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Resoconto della seduta n. 282 del 30/01/2007

(Antimeridiana)

CCLXXXII Seduta

Martedì 30 gennaio 2007

Presidenza del Presidente Spissu

La seduta è aperta alle ore 11 e 22.

CASSANO, Segretario, dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana di giovedì 18 gennaio 2007 (276), che è approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che il consigliere regionale Marco Meloni ha chiesto congedo per la seduta antimeridiana di martedì 30 gennaio 2007.

Poiché non vi sono opposizioni il congedo si intende accordato.

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Comunico che è pervenuta a questa Presidenza, in data odierna - qualche giorno fa - la sentenza della Corte costituzionale numero 2 del 19 gennaio 2007, che ha dichiarato l'inammissibilità del conflitto di attribuzione sollevato dalla Regione autonoma della Sardegna nei confronti dello Stato a seguito della sentenza della Corte di cassazione, I sezione civile, del 24 luglio 2006, numero 16889, mediante la quale veniva dichiarata la decadenza di Andrea Mario Biancareddu dalla carica di consigliere regionale della Sardegna.

Dimissioni di consigliere

PRESIDENTE. Comunico che in data 24 gennaio 2007 il consigliere regionale Fedele Sanciu ha fatto pervenire la seguente lettera:

"Gentilissimo Presidente, l'incompatibilità stabilita dalla normativa vigente" - chiedo scusa ai colleghi - "Gentilissimo Presidente, l'incompatibilità stabilita dalla normativa vigente, tra la carica di consigliere regionale e quella di senatore mi ha portato, dopo una doverosa e quanto mai necessaria riflessione, alla decisione di presentare le mie dimissioni dall'ufficio di consigliere regionale ed optare quindi per la carica di senatore della Repubblica.

La decisione di lasciare il Consiglio regionale è stata difficile, combattuta e per molti versi sofferta, è infatti tra questi banchi che è iniziata la mia esperienza politica. Il periodo trascorso nella massima Assise del popolo sardo ha rappresentato per me, impegnato sin da ragazzo nel mondo del lavoro e dell'associazionismo, un'esperienza esaltante ed un momento formativo di altissimo livello. Qui ho potuto confrontarmi con colleghi di grande esperienza e di grande valore umano, ma ancor più ho potuto portare il mio piccolo e modesto contributo convinto di operare sempre per il bene della Sardegna e dei sardi.

Inizia ora per me un'esperienza nuova, che mi impegnerà anche fuori della Sardegna, mantenendo fermo, però, il peso delle responsabilità alle quali gli elettori mi hanno chiamato. Porterò con me quanto maturato in questi anni, rafforzando l'impegno e la passione per la nostra isola. Sono certo, insieme agli altri senatori e deputati sardi, di potermi attivare senza risparmio di energie per difendere le prerogative e le istanze della nostra Regione.

Rivolgo a lei onorevole Presidente i miei più sentiti e sinceri sentimenti di stima e la prego anche di formulare un mio personale ringraziamento a tutti i dipendenti degli uffici del Consiglio che con il loro lavoro hanno positivamente contribuito alla mia personale esperienza. Esprimo inoltre a lei e all'intera Assemblea i miei più calorosi saluti e un vivo augurio di buon lavoro a tutela degli interessi del popolo sardo. Fedele Sanciu".

All'onorevole Sanciu facciamo gli auguri nella sua nuova veste di senatore della Repubblica.

Annunzio di presentazione di proposta di legge

PRESIDENTE. Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge:

FLORIS Mario - CHERCHI Oscar: "Proroga dell'esercizio provvisorio e modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2006, n. 21". (269)

(Pervenuta il 23 gennaio 2007 e assegnata alla terza Commissione.)

Risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE. Comunico che è stata data risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

"Interrogazione SANNA Matteo sui cinesi in Sardegna, in particolare sul fatto che rappresentino una realtà produttiva o un problema sociale". (117)

(Risposta scritta in data 23 gennaio 2007.)

"Interrogazione PISANO sui sistemi turistici locali (deliberazioni Giunta regionale n. 31/22 del 27 luglio 2004 e n. 34/11 del 19 luglio 2005)". (328)

(Risposta scritta in data 23 gennaio 2007.)

"Interrogazione CUCCU Giuseppe - UGGIAS - CUCCA sull'estensione del fermo biologico all'attività di pesca sportiva". (626)

(Risposta scritta in data 23 gennaio 2007.)

"Interrogazione LIORI sull'inclusione della pesca sportiva tra le attività soggette a sospensione per fermo biologico". (633)

(Risposta scritta in data 23 gennaio 2007.)

"Interrogazione DEDONI - PISANO - CASSANO - VARGIU sulla grave condizione che attraversa il comparto artigiano in seguito alla mancata applicazione dell'articolo 2 della legge regionale 19 ottobre 1993, n. 51". (671)

(Risposta scritta in data 23 gennaio 2007.)

"Interrogazione LIORI - DIANA sulle modalità di erogazione dei contributi a favore delle associazioni di volontariato di protezione civile". (705)

(Risposta scritta in data 23 gennaio 2007.)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

CASSANO, Segretario:

"Interrogazione Floris Vincenzo - Marrocu - Pirisi - Sanna Franco - Sanna Alberto, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione del processo di trasferimento dallo Stato alla Regione ed alle province del personale già dipendente degli uffici periferici del Ministero del lavoro, a seguito del passaggio delle funzioni e dei compiti in materia di lavoro." (730)

"Interrogazione Lanzi - Licheri - Davoli - Fadda - Pisu - Uras sulla esternalizzazione dei servizi socio-sanitari presso la struttura del Presidio ospedaliero della ASL n. 6 di Sanluri prevista dalla delibera della direzione aziendale." (731)

"Interrogazione Liori - Diana, con richiesta di risposta scritta, sulla soppressione delle fermate delle linee Ferrovie della Sardegna - ex Pani site nel Comune di Sardara." (732)

"Interrogazione Artizzu - Diana - Liori - Moro - Sanna Matteo - Cappai - La Spisa - Biancareddu - Vargiu - Ladu - Amadu - Capelli - Cassano - Cherchi Oscar - Contu - Cuccu Franco Ignazio - Dedoni - Floris Mario - Gallus - Licandro - Lombardo - Marracini - Milia - Murgioni - Petrini - Pisano - Pittalis - Randazzo Alberto - Randazzo Vittorio - Rassu - Sanciu - Sanjust, con richiesta di risposta scritta, sull'applicazione della caccia in deroga nel mese di febbraio." (733)

"Interrogazione Licheri - Uras - Davoli - Fadda - Lanzi, con richiesta di risposta scritta, sulla chiusura dell'ufficio postale di Bessude e sul processo di progressiva riduzione dei servizi ai cittadini nei piccoli centri." (734)

"Interrogazione Sanna Matteo, con richiesta di risposta scritta, sul 10 febbraio - Giornata del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale." (735)

"Interrogazione Gallus - Ladu - Murgioni, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nella liquidazione degli indennizzi per l'abbattimento dei capi ovini infetti da scrapie." (736)

"Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sul bando di gara dell'Assessorato del turismo, artigianato e commercio con procedura aperta per l'affidamento della fornitura e installazione di n. 10 web cam." (737)

"Interrogazione Cucca - Biancu - Cuccu Giuseppe - Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sul morbo della scrapie, meglio conosciuta come malattia della "pecora pazza"." (738)

"Interrogazione Cucca - Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sul processo di trasferimento della sede dell'Ente foreste della Sardegna da Cagliari a Nuoro." (739)

"Interrogazione Dedoni - Vargiu - Cassano - Pisano, con richiesta di risposta scritta, sull'ammissione della società Airecovery ai partenariati della progettazione integrata POR Sardegna 2000-2006." (740)

"Interrogazione Diana - Liori, con richiesta di risposta scritta, sui finanziamenti concessi dalla SFIRS Spa alle aziende editoriali sarde." (741)

"Interrogazione Ladu - Murgioni - Gallus, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi negli indennizzi per le alluvioni del dicembre 2004 e del gennaio 2006." (742)

"Interrogazione Cassano, con richiesta di risposta scritta, sulla grave crisi in cui versa la Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe." (743)

Annunzio di interpellanze

PRESIDENTE. Si dia annunzio delle interpellanze pervenute alla Presidenza.

CASSANO, Segretario:

"Interpellanza Pisu - Licheri - Davoli - Fadda - Lanzi - Uras sull'introduzione dei nuovi ticket sanitari prevista dalla Legge finanziaria nazionale 2007 e sulla loro applicazione a livello regionale." (229)

"Interpellanza Floris Vincenzo - Marrocu - Pirisi - Barracciu - Sanna Alberto sull'inquinamento della sorgente di Funtana Bona di Orgosolo." (230)

"Interpellanza Atzeri sui profili di illegittimità della gara a procedura aperta per l'affidamento delle attività di servizio inerenti la Sardegna Film Commission." (231)

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diana sull'ordine del giorno. Ne ha facoltà.

DIANA (A.N.). Presidente, prima di fare alcune considerazioni volevo capire come intendeva procedere lei, quindi volevo capire esattamente quali sono i punti all'ordine del giorno che dovremo affrontare, poi dopo chiederò di nuovo la parola.

PRESIDENTE. Sono quelli affissi nella bacheca, quelli che sono stati comunicati, quelli che sono stati decisi in Conferenza dei Capigruppo.

DIANA (A.N.). Quindi, se non ho capito male adesso andremo alla surroga del consigliere Sanciu.

PRESIDENTE. Guardi, nell'ordine sono questi onorevole Diana, lo dovrebbe avere l'ordine del giorno...

DIANA (A.N.). Beh, uno l'ha già fatto, ha fatto la comunicazione...

Ce l'ho, ce l'ho!

PRESIDENTE. Perfetto, il secondo punto all'ordine del giorno sono: "Comunicazioni della Giunta delle elezioni in merito all'esecuzione della sentenza".

Questo è il punto all'ordine del giorno quindi procederemo in quest'ordine, il terzo punto è: "Dimissioni di consigliere regionale".

DIANA (A.N.). Presidente chiedo scusa, al primo punto ci sono le comunicazioni della Giunta delle elezioni e al secondo punto le dimissioni del consigliere regionale, mi pare di capire.

PRESIDENTE. Al primo punto ci sono le comunicazioni del Presidente, al secondo le comunicazioni della Giunta delle elezioni e al terzo dimissioni del consigliere regionale.

DIANA (A.N.). Veramente noi comunicazioni del Presidente non ne abbiamo nell'ordine del giorno se non ora lei...

PRESIDENTE. Ci sono sempre le comunicazioni del Presidente.

DIANA (A.N.). Relativamente alle comunicazioni della Giunta delle elezioni, Presidente, ora io credo che sappiamo tutti quanti...

PRESIDENTE. Chiedo scusa, non le abbiamo ancora fatte, quindi lei di che cosa intende parlare?

DIANA (A.N.). Voglio capire se l'ordine del giorno è questo e su che base è stato inserito all'ordine del giorno le comunicazioni della Giunta delle elezioni perché su questo problema chiaramente si aprirà...

PRESIDENTE. Ce le fa fare, non è che mi fa una questione preliminare su un inserimento all'ordine del giorno, l'abbiamo già fatto in Conferenza dei Capigruppo quindi la discussione non ha nessun senso di esistere in aula lo esaminiamo il punto all'ordine del giorno onorevole Diana.

DIANA (A.N.). Presidente, la Conferenza dei Capigruppo non mi risulta che abbia deciso di inserire al primo punto all'ordine del giorno le comunicazioni della Giunta delle elezioni!

PRESIDENTE. La Conferenza ha deciso esattamente così dato che il Presidente, come lei sa, concludendo la Conferenza riassume l'ordine del giorno.

DIANA (A.N.). Ho capito benissimo, ma la Conferenza dei Capigruppo non ha stabilito questo...

PRESIDENTE. E' così.

DIANA (A.N.). Eh no, se è così perché lo dice lei è un conto e io dico tra virgolette, tra virgolette che non ho ancora deciso se adeguarmi e siccome sono piuttosto difficile ad adeguarmi lo sarò anche in questa circostanza. Presidente, se lei vuole inserire questo punto all'ordine del giorno, ci vogliono i 4/5 del Consiglio, non è che uno stabilisce che l'ordine del giorno è fatto col primo punto e la comunicazione della Giunta delle elezioni perché poi sappiamo che cos'è successo nella Giunta delle elezioni e su quello discuteremo eventualmente nel momento in cui questo punto sarà inserito all'ordine del giorno, ma non è che si può iniziare i lavori con comunicazioni della Giunta delle elezioni senza che l'ordine del giorno fosse stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo in questo modo quindi su questo io credo che lei Presidente ci debba dire qualcosa.

PRESIDENTE. Sì, ho già detto...

DIANA (A.N.). O altrimenti deve porre all'attenzione dell'aula, e i 4/5 dell'aula diranno se è da inserire!

PRESIDENTE. Finisca il suo intervento, poi si accomoda, così se ha finito... Ho già detto, il punto è inserito all'ordine del giorno, la Giunta delle elezioni si è riunita e io ho l'obbligo di comunicare all'aula il risultato della Giunta delle elezioni ma ho l'obbligo di comunicare all'aula come ho già fatto l'esito della nostra azione di sollevazione del conflitto di attribuzione con la Corte costituzionale quindi l'obbligo che abbiamo è questo e procediamo in questo modo. Mi dica, onorevole Artizzu, su che cosa intende parlare? Non intendo aprire una discussione su questo, quindi mi dica qual è il problema che intende sollevare.

Ha domandato di parlare il consigliere Artizzu sull'ordine del giorno. Ne ha facoltà.

ARTIZZU (A.N.). Grazie, sull'ordine dei lavori, Presidente. Non mi risulta ma è probabile che io mi sbagli, che nell'ultima Conferenza dei Capigruppo si sia discusso dell'eventualità o meno di porre all'ordine del giorno la questione della quale stiamo discutendo, io quindi la invito a produrre il verbale della Conferenza dei Capigruppo, se io mi sto sbagliando chiederò scusa ma se io dovessi avere ragione la prego di riconsiderare questa sua posizione, grazie.

PRESIDENTE. Lei quando vorrà i verbali li chiede e li avrà, l'argomento è stato inserito, onorevole Artizzu si accomodi grazie, se lei richiede i verbali li avrà, non adesso, l'argomento è stato inserito all'ordine del giorno rispettando i cinque giorni di tempo regolamentari perché venisse inserito a seguito della riunione della Giunta delle elezioni e a seguito della richiesta di un Capogruppo di rispetto dei termini quindi abbiamo rispettato persino i cinque giorni regolamentari per l'inserimento all'ordine del giorno e l'argomento è all'ordine del giorno. Non intendo aprire una discussione su questo nel senso che non è in discussione quindi alcuni colleghi hanno sollevato una questione relativa all'ordine del lavori, ho dato le spiegazioni che dovevo dare, diciamo che possiamo procedere.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere La Spisa sull'ordine del giorno. Ne ha facoltà.

LA SPISA (F.I.). Le chiedo di poter fare una precisazione su questo punto e cioè la Conferenza dei Capigruppo che non è stata una delle più semplici e delle più tranquille anche nella conclusione come sicuramente ricorderà lei e anche gli altri colleghi Capigruppo, si era conclusa dando con l'abbandono da parte dei Capigruppo di opposizione e con la sua successiva comunicazione che ha detto, che ha comunicato a noi e cioè che i Capigruppo di maggioranza avevano dato mandato al Presidente di dare seguito alla convocazione sui punti che riguardavano la legge statutaria e tutto quel che segue e soprattutto sull'eventualità o la possibilità di convocare per la data di oggi oppure per il giorno successivo, vi era questo problema lei ricorderà. Per cui l'ordine del giorno nato dalla Conferenza dei Capigruppo non contiene quest'argomento, la Conferenza dei Capigruppo, cioè, non ha indicato questo tra gli argomenti da inserire nell'ordine del giorno, questo è quello che noi stiamo contestando e quindi riteniamo che questo argomento poiché vi sono anche, tutti lo sappiamo, delle questioni sostanziali che attengono alla procedura con cui la Giunta delle elezioni ha preso la sua decisione, ci sono delle questioni sostanziali che saranno sicuramente discusse nel momento in cui lei farà le comunicazioni relative alle decisioni della Giunta delle elezioni, ma evidentemente l'argomento è stato inserito successivamente per cui la nostra osservazione è che cinque giorni o non cinque giorni, comunque sia, questo argomento richiede la necessità di affrontarlo specificamente.

PRESIDENTE. Io non sono d'accordo onorevole La Spisa perché questi argomenti si inseriscono all'ordine del giorno così come abbiamo fatto sempre in maniera automatica quando l'argomento soprattutto arriva da decisioni dei singoli consiglieri e questo è il caso per esempio dell'onorevole Sanciu o come nel caso in questione quando arrivano da sentenze che noi dobbiamo applicare. La Giunta delle elezioni immediatamente dopo l'arrivo della sentenza ha fatto quello che doveva fare, l'argomento poteva entrare in aula la settimana scorsa, giovedì della settimana scorsa, si è deciso di farlo entrare martedì rispettando i cinque giorni regolamentari che erano stati richiesti, quindi penso che l'azione sia esattamente quella che si utilizza ogni volta che ci siano argomenti di questo genere, poi comprendo tutti i problemi che ci stanno a monte e anche le esigenze eventualmente su questo argomento discutere ma non è in discussione che il tema sia oggi all'ordine del giorno. Vi chiedo scusa e procediamo con l'esame di questo punto all'ordine del giorno.

CAPPAI (U.D.C.). Presidente!

PRESIDENTE. Non si può chiedere la parola onorevole Cappai, io ho dato la parola a tre colleghi su questioni… ma sul Regolamento… su quale cosa del Regolamento intende parlare? Perché altrimenti parliamo in ottantacinque sul regolamento!

CAPPAI (U.D.C.). Sul Regolamento, se mi dà la parola, certo!

PRESIDENTE. Non è così, non è certo niente. Non è certo per niente, onorevole Cappai. Su che cosa intende parlare lei? Sì, dica quale articolo del regolamento, sul quale articolo intende parlare. Lo dica al microfono.

Sul Regolamento

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Cappai sul Regolamento. Ne ha facoltà.

CAPPAI (U.D.C.). Sì, grazie Presidente. Articolo 8, del Capo III del Regolamento.

PRESIDENTE. Non ho capito, articolo 8 del capoverso… non capisco… terzo? Terzo! Non c'è, l'articolo 8 ne contiene, purtroppo, solo due.

CAPPAI (U.D.C.). Come?

PRESIDENTE. Che l'articolo 8 ne contiene, purtroppo, solo due!

CAPPAI (U.D.C.). Articolo 8, del Capo III, Presidente.

PRESIDENTE. Va bene!

CAPPAI (U.D.C.). Glielo devo dire durante l'intervento, perché glielo devo dire prima? Vede Presidente, lei nell'ultima riunione di questo Consiglio, dopo l'intervento del collega Biancareddu, che aveva posto delle serie problematiche sullo svolgimento dei lavori in Giunta delle Elezioni, aveva preso formale impegno di riferire in Aula, dopo aver acquisito le necessarie informazioni. Intanto, primo problema, lei non ha ancora detto a quest'Aula se ha acquisito le informazioni sul regolare svolgimento della Giunta delle Elezioni. E a tal proposito, se fosse vero che è inserito all'ordine del giorno, cosa vuol dire comunicazione? Ci sono due delibere della Giunta delle Elezioni, una del 23 e una del 24. E vorrei capire su quale il Consiglio regionale dovrebbe esprimersi oggi. Ma, in ogni caso, vorrei arrivare a dire perché intervengo sul regolamento. Il 24 mattina, il vicepresidente Secci è stato riconfermato da quest'Aula vicepresidente e dopo 2 ore presiedeva la Giunta delle Elezioni. Vorrei sapere in base a quale decreto è stato chiamato a presiedere la Giunta delle Elezioni il giorno 24. Se fosse possibile, vorremmo avere copia di quel decreto, per capire se il vicepresidente Secci poteva, in quel momento, presiedere o meno la Giunta delle Elezioni. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie onorevole Cappai. Le risposte relative all'andamento della Giunta delle Elezioni sono contenute nella comunicazione che io faccio all'Aula. L'onorevole Secci ha presieduto la Giunta delle Elezioni in quanto vicepresidente, al titolo al quale hanno partecipato gli altri componenti della Commissione. Quindi, non essendoci comunicazioni contrarie, non c'è nessun motivo perché il Presidente Secci non mantenga la presidenza della Giunta per le Elezioni. C'è una continuità negli organismi, così come c'è nell'Ufficio di Presidenza, fino a quando non si viene sostituiti, onorevole. Va bene colleghi.

Comunicazioni della Giunta delle elezioni in merito all'esecuzione della sentenza della Corte di Cassazione n. 16889/2006, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 2/2007 sul relativo conflitto di attribuzioni proposto dalla Regione Sardegna

PRESIDENTE. Comunico che a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 2 del 19 gennaio 2007 che ha dichiarato inammissibile il ricorso per conflitto di attribuzioni proposto dalla Regione Sardegna avverso la sentenza della Corte di Cassazione n. 16889/06, quest'ultima sentenza è da considerare ad ogni effetto esecutiva.

La Giunta delle elezioni ha proceduto in proposito alle conseguenti verifiche e ha inviato la seguente comunicazione:

"Comunico alla SV On.le che la Giunta delle elezioni nelle sedute del 23 e 24 gennaio 2007 ha preso in esame, a seguito della nota della Presidenza della Regione nella quale si comunica l'avvenuto deposito della sentenza n. 2/2007 della Corte costituzionale in ordine al conflitto di attribuzioni sollevato dalla Regione in merito alla sentenza n. 16889/06 della Corte di Cassazione, la dianzi indicata sentenza n. 2/2007. Nella seduta del 24 gennaio 2007 la Giunta delle Elezioni ha deliberato all'unanimità dei presenti di prendere atto della sentenza n. 2/2007 e di proporre all'Assemblea la presa d'atto delle stesse sentenze e la conseguente ottemperanza alla sentenza n. 16889/06 della Corte di Cassazione.

Comunico, infine, che qualche minuto prima dell'espressione del voto i consiglieri di opposizione Milia, Liori, Licandro e Oscar Cherchi hanno abbandonato l'aula della riunione".

A seguito di tale comunicazione istruttoria invito il Consiglio a prendere atto dell'avvenuta decadenza dalla carica di Consigliere regionale dell'onorevole Andrea Mario Biancareddu in esecuzione della citata sentenza della Corte di Cassazione.

Ha domandato di parlare il consigliere Diana. Ne ha facoltà.

DIANA (A.N.). Presidente, vede perché lei ha avuto troppa fretta? Eh, perché lei non può dichiarare la decadenza, perché lei sta dichiarando la decadenza di fatto, senza aprire un dibattito su ciò che è avvenuto all'interno della Giunta delle elezioni. Come si può pensare che questo Consiglio regionale venga relegato a subire passivamente un abuso, un arbitrio, un qualcosa che sta mortificando noi e i sardi, senza che nessuno si faccia carico di questo. Presidente, lei ha riportato il parere espresso in due sedute della Giunta delle elezioni. In una Giunta delle elezioni, nella prima, il collegio si è pronunciato con un'astensione a parità, e tutte le norme dicono che con un pronunciamento di questo genere il consigliere Biancareddu aveva pieno titolo per permanere in quest'Aula. Questo non è stato sufficiente e, l'indomani, dopo qualche ora, si è andati ad una nuova Giunta delle elezioni, nella quale si annulla il pronunciamento precedente per andare ad un altro pronunciamento, questa volta sì a maggioranza, certo, perché la minoranza ha abbandonato i lavori. Ma era il minimo che dovesse fare! Ma non si può pensare di stravolgere una norma così com'era stata stabilita e come è stabilita e, peraltro, la Giunta si era pronunciata quattro a quattro. Beh, adesso scopriamo che il quattro a quattro a qualcuno non va bene - sarebbe meglio che qualcuno lo dicesse che cos'è che non va bene - e se rivà di nuovo a votare, questa volta a maggioranza, perché qualcuno dei colleghi della maggioranza consiliare e della maggioranza politica della Sardegna ha deciso di cambiare parere nell'arco di ventiquattro ore. Beh, ma questo non è assolutamente possibile, Presidente. Credo che non sia assolutamente possibile! Su questo dobbiamo discutere! Ma lei non può dichiarare decaduto il consigliere, non lo può assolutamente. Perché questo Consiglio credo che debba essere chiamato a capire se il pronunciamento della Giunta delle elezioni è corretto oppure no. Come si può pensare che la Giunta delle elezioni, colleghi, si sia pronunciata, in ventiquattr'ore, due volte in maniera difforme e differente. Beh, io credo che questo sia un argomento del quale noi dobbiamo assolutamente discutere, perché su questa falsa riga i colleghi della maggioranza, che sono dei galantuomini, potrebbero dichiarare decaduti immediatamente tutti quanti noi. Non è possibile un fatto di questo genere! Ce ne vogliamo rendere conto o no? Per oggi, ma soprattutto per domani, colleghi. Perché stiamo aprendo uno spiraglio pericolosissimo. Forse non ve ne rendete conto, nessuno di voi, ma soprattutto quei colleghi che accusano qualche debolezza, forse, dovrebbero pensarci bene a ciò che sta accadendo oggi in Aula. Presidente, io la invito pertanto a non dichiarare decaduto il consigliere Biancareddu.

PRESIDENTE. Onorevole Diana, io capisco che lei si scaldi, va bene? Io penso che la Giunta delle elezioni non dovesse votare. Dovesse prendere atto e il consigliere…

DIANA (A.N.). Lo dica, dica queste cose all'Aula!

PRESIDENTE. … stia calmo e non si scaldi!

DIANA (A.N.). Mi scaldo, come non mi scaldo? Ne va della mia poltrona!

PRESIDENTE. No, non si scaldi. Penso che ne dobbiamo prendere atto, in esecuzione di una sentenza avverso la quale abbiamo sollevato conflitto di attribuzione alla Corte costituzionale, penso che il Consiglio regionale della Sardegna debba eseguire la sentenza, non applicarla in parte. Questa è la mia opinione.

Ha domandato di parlare il consigliere Licandro. Ne ha facoltà.

LICANDRO (F.I.). Presidente, intanto prometto che non mi scalderò, ma io ho partecipato alla prima e alla seconda riunione della Giunta delle elezioni e lei sta dicendo che la Giunta delle elezioni non avrebbe dovuto votare, però il presidente Secci ha messo in votazione e lei, riferendo su quello che è successo nella seconda riunione, ha detto che noi abbiamo abbandonato l'aula per non partecipare ad una votazione. Io, insieme al collega Liori, al collega Cherchi, al collega Milia non abbiano partecipato alla seconda votazione per il semplice motivo che avevamo votato il giorno prima. Allora, noi dobbiamo prendere atto di una cosa, dovremo capire se dovevamo votare o non dovevamo votare, però lei, nelle dichiarazioni, ha detto che noi non abbiamo votato, ha riferito solamente la seconda parte. Perché altrimenti se passa questo precedente, tutte le volte che in quest'aula ci sarà una votazione pari o una votazione che non andrà bene a chi in quel momento sta presiedendo l'aula, significa che noi possiamo ripetere quella votazione una seconda, una terza e una quarta volta, finché l'esito della votazione andrà bene al Presidente di turno. Sinceramente, le sue dichiarazioni non sono state esaustive, non sono state corrette, non hanno specificato bene i termini e l'andamento della riunione della Giunta delle elezioni né nella prima, né nella seconda volta.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Marrocu. Ne ha facoltà.

MARROCU (D.S.). Io sono convinto che non ci sia un collega, tra gli ottantacinque in quest'aula, che non sia dispiaciuto per una sentenza che dichiara decaduto il collega Biancareddu, stimato collega, è la terza legislatura nella quale siamo insieme, e non c'è un collega che non sia dispiaciuto. Dispiaciuto per il collega, dispiaciuto perché c'è un voto popolare che lo ha eletto consigliere regionale in quel territorio, dispiaciuto perché avviene per carenza di azione legislativa di quest'aula che avrebbe potuto regolamentare, come speriamo di fare nelle prossime ore, la questione dell'incompatibilità e dell'ineleggibilità. Detto questo, siccome noi siamo per uno Stato di diritto e non riteniamo che sia un optional il rispetto, soprattutto di un'aula come questa, delle leggi siamo di fronte a una sentenza della Corte di cassazione e abbiamo resistito alla suprema Corte di cassazione come Regione in difesa del collega, in difesa di una prerogativa nostra pur essendo in carenza di un'azione legislativa che regolamentasse la questione delle incompatibilità e dell'ineleggibilità. La Corte costituzionale ha ritenuto inammissibile il nostro ricorso, allora le sentenze si possono anche non condividere per l'amicizia, per la simpatia, per la stima, si possono anche non condividere ma si rispettano, quindi l'azione della Giunta delle elezioni è giusta, doverosa ed è giusto rispettarla anche quando le decisioni che vengono assunte possono essere non condivise e dispiacciono. Però, il rispetto delle leggi e delle sentenze anche della Corte costituzionale non penso che per noi sia un optional.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Milia. Ne ha facoltà.

MILIA (U.D.C.). Grazie, Presidente. Non torno su quanto abbiamo già detto nei giorni scorsi e su quanto hanno detto i colleghi, ma vi è agli atti una relazione su richiesta di parere legale da parte del collega Biancareddu, a firma del dottor Caboni, che interviene sulla richiesta protocollata presso la Giunta delle elezioni, fatta dal collega Biancareddu, in ordine a quelle che sono le richieste sulla possibilità di optare ai sensi del comma 5 dell'articolo 7 della legge numero 154, 1981, così come applicata dalla Corte di cassazione da parte del collega Biancareddu. Beh, il Servizio legale di questo Consiglio regionale conclude affermativamente nel senso che, riferisco integralmente: "Pertanto, pare allo scrivente servizio che il testo normativo vigente in materia in termini di opzione in caso di incompatibilità per i consiglieri regionali, sarebbe quello originario", cioè la possibilità di optare entro i dieci giorni dalla notifica. Ora, Presidente, siamo arrivati al momento finale di questa vicenda che ha visto il Consiglio, e do atto al Presidente del Consiglio che ha promosso la causa del conflitto in attribuzioni nanti la Corte costituzionale, ho visto un Consiglio unito nel tentativo di difendere le sue prerogative. Noi crediamo che queste prerogative però debbano essere difese fino in fondo, e questo parere del Servizio legale del Consiglio conforta questa nostra teoria, quello che è successo nella Giunta delle elezioni io dico che deve essere dimenticato e archiviato, perché certamente non può essere preso né come precedente, né tanto meno come prassi perché allora verseremmo in una situazione veramente di difficile comprensione sotto il profilo del diritto e non solo, anche della logica e dell'intelligenza. Però, il parere del Servizio legale credo che possa dare un ulteriore stimolo a questo Consiglio perché voglia andare ulteriormente avanti nei confronti di una sentenza che noi riteniamo, anche sotto il profilo del diritto, ingiusta perché diversamente se questo Consiglio dovesse chinare la testa come normalmente si fa e si deve fare davanti alle sentenze, su questo condivido il parere del collega Marrocu, ci troveremo anche in un'altra difficile situazione che è quella che la Giunta delle elezioni d'ora in avanti, vista la sentenza che si vorrebbe applicare, nel momento in cui dovesse valutare, e deve valutare perché lo Statuto dice questo e perché il Regolamento dice questo, i requisiti di ammissione e di eleggibilità dei consiglieri regionali, dovrebbe far riferimento a questa sentenza. Per questi motivi chiedo, Presidente, che il Consiglio possa pronunciarsi su quanto richiesto dal collega Biancareddu in ordine al parere legale fornito dall'Ufficio legale.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Biancareddu. Ne ha facoltà.

BIANCAREDDU (U.D.C.). Presidente e colleghi. Intervengo solo per dare un contributo ai colleghi della maggioranza, riguardo le valutazioni che andranno a fare. Finalmente, dopo tre mesi stamattina il Consiglio regionale, quindi non il mio avvocato, mi ha fornito un parere legale, devo specificare che il ricorso di fronte alla Corte costituzionale verteva solo sull'applicabilità o meno della legge numero 154, se noi, come pare, accediamo al fatto chela legge numero 154 si applica, la "154" si deve applicare, naturalmente, correttamente. Correttamente vuol dire seguendo il tenore letterale degli articoli e finalmente, dico finalmente anche se in zona Cesarini, l'Ufficio legale ha detto che la "154" prevede espressamente che il termine dei dieci giorni non decorre dalla notifica dell'atto, ma decorre dal momento in cui l'incompatibilità è stata accertata. Siccome questo Consiglio non mi ha mai contestato l'incompatibilità, né mi ha mai assegnato un termine per l'opzione, secondo questo parere, che ripeto è un parere neutrale in quanto non è un parere di parte, perché di pareri di parte ve ne potrei fare avere cinquanta, che dicono la stessa cosa e voi che siete legislatori capite, o dovreste capire, che le norme abrogate non si applicano. Per cui, è obbligatorio che vengano assegnati i dieci giorni all'incompatibile per optare e l'opzione la dovrebbe fare il soggetto interessato, capisco che può essere più facile per voi sacrificare un collega che fare una battaglia di giustizia, però vi invito a riflettere su questo. Perché non è che le scelte si seguono perché sono più comode, in Parlamento non fanno così, se c'è una battaglia si fa fino in fondo, non si fa a parole e poi ci si tira indietro perché forse è più comodo mandare a casa Biancareddu, applicando una legge che non si può applicare, cioè fare una violazione di legge, perché altrimenti ci possono essere conseguenze che qualcuno sventola ma che in Consiglio regionale non dovrebbe sicuramente tenere. Quindi, se voi credete in una cosa dovete farla perché ci credete, non perché alzate le mani e vi arrendete di fronte a un fatto fatto da altri. Questo parere pesa come un macigno e voi con un parere del genere avete il coraggio di mandare a casa uno eletto dal popolo, solo perché avete paura.

DIANA (A.N.). Con questa sentenza saltate in dieci.

PRESIDENTE. Onorevole Biancareddu, grazie. Ricordo ai colleghi che l'Ufficio legale aveva un'opinione che abbiamo espresso in tre diversi gradi di giudizio e anche alla Corte costituzionale, un attimo onorevole Biancareddu, avevamo un parere su tutta la vicenda, questo nostro parere non è stato accolto né dalla Corte Costituzionale né dalla Corte di Cassazione.

Continuo ad insistere che noi siamo in una fase nella quale dobbiamo applicare una sentenza.

Ha domandato di parlare il consigliere Vargiu. Ne ha facoltà.

VARGIU (Riformatori Sardi). Grazie, Presidente. Io credo che non sarei intervenuto nella discussione e in questo dibattito - condividendo peraltro l'idea che le ha espresso il collega Milia e cioè che si debba arrivare ad una votazione sull'argomento - se non avessi sentito l'intervento del collega Marrocu, che io ascolto sempre con attenzione per la grande stima che ho dei suggerimenti che nei suoi interventi arrivano a quest'Aula.

Devo dire che, nel ragionamento del collega Marrocu, ho, invece, questa volta, rilevato una carenza importante che voglio proporre al collega Marrocu e alla riflessione di quelli che insieme a lui volessero dedicarci un attimo di attenzione; e cioè il collega Marrocu ha detto - mi corregga se io mi sbaglio - che l'azione che questo Consiglio ha intrapreso presso la Corte Costituzionale, derivava anche dalla simpatia, dalla stima e dall'amicizia che c'era nei confronti del collega Biancareddu col quale per tre legislature si erano condivise battaglie in questo Consiglio.

MARROCU (D.S.). Anche.

VARGIU (Riformatori Sardi). Ecco, io credo che, magari nella rapidità dell'intervento, il collega Marrocu si sia dimenticato di dire una cosa importantissima e cioè che, prima della simpatia, della stima e dell'amicizia per il collega Biancareddu, c'era la convinzione di questo Consiglio regionale che nella sentenza della Corte di Cassazione ci fosse un errore di merito su ciò che era stato, dal punto di vista giuridico, deciso; ed è questo l'elemento fondamentale che ha determinato l'azione svolta da questo Consiglio regionale. Perché, anche sulla base del parere espresso dall'Ufficio legale di questo Consiglio regionale, noi abbiamo sollevato un conflitto di competenze presso la Corte Costituzionale perché eravamo convinti che la certezza del diritto volesse che non ci fosse l'applicazione della legge 154. Oggi, con la risposta che l'Ufficio legale ha indirizzato al Consiglio regionale, collega Marrocu, noi ci convinciamo ancora di più che, anche qualora l'applicazione della legge 154 dovesse essere effettuata, cosa che il Consiglio ha sostenuto che non dovesse, deve essere applicata integralmente, la legge 154, e cioè deve essere applicata anche in quella parte che consente al consigliere regionale dichiarato, non ineleggibile, ma incompatibile di optare per quale delle due cariche intende conservare. Cioè un altro diritto, che non è dal collega Biancareddu, ...ovviamente il fatto che ciascuno di questi problemi comporti che uno di noi è purtroppo interessato e che anche uno di noi che sta per entrare in Consiglio regionale può essere interessato, non comporta che noi perdiamo di vista quelli che sono gli interessi generali del Consiglio, quindi quelli che sono gli interessi generali che formano quella certezza del diritto di cui ha parlato il collega Marrocu (e che io condivido integralmente debba essere la guida di questo Consiglio regionale), quella certezza del diritto che noi vorremmo vedere applicata per l'intero Consiglio e per ciascuno dei consiglieri regionali che fa parte del Consiglio.

Io devo dare atto, l'ho fatto in privato e lo faccio pubblicamente, devo dare atto al Presidente del Consiglio, al presidente Spissu, di aver fatto, non il Presidente di maggioranza o il Presidente di minoranza in questa specifica discussione, in questa specifica fase, ma il Presidente del Consiglio e quindi di aver difeso prerogative - indipendentemente dal consigliere regionale che in quel momento ha il problema specifico legato ad atti di giurisprudenza -, aver difeso delle peculiarità e delle prerogative che sono dell'intero Consiglio.

La minoranza vi sta chiedendo che, ancora una volta, su atti su cui abbiamo comunque un parere dell'Ufficio legale del Consiglio, sia l'intero Consiglio ad esprimersi, per dare una valutazione di atti che ricadono su uno di noi ma che toccano l'integrità e la certezza del diritto dell'intero Consiglio regionale.

PRESIDENTE. Colleghi, stiamo procedendo in modo un po' inusuale, nel senso che non è aperta una discussione su una questione pregiudiziale.

Non c'è una discussione, non c'è un dibattito, quindi vi prego di contenere gli interventi. Siccome si stanno iscrivendo altri colleghi, le cose che si dovevano dire sono state dette, quindi non è che se facciamo altri venti interventi chiariamo una situazione che è in sé complicata e per altri versi chiara.

Ho iscritto a parlare l'onorevole Amadu e l'onorevole Liori e prego di non iscriversi a parlare.

Ha domandato di parlare il consigliere Amadu. Ne ha facoltà.

AMADU (U.D.C.). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, io intervengo su questo punto, non pensando di intervenire un u argomento che riguarda il collega Biancareddu, io intervengo per esprimere la mia opinione su un problema che riguarda un consigliere regionale; e dico anche che finora, credo, questo Consiglio, lo stesso Presidente della Giunta, abbiano seguito un percorso di sicura apprezzabilità, alla ricerca della verità; e io credo che questo sia lo scopo nostro, soprattutto consentire che sia rispettata la volontà popolare e sia anche rispettata la normativa vigente. Abbiamo visto, però, che questo percorso è costellato di difficoltà; difficoltà interpretative, diversi gradi di giudizio, difficoltà regolamentari: è forse la prima volta, nella storia dell'istituto autonomistico, che il Consiglio regionale dibatte questo tema nella seduta a cui spetta, a cui compete la esplicazione delle posizioni e quindi la individuazione delle possibilità di uscita.

Perché dico che la situazione è difficile e sofferta? Perché così è stato nei percorsi, così è stato nella vita amministrativa condotta all'interno della Giunta delle elezioni, così è anche nel giudizio che, a supporto dell'azione legislativa e politica di questo Consiglio, viene espresso, in modo come sempre brillante, dagli Uffici, dai Servizi di questo Consiglio regionale. Però traspare la sofferenza, allora bisogna uscirne fino alla fine in modo lineare perché non rimangano dubbi sul fatto che ci si esprime su un collega in un modo anziché in un altro, per un motivato anzichè un altro

Allora, siccome abbiamo avuto solo stamane, cognizione del parere del Servizio legale, e abbiamo anche preso visione della discussione avvenuta all'interno della Giunta delle elezioni, e considerato anche che abbiamo depositato un ordine del giorno sulla tematica, io propongo a questo Consiglio di valutare la possibilità di procedere (con una inversione dell'ordine del giorno) al secondo punto e seguenti, sospendendo questo punto per consentire a tutti noi una valutazione di qualche giorno della documentazione che abbiamo ricevuto proprio stamane e consentire, poi, una piena, consapevole espressione di volontà (se il Consiglio sarà ancora una volta chiamato a discutere), in maniera tale che ci sia in coscienza, al di là del fatto che noi non siamo certamente né Cassazione né Corte Costituzionale, siamo consiglieri che oggi, e forse anche domani, dovremo decidere su questi temi, è giusto che ci sia consapevolezza e cognizione di causa di quello che andiamo a decidere. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie. Ha domandato di parlare consigliere Liori. Ne ha facoltà.

LIORI (A.N.). Anch'io, Presidente, cercherò di essere breve. Preliminarmente mi associo alla richiesta testé fatta, di sospensione dell'argomento, dal collega Amadu; però vorrei ricordare all'Aula che qui non si sta, appunto, come ha detto l'onorevole Marrocu, combattendo per un collega più o meno simpatico, si sta combattendo una battaglia politica, di giustizia; e la politica è quella cosa che dovrebbe anche cambiare le leggi, cambiare le regole, soprattutto quando palesemente alla nostra coscienza queste regole, queste leggi, appaiono ingiuste o commettono, verso qualche cittadino, in questo caso il consigliere regionale, un'ingiustizia.

Tra l'altro le conseguenze di questa ingiustizia, che non fa decadere un consigliere perché qualcuno ha appurato che un altro aveva preso tre voti in più anziché tre voti in meno, ma il cui mandato popolare è chiaro, fa decadere un consigliere applicando una parte di una legge decaduta e dimenticandosi di applicare anche il resto di questa legge che è già decaduta, e che vorrà poi applicata - non riesco a spiegarmi diversamente - dovrà essere applicata per forza integralmente anche a chi subentra, che si trova in una condizione di incompatibilità peggio di quella che si vorrebbe applicare al collega che si vuole far decadere. Aprendo poi le porte a tutta una serie di conseguenze dentro quell'Aula... l'onorevole Diana diceva dieci, io ritengo anche di più, consiglieri regionali avrebbero, per un motivo o per un altro, visto un mandato popolare chiaro, inequivocabile, non contestato per il numero dei voti, ma contestato in maniera speciosa per una legge che non si è mai applicata, che in buona fede ritenevamo non si dovesse applicare e in buonafede riteniamo non si debba applicare a quest'Aula. Noi ci stiamo rifiutando di portare avanti una battaglia sulla sovranità del Consiglio regionale della Sardegna nel determinare quali leggi si applicano o meno a questa Aula in base alle norme dello Statuto, ad una legge, quindi, costituzionale. Io ritengo che questa battaglia vada combattuta, perché altrimenti ci ritroveremmo davvero ad un sovvertimento totale del mandato popolare, e in questo nome, non in nome della simpatia al collega Biancareddu, io ritengo che tutti indipendentemente dall'appartenenza al centro destra, al centro sinistra, la maggioranza, all'opposizione, ai bianchi, ai neri, ai verdi, ai gialli, dobbiamo ragionare. Grazie. E quindi mi associo alla richiesta di sospensione dell'argomento, almeno brevemente per una discussione, anche a livello di Capigruppo, sull'atteggiamento che l'Aula deve avere. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Liori.

Ha domandato di parlare il consigliere Cappai. Ne ha facoltà.

CAPPAI (U.D.C.). Sì Presidente, era per richiedere una breve sospensione, ne approfitto comunque, Presidente, per sottolineare un aspetto noi non abbiamo chiesto la parola e siamo intervenuti perché era una questione pregiudiziale, così perché ogni vocabolo ha un suo significato. Noi siamo intervenuti sul Regolamento e non come pregiudiziale, come lei ha detto poc'anzi.

PRESIDENTE. Cambia poco dal punto di vista della quantità di interventi, cambia poco dal punto di vista della quantità degli interventi. Colleghi, io mi rendo conto che stiamo affrontando una questione delicata, mi rendo conto anche del fatto che ci siano delle perplessità sulla sentenza della Corte di Cassazione. Se non avessimo avuto perplessità del resto, non avremmo sollevato il conflitto di attribuzioni presso la Corte costituzionale. Abbiamo sollevato il conflitto di attribuzioni facendoci difendere e ritenendo di avere buone ragioni per sollevare il conflitto di attribuzioni in difesa di prerogative statutarie. La Corte costituzionale non ha accolto il nostro ricorso, e quindi, non ha accolto il conflitto di attribuzioni, e ha, con questo, confermato la sentenza della Corte di Cassazione, che include anche il problema dei termini, che si vuole sollevare oggi, il parere dell'ufficio legale del Consiglio regionale è certamente un parere ponderato, importante, tuttavia non sposta di una virgola il fatto che il Consiglio regionale della Sardegna è chiamato ad applicare una sentenza, ancorché ritenuta non giusta. Io non penso che ci siano margini di resistenza, penso che i margini di resistenza, anche fatti in nome della cosiddetta sovranità del nostro Consiglio regionale, possa esporci a rischi, che io non vorrei correre. Che sono quelli di inottemperanza ad attuazione delle leggi, e sono quelle che ci possono collocare nei casi previsti dall'articolo numero 50 dello Statuto. Quindi, io penso, penso che ancorché ingiusta, il Consiglio regionale non possa fare altro che prendere atto di questa, di questa situazione. Se c'è bisogno di fare 10 minuti di sospensione, facciamo 10 minuti di sospensione, ma sono 10 minuti di sospensione e poi procediamo nel punto all'ordine del giorno. La seduta riprende alle 12 e 30.

(La seduta, sospesa alle ore 12 e 15, viene ripresa alle ore 13 e 10.)

PRESIDENTE. Colleghi dobbiamo procedere alla presa d'atto sulla esecuzione della sentenza della Corte di Cassazione numero 16.889 del 2006. Cosa che facciamo a seguito della sentenza della Corte costituzionale numero 2 del 2007 sul conflitto di attribuzioni, che era stato proposto dalla Regione Sardegna a seguito della iniziativa del Consiglio regionale. Prima di mettere in votazione, io vorrei ricordare, comunicare al Consiglio, che sulla materia e sulla possibilità che il Consiglio non attuasse le leggi, le sentenze, chiedo scusa, a parte il nostro convincimento, abbiamo chiesto anche il parere dell'avvocato costituzionalista, a cui ci siamo rivolti perché sostenesse, presso la Corte costituzionale, il conflitto di attribuzione. E su questo, l'avvocato… dica…

DIANA (A.N.). Ma se dobbiamo votare. Commenti non dovrebbero essercene…

PRESIDENTE.… no io non sto commentando onorevole Diana… io sto ricordando al Consiglio regionale che cosa succede con il nostro voto…

BIANCAREDDU (U.D.C.). Sta minacciando!

PRESIDENTE. No! Non sto minacciando nessuno, onorevole Biancareddu, sto ricordando al Consiglio regionale che nella sua…

BIANCU (La Margherita-D.L.). Se per quello che siete voi che avete minacciato!

PRESIDENTE. Che nella sua, onorevole Biancareddu per piacere, per piacere. Perché il Consiglio regionale può assumere una decisione, e in questo è sovrano, è libero, e deve essere edotto delle conseguenze che questa sua libertà può produrre

MORO (A.N.). Si è visto…ne troviamo un altro…

PRESIDENTE. … stiamo parlando dell'articolo… onorevole Moro, trovi un altro professionista, quando ci serve chiederemo a lei un professionista.

MORO (A.N.). Se lei mi da tempo lo trovo.

PRESIDENTE. …è lo stesso che ci ha difeso…

BIANCAREDDU (U.D.C.)…infatti, abbiamo perso…

PRESIDENTE. Va bene anche lei ha perso, onorevole Biancareddu, se facciamo gli spiritosi, se facciamo gli spiritosi va bene. Comunque, colleghi, siamo nella fattispecie prevista dall'articolo numero 50, per comprenderci, dello Statuto ovviamente, cosa che avevo richiamato già prima. Votiamo, sulla modalità di voto chi intende intervenire?

Ha domandato di parlare il consigliere Artizzu. Ne ha facoltà.

ARTIZZU (A.N.). Grazie, signor Presidente. Io credo sia opportuno, che questo voto, per tutta una serie di considerazioni, sia di presa d'atto delle sentenze, sia di presa d'atto di autorevoli pareri, ma che comunque in definitiva è una decisione che attiene molto a come si interpreta la cosiddetta sovranità del Consiglio regionale, e quindi, alla conoscenza di ciascuno di noi, credo che sia doveroso ed opportuno, che la votazione avvenga per scrutinio segreto.

BIANCU (La Margherita-D.L.). Che cosa stiamo votando?

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Artizzu. Prego i colleghi di predisporsi alla votazione. Adesso spieghiamo che cosa stiamo votando. Stiamo votando la presa d'atto della sentenza della Corte di Cassazione. Quindi chi è per la presa d'atto vota verde, chi è per non prendere atto vota rosso. Chiaro?

Votazione segreta

PRESIDENTE. Indico la votazione segreta, con procedimento elettronico, della presa d'atto della sentenza della Corte di Cassazione. che ha dichiarato la decadenza del consigliere BIANCAREDDU.

(Segue la votazione)

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

Presenti 77

Votanti 76

Astenuti 1

Maggioranza 39

Favorevoli 44

Contrari 32

(Il Consiglio prende atto).

(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: AMADU - ARTIZZU - ATZERI - BALIA - BIANCAREDDU - BIANCU - BRUNO - CALLEDDA - CAPELLI - CAPPAI - CASSANO - CHERCHI Oscar - CHERCHI Silvio - COCCO - CONTU - CORDA - CORRIAS - CUCCU Franco Ignazio - CUCCU Giuseppe - CUGINI - DAVOLI - DEDONI - DIANA - FADDA - FARIGU - FLORIS Mario - FLORIS Vincenzo - FRAU - GALLUS - GESSA - GIAGU - IBBA - LA SPISA - LADU - LAI - LANZI - LICANDRO - LICHERI - LIORI - LOMBARDO - MANCA - MANINCHEDDA - MARRACINI - MARROCU - MASIA - MATTANA - MILIA - MORO - MURGIONI - ORRU' - PACIFICO - PETRINI - PINNA - PIRISI - PISANO - PISU - PITTALIS - PORCU - RANDAZZO Alberto - RANDAZZO Vittorio - RASSU - SABATINI - SALIS - SANJUST - SANNA Alberto - SANNA Francesco - SANNA Franco - SANNA Matteo - SANNA Simonetta - SCARPA - SECCI - SERRA - SPISSU - UGGIAS - URAS - VARGIU.

Si è astenuta la consigliera: CALIGARIS.)

Onorevole Caligaris, su che cosa intende intervenire.

CALIGARIS (Gruppo Misto). Sull'ordine dei lavori, Presidente, se è possibile.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare la consigliera Caligaris. Ne ha facoltà.

CALIGARIS (Gruppo Misto). Presidente, io volevo chiedere che venisse invertito l'ordine del giorno, una modifica dell'ordine del giorno con alcune motivazioni. Intanto, per recuperare il confronto con le forze sociali e con gli organismi di parità, e poi mi sembra che il Consiglio…

PRESIDENTE. Le chiedo scusa, onorevole Caligaris, di che cosa stiamo parlando?

CALIGARIS (Gruppo Misto). Presidente, l'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ma non abbiamo chiuso un argomento, per cortesia, si accomodi, onorevole Caligaris.

CALIGARIS (Gruppo Misto). Allora, mi prenoto per dopo, Presidente?

PRESIDENTE. Dopo.

CALIGARIS (Gruppo Misto). Grazie.

PRESIDENTE. Ha domandato di parlare il consigliere Diana. Ne ha facoltà.

DIANA (A.N.). Presidente, così come è avvenuto nelle votazioni della Giunta delle elezioni, chiederei che venga ripetuto questo pomeriggio il voto espresso stamattina. Credo che sia opportuno che il Consiglio regionale si pronunci almeno due volte, così come è avvenuto nella Giunta delle elezioni.

PRESIDENTE. Va bene, prego la Giunta delle elezioni di riunirsi. Prego di convocare la Giunta delle elezioni.

Colleghi, sospendiamo la seduta e riprendiamo alle ore 16 e 30. La Giunta delle elezioni è convocata nella sala dei Gruppi.

Chiedo scusa, era stata convocata anche la Commissione di inchiesta, ma il tempo dedicato all'Aula lo impedisce. La Commissione d'inchiesta è convocata alle ore 16 nella sala al sesto piano dei Presidenti dei Gruppi. Il Consiglio alle ore 17. Onorevole La Spisa, è accolto l'emendamento.

(La seduta è tolta alle ore 13 e 20.)



Allegati seduta


Risposta scritta ad interrogazioni

(inserire risposte)

Testo delle interrogazioni e interpellanze annunziate in apertura di seduta

Interpellanza Pisu - Licheri - Davoli - Fadda - Lanzi - Uras sull'introduzione dei nuovi ticket sanitari prevista dalla Legge finanziaria nazionale 2007 e sulla loro applicazione a livello regionale.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE la legge finanziaria regionale non prevede ticket sui farmaci, che in Sardegna erano stati aboliti dalla Regione, mentre in altre regioni è in vigore il ticket anche sui farmaci, introdotto con provvedimenti regionali, la situazione in Sardegna risulta la seguente:

- pronto soccorso: sino al 31 dicembre per le visite non urgenti (classificate con codice bianco) nell'Isola si pagavano 15 euro; ora il ticket sale a 25 euro;

- visite specialistiche: il cittadino non esente con le nuove norme dovrà pagare ulteriori 10 euro per visita in aggiunta al precedente ticket, già in vigore;

- resta in vigore in Sardegna il ticket sulle prestazioni diagnostiche e di laboratorio;

considerato che dovrebbe trattarsi di ticket sanitari finalizzati a scoraggiare l'uso improprio delle visite specialistiche, delle indagini diagnostiche e finalmente quello del pronto soccorso;

RITENUTO di dover nutrire fondati dubbi:

- sulla loro efficacia (operare per il bene della persona malata, dei cittadini e del SSN);

- sulla loro efficienza (intesa come strumento utile al risparmio economico);

- sulla loro reale utilità, in quanto creano molti disagi di fronte ad entrate inconsistenti, dalle quali occorre altresì sottrarre le spese per il sistema delle esenzioni, quello per le esazioni, e non ultimo quello del tempo perso per i soggetti obbligati e per chi li accompagna. Il tempo perso dai cittadini e lavoratori per il sistema ticket è un danno (oltre che un fastidio) e incide in senso negativo, anche sull'economia in generale;

- sulla loro equità, in quanto i non esenti hanno redditi e patrimoni diversi; da questo punto di vista vi sono soggetti che non ne avvertono l'onere ed altri che al contrario ne sentono particolarmente il peso, per cui mentre per alcuni il pagamento del ticket è indifferente, per molti altri è il contrario di equo, ovvero semplicemente iniquo;

CONSIDERATO ALTRESÌ CHE:

- le fasce esenti (0-14 anni, ultra 65enni, invalidi, esenti per patologia e reddito) rappresentano una importante fascia di popolazione in Sardegna e riducono la presunta efficienza economica del provvedimento;

- con i ticket sulle prestazioni del pronto soccorso si passa da una tassa sulla malattia addirittura ad una tassa sulla sofferenza, nascondendo l'impossibilità o l'incapacità di affrontare i meccanismi di fondo che provocano l'aumento della spesa sanitaria;

RITENUTO CHE:

- l'utilizzo distorto delle prestazioni e delle cure, contribuisce al finanziamento di particolari settori della sanità e che sia necessario modificare questa situazione. Non è pensabile infatti che un sistema che paga la malattia porti benefici alla salute. Esso piuttosto porterà benefici alla malattia, a chi produce farmaci, a chi li commercia, a chi produce e commercia altri materiali e strutture sanitarie: in altri termini alle strutture private che hanno visto in questi ultimi anni aumentare il loro peso, e perciò i loro guadagni, in un contesto che promuove forme di privatizzazioni anche all'interno della sanità pubblica, le sperimentazioni gestionali, le esternalizzazioni, i project financing, e che, ancora, aumenta il lavoro precario, riduce i servizi e aumenta i costi;

- in questo contesto si assiste alla trasformazione dei ticket in scelta ideologica; essi divengono un impedimento ad affrontare i veri problemi e gli sprechi importanti, quelli strutturali, che sono presenti nella Sanità;

- la spesa sanitaria può essere ridotta a condizione che si migliori lo stato di salute della popolazione;

- oltre a colpire le mille inefficienze quotidiane che avvengono nelle strutture del SSN occorre por mano agli sprechi strutturali generati nel tempo sia da una legislazione controriformatrice, sia da distorti e impropri utilizzi delle risorse;

CONSIDERATO CHE:

- finalità del SSN è quella di ridurre i disagi e le malattie e che quindi occorre incrementare le strutture e gli strumenti di prevenzione e, al tempo stesso, eliminare dal sistema quegli elementi, come i DRG, che pagano la malattia, piuttosto che la salute, ovvero gli accreditamenti e i convenzionamenti facili con strutture private, che vanno nella direzione di incrementare le prestazioni sanitarie in funzione dell'interesse delle strutture o dei professionisti, piuttosto che della salute dei cittadini utenti;

- con l'introduzione di nuovi e più pesanti ticket si rischia di rivolgere un messaggio negativo alla popolazione aumentandone la sfiducia: si cambia poco o nulla delle distorsioni sanitarie più evidenti e se ne fa pagare il costo ai soliti;

- i cittadini pagano già il contributo sanitario nell'ambito del sistema progressivo delle imposte in rapporto al loro reddito, e pertanto occorre, semmai, accentuare l'impegno già assunto dal Governo, per eliminare ogni forma di evasione ed elusione fiscale;

- i governi nazionale e regionale manifestano ottimismo per una ripresa economica, incoraggiata da una possibile riduzione del deficit pubblico, dalla riduzione delle spese e dall'aumento delle entrate fiscali dichiarate nei giorni scorsi, grazie alla volontà attuale di combattere l'elusione e l'evasione fiscale;

- ulteriori risorse possono essere reperite riducendo le voci di spesa non certo prioritarie, come quelle dell'acquisto di nuovi armamenti e delle missioni militari all'estero;

RITENUTO CHE:

a) l'accanimento sui ticket, in questo contesto, risulta ad un tempo incomprensibile, inutile e dannoso, frutto di un solo calcolo ragionieristico;

b) i ticket sanitari costituiscono una sorta di punizione nei confronti dei cittadini che necessitano dei servizi oggetto dei provvedimenti in questione, infatti:

- non raggiungono lo scopo per cui verrebbero stabiliti (appropriatezza degli accessi, delle visite e degli esami diagnostici);

- aggravano il carico amministrativo delle strutture;

- aumentano il distacco tra il SSN, fasce di popolazione e cittadini;

- escludono gli immigrati dalla possibilità di accesso alla sanità pubblica;

- discriminano i cittadini gravando soprattutto sui più poveri;

c) si verifica un aumento della richiesta dei ricoveri impropri, per non pagare il ticket sulle prestazioni;

RITENENDO di dovere perciò esprimere la totale contrarietà all'introduzione dei ticket sanitari nella legge finanziaria statale 2007 ed alla loro applicazione a livello regionale;

RITENUTO CHE l'occasione della discussione in Consiglio regionale del Piano sanitario regionale, che dota la Sardegna, dopo più di vent'anni, di una programmazione sanitaria di grande respiro, con una impostazione politica e culturale di alto profilo, sia anche la sede per invertire vecchie scelte di politica sanitaria a partire dalla abolizione dei ticket;

CONDIVIDENDO le critiche espresse dalle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, da associazioni di operatori sanitari e da moltissimi cittadini, che esprimono altresì la certezza che si tratti di una misura altamente antipopolare,

chiedono di interpellare

il Presidente della Regione e l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere se non ritengano:

1) di valutare a breve termine l'efficacia e l'efficienza dei ticket sanitari e, qualora si dimostri la loro inefficacia ed inefficienza, di programmare la loro abolizione a partire dal ticket sul pronto soccorso e dal recente aumento;

2) di impegnarsi per costituire un movimento per il superamento dei ticket. (229).

Interpellanza Floris Vincenzo - Marrocu - Pirisi - Barracciu - Sanna Alberto sull'inquinamento della sorgente di Funtana Bona di Orgosolo.

I sottoscritti,

VENUTI A CONOSCENZA del grave inquinamento, per la concentrazione molto alta di colibatteri, della sorgente di Funtana Bona a Orgosolo;

CONSIDERATO CHE l'inquinamento di tale fonte di acqua sorgiva, una delle più conosciute della Sardegna, emblema fino ad ieri di un mondo naturale incontaminato, pone l'urgente problema dell'immediata salvaguardia di questo bene prezioso, ereditato dai nostri progenitori e che abbiamo il dovere, come cittadini sardi, di tramandare inalterato alle future generazioni;

RITENUTO NECESSARIO, vista l'estrema fragilità di quel sistema ambientale, che venga studiato un immediato intervento atto a ripristinare la sacralità di quei luoghi a cui non solo i cittadini sardi sono profondamente legati,

chiedono di interpellare

l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per conoscere quali azioni intenda intraprendere per salvaguardare questo bene naturale, parte vitale del Supramonte di Orgosolo. (230).

Interpellanza Atzeri sui profili di illegittimità della gara a procedura aperta per l'affidamento delle attività di servizio inerenti la Sardegna Film Commission.

Il sottoscritto,

PREMESSO CHE il ruolo strategico della cinematografia in Sardegna impone politiche di alto profilo che premino le opere di alto valore culturale e i soggetti aggiudicatari di finanziamenti regionali in possesso di tutti i necessari requisiti;

CONSTATATO CHE non è tollerabile che siano poste in essere situazioni di conflitto di interessi relative alla posizione di eventuali soggetti aggiudicatari di finanziamenti pubblici;

RILEVATO CHE ogni gara ad evidenza pubblica deve essere portata a termine nell'assoluta trasparenza e nel rigoroso rispetto di tutte le norme vigenti;

CONSIDERATO CHE la Sardegna Film Commission rappresenta un soggetto pubblico, che implica un controllo pubblico da parte di qualificati funzionari regionali e che, pertanto, sarebbe contraria alla vigenti disposizioni di legge qualunque ipotesi di esautoramento della stessa a favore di organismi privati;

VISTA la deliberazione della Giunta regionale n. 42/13 del 12 ottobre 2004;

VISTO:

- il decreto assessoriale n. 2412 del 1° settembre 2006, in cui si conferma che la composizione del personale deve essere di n. 2 funzionari regionali;

- il disciplinare di gara per l'affidamento delle attività di servizio inerenti la Sardegna Film Commission;

- l'articolo 2 della legge regionale 20 settembre 2006, n. 15;

- l'avviso di gara esperita (con data di invio avviso del 15 dicembre 2006) recante il capitolato speciale d'appalto;

- il punto 1 del bando: "Realizzazione e messa a disposizione alle produzioni di banche dati costantemente aggiornate, disponibili in consultazione, di casting, tecnici, fornitori di servizi alla produzione selezionati attraverso candidatura spontanea o per iniziativa della Film Commission e comunque in raccordo e sotto la direzione della stessa. Monitoraggio della ricaduta economica diretta delle produzioni cinematografiche realizzate in Sardegna. Monitoraggio delle professionalità locali impiegate";

- il punto 3 del bando: "Servizi di ufficio stampa per le produzioni cinematografiche e televisive indicate dalla Film Commission";

- il punto 4 del bando: "Ricerca di marchi e prodotti per l'inserimento strategico nelle produzioni cinetelevisive (product placement) o altre forme di sostegno alle produzioni tramite la fornitura gratuita di prodotti locali che dovranno essere citati nei titoli di coda. Forme di scambio commerciale per la fornitura di prodotti alle produzioni in cambio di pubblicità. Relazione finale sulle attività realizzate";

- il punto 6 del bando: "Assistenza nella ricerca di sistemazioni alberghiere o extra-alberghiere per il soggiorno delle troupes; stipula di convenzioni finalizzate all'ottenimento di tariffe agevolate con alberghi, servizi di ristorazione, autonoleggi, vettori e operatori del settore dei trasporti e altre società di servizi a vantaggio delle produzioni cinetelevisive. Relazione finale sulle attività realizzate",

chiede di interpellare

l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere se:

1) in relazione alle precise disposizioni del bando riportate, non si configuri un palese conflitto di interessi fra l'attività della ditta aggiudicataria (Artevideo scrl) e l'oggetto della gara;

2) in particolare, non confligga con lo spirito e la lettera delle norme vigenti il punto 1 del bando, laddove prevede:

a) la messa a disposizione del database della Film Commission a una ditta concorrente che avrebbe piena disponibilità dei dati delle aziende e delle figure professionali concorrenti e si configurerebbe perciò come il tramite tra le produzioni che ne facessero richiesta e le professioni in loco;

b) l'affidamento alla stessa ditta concorrente del monitoraggio della ricaduta economica diretta delle produzioni cinematografiche realizzate in Sardegna e il monitoraggio delle professionalità locali impiegate, in quanto ciò evidentemente comporterebbe una gravissima violazione della privacy aziendale, non essendo pensabile che un diretto concorrente debba sapere quali servizi sono offerti dalle altre ditte concorrenti alle produzioni che ne fanno richiesta e a quali costi, e, come se non bastasse, il grado di soddisfazione di queste ultime;

3) non sia incongrua l'ipotesi che una ditta concorrente sia messa in condizione di usufruire dei servizi di ufficio stampa della Film Commission, dato che ciò significherebbe che per una produzione una ditta concorrente dovrebbe affidarsi alla ditta concorrente aggiudicataria;

4) non costituisca un indebito vantaggio a favore della ditta aggiudicataria poter contare su una casa di produzione cine-televisiva che realizza spot, comunicati, video promozionali, la quale potrebbe indebitamente contattare a nome della Regione le maggiori realtà produttive sarde, vale a dire i suoi potenziali clienti;

5) non rappresenti una chiara violazione dello spirito e della lettera delle norme vigenti il fatto che dal bando non risulti chiaro se la stipula di convenzioni sia affidata alla ditta per conto della Regione o per conto proprio, mentre appare invece ben chiaro quali sarebbero i vantaggi che una Casa di produzione trarrebbe dal condurre la trattativa per la stipula di queste convenzioni;

6) non ritenga che il bando contraddica totalmente i principi di costituzione della Film Commission di cui alla legge regionale 20 settembre 2006, n. 15, che all'articolo 2 stabilisce: "2. La Sardegna Film Commission è gestita da un organismo associativo senza fini di lucro cui partecipano la Regione, come socio di maggioranza, gli enti locali ed altri soggetti pubblici e privati senza fini di lucro.
3. La direzione della Sardegna Film Commission è affidata, con procedura ad evidenza pubblica, ad una figura di ampia e documentata esperienza nel campo cinematografico che non abbia interessi diretti o concorrenziali nei confronti dell'attività dello stesso organismo";

7) non ritenga che alla ditta aggiudicataria vadano in appalto alcuni servizi incompatibili con l'oggetto sociale delle stessa, in quanto casa di produzione cine-televisiva con fini di lucro;

8) non ritenga che la stessa ditta aggiudicataria sia in concorrenza persino con Film Commission, in quanto offre già da sé servizi di supporto alle produzioni quali ad esempio la location manager;

9) infine, in relazione al palese conflitto di interessi, alla turbativa della libera concorrenza, alla violazione della privacy e all'esigenza di evitare possibili ricorsi all'autorità giudiziaria, non sia urgente ripristinare la legalità e, in particolare, annullare la gara in oggetto, revocare l'incarico alla ditta aggiudicataria e riscrivere il bando alla luce dei principi della legge vigente. (231).

Interrogazione Floris Vincenzo - Marrocu - Pirisi - Sanna Franco - Sanna Alberto, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di attuazione del processo di trasferimento dallo Stato alla Regione ed alle province del personale già dipendente degli uffici periferici del Ministero del lavoro, a seguito del passaggio delle funzioni e dei compiti in materia di lavoro.

I sottoscritti,

VENUTI A CONOSCENZA della situazione di estremo disagio del personale trasferito alle province oramai dall'ottobre del 2005, proveniente dai ruoli degli uffici periferici del Ministero del lavoro che, a distanza di una anno e tre mesi, si trova a non essere ancora definitivamente ed omogeneamente inquadrato nei ruoli del personale delle province, con trattamenti economici e giuridici di carattere provvisorio i più disparati e contradditori tra loro;

CONSIDERATO che questa situazione sta creando sfiducia e malcontento nei lavoratori interessati con gravi ripercussioni sui servizi pubblici erogati a favore di un'utenza particolarmente svantaggiata, quale quella dei disoccupati e di coloro che sono comunque alla ricerca di un'occupazione;

RITENUTO che questa situazione contrasta con gli impegni assunti dalle istituzioni statali e regionali con l'adozione del decreto legislativo 10 aprile 2001, n. 180 (Norma di attuazione dello Statuto speciale della R.A.S., recante delega di funzioni amministrative alla Regione in materia di lavoro e servizi all'impiego) e dell'articolo 17 della legge regionale 21 Aprile 2005, n. 7 - legge finanziaria 2005 (Trasferimenti alle province in materia di lavoro), laddove viene stabilito che "le province provvedono all'inquadramento del predetto personale nei propri ruoli, con la salvaguardia della posizione giuridica ed economica acquisita nell'amministrazione di provenienza alla data del trasferimento";

RITENUTO ALTRESÌ, che la Giunta regionale debba prontamente intervenire per promuovere e sollecitare il rispetto degli impegni assunti con la normativa prima richiamata,

chiedono di interrogare

il presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per conoscere quali iniziative intendono intraprendere per portare a soluzione tale problema, nel rispetto degli impegni assunti.(730).

Interrogazione Lanzi - Licheri - Davoli - Fadda - Pisu - Uras sulla esternalizzazione dei servizi socio-sanitari presso la struttura del Presidio ospedaliero della ASL n. 6 di Sanluri prevista dalla delibera della direzione aziendale.

I sottoscritti,

PREMESSO che il proliferare dei processi di esternalizzazione dei servizi pubblici produce un incremento esponenziale della precarizzazione e della instabilità dei rapporti di lavoro, oltre ad un netto peggioramento qualitativo dei servizi stessi;

TENUTO CONTO che l'esternalizzazione selvaggia dei servizi alla persona è in palese contraddizione sia con le indicazioni contenute nel Piano sanitario regionale, sia con i provvedimenti contenuti nella finanziaria 2007 in materia di stabilizzazione del lavoro pubblico e lotta alla precarietà lavorativa,

Chiedono di interrogare,

ai sensi dell'articolo 106, comma 4, del Regolamento consiliare, l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale Nerina Dirindin per sapere se:

1) corrisponde al vero la denuncia circa i propositi della direzione generale della ASL n. 6 di Sanluri di dar corso alla esternalizzazione e all'acquisto dei servizi socio-sanitari presso una impresa fornitrice privata attraverso modalità contrattuali che implicherebbero, oltre alla precarietà, un aumento indiscriminato dei livelli di sfruttamento del lavoro e un impiego di personale non specializzato per le mansioni previste;

2) è sua intenzione intervenire presso la direzione aziendale della ASL di Sanluri per revocare tale pericoloso progetto di esternalizzazione. (731).

Interrogazione Liori - Diana, con richiesta di risposta scritta, sulla soppressione delle fermate delle linee Ferrovie della Sardegna - ex Pani site nel Comune di Sardara.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- a partire dal 3 gennaio 2006, data di avvio delle linee di trasporto pubblico locale delle Ferrovie della Sardegna (FdS) predisposte in sostituzione del servizio precedentemente praticato dalle Autolinee Pani, sono state soppresse le fermate intermedie site nel Comune di Sardara, relative alle direttrici Cagliari-Sassari e Cagliari-Nuoro;

- in conseguenza di ciò, il Comune di Sardara si ritrova privo di qualsiasi collegamento diretto con le città di Sassari e Nuoro e con l'aerostazione di Elmas, nonché con la città di Oristano relativamente ai soli giorni festivi;

- inoltre, la soppressione delle fermate ha privato il Comune di Sardara del più efficiente collegamento con la città di Cagliari, considerato che i mezzi dell'Arst impiegano ben 90 minuti per percorrere la tratta Sardara-Cagliari e che tale tratta non viene praticata nei pomeriggi e nelle sere dei giorni festivi;

CONSIDERATO CHE:

- le tratte in partenza da Sardara erano assai frequentate, dal momento che servivano non solo i numerosi pendolari del paese ma anche quelli dei comuni limitrofi, pertanto la soppressione delle fermate non può essere giustificata dalla necessità di eliminare le corse sottoutilizzate a fini di razionalizzazione, ma anzi potrebbe tradursi in una riduzione degli introiti per la società che le gestisce;

- l'amministrazione comunale di Sardara ha più volte, a partire dalla data di soppressione delle fermate in oggetto, sottoposto la richiesta del ripristino delle tratte sia alla direzione regionale delle FdS che all'Assessorato regionale dei trasporti, senza tuttavia ricevere alcuna risposta,

chiedono di interrogare

l'Assessore regionale dei trasporti affinché riferisca:

1) per quali ragioni le FdS hanno ritenuto di dover sopprimere le fermate intermedie site nel Comune di Sardara;

2) quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di ripristinare le fermate soppresse, eventualmente provvedendo al loro avvicinamento al centro abitato di Sardara;

3) quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di ripristinare la corsa, praticata nei soli giorni festivi, in partenza da Sassari alle 14.15 con arrivo a Cagliari alle 17.30, in modo tale da non isolare dal capoluogo per gran parte della giornata l'ampio territorio che fa riferimento al Comune di Sardara (732).

Interrogazione Artizzu - Diana - Liori - Moro - Sanna Matteo - Cappai - La Spisa - Biancareddu - Vargiu - Ladu - Amadu - Capelli - Cassano - Cherchi Oscar - Contu - Cuccu Franco Ignazio - Dedoni - Floris Mario - Gallus - Licandro - Lombardo - Marracini - Milia - Murgioni - Petrini - Pisano - Pittalis - Randazzo Alberto - Randazzo Vittorio - Rassu - Sanciu - Sanjust, con richiesta di risposta scritta, sull'applicazione della caccia in deroga nel mese di febbraio.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- la Sardegna registra un flusso della fauna migratoria del tutto singolare e diverso dalle altre regioni italiane;

- la suddetta fauna migratoria e in particolare lo storno, il tordo e il colombaccio, sono presenti in numero straordinariamente elevato nel nostro territorio regionale e solo nel mese di marzo migreranno verso le zone del nord Europa, nelle quali nidificheranno;

- molto agricoltori, su tutto il territorio regionale, lamentano i danni causati a colture in corso, specialmente a quelle olivicole, dallo storno e dal tordo,

chiedono di interrogare

l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere se intenda applicare in Sardegna la normativa nazionale e comunitaria che regola la caccia in deroga consentendo, nel mese di febbraio, l'abbattimento di alcune specie particolarmente dannose. (733).

Interrogazione Licheri - Uras - Davoli - Fadda - Lanzi, con richiesta di risposta scritta, sulla chiusura dell'ufficio postale di Bessude e sul processo di progressiva riduzione dei servizi ai cittadini nei piccoli centri.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE il processo di razionalizzazione della struttura postale sta portando alla progressiva chiusura degli uffici postali nei piccoli centri, acuendo il già grave stato di desertificazione civile, economica e culturale delle zone interne;

TENUTO CONTO CHE questo processo di razionalizzazione va a sommarsi, in piccoli centri come Bessude e in tutta la zona del Meilogu, alla già cronica assenza di servizi ai cittadini, scuole e centri di aggregazione sociale, favorendo il fenomeno dello spopolamento;

CONSIDERATO CHE la mancata erogazione dei servizi ai cittadini nei piccoli centri è in palese contraddizione con le politiche della Regione tese a valorizzare sul piano economico-produttivo, culturale e dunque abitativo, le zone interne,

chiedono di interrogare

il Presidente della Regione e la Giunta regionale per conoscere quali iniziative intendano intraprendere presso il competente Ministero nazionale al fine di:

1) evitare la chiusura dell'ufficio postale di Bessude;

2) invertire il processo di chiusura degli uffici postali nei piccoli centri.(734).

Interrogazione Sanna Matteo, con richiesta di risposta scritta, sul 10 febbraio - Giornata del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale.

Il sottoscritto,

VENUTO A CONOSCENZA che:

- il Parlamento italiano con la Legge n. 92 del 30 marzo 2004 ha istituito il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale;

- il "Giorno del ricordo" di cui sopra è considerato solennità civile ai sensi dell'articolo 3 della Legge 27 maggio 1949, n. 260;

- nella stessa giornata sono previste, per legge, iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado ed è altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende;

- l'occupazione jugoslava, che a Trieste durò quarantacinque giorni, fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche delle deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi di popolazioni inermi; in Istria, a Fiume e in Dalmazia, invece, questa repressione jugoslava costrinse oltre 300 mila persone ad abbandonare le loro case per fuggire dai massacri e poter mantenere la propria identità italiana;

- nel territorio sardo sono presenti numerosissime famiglie di esiliati istriani, fiumani e dalmati;

- le tragiche vicende che si vogliono ricordare con questa legge sono state celate per decenni agli italiani in virtù di meri interessi politici dal dopoguerra ad oggi;

- 1' approvazione di questa legge rientra nell' operazione di ricostruzione di una memoria comune di tutti gli italiani;

- nel corso della sua approvazione alla Camera dei deputati la legge in questione ha ottenuto 502 voti favorevoli, 15 voti contrari e 4 astenuti;

CONSIDERATO CHE nel corso del 2005 e del 2006 la Regione Sardegna non ha promosso alcuna iniziativa per ricordare la tragedia che ha sconvolto le regioni del nord est dell'Italia tra il 1944 e il 1947,

chiede di interrogare

il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:

1) quali provvedimenti intenda prendere nell'anno in corso la Regione Sardegna per ricordare il dramma degli italiani vittime delle persecuzioni titine;

2) come la Regione intenda promuovere iniziative atte a sensibilizzare l'opinione pubblica.

Nel ricordare al Governatore Soru che la data del 10 febbraio è considerata solennità civile, si invita a convocare una seduta straordinaria sul tema. (735).

Interrogazione Gallus - Ladu - Murgioni, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nella liquidazione degli indennizzi per l'abbattimento dei capi ovini infetti da scrapie.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- in tutta l'Isola vengono segnalate situazioni di grave ritardo in relazione alle determinazioni degli indennizzi per l'abbattimento di capi ovini affetti da scrapie;

- molte aziende agricole, grazie a questi esasperanti ritardi, si trovano in difficili condizioni finanziarie avendo perso a causa della diffusione della malattia moltissimi capi di bestiame, se non tutti i capi;

- il perdurare inspiegabile di questi ritardi, unito alla crisi ormai imperante in tutto il settore, è destinato a creare gravi ripercussioni economiche con conseguente chiusura di moltissime aziende oberate dai debiti,

chiedono di interrogare

il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) quali siano i motivi di questo inspiegabile ritardo;

2) se non ritengano di dover adottare tutte le iniziative opportune per snellire l'iter procedurale relativo al pagamento degli indennizzi e conferire alle aziende i giusti riconoscimenti per i danni patiti, in tempi quanto più possibile celeri. (736).

Interrogazione Dedoni, con richiesta di risposta scritta, sul bando di gara dell'Assessorato del turismo, artigianato e commercio con procedura aperta per l'affidamento della fornitura e installazione di n. 10 web cam.

Il sottoscritto,

PREMESSO CHE l'oggetto dell'appalto è la fornitura di 10 web cam, la loro installazione e il collegamento con un layer in essere presso l'ente appaltante che come recita l'articolo 2 "ha strutture non lontane dal punto di installazione..." (delle 10 web cam) e che le singole web cam dovranno quindi essere installate con opportune staffe (punto 1 dell'articolo 19), opportuno cablaggio (punto 2) ed alimentazione (articolo 4);

CONSIDERATO CHE la location (punto 3, articolo 19) in cui verranno installate le 10 web cam verrà comunicata solo alla ditta aggiudicataria e conseguentemente i concorrenti non potranno determinare la congruità del ribasso;

VERIFICATA l'impossibilità di formulare l'offerta senza conoscere i punti d'installazione;

PRESO ATTO CHE l'Assessorato del turismo, artigianato e commercio, con determinazione del dirigente del Servizio turismo, ha sospeso il termine per la presentazione delle offerte,

chiede di interrogare

il Presidente della Regione e l'Assessore del turismo, artigianato e commercio per sapere:

1) se quanto su esposto corrisponda al vero;

2) quali provvedimenti intendano prendere per rendere più trasparenti le procedure delle gare della Regione, anche in considerazione della superficialità con cui è stata bandita la gara in oggetto;

3) quali provvedimenti intendano assumere per rendere possibile la partecipazione di tutte le società interessate al bando di gara dell'Assessorato del turismo, artigianato e commercio per l'affidamento della fornitura e l'installazione di n. 10 web cam. (737).

Interrogazione Cucca - Biancu - Cuccu Giuseppe - Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sul morbo della scrapie, meglio conosciuta come malattia della "pecora pazza".

I sottoscritti,

PREMESSO CHE il morbo della scrapie è un morbo che colpisce prevalentemente i capi bovini, ma che ultimamente si è sviluppato anche nella specie ovina facendo registrare, nell'ultimo periodo del 2006 e all'inizio di gennaio 2007, numerose decimazioni di greggi;

TENUTO CONTO CHE a differenza della blue-tongue, per i capi colpiti dalla scrapie, come per altre malattie meno diffuse e comunque dannose per le aziende, non esiste nessuna norma che preveda né un intervento di profilassi, né un ristoro economico in termini di indennizzo per il mancato reddito;

RILEVATO CHE dopo l'epidemia provocata dalla lingua blu, il focolaio della scrapie ha rappresentato per gli allevatori delle province di Nuoro e Ogliastra il più grave contraccolpo per una economia agro-pastorale già in difficoltà;

EVIDENZIATO CHE i focolai registrati in Provincia di Nuoro lo scorso anno sono stati 12, per un totale di 2.500 di capi abbattuti, mentre nella Provincia dell'Ogliastra il focolaio è stato uno solo, con 60 capi abbattuti;

ACCERTATO CHE a tutt'oggi la maggiore preoccupazione per gli allevatori sardi di ovini è da ricercare nel mancato reddito per l'anno in corso, soprattutto in questo periodo in cui inizia la campagna relativa alla mungitura;

RILEVATO CHE, INFINE, su tale grave situazione è stato lanciato l'allarme dalle organizzazioni degli allevatori, che minacciano azioni di protesta se non si troveranno urgentemente soluzioni che garantiscano gli allevamenti di ovini della nostra Regione,

chiedono di interrogare

l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e l'Assessore regionale all'agricoltura e riforma agro-pastorale per conoscere:

1) quali provvedimenti urgenti, dal punto di vista dei servizi veterinari, intendano porre in essere per evitare il morbo della scrapie nell'immediato e in futuro;

2) se i citati Assessori intendano assumere iniziative dirette a riconoscere agli allevatori proprietari di capi ovini colpiti dal morbo una forma di indennizzo conseguente al danno subito e al mancato reddito, specificando eventualmente i provvedimenti da adottare e i tempi di attuazione. (738).

Interrogazione Cucca - Sabatini, con richiesta di risposta scritta, sul processo di trasferimento della sede dell'Ente foreste della Sardegna da Cagliari a Nuoro.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE nel Servizio territoriale di Nuoro dell'Ente foreste della Sardegna risultano vacanti ben 22 posti di IV livello, categoria impiegati, area contabile;

RILEVATO CHE a seguito delle delibere del consiglio di amministrazione dell'Ente foreste della Sardegna rispettivamente n. 20 del 12 luglio 2001 e n. 24 del settembre 2001, veniva pubblicata sul Buras n. 34 del 1° ottobre 2001, la pianta organica dell' Ente foreste della Sardegna nella quale venivano evidenziate numerose carenze di personale relative al IV livello impiegati;

CONSIDERATO CHE nelle delibere del consiglio di amministrazione gli impiegati amministrativi-contabili inquadrati nel IV livello retributivo presenti nella pianta organica sono assegnati esclusivamente ai cantieri forestali e che a capo di ciascun cantiere è preposto un impiegato tecnico, ordinatamente assistito da un impiegato amministrativo;

ACCERTATO CHE nella medesima pianta organica non risulta che sia stato assegnato alcun impiegato di IV livello ai Servizi territoriali né tantomeno risulta che sia stata fatta una reale suddivisione dei posti in pianta organica al fine di occupare le carenze di personale o vacanze sussistenti;

CONSIDERATO CHE alcuni impiegati, svolgenti servizio negli uffici di Nuoro, hanno partecipato alla selezione interna nella convinzione di poter coprire i posti vacanti in quella sede, in ragione delle carenze di personale relativo al IV livello impiegati come in premessa riferito;

APPRESO CHE la direzione generale di Cagliari dell'Ente foreste, indipendentemente dalle reali esigenze di organico presenti nella sede di Nuoro del Servizio territoriale dell'Ente suddetto, avrebbe assegnato agli uffici del capoluogo alcuni impiegati della sede di Nuoro risultati vincitori del concorso, nonostante nel bando non venissero specificate le sedi di lavoro vacanti,

chiedono di interrogare

il Presidente della Regione per sapere quali siano gli effettivi intendimenti dell'esecutivo circa il trasferimento della sede del Servizio territoriale dell'Ente foreste della Sardegna da Nuoro a Cagliari e, eventualmente, in quali tempi si intende realizzarlo, in adempimento agli impegni assunti reiteratamente, anche pubblicamente, dallo stesso Presidente della Regione. (739).

Interrogazione Dedoni - Vargiu - Cassano - Pisano, con richiesta di risposta scritta, sull'ammissione della società Airecovery ai partenariati della progettazione integrata POR Sardegna 2000-2006.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- in prospettiva, secondo recenti notizie di stampa, la piana d'Ottana dovrebbe trasformarsi in un gigantesco aeroporto per far atterrare aerei da smantellare provenienti da tutto il mondo;

- invece di soluzioni realistiche e coraggiose tese a risolvere i gravissimi problemi occupazionali e produttivi che gravano sulla intera Provincia di Nuoro e ad interrompere la rapina di imprenditori mordi e fuggi che hanno taglieggiato le aree industriali di Siniscola, Macomer ed Ottana, si sogna un aeroporto del caro estinto volante per essere primi in Europa nei funerali aerei;

- bisognerebbe chiedersi perché si vuole che gli aerei obsoleti mestamente migrino in una Sardegna trasformata in pattumiera tecnologica del Mediterraneo sostituendo ad Ottana la defunta cattedrale chimica nel deserto con un cimitero aereo;

- sarebbe costante il flusso dei soldi pubblici drenati dai soliti furbi imprenditori e mediati dall'immortale potere politico statalista e "compratore", purtroppo sempre al comando nella Regione e nel Nuorese per incrementare il sottosviluppo;

- la proposta è criticabile ampiamente da diversi punti di vista e se ne possono anticipare alcuni: ogni Boeing 747, infatti, come ogni grande aereo civile o militare, contiene 1500 kg di uranio impoverito utilizzato per contrappesi di superfici alari ed altri meccanismi;

- nei rottami di tanti aerei precipitati sono stati registrati importanti presenze di uranio impoverito e d'inquinamento pericolosissimo per la diffusione di questa sostanza per combustione o polverizzazione intorno al relitto;

- l'ultimo caso conosciuto e registrato dall'Arpa di Piacenza riguarda i rottami del C130 algerino precipitato nell'agosto del 2006 che ha sparso nella zona di caduta del cargo una nuvola d'uranio impoverito;

- non si tratta di pericolo di radioattività, essendo l'uranio impoverito pochissimo radioattivo, ma di un gravissimo pericolo d'avvelenamento chimico conosciuto ormai da tutti e soprattutto in Sardegna per la sindrome dei Balcani e di Quirra nei minimi particolari;

- i previsti settanta (70) aerei smantellati in un anno corrispondono a 105 tonnellate di uranio impoverito che dovrà essere smaltito ad Ottana, e come? si sono domandati i cittadini del Centro Sardegna in una recente assemblea a Sarule;

- sostanze radioattive sono utilizzate per gli indicatori di livello di serbatoi ed altre attività, liquidi velenosissimi, metalli pesanti, veleni d'ogni tipo e di difficile smaltimento sono presenti all'interno dei serbatoi, dei circuiti idraulici e nelle strutture motoristiche ed informatiche;

- ulteriore uranio impoverito è utilizzato come contrappeso dei rotori di elicotteri e nei giroscopi che sarebbero previsti ad Ottana per la rottamazione oltre agli aeromobili ad ala fissa;

- dopo aver smantellato i giganti civili dell'aria fuori servizio, compresa magari l'intera e più inquietante flotta aerea di produzione ex sovietica, seguirebbero certamente gli aerei militari e parti di missili, con tutto il loro presumibile carico di veleni, compreso l'uranio impoverito, parti strutturali ed aggiuntive derivanti da contaminazioni possibili per attività belliche o addestrative. Se veramente si trattasse, come anticipato dai misteriosi proponenti l'iniziativa, dell'unico cimitero aereo europeo, è indubbio che sarebbe estremamente economico e quasi obbligatorio inviare il maggior numero di defunti volanti ad Ottana aumentando a dismisura il pericolo di avvelenamento e liberando dell'incombenza il resto d'Europa, così come già fatto con i velenosissimi fumi d'acciaieria europei smaltiti a Portovesme;

- nella peggior delle ipotesi, cementificata la piana con un aeroporto del non ritorno, costretti all'insonnia tutti gli abitanti per il rumore dei jet atterranti, rimarrebbero pochissimi posti di lavoro e il deposito di inquinanti pericolosi e non smaltibili, da scaricare nel Tirso o bruciati nel sovradimensionato termovalorizzatore previsto sempre ad Ottana, aggiungendo alla diossina altri e più micidiali e permanenti veleni;

RILEVATO CHE su proposta dell'Assessore dell'industria la giunta provinciale di Nuoro "ha deliberato di partecipare al partenariato presentato dalla costituenda Airecovery" per la realizzazione nell'area industriale d'Ottana di una struttura per la demolizione, recupero e condizionamento di aeromobili e che l'iniziativa sarebbe finanziata con un investimento pari a 55 milioni di euro dei quali la metà a carico della Regione e della Provincia;

REGISTRATO CHE la notizia ha suscitato una forte preoccupazione nelle popolazioni della provincia e nell'intera Sardegna per la paventata trasformazione della piana d'Ottana in una pattumiera tecnologica, rovesciando sul territorio l'onere dello smaltimento di veleni, rifiutati altrove, derivanti dallo smantellamento e/o ricondizionamento di aerei civili e militari previsti dal progetto (carburanti, liquidi di sentina, oli lubrificanti e d'impianti idraulici, metalli pesanti, uranio impoverito, leghe e composti chimici, originati dallo smantellamento o trasportati durante la vita d'esercizio degli aeromobili);

PREOCCUPATI ULTERIORMENTE dalle recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa in risposta alle preoccupazioni popolari dalla costituenda società Airecovery che negano la previsione di attività di rottamazione, al contrario già chiaramente affermate dall'amministrazione provinciale nuorese, rifocalizzando il progetto sul solo ricondizionamento di aeromobili e legittimando nell'opinione pubblica il sospetto di scarsa affidabilità imprenditoriale e progettuale perché negando le vere intenzioni hanno confinato l'idea progettuale iniziale nel campo delle fantasie irrealizzabili e nella realtà di un tentato assalto ai soldi pubblici per costruire una nuova cattedrale nel deserto;

OSSERVATO CHE gli aeromobili previsti dal progetto pur essendo modelli da rottamare o obsoleti da riciclare in toto o in parte, dovrebbero giungere in volo nel previsto sito industriale di stoccaggio e lavorazione e che ad Ottana non esiste e non è previsto in nessun documento di programmazione un aeroporto in grado di far atterrare tali aerei che richiedono una pista lunga, moderna ed attrezzata e comunque realizzabile con rilevantissimi costi aggiuntivi e tempi altrettanto lunghi per la progettazione e realizzazione;

CONSTATATO CHE pertanto la realizzazione di un tale progetto sarebbe assimilabile alla costruzione di un cantiere navale senza mare,

chiedono di interrogare

il Presidente della Regione e gli Assessori regionali competenti per conoscere:

1) i reali termini del progetto presentato e le determinazioni che la Giunta intenderebbe attuare per evitare che la piana d'Ottana, già avvelenata da un'industrializzazione di rapina e non bonificata, venga trasformata in una gigantesca pattumiera tecnologica che a seguito della realizzazione del previsto inceneritore con l'impianto di demolizione di aeromobili di cui all'iniziativa Airecovery;

2) inoltre, come sia stato possibile che la domanda denominata Airecovery C202 sia stata ammessa ai partenariati di progetto per la presentazione dei progetti integrati di sviluppo del POR Sardegna 2000-2006 per la Provincia di Nuoro in presenza di caratteristiche intrinseche di alta pericolosità per l'ambiente e la salute dei cittadini e soprattutto in assenza dell'aeroporto ad Ottana, evidente prerequisito di fattibilità, per l'impossibilità di far giungere nel luogo previsto gli aerei oggetto delle lavorazioni previste;

3) in particolare, di fugare il plausibile dubbio che tale progetto possa ledere il decollo dell'aeroporto Oristanese di Fenosu ormai in fase di definitiva realizzazione e con ampie possibilità di fornire un ausilio serio e deciso per lo sviluppo dell'occupazione nel centro Sardegna. (740).

Interrogazione Diana - Liori, con richiesta di risposta scritta, sui finanziamenti concessi dalla SFIRS Spa alle aziende editoriali sarde.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE la Società finanziaria per l'industria e la rinascita della Sardegna (SFIRS), società per azioni controllata dalla Regione, ha quale scopo sociale la promozione e il sostegno delle iniziative economiche nell'Isola;

CONSIDERATO CHE tale scopo viene di norma perseguito selezionando, tra le aziende che presentano domanda di finanziamento, quelle appartenenti ai settori ritenuti strategici per l'economia isolana e in grado di generare un'effettiva e importante ricaduta occupazionale a beneficio dei sardi;

PRESO ATTO CHE, a giudicare dalle ripetute e consistenti riduzioni operate sulla dotazione finanziaria delle leggi regionali a sostegno diretto e indiretto dell'editoria quali la 3 luglio 1998, n. 22 e la 15 ottobre 1997, n. 26, l'Amministrazione attualmente in carica non ritiene l'editoria un settore strategico per l'economia sarda,

chiedono di interrogare

il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio affinché riferiscano:

1) a quanto ammontano i finanziamenti concessi dalla SFIRS Spa alle aziende editoriali sarde nel corso della tredicesima legislatura regionale;

2) se risponde a verità che il consiglio di amministrazione della SFIRS Spa ha deliberato, nello scorso mese di dicembre, la concessione di un finanziamento ordinario a un'azienda editoriale che pubblica un quotidiano a tiratura regionale, per una somma pari a 3 milioni di euro;

3) se, nel momento in cui il consiglio di amministrazione della SFIRS Spa ha deliberato la concessione del finanziamento, il procedimento istruttorio della relativa pratica era stato portato a termine;

4) se sono a conoscenza del fatto che, a tutt'oggi, l'azienda editoriale finanziata ha la propria sede legale nella città di Roma;

5) se sono a conoscenza del fatto che tale azienda editoriale pubblica non meno di 14 quotidiani a tiratura locale, uno solo dei quali è interamente realizzato e distribuito in Sardegna;

6) se la concessione del finanziamento è subordinata all'assunzione con contratti a tempo indeterminato, da parte dell'azienda editoriale di cui sopra, di cittadini sardi disoccupati e, in caso affermativo, in quale numero;

7) se ritengono che la concessione del finanziamento di cui sopra risponda allo scopo sociale della SFIRS Spa, vale a dire se ritengono che essa abbia innegabili effetti positivi sullo sviluppo economico della Sardegna;

8) se ritengono opportuno che la SFIRS Spa conceda un finanziamento di tale entità a un'azienda operante in un settore che l'Amministrazione regionale in carica non ritiene strategico per l'economia dell'Isola;

9) se il collegio sindacale della SFIRS Spa si è espresso sulla concessione di tale finanziamento e in quali termini;

10) se ritengono che l'azienda editoriale finanziata sia in possesso di tutti i requisiti necessari per accedere al finanziamento concessole dalla SFIRS Spa, sia per quanto riguarda la situazione in cui versa il bilancio sociale che per quanto concerne le garanzie finanziarie fornite all'atto della richiesta del finanziamento;

11) se il consiglio di amministrazione della SFIRS Spa è stato messo nelle condizioni di deliberare in piena autonomia relativamente alla pratica per la concessione del finanziamento di cui sopra. (741).

Interrogazione Ladu - Murgioni - Gallus, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi negli indennizzi per le alluvioni del dicembre 2004 e del gennaio 2006.

I sottoscritti,

PREMESSO CHE:

- incredibilmente, gli agricoltori e gli allevatori del Nuorese e dell'Ogliastra non hanno ancora ricevuto gli indennizzi relativi agli eventi alluvionali che nel dicembre 2004 e nel gennaio 2006 hanno sconquassato i loro territori, mettendo tutto il mondo agricolo in ginocchio;

- gli ingenti danni provocati dalle due calamità alluvionali hanno pregiudicato le stagioni produttive del settore lattiero caseario, di quello agrumicolo e hanno determinato la moria di numerosi capi di allevamento, sommandosi alle già gravi difficoltà finanziarie che il comparto attraversa;

ATTESO CHE la crisi del mondo agricolo in questi ultimi anni ha toccato livelli mai conosciuti nel passato, e quindi non è accettabile una ulteriore dilatazione dei tempi per il conferimento degli indennizzi alle aziende danneggiate e messe in ginocchio dalle alluvioni;

RILEVATO CHE non esistono giustificazioni plausibili per spiegare i motivi di un ritardo che si prefigura come una ulteriore penalizzazione per un settore ed una economia storica della Sardegna che clamorosamente vengono snobbati ed emarginati dall'attuale governo regionale, a differenza di quanto accadeva nel passato, laddove solo nella precedente legislatura la Giunta regionale ha conferito diverse decine di miliardi del vecchio conio per sostenere il mondo agricolo,

chiedono di interrogare

il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:

1) quali siano le vere motivazioni che hanno portato a generare questi macroscopici ritardi nel conferimenti degli indennizzi alle aziende colpite dagli eventi alluvionali e come intendano tempestivamente rimuoverli;

2) quali concrete politiche di intervento a sostegno del settore in crisi intenda adottare l'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale sia nel breve che nel medio periodo, posto che sino ad oggi nessuna efficace iniziativa è stata assunta e che il mondo agricolo langue in una crisi devastante;

3) infine, quando intendano adottare le urgenti e opportune iniziative per adeguare il livello delle infrastrutture con idonee opere di prevenzione in materia di calamità naturali. (742).

Interrogazione Cassano, con richiesta di risposta scritta, sulla grave crisi in cui versa la Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe.

Il sottoscritto,

PREMESSO CHE la Fondazione San Giovanni Battista con sede in Ploaghe (Sassari) è stata un punto di riferimento per i pazienti della Provincia di Sassari e non solo;

VISTO CHE l'istituto versa attualmente in uno stato di crisi che mette a repentaglio l'erogazione dei servizi e dell'assistenza nonché l'occupazione del personale;

VISTI gli impegni assunti dall'Assessore Dirindin, e puntualmente disattesi come suo costume, dal momento che secondo la legge regionale n. 23 del 1995 sui servizi alla persona la Fondazione San Giovanni Battista avrebbe dovuto essere trasformata in azienda, cosa che fino ad oggi non è avvenuta;

CONSIDERATO CHE il paventato rischio di chiusura determinerebbe la conseguente perdita del posto di lavoro per circa 170 addetti e gravi ricadute sul territorio;

RITENUTO CHE la Provincia di Sassari sia stata già fortemente penalizzata dall'approvazione del Piano sanitario regionale con una perdita di oltre 500 posti letto e con la cancellazione di diversi reparti di specialità,

chiede di interrogare

il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:

1) se siano a conoscenza di quanto sta avvenendo all'interno della Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe;

2) quali urgenti provvedimenti intendano adottare per evitare la chiusura di questa importante struttura che fornisce servizi indispensabili per le popolazioni del territorio;

3) se non ritengano, dopo aver valutato attentamente quanto segnalato, di attivare tutte le procedure del caso aprendo un tavolo di trattativa tra azienda e organizzazioni sindacali per una risoluzione positiva della vertenza. (743).