Un ordine del giorno a sostegno della protesta delle donne in Iran è stato presentato questa mattina in Consiglio regionale dai gruppi consiliari Possibile, Demos e Leu. Sullo sfondo un documento politico condiviso anche da Articolo Uno, Europa Verde e Sinistra Italiana, che condanna ogni forma di violenza espressa “dal regime teocratico fascista di Teheran, responsabile dell’assassinio di Masha Amini e Hadis Najafti, colpevoli di non aver occultato adeguatamente il viso con il velo”.
L’ordine del giorno, firmato dai consiglieri Eugenio Lai, Maria Laura Caddeo, Daniele Cocco e Maria Laura Orrù rievoca i recenti fatti e le coraggiose proteste in Iran che stanno trovando il sostegno della comunità democratica mondiale. “Non possiamo e non dobbiamo lasciare sole le donne alle quali, nel 2022, sono negate le minime condizioni di libertà, l’istruzione, il lavoro, in condizione di totale asservimento agli uomini e a società maschiliste”. Da qui la richiesta al presidente della Regione e alla Giunta “di sostenere la protesta iraniana al fine di rinforzare gli argini contro ogni tipo di limitazione della libertà e misoginia nella nostra terra”.
Per la consigliera Maria Laura Caddeo (Demos) “nonostante la difficile situazione che vivono le famiglie sarde e le preoccupazioni per la guerra in Ucraina non ci sembra possa passare sotto silenzio quello che sta accadendo alle donne iraniane. Dobbiamo essere solidali seguendo l’esempio degli uomini che in Iran si stanno schierando per i diritti delle donne e vorremmo che l’intera comunità internazionale facesse altrettanto”.
A seguire la consigliera regionale Maria Laura Orrù (Possibile) ha definito l’Iran “una società dove mancano i fondamentali democratici. E non dimentichiamo che in questi ultimi giorni l’italiana Alessia Piperno è stata arrestata in Iran con l’accusa di aver partecipato a manifestazioni di protesta contro il governo. Con quest’ordine del giorno rompiamo il silenzio perché non può esserci sviluppo in una società se c’è violenza”.
Francesca Mulas (consigliera comunale a Cagliari) ha detto che “il governo iraniano ha bloccato internet ma i video arrivano lo stesso e anche il nostro messaggio arriverà alle donne dell’Iran” mentre per il segretario del Partito socialista italiano, Mondino Ibba, “non è mai il momento di chiudersi davanti alle difficoltà del mondo e i socialisti non lo faranno, nemmeno questa volta. La nostra politica non coincide con gli interessi del nostro cortile”.
Il segretario di Demos, Mario Arca, ha detto: “Abbiamo avuto il coraggio di parlare di un tema che solo apparentemente tocca le corde dei sardi ma non c’è futuro per la nostra isola se non guardiamo fuori dai nostri confini”.
Soddisfatto Eugenio Lai, consigliere regionale di Leu: “Sei partiti di sinistra insieme allo stesso tavolo provano a ragionare di temi cari alla sinistra come i diritti delle donne e le libertà. Mi sembra un segnale chiaro per i partiti nazionali: la storia anche recente ci insegna che dobbiamo dialogare”.