SEDUTA I
MARTEDÌ 20 LUGLIO 1999
Presidenza del Presidente provvisorio Felice CONTU
La seduta è aperta alle ore 11 e 12.
Costituzione dell'Ufficio di Presidenza provvisorio
PRESIDENTE. Prego i colleghi di prendere posto perchè apriamo subito la Seduta.
La seduta è aperta. Nel dare inizio ai lavori, a norma di Regolamento, invito gli onorevoli Lombardo, Randazzo, Murgia, Pili, se non c'è l'onorevole Pili, subentra l'onorevole Lai, quali consiglieri più giovani di età, a prendere posto al banco della Presidenza per assumere l'incarico di Segretari provvisori. Quindi ai sensi dell'articolo 2, comma 2 del Regolamento, l'Ufficio di Presidenza, è insediato.
PRESIDENTE. Comunico agli onorevoli consiglieri che i Presidenti degli Uffici centrali circoscrizionali e dell'Ufficio centrale regionale hanno trasmesso, alla Segreteria generale del Consiglio, gli atti e i documenti relativi all'elezione dei consiglieri regionali, ai sensi degli articoli 76, 77 bis, 78 e 79 ter della legge regionale 6 marzo 1989, n. 7 e successive modificazioni.
Comunico ancora che è pervenuto alla Presidenza del Consiglio regionale il seguente telegramma: "Ringrazio vivamente dell'invito a presenziare alla solenne prossima seduta di insediamento del Consiglio regionale, purtroppo sopravvenuti motivi di salute mi impediscono di essere presente. Voglia comunque gradire i più sentiti auguri di buon lavoro a lei e a tutti i consiglieri. Francesco Caruso, rappresentante del Governo". Al quale inviamo i nostri migliori auguri di ottima guarigione.
Comunico, altresì, che è pervenuta in data odierna la seguente lettera: "Onorevole Presidente, in ottemperanza alle norme vigenti regionali e nazionali che sanciscono l'incompatibilità tra consigliere regionale e sindaco di comune superiore ai diecimila abitanti, le comunico che tale incompatibilità, che mi riguardava personalmente, è stata rimossa con la presentazione in data odierna, antecedentemente quindi alla riunione del Consiglio regionale, al Comune di Iglesias delle dimissioni dell'incarico di sindaco. Mauro Pili".
Comunico ancora che è pervenuta in data 15 luglio 1999 da parte dell'onorevole Sgarbi la seguente lettera: "Illustre Presidente, le comunico che vista la norma costituzionale vigente in ordine alle incompatibilità elettorali, così come da comunicazioni del 1° luglio 1999, protocollo 949 della Camera di Deputati, sono costretto a rinunciare con rammarico all'importante ruolo di consigliere regionale della Sardegna".
La sostituzione dell'onorevole Sgarbi ed anche le altre sostituzioni conseguenti ad opzioni, saranno esaminate, dopo il giuramento dei consiglieri, dall'Ufficio di Presidenza provvisorio ai sensi dell'articolo 2 del Regolamento.
Procediamo ora all'atto più importante che è il giuramento dei consiglieri ai sensi dell'articolo 23 del nostro Statuto.
Leggo, come è previsto dall'articolo 3 del decreto presidenziale 19 maggio 1949 numero 250, Norme di Attuazione dello Statuto, io stesso per primo presterò giuramento dicendo: "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione Autonoma della Sardegna".
Ora vorrei invitare tutti i consiglieri presenti a prestare lo stesso medesimo giuramento, e prego quindi i Segretari a procedere all'appello dei Consiglieri, ciascuno dei quali, quando sarà chiamato, alzandosi dovrà rispondere "Giuro".
(La Segretaria procede all'appello dei consiglieri presenti, che prestano giuramento.)
Giurano quindi nell'ordine i consiglieri: Amadu - Balia - Balletto - Biancareddu - Biggio - Calledda - Capelli - Cappai - Carloni - Cassano - Cogodi - Corda - Corona - Cugini - Deiana - Demontis - Demuru - Dettori Bruno - Dettori Ivana - Dore - Fadda - Falconi - Fantola - Federici - Floris Emilio - Floris Mario - Fois - Frau - Giagu - Granara - Grauso - La Spisa - Ladu - Lai - Licandro - Liori - Loddo - Lombardo - Manca - Marrocu - Masala - Masia - Mereu - Milia - Morittu - Murgia - Nuvoli - Onida - Onnis - Oppi - Orrù - Ortu - Pacifico - Piana - Pili - Pilo - Pinna - Pirastu - Pirisi - Pittalis - Pusceddu - Randazzo - Rassu - Sanna Nivoli - Sanna Alberto - Sanna Emanuele - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Salvatore - Scano - Selis - Serrenti - Spissu - Tunis Gianfranco - Tunis Marco - Usai - Vassallo.
Proclamazione e giuramento dei consiglieri regionali
Michele COSSA e Luigi SCARPA
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, com'è noto, l'onorevole Massimo Fantola è stato eletto contemporaneamente nel Collegio regionale e nel Collegio provinciale di Cagliari, quindi ai sensi dell'articolo 83 della legge regionale 6 marzo 1989 numero 7 e successive modifiche deve intendersi eletto nel Collegio regionale.
Ricordo inoltre che l'onorevole Sgarbi, come ho avuto modo prima di leggere, ha comunicato la propria rinuncia alla carica di consigliere regionale, occorre quindi procedere in base all'articolo 2, terzo comma, del Regolamento interno alla proclamazione dei candidati che subentrano agli onorevoli Fantola e Sgarbi nei rispettivi collegi elettorali, in modo da consentire al Consiglio di operare nel plenum dei suoi componenti sin dai primi adempimenti.
Sospendo, quindi, la Seduta per cinque minuti onde consentire all'Ufficio di Presidenza provvisorio di prendere visione degli atti degli Uffici centrali circoscrizionali di Cagliari e di Sassari.
(La seduta sospesa alle ore 11 e 24, viene ripresa alle ore 11 e 30)
PRESIDENTE. Prego i colleghi di riprendere posto, riprendiamo i nostri lavori.
Onorevoli colleghi, comunico che ai sensi dell'articolo 2, terzo comma, del Regolamento interno l'Ufficio di Presidenza provvisorio ha proceduto ad accertare qual è il candidato alle elezioni del 13 giugno 1999 che subentra all'onorevole Massimo Fantola, eletto contemporaneamente sia nel Collegio regionale che in quello provinciale di Cagliari.
Dall'esame degli atti redatti dall'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Cagliari risulta che l'onorevole Fantola è stato eletto nella lista numero 7 avente il contrassegno Patto Segni Riformatori Sardi; i candidati della stessa lista e del medesimo collegio che seguono immediatamente l'ultimo eletto sono nell'ordine: Cossa Michele con cifra elettorale 2141; Vargiu Pierpaolo con cifra elettorale 2076; Pisano Franco Sergio con cifra elettorale 1451; pertanto proclamo eletto l'onorevole Cossa Michele.
Inoltre l'Ufficio di Presidenza provvisorio ha verificato qual è il candidato alle stesse elezioni del 13 giugno 1999 che subentra all'onorevole Vittorio Sgarbi. Dall'esame degli atti redatti dall'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Sassari, risulta che l'onorevole Vittorio Sgarbi è stato eletto nella lista numero 13 avente il contrassegno Nuovo Movimento; i candidati della stessa lista, del medesimo collegio che seguono immediatamente l'ultimo eletto sono nell'ordine: Scarpa Luigi Beniamino con cifra elettorale 1387; Del Giudice Francesco con cifra elettorale 544; Ferruzzi Silvio con cifra elettorale 342. Pertanto proclamo eletto l'onorevole Scarpa Luigi Beniamino.
Invito pertanto i consiglieri Scarpa e Cossa a prendere posto in aula e a prestare giuramento. Il giuramento è sempre quello prescritto dall'articolo 23. Ne do lettura (naturalmente dovete rispondere: lo giuro) "Giuro di essere fedele alla Repubblica e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione Autonoma della Sardegna".
COSSA. Lo giuro.
SCARPA. Lo giuro.
Discorso di saluto del Presidente provvisorio Contu
PRESIDENTE. Prendete posto.
Onorevoli colleghi, è con emozione che nella qualità di decano prendo la parola per aprire i lavori della XIIa legislatura regionale. Dicevo comunque che provo emozione perchè forse il caso, forse il destino ha voluto che fossi proprio io ad inaugurare questo Consiglio che ha superato i cinquant'anni, metà di un secolo, e si apre ora al nuovo millennio, e a trent'anni esatti dal mio discorso di insediamento quale Presidente della VIa legislatura.
Queste circostanze però, al di là dell'armarcord personale, anzi vi chiedo venia per questo po' di armarcord che ho voluto fare, hanno segnato momenti importanti della nostra storia autonomistica. Momenti, quindi, che hanno particolare valenza anche oggi al cospetto di una legislatura che si annuncia non facile, non soltanto per il risultato elettorale, ma soprattutto per i gravi compiti che ci attendono.
I cinquant'anni trascorsi dall'elezione del primo Consiglio regionale ci portano immediatamente a ricordare quale era la Sardegna all'alba dell'autonomia, e quale è oggi, nonostante la crisi.
Certo, le speranze di allora spesso sono andate anche deluse, non tutti i traguardi probabilmente sono stati raggiunti, forse si sarebbe potuto realizzare quelle che ancora oggi sono delle semplici aspirazioni. Però rimane tuttavia il fatto che l'Isola ha fatto più progressi in questi cinquant'anni di autonomia, che non nei precedenti due secoli di storia unitaria. Questo è il dato di fatto da cui dobbiamo partire per affermare con determinazione i compiti che ci assegna il nuovo contesto nazionale ed internazionale nel quale ci troviamo ad operare.
Se è vero che oggi ci dibattiamo nelle morse di una crisi gravissima, non dobbiamo mai dimenticare i successi ascrivibili all'autonomia e alle forze che l'hanno animata, e che soprattutto hanno saputo suscitare l'impegno di tutto il popolo sardo in un'ansia di riscatto e di progresso.
Onorevoli colleghi, non è forse un caso che gli elettori, rinnovando ampiamente questo Consiglio, abbiano però richiamato in quest'Aula ben cinque ex presidenti di questa Assemblea. Ciò sta a dimostrare che nonostante i profondi cambiamenti che si sono registrati nella società e nel contesto politico, non si è spezzato però il filo della storia autonomistica, che ha avuto - voglio ricordarlo - frequenti momenti di unità e di comune sentire.
Sono cadute ideologie, imperi, partiti, con effetti che hanno travolto vecchi equilibri, ma hanno travolto anche vecchie divisioni che sembravano durature. Altre formazioni sono nate, è in via di trasformazione la stessa forma "partito" e non soltanto in Italia.
Oggi, che si va verso una profonda revisione sia delle norme statutarie che della stessa carta fondamentale della Costituzione, dobbiamo riprendere quella fiducia in noi stessi che ha animato i padri dell'autonomia. E a questo proposito vorrei qui citare alcune righe del discorso inaugurale che tenne il primo Presidente della nostra Assemblea, l'onorevole Anselmo Contu, il quale disse: "Ciascuno di noi ha una bandiera particolare, degna e nobile, seguita con buonafede nel cuore, ognuno la custodisca e come è giusto ad essa si senta anche fedele, ma tutti noi dobbiamo ricordare che vi è una bandiera comune, consegnata a tutti noi dal voto dell'enorme maggioranza dei sardi, e su questa bandiera c'è scritto Sardegna".
Questo appello io voglio rinnovare oggi in questa seduta solenne, rivolgendo innanzitutto un saluto ai sardi vicini e lontani, a tutto il popolo sardo che ci ha voluto suoi rappresentanti in questa Assemblea legislativa.
Un saluto anche al rappresentante del Governo, che non è qui presente, come è prassi e consuetudine, per ragioni di salute; e un fervido augurio di buon lavoro voglio formulare a tutti voi cari colleghi, ai quali spetta ora il compito di dare nuovo impulso all'Istituto autonomistico, e ciò nella assoluta convinzione che solo un'autonomia ampliata veramente nei suoi poteri reali sia lo strumento adatto che ci consentirà comunque di uscire dalla crisi.
Onorevoli colleghi, non dobbiamo però farci illusioni, la strada per aprire nuove prospettive allo sviluppo e al progresso integrale di un popolo non sono mai state trionfalistiche; esistono tempi di sosta, occasioni di ripensamento, a cui specie nelle coscienze più deboli, ma in qualche momento anche negli spiriti forti, rispondono stati d'animo di amarezza, di disillusione tali da far inclinare verso il disimpegno, verso l'apatia in una stagione che purtroppo - bisogna che lo riconosciamo un po' tutti - è caratterizzata dal discredito verso le istituzioni e da una grande e grave caduta di tensione politica. Ecco perché, onorevoli colleghi, le responsabilità che ci derivano dal mandato datoci dal corpo elettorale sono e rimangono grandi e insostituibili, sarà in quest'Aula, prima che in ogni altra sede, che si deciderà se la rigenerazione della nostra terra sarà possibile, se la linfa vitale dell'autonomia tornerà ad essere fattore di propulsione e di crescita per il nostro popolo.
Certo non spetta a me trattare degli equilibri politici da porre in essere, né dei programmi da attuare per corrispondere alle domanda popolare di rinnovamento, gli uni e gli altri emergono dagli incontri, dai confronti tra le forze politiche.
Vi sono però, io credo, fondati motivi di speranza, e dunque di impegno di un domani migliore.
Noi abbiamo oggi il dovere quasi istituzionale di avere fiducia nel futuro possibile della Sardegna, di non naufragare nell'amarezza generata da speranze deluse o dalla difficoltà in una contingenza che certamente è tra le più gravi del nostro secolo.
Non è tempo di ottimismo, ma non è certamente neanche tempo di rassegnazione. Occorre, quindi, lottare duro, e non è consentito arrendersi.
In quest'Aula, ma anche fuori di qui si dovrà dunque sperare, si dovrà dunque operare per non ripetere, per evitare errori ed incertezze. Perciò dobbiamo respingere, a mio giudizio, la tentazione a preferire nell'attività politica l'antagonismo che risulta solo fine a se stesso, sterile, e dunque dannoso. Dobbiamo rifiutare ogni confronto che privilegi solo polemiche dirette a distruggere piuttosto che a costruire. Contrapposizioni che portano alla paralisi legislativa e di governo, e quindi aggiungerebbero nuovi guasti ai guasti già esistenti; nei prossimi cinque anni dobbiamo governare, amministrare e riavvicinare il cittadino alla Regione, con una politica che rimuova gli squilibri, ma soprattutto colmi lo scetticismo, "rimendisca" l'entusiasmo, nella capacità dell'autonomia di sottrarre la nostra terra al suo rango subalterno. Saranno cinque anni decisivi, caratterizzati dalla riforma dello Statuto e della Costituzione, dalla centralità del Mediterraneo, dalla nostra presenza in Europea e purtroppo (lasciatemelo dire) anche da una progressiva scarsezza di mezzi finanziari.
Ma l'etica della solvibilità per tutti noi ci impone di onorare gli impegni che abbiamo assunto nei confronti dei nostri elettori e di tutti i cittadini della Sardegna. E che Dio ci assista - il Dio di tutti - e ci illumini ora per ora, giorno per giorno, nella difficile ed impegnata opera che tutti dobbiamo svolgere per il bene comune.
(Applausi)
Prima votazione per schede a scrutinio segreto per l'elezione del Presidente del Consiglio regionale
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'elezione del Presidente del Consiglio regionale. Prima di procedere alla votazione a scrutinio segreto do lettura dell'articolo 3 del Regolamento interno del Consiglio:
"Costituito l'Ufficio di Presidenza provvisorio, ai sensi dell'articolo 2, il Consiglio procede immediatamente e senza discussione all'elezione del Presidente.
Il Presidente è eletto con votazione a scrutinio segreto e con la maggioranza dei due terzi dei componenti l'Assemblea. Se nessuno ha riportato detta maggioranza, si procede nel giorno stesso ad una nuova votazione, nella quale è richiesta la maggioranza assoluta dei componenti; se anche la seconda votazione non ha determinato l'elezione si procede nella stessa seduta ad una ulteriore votazione in cui è sufficiente la maggioranza dei voti, computando nel numero dei votanti anche le schede bianche.
Allo spoglio delle schede provvede l'Ufficio di Presidenza provvisorio".
Indico la votazione a scrutinio segreto per l'elezione del Presidente del Consiglio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 80
Votanti 79
Astenuti 1
Maggioranza 54
Schede bianche 38
Hanno riportato voti: Selis, 35; Manca , 2; Sanna Emanuele, 1; Serrenti, 1; Contu, 1; Grauso, 1.
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Amadu - Balia - Balletto - Biancareddu - Biggio - Calledda - Capelli - Cappai - Carloni - Cassano - Cogodi - Corda - Corona - Cossa - Cugini - Deiana - Demontis - Demuru - Dettori Bruno - Dettori Ivana - Dore - Fadda - Falconi - Fantola - Federici - Floris Emilio - Floris Mario - Fois - Frau - Giagu - Granara - Grauso - La Spisa - Ladu - Lai - Licandro - Liori - Loddo - Lombardo - Manca - Marrocu - Masala - Masia - Mereu - Milia - Morittu - Murgia - Nuvoli - Onida - Onnis - Oppi - Orru' - Ortu - Pacifico - Piana - Pili - Pilo - Pinna - Pirastu - Pirisi - Pittalis - Pusceddu - Randazzo - Rassu - Sanna Nivoli - Sanna Alberto - Sanna Emanuele - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Salvatore - Scano - Scarpa - Selis - Serrenti - Spissu - Tunis Gianfranco - Tunis Marco - Usai - Vassallo.
Si è astenuto: il Presidente provvisorio Contu.)
Poichè nessun consigliere ha ottenuto la maggioranza prevista, si procede ad una nuova votazione, nella quale però, ricordo, è richiesta la maggioranza assoluta dei componenti.
PRESIDENTE. Indico la seconda votazione a scrutinio segreto con procedimento elettronico per l'elezione del Presidente del Consiglio.
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:
Presenti 80
Votanti 80
Maggioranza 41
Hanno riportato voti: Serrenti, 43; Selis, 35; Manca, 2.
Viene proclamato eletto Efisio Serrenti.
(Applausi)
(Hanno preso parte alla votazione i consiglieri: Amadu - Balia - Balletto - Biancareddu - Biggio - Calledda - Capelli - Cappai - Carloni - Cassano - Cogodi - Contu - Corda - Corona - Cossa - Cugini - Deiana - Demontis - Demuru - Dettori Bruno - Dettori Ivana - Dore - Fadda - Falconi - Fantola - Federici - Floris Emilio - Floris Mario - Fois - Frau - Giagu - Granara - Grauso - La Spisa - Ladu - Lai - Licandro - Liori - Loddo - Lombardo - Manca - Marrocu - Masala - Masia - Mereu - Milia - Morittu - Murgia - Nuvoli - Onida - Onnis - Oppi - Orru' - Ortu - Pacifico - Piana - Pili - Pilo - Pinna - Pirastu - Pirisi - Pittalis - Pusceddu - Randazzo - Rassu - Sanna Nivoli - Sanna Alberto - Sanna Emanuele - Sanna Giacomo - Sanna Gian Valerio - Sanna Salvatore - Scano - Scarpa - Selis - Serrenti - Spissu - Tunis Gianfranco - Tunis Marco - Usai - Vassallo.)
I nostri lavori sono quindi terminati, grazie per la collaborazione, l'Assemblea sarà riconvocata a domicilio.
La seduta è tolta alle ore 12 e 56.