Buon pomeriggio a tutti,
porto con estremo piacere il mio personale saluto e quello del Consiglio Regionale a questa giornata dedicata alla presentazione di un nuovo volume della Collana degli Atti dei Parlamenti sardi.
Saluto in particolare gli illustri ospiti, il prof. Marcello Verga dell’Università di Firenze, il prof. Italo Birocchi dell’ Università di Roma “La Sapienza” e il prof. Federico Francioni, curatore del volume che presentiamo oggi, dedicato agli Atti del Parlamento del viceré Nicola Pignatelli duca di Monteleone. Un personaggio che il curatore del volume riferisce aver avuto un atteggiamento più mediatore e tattico (oggi si direbbe più politico rispetto ai suoi predecessori) nei confronti delle richieste provenienti dagli Stamenti, il periodo di riferimento sono gli anni 1688 -1689.
Oggi compiamo un altro piccolo passo verso l’obiettivo di completamento del progetto che ricordo nasce nel lontano 1983 per volontà del Consiglio regionale che decise, come sapete, di realizzare uno studio critico e di pubblicare gli atti dei parlamenti Sardi “Acta Curiarum del Regno di Sardegna” che coprono un arco temporale che va dal 1355 al 1847.
Progetto fortemente voluto, mi piace ricordarlo ancora in questa occasione, da quel grande Presidente del Consiglio che fu Emanuele Sanna che, per primo, vide nel recupero degli atti parlamentari uno strumento utile ad affrontare le complessità del presente della nostra comunità.
Ringrazio ancora una volta per il grande lavoro svolto il Comitato scientifico e la segreteria organizzativa, con un plauso particolare all’On. Cossa che coordina la segreteria scientifica a nome del Consiglio regionale . A lui il merito di essere riuscito a imprimere un forte e nuovo slancio all’iniziativa, contribuendo a rendere l’obiettivo del completamento della collana entro la XV legislatura, sicuramente possibile.
Esprimo tutta la mia soddisfazione per questo nuovo risultato, frutto di un lavoro imponente e prezioso che andrà ad arricchire il nostro progetto, che punta a ricostruire con grande rigore storico e scientifico una parte importante della nostra storia, proseguendo nel percorso già tracciato.
Ho voluto che fosse esposta qui in aula la raccolta dei volumi già pubblicati perché fosse visibile a tutti la mole di lavoro realizzato, il cui significato e peso va ben oltre quello materiale dei testi.
Credo si tratti di una delle più grandi opere di recupero critico di atti parlamentari, che riguarda un periodo vastissimo di quasi cinque secoli, sicuramente la prima interamente realizzata da un Consiglio Regionale.
Da poco abbiamo inaugurato la rassegna “Libri in Consiglio”, che vuole essere un momento di apertura alla cultura e verso l’esterno di questo palazzo, proprio prendendo spunto dalla presentazione dei volumi degli atti e in questo nuovo contesto voglio collocare anche l’appuntamento di oggi. Ritengo comunque che sia venuto il momento di far conoscere anche fuori della Sardegna l’importanza del lavoro sin qui svolto e la sua qualità, attraverso l’organizzazione di uno specifico appuntamento in una prestigiosa sede istituzionale nazionale.
L’obiettivo della Collana, confermato dalle numerose richieste che in questi mesi abbiamo ricevuto, è quello di mettere a disposizione di tutti gli Atti dei Parlamenti Sardi, non solo di studiosi e accademici, ma anche di tutte quelle persone che intendono in qualche modo approfondire la materia, perché siamo convinti che la conoscenza di ogni pezzo della propria storia serva a costruire la consapevolezza e la piena identità di un popolo. Un popolo che nel lunghissimo periodo che riguarda gli Acta Curiarum, si confronta con governanti che vengono da lontano, mostrando le contraddizioni e le disomogeneità o divisioni nel rapporto tra le diverse componenti e classi ma anche tra i diversi territori, che testimonia però anche l’orgoglio e la capacità di reagire quando i soprusi divengono insopportabili, come ben testimoniano gli eventi del 1794 culminati il 28 Aprile con la cacciata del viceré, allora piemontese, e della sua corte ed oggi assurti a giornata nazionale del popolo sardo, ricordata in Sa Die de sa Sardigna che celebreremo tra qualche giorno.
Non tolgo ulteriore tempo ai relatori e auguro a tutti una piacevole serata.
Gianfranco Ganau
Presidente del Consiglio regionale