(POMERIDIANA)
Mercoledì 7 aprile 2021
Presidenza del Presidente MICHELE PAIS
La seduta è aperta alle ore 17.
MUNDULA ANTONIO, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta del 9 marzo 2021 (112), che è approvato.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che i consiglieri regionali Angelo Cocciu, Daniele Secondo Cocco, Carla Cuccu, Valerio De Giorgi, Domenico Gallus, Diego Loi, Piero Maieli, Annalisa Mele e Antonio Piu hanno chiesto congedo per la seduta pomeridiana del 7 aprile 2021.
Poiché non vi sono opposizioni, i congedi si intendono accordati.
Continuazione della discussione generale del disegno di legge: Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1, alla legge regionale 26 agosto 1988, n. 32 ed alla legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (107/A).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la continuazione della discussione del disegno di legge numero 107/A.
È iscritto a parlare il consigliere Gianfranco Ganau. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Io inizio stigmatizzando l'assenza dell'Assessore competente che stamane si è vista poco, ha disertato praticamente l'Aula, che continua con una fuga che mi pare sia iniziata già dalla Commissione e stigmatizzo questo perché lo ritengo uno sgarbo istituzionale particolarmente grave che credo debba essere rilevato da chi ha ruolo in quest'aula. Vedendo la proposta di legge che viene presentata come necessaria per dare impulso all'attuazione degli interventi della Giunta regionale e per adeguare la struttura organizzativa della Regione a favore di una maggiore efficienza dell'azione amministrativa che di fatto però presenta delle norme che non rappresentano, non apportano alcuna modifica strutturale all'organizzazione amministrativa regionale che possa qualificarsi come ammodernamento orientato ad offrire migliori servizi ai cittadini che si traduce solo in un abnorme dispendio di risorse da destinarsi a consulenti, incarichi fiduciari, personale individuato con criteri discrezionali. Infatti la struttura organizzativa rimane la medesima, ovvero gli stessi Assessorati, istituiti con legge regionale del 1977, ma ad essi vengono aggiunti e sovrapposte ulteriori figure di coordinamento che non fanno altro che aumentare la burocrazia e allungare di fatto i tempi decisionali. Si tratta di un provvedimento inopportuno e sbagliato per contenuto e per il momento storico in cui viene proposto. Per il contenuto perché anziché affrontare i temi urgenti della riforma della Regione che è urgente e necessaria, e su questo siamo tutti d'accordo, ad iniziare dalla dismissione delle funzioni gestionali a favore degli enti locali, ma anche qui noto una contraddizione tra chi si dichiara autonomista a favore degli enti locali e poi di fatto svolge le pratiche con un centralismo che non ha precedenti nella storia di questo Consiglio, come è successo con l'ultima legge che ha avocato alla Regione le concessioni demaniali sottraendole ai Comuni o come più volte si è tentato di sottrarre funzioni di controllo agli enti locali sugli enti regionali. Si tratta quindi di una riforma che servirebbe, una riforma che passa per una riorganizzazione degli Assessorati, un potenziamento dei servizi, un adeguamento degli organici, e invece rispondete con un atto contrario alle moderne teorie dell'organizzazione amministrativa, basata sui criteri di efficacia, efficienza ed economicità. Ma ancora meno questa riforma risponde ai criteri di semplificazione e snellimento del procedimento, considerato che crea due ulteriori livelli di coordinamento e controllo, oltre al direttore generale dell'Assessorato si sovrappone un direttore di dipartimento ed ancora più in alto un Segretario generale che rispondono direttamente al Presidente della Regione con un aumento irragionevole di incarichi attribuiti su base fiduciaria, senza alcuna selezione di merito anche per incarichi di natura dirigenziale. Si tratta di un provvedimento inopportuno e sbagliato per il momento storico che stiamo attraversando, caratterizzato dalla gravissima situazione sanitaria e da una conseguente gravissima crisi economica che sta mettendo a dura prova la tenuta del sistema e delle stesse famiglie e che per questo richiederebbe il massimo delle attenzioni anche in termini di indirizzo delle risorse economiche disponibili per il sostegno. Ricordo, non per fare demagogia ma per un richiamo a tutti noi, che i 6 milioni di euro previsti e oltre per questa legge corrispondono al doppio di quanto messo a disposizione di attività culturali di spettacolo e sportive, ed è quasi quanto stanziato a sostegno delle micro e piccole imprese. La sovrapposizione di Capo dipartimento e Segretario generale producono di fatto un commissariamento degli Assessorati che rispondono direttamente al Presidente creando di fatto uno squilibrio di poteri anche a scapito delle funzioni del Consiglio, si pensi all'Ufficio studi regionale, la cui dotazione organica ed articolazione è nel potere e nella disponibilità del Presidente, squilibrio di funzioni e poteri che non è senza conseguenze in un sistema parlamentare. La fetta più grande della torta è quella che forse interessa di più questa maggioranza, è la nomina di oltre 60 figure fiduciarie che a vedere la qualità degli incarichi sin qui assegnati non promette niente di buono in termini di qualità e di capacità di supporto. State creando un sistema con una testa grande e sproporzionata, in medicina si chiama macrocefalia, che spesso si associa a un ritardo dello sviluppo con disabilità intellettiva, ritardo dello sviluppo neurologico globale, disturbi del comportamento, crisi epilettiche. Testa grande e sproporzionata non significa maggiore efficienza, ma nel nostro caso un inaccettabile squilibrio istituzionale che non comporterà nessuna ricaduta positiva sul sistema Regione e sui cittadini. Fermatevi, lo dico anche se so che non sarà accolta questa richiesta che è venuta da più parti dell'opposizione, più volte vi è stato chiesto di ritirare questo provvedimento, di ritornare in Commissione e di discutere una riforma della Regione, una vera riforma della Regione. Noi siamo disponibili a ragionare su una vera riforma della Regione che parte da una riorganizzazione degli Assessorati, una ridefinizione dei servizi, l'integrazione del personale carente, il miglioramento dei sistemi informativi, la riqualificazione professionale di tutto il personale, questo è quello che serve alla Sardegna per costruire un servizio efficiente che dia gambe ai provvedimenti legislativi e risposte certe ai cittadini, non certo quanto proposto in questa legge.
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Francesco Agus. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Inizio dalla fine, con la risposta alle provocazioni, perché voglio pensare che si tratta di una provocazione, che ho sentito nell'unico intervento degli esponenti di maggioranza che mi hanno preceduto.
Questa legge non è una legge migliorabile, non è il passaggio di qualche emendamento, di qualche lieve modifica che può cambiarne l'essenza, è una legge sbagliata dal primo all'ultimo articolo. L'unica base di ragionamento su cui si potrebbe ragionare parte dallo storno integrale di tutti gli articoli dopo l'articolo 4, la moltiplicazione di ruoli senza che ci siano nemmeno le risorse nel bilancio per poterne pagare qualcuno e che invece porti in Commissione per una seria e lunga analisi i primi tre articoli che oggi appaiono totalmente incompatibili, non col nostro sistema, con il sistema della pubblica amministrazione del nostro Paese a leggi vigenti e che però potrebbero essere la base di partenza per un serio confronto che nei mesi prossimi potrebbe portare a un'auspicabile riforma della Regione. Non è quello che volete voi e lo sapete benissimo, perché al netto degli interventi accorati per ora dell'unico esponente di maggioranza che ha deciso di metterci la faccia, c'è in realtà quella che è la descrizione di questa legge che è stata fatta in tutti i corridoi di questo Palazzo. Sappiamo bene che a volte alle scarne sedute d'Aula, agli scarni dibattiti dell'Aula corrispondono invece dibattiti molto più interessanti che si svolgono al bar e nei corridoi. Tutti sanno qual è lo scopo per cui si sta portando avanti questa discussione e tutti sanno anche il motivo per cui questa discussione viene messa in parallelo con quella del rimpasto. Che senso avrebbe sennò? La retorica poi della burocrazia cattiva che impedisce, che ha impedito alla politica buona di portare avanti il programma, è qualcosa di allucinante anche perché arriva non a inizio legislatura, arriva dopo due anni in cui questa gestione si è caratterizzata per un uso distorto della macchina amministrativa che ha confuso spesso il potere politico con il potere amministrativo degli uffici, anche nell'attribuzione di ruoli, anche nell'attribuzione di ruoli e anche a scapito di chi ha portato avanti quelle decisioni. Sul piano politico poi è incomprensibile il fatto che stiate costringendo il Consiglio regionale a discutere ora, in questo momento, su un tema come questo. Tutto il mondo tende all'unità, non c'è Paese, non c'è regione in cui invece di aumentare i motivi di unità si cerchi in maniera spasmodica di aumentare la distanza tra le forze politiche. Vi abbiamo detto mesi fa che questo testo era irricevibile e che mai ci sarebbe stata da parte nostra la minima accondiscendenza nella discussione di questa legge. In un momento come questo pensate invece di far vedere i muscoli e di aumentare il distacco tra le forze di maggioranza e di opposizione, esattamente il contrario di quello che è stato fatto, piaccia o non piaccia, a livello nazionale. Anche perché in una fase come questa decidere insieme l'agenda, decidere insieme l'ordine di priorità, è vitale, non per le forze politiche che siedono in quest'Aula, per i sardi, ce lo chiedono, perché i problemi non sono percepiti da me, non percepiti da voi, li percepiamo tutti, sono talmente evidenti, basta fare la fila in qualunque supermercato e parlare con le persone in coda alla cassa per rendersi conto di quali sono i problemi, in tutti i paesi della Sardegna. Non c'è nessuno che possa immaginare una scala di priorità diversa da quella che ormai è ovvia, abbiamo una campagna vaccinale che non decolla, per usare un eufemismo, siamo ultimi in quasi tutti gli indicatori, non solo, sulla campagna vaccinale abbiamo più di un'ombra che va fugata subito, non possiamo mettere la testa sotto la sabbia e far finta che non ci siano state a mezzo stampa denunce pesanti e che ogni giorno vengano sollevate delle accuse pesanti verso la gestione di questa campagna vaccinale, Sulla logistica, sugli abusi di potere, sui gravi errori. Questo Consiglio si disinteressa, decide di lasciar fare, a voler bene, e lasciar fare in alcuni casi è un peccato esattamente come fare male. Siamo una Regione senza bilancio, noi abbiamo discusso in questa legislatura una volta per un piccolo assestamento di bilancio, tra l'altro su cui anche in quel caso è pesata non poco la volontà dell'opposizione di collaborare a patto che venissero escluse dal bilancio alcune poste inaccettabili, per il resto in questi due anni non si è mai portato un bilancio e non è colpa della pandemia, perché a fine febbraio, l'anno scorso, la Giunta regionale non aveva esitato il bilancio di previsione 2020, a fine febbraio, nonostante l'anno fosse già iniziato da due mesi e la pandemia non c'era ancora. C'era un'epidemia di errori, di ritardi, che ha sempre caratterizzato l'attività della vostra gestione. Il recovery plan poteva entrare in quell'agenda condivisa, a proposito colleghi, magari quando avete tempo ci aggiornate delle attività della cabina di regia che tra le forze che ci stavano sicuramente avrete attivato in questo mese, visto che ormai la scadenza è talmente prossima da essere impellente il ritorno in Aula di quella discussione. Le crisi industriali potevano meritare lo spazio che invece stiamo dedicando a questo testo, penso alle crisi del Porto canale, di Air Italy citata dal collega Meloni, i bandi fermi, quei bandi per cui l'intero Consiglio regionale ha caldeggiato l'attivazione, il salva imprese, quelle imprese che dovevamo salvare nel mese di luglio 2020, per cui sono stati pubblicati i bandi a dicembre 2020, le imprese hanno partecipato in quel click day che non doveva essere un click day, e a distanza di quattro mesi non sappiamo ancora chi dovrà beneficiare di quelle risorse, non è che non abbiamo i soldi, non sappiamo ancora chi è in graduatoria e chi non è. Potrei citare altro, potrei citare i trasporti, potrei citare… no, Presidente, come le ho già detto mi sono abituato anche al chiasso di quest'Aula per cui non c'è nessun problema, possono continuare tranquillamente, ognuno in questo modo descrive anche cosa pensa di se stesso e delle istituzioni che occupa.
C'è poi il tema, io prima ho citato la campagna vaccinale, non basta più per descrivere la gravità della situazione in cui versa l'Isola. Se qualcuno non se ne fosse ancora accorto, è ripartita purtroppo anche in Sardegna la terza ondata di contagi, e in questo caso i nostri ospedali, i nostri sanitari sono impegnati contemporaneamente nel contenimento, con i ricoveri ospedalieri, della terza ondata e l'avvio della campagna vaccinale. È chiaro che le promesse che il Presidente della Regione, anche oggi assente, ha fatto al Commissario nazionale per l'emergenza, al generale Figliuolo, sono destinate a rimanere lettera morta; il secondo hub aperto pochi giorni fa, che ha provocato anche un blocco del traffico dell'intera città, è destinato a breve a dover essere rimaneggiato nella sua gestione, perché occorre che il prima possibile si ritorni alla piena effettività degli ospedali Covid che purtroppo si stanno riempiendo di nuovo come è successo già a novembre. Questi sono i temi, queste sono le priorità, richiederebbero mesi di lavoro intenso. Nell'ultima tornata di lavori alcuni colleghi sono stati capaci addirittura di dire che in realtà il Consiglio regionale si sta occupando di questi temi: io non so se ne frequentino un altro parallelamente a questo, quest'Aula è molto distante dall'entrare nel merito di queste questioni.
Per il resto l'analisi dei colleghi è stata estremamente accurata e la faccio mia su questo testo. Non riesco a capire una cosa, non riesco a capire se il Presidente si sia ispirato, suo malgrado magari, alla favola di Andersen "I vestiti nuovi dell'imperatore", quella che parla di quando all'imperatore venne tessuto un vestito su misura fatto però di un tessuto invisibile agli stolti. Ovviamente l'imperatore andava in giro nudo perché i due sarti erano in realtà dei ciarlatani, ma nessuno osò dire all'imperatore che in realtà fosse nudo perché nessuno voleva ammettere di essere stolto. Io non capisco se l'imperatore, in questo caso il Presidente della Regione, quest'abito se lo sia fatto cucire su misura perché evidentemente così lo voleva, o sia stato anche lui tratto in inganno, di certo portare un testo come questo, sbagliato dal principio, addirittura in altri casi si sarebbe detto che è sbagliato persino il titolo, sì il titolo è sbagliato perché di urgente in questo testo c'è ben poco, sicuramente è sbagliata la data, perché la data che c'è in questo testo, quella del 20 febbraio, è stranamente diversa rispetto a quella del 3 ottobre in cui dovrebbe essere stato approvato in Giunta con delibera: si chiama falso, ed è un falso conclamato!
La cosa che più dispiace di questa discussione, che spero la ferma opposizione che faremo nei prossimi giorni consentirà a voi di rivedere, la cosa che più dispiace è che in queste ore, in questi giorni, nei prossimi mesi ad essere nel banco degli imputati sarà l'intera autonomia regionale. C'è una discussione in corso a livello nazionale che punta a tagliare gli spazi di autonomia delle Regioni, le Regioni sono considerate tra le principali colpevoli di una gestione sbagliata dall'emergenza sanitaria, tutti questi abusi deporranno a grande svantaggio della nostra Regione e purtroppo, come spesso abbiamo visto accadere in passato, potrebbe vincere la tendenza di buttare via il bambino con l'acqua sporca. Grazie.
PRESIDENTE. È iscritto a di parlare il consigliere Francesco Mula. Ne ha facoltà.
Rinuncia.
È iscritto a di parlare il consigliere Francesco Mura. Ne ha facoltà.
Rinuncia.
Poiché nessun altro è iscritto a parlare, ha facoltà di parlare, per la Giunta, l'Assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione.
SATTA VALERIA, Assessore tecnico degli affari generali, personale e riforma della Regione. Grazie Presidente. Vorrei ringraziare tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, che sono intervenuti. Come Giunta regionale vorrei ricordare che la ratio da cui nasce questa proposta di legge è proprio quella di riorganizzare la struttura amministrativa per il rilancio della macchina regionale. Mai come oggi la nostra Regione ha bisogno di innovare e rendere più veloce l'attività di impulso politico, perché siamo un po' indietro. Questa proposta di legge è stata scritta ed approvata dalla Giunta regionale prima della pandemia da Covid 19, per certi versi anticipando le esigenze che oggi più di ieri si rendono ancora più necessarie in una struttura organizzativa complessa come la Regione, come la Regione Sardegna evidenzierei. Non più tardi di qualche settimana fa eravamo in quest'Aula a parlare di Recovery plan, ecco, proprio attraverso un coordinamento delle azioni regionali potremmo sfruttare al meglio queste risorse, per questo la riforma è ancora oggi più attuale e necessaria per la nostra Regione. In primis l'istituzione del segretario generale, figura già ampiamente prevista in Italia, e in Sardegna no, che sentendo comunque tutti i vostri interventi ha trovato, sia da parte della maggioranza che da parte dell'opposizione, concordi in questo. E' una figura necessaria e serve a coordinare l'azione amministrativa delle diverse Direzioni generali, che molte volte non comunicano, come ben sapete anche voi, quindi una figura strategica per efficientare la complessa macchina regionale, con l'obiettivo di coordinare ma allo stesso tempo vigilare sull'attuazione degli interventi previsti dalla Giunta regionale. Con tale scopo si inseriscono anche i Dipartimenti, come strutture sovraordinate e di impulso politico, di coordinamento e controllo delle Direzioni generali relative ai rispettivi Assessorati. Inoltre i Dipartimenti avranno un ruolo strategico nel coordinamento e nella promozione degli interventi, coordinati tra le diverse Direzioni, evitando così i famosi rallentamenti o duplicazioni inutili, che tanto si criticano, giustamente perché non piacciono a nessuno.
In merito invece alla modifica della disciplina e organizzazione dell'Ufficio di gabinetto della Presidenza e della composizione degli Uffici di gabinetto degli Assessorati, preme ricordare che tale innovazione è pensata allo scopo di caratterizzare lo staff di tutte le Direzioni e della Presidenza con figure qualificate e di supporto sia politico che tecnico che amministrativo, tali figure serviranno da ulteriore impulso all'azione politica e alle decisioni che essa dovrà prendere, confrontandosi con normative complesse di continua evoluzione.
Il mondo fuori dalla nostra Isola, che tanto è indietro da questo punto di vista, sta cercando di ripartire dalla pandemia, come detto in apertura del mio intervento giustamente ancora prima si è pensato a questo, e a nostro avviso non c'è più tempo per aspettare, d'altronde tempo non ce n'è come ben sappiamo, quindi a nostro avviso non c'è più tempo per attendere a riformare anche la macchina regionale, tale riforma infatti servirà a rendere più efficiente e a migliorare il funzionamento della nostra Regione, per renderla più veloce ed efficace, questo è il senso: una Regione smart, veloce e innovativa rispetto alle altre Regioni che già lo sono, non tutte ma perché dobbiamo essere gli ultimi a farlo? Per questo, per renderla ancora più veloce ed efficace con il solo scopo di essere al servizio dei cittadini, la Giunta ha proposto questa riforma e questa legge, e non c'è nient'altro da aggiungere. Se noi pensiamo di essere un'Isola e quindi pensiamo sempre di essere gli ultimi rispetto agli altri, questo è il motivo, uno dei motivi che spingono ad andare verso questa direzione, per adeguarci e adattarci alle richieste di tutti, quindi per essere più efficienti e più veloci a disposizione della comunità e dei cittadini, e non gli ultimi né tantomeno i penultimi o i terz'ultimi, ma magari delle volte provare a essere tra i primi. Grazie.
PRESIDENTE. Grazie, Assessore, dichiaro chiusa la discussione generale. Metto in votazione il passaggio all'esame degli articoli.
Ha domandato di parlare il consigliere Eugenio Lai per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LAI EUGENIO (LEU). Se avessi avuto qualche dubbio su cosa votare questo pomeriggio, ma non ce l'avevo neanche prima, l'assessore Satta è riuscita a spiegarmi bene perché dovrò votare "no" al passaggio agli articoli.
Assessore, lei dice "rilanciare l'impulso politico", l'impulso politico lo rilancia la politica, la buona politica, quella che è in grado di programmare, quella che è in grado di tracciare una via, quella che è in grado di portare fuori da questa crisi la nostra Isola, non quella che ha bisogno di consulenti, di staff e di posti di sottogoverno per provare a trovare soluzioni che non siete riusciti a trovare in tutti questi anni. Allora la soluzione è chiara: dimettetevi, lasciate il posto ai tecnici e permettete a loro di dare un nuovo impulso politico, come ha detto.
Ho parlato di vigilanza, qual è la vigilanza che daranno i nuovi uffici di staff all'impulso politico, qual è la vigilanza che non siete stati in grado oggi di dare voi come Assessori, perché siete voi in questo momento che nominate i dirigenti del vostro Assessorato? Qual è la vigilanza che non siete stati in grado di assicurare a questa Isola? Avete parlato di innovazione: qual è l'innovazione che state proponendo all'interno di questa normativa, se non quella solo ed esclusivamente di tornare al vecchio, al conosciuto, alle nomine fiduciarie, non ai concorsi pubblici ma alle nomine fiduciarie? Apriamo, c'è bisogno di nominare altre figure, perché successivamente discuteremo del CdA che supererà l'amministratore unico in tutti gli enti. "Il mondo sta cercando di ripartire", ma il mondo riparte da proposte serie, il mondo riparte da una programmazione che sia in grado di essere all'altezza della situazione che stiamo vivendo, il mondo riparte da una campagna di vaccinazione che ci vede, sì in questo caso, ultimi, ha ragione, siamo ultimi nella campagna di vaccinazione, dovrebbe dirlo al suo compagno di partito e Assessore che siamo ultimi nella campagna di vaccinazione. Questi sono i temi che fanno davvero ripartire la nostra Isola, e la campagna di vaccinazione sono interventi sicuri e certi sul mondo dell'economia in tempi utili, non certamente la nomina di più di 60 persone con una spendita annua di 6 milioni di euro per posti di sottogoverno.
Assessore, non è questa la semplificazione e la sburocratizzazione che i sardi stanno chiedendo; se lei dovesse uscire fuori da quest'Aula e provasse a discutere con tutti coloro che stanno in attesa della vaccinazione, con tutti coloro che stanno soffrendo questa crisi, nessuno di loro parlerà dei posti di sottogoverno, nessuno di loro dirà che per superare questa crisi ci vuole questa legge, ed è per questo che, ancora di più dopo il suo intervento e dopo il suo imbarazzo, me lo permetta di dire, voterò convintamente contrario.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Alessandro Solinas per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SOLINAS ALESSANDRO (M5S). Smart: la ringrazio, Assessore, quantomeno per essere riuscita a strapparmi un sorriso. Siete una classe politica che non si sta minimamente e lontanamente ponendo il problema di trattenere un giovane che sia uno in qualsiasi modo e vi definite smart, non c'è niente di più lontano dall'essere smart rispetto a quello che state facendo voi, se vogliamo dargli una definizione più calzante possiamo parlare di medievale, di rinascimentale se proprio vogliamo usare accenni di modernità, ma di sicuro non smart.
Innovazione, mi ha rubato le parole di bocca il collega Lai: dove nella vostra azione politica può rinvenirsi un qualsiasi accenno di volontà di innovare la Regione Sardegna? Avete ricreato le Province proponendole come se fosse qualcosa di nuovo, siete tornati non dico a un passato qualsiasi ma alla peggior forma di diffusione degli enti provinciali, quella stessa che aveva portato le persone a chiederne l'abolizione, però siete smart, siete innovatori, siete sburocratizzatori. Io mi voglio proprio immaginare il giorno in cui il Capo Dipartimento, satrapo di partito che avrete messo voi dopo chissà quali patemi d'animo e bisticci, si metterà a dare ordini in maniera perentoria al Direttore generale di carriera, il quale educatamente, molto probabilmente, gli risponderà con una sonora, passatemi il termine, pernacchia, sia perché probabilmente aveva detto solo cose sbagliate sia soprattutto perché, è stato già detto oggi ed è una cosa che evidentemente state sottovalutando, tutto il sistema burocratico della Regione Sardegna si rivolterà in modi che evidentemente non avete ancora preso in considerazione all'introduzione di questa legge. Poi cosa c'è da dire? Anche il collega Tunis prima è intervenuto, perché c'è questa sorta di narrativa fumosa dove stiamo migliorando la macchina amministrativa, ma in verità non è la nostra intenzione migliorarla ma è intenzione migliorare il potere esecutivo, cioè tutto un giro di parole per non dire nulla e non fare effettivamente capire quello che volete fare, beh, per fortuna per quello ci siamo noi. Il mio voto sarà contrario. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Rossella Pinna per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
PINNA ROSSELLA (PD). Intervengo innanzitutto per anticipare il mio voto contrario anche al passaggio agli articoli, e il voto è contrario per molte ragioni. Cercherò di utilizzare al meglio i tre minuti per dire che la cosa di cui questa maggioranza e la Giunta non si rende conto è proprio il periodo storico in cui stiamo vivendo. Non c'è bisogno di fare tante ricerche, basta soltanto andare a vedere che cosa dice oggi l'Aspal relativamente alla situazione degli occupati e dei disoccupati in Sardegna: occupati meno 27 per cento; inattivi più 28 per cento. Una disoccupazione che colpisce i giovani, che colpisce le donne più di altri, una disoccupazione giovanile al 40 per cento contro il 29 della media nazionale, e noi che cosa facciamo, o meglio e voi che cosa proponete? Voi proponete di gonfiare a dismisura la possibilità di conferire incarichi fiduciari. Come già accaduto nella sanità, questa Giunta piuttosto che affrontare i problemi con uno sguardo d'insieme, mette in moto la macchina del tempo, torna indietro, e qui cerca di tornare indietro addirittura prima della legge Bassanini cercando di circondarsi di persone di fiducia, di persone che dovrebbero dare impulso all'attività politica. L'impulso all'attività politica lo dà la Giunta, lo dà il Presidente, ben vengano quei funzionari, quei dirigenti che dicono "questo non si può fare così, si fa in un altro modo", voi amate circondarvi di Yesman e Yeswoman, probabilmente quelle persone che vi porteranno, scusate se lo dico, dritte dritte verso l'inferno, perch�� questa è la strada che state intraprendendo. Probabilmente avete bisogno ancora di persone che non vi dicano "no" davanti a leggi che sicuramente verranno impugnate, avete ancora bisogno di circondarsi di persone che vi facciano e ci facciano continuare a conquistare il guinness dei primati per delle leggi che vengono impugnate…
PRESIDENTE. Io non faccio niente di mio.
Ha domandato di parlare la consigliera Maria Laura Orrù per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ORRÙ MARIA LAURA (Progressisti). Grazie Presidente. Per preannunciare il mio voto contrario e per ribadire che lo abbiamo detto fin dal principio, questa legge era una legge che non doveva arrivare in Aula, aveva delle grosse complicazioni fin dal principio e il tempismo abbiamo capito che non è il vostro forte. Immaginate, in un periodo normale era già difficile accettare un provvedimento del genere, provate a pensare in un periodo difficile e delicato come quello che stiamo vivendo, dipende sempre dalle priorità di ognuno di noi. Io invito tutti a fare un giro, provare ad andare in Fiera, e vedere che ci sono delle persone, gli over 70, ma anche persone più anziane, che stanno in piedi per ore ad aspettare di essere vaccinate. È una cosa gravissima, non ci si è degnati neanche di portare delle sedie. Piuttosto che occuparci di poltrone d'oro, occupiamoci di dare una sedia e di far stare comode le persone che vanno a vaccinarsi perché rischiano davvero la vita, e probabilmente alcuni di voi non se ne preoccupano perché magari hanno dei canali preferenziali, e questo non va bene. Io questo provvedimento lo reputo davvero pericoloso, l'ho detto nel mio discorso iniziale, soprattutto a seguito anche dei gravi fatti che stanno avvenendo, basti pensare ieri a Roma, o alle minacce che stanno arrivando a diversi Presidenti di Regione. Io penso che la tenuta democratica sia a rischio, portare questo tipo di provvedimenti che allontanano le persone, mettono in difficoltà le persone verso la politica già in seria crisi, sia sempre più pericoloso. Quindi io invito al ragionamento, porteremo tanti emendamenti per provare a farvi ragionare e spero davvero che la maggioranza possa avere una visione diversa rispetto a quella che ha costruito in questo momento. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Antonio Piu per dichiarazione di voto, che nel frattempo è rientrato dal congedo.
Ha domandato di parlare il consigliere Francesco Agus per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
AGUS FRANCESCO (Progressisti). Presidente, noi dovremmo spiegare a una marea di gente che non ci sono risorse per tutti, non domani, oggi, perché il problema ce l'abbiamo già oggi. In una situazione di vacche grasse sarebbe stato immorale spendere 6 milioni così, in una situazione in cui bisognerà fare i conti per riuscire a portare pranzo e cena nelle tavole dei sardi sarà visto come qualcosa di inaccettabile. Io sconsiglio vivamente l'Assessore di presentarsi, quando sarà il momento, con le parole che ho sentito oggi in Aula per giustificare il fatto che non ce ne sarà per tutti, perché la descrizione buonista di un testo, una descrizione all'acqua di rose che non tiene conto di nessuna delle sollecitazioni e dei dubbi che sono arrivati da questi banchi può essere utile per parlare a chi è capitato per sbaglio, da pochi minuti, sul nostro pianeta, appare quasi offensiva dopo mesi di dubbi, mesi di sollevazioni e dopo un'analisi almeno dei primi articoli meticolosa, com'è stata quella portata avanti dai colleghi di minoranza. La legge dice altro, non dice quello che è contenuto nella descrizione, nella relazione di maggioranza, né tanto meno quello che è stato descritto dall'Assessore, la legge parla di altro. I primi articoli, ve lo dico già perché lo sappiamo tutti, quindi lo possiamo anche tranquillamente dire in aula, faranno la fine delle altre leggi che sono state incenerite appena hanno varcato il confine del mar Tirreno perché sono scritte dalla stessa penna con la stessa cura, e lo scopo dei primi tre articoli è semplicemente quello di fare da traino agli ultimi, quelli dove c'è un po' di polpa che subito può essere portata all'incasso. Dei primi tre, della grande riforma della Regione, non ce ne sarà niente in questa legislatura, non vedremo mai una penna spostarsi da una scrivania all'altra, ci sarà qualche nomina esattamente come c'è stata in sanità, per il resto, esattamente come c'è in sanità, le cose rimarranno esattamente come le avete trovate, con tutte le storture e utilizzerete tutti i mezzi che state già utilizzando per bypassarle, non per il bene, ma sempre per gli stessi interessi di cui hanno ben parlato anche i colleghi. Il voto sarà contrario e non cessa, e chiudo, la speranza che possiate addivenire a più miti consigli, magari anche rendendovi conto della situazione che si sta vivendo in queste ore nella nostra isola.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Desirè Manca per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MANCA DESIRÈ (M5S). Grazie Presidente. In un momento di grave crisi economica, sanitaria e sociale, nonostante i sardi chiedano a gran voce e urlino la richiesta di aiuto, che sarebbe necessaria a superare la situazione catastrofica in cui ci troviamo, noi siamo qua oggi tutti riuniti e convocati per parlare di poltrone e sedie. Cara Assessora, ci vuole coraggio, lei ha molto coraggio, questo glielo devo riconoscere. Lei afferma che questa proposta scritta e voluta dalla Giunta è stata formulata, scritta prima della pandemia. Non so se lei se ne è accorta, ma la pandemia non solo ha cambiato il mondo, la pandemia ha cambiato la Sardegna, ha cambiato i sardi, non so se lei si sia accorta di questo cambiamento avvenuto in un anno, il mondo è cambiato. I sardi sono diventati non solo molto più poveri, i sardi sono disperati, che è diverso, disperati, non so se lei possa capire o abbia la sensibilità di capire il vero significato della parola disperazione. La disperazione la provano e la sentono quelle persone che a fine mese non riescono a pagare l'affitto, la disperazione la provano quelle persone che a fine mese non riescono a curarsi, la disperazione la provano quelle persone che a fine mese non riescono a comprare il cibo e a fare la spesa per i propri figli, la disperazione, cara Assessora, non so se lei se ne sia accorta, la provano tutti i sardi che da un momento all'altro non riescono neanche a riaprire la propria attività commerciale, che in un anno, da luglio dell'anno scorso, stanno ancora aspettando i vostri fondi, i fondi della famosa legge "Resisto", quella disperazione delle persone che non riescono non più a vivere, perché la parola vivere è già anche troppo significativa, ma non riescono neanche più a sopravvivere. La parola sopravvivere, caro Assessore, molto probabilmente non la capiamo né lei e né io, ma veramente, mi creda, sentire quello che lei ha dichiarato poco fa è semplicemente, lo ribadisco, vergognoso, specialmente se parte anche da una donna e anche madre.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Li Gioi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
LI GIOI ROBERTO (M5S). Grazie Presidente. Questo è un giorno storico per questa legislatura, finalmente dopo due anni abbiamo sentito in quest'Aula la voce dell'assessora Satta. Questa è storia, una voce senza convinzione, una voce che legge, perché obbligata a leggere, il proprio compitino elementare perché altrimenti, almeno spero, ne avrebbe fatto volentieri a meno. Una scena patetica, una delle pagine più infime di questa legislatura, che già momenti alti ne ha riservato davvero pochi, una voce che parla di smart, ma avrebbe dovuto parlare di "smort", "smort" com'è questa proposta di legge, nonostante la dialettica pomposa e arguta dell'onorevole Tunis, gran cerimoniere di questa sceneggiata. È uno schiaffo ai sardi, un vergognoso spreco dei soldi dei sardi per regalare prebende ad amici e parenti, mentre i sardi fuori da questo Consiglio urlano la loro disperazione. C'è una sola parola per descrivere ciò a cui abbiamo assistito qualche minuto fa: vergogna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Massimo Zedda per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Grazie Presidente. La relazione conclusiva dell'Assessore svela alla fin fine tutti i problemi legati a questo disegno di legge. L'Assessore non conosce il testo e i suoi Uffici non hanno scritto questo testo, continuate a farvi scrivere i testi dai consulenti che avete nominato, quelli che non distinguono la differenza tra concessioni demaniali e autorizzazione paesaggistica temporanea o permanente, gli stessi che non conoscono l'esistenza della costituzione dei principi fondamentali del nostro ordinamento, gli stessi che pensano di poter dare retribuzioni a dipendenti pubblici superiori di gran lunga a quella del Presidente della Repubblica italiana. Questi sono quelli che avete nominato, ne volete nominare di peggiori? Su questo sono convintissimo che riuscirete a nominarne di peggio.
MULA FRANCESCO (PSd'Az). La stai guardando al rovescio.
ZEDDA MASSIMO (Progressisti). Perché se la guardo al dritto peggio mi sento. Una serie di consulenti inutili, quelli che avete nominato, per non parlare di quelli che nominerete, tanto inutili che avete dovuto inserire in legge un criterio per cui il vertice a quello che diceva l'Assessore essere il ruolo fondamentale di coordinamento perché gli Assessorati non si parlano, che problemi avete, non vi siete scambiati i numeri di telefonino all'inizio della legislatura? Il Presidente della Regione che non passa in quest'aula da mesi e mesi non vi coordina? Cosa fa dalla mattina alla sera? Il Segretario generale che verrà nominato potrebbe essere un giovane laureato e iscritto a un ordine professionale qualsiasi, neanche in discipline economico-giuridiche, iscritto da cinque anni. Queste sono le grandi competenze, queste sono le grandi professionalità che volete chiedere, 6 milioni e mezzo di euro non basteranno, perché nella legge, in violazione dei principi fondamentali della Costituzione, non è neanche stabilito il quantum della spesa. Quei 6 milioni e mezzo se fossero, se bastassero, servirebbero per assumere 108 persone a tempo indeterminato, ragazze e ragazzi che attendono di poter trovare un posto di lavoro non per nomina, ma superando un concorso pubblico che consenta di avere una dinamica di confronto franco, sincero tra competenze, esperienze e professionalità. Vedremo che cosa accadrà quando vedremo il bilancio vero dove risulteranno 500 milioni di euro di minori entrate, sarò proprio curioso, purtroppo, di conoscere come coprirete le spese ordinarie della Regione a fronte di questo dramma economico che si sta svolgendo in Sardegna.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Salvatore Corrias per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CORRIAS SALVATORE (PD). Grazie Presidente. Non ci ha convinto l'enfasi retorica del collega Tunis, figuriamoci se ci convince la retorica dimessa dell'assessora Satta, che ci fa piacere avere in Aula, e lo dico con molto rispetto che si deve al suo ruolo e alla sua competenza. Ma motivare nella sua relazione le ragioni, la ratio, come lei dice, di questo disegno di legge, richiamando la dimensione insulare della nostra amata terra è evidente che ci lascia perlomeno perplessi, come se il fatto di essere un'isola giustifica questo mostro giuridico che state voi concependo. Perché, sì, siamo un'isola, ma abbiamo uno Statuto che all'articolo 3 ci richiama e ci riporta dritti alla Costituzione, laddove noi siamo chiamati, tutti noi legislatori, a garantire un rapporto diretto tra la politica, le istituzioni e i cittadini, che non è la sola distanza siderale che con quella retorica d'enfasi è stata richiamata tra amministrazione e cittadini, è quella distanza siderale tra politica e cittadini, quella distanza siderale voi la state rendendo abissale, cioè molto di più. Perché torno a quanto ho detto stamattina e detto anche in sede di relazione generale, è la politica che deve dare l'impulso giusto, non è la struttura amministrativa alla quale voi state attribuendo responsabilità che essa non ha che lo deve dare, non è possibile che si tacci di inefficienza e di inefficacia quella classe dirigenziale per la quale occorre tutto il rispetto, non le potete raccontare a noi, non le potete raccontare qua. Ed è a lei, Assessore, che io chiedo anche un'altra cosa, si è mai posta il problema, e con lei tutta la Giunta, di quali priorità abbia quest'isola amata oggi? Io mi pongo nei panni di chi nella nostra isola amata, davanti ai ristori che attende da tempo, ha avuto solo proclami; io mi pongo nei panni di quei dirigenti regionali, di quei funzionari che vorrebbero far bene e non sono messi nelle condizioni di far bene, perché probabilmente lo smart, che ha un'altra connotazione in questo caso, è stato per loro una via di fuga, che possiamo anche capire nel momento in cui c'è una classe politica che non li motiva e li sostiene come dovrebbe. E questo lo dico anche da Sindaco, perché le strutture istituzionali funzionano se c'è un indirizzo politico certo e competente, che è quello che voi non avete, quindi non ci convincete affatto, non convincerete i sardi, noi cercheremo di convincere i sardi fin d'ora che questo disegno di legge che voi portate in aula da noi sarà assolutamente respinto, motivo per il quale senz'altro io e il mio Gruppo voteremo contro. Grazie.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Roberto Deriu per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DERIU ROBERTO (LEU). Grazie, signor Presidente. Mi sono interrogato rispetto a questo disegno di legge su come votare, e se fossi stato in maggioranza come avrei votato. Allora ho ripensato a un altro provvedimento molto importante esitato da quest'Aula quando invece mi trovavo in maggioranza, esattamente nella posizione dell'onorevole Tunis, cioè come relatore di maggioranza, e ho dovuto evidentemente dare delle garanzie al Consiglio in quel momento rispetto a un testo che poteva suscitare in molti perplessità e dubbi. Però io mi ricordo anche passaggi importanti di quella legge dove mi sono opposto, mi sono opposto all'unione dell'unione dei comuni, mi sono opposto alla proliferazione delle città metropolitane, mi sono opposto a città metropolitane fatte di villaggi rurali, ho assunto una posizione di contrasto rispetto alle cose che non mi convincevano. E quindi anche oggi io devo dire no a quello che non mi convince, e non sono gli argomenti stentati di chi ci vuole convincere, e non è il ragionare acuto e intelligente sempre dell'amico e collega Tunis che non è sufficiente a portarci dall'altra parte, ma è la realtà di un tentativo di rivoluzionare l'amministrazione regionale, che però si concretizza in uno strumento che non è adeguato a questa volontà. Noi ve lo abbiamo detto in Commissione, io sinceramente ve l'ho detto brevemente perché avevo capito che non era possibile intavolare un vero dialogo, ma lo ripeto adesso pubblicamente: non è uno strumento adeguato a quello che voi vorreste fare o che dichiarate di voler fare, non state adeguando lo strumento amministrativo alla forma di governo, state sovrapponendo una debole sovrastruttura, un debole apparecchio a uno strumento amministrativo, certo obsoleto, anche inefficiente, a volte è anche spesso inefficace, ma che non verrà condizionato da questo apparecchio che voi montate sopra, state mettendo un cappellino su un elefante, e anche un cappellino di un colore inadeguato. Quindi noi votiamo no per ragionata convinzione e non per odio, ma…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Laura Caddeo per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
CADDEO LAURA (Progressisti). Grazie, Presidente. Voterò contro questo disegno di legge, e sul fatto che questa legge appunto sia inopportuna è stato abbondantemente argomentato, a dire il vero anche sulla inadeguatezza tecnica di questo provvedimento si è a sufficienza argomentato, ma la cosa che mi colpisce particolarmente, dai pochi interventi della maggioranza, è l'approccio divisivo e anche squalificante nei confronti dei lavoratori degli Assessorati, dei dirigenti degli Assessorati, che vengono fuori come dei personaggi che remano contro o, nella migliore o peggiore delle ipotesi non saprei, sono incompetenti. Ecco, mi sembra un po' la "sindrome Schettino" applicata alla terraferma ma, insomma, si abbandona a una nave che forse ha qualche difficoltà e che andrebbe aiutata, migliorata, per salire su una scialuppa, ma, direi meglio, su un panfilo da 6 milioni di euro, abbandonando chi invece finora questa macchina e questa nave regionale ha sostenuto. Ecco perché credo che sia divisiva, perché invece di valorizzare implementando, così come è stato abbondantemente detto, con i concorsi necessari, ma anche con una particolare cura nei confronti della formazione, dell'aggiornamento del personale, che sicuramente è sempre necessario, questo sarebbe strategico politicamente e soprattutto necessario. Rispetto a quanto ha detto l'onorevole Tunis stamane, e cioè che alcuni suggerimenti, anzi, a dire il vero ha detto "parecchi suggerimenti" possono essere utili e utilizzati per migliorare questo disegno di legge, beh, io faccio una proposta, onorevole Tunis, a lei naturalmente, che è relatore di maggioranza ma, è sottinteso, al Presidente, ecco, ritiriamo questo disegno di legge che evidentemente ha bisogno di quei suggerimenti a cui si è fatto riferimento, riscriviamolo, scriviamolo tenendo conto di tutto quello che stiamo dicendo e di tutto quello che…
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Gianfranco Ganau per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GANAU GIANFRANCO (PD). Grazie, Presidente. Mha, insomma, io ho sentito le parole dell'Assessora, che parla di un provvedimento che serve per rinnovare e rendere più veloce la decisione, un Segretario generale che è strategico per efficientare la macchina e verificare l'attuazione delle direttive della Giunta, guardi, Assessore, io lo dico anche con l'esperienza amministrativa che ho alle spalle, una legge che nasce da un giudizio negativo sulla dirigenza attuale e che anziché valorizzare i dirigenti e metterli nelle condizioni di lavorare al meglio crea una situazione di commissariamento da uno strumento esterno fiduciario non può funzionare, e rischia di mettere in campo dei meccanismi che, anziché migliorare la qualità della produzione legislativa, la qualità e la rapidità dei provvedimenti, rischia di rallentarli pesantemente. E poi, Assessore, che giustificazione può essere che il provvedimento è nato prima della pandemia? Ma vi siete resi conto che c'è una pandemia? Che stiamo attraversando la peggiore crisi economica e sociale dal dopoguerra, che ci sono famiglie alla disperazione, che abbiamo un incremento incredibile della disoccupazione, che abbiamo gli imprenditori che sono alla canna del gas; che giustificazione è? Che classe politica è quella che non si rende conto che è cambiata una fase della situazione sociale della nostra Isola e che, anziché dare risposte a questo tipo di esigenze nuove e gravissime, si basa sul fatto "ma noi l'avevamo pensato prima", ma che classe dirigente è! Che giudizio si può dare rispetto ad un atteggiamento di questo genere! Sembrate fuori dal mondo, fuori dal mondo! Se uscite da qua trovate soltanto gente che si lamenta perché è in condizioni disperate e le risposte che siano in grado di dare sono totalmente insufficienti, e noi ci permettiamo oggi di prendere un provvedimento che è nato prima della pandemia, facendo finta che la pandemia non ci sia, e anziché concentrarsi e trovare pratiche unitarie e proposte unitarie che danno risposte alla gravissima situazione, andiamo avanti con un poltronificio incredibile. Non può che essere contrario il voto anche al passaggio degli articoli e non crediamo che questa legge possa essere minimamente migliorata, purtroppo, questa legge dovrebbe essere presa, riportata in Commissione e lì va fatto un ragionamento totale sulla riforma della Regione, che quella sì che va fatta, ma va fatta con strumenti e con metodi che sono completamente diversi da quelli che state proponendo oggi.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giorgio Oppi per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo!). Io non sarei intervenuto, ma la prima parola che dico è "chi è senza peccato scagli la prima pietra", perché è vergognoso quello che state dicendo, bisogna ricordarsele le cose. Bisogna dire innanzitutto che chi ha fatto poltronificio, "poltrone d'oro", siete stati voi, ovviamente escludo coloro i quali non facevano parte della precedente maggioranza, basta fare i nomi ( Oppo e Tecleme, tutti gli altri), decine di persone a 175 mila euro all'anno, o ve lo siete dimenticati? Questa è l'unica verità, il resto sono frottole…
GANAU GIANFRANCO (PD). Contiamole però per vedere se ci avete superato.
OPPI GIORGIO (UDC Cambiamo!). … ma voi avete parlato soltanto d'altro, la verità è questa, avete detto sciocchezze, perché vi abbiamo detto in Commissione con molta chiarezza di smetterla di inventare i numeri, che siete scarsi, vi abbiamo detto che i 36 sono praticamente dipendenti dalla Regione e di conseguenza sono una partita di giro, costano 0! Quindi cominciamo a escludere quei 2 milioni e 6, che le due persone possono essere addirittura andate in pensione, e così via; ma non vi rendete conto! Qualcuno parla del passato; magari fosse! I Segretario Generale del passato erano degli scienziati che mai nessuno ha visto, chi ha detto che noi dobbiamo fare poi questo? C'è scritto "può", vetrate che cambierà tutto, quella tabella (…) che non ho capito chi l'abbia fatta, è un asino! Perché non sarà quella, sarà modificata nell'arco di due giorni, e ve lo dimostreremo, non ci interessa, l'ha fatta chi non è in grado di farla, ne abbiamo tante nelle strutture della Regione persone che non sono all'altezza della situazione, che bloccano le pratiche dell'industria, che bloccano le pratiche eccetera. Parlate di sanità; io credo che in questi giorni nessuno abbia fatto un'opposizione dura come ha fatto il sottoscritto nei confronti della struttura che c'è, ma c'è anche in tutta Italia, e credo che sia corretto aspettare quello che si verificherà questi giorni, io sono convinto che questa legge che certamente deve essere modificata lo sarà, sarà modificata in modo tale da rendere più efficiente la macchina, perché la macchina così non funziona, come non funzionava la macchina anche qui, se è vero come è vero che abbiamo smantellato tutto quanto, che facevano poche gare, ne abbiamo fatte più negli ultimi due anni in questo Consiglio regionale che negli ultimi quindici anni, e quindi credo che sia corretto avere senso di responsabilità, aspettare e assieme portare avanti un certo discorso. E devo dire anche che la correttezza è stata dimostrata anche da questo, è stato modificato il Regolamento, ebbene anche stasera, fossi stato io a presiedere, avrei portato l'argomento come primo argomento, così un gruppo di dieci persone poteva parlare massimo cinque minuti, questo è quello che è stato deliberato nel Regolamento, e anche questa è correttezza istituzionale nei confronti dei colleghi. Quindi io credo di non offendere nessuno, di non parlare di poltrone e, per quanto riguarda i posti di lavoro, ricordatevi che questa Amministrazione recentemente ha portato avanti il problema di Forestas per migliaia di persone, dell'ARAS, ha portato avanti i trimestrali eccetera, non fate soltanto battaglie di campanile perché vi interessa, le battaglie vengono fatti per tutti, per la gente che soffre, questo è il nostro compito e noi cercheremo di farlo, non siamo tutti quanti uguali.
PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Giovanni Satta per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
SATTA GIOVANNI (PSd'Az). Grazie, Presidente. Io non entro nel merito delle critiche al provvedimento che oggi stiamo affrontando in Aula, ed eventualmente anche a quella che può essere la tempistica, ma non accetto che: "anche in Calabria proteste contro gli imprenditori, contro la chiusura e contro l'inefficacia e l'inefficienza dei ristori del governo, nessun riscontro alle nostre richieste"; "Livorno, imprenditori in piazza contro le chiusure e inefficacia dei ristorni da parte del Governo"; "Firenze, catena umana di imprenditori contro le chiusure e l'inefficacia dei ristori del Governo Conte; "Bari, finta comprensione del Governo contro la chiusura e il fallimento delle imprese"; "Roma, tutti insieme contro le chiusure e inefficacia dei ristori offerti dal Governo"; "Milano, tutti in piazza contro il lockdown e la inefficacia dei ristori dal Governo"; "Napoli, protesta dei lavoratori contro la chiusura dei ristorante, l'elemosina ai ristoratori. Penosi". Assolombarda, Confcommercio, Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi: "Una condanna a morte per le imprese". Io mi chiedo, tutti coloro che sono intervenuti, a prescindere dal merito del provvedimento che stiamo affrontando, ma si sono chiesti a quale partito appartengono a livello nazionale? A quale movimento appartengono? I signori che urlano da qua, che mi hanno chiesto anche di mettermi la mascherina, che mi è sfuggito e chiedo scusa, potrebbero farsi un esame di coscienza la mattina quando escono di casa e capire a quale Governo appartengo. Noi abbiamo fatto più provvedimenti a favore delle imprese e a favore dei cittadini di quanto non abbiano fatto il Governo centrale e altre regioni d'Italia. Grazie.
PRESIDENTE. Non ci sono altri iscritti, metto in votazione il passaggio agli articoli.
Votazione per appello nominale
PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale del passaggio all'esame degli articoli. Coloro i quali sono favorevoli risponderanno sì; coloro i quali sono contrari risponderanno no.
Estraggo a sorte il nome del consigliere dal quale avrà inizio l'appello. (È estratto il numero 5, corrispondente al nome del consigliere Roberto Caredda.)
Prego il consigliere Segretario di procedere all'appello cominciando dal consigliere Roberto Caredda.
ANTONIO MARIO MUNDULA, Segretario, procede all'appello.
Risultato della votazione
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
(Il Consiglio approva).
Il Consiglio è sospeso per consentire alla Commissione di poter esaminare gli emendamenti, la Commissione è convocata per domattina a mezzogiorno e il Consiglio la sera alle ore 17. La seduta è tolta
La seduta è tolta alle ore 18 e 15.