessità di conoscerli per poterli discutere. Quindi chiederei che siano introdotti nel sistema.
PRESIDENTE. Sospendo la seduta per due minuti, in aula.
(La seduta, sospesa alle ore 21 e 27, viene ripresa alle ore 21 e 29.)
PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori, poiché nessun altro domanda di parlare, metto in votazione l'emendamento numero 262.
Votazione nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione nominale, con procedimento elettronico, dell'emendamento numero 262.
(Segue la votazione)
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Passiamo all'esame dell'articolo 7 articolo 7, al quale sono stati presentati degli emendamenti.
(Mentre il Presidente annuncia gli emendamenti presentati, i consiglieri di opposizione protestano, abbandonano i loro banchi e in parte occupano i banchi della Giunta. Il Presidente prosegue nell'elenco degli emendamenti)
PRESIDENTE. Per esprimere il parere sugli emendamenti, ha facoltà di parlare il consigliere Stefano Tunis, relatore di maggioranza.
(Le proteste proseguono molto rumorosamente per tutta la durata dell'intervento del relatore di maggioranza)
TUNIS STEFANO (MISTO), relatore di maggioranza. Sull'emendamento numero 264, uguale al 643, al 789, all'800 e all'893 il parere è negativo. Sugli emendamenti numero 274, 307, 308, 309, 310, 311, 312, 313, 324, 328 e 329 il parere è negativo. sugli emendamenti numero 330, 331, 332, 333, 334, 335, 336, 626, 646, 647, 648, 649, 650, 727, 728, 729, 730, 731, 732, 733, 734, 735 parere negativo. 736, 737, 738, 739, 740, 741, 742, 743, 744, 745, 746, 747, 748, 1030, 1031, 1032, 1033, 1034, 1035, 1036, 1037 parere negativo. 1038, 1039, 1040, 1041, 1042, 1043, 1044, 1045, 1046, 1047, 1048, 1049 parere negativo. 1085 invito al ritiro, 801 uguale all'894 parere negativo. 642, 297 parere negativo. 298 parere negativo. 267 uguale al 641 e all'802 parere relativo. 268, 629, 803 parere negativo. 269, 630, 804 parere negativo. 270 uguale al 627 all'805 parere negativo. 271 uguale al 628 uguale all'806 parere negativo. 807 uguale all'895 parere negativo. 272 uguale all'808 parere negativo. 273 uguale al 636 uguale all'809 parere negativo. 275 uguale all'810 parere negativo. 276 uguale al 635 uguale all'811 parere negativo. 812 uguale all'896 parere negativo. 277 uguale all'813 parere negativo. 278 uguale all'814 parere negativo. 279 uguale al 315 parere negativo. 816 uguale all'897 parere negativo. 281 uguale alle 817 parere negativo. 625 uguale al 634 parere negativo. 282 uguale all'818 parere negativo. 283 uguale all'819 parere negativo. 820 uguale all'898 parere negativo. 821 uguale all'899 parere negativo. 285 uguale al 822 parere negativo. 286 uguale all'823 parere negativo. 287 uguale all'824 parere negativo. 288 uguale all'825 parere negativo. 289 uguale al 826 parere negativo. 290 uguale, 633 uguale all'827 parere negativo. 291 uguale all'828 parere negativo. 829 uguale al 900 parere negativo. 292 inammissibile. 632, 293 uguale all'830, 832 uguale al 901, 294 uguale all'831, 833 uguale al 902, 834 uguale al 903, 835 uguale 904, 631 parere negativo. 836 uguale al 905 parere negativo. 699 uguale al 645, uguale al 700; 704, 266, 265, 701, 702, 710, 703, 705, 640, 639, 706, 637 parere negativo. 638, 314, 671, 707, 1007, 280, 708, 693, 1027, 711, 300, 301, 302, 303, 304, 305, 306, 709 parere negativo. 284 uguale al 694 parere negativo. 299, 712, 713, 721, 722, 723, 724, 720, 295, 296, 315, 316, 317, 318, 319, 320, 321, 322, 323, 325, 326 parere negativo. 327 negativo. 327, 644, 719, 718, 717, 690, 691, 692 parere negativo. Gli aggiuntivi 1026, 358, 725, 336, 337, 338, 339 parere negativo. 340, 341, 342, 343, 344, 345, 346, 347 uguale al 348, 349, 350, 351, 352, 353, 354, 355, 356, 357, 360, 361 parere negativo. 362, 363, 364, 366, 367, 986, 988, 989, 359, 365, 983 parere negativo. Ho terminato, Presidente.
PRESIDENTE. Per esprimere il parere della Giunta ha facoltà di parlare l'Assessore degli Affari Generali Personale e Riforma della Regione.
SATTA VALERIA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione. Parere della Giunta conforme al relatore.
PRESIDENTE. La seduta è tolta. Il Consiglio è aggiornato a domani alle ore 10. La seduta è tolta.
La seduta è tolta alle ore 21 e 49.